ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01756

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 777 del 10/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 10/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/04/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/04/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 24/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01756
presentato da
PILI Mauro
testo di
Lunedì 10 aprile 2017, seduta n. 777

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, per sapere – premesso che:
   il 10 aprile 2005 alle ore 18,25 è esplosa una riservetta dello stabilimento militare di Baiano di Spoleto;
   l'11 maggio 2005 la procura di Spoleto ha notificato al primo maresciallo luogotenente Antonio Saputo l'avviso di garanzia, procedimento n. 431/05 R.G.N.R. SCF in qualità di responsabile della gestione materiali esplosivi ed inerti dello stabilimento;
   15 novembre 2007 il procuratore della Repubblica concludeva le indagini preliminari con la richiesta di rinvio a giudizio del predetto militare;
   il 17 maggio 2012 fu svolta la prima udienza davanti al giudice monocratico. Seguirono altre 23 udienze nel corso delle quali furono ascoltati circa 150 testimoni, di cui 110 su richiesta del pubblico ministero;
   il 27 febbraio 2014 il tribunale di Spoleto ha pronunciato la sentenza n. 57/2014 con la formula: visto l'articolo 530 comma 2 c.p.p. assolve dai reati loro ascritti perché il fatto non sussiste;
   in data 26 novembre 2005, contemporaneamente allo svolgimento del procedimento da parte del Procuratore della Repubblica di Spoleto, la Procura militare della Repubblica avvia il procedimento penale n. 365/A/2005 BAR e conclude le indagini preliminari il 5 luglio 2007. Il procedimento avviato dall'organo della giustizia militare è successivamente confluito nel processo penale presso il tribunale di Spoleto;
   il Ministero della difesa in data 11 aprile 2005 designa il Brigadier Generale Angelo Ambrosino a svolgere l'inchiesta sommaria sulla base del decreto Ministeriale 18 dicembre 1981. Tale inchiesta si conclude il 5 maggio 2005;
   il 25 gennaio 2006, il Segretario Generale Dna nomina la commissione di inchiesta formale che il 26 ottobre 2006 presenta un supplemento all'inchiesta formale;
   la direzione generale armamenti terrestri VI reparto 14a divisione, con la lettera n. 14/2/CN3789/1996 del 10 giugno 2009 trasmette al Primo Maresciallo Antonio Saputo la costituzione di mora e di interruzione dei termini prescritti ai sensi degli articoli 1219 e 2943 c.c., chiedendo al militare di versare all'erario, nel termine di 30 giorni, la somma di euro 1.534.362,19;
   il 12 maggio 2011 con lettera prot. n. 0358/2005/CHI, la procura regionale della Corte dei conti invita il predetto sottufficiale a produrre deduzioni. Il 28 gennaio 2015 si è svolto il processo innanzi alla Corte dei conti presso la procura regionale dell'Umbria, con la richiesta del pubblico ministero di assoluzione. La Corte dei conti il 25 febbraio 2015 pronuncia la sentenza di assoluzione n. 21/2015;
   in data 30 luglio 2014 il maresciallo Saputo ha chiesto il rimborso della parcella emessa a suo carico dall'avvocato difensore per un importo complessivo di euro 88.000, trasmessa all'Avvocatura dall'Agenzia industrie difesa;
   l'Avvocatura di Stato di Perugia ha comunicato la congruità in data 18 luglio 2015 del solo importo di euro 14.117,40 (oltre Iva e Cpa) di cui euro 10.000 già concessi in anticipo e versati al professionista che ha curato la difesa nei giudizi;
   in data 22 dicembre 2015 il difensore di Saputo richiedeva al predetto militare la somma euro 60.361,74 a saldo della parcella per l'attività professionale svolta in sede penale e, successivamente, in data 29 novembre 2016, gli notificava, tramite il tribunale civile di Spoleto, il ricorso per decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo per euro 60.361,74 più spese e tasse;
   in data 12 dicembre 2016 l'ufficiale giudiziario ha notificato al direttore dell'ente da cui dipende il sottufficiale l'atto di pignoramento presso terzi per euro 65.016,43, disponendo il pignoramento di tutte le somme dovute al militare dal Ministero della difesa – CUSE – Centro unico stipendiale esercito e agenzia industrie difesa, a titolo di retribuzione, indennità a qualsiasi titolo dovute, incluse quelle relative al trattamento di fine rapporto nei limiti di legge, fino all'estinzione del credito attivato con atto di precetto, inclusi interessi a maturare, spese, competenze ed onorari della fase esecutiva, oltre Cap e Iva come per legge;
   il Ministero della difesa, direttore generale per il personale militare, 1o Reparto, 3a divisione, 1a sezione, in data 9 gennaio 2015, prot. n. M_D GMIL 0010953, ha definito la posizione disciplinare del maresciallo Antonio Saputo senza alcuna sanzione di stato;
   ad avviso dell'interrogante la complessa vicenda giudiziaria che ha coinvolto il maresciallo Antonio Saputo e che si è conclusa sia in sede penale, che con riferimento al danno erariale con la piena assoluzione del militare, impone allo Stato, quindi al Ministero della difesa, l'obbligo di rifusione delle spese sostenute per lo svolgimento dell'attività difensiva dal predetto militare –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti di cui in premessa e quali iniziative intenda porre in essere, con la necessaria urgenza, affinché il maresciallo Antonio Saputo non debba in alcun modo farsi carico di oneri che non possono gravare sulla sua persona in relazione ai fatti esposti in premessa.
(2-01756) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

personale militare

procedura penale

procedimento giudiziario