ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/01191

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 533 del 01/12/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI VITA GIULIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 01/12/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CRIPPA DAVIDE MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DA VILLA MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DELLA VALLE IVAN MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DELL'ORCO MICHELE MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DI BENEDETTO CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
D'UVA FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
FANTINATI MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CARINELLI PAOLA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CASO VINCENZO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
COMINARDI CLAUDIO MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 01/12/2015


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 01/12/2015
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 02/12/2015
Stato iter:
04/12/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/12/2015
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 04/12/2015
Resoconto BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
 
REPLICA 04/12/2015
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 04/12/2015

SVOLTO IL 04/12/2015

CONCLUSO IL 04/12/2015

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01191
presentato da
DI VITA Giulia
testo presentato
Martedì 1 dicembre 2015
modificato
Venerdì 4 dicembre 2015, seduta n. 536

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
   l'Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, è un organismo del dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri che vigila, in attuazione della normativa europea, sull'operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni e che contribuisce a rimuovere le discriminazioni svolgendo, più in particolare, la funzione di garantire, in piena autonomia di giudizio e in condizioni di imparzialità, l'effettività del principio di parità di trattamento fra le persone ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, di recepimento della direttiva comunitaria n. 2000/43 CE, e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'11 dicembre 2003;
   l'FSE è uno dei cinque fondi strutturali e di investimento europei (ESIF). Tali fondi rappresentano la principale fonte di investimenti a livello unionale per aiutare gli Stati membri a ripristinare e incrementare la crescita garantendo al contempo uno sviluppo inclusivo per una forte coesione del tessuto sociale, in linea con gli obiettivi di Europa 2020;
   da fonti stampa del 20 novembre 2015 – il riferimento è all'articolo online pubblicato da L'Espresso dal titolo «Pari opportunità, ritardo sulle nomine. E i fondi europei sono bloccati» – gli interpellanti hanno appreso che l'Unar sarebbe privo dell'organo direttivo dal settembre 2015 in conseguenza della polemica innescata dalla parlamentare Giorgia Meloni;
   difatti – come verificabile dalla sezione web trasparenza del Governo – alla scadenza del triennio, il dirigente preposto Marco De Giorgi non è stato confermato nella direzione dell'ufficio. Così da più di due mesi – si legge – la nomina del successore non sarebbe ancora arrivata. La pagina del sito istituzionale dove c'era il curriculum di De Giorgi – prosegue l'articolo – dice solo «in aggiornamento». Da palazzo Chigi farebbero sapere che è stata avviata la procedura di interpello, la call interna destinata ai dirigenti che hanno i titoli. Lo stesso De Giorgi pare abbia presentato la candidatura;
   L'Espresso riferisce altresì dell'ulteriore mancanza di 15 esperti incaricati alla cura di progetti europei e di molte delle attività dell'Unar. La cosa che preoccupa maggiormente è il depotenziamento dell'ufficio poiché l'assenza di quest'ultimi potrebbe compromettere le regolari procedure di finanziamento di circa 50 milioni di euro di fondi comunitari, una porzione dei fondi che l'Europa stanzia per l'Italia attraverso il fondo speciale europeo, fondi – si legge – per cui l'Italia sarebbe in ritardo e a cui quindi, almeno in parte, potrebbe finire col rinunciare, essendo pari a zero la spesa per 2014 e 2015 a valere sul Pon inclusione sociale;
   in merito palazzo Chigi avrebbe fatto sapere che l'incarico dei 15 esperti è già cessato nel giugno 2015;
   il 2015 è il primo anno in cui inspiegabilmente non si fa luogo, nel mese di ottobre, alla consueta settimana contro le discriminazioni nelle scuole così come prevista dal Protocollo con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 30 gennaio 2013;
   nel complesso dei fondi europei per la programmazione del settennato precedente – la cui rendicontazione scade a dicembre – l'Italia ad oggi si starebbe preparando a restituire circa 6 miliardi di euro, rende noto l'approfondimento de L'Espresso;
   come se non bastasse recentemente la deputata Giovanna Martelli si è dimessa dall'incarico di consigliere per le pari opportunità del Governo;
   a rischio, dunque, potrebbe essere non solo il pieno e corretto funzionamento dell'Unar, ma dell'intero dipartimento per le pari opportunità;
   in più occasioni la Commissione del Consiglio d'Europa contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), in merito alla struttura dell'Unar, ha chiesto al Governo italiano «un ulteriore rafforzamento sia in termini di risorse umane e finanziarie, che da punto di vista giuridico, prevedendone l'ampliamento formale dell'operatività a tutti gli altri ambiti discriminatori e l'innalzamento del livello di autonomia finanziaria ed amministrativa»;
   in merito gli interpellanti reputano necessario che il Governo intervenga urgentemente in merito, in particolare al fine ultimo di conseguire l'allocazione del suddetto finanziamento europeo di 50 milioni di euro – cifra non certo da disperdere – destinato alla realizzazione di progetti che mirerebbero ad esempio all'inclusione sociale, all'occupazione e al contrasto delle discriminazioni delle minoranze, dai rom alle vittime di tratta, dalle discriminazioni per l'orientamento sessuale alle vittime di omotransfobia;
   per quei fondi, rivela tuttavia L'Espresso, mancherebbero ancora la convenzione con cui l'autorità di gestione, il ministero del lavoro e delle politiche sociali, dovrebbe incaricare della corretta spesa il dipartimento delle pari opportunità per il ciclo in corso 2014-2020;
   l'articolo non lesina di denunciare in conclusione anche la vacatio di un nuovo capo dell'intero dipartimento delle pari opportunità di palazzo Chigi. Risulterebbe scaduto, infatti, l’interim assegnato alla direttrice del dipartimento per le politiche della famiglia Ermenegilda Siniscalchi;
   nell'attuale delicato momento storico, in cui la tensione sociale tra etnie e culture diverse, percepite perfino come una minaccia per la sicurezza nazionale, è messa a dura prova soprattutto dopo le stragi terroristiche dei giorni appena trascorsi, è necessario che le diverse confessioni religiose esprimano invece con ancor più voce i valori di pace e di rispetto per la persona che sono propri di ciascuna fede;
   in tale ottica l'Unar si trova oggi più che mai in prima linea nel dover far fronte alla richiesta sociale di favorire l'integrazione razziale attraverso ogni iniziativa, quale ad esempio l'alfabetizzazione religiosa e il dialogo interreligioso e culturale, utile ad evitare una strumentalizzazione della religione e del sentimento religioso degli uomini e delle donne in Italia;
   il Dipartimento per le pari opportunità ha il compito di prendere in carico le situazioni di disagio sociale e di individuare e fornire gli strumenti adatti al superamento degli ostacoli che impediscono il conseguimento di uguaglianza ed equità sociale;
   sovente la prima firmataria del presente atto si è trovata nel corso della legislatura ad affrontare questioni inerenti alle pari opportunità e a presentare numerosi atti parlamentari in merito, a partire da una risoluzione che, anzitutto, si proponeva di impegnare il Governo, già in tempi non sospetti, a proporre la nomina di un nuovo Ministro per le pari opportunità; in particolare la risoluzione in commissione 7-00147 del 29 ottobre 2013, seduta n. 107, depositata in XII Commissione (Affari sociali), impegnava il Governo all'indomani delle dimissioni del Ministro per le pari opportunità Josefa Idem, a individuare un nuovo Ministro al quale assegnare anche la delega alla famiglia, avendo questa materia molte attinenze con le competenze del dipartimento;
   nel luglio 2014 la prima firmataria del presente atto ha inoltre avviato la petizione on-line «Si nomini subito un ministro per le pari opportunità» (sul sito www.change.org), diretta in special modo al premier Matteo Renzi, in cui venivano elencate le principali emergenze inerenti alle pari opportunità segnalate da cittadini, giornalisti, associazioni, politici, che il Governo avrebbe dovuto affrontare al più presto;
   prendendo le mosse da tale petizione la prima firmataria del presente atto ha infine depositato alla Camera dei deputati nell'ottobre 2014 la mozione n. 1-00649;
   purtroppo, dopo oltre un anno, la situazione appare sostanzialmente immutata; le suddette iniziative parlamentari e sollecitazioni sono rimaste inascoltate, non avendo ricevuto alcun riscontro, se non qualche cenno di apprezzamento e condivisione sfociati poi, numerose volte, in un nulla di fatto;
   per le ragioni sopracitate si ritiene opportuno e necessario che il Governo rivolga maggiore attenzione all'intero dipartimento delle pari opportunità - tutt'oggi privo di un Ministro con delega che possa rappresentare un solido punto di riferimento, operativo ed efficace, nel dispiego delle necessarie iniziative sociali che ai temi citati fanno riferimento - cominciando col rimediare all'inaccettabile depotenziamento dell'Unar in cui, per converso, si ritiene occorrerebbe investire maggiori risorse che consentano all'ufficio di non ritrovarsi d'ora in poi in balia di ulteriori adempimenti burocratici insanati, quali quelli sopraenunciati –:
   in relazione alle circostanze esposte in premessa, quali iniziative abbia medio tempore intrapreso, o intenda prontamente intraprendere, per assicurare il pieno funzionamento del dipartimento per le pari opportunità e dell'Unar e garantire inoltre l'allocazione dei suddetti fondi europei;
   considerate le peculiarità dell'attuale contesto storico sia nazionale che internazionale, nonché in ragione delle recenti dimissioni del consigliere per le pari opportunità del Governo, Giovanna Martelli, se il Governo non ritenga doveroso proporre nel più breve tempo possibile la nomina di un Ministro senza portafoglio cui affidare la delega relativa alle politiche delle pari opportunità, individuando così un nuovo membro del Governo, che possa rappresentare un solido punto di riferimento, operativo ed efficace, nel dispiego delle necessarie iniziative sociali che ai temi citati fanno riferimento;
   se possa indicare le ragioni per cui dal 14 settembre 2015 l'Unar sia privo di un direttore nonostante la disponibilità di risorse umane interne;
   per quali motivi non si sia ancora proceduto alla stipula della sopracitata convenzione per l'utilizzo dei fondi europei a valere sul fondo sociale europeo e sul Pon inclusione sociale 2014-2020 lasciando pari a zero la spesa per gli anni 2014-2015, con un evidente spreco di risorse;
   per quali ragioni non si sia proceduto alla sesta settimana di azione contro le discriminazioni nelle scuole prevista nel mese di ottobre dal succitato protocollo;
   quali siano le motivazioni del forte ridimensionamento di personale esperto dell'Unar nei temi di antidiscriminazione e pari opportunità con conseguente riduzione delle attività.
(2-01191) «Di Vita, Colonnese, Grillo, Silvia Giordano, Baroni, Lorefice, Mantero, Carinelli, Caso, Castelli, Chimienti, Ciprini, Colletti, Cominardi, Corda, Crippa, Da Villa, Daga, Dall'Osso, De Lorenzis, De Rosa, Della Valle, Dell'Orco, Di Benedetto, Luigi Di Maio, D'Incà, D'Uva, Fantinati, Ferraresi, Fico, Fraccaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

discriminazione basata sulle tendenze sessuali

integrazione sociale

risoluzione