Legislatura: 17Seduta di annuncio: 456 del 07/07/2015
Primo firmatario: GALGANO ADRIANA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 07/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 07/07/2015
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 07/07/2015 Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 08/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 10/07/2015 Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA RISPOSTA GOVERNO 10/07/2015 Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) REPLICA 10/07/2015 Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
DISCUSSIONE IL 10/07/2015
SVOLTO IL 10/07/2015
CONCLUSO IL 10/07/2015
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
l'editoria italiana perde copie e pubblicità, ha bilanci in rosso e dà lavoro a un numero sempre minore di persone;
secondo i dati del rapporto di Mediobanca le perdite, in cinque anni, hanno raggiunto la cifra di 1,8 miliardi di euro;
per un calo del 24,8 per cento della diffusione (da 2,8 a 2,1 milioni di copie vendute ogni giorno) si registra un calo del 27,7 per cento dei ricavi delle vendite, nonostante il prezzo di copertine sia aumentato di 30-50 centesimi in media;
il valore in Borsa si è dimezzato, il capitale netto delle aziende editoriali è crollato del 40 per cento;
a questi dati negativi gli editori hanno reagito tagliando il 22 per cento della forza lavoro, con 4.200 dipendenti messi alla porta tra licenziamenti e prepensionamenti;
negli ultimi due anni hanno chiuso 32 testate giornalistiche nazionali e locali con tremila posti di lavoro che sono svaniti nel nulla. A farne le spese l'editoria cooperativa, locale e del non-profit. Ma anche radio e tv locali, dove ormai purtroppo non si contano licenziamenti, contratti di solidarietà e cassa integrazione;
i contributi pubblici all'editoria sono scesi da 506 milioni di euro del 2007 ai 55 milioni di euro nel 2015 e saranno ulteriormente ridotti a 40 milioni;
in questo quadro molto preoccupante, si inserisce la difficile situazione del mondo dell'editoria in Umbria, con i casi eclatanti del Il Giornale dell'Umbria e dell’Ansa, che rischiano di chiudere e vi è grande incertezza anche per altre presenze editoriali sia della carta stampata, che dell'emittenza locale radiotelevisiva;
ciò determina un quadro di grande preoccupazione, non solo per l'irrinunciabile ruolo dell'informazione quale presidio di pluralismo e democrazia, ma anche per i livelli occupazionali messi a rischio, soprattutto per i giovani che vi lavorano, in molti casi già in condizioni di precarietà;
secondo gli ultimi dati i giornalisti umbri iscritti all'Istituto di previdenza giornalisti italiani sono 1249, di cui 455 dipendenti, 661 freelance, 72 pensionati e 61 disoccupati –:
quali iniziative, anche di tipo normativo, intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di salvaguardare un patrimonio, quello editoriale umbro, che fa parte della cultura non solo della regione ma anche del Paese e con esso salvaguardare i livelli occupazionali dell'intero comparto.
(2-01024) «Galgano, Mazziotti Di Celso».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):protezione del patrimonio
licenziamento
editoria