ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00540

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 227 del 13/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIORGETTI GIANCARLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 13/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 13/05/2014
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 13/05/2014
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 13/05/2014
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 13/05/2014
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 13/05/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 13/05/2014
Stato iter:
15/05/2014
Fasi iter:

RITIRATO IL 15/05/2014

CONCLUSO IL 15/05/2014

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00540
presentato da
GIORGETTI Giancarlo
testo di
Martedì 13 maggio 2014, seduta n. 227

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, per sapere – premesso che:
   la maestosa villa dei nobili Pisani, la più grandiosa villa della Riviera, la Villa Pisani di Strà (Venezia), detta anche la Nazionale, rappresenta certamente uno dei più celebri esempi di Villa veneta della Riviera del Brenta: sorge a Strà, in provincia di Venezia, ed occupa un'intera ansa del naviglio del Brenta, estendendosi su una superficie di 11 ettari ed un perimetro esterno di circa 1.500 metri; venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica (cui si deve anche il progetto del Palazzo Pisani in campo Francesco Morosini o Santo Stefano a Venezia, attuale sede del conservatorio) e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano; al suo interno sono conservate opere di Giambattista Tiepolo (l'Apoteosi della famiglia Pisani), Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani; all'epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze (ora 168), in omaggio al 114o doge di Venezia Alvise Pisani;
   i Pisani di Santo Stefano, cui si deve la costruzione della villa, costituivano un importante ramo del casato Pisani, antica famiglia patrizia veneziana; arricchitisi nel corso del Trecento grazie ai traffici commerciali e alle rendite immobiliari, nel Quattrocento divennero proprietari di un ampio feudo nella bassa padovana e successivamente arrivarono a ricoprire le più alte cariche della Repubblica di Venezia: Alvise Pisani (1664 - 1741) fu ambasciatore alla corte del Re Sole, il quale fu padrino di uno dei suoi figli, e venne poi eletto doge nel 1735; il crollo della Repubblica (1797) costrinse i Pisani a vendere la villa a Napoleone Bonaparte che era diventato re d'Italia nel 1805, l'11 gennaio 1807, per 1.901.000 di lire venete; la villa venne donata dall'imperatore Bonaparte al figliastro Eugenio di Beauharnais, viceré d'Italia; Eugenio, raffinato mecenate, commissionò una serie di lavori di ammodernamento che cambiarono l'aspetto di molte sale della residenza e del parco. Nel 1814 le sorti dell'Europa, decise a Waterloo, portarono a villa Pisani la famiglia imperiale asburgica, ora divenuta signora del regno Lombardo-Veneto; la dimora divenne così luogo di villeggiatura prediletto dall'imperatrice d'Austria Marianna Carolina e ospitò l'intero gotha dell'aristocrazia europea, dal re di Spagna Carlo IV (1815) allo zar di Russia Alessandro I (1822), dal re di Napoli Ferdinando II (1837) al re di Grecia Ottone (1837) e molti altri; la brillante atmosfera di vita di corte ebbe termine nel 1866, quando il Veneto venne annesso al regno d'Italia; la villa non entrò a far parte dei beni della corona di casa Savoia ma divenne invece proprietà di Stato, perdendo così la sua funzione di rappresentanza; non più abitata, divenne museo nel 1884 e fu meta di visita di personaggi quali Wagner, D'Annunzio (che vi ambientò una scena fondamentale del suo romanzo Il Fuoco), Mussolini e Hitler (il cui primo incontro ufficiale avvenne qui, nel 1934);
   a destra e a sinistra della villa due scenografiche cancellate in ferro battuto introducono al parco; non lontano dalla cancellata di destra, fra le siepi, si scorge la statua marmorea raffigurante «Apollo» eseguita intorno al 1718 da Giovanni Bonazza; nel parco, al centro di un monticello, si trova la «casa dei freschi» cioè la ghiacciaia studiata dal Frigimelica; il parco annesso è la realizzazione di un progetto basato sull'incrocio di assi ottici: in fondo le scuderie per i cavalli create come finta facciata, come palcoscenico di sfondo per una società teatrale del 1700 dove Carlo Goldoni inscenava le sue commedie; Villa Pisani è famosa inoltre per il suo labirinto di siepi di bosso, uno dei tre labirinti in siepe sopravvissuti fino ad oggi in Italia; la presenza di una preziosa raccolta di agrumi, delle serre con piante e fiori, di alberi secolari e di alcune specie vegetali esotiche determina l'importanza del parco anche dal punto di vista botanico;
   il codice dei beni culturali (decreto legislativo n. 42 del 2004), all'articolo 101, comma 2, lettera f), individua tra gli istituti e i luoghi di cultura i «complessi monumentali» formati da una «pluralità di fabbricati anche di epoche diverse, che col tempo hanno acquisito, come insieme, un'autonoma rilevanza artistica, storica o etnoantropologica»: il complesso monumentale Villa Pisani museo nazionale, di proprietà demaniale, appartiene a tale categoria di beni ed è in consegna alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, che ne cura la gestione con il finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   nonostante il rilievo storico di tale bene, oggi lo stato manutentivo dei locali interni è estremamente lacunoso: stanze chiuse, scarse note didascaliche, pochi oggetti e mobilio esposto (nonostante risulti agli interpellanti che i magazzini ospitino molti oggetti che testimoniano la storia della Villa), guano di piccione nei davanzali, tendaggi strappati, spazi e stanze che risultano restaurate ma chiuse;
   gli spazi esterni poi risultano non gestiti in maniera ottimale o inagibili (parte del giardino, alcune torri di osservazione panoramiche, la coffee house, le mura perimetrali in alcuni tratti a pericolo di cedimento, l'illuminazione esterna e la segnalazione della villa assolutamente inadatte all'importanza storico-architettonica della struttura, e altro);
   nonostante un glorioso passato, poche sono ancora le occasioni importanti di richiamo turistico, e le mostre allestite accolgono un pubblico troppo di nicchia rispetto alle potenzialità di accoglienza della Villa;
   non esiste inoltre alcun incentivo alla fruizione della Villa per i residenti –:
   quali siano gli elementi contabili del bilancio di tale poco attenta gestione della Villa, i costi di manutenzione, compreso il personale, e le entrate da biglietti e/o da trasferimenti pubblici;
    alla luce della pesante situazione suesposta, se la Soprintendenza competente abbia programmato urgenti interventi o, in caso negativo, se il Ministro non intenda intervenire per adottare i provvedimenti più urgenti, nonché per prevedere un progetto di specifica valorizzazione della Villa che coinvolga più opportunamente il comune di Strà (Venezia) e la regione Veneto.
(2-00540) «Giancarlo Giorgetti, Prataviera, Matteo Bragantini, Busin, Caon, Marcolin».

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

STRA,VENEZIA - Prov,VENETO

EUROVOC :

patrimonio culturale

risorsa economica