ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01464

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 723 del 13/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
BENEDETTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
BERNINI MASSIMILIANO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
GAGNARLI CHIARA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2017


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-01464
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Venerdì 13 gennaio 2017, seduta n. 723

   La Camera,
   premesso che:
    la programmazione della politica agricola comune avviene, come noto, con largo anticipo al fine di consentire il coinvolgimento di un elevato numero di soggetti sulle tematiche oggetto di discussione e di conseguire il più ampio consenso possibile sul superamento delle criticità che emergono dall'applicazione delle misure in corso;
    secondo alcune recenti indiscrezioni e come più volte accennato da alcuni leader politici europei, la dotazione finanziaria che l'Unione europea riserverà alla politica agricola comune (Pac) per il periodo 2021-2027 sarà interessata da una consistente riduzione di risorse ed è pertanto indispensabile procedere ad una razionalizzazione delle stesse al fine di potenziare l'efficacia degli interventi;
    stando ai dati attuali riferiti al nostro Paese la dimensione media aziendale nazionale è di circa 10,5 ettari e circa 1 milione di agricoltori ha presentato domanda Pac per la programmazione in corso di cui, più della metà, rientrano nella definizione di «piccoli agricoltori»;
    come previsto dalla vigente normativa le deroghe alle cosiddette condizionalità greening, ovvero agli obblighi di attuare le pratiche benefiche per il clima e l'ambiente riguardano: i soggetti con superfici aziendali fino a 10 ettari di seminativo, che sono esonerati dall'obbligo di diversificazione e quelli con superfici aziendali inferiori o uguali a 15 ettari che sono invece esclusi dall'obbligo di destinare una quota del 5 per cento dei seminativi ad aree di interesse ecologico;
    come noto, il pagamento a titolo di «sostegno accoppiato» che la norma comunitaria riserva ai settori in crisi e la cui erogazione è subordinata a precise condizioni, nel nostro Paese è stato utilizzato più come una redistribuzione di risorse tra regioni piuttosto che come contributo a determinati tipi di agricoltura o settori agricoli, che rivestono particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali, e che si trovano in difficoltà;
    alla luce di quanto sopra riportato è evidente la necessità, per la programmazione della Pac post 2020, di ripensare, come di seguito esposto, le due componenti del « greening» e dell'aiuto accoppiato al fine di procedere ad una riallocazione di risorse che consenta una maggior efficacia di tali misure;
    suddividendo la superficie agricola utilizzata nazionale in «superficie svantaggiata», sulla quale non si applicherebbero condizionalità greening, e «superficie non svantaggiata», che invece resterebbe soggetta al solo obbligo di avvicendamento colturale, si libererebbero risorse destinate ad incrementare il pagamento base che, nelle aree svantaggiate, faciliterebbe l'insediamento di lungo periodo, mentre nelle altre renderebbe meno complessa, dal punto di vista burocratico, la gestione dell'azienda agricola;
    la soppressione dell'aiuto accoppiato, pur mantenendo il principio del sostegno alle colture in difficoltà, consentirebbe invece di allocare le relative risorse su un fondo dedicato a finanziare interventi in, caso di gravi squilibri di mercato, di emergenze dovute ad epizoziee, fitopatie, calamità naturali e ad erogare contributi finalizzati al rilancio dei settori strategici in difficoltà (olivicolo, cerealicolo, zootecnico e altro);
    il crescente interesse dei consumatori alla tracciabilità dei cibi dimostra che la società è decisa a rimuovere l'anonimato e a conoscere invece il luogo di produzione di ciò che arriva sulla tavola; tale evidenza riporta in primo piano la tematica dell'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine in etichetta ma anche delle filiere corte, del cibo locale e di stagione, tutti argomenti che devono diventare cruciali per una politica agricola che non può non essere anche politica alimentare;
    esistono moltissime colture di valore ambientale e paesaggistico, le cui produzioni non hanno valore di mercato e che tuttavia richiedono specifici interventi anche a tutela dell'ambiente e del territorio, quali i vigneti eroici, gli oliveti monumentali e gli agrumeti caratteristici,

impegna il Governo:

1) in sede di negoziati europei per la programmazione della politica agricola comune post 2020, a proporre una riforma finalizzata a:
   a) rivedere le norme sulla condizionalità greening affinché sia previsto il solo obbligo di avvicendamento colturale per le aziende ubicate nelle aree considerate «non svantaggiate» e la conseguente riallocazione delle relative risorse, circa il 30 per cento dell'ammontare dei pagamenti diretti, sul plafond destinato al pagamento base;
   b) rivedere l'attuazione del principio del sostegno alle colture in difficoltà, attraverso la soppressione della componente «aiuto accoppiato» e il conseguente trasferimento delle relative risorse su un fondo per le crisi in agricoltura e il rilancio dei settori in difficoltà, destinato a finanziare interventi in caso di gravi squilibri di mercato e di emergenze dovute ad epizoziee, fitopatie e calamità naturali, e contributi finalizzati al rilancio dei settori strategici in difficoltà;
   c) estendere a tutti i prodotti agricoli e agroalimentari, anche attraverso la revisione del regolamento (Ue) n. 1169/2011, l'obbligo dell'indicazione dell'origine in etichetta;
   d) prevedere specifiche norme a tutela e promozione delle filiere corte e quindi degli agricoltori rivolti ai mercati locali, il cui ruolo è fondamentale per la gestione del territorio, la tutela dell'ambiente e la valorizzazione dei servizi sociali;
   e) rivedere le norme sullo sviluppo rurale affinché i programmi regionali prevedano misure obbligatorie per la salvaguardia delle colture di pregio paesaggistico ove esistenti.
(1-01464) «Gallinella, Cecconi, Benedetti, Massimiliano Bernini, Gagnarli, L'Abbate, Lupo, Parentela».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica agricola comune

superficie agricola utilizzata

denominazione di origine