ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00414

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 176 del 19/02/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 19/02/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 19/02/2014
IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2014
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 24/02/2014


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 19/02/2014
Stato iter:
03/03/2014
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/02/2014

RITIRATO IL 03/03/2014

CONCLUSO IL 03/03/2014

Atto Camera

Interpellanza 2-00414
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo presentato
Mercoledì 19 febbraio 2014
modificato
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
in data 13 giugno 2013 gli organi di stampa hanno dato notizia dell'avvenuta pubblicazione di tre opuscoli dal titolo «Educare alla diversità a scuola», prodotti a cura dell'istituto Beck e dell'UNAR, ufficio afferente al Dipartimento per le pari opportunità che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei ministri;
gli opuscoli sono stati pubblicati sotto l'egida e con il logo della «Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità»;
il contenuto di tali opuscoli si proponeva esplicitamente di «rendere le scuole più aperte e accettanti, scuole delle pari opportunità, che consentano e favoriscano lo sviluppo sano di tutti i ragazzi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale; di fornire agli insegnanti gli strumenti per approfondire le varie tematiche legate all'omosessualità, così da diventare essi stessi educatori dell'omofobia»;
in realtà le «pari opportunità» secondo gli autori dei tre volumetti consisterebbero nell'insegnare a tutti gli alunni, dalle elementari alle superiori, che la famiglia padre-madre-figli è solo uno «stereotipo da pubblicità», che i due generi maschio e femmina sono un'astrazione, che leggere romanzi in cui i protagonisti sono eterosessuali è una violenza, che la religiosità è un disvalore, arrivando al ridicolo di censurare le favole in quanto appiattite sulla presentazione di solo due sessi e non già di sei generi o a proporre problemi di matematica che partono da situazioni in cui operano nuovi modelli di famiglie omosessuali;
i tre opuscoli si collocano in continuità con precedenti iniziative rieducative dello stesso UNAR, dirette ai professionisti dell'informazione, al personale della scuola e agli studenti di ogni ordine e grado;
il significato ideologico di tali precedenti iniziative era stato già segnalato con interpellanza degli interpellanti rivolta al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e depositata in data 14 gennaio 2014 alla quale aveva dato risposta il Sottosegretario Marco Rossi-Doria in data 17 gennaio 2014;
come per le precedenti iniziative dirette agli studenti, anche quella oggetto di tale atto scavalcava ad avviso degli interpellanti deliberatamente la libertà e le scelte educative delle famiglie dei ragazzi;
di fronte alle proteste e alla richieste di spiegazioni, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha sostenuto di non sapere nulla dell'iniziativa dell'UNAR e, in particolare, di non aver richiesto e in alcun modo approvato la produzione del materiale didattico predisposto dall'UNAR;
la mancanza di ogni preventivo confronto con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca è stata confermata dal vice-ministro Guerra;
il Sottosegretario all'istruzione, all'università e alla ricerca Gabriele Toccafondi ha dal canto suo dichiarato in data 15 febbraio 2014 che «Il fatto che gli opuscoli sulla diversità siano stati redatti dall'UNAR e diffusi nelle scuole senza l'approvazione del Dipartimento Pari Opportunità da cui dipende, e senza che il ministero dell'istruzione ne sapesse niente, è una cosa grave, chi dirige UNAR ne tragga le conseguenze» ed ha aggiunto «L'UNAR sembra voler imporre un'impronta culturale a senso unico destando preoccupazione e confusione su tutto il sistema educativo. Una materia così delicata richiede particolare attenzione ai contenuti e al linguaggio utilizzati, a maggior ragione visto che si rivolge a ragazzi di tutte le fasce di età»;
il Vice Ministro Maria Cecilia Guerra, titolare della delega per le pari opportunità, ha dal canto suo smentito decisamente la paternità dell'iniziativa, dichiarando di ignorarne addirittura l'esistenza, ed ha stigmatizzato il comportamento del direttore dell'UNAR, Marco De Giorgi, criticandone la decisione dallo stesso presa in totale autonomia, giudicando «Non accettabile che materiale dibattito su questi argomenti sia diffuso dagli insegnanti da un Ufficio del Dipartimento Pari Opportunità senza alcun confronto con il Miur»;
risulta che il direttore dell'UNAR sia stato già oggetto di una «nota formale di demerito» da parte del dipartimento delle pari opportunità, per aver diffuso materiale mai prima approvato e addirittura sconosciuto a chi di dovere –:
quali iniziative intenda assumere il Presidente del Consiglio dei ministri per rispondere all'allarme educativo creato in molte famiglie dalle iniziative dell'UNAR;
in qual modo intenda muoversi per ricondurre l'UNAR ai suoi compiti istituzionali evitando per il futuro che tale ufficio possa occuparsi di rieducare gli italiani e in particolare gli studenti al politically correct di quello che agli interpellanti appare il «pensiero unico» delle associazioni LGBT;
se non ritenga opportuno sostituire urgentemente il direttore dell'UNAR, che secondo gli interpellanti ha abusato della delega ricevuta, sostituendosi all'autorità politica in iniziative che coinvolgono aspetti molto rilevanti della vita sociale e ambiti molto delicati del processo educativo delle giovani generazioni;
chi abbia autorizzato la spesa di fondi europei generata dalle iniziative del predetto direttore dell'UNAR e, nel caso essa non fosse stata autorizzata, quali iniziative si intendano assumere nei confronti dello stesso funzionario;
se non intenda risolvere immediatamente il contratto con l'istituto Beck, in essere dal 2012 per evidente uso a fini ideologici del rapporto con la pubblica amministrazione.
(2-00414) «Gigli, Sberna, Iori, Patriarca».

Classificazione EUROVOC:
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ordinamento scolastico

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