ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01999

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 883 del 08/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 08/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 08/11/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 30/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01999
presentato da
PILI Mauro
testo di
Mercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   ogni anno lo Stato incamera entrate fiscali per 6 miliardi di euro determinate da produzioni insediate in Sardegna;

   ogni anno lo Stato non restituisce nemmeno un euro di quelle entrate per compensare il gravosissimo costo del divario insulare;

   le analisi a vantaggio dello Stato che circolano in questi giorni sono destituite di ogni seria e compiuta verifica della realtà dei fatti;

   i sardi non solo non sono assisti, ma vengono «scippati» ogni giorno dal gettito legato alle produzioni che si svolgono nell'ambito del proprio territorio;

   tutti i trasferimenti alla regione Sardegna sono in base ad una percentuale di restituzione stabilita nello statuto;

   la discriminazione fiscale che subiscono i sardi non ha eguali in Europa;

   i sardi pagano le tasse come se vivessero in Lombardia, con la differenza che la Lombardia non è un'isola ed è al centro dell'Europa. La Lombardia ha strade ad otto corsie, la Sardegna mulattiere. La Lombardia ha treni veloci sino a Reggio Calabria, la Sardegna trenini a scartamento ridotto. I sardi pagano l'energia, per l'assenza del metano, e i trasporti il 40 per cento in più di qualsiasi altra regione italiana;

   la Sardegna, dunque, non solo riceve niente, ma viene gravemente discriminata;

   la Sardegna non ha nessuna possibilità di perseguire nuovo gettito perché, ad avviso dell'interrogante, lo Stato impedisce di accertarlo e riscuoterlo, bloccando anche l'Agenzia delle entrate sarda, seppur nella versione edulcorata della legge regionale, per mantenere nell'ambito statale la «cassaforte» dei sardi;

   si registra, poi, la grande sottrazione dei sei miliardi di euro all'anno sulle produzioni di beni soggetti ad accise. Beni prodotti in Sardegna per i quali lo Stato porta via alla Sardegna ogni anno almeno 6 miliardi e 36 milioni di euro (6.036.875.128 euro);

   la Sardegna produce beni che generano entrate per lo Stato di 6 miliardi di euro, dalla birra all'alcool in genere, dalla benzina senza piombo al gasolio;

   si tratta di accise che ai sardi vengono corrisposte non per quanto si produce ma per quanto si consuma;

   negli atti parlamentari risulta che l'interpellante aveva sin dal 2006 chiesto con emendamenti sostanziali e formali la modifica di quella previsione;

   in quelle proposte si prevedeva il trasferimento alla regione Sardegna delle accise alla produzione e/o di quelle di maggior favore tra produzione e consumi;

   l'iva passò da 3 decimi a nove decimi, ma nello stesso pacchetto sono stati scaricati alla Sardegna tutti i costi della sanità e dei trasporti con un conto negativo pesantissimo;

   sanità e trasporti costavano molto di più di quei sei decimi in più di iva:

   il calcolo del gettito sulle produzioni piuttosto che sui consumi non venne preso nemmeno in considerazione. Il risultato oggi è evidente. Lo Stato dà alla Sardegna molto meno di quanto i sardi versino all'erario, gli stessi si devono far carico di sanità, trasporti e di tutto il divario insulare;

   la Sardegna produce 6.420.321 di ettolitri di birra, l'aliquota è di 2,35: ogni anno vengono sottratti alla Sardegna 15 milioni di euro (15.087.754 euro);

   in Sardegna si producono alcolici per 6.852/ettolitri anidro, aliquota di imposta 800,01 euro: vengono sottratti 5 milioni e mezzo (5.481.669 euro);

   si producono in Sardegna 3.753.370 euro per 1.000 litri di benzina senza piombo, l'aliquota è 564 euro ogni 1.000 litri, ovvero un gettito per lo Stato di 2 miliardi e 116 milioni (2.116.900.680 euro);

   si producono in Sardegna 8.577.422 euro per 1.000 litri di gasolio con un'aliquota di 423 euro ogni 1.000 litri pari a 3 miliardi e 628 milioni di euro (3.628.249.506 euro);

   sommando tutte le altre produzioni sarde si arriva alla cifra di 6 miliardi e 36 milioni (6.036.875.128 euro);

   il dato sostanziale è ulteriormente aggravato da un dato oggettivo: le catene dello Stato, il regime fiscale, i divari insulari e infrastrutturali portano la Sardegna verso il deserto economico e sociale e quindi sempre maggior dipendenza;

   è utile ricordare che l'unico piano di rinascita elaborato in questa prospettiva è quello che l'interpellante ha indicato nella proposta di legge n. 206 depositata alla Camera dei deputati il 1° gennaio 2010, ossia il PARIS, piano attuativo di riequilibrio insulare della Sardegna;

   un piano per misurare e compensare il divario insulare –:

   se non ritengano di dover assumere iniziative, anche normative, per predisporre, così come indicato nella citata proposta di legge un piano attuativo per il riequilibrio dell'insularità della Sardegna (PARIS), in attuazione dell'articolo 13 dello statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, e dell'articolo 22 della legge 5 maggio 2009, n. 42, ossia un piano di misurazione e compensazione insulare con una previsione finanziaria e tenga conto di questo richiamato mancato gettito non attribuito alla Sardegna.
(2-01999) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fiscalita'

esazione delle imposte

idrocarburo