ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00425

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 181 del 27/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: VALLASCAS ANDREA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/02/2014
Stato iter:
18/03/2014
Fasi iter:

SOLLECITO IL 14/03/2014

RITIRATO IL 18/03/2014

CONCLUSO IL 18/03/2014

Atto Camera

Interpellanza 2-00425
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Giovedì 27 febbraio 2014, seduta n. 181

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   con le assemblee fissate nel mese di maggio 2014 dovranno essere rinnovati gli organi sociali di molte aziende direttamente e indirettamente partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze. Per effetto di ciò tale Ministero dovrà presentare le liste degli amministratori di propria competenza entro il 13 aprile 2014;
   fra le società i cui organi amministrativi e di controllo sono in scadenza alcune (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa; ARCUS; Istituto Luce - Cinecittà; Italia Lavoro; SOGIN; SOSE e Studiare Sviluppo) che appaiono all'interpellante perfettamente inutili e improduttive; le loro funzioni, in un processo di logica razionalizzazione delle competenze, ottimizzazione dei processi decisionali e contenimento delle spese, potrebbero essere attribuite a esistenti strutture ministeriali;
   le attenzioni e l'interesse della politica si appuntano maggiormente su quelle aziende, i cui business e bilanci si fondano spesso su tariffe interamente a carico dei cittadini utenti e consumatori, che rappresentano un pezzo importante dell'economia nazionale quali Eni, Enel, Terna, Poste Italiane e Gestore dei servizi energetici (GSE) (quest'ultimo, in realtà, rinnova solo il collegio sindacale dopo che con un «blitz» di metà luglio 2012 il consiglio di amministrazione è stato ridotto a tre membri per consentire il raddoppio della carica al presidente-amministratore delegato, Nando Pasquali, già membro della segreteria del Ministro forzista dell'industria Antonio Marzano);
   debbono rinnovare il proprio consiglio di amministrazione anche aziende considerate «strategiche» come Finmeccanica e STMicroelettronics nonché realtà come il Coni, la CONSAP, l'ENAV e l'istituto Poligrafico dello Stato, meno visibili ma a giudizio dell'interpellante veri e propri centri di potere e di interesse;
   sui media è quotidianamente e diffusamente descritto l'avvincente gioco di società denominato «carica alle poltrone», poltrone il cui numero è imprecisato – si sfida il Ministro interrogato a conoscerlo precisamente – a causa del proliferare perverso di controllate da parte delle società di Stato. A tal proposito, solo a titolo esemplificativo, si ricorda che Eni nomina a sua volta i vertici di Saipem, Versalis e Syndial; Enel quelli di Enel Green Power, Enel Distribuzione, Enel Produzione e un'altra mezza dozzina di partecipate; Terna quelli di Terna Rete Italia e Terna Plus; Finmeccanica quelli di Alenia Aeronautica, Thales Alenia Space, Telespazio, Selex Sistemi Integrati, AnsaldoBreda e Oto Melara; Poste Italiane quelli di Poste Energia, Poste Vita, Poste Assicurazione, Mistral Air e altri;
   si evidenzia che nel 2011 i due super manager che guidano Eni ed Enel hanno visto aumentare notevolmente i loro già elevatissimi stipendi. Paolo Scaroni, l'anno scorso ha ricevuto compensi per un totale di oltre 5,8 milioni, il 30 per cento in più del 2010. Il suo collega Fulvio Conti, amministratore delegato dell'azienda elettrica, ha invece percepito 4,37 milioni, con un balzo del 40 per cento circa rispetto a quanto, dedotte alcune voci di competenza dell'anno precedente, gli era stato accordato nel 2010;
   ciò conferma che nulla cambia visti i risultati aziendali e i numeri di bilancio a cui, almeno in teoria, dovrebbe essere legati i compensi di dirigenti e amministratori. L'Eni, nel 2011 ha chiuso un bilancio con utili in aumento. La crescita dei profitti però si è fermata al 9 per cento, quindi di gran lunga inferiore all'incremento in busta paga del numero uno Scaroni. All'Enel è andata ancora peggio. Il gruppo guidato da Conti si è messo alle spalle un esercizio non esattamente brillante, con profitti in calo del 5 per cento. Utili in calo quindi, al contrario dei compensi dell'amministratore delegato Conti saliti del 40 per cento e di quelli del gruppo di dirigenti di vertice, pure questi in netto aumento;
   inoltre Finmeccanica è sotto gli occhi di tutti che stia disperatamente cercando di vendere i propri gioielli per far quadrare i conti; Terna ha un cash flow elevato (derivante dalle tariffe di trasporto dell'energia elettrica probabilmente troppo alte) che non investe come dovrebbe in nuove infrastrutture e, per finire, Poste Italiane mette i propri fondi in Alitalia di fatto assecondando alcune spinte politiche;
   nonostante queste performance non proprio esaltanti nelle aziende pubbliche stazionano più o meno da un decennio gli stessi top manager (Scaroni all'Eni da nove anni più tre passati all'Enel; Conti nove anni all'Enel; Sarmi dodici anni alle Poste; Cattaneo nove anni a Terna più tre passati alla Rai). L'unica eccezione è rappresentata da Finmeccanica dove gli attuali vertici, l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro e Alessandro Pansa, sono stati nominati lo scorso anno ma solo perché hanno preso il posto di Guarguaglini e Orsi entrambi finiti, insieme ad altri dirigenti del gruppo di Piazza Monte Grappa, nel mirino della magistratura;
   alcuni degli attuali manager pubblici sono stati o sono oggetto di procedimenti penali. È il caso dell'amministratore delegato del «cane a sei zampe», Scaroni, che ha alle spalle un patteggiamento per tangenti versate al partito socialista italiano all'epoca di Tangentopoli. Scaroni attualmente è indagato per corruzione internazionale in relazione a presunte tangenti pagate a esponenti governativi algerini ed è imputato per disastro ambientale, insieme a Fulvio Conti, amministratore delegato dell'Enel, per l'inquinamento incontrollato prodotto dalla centrale elettrica di Porto Tolle. È il caso dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato imputato per il disastro ferroviario accaduto a Viareggio;
   nell'ambito dell'inchiesta così detta P4 condotta dalla procura della Repubblica di Napoli che ha visto coinvolto il faccendiere Luigi Bisignani, sono emerse inquietanti relazioni fra lo stesso Bisignani e gli attuali vertici di molte aziende pubbliche (Masi di CONSIP, Mazzei del Poligrafico dello Stato, Moretti delle Ferrovie dello Stato e l'onnipresente Scaroni che, dalle numerosissime intercettazioni pubblicate dai media, sembra si consigliasse spessissimo al telefono con «l'uomo che sussurra – e non solo – ai potenti»). In realtà la rete di relazioni all'interno delle aziende pubbliche del Bisignani, sempre da quanto emerso dalle indiscrezioni giornalistiche all'epoca della citata inchiesta, appare avviluppare anche molti altri dirigenti pubblici;
   il 24 giugno 2013 è stata emanata la direttiva n. 14656 del Ministro dell'economia e delle finanze che, nella versione finale, in ordine all'adozione di criteri e modalità per la nomina degli organi di amministrazione delle società controllate dal Ministero, rafforza i requisiti di onorabilità e di professionalità richiesti agli amministratori e individua le tappe di un processo trasparente e oggettivo di valutazione di tali requisiti, preliminare alla designazione dei candidati da parte del Ministro, nell'ambito delle sue funzioni di indirizzo politico-amministrativo;
   tale direttiva non contempla un limite ai mandati e all'età degli amministratori e non impedisce ad avviso dell'interpellante alla folta schiera dei politici non rieletti di aspirare a un posto di primo piano. Inoltre, la parte della direttiva dove si parla della ineleggibilità legata a fatti giudiziari appare all'interpellante così elastica da non poter creare preoccupazioni in quei manager come ad esempio Scaroni e tanti altri;
   sempre il 24 giugno 2013 il Ministro pro tempore Saccomanni con decreto ha istituito il comitato di garanzia per le nomine (presidente Cesare Mirabelli e membri Vincenzo Desario e Maria Teresa Salvemini);
   a tale comitato risultano pervenuti nei mesi scorsi, da parte delle incaricate società di head hunters Spencer Stuart e Korn Ferry i curriculum vitae dei potenziali candidati all'assunzione dei ruoli di presidente, amministratore delegato e consigliere di amministrazione delle società controllate dallo Stato;
   la ventata «innovatrice» che attraversa la politica italiana lascia sperare che qualche boiardo possa finalmente essere lasciato a godere della meritata pensione;
   è opportuno che il Parlamento venga informato delle decisioni assunte dal Governo in materia di nomine pubbliche prima che le stesse vengano rese note attraverso la pubblicazione delle liste sui giornali –:
   se sia intenzione del Governo assumere ogni utile iniziativa, anche normativa, al fine di:
    a) sospendere le nomine in quelle società definite in premessa inutili e improduttive e le cui funzioni, in un processo di logica razionalizzazione delle competenze, ottimizzazione dei processi decisionali e contenimento delle spese, potrebbero essere attribuite a esistenti strutture ministeriali;
    b) fornire chiarimenti sullo stato di avanzamento della selezione dei manager pubblici e anticipare al Parlamento le decisioni assunte dal Governo in materia di nomine pubbliche;
    c) applicare strettamente i criteri, soprattutto quelli di onorabilità, di competenza e di professionalità, previsti dalla direttiva 24 giugno 2013 per la scelta dei manager pubblici, prevederne ulteriori come il limite ai mandati, e l'età degli amministratori e impedire alla folta schiera di politici non rieletti di essere nominati nelle società pubbliche.
(2-00425) «Vallascas».

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