ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00740

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 379 del 20/02/2015
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO SANDRA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 20/02/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 20/02/2015


Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Mozione 1-00740
presentato da
SAVINO Sandra
testo di
Venerdì 20 febbraio 2015, seduta n. 379

   La Camera,
   premesso che:
    l'articolo 4 del Trattato di Osimo, stipulato nel 1975 fra la Repubblica italiana e la Repubblica socialista federative di Jugoslavia, prevedeva conclusione, al più presto possibile, di un accordo relativo a un indennizzo globale e forfettario che fosse equo ed accettabile dalle due Parti, riguardo i beni, diritti ed interessi delle persone fisiche e giuridiche italiane, situati nella parte del territorio indicata all'articolo 21 del Trattato di Pace con l'Italia del 10 febbraio 1947, compresa nelle frontiere della Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, che sono stati oggetto di misure di nazionalizzazione o di esproprio o di altri provvedimenti restrittivi da parte delle autorità militari, civili o locali jugoslave, a partire dalla data dell'ingresso delle Forze armate jugoslave nel suddetto territorio;
    l'accordo di Roma del 1983 prevedeva per l'Italia un indennizzo da parte della Jugoslavia di 110 milioni di dollari ripartito su 13 rate annuali di eguale importo dal gennaio 1990 al gennaio 2002;
    la Repubblica socialista federativa di Jugoslavia si è dissolta nel 1991, onorando quindi solo due rate dell'indennizzo stabilito dall'accordo di Roma; in seguito la Slovenia e la Croazia hanno deciso di subentrare alla Jugoslavia nel pagamento dell'indennizzo all'Italia e hanno depositato su un conto estero i restanti 90 milioni di dollari del debito da saldare;
    il Governo italiano ha deciso di riaprire il tavolo di coordinamento con le associazioni degli esuli sul nodo degli indennizzi previsti dall'accordo di Roma del 1983, specificando che la scelta dell'Italia di incassare tale importo non preclude in alcun modo la rinuncia all'equo indennizzo per i beni abbandonati, pericolo paventato dagli esuli non senza qualche fondamento;
    è necessario costituire un sistema aggiuntivo di solidarietà in considerazione dell'attuale momento di crisi e del fatto che, proprio chi in passato ha dovuto lasciare i propri averi, oggi può essere più penalizzato di altri nel trovarsi in una condizione economica profondamente critica,

impegna il Governo

ad assumere iniziative, nel caso in cui il Governo decidesse di incassare i 90 milioni di dollari di cui in premessa, affinché questa somma sia vincolata all'istituzione di un fondo per finanziare forme di sostegno al reddito per i protagonisti dell'esodo che si trovino in determinate condizioni di difficoltà economiche, con pensioni minime o a ridosso della soglia di povertà, persone che persero tutto, furono private di ogni forma di risarcimento e che adesso, in età avanzata, subiscono le conseguenze di un mancato indennizzo.
(1-00740) «Sandra Savino, Palese».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

indennizzo

espropriazione

pensionato