ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01806

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 799 del 18/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: SAMMARCO GIANFRANCO
Gruppo: ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Data firma: 18/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 18/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01806
presentato da
SAMMARCO Gianfranco
testo di
Giovedì 18 maggio 2017, seduta n. 799

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   con riferimento ai contenuti della legge 14 novembre 2016, n. 220, «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo», i timori paventati sin dalla data della sua approvazione, circa il fatto che l'estensione delle agevolazioni per il cinema al settore audiovisivo avrebbe determinato un maggior assorbimento delle risorse da parte di quest'ultimo, appaiono confermati in sede applicativa;
   dagli schemi di decreto legislativo che sarebbero in fase di redazione emergerebbe il fatto che il massimale del tax credit assegnato a ogni singola impresa (o gruppo di imprese) di produzione sia superiore per la produzione televisiva (10 milioni) rispetto a quella cinematografica (8 milioni) e, peraltro, gli incentivi sono cumulabili per ciascuna impresa (o gruppo di imprese) per un totale di euro 18 milioni annui, cui possono aggiungersi ulteriori 10 milioni destinati ai produttori stranieri che «girano» in Italia con un plafond di ben 50 milioni annui;
   la conseguenza è che su un totale di circa 200 milioni di euro di benefici fiscali possono essere drenati ben 140 milioni (due terzi dell'intero) solo dalle prime (per fatturato) 5 società nazionali di produzione;
   la legge, in luogo di incentivare le piccole e medie imprese e di sostenere i nuovi talenti e le start up, appare favorire poche e grandi società. Le dimensioni delle aziende, addosso alle quali sembra essere stata «cucita» la legge, sono rilevanti anche per le modalità di utilizzo delle risorse: il beneficio fiscale, infatti, è a consumo ed è assai rilevante il rischio che le risorse allocate presso il Ministero per il credito d'imposta siano utilizzate primariamente dalle grande imprese che le porteranno ad esaurimento già nei primi mesi dell'anno;
   rispetto ai massimali di 28 milioni di euro di tax credit per ogni impresa appaiono irrisorie le risorse che la legge ha previsto per l'educazione all'immagine nelle scuole italiane, il cui ammontare è di soli 12 milioni di euro, e quelle destinate alle opere dei giovani autori e produttori, che sono fondamentali per la crescita culturale, pari a complessivi 32 milioni di euro;
   infine, l'articolo 26 è destinato ad assegnare contributi selettivi alle opere cinematografiche e, in particolare, alle opere prime e seconde ovvero alle opere realizzate da giovani autori ovvero ai film difficili realizzati con modeste risorse finanziarie, ovvero alle opere di particolare qualità artistica, affidando tale compito a cinque esperti individuati tra personalità di chiara fama anche internazionale e di comprovata qualificazione professionale nel settore. La disposizione appare foriera di creare un imbuto nel quale le opere dei giovani autori potrebbero finire in una sorta di limbo –:
   se il Ministro interpellato non ritenga opportuno redistribuire le risorse complessive di cui alla legge n. 220 del 2016, secondo modalità volte a sostenere la piccola e media impresa al fine di evitare la concentrazione delle risorse su pochissimi soggetti;
   se non si intenda incentivare ulteriormente le produzioni, anche audiovisive, straniere (cui in base alla legge possono essere destinati benefici fino a 140 milioni di euro a condizione che si affrettino a presentare istanza per l'accesso al tax credit nei primi mesi di ciascun anno) in danno di quelle nazionali, posto che laddove detti incentivi fossero destinati a imprese italiane avrebbero lo stesso impatto positivo sul territorio, sull'occupazione e sulla crescita industriale;
   quali iniziative il Ministro interpellato intenda assumere per risolvere il problema scaturente dall'articolo 26 citato in premessa.
(2-01806) «Sammarco».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

studio d'impatto

grande impresa

produzione audiovisiva