ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00384

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 97 del 15/10/2013
Firmatari
Primo firmatario: MIGLIORE GENNARO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 15/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 15/10/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 15/10/2013
Stato iter:
16/10/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/10/2013
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 16/10/2013
Resoconto ORLANDO ANDREA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 16/10/2013
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 16/10/2013

SVOLTO IL 16/10/2013

CONCLUSO IL 16/10/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00384
presentato da
MIGLIORE Gennaro
testo presentato
Martedì 15 ottobre 2013
modificato
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   MIGLIORE, SCOTTO, GIANCARLO GIORDANO, FERRARA, RAGOSTA, ZAN, PELLEGRINO, ZARATTI, FRANCO BORDO e PALAZZOTTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   vaste aree della Campania, in particolare i territori a nord di Napoli e a sud di Caserta, hanno subito negli ultimi trent'anni un'autentica e impietosa devastazione, soprattutto per il sistematico smaltimento illegale di rifiuti tossici provenienti dalle industrie del Nord e dal tessuto dell'economia illegale nazionale;
   nella regione Campania è stato rilevato un gravissimo inquinamento ambientale, specificatamente, per la presenza di diossine e metalli pesanti, come, ad esempio, l'arsenico, e rifiuti tossici di varia natura con contaminazione, per percolazione, delle falde acquifere, cagionando gravissime ripercussioni su tutta la catena alimentare, con un aumento delle malattie tumorali, respiratorie e delle malformazioni congenite, come provato da numerose indagini svolte da medici e giornalisti nel corso degli ultimi anni; l'area a nord di Napoli e l'area meridionale della provincia casertana hanno pagato un prezzo troppo alto in termini di salute pubblica e sicurezza del territorio per le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nella gestione del ciclo dei rifiuti;
   nell'area di Taverna del Re, nel comune di Giuliano (Napoli), ubicata a cavallo tra il confine delle province di Napoli e Caserta, sono accatastate, secondo alcune stime, a tutt'oggi, oltre sei milioni di tonnellate di ecoballe e ben 15 discariche abusive con presenza di rifiuti tossici;
   nel territorio giuglianese sono presenti già 46 discariche tra autorizzate e non, oltre ad un impianto di tritovagliatura dei rifiuti ed un sito di stoccaggio di ecoballe;
   il 14 ottobre 2013 si è avuta la prima seduta di «prequalifica al dialogo competitivo» per la realizzazione dell'inceneritore di Giugliano. L'impianto sarà destinato a bruciare le ecoballe, fuori norma, stoccate tra Giugliano, Villa Literno (Caserta), Caivano (Napoli) ed altri siti sparsi per la Campania. Al momento non è dato sapere la quantità di rifiuti che l'inceneritore brucerà quotidianamente;
   lo stesso giorno numerosi cittadini e comitati locali hanno manifestato la loro preoccupazione per la realizzazione dell'impianto. La tensione verificatasi ha comportato anche una carica da parte delle forze dell'ordine per liberare i locali dell'assessorato regionale all'ambiente, che, nel frattempo, era stato occupato dagli stessi;
   la cosiddetta Terra dei fuochi comprende, oltre al comune di Giuliano, anche i comuni di: Qualiano (Napoli), Orta di Atella (Caserta), Caivano (Napoli), Acerra (Napoli), Nola (Napoli), Marcianise (Caserta), Succivo (Caserta), Frattaminore (Napoli), Frattamaggiore (Napoli), Mondragone (Caserta), Castelvolturno (Caserta) e Melito di Napoli (Napoli);
   il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, in un'intervista al quotidiano la Repubblica pubblicata il 22 settembre 2013, dal titolo: «Roberti, sulla Terra dei fuochi subito la bonifica», ha dichiarato che sul dramma della «Terra dei fuochi», avvelenata dai rifiuti tossici, la magistratura sta facendo la propria parte, con le inchieste e i processi, ma che adesso bisogna fare scelte ben precise, che non toccano alla magistratura, rispetto a se si vuole lasciar marcire il territorio o se invece non è arrivato il momento di partire con le bonifiche;
   nel corso dell'intervista il dottor Roberti ha spiegato che, attualmente, non è solo la camorra ad avvelenare il territorio campano; le inchieste hanno fatto emergere figure di personaggi che non possono essere catalogati come mafiosi, ma recitano un ruolo di primo piano nelle attività di inquinamento: ad esempio, aziende zootecniche che, invece di smaltire i rifiuti secondo legge, li sversavano direttamente nei corsi d'acqua, situazione questa con cui la camorra ha poco o nulla a che fare, oppure, in altri casi, le mafie entrano in scena solo nella seconda fase, quando a loro si rivolgono soggetti esterni alle organizzazioni che trovano più conveniente liberarsi illegalmente dei rifiuti;
   proprio a Giugliano, in particolare nella zona di Casacelle, il 22 settembre 2013 si sviluppato un vasto incendio che ha bruciato materiali di risulta abbandonati abusivamente in quella che s’è rivelata essere una vera e propria discarica a cielo aperto, come riporta l'articolo «Terra dei fuochi – vasto incendio a Giugliano, in fiamme rifiuti abbandonati in una discarica a cielo aperto. Paura per gli abitanti della zona», pubblicato il 22 settembre 2013 dal quotidiano online Telecapri News;
   il 26 settembre 2013, il nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale del comando provinciale di Napoli, in località Sanganiello, «Terra dei fuochi», comune di Caivano, ha individuato una discarica interrata, con 60 fusti da 25 litri, si tratta in genere di vernici e solventi usati per le automobili, tirati fuori uno dopo l'altro da un metro e mezzo di profondità. Un contenitore viene «grattato», è incisa la scritta «Milano». Più in profondità, a quattro metri, ci sono le morchie, sostanze gommose impregnate di solventi; con gli scavi suddetti, non vengono trovati soltanto vernici e solventi. Riemergono anche blocchi di calcestruzzo e di pavimentazione stradale, manufatti che contengono amianto, mattonelle, scorie di attività industriali;
   gli episodi citati sono soltanto gli ultimi in ordine di tempo. La drammatica situazione è stata fatta emergere negli ultimi anni grazie al lavoro di magistratura, forze dell'ordine, giornalismo d'inchiesta e comitati locali;
   il 24 agosto 2013 un'intervista al collaboratore di giustizia Carmine Schiavone trasmessa dal canale televisivo satellitare Sky Tg24 ha svelato come, nel corso di audizioni nella Commissione sulle ecomafie nel 1997, siano stati rivelati i luoghi esatti dove la camorra ha interrato l'immondizia più pericolosa, tra cui cassette di piombo con materiale nucleare provenienti dal Nord Europa, come riportato anche dall'articolo «Schiavone: »Ho detto dove sono i rifiuti tossici, non bonificano perché costa troppo«», pubblicato dall'edizione online de Il Fatto Quotidiano del 31 agosto 2013;
   secondo il suo racconto, Schiavone avrebbe consegnato alla commissione d'inchiesta documenti e appunti con l'indicazione delle società coinvolte, delle targhe dei mezzi usati e dei luoghi degli smaltimenti, sentendosi di rimando rispondere che una bonifica delle aree è impossibile perché eccessivamente gravosa per le casse dello Stato, come riporta sempre Il Fatto Quotidiano, in data 31 agosto 2013, nell'articolo «Traffico di rifiuti, il boss pentito Carmine Schiavone: “Mie denunce inascoltate”»;
   a parere degli interroganti, tali considerazioni sono inaccettabili perché, in assenza di tempestivi ed adeguati interventi di bonifica, sarebbe compromesso, irrimediabilmente, il diritto a vivere in un ambiente pulito e salubre delle generazioni presenti e future, esponendole a malattie e morte;
   alla luce di quanto esposto sopra, la tecnica dell'incenerimento non appare la più appropriata per risolvere l'attuale emergenza. Anche l'Unione europea ha stabilito che l'incenerimento è una tecnica obsoleta e che dovranno man mano essere spenti tutti quelli presenti nel mondo, mentre numerose ricerche scientifiche (ad esempio, quelle del professor Stefano Montanari e di Paul Connett) hanno dimostrato che tutti gli inceneritori provocano danni irreversibili alla salute umana a causa dell'emissione di diossine e nano particelle, che, senza alcun filtro, finiscono direttamente nei polmoni della cittadinanza e nel ciclo biologico delle terre in questione e, conseguentemente, anche nella catena alimentare;
   secondo gli interroganti, questo continuo stato di emergenza in cui si trovano i territori a nord di Napoli, di cui si parla in tutto il mondo, richiama all'ineludibile responsabilità di avviare politiche capaci di consentire una rapida e definitiva uscita dall'emergenza, anche mediante politiche di ciclo virtuoso dei rifiuti, seguendo tasselli propedeutici l'uno all'altro –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo per procedere alla rapida e completa bonifica delle aree sopra citate, che, nel corso degli anni, sono diventate uno «sversatoio», con discariche di «tal quale», roghi tossici, discariche abusive, cemento inquinato e terreni avvelenati, e, in particolare, quali azioni concrete intenda adottare affinché si utilizzi un metodo di smaltimento delle ecoballe, alternativo all'incenerimento, che non peggiori il già altissimo livello di inquinamento del compromesso territorio giuglianese. (3-00384)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

discarica abusiva

protezione dell'ambiente

sostanza tossica

Campania

eliminazione dei rifiuti

deposito dei rifiuti

sanita' pubblica

inquinamento chimico