ATTO CAMERA

INTERPELLANZA URGENTE 2/00317

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 125 del 26/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: NUTI RICCARDO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 26/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 26/11/2013


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 26/11/2013
Stato iter:
29/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/11/2013
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
 
RISPOSTA GOVERNO 29/11/2013
Resoconto FASSINA STEFANO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 29/11/2013
Resoconto NUTI RICCARDO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/11/2013

SVOLTO IL 29/11/2013

CONCLUSO IL 29/11/2013

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00317
presentato da
NUTI Riccardo
testo presentato
Martedì 26 novembre 2013
modificato
Venerdì 29 novembre 2013, seduta n. 128

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:
   la legge 6 novembre 2012, n. 190, introduce norme in materia di prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione;
   tra le tante deleghe ivi contenute ve ne è una all'articolo 1, comma 49, con la quale si incarica il Governo di emanare uno o più decreti legislativi di modifica delle norme in materia di attribuzione di incarichi dirigenziali e di incarichi di responsabilità amministrativa di vertice nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato;
   a tale delega ha fatto seguito il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, recante norme in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico. In particolare, questo decreto stabilisce che tra le figure disciplinate e soggette ai vincoli di inconferibilità ed incompatibilità risultano, all'articolo 1, comma 2, lettera j), anche gli «incarichi dirigenziali interni», cioè «gli incarichi di funzione dirigenziale, comunque denominati, che comportano l'esercizio in via esclusiva delle competenze di amministrazione e gestione»;
   in un articolo del Il Corriere della Sera dell'11 novembre 2013, di Sergio Rizzo, si fa riferimento ad una circolare, firmata dal capo dell'ufficio legislativo del Ministero dell'economia e delle finanze, interpretativa del citato decreto legislativo, con cui si stabilisce che i direttori delle agenzie fiscali non ricoprono ruoli dirigenziali bensì amministrativi, al pari dei loro vice-direttori, sottraendoli quindi agli obblighi imposti dalla legge;
   in altre parole, si è deciso di consentire ai direttori delle agenzie fiscali di assumere incarichi all'interno degli organi di indirizzo e controllo, come ad esempio i comitati di gestione, i quali svolgono una funzione fondamentale per il corretto funzionamento dell'agenzia e contribuiscono a delinearne le linee strategiche e, quindi creando una sorta di conflitto di interessi tra controllati e controllanti;
   l'articolo 2095 del codice civile, relativo alle «categorie di prestatori di lavoro», al primo comma stabilisce che «i prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai», definendo in modo chiaro e preciso quali sono le uniche posizioni che i lavoratori subordinati possono ricoprire, senza lasciare spazio a interpretazioni discrezionali;
   negli ultimi mesi, a causa delle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi, la legge 6 novembre 2012, n. 190, a cui il decreto legislativo citato è legato, è stata richiamata numerose volte direttamente o indirettamente ed è stata strenuamente difesa dal Partito Democratico di cui il Ministro dell'economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, il suo vice-Ministro Stefano Fassina e il suo sottosegretario Pier Paolo Baretta, fanno parte;
   va ricordato, inoltre, che questa estate, durante l’iter legislativo che ha accompagnato l'approvazione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, meglio conosciuto come «decreto del fare», è stato approvato al Senato un articolo aggiuntivo, il 29-ter, presentato dal relatore di maggioranza, Paolo Guerrieri Paleotti del Partito Democratico, con il quale si è deciso di rinviare, forse non casualmente, l'applicazione delle norme relative proprio agli incarichi dirigenziali, vanificando ad avviso degli interpellanti il grande sforzo legislativo compiuto sino ad allora in tema di anticorruzione;
   pare agli interpellanti quantomeno incoerente, quindi, difendere una legge che giustamente costituisce un importante insieme di regole a garanzia del corretto processo democratico, e successivamente introdurre una nuova norma che ne ritarda fortemente l'applicazione, sostanzialmente inibendola, sino ad arrivare a stabilire, tramite uno strumento non soggetto al controllo democratico del Parlamento, che alcuni soggetti non saranno comunque sottoposti alla legge –:
   se i fatti esposti in premessa, con particolare riferimento alla notizia degli organi della stampa sull'interpretazione adottata dalla pubblica amministrazione indicata, corrispondano al vero e, qualora tali si rivelassero, se non intenda attivarsi, per quanto di competenza, per il ritiro della sopra citata circolare del 24 ottobre 2013, fornendo al contempo i dati relativi alle situazioni di incompatibilità ed inconferibilità di cui al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, che interessano le agenzie fiscali, e all'inquadramento del personale «di vertice amministrativo».
(2-00317) «Nuti, Luigi Di Maio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

controllo parlamentare

potere di controllo

partito politico

procedimento giudiziario

pubblica amministrazione