ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/01666

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 20/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20/02/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21/02/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 02/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interpellanza 2-01666
presentato da
PILI Mauro
testo di
Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
   la Commissione di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito ha audito in data 15 febbraio 2017 il colonnello Claudio De Angelis, direttore dell'osservatorio epidemiologico del Ministero della difesa;
   da tale audizione emergeva, a giudizio dell'interrogante, la totale inconsistenza ed epidemiologica di tale osservatorio e della stessa rappresentanza intervenuta all'audizione;
   emergeva, fatto evidentemente sconcertante, che tale Osservatorio non disponeva di alcuna seria analisi epidemiologica e che tutti i dati in possesso si limitavano non ad analisi diffuse sul territorio e sull'intera platea militare ma a segnalazioni dei Cor e limitatamente ad un arco temporale limitato rispetto all'insorgenza di malattie neoplastiche reiteratamente riscontrate tra militari;
   il colonnello direttore di questo discutibile osservatorio cadeva più volte in contraddizione affermando, da una parte, di svolgere analisi epidemiologiche e, dall'altra, di «perdere di vista» i pazienti una volta lasciato il servizio nelle strutture della difesa;
   in tal senso, appare evidente all'interpellante l'utilizzo incongruo e di dubbia legittimità della definizione di Osservatorio epidemiologico della difesa, proprio perché non esiste alcun contesto scientifico che attribuirebbe a tale struttura quella definizione;
   dalla stessa affermazione testuale del colonnello circa pazienti o militari che si «perdono di vista» è fin troppo evidente che si tratti di abuso di terminologie e fattispecie scientifiche che costituiscono un vero e proprio «paravento», a giudizio dell'interpellante, tale da non far emergere fatti e reali casistiche di danni e malattie riscontrate sui militari;
   appare all'interpellante lesivo della dignità scientifica l'utilizzo della parola «epidemiologia», posto che tutt'altro compito svolge questo ufficio che niente ha a che vedere con un osservatorio scientifico;
   in tal senso all'interpellante appaiono destituiti di fondamento, privi di qualsiasi consistenza scientifica e fuorvianti, i dati forniti da tale osservatorio che rendeva dati destituiti di qualsiasi credibilità sul piano metodologico, scientifico e medico;
   tale report consegnato alla Commissione dal colonnello De Angelis non solo non rappresenta correttamente la realtà dei decessi e dei malati nelle file della Difesa, ma tendeva a dichiarare che le incidenze tumorali erano più basse della popolazione civile;
   affermare e divulgare dati non scientifici, con la dichiarazione di tutti i casi osservati «persi di vista» rappresenta secondo l'interpellante un fatto grave e inaudito;
   senza avere alcun tipo di riscontro scientifico e temporalmente definito l'Osservatorio epidemiologico della difesa, affermava per quanto attiene alla patologia neoplastica nel personale militare che:
    l'incidenza globale dei tumori maligni nella popolazione militare nel periodo 1996-2013, nelle classi di età considerate in questo studio, appare significativamente inferiore rispetto a quella attesa sulla base del confronto con la popolazione italiana;
    i dati di sorveglianza riportati nella presente memoria non supportano l'ipotesi che la partecipazione ad OFCN rappresenti un rischio specifico per l'insorgenza di neoplasie nel personale militare, confermando quanto già descritto in letteratura relativamente alle forze armate di altri Paesi;
    per quanto riguarda l'incidenza dei singoli tipi di neoplasia, quando si considera la popolazione militare nel suo complesso, confrontata con la popolazione civile italiana, i casi osservati del linfoma di Hodgkin nel 2000 e della tiroide nel 2007 sono imputabili 7 diversi fattori tra cui rilevanti sembrano essere la combinazione della particolare distribuzione geografica in Italia dei due tipi di neoplasia e la provenienza della maggior parte dei componenti delle forze armate, e per quanto riguarda i tumori della tiroide l'aumento d'incidenza nel mondo occidentale e l'opera di screening adottata dalle forze armate;
    lo studio retrospettivo sulla mortalità causa-specifica della intera corte dei militari inviati in missione nei Balcani chiarisce in maniera definitiva, almeno per quanto concerne la mortalità, che l'aver partecipato a missione operativa in Bosnia o Kosovo non ha determinato un maggior rischio di decessi per patologia neoplastica maligna;
   si tratta di affermazioni che appaiono all'interpellante in contrasto grave ed evidente con il nesso causale dimostrato da tutte le sentenze dei vari tribunali che hanno attribuito a tali richiamate missioni il nesso causale dell'incidenza di tali patologie tumorali; affermazioni quelle contenute nel documento depositato che appaiono inverosimili considerato che tale osservatorio, proprio perché «ha perso di vista» i militari, non era in grado di svolgere nessuna analisi epidemiologica e tantomeno trarre delle gratuite conclusioni –:
   se non ritenga di dover assumere le iniziative di competenza per rimuovere con urgenza il colonnello De Angelis da tale incarico per aver, secondo l'interpellante in modo incauto, gratuito e privo di riscontro scientifico, divulgato dati inappropriati, fuorvianti e palesemente tesi a sostenere una tesi piuttosto che fornire analisi compiute;
   se non si ritenga di dover con somma urgenza disporre il trasferimento di tutte le cartelle anagrafiche disponibilità di tale ufficio impropriamente definito osservatorio a struttura terza, al fine di ricostruire un vero e corretto piano epidemiologico sui militari;
   se non ritenga di dover assumere iniziative per sopprimere tale osservatorio fondato paradossalmente nel criterio del «perdiamo di vista» che ad avviso dell'interpellante costituisce l'elemento della sua inconsistenza medico e scientifica.
(2-01666) «Pili».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

personale militare

rischio sanitario