Legislatura: 17Seduta di annuncio: 234 del 27/05/2014
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 TONINELLI DANILO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 FRACCARO RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 LOMBARDI ROBERTA MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014 D'AMBROSIO GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 27/05/2014
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELL'INTERNO
- MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 27/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 30/05/2014 Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE RISPOSTA GOVERNO 30/05/2014 Resoconto SCALFAROTTO IVAN SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) REPLICA 30/05/2014 Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
DISCUSSIONE IL 30/05/2014
SVOLTO IL 30/05/2014
CONCLUSO IL 30/05/2014
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:
il decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, stabiliva, all'articolo 2, comma 1, lettera n), che le regioni escludessero «ai sensi degli articoli 28 e 29 del codice penale, l'erogazione del vitalizio in favore di chi sia condannato in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione», pena la decurtazione dell'80 per cento dei trasferimenti erariali verso le medesime regioni;
il 3 maggio 2014 e nei giorni seguenti, su tutti i principali quotidiani nazionali, nonché su numerosi quotidiani locali, è apparsa la notizia dell'erogazione da parte della regione siciliana del vitalizio a Salvatore Cuffaro, ex presidente della regione siciliana condannato in via definitiva per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione del segreto istruttorio a 7 anni di carcere, senza, tuttavia, interdizione dai pubblici uffici;
per tale ragione, nonostante l'assoluta gravità dei reati per i quali è stato condannato, secondo quanto dispone la legislazione vigente, non è possibile sospendere l'erogazione di tale vitalizio;
dopo una breve ricerca da parte degli interpellanti, è emerso che Salvatore Cuffaro non sarebbe l'unica persona condannata per reati di mafia a percepire vitalizi: un altro esempio è costituito dall'ex deputato dell'assemblea regionale siciliana, più volte assessore in giunte della regione Sicilia, Vincenzo Lo Giudice;
ammonta a svariate decine il numero di membri delle istituzioni che, una volta terminato il proprio incarico, hanno proceduto, senza pudore alcuno, a richiedere l'erogazione del vitalizio, talvolta molto cospicuo, nonostante fossero stati condannati per reati gravi, tra i quali sicuramente rientrano i reati di mafia;
ad avviso degli interpellanti, tale pratica risulta del tutto inopportuna ed insostenibile, anche considerando il fatto che, al pari di chi è stato condannato per reati contro la pubblica amministrazione, anche chi è stato condannato per reati di mafia non dovrebbe aver diritto a ricevere alcun tipo di vitalizio da parte dello Stato, rappresentando inequivocabilmente quella parte della società italiana qualificabile come anti-Stato;
non è reperibile, attualmente, un elenco dei soggetti che percepiscono vitalizi da parte degli organi della Repubblica, compreso il Parlamento, e che, al contempo, risultano condannati per reati di mafia;
si rileva, inoltre, che quanto è attualmente previsto per i consiglieri regionali, non è previsto, per i membri del Parlamento; a tal proposito, si riporta, a titolo esemplificativo, il caso di Marcello Dell'Utri, il quale in data 9 maggio 2014 è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione di tipo mafioso a 7 anni di reclusione;
gli interpellanti, attraverso gli strumenti e gli atti idonei, intendono introdurre, tra le cause di sospensione del vitalizio, la condanna per reati di mafia –:
quale sia l'orientamento del Governo in ordine all'introduzione di una modifica della normativa per vietare l'erogazione di vitalizi da parte delle istituzioni repubblicane a soggetti condannati per reati di mafia;
se sia in grado di effettuare una ricognizione in ordine ai soggetti che rientrerebbero nell'ambito di tale previsione;
se intenda adottare iniziative per sostenere il principio della legalità all'interno delle istituzioni repubblicane in riferimento ai propri rappresentanti.
(2-00558) «Nuti, Cozzolino, Toninelli, Dadone, Dieni, Fraccaro, Lombardi, D'Ambrosio».