ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01346

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 609 del 19/04/2016
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 19/04/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 19/04/2016
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 19/04/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 19/04/2016
Stato iter:
22/04/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 22/04/2016
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
RISPOSTA GOVERNO 22/04/2016
Resoconto CHIAVAROLI FEDERICA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 22/04/2016
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 22/04/2016

SVOLTO IL 22/04/2016

CONCLUSO IL 22/04/2016

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01346
presentato da
ARTINI Massimo
testo presentato
Martedì 19 aprile 2016
modificato
Venerdì 22 aprile 2016, seduta n. 612

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   secondo quanto sembra evincersi dalla risposta all'interrogazione a risposta immediata in commissione del Sottosegretario onorevole Migliore, la permanenza di un istituto penitenziario nelle scuderie del complesso dell'Ambrogiana non è assolutamente in contrasto con la valorizzazione, o meglio dire tutela (articolo 9 della Costituzione), della parte nobile e l'inserimento della villa nel circuito delle ville medicee, poiché i due corpi di fabbrica, villa in senso stretto e zona detentiva, sono fisicamente distanti, e inoltre la manodopera potrebbe essere impiegata per i lavori manutentivi e di pulizia nel pieno rispetto dell'articolo 27 della Costituzione;
   se, da un lato, si sono risparmiate le risorse dell'appalto, pur pagando una penale di un certo rilievo, per ristrutturare l'ala che avrebbe dovuto accogliere le detenute della struttura di Empoli, che secondo le linee ministeriali doveva essere superata, dall'altro si perderanno comunque circa sette milioni e mezzo di euro spesi per adeguare la zona detentiva alla normativa vigente (l'ultimo oneroso lavoro – impianto riciclo aria – risale a pochi anni fa);
   se è vero che la popolazione detenuta toscana è sensibilmente scesa – e comunque la capienza regolamentare resta insufficiente – è altrettanto vero che molte carceri toscane, tra le quali quella fiorentina di Sollicciano, versano in condizioni difficili e al limite del disumano;
   nella relazione del Ministero sull'amministrazione della giustizia dell'anno 2015 nel paragrafo dedicato all’«edilizia penitenziario e di servizio», alle pagine 449/450, si legge «È proseguita l'attività istituzionale volta alla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio demaniale in uso governativo all'amministrazione penitenziaria, con l'obiettivo di contrastare l'emergenza sovraffollamento e conferire adeguate condizioni di dignità e vivibilità ai ristretti ed agli operatori in carcere; (...) l'attività si è concentrata sull'incremento dei posti regolamentari in tutta Italia»;
   non risponde a criteri di economicità e di ragionevolezza mantenere il vicino carcere di Empoli per poche detenute e superare il complesso dell'Ambrogiana, che potrebbe ospitare almeno centocinquanta detenuti, considerando che la soppressione della struttura di Empoli consentirebbe di assorbirne il personale nella vicina Montelupo, mentre con il superamento della struttura dell'Ambrogiana, il personale di Montelupo sarebbe costretto a spostarsi a Firenze;
   nei documenti di programmazione ministeriale non vi è traccia della soppressione della struttura dell'Ambrogiana, idea emersa alla fine del 2014;
   la soppressione dell'istituto è, ad avviso degli interpellanti, irragionevole, antieconomica ed in piena controtendenza rispetto alle linee programmatiche ministeriali;
   un'eventuale prelazione di cessione del complesso demaniale che attualmente ospita l'ospedale psichiatrico giudiziario è vincolata alla presentazione di un accordo di programma da parte dell'ente interessato;
   nella struttura sono attualmente impiegati medici internisti con un contratto di diciotto ore settimanali (tre al giorno), in base a quanto disposto dalla legge n. 740 del 1970. Detto rapporto di lavoro è legato all'esistenza della struttura carceraria, con il venir meno della quale si verificherebbe la contestuale risoluzione del contratto di lavoro stipulato con il Ministero della giustizia, e la stessa sorte toccherebbe ai rapporti di lavoro in essere con i sei medici di guardia che coprono la vigilanza ventiquattrore su ventiquattro. Verrebbero altresì meno anche le convenzioni stipulate con la ex azienda sanitaria locale 11, ora azienda sanitaria locale Toscana centro, sui cosiddetti «sumaisti» e sul servizio di supporto psicologico operato da tre psicologi dell'ex azienda sanitaria locale 11, ora azienda sanitaria locale Toscana centro;
   ad oggi i lavoratori, sia della polizia penitenziaria sia della parte sanitaria, non hanno alcuna certezza sul loro futuro –:
   quali iniziative di competenza intendano porre in essere i Ministri interpellati, di concerto anche con gli altri Ministri ed enti competenti, per la tutela della professionalità e del posto di lavoro di tutti i lavoratori, sia sanitari sia della polizia penitenziaria, dell'attuale struttura detentiva di Montelupo Fiorentino e quali iniziative intenda porre in essere per salvaguardare le strutture di Montelupo Fiorentino e della vicina Empoli;
   quali siano le ragioni per le quali i Ministri interpellati reputino impossibile la convivenza di una struttura detentiva in un corpo del complesso mediceo con la presenza di altre attività destinate alla cittadinanza in un altro corpo del complesso, e dunque non reputi realizzabile la sinergia fra le due attività che potrebbe fare della struttura dell'Ambrogiana un'esperienza all'avanguardia nel reinserimento sociale dei detenuti secondo i canoni costituzionali;
   se il Governo ritenga compatibile il superamento della struttura detentiva dell'Ambrogiana con quanto indicato nella relazione del Ministero della giustizia sull'amministrazione della giustizia anno 2015 nel paragrafo dedicato all’«edilizia penitenziaria e di servizio», nel quale si sottolinea la necessità di implementare l'edilizia penitenziaria per far fronte alle condizioni dei carcerati;
   in quale sede sia stata espressa la manifestazione di volontà ufficiale del Governo di superare la struttura detentiva dell'Ambrogiana;
   quali siano gli accordi o gli intendimenti raggiunti con la regione Toscana e il comune di Montelupo Fiorentino sul futuro della struttura e in cosa consista l'eventuale accordo di programma raggiunto fra i suddetti enti, il Ministero della giustizia e l'Agenzia del demanio;
   quali rassicurazioni e garanzie il Ministro della giustizia e l'Agenzia del demanio abbiano ricevuto in merito alla capacità economica della regione Toscana e del comune di Montelupo Fiorentino per far fronte agli investimenti e ai progetti eventualmente presi in considerazione per il futuro della struttura ovvero se siano stati reperiti canali di finanziamento, anche privati, in grado di dare le suddette garanzie;
   quale cura il Governo e l'Agenzia del demanio stiano ponendo in essere per garantire la conservazione del complesso della Villa Medicea in vista del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari;
   se si ritengano accettabili le condizioni delle vicine carceri di Sollicciano e Prato a tal punto da disporre il superamento di una struttura detentiva capiente, come quella di Montelupo Fiorentino, già pronta e ristrutturata a norma di legge.
(2-01346) «Artini, Baldassarre, Bechis, Segoni, Turco, Brignone, Civati, Andrea Maestri, Matarrelli, Pastorino, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stabilimento penitenziario

detenuto

personale carcerario