ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00728

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 316 del 23/10/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIACOBBE ANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/10/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BASSO LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
CAROCCI MARA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
MARIANI RAFFAELLA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
PICCOLO GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
TULLO MARIO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
VAZIO FRANCO PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014
DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 23/10/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 23/10/2014
Stato iter:
20/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/11/2014
Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 20/11/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 20/11/2014
Resoconto GIACOBBE ANNA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 20/11/2014

SVOLTO IL 20/11/2014

CONCLUSO IL 20/11/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00728
presentato da
GIACOBBE Anna
testo presentato
Giovedì 23 ottobre 2014
modificato
Giovedì 20 novembre 2014, seduta n. 335

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, per sapere – premesso che:
   la centrale termoelettrica di Vado Ligure-Quiliano (Savona) è di proprietà della Tirreno Power spa, uno dei principali produttori di energia elettrica, con impianti in diversi siti, a livello nazionale;
   la centrale di Vado Ligure-Quiliano è costituita da un'unità a ciclo combinato (VL5-1 e VL5-2) in esercizio dal 2007 e realizzata sostituendo due vecchie unità alimentate a carbone ed olio combustibile e da due unità da 330 megawatt cadauna (VL3 e VL4), alimentate a carbone (e a gasolio e olio combustibile nelle fasi di accensione) entrate in esercizio nel 1971. Con decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 14 dicembre 2012, n. 227, è stata rilasciata un'autorizzazione integrata ambientale per l'esercizio della centrale, che faceva seguito all'intesa tra regione Liguria e azienda; obiettivo dell'intesa, da parte pubblica, era stato quello di realizzare il massimo di riduzione dell'impatto ambientale dei gruppi, attraverso interventi che avrebbero anche prodotto un aumento dell'efficienza degli impianti. La vetustà degli impianti stessi, insieme alle condizioni di esercizio, costituiscono ormai da tempo un fattore riconosciuto di grande criticità;
   l'11 marzo 2014 il giudice per le indagini preliminari di Savona, su richiesta della procura della Repubblica, ha disposto il sequestro cautelativo dei gruppi VL3 e VL4 della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure-Quiliano e l'interruzione dell'esercizio;
   il provvedimento del giudice per le indagini preliminari contestava il mancato adeguamento alle prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale e si era basato, tra l'altro, sulle risultanze di una perizia della procura sugli effetti ambientali e sanitari dell'attività della centrale Tirreno Power spa sulla popolazione locale;
   secondo tale perizia, le emissioni della centrale a carbone di Vado Ligure avrebbero causato oltre 400 morti tra il 2000 e il 2007. Ci sarebbero stati anche «tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d'asma tra il 2005 e il 2012». I consulenti della procura hanno mappato una «zona di ricaduta delle emissioni» della centrale ed hanno escluso come causa delle patologie il traffico automobilistico, altre aziende della zona e i fumi delle navi in porto. Il perimetro della mappa riguarda 23 comuni per un totale di circa 150.000 abitanti;
   per quanto successivamente alla data del sequestro, il 14 marzo e il 17 marzo 2014 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha inviato all'azienda due distinte diffide per inadempienze rispetto all'autorizzazione integrata ambientale in vigore;
   nel mese di luglio 2014 si è tenuto un incontro tra i Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, istituzioni locali, organizzazioni sindacali e azienda, alla presenza dei Ministri Guidi e Galletti, con l'obiettivo di definire un percorso in grado di consentire la continuità produttiva ed occupazionale del sito, rendendo questa produzione pienamente compatibile con l'ambiente circostante. In tale incontro era stato affrontato anche il tema del rapporto tra le scelte per il sito di Vado Ligure e Quiliano e la strategia energetica nazionale. Ulteriore incontro avrebbe dovuto tenersi nel mese di settembre 2014 per verificare lo stato di avanzamento della situazione, ma non è stato convocato;
   la società, dopo il sequestro, aveva presentato istanza di rinnovo anticipato dell'autorizzazione integrata ambientale limitatamente ad interventi sui due gruppi esistenti alimentati a carbone, con un adeguamento degli impianti in due fasi di intervento;
   gli enti locali e la regione Liguria, impegnati nello sforzo di garantire il raggiungimento di limiti alle emissioni stringenti e riferibili alle migliori tecniche disponibili, senza compromettere la continuità produttiva e dell'occupazione, hanno assunto le proprie delibere seguendo questo criterio ed assumendo sino in fondo le proprie responsabilità;
   il gruppo istruttore dell'autorizzazione integrata ambientale, a quanto risulta agli interpellanti con parere non unanime, ha prodotto un documento tecnico nel quale vengono indicati limiti di emissione per i loro valori e le tempistiche di adeguamento stringenti;
   alcune fonti definiscono tali vincoli non omogenei rispetto a quelli imposti ad impianti analoghi sul territorio nazionale;
   l'azienda ha dichiarato di non essere in grado di garantire, nei termini di tempo indicati, il rispetto dei limiti imposti, definendoli inapplicabili, e ha comunicato alle organizzazioni sindacali che, se verranno confermate quelle condizioni, non sarà in grado di far ripartite i due gruppi in questione;
   le conseguenze sull'occupazione e sul complesso dell'economia locale sarebbero gravissime;
   nei mesi scorsi l'azienda aveva riferito che nel caso i due gruppi a carbone non fossero stati in grado di riprendere la produzione, si presenterebbe un rischio significativo per la continuità dell'azienda stessa nel suo complesso e non solo per l'impianto di Vado Ligure-Quiliano;
   l'Arpa Liguria ha prodotto una «Elaborazione preliminare dei dati della qualità dell'aria in relazione al fermo del marzo 2014 dei gruppi a carbone della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure» dalla quale risulta che, relativamente ai quattro mesi di chiusura degli impianti, «l'analisi dei dati rispetto ad analoghi periodi degli anni passati, è ancora poco significativa», e tuttavia alcune prime considerazioni sono possibili: Tirreno Power spa è, nell'area di indagine e per gli inquinanti considerati, la principale fronte di biossido di zolfo, che quindi rappresenta il parametro più significativo per l'osservazione di eventuali variazioni di qualità dell'aria imputabili alla centrale. L'andamento di questo parametro nel periodo di chiusura sembrerebbe evidenziare la tendenza a una leggera diminuzione: la concentrazione media (microgrammi/m3) da 5,4 nel 2013, a fronte di 954 tonnellate di anidride solforosa emesse nel periodo interessato, passa nel 2014, con i gruppi a carbone fermi, a 4,4; si ricorda che il limite previsto dalla normativa come media giornaliera sia di 125 microgrammi/m3, mentre l'Organizzazione mondiale della sanità ha individuato 20 quale valore guida;
   l'Istituto superiore di sanità, su richiesta del Ministero della salute, ha provveduto ad analizzare i dati di «mortalità per causa» rilasciato dall'Istat nel periodo 2003-2010, analisi condotta con la metodologia «Sentieri», dalla quale risulta che la mortalità generale della popolazione residente nel comune di Vado Ligure non si discosta da quella della popolazione della Liguria;
   in ogni caso, permane il fatto che i contenuti della perizia della procura preoccupano e condizionano evidentemente le valutazioni sull'impatto dell'impianto di Vado Ligure-Quiliano rispetto ad altri siti;
   la perizia ambientale ed epidemiologica disposta dalla procura era stata acquisita riservatamente dal precedente Governo, tramite il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e trasmessa al Ministero della salute;
   il quadro programmatico in materia di produzione di energia è stato delineato dalla cosiddetta SEN, la Strategia energetica nazionale, che ha previsto, ferma restando la politica di diffusione delle fonti rinnovabili, il mantenimento dell'attuale quota di produzione a carbone, nel rispetto ovviamente delle norme in materia ambientale e della tutela della salute;
   come risulta evidente, si intrecciano fortemente le questioni relative ai temi produttivi ed occupazionali e la necessità di un chiarimento sulle reali condizioni di salute della popolazione e, conseguentemente, sui livelli, di emissioni tollerabili –:
   se, alla luce della complessità della vicenda, si ritenga che essa debba essere assunta dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, come richiesto anche dalle istituzioni e forze sociali del territorio;
   se i Ministri interpellati o gli istituti preposti abbiano realizzato proprie perizie, valutazioni e verifiche, ed eventualmente con quali risultati, e se si intendano realizzare iniziative, ulteriori rispetto a quelle già citate, per dare certezze sulla condizione sanitaria in quel territorio;
   se corrisponda al vero che i limiti per le emissioni e le tempistiche indicate per l'adeguamento a tali limiti nel sito di Vado Ligure-Quiliano siano non omogenei rispetto a quelli imposti ad impianti analoghi sul territorio nazionale e, in questo caso, quali ne siano le motivazioni;
   come, alla luce delle scelte sulle combinazioni delle fonti per la produzione di energia, si intenda gestire la prosecuzione dell'utilizzo del carbone e tempi e modi per l'eventuale superamento di tale utilizzo.
(2-00728) «Giacobbe, Basso, Carocci, Giuseppe Guerini, Mariani, Pastorino, Giorgio Piccolo, Tullo, Vazio, De Maria».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

stazione energetica

affezione delle vie respiratorie

produzione d'energia