ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/01193

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 343 del 02/12/2014
Firmatari
Primo firmatario: PANNARALE ANNALISA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 02/12/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/12/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/12/2014
Stato iter:
03/12/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 03/12/2014
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2014
Resoconto RENZI MATTEO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 03/12/2014
Resoconto PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 03/12/2014

SVOLTO IL 03/12/2014

CONCLUSO IL 03/12/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01193
presentato da
PANNARALE Annalisa
testo presentato
Martedì 2 dicembre 2014
modificato
Mercoledì 3 dicembre 2014, seduta n. 344

   PANNARALE, NICCHI, MATARRELLI, ZARATTI, SCOTTO, AIRAUDO, DURANTI, FRANCO BORDO, COSTANTINO, DANIELE FARINA, FERRARA, FRATOIANNI, GIANCARLO GIORDANO, KRONBICHLER, MARCON, MELILLA, PAGLIA, PALAZZOTTO, PELLEGRINO, PIRAS, PLACIDO, QUARANTA, RICCIATTI, SANNICANDRO e ZACCAGNINI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri . — Per sapere – premesso che:
   tutti gli indicatori economico-sociali evidenziano che il nostro Paese è ancora lontano dall'aver imboccato la strada giusta per contribuire a raggiungere, nell'ambito della strategia «Europa 2020», l'obiettivo europeo della riduzione entro quell'anno di almeno 20 milioni del numero di persone a rischio di povertà e di esclusione sociale. In Italia infatti, secondo gli ultimi dati Istat, ammontano a circa 10 milioni i poveri relativi e tra questi circa 6 milioni sono quelli assoluti, coloro, cioè, che non hanno i mezzi finanziari per condurre una vita dignitosa o per accedere a beni e servizi di base; anche il ceto medio e quei gruppi sociali tradizionalmente estranei al disagio sociale sono sempre più coinvolti dalla vulnerabilità economica e stanno gradualmente scivolando verso forme d'indigenza. Sempre l'Istat, ma a mezzo del suo presidente, dottor Giorgio Alleva, ha affermato che il cosiddetto bonus irpef da 80 euro «porterebbe a una lieve riduzione della diseguaglianza economica e del numero di poveri» e che la relativa spesa relativa, circa 10 miliardi di euro l'anno, «andrebbe a beneficiare individui per circa due terzi in famiglie con redditi medio-alti e avrebbe un'incidenza di beneficiari maggiore tra le coppie con figli»;
   anche il nuovo rapporto Caritas 2014 (novembre) su povertà ed esclusione sociale in Italia, dal titolo «False partenze», viene in soccorso a questa visione, aprendo, dal suo punto di osservazione e di ascolto, una finestra sul fenomeno della povertà in Italia confermando i suddetti dati. Nel corso del 2013, il problema bisogno più frequente degli utenti dei 220 centri di ascolto delle Caritas diocesiane è stato quello della povertà economica (59,2 per cento del totale degli utenti), seguito dai problemi di lavoro (47,3 per cento) e dai problemi abitativi (16,2 per cento). Tra gli italiani l'incidenza della povertà economica è molto più pronunciata rispetto a quanto accade tra gli stranieri (65,4 per cento contro il 55,3 per cento). Più elevata la presenza di problemi occupazionali tra gli immigrati rispetto agli italiani (49,5 per cento contro il 43,8 per cento). Interessante notare come i problemi familiari siano più diffusi tra gli italiani (13,1 per cento rispetto al 5,7 per cento degli stranieri), mentre la situazione appare rovesciata per quanto riguarda i problemi abitativi, più diffusi nella componente straniera dell'utenza (17,2 per cento contro il 14,6 per cento). Una fetta cospicua di utenti richiede beni e servizi materiali (34 per cento);
   stesso scenario, ma da un'altra prospettiva, è quello delineato dal recente dossier della Coldiretti sulle «Nuove povertà del Belpaese. Gli italiani che aiutano», ove si legge che per effetto della crisi economica si registra un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche per sfamarsi, che in Italia nel 2013 4.068.250 poveri sono stati costretti a chiedere aiuto per ottenere cibo con un aumento del 10 per cento rispetto al 2012 e del 47 per cento rispetto al 2010, ovvero ben 1.304.871 persone in più negli ultimi tre anni, e che ci sono 428.587 bambini con meno di cinque anni che nel 2013 hanno necessitato di aiuto per poter consumare latte e cibo. Sempre dal medesimo dossier emerge che ben 578.583 anziani over 65 sono dovuti ricorrere ad aiuti alimentari, con un aumento del 14 per cento rispetto al 2012;
   secondo la relazione sul «Piano di distribuzione degli alimenti agli indigenti 2013» realizzata dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, Agea, gli italiani indigenti che hanno ricevuto pacchi alimentari o pasti gratuiti attraverso i canali no profit che distribuiscono le eccedenze alimentari hanno raggiunto il numero di 4,1 milioni di persone. Le risorse ad oggi assegnate dal Governo per dette finalità si confermano ad avviso degli interroganti del tutto inadeguate;
   resta immutato il problema di fondo rispetto al modo in cui nel nostro Paese si contrasta, poco o per niente, la povertà. Le stesse politiche sociali, infatti, sono spesso pensate in modo da non raggiungere gli strati più poveri della popolazione. Il bonus 80 euro rappresenta uno dei paradossi più recenti, essendo questa misura solo l'ultima applicazione recente di un diffuso modo di operare che tende a concentrare su interventi di natura fiscale il peso delle politiche sociali, con il risultato però di escludere, nonostante i roboanti proclami del Presidente del Consiglio dei ministri di allargarne la platea dei beneficiari, da detto beneficio proprio gli incapienti, non raggiunti né dal bonus, né da eventuali altri sgravi o agevolazioni fiscali;
   per la povertà estrema rimangono gli stanziamenti, insufficienti (40 euro mensili) e stigmatizzati, della «social card» o «carta acquisti», che peraltro raggiungono una platea ridotta di beneficiari, nonché l'assegno sociale, destinato agli anziani ultrasessantacinquenni in condizioni economiche disagiate, e le pensioni di inabilità. Per il resto, e cioè per la gran parte dei poveri in età da lavoro, non rimane che rivolgersi ai servizi sociali dei comuni, che hanno però, a loro volta, i bilanci impoveriti dai tagli e dalle regole della stabilità finanziaria, oppure, più frequentemente, rivolgersi ai gruppi caritativi, «laici» o religiosamente ispirati;
   quella fin qui rappresentata è una realtà drammatica che il Governo dovrebbe affrontare, ribaltando la sua agenda politica, con misure coraggiose alle quali accompagnare una riflessione di fondo sulla natura stessa dell'economia italiana. L'espansione della povertà, che nell'ultimo biennio ha assunto livelli preoccupanti, mina, infatti, la stessa ripresa economica del Paese –:
   se non ritenga di dover assumere iniziative urgenti e di carattere strutturale al fine di superare tutte le forme di povertà e sostenere chi è in difficoltà, anche adottando, come hanno già fatto quasi tutti gli altri Paesi europei, un piano nazionale di lotta contro la povertà.
(3-01193)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

poverta'

politica sanitaria

conseguenza economica