ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01890

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 836 del 18/07/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 18/07/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/07/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18/07/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 01/08/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01890
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 18 luglio 2017, seduta n. 836

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della salute, il Ministro per gli affari regionali per sapere – premesso che:
   con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 gennaio 2017 il Consiglio dei ministri ha definito e aggiornato i livelli essenziali di assistenza di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, garantendo parità di diritti su tutto il territorio nazionale;
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è entrato in vigore il 18 marzo 2017;
   all'articolo 24, lettera i), del decreto è sancito un diritto fondamentale per le centinaia di coppie italiane affette da infertilità e sterilità: il Servizio sanitario nazionale garantisce consulenza, supporto psicologico e assistenza per la lotta, spesso sine causa, a tali problematiche, nonché l'accesso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;
   l'articolo 49 riconosce finalmente quale livello essenziale di assistenza anche la fecondazione eterologa, e la selezione dei gameti; per tali tecniche, è previsto il pagamento di un contributo, un ticket la cui misura dovrà essere fissata dalle regioni;
   tali diritti, che attengono ad un aspetto fondamentale nella vita di una coppia, cioè il diritto ad avere un figlio, anche con l'ausilio di tecniche scientificamente avanzate, devono poter essere esercitati in tutto il territorio nazionale, senza disparità di trattamento;
   allo stato attuale, le regioni applicano normative con differenti limiti, generando inevitabili discriminazioni: ad esempio Toscana sono garantiti 3 tentativi entro un limite di età di 43 anni; in Sardegna i tentativi sono illimitati ma solo sino a 45 anni;
   i nuovi livelli essenziali di assistenza, per quanto attiene le condizioni di erogabilità (allegato 4D del decreto), prevedono un limite di 6 tentativi per la fecondazione omologa, cui si aggiungono ulteriori 6 per la fecondazione eterologa, con un limite di età di 46 anni;
   le norme transitorie del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (articolo 64) stabiliscono, però, che le disposizioni in materia di assistenza specialistica ambulatoriale si applichino dalla data di pubblicazione del decreto di approvazione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle disposizioni in materia;
   il ritardo nell'approvazione delle tariffe sta vanificando la possibilità di esercitare il diritto costituzionalmente garantito e sta generando disuguaglianza tra le coppie che devono sottoporsi a queste tecniche, con costi che si aggirano tra i 4500 e i 7000 euro per ogni tentativo (i costi si riferiscono ai soli intervento di prelievo dei gameti e trasferimento degli embrioni, escluse visite, farmaci e altro); a solo titolo di esempio, una donna di 45 anni, che avrebbe diritto a usufruire di questo livello d assistenza a carico del Servizio sanitario nazionale rischia di arrivare al compimento del 46o anno senza potersene avvalere;
   non è inoltre chiaro se il numero dei tentativi, fissato nel numero di sei, debba essere calcolato retroattivamente;
   l'ingiustificato ritardo sta generando una notevole confusione tra le centinaia di pazienti, anche a causa di informazioni discordanti fornite dalle regioni e dai centri per la procreazione medicalmente assistita –:
   se il Governo non intenda accelerare i tempi di definizione e pubblicazione del decreto ministeriale per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni di cui in premessa, che consentirebbe la piena applicabilità delle disposizioni in materia di assistenza specialistica ambulatoriale, stante un ingiustificabile ritardo che sta vanificando la possibilità di esercitare un diritto costituzionalmente garantito quale quello alla procreazione;
   se non si intendano assumere iniziative per prevedere nel decreto il rimborso delle somme eventualmente sostenute da coloro che avrebbero avuto i requisiti per l'accesso alla copertura del Servizio sanitario nazionale alla data del 18 marzo 2017, nonché per far decorrere il limite dei 6 tentativi dalla data di approvazione delle tariffe.
(2-01890) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

procreazione artificiale

prodotto farmaceutico

consiglio dei ministri