ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/02062

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 902 del 21/12/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 21/12/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 21/12/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-02062
presentato da
DI VITA Giulia
testo di
Giovedì 21 dicembre 2017, seduta n. 902

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   da oltre 15 anni i siciliani attendono la realizzazione del C.e.m.i. – Ismep, il nuovo cento di eccellenza pediatrica;

   nel maggio 2010, chiudeva il reparto di cardiochirurgia pediatrica all'ospedale «civico» di Palermo. Tutte le attività fino ad allora svolte dal reparto venivano affidate all'ospedale pediatrico «Bambin Gesù» di Roma e svolte temporaneamente presso il piccolo presidio ospedaliero «San Vincenzo» di Taormina sulla base di una convenzione che prevedeva un costo di gestione pari a 40.500.000 euro distribuiti in 5 anni;

   nel giugno 2010, la regione siciliana e l'ospedale pediatrico «Bambin Gesù» di Roma, nell'attesa che venisse costruita la struttura del C.e.m.i., istituivano il «Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo» presso il presidio ospedaliero «San Vincenzo»; per la realizzazione del centro veniva previsto un costo di gestione di 7 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 8 milioni e 300 mila euro per gli anni successivi. La regione siciliana, valutando in circa 3 milioni di euro il costo del personale dipendente del sistema sanitario regionale, avrebbe corrisposto all'ospedale pediatrico «Bambin Gesù» un finanziamento di 4 milioni e 800 mila euro per i primi due anni e di 5 milioni e 300 mila euro per i successivi tre anni;

   con riferimento all'Ismep, in data 19 dicembre 2015 l'interpellante presentava alla Camera l'interrogazione n. 5-07265. Il Governo pro tempore rispondeva a tale atto, affermando che «allo stato attuale, appare impossibile che l'ISMEP possa essere funzionante già dal 2018, così come riportato sul sito istituzionale dell'ISMEP stesso»;

   il D.A. 1364/16 riporta la cardiochirurgia a Palermo con competenza dell'Arnas – Civico di Palermo;

   con delibera 1208/2016 il direttore generale Giovanni Migliore istituisce U.O.C. cardiochirurgia pediatrica all'interno del dipartimento funzionale ad intensità di cura – Ismep;

   da fonti di stampa del 19 dicembre si apprende che il 22 novembre 2017 il dirigente generale Rino Giglione ha concluso una mega-transazione tra l'amministrazione regionale e il «Bambin Gesù» per il recesso dalla convenzione siglata nel 2010;

   numerosi dubbi, in questi anni, sono tuttavia sorti attorno al tema della cardiochirurgia pediatrica in Sicilia e, in particolare, sulla convenienza economica della citata convenzione. Dubbi – si legge – sorti addirittura nel corso di una seduta della commissione salute all'Assemblea regionale siciliana, quando emersero i dettagli di un incontro al Ministero con l'assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino. In quella sede all'assessore vennero richiesti proprio gli atti relativi alle convenzioni stipulate con gli istituti Bambin Gesù di Roma e Rizzoli di Bologna, atti che «non erano mai stati trasmessi al Ministero»;

   solo nel 2015 la regione decide di esercitare il proprio diritto di recesso da quel rapporto. Una chiusura che si traduce però in un esborso per la regione pari a 5,6 milioni di euro (importo scontato per l'usura delle apparecchiature), motivata dal fatto che tra i punti previsti nella convenzione del 2010 v'era anche la necessità di mettere a norma l'edificio dell'ospedale di Taormina dove è stata collocata la struttura. Interventi operati, appunto, dal Bambino Gesù che aveva il diritto di «acquisire ogni dotazione strumentale utile» e di eseguire gli «interventi strutturali» necessari, e che sarebbero costati circa 11,7 milioni di euro. Il Bambino Gesù ha presentato una richiesta di refusione per circa 10 milioni di euro per acquisti realizzati senza autorizzazione poiché lo Stato della Città del Vaticano, dove ha sede giuridica l'ospedale, non soggiace alle gare ad evidenza pubblica. Insomma, l'Istituto non era obbligato a rispettare quelle regole alla base dei trasferimenti e degli appalti nella pubblica amministrazione siciliana. Una cosa assolutamente legittima, ma che ha allungato nuovi dubbi su quelle spese;

   in virtù del recesso da quella convenzione di dubbia convenienza la regione siciliana si trova a dover rifondere l'ingente somma di 5,6 milioni di euro e trasferire la cardiochirurgia pediatrica presso l'ospedale Civico di Palermo che pare lontano da poter garantire gli stessi standard di cura previsti dal progetto iniziale dell'Ismep, tutt'oggi incompiuto;

   la citata convenzione secondo l'interrogante ha costituito un cattivo impiego di fondi pubblici, in particolare non avendo portato giovamento alla mobilità passiva sanitaria siciliana –:

   se fosse a conoscenza degli atti relativi alla stipula della citata convenzione, se intenda illustrare il parere in merito fornito alla regione siciliana e quali iniziative intenda eventualmente intraprendere, per quanto di competenza, in relazione al finanziamento della stessa ove sia avvenuto senza il previo esame ministeriale dei relativi atti;

   quale sia l'orientamento del Governo, per quanto di competenza, circa la sede ove ospitare la nuova cardiochirurgia pediatrica siciliana e soddisfare i livelli essenziali di assistenza e la relativa domanda sanitaria;

   quali aggiornamenti intenda fornire circa la realizzazione dell'Ismep, oggetto di un accordo di programma tra lo Stato e la regione siciliana e di stanziamento di ingenti risorse pubbliche per la realizzazione dell'opera.
(2-02062) «Di Vita».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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