ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00174

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 69 del 09/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 09/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 16/10/2013
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 16/10/2013
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 16/10/2013
BORGHESE MARIO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API) 16/10/2013
BUTTIGLIONE ROCCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
CERA ANGELO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
CESA LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
ADORNATO FERDINANDO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
GIGLI GIAN LUIGI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/08/2013
MARAZZITI MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 16/10/2013
CALABRO' RAFFAELE IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/08/2013
RAMPI ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 16/10/2013
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 16/10/2013
SBERNA MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 09/08/2013
PAGANO ALESSANDRO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/08/2013


Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 16/10/2013

Atto Camera

Mozione 1-00174
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Mercoledì 16 ottobre 2013, seduta n. 98

   La Camera,
premesso che:
l'articolo 54, secondo comma, della Costituzione, nello stabilire che i cittadini chiamati a svolgere funzioni pubbliche devono adempierle «con disciplina ed onore», impone non solo il rispetto della «legalità formale», ma anche l'osservanza di ineludibili principi etico-morali, di cui sente urgente bisogno il popolo italiano;
dalla citata norma costituzionale discende, tra l'altro, l'obbligo per coloro che ricoprono incarichi istituzionali di servire la Nazione, di adempiere le proprie funzioni con imparzialità, indipendenza e nel rispetto della legge, di perseguire l'interesse pubblico, di collaborare lealmente con i diversi poteri dello Stato, di ispirare i propri comportamenti alla sobrietà, alla serietà ed alla morigeratezza che si conviene a quanti sono chiamati a rappresentare il Paese e le sue Istituzioni democratiche;
stanno crescendo nell'opinione pubblica, ormai già da alcuni anni, sentimenti di profondo disagio e di diffusa insofferenza per la condotta di uomini politici, appartenenti a diversi schieramenti, che – venendo meno alle responsabilità connesse agli incarichi istituzionali ad essi affidati ed in aperta violazione di quanto disposto dal secondo comma dell'articolo 54 della Costituzione – tengono comportamenti per più versi riprovevoli, diretti ad assicurare a sé o ad altri indebiti vantaggi dall'esercizio delle funzioni pubbliche o ad abusare dei propri poteri e delle risorse loro affidate in ragione dell'ufficio che ricoprono;
al discredito e alla delegittimazione delle istituzioni democratiche del Paese indubbiamente concorrono anche informazioni relative alla condotta pubblica e privata di uomini politici. La grande risonanza che trovano sulla stampa questi atteggiamenti insinua nella opinione pubblica che non si tratti di casi isolati, ma di uno stile e di un modo di procedere di tutta la politica. Non è certamente così, ma la condotta di chi ricopre incarichi pubblici non dovrebbe mai perdere di vista una sua specifica esemplarità. Si nota l'emergere di stili di vita difficilmente compatibili con la dignità di chi governa e con il decoro delle istituzioni e della vita pubblica. Si assiste a comportamenti in stridente contrasto con il tradizionale patrimonio morale del popolo italiano, che dai suoi legislatori e dai suoi governanti si attende l'esercizio delle cosiddette virtù repubblicane, a cominciare dall'onestà e dalla sobrietà, dalla giustizia e dalla competenza, dalla mancanza di conflitti d'interessi e dalla solidarietà, soprattutto quando è in atto una drammatica crisi economica che penalizza pesantemente le famiglie;
l'allarmante «crisi morale» della politica italiana si ripercuote negativamente anche sul piano istituzionale ed economico: non vi è dubbio, infatti, che lo smarrimento di saldi valori etici accresca il distacco tra cittadini e istituzioni, renda queste ultime meno credibili ed affidabili ed alimenti la sfiducia degli operatori economici nella capacità del Paese e dei suoi governanti di reagire efficacemente alla crisi in atto. L'Italia non si è mai trovata tanto chiaramente dinanzi alla verità della propria situazione, che le impone di correggere abitudini e stili di vita. Cosa facile da dire, ma estremamente difficile da applicare;
negli Stati Uniti – dove già da tempo sono attivi presso il Congresso organi deontologici autorevoli e severi, quali il Committee on Standards of Official Conduct della Camera dei rappresentati ed il Select Committee on Ethics del Senato federale – nel 2008 è stato istituito l'OCE – Office of Congressional on Ethics, organismo indipendente, composto in egual misura da democratici e repubblicani, con il compito di indagare su casi di violazione del codice etico da parte di uomini politici, componenti del loro staff pubblici funzionari;
l'esigenza di innalzare il livello di moralità della politica è stata ritenuta prioritaria anche in Francia, dove lo scorso 6 aprile è stato approvato il Code de déontologie della Assemblée nationale e, il successivo 15 giugno, è stato nominato il primo Déontologue de l'Assemblée nationale, un organo volto a garantire l'indipendenza, l'imparzialità e la probità dei deputati francesi;
appare dunque necessario dotare con urgenza anche l'ordinamento italiano di credibili e trasparenti sistemi di valutazione e garanzia dell'etica pubblica e dell'integrità della classe dirigente politica, introducendo un complesso di regole deontologiche e di meccanismi di controllo e sanzione in grado di garantire la correttezza e la moralità dei comportamenti di coloro che ricoprono, a tutti i livelli, cariche elettive o di nomina politica;
si ritiene che un simile compito non possa essere lasciato solo all'iniziativa spontanea, – pur necessaria –, perché il solo ricorso all'autodisciplina delle forze politiche si è dimostrata non sufficiente per prevenire e sanzionare l'illegalità ed il malcostume; né un simile compito può essere affidato all'iniziativa spontanea delle singole istituzioni, ma deve rientrare in un quadro chiaro e coerente di regole comuni – tenuto conto dell'esigenza di assicurare a tutti i livelli di governo – nazionale e locale – standard uniformi di correttezza e moralità nella condotta specialmente di chi è chiamato a ricoprire cariche elettive o di nomina politica,

impegna il Governo

ad assumere – nel rispetto delle prerogative e dell'autonomia costituzionalmente riconosciute a ciascuna Camera, nonché alle regioni ed enti locali ed in coordinamento con l'autonomia di ciascuno di tali enti – iniziative anche di carattere normativo volte ad assicurare la compiuta attuazione dell'articolo 54, comma secondo, della Costituzione, a tal fine prevedendo in particolare l'adozione di una pluralità di norme che costituiscano un «codice etico» per coloro che ricoprono cariche pubbliche.
(1-00174) «Binetti, Iori, Di Vita, Rampelli, Borghese, Buttiglione, Cera, Cesa, Adornato, Gigli, Fucci, Marazziti, Calabrò, Rampi, Rubinato, Sberna, Pagano».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

deontologia professionale

etica

carica pubblica

funzione pubblica