ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00653

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 181 del 27/02/2014
Trasformazioni
Trasformato il 27/03/2014 in 5/02484
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 27/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/02/2014
Stato iter:
27/03/2014
Fasi iter:

TRASFORMA IL 27/03/2014

TRASFORMATO IL 27/03/2014

CONCLUSO IL 27/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-00653
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Giovedì 27 febbraio 2014, seduta n. 181

   BINETTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   l'ultima relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari metteva in evidenza che nel decennio 1995-2005 la spesa sanitaria in Italia era quasi raddoppiata, passando da 48 a 92 miliardi di euro l'anno e nel decennio successivo il trend all'orizzonte sembrava mantenere questa stessa rotta, essendo la spesa attuale di 112 miliardi, destinata ad aumentare del 2,2 per cento nel 2013;
   la medicina difensiva è uno dei capitoli più «pesanti» all'interno della spesa sanitaria complessiva, perché l'eccesso di prescrizioni per evitare contenziosi con i pazienti pesa sulla spesa sanitaria pubblica per 10 miliardi di euro, lo 0,75 per cento del prodotto interno lordo. Poco meno di quanto investito in ricerca e sviluppo nel nostro Paese: l'incidenza percentuale dei costi della medicina difensiva sulla spesa sanitaria è del 10,5 per cento (farmaci 1,9 per cento, visite 1,7 per cento, esami di laboratorio 0,7 per cento, esami strumentali 0,8 per cento, ricoveri 4,6 per cento);
   da numerose ricerche effettuate in questo campo emerge che il 53 per cento dei medici dichiara di prescrivere farmaci a titolo «difensivo» e, mediamente, tali prescrizioni sono il 13 per cento circa di tutte le prescrizioni dei ricettari; il dato s'impenna al 73 per cento con riferimento alle visite specialistiche, dove le prescrizioni inutili diventano il 21 per cento del totale effettuato dal singolo medico; analogamente il ricorso a esami di laboratorio e ad esami strumentali costituisce una sorta di autotutela per i medici; è evidente l'eccesso, lo spreco, di sanità in tempi di spending review;
   tra medici ed avvocati si è scatenata negli ultimi anni una vera e propria guerra di immagine che fa del contenzioso medico-legale una fonte di reddito per alcuni e un esborso eccessivo del sistema per altri, ma soprattutto incide pesantemente anche sull'immagine di una intera categoria di professionisti, che nella stragrande maggioranza sono pienamente dedicati al loro lavoro professionale in scienza e coscienza, come recita il codice di deontologia professionale dei medici;
   il contenzioso si è attualmente spostato sul piano della comunicazione e degli spot televisivi, l'ultimo dei quali è lo spot «Siete avvoltoi» di Amami, a difesa dei medici, che protestano contro quanti, denunciando la malasanità, sottraggono dignità al medico e serenità al paziente; nel video in questione si invitano i cittadini dal diffidare dagli «avvoltoi» che «si approfittano della fiducia dei pazienti» e propongono un «facile arricchimento con cause milionarie», considerando «i medici come prede»;
   il video, rivolgendosi ai cittadini, considerati come pazienti potenzialmente danneggiati dai medici, sottolinea come gli attacchi continui alla classe medica, accusata sistematicamente di malasanità, «il danno vero lo facciano alla sanità e ai vostri diritti perché, un medico che ha paura di prendere una decisione, farà male il suo lavoro»;
   lo spot rappresenta una evidente risposta allo spot della società «Obiettivo Risarcimento» che ha fatto il giro di molte TV nazionali e ha creato un profondo disagio tra le associazioni mediche, mettendo in difficoltà anche esponenti politici e sindacali; ma anche questo spot era una risposta a quello promosso il 12 febbraio 2014 dal Collegio italiano chirurghi in occasione dello stato di agitazione di ginecologi e ostetriche, che chiedevano una diversa legge sulla responsabilità medica; il video dei chirurghi, ovviamente, era tutto centrato sull'abnegazione e l'impegno dei medici e sulla delicatezza della loro missione e sottolineava l'assurdità di un contenzioso con i pazienti che sta allontanando molti giovani neo laureati da queste specializzazioni –:
   quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare per evitare questa costosissima battaglia di spot che, in un caso e nell'altro, sono lesivi della dignità professionale medica e forense e comunque rappresentano un approccio fuorviante a tematiche delicate e complesse come quella del rischio clinico, che va affrontata con ben altri strumenti sul piano della organizzazione sanitaria, della formazione specialistica e della normativa in un ambito, così delicato e complesso, che da anni chiede una formulazione più adeguata ed efficace. (3-00653)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

spese sanitarie

medico

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