ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00012

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 5 del 27/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/03/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
AIELLO FERDINANDO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/03/2013
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/04/2013
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/04/2013
FAVA CLAUDIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 02/04/2013
MAGORNO ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 27/03/2013
PARENTELA PAOLO MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013
NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013
PRODANI ARIS MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013
RIZZETTO WALTER MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/03/2014
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/03/2014
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 21/03/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
BARBANTI SEBASTIANO MOVIMENTO 5 STELLE 27/03/2013 21/03/2014
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

RITIRO FIRME IL 02/04/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 02/04/2013

ATTO MODIFICATO IL 15/04/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 21/03/2014

Atto Camera

Mozione 1-00012
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo di
Venerdì 21 marzo 2014, seduta n. 195

   La Camera,
premesso che:
allo stato, considerando complessivamente le esistenti fonti di approvvigionamento del gas, i progetti degli impianti di rigassificazione in itinere autorizzativo sul territorio italiano presentano una capacità produttiva complessiva di gran lunga superiore a quella della domanda specifica di prodotto, che è diminuita negli ultimi anni a causa della ridotta domanda da parte dell'industria;
la diminuita richiesta di prodotto sul mercato non giustifica economicamente la loro costruzione;
tutti, indistintamente, i progetti di impianti di rigassificazione costituiscono attività a rischio di incidente rilevante, i cui esiti, in caso di avaria, possono avere effetti catastrofici sull'ambiente e gli insediamenti antropici;
gli organismi preposti alle valutazioni dell'impatto ambientale dei progetti di rigassificazione attualmente in itinere, avendo l'obbligo di adempiere ai doveri d'ufficio nell'interesse dell'Amministrazione e dei cittadini per il pubblico bene, devono ispirarsi ai più elevati principi dell'etica che nello specifico non sono stati seguiti poiché, a fronte di gravi carenze riscontrate negli elaborati progettuali di alcuni degli impianti attualmente in fase di autorizzazione, come di seguito esaurientemente esposto, gli organismi medesimi avrebbero dovuto rigettarli già nella fase dell'istruttoria preliminare. I progetti sono stati invece ammessi alle varie procedure autorizzative secondo i firmatari del presente atto di indirizzo minimizzando il pericolo di tali impianti e facendo venir meno il ruolo di controllori degli organismi preposti;
detti impianti – proposti all'interno di una crisi economica gravissima, le cui ricadute incideranno sull'economia di questa nazione, condizionandone pesantemente per generazioni i livelli occupazionali – risultano tutti progettati in assenza di un piano energetico nazionale;
in assenza di un piano energetico nazionale ed europeo, condiviso con i territori interessati, lo scenario energetico mondiale ed italiano ha subito e subirà rilevanti mutazioni per effetto dei seguenti fattori:
a) la costruzione del gasdotto Southstream, che porterà annualmente in Europa 63 miliardi di metri cubi di gas, dei quali 22 miliardi – pari circa alla produzione di tre rigassificatori standard come quello di Trieste – entreranno nella rete italiana;
b) il basso tasso di incremento della domanda di gas in Italia che, nell'ipotesi di una ripresa economica nazionale, ammonterà al 2 per cento dell'attuale fabbisogno annuo (ossia, meno di 2 miliardi di metri cubi);
c) lo sviluppo di nuove modalità di trasporto del gas, ossia trasporto di gas compresso con navi CNG (compressed natural gas), che non necessiterà né di liquefattore nei campi di estrazione/produzione, né di rigassificatore alla consegna; tale soluzione è la più economica per il trasporto di gas nel Mediterraneo, con minima necessità di infrastrutture marine, tutte in mare aperto, e con impatti ambientali e di rischio pressoché nulli;
nella certezza del grave impatto ambientale conseguente all'uso del cloro nel processo di rigassificazione a circuito aperto, con particolare riferimento agli impianti on-shore di Gioia Tauro e Trieste si constata inoltre che: il progetto di rigassificazione di Gioia Tauro non ha recepito le prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici che, per ben due volte, ha espresso un parere negativo in quanto gli elaborati presentati sono «incompleti e non definiti con l'estensione e gli approfondimenti necessari all'espressione di un compiuto parere sulla fattibilità dell'opera»; detto Consiglio ha altresì evidenziato il fatto che il territorio in cui dovrà sorgere la mega struttura è una delle maggiori aree a rischio sismico del Paese;
nel progetto del rigassificatore di Trieste le osservazioni contenute nei pareri negativi deliberati dagli enti locali coinvolti nelle procedure autorizzative sono basate su elementi di indubbia evidenza scientifica, quali, ad esempio, gli studi che al riguardo i professori di chiara fama Giorgio Trincas, Radoslav Nabergoj, Marino Valle e Federico Grim già componenti del tavolo tecnico rigassificatori Trieste, hanno prodotto, prestando disinteressatamente per spirito civico la loro opera per analizzare gli elaborati progettuali, formulando circostanziate osservazioni che puntualmente sono state trasmesse ai funzionari preposti alle procedure autorizzative di tali impianti, affinché ne tenessero conto, a fronte della loro dirimente importanza scientifica;
gli importanti contributi scientifici forniti agli organismi preposti alle procedure autorizzative di tali impianti, anziché indurli a riflessione, agendo di conseguenza in tutela amministrativa, sarebbero stati, a quanto consta ai firmatari del presente atto di indirizzo, sistematicamente ignorati;
i suddetti organismi con il loro comportamento, ad avviso dei firmatari del presente atto, hanno dato un'immagine negativa della Repubblica in ambito internazionale, procurando così non poco danno all'Erario con delle procedure inutili e fuorvianti, che l'Unione europea potrebbe inevitabilmente mettere a nudo aprendo procedure di infrazione contro l'Italia a fronte di quelle che ai firmatari del presente atto di indirizzo appaiono palesi violazioni procedurali commesse violando quelle norme comunitarie che il nostro Paese ha sottoscritto e recepito nel proprio ordinamento;
da anni sono disponibili soluzioni tecniche alternative al problema della rigassificazione di gas naturale liquefatto;
per quanto attiene la fornitura diversificata di metano dallo spot market il gas va rigassificato in mezzo al mare, in acque internazionali, utilizzando soluzioni di pressoché nullo impatto ambientale e che abbiano come utenza i servizi energetici e le popolazioni croate, italiane e slovene dell'Alto Adriatico;
per risolvere il problema di un rifornimento flessibile e diversificato devono essere applicate soluzioni impiantistiche da allocare in mare aperto che abbiano come requisiti primari di essere invisibili da terra, di essere lontane da città, aree industriali e centri turistici di essere sicure, pulite, efficienti, economiche;
le soluzioni navali, con un livello crescente di flessibilità e sicurezza sono:
FSRU (Floating Storage Regasification Unit) – navi di stoccaggio di gas liquido con rigassificatore a bordo, da ancorare ad almeno 10-12 miglia dalla costa, connesse ad una boa dalla quale il gas è inviato ad una stazione già esistente mediante gasdotto sistemato sotto il fondale marino; in Italia due progetti: SAIPEM: Livorno; Gaz de France, Falconara;
LNG-RV (Liquefied Natural Gas – Regasification Vessel) – classica nave metaniera con rigassificatore a bordo, connessione e trasmissione come per le Floating Storage Regasification Unit: applicazioni recenti in Corea del Sud ed in Belgio;
TORP System (Sorgenia) è un rigassificatore mobile che fa da interfaccia tra la metaniera cui si attacca e la connessione al gasdotto subacqueo; è la soluzione più avanzata, più flessibile e forse la meno costosa; le prime soluzioni nel Golfo del Messico, dove, dopo il disastro della BP, le navi metaniere devono consegnare il gas in mare aperto;
le soluzioni navali sono pronte ed affidabili. Mediamente costano metà delle soluzioni a terra (onshore come a Zaule) o in mare come piattaforme fisse (offshore fisso come a Porto Viro – Rovigo). Fincantieri progettò per SNAM due Floating Storage Regasification Unit oltre 10 anni fa, ma in assenza di una preveggente politica industriale le due navi-piattaforma non furono costruite;
il TRIPLETE, cosiddetto perché dovrebbe servire i tre Paesi limitrofi, sarà la soluzione marina (FSRU, o LNG-RV, o TORPE), sicura ed economica agli eventuali bisogni di gas (a prezzo inferiore) delle industrie e dei servizi nei territori intorno all'Alto Adriatico. Queste soluzioni alternative potrebbero essere messe in campo nell'ottica di creare uno sviluppo sinergico ed armonioso del territorio nazionale. Come alternativa agli impianti onshore, i firmatari del presente atto di indirizzo propongono la costruzione di impianti, adeguatamente dimensionati,

impegna il Governo:

a fronte delle gravi carenze evidenziate e delle sostanziali modifiche riscontrate, a revocare immediatamente, agendo in base al principio dell'autotutela amministrativa, le autorizzazioni concesse, riesaminando tutti i pareri acquisiti durante tali procedure, che recano un tal numero di prescrizioni e condizioni da configurarsi quali valutazioni negative sul progetto e quindi tali da porsi come pronunciamenti negativi sulla loro realizzabilità;
ad assumere iniziative per chiedere la revisione completa di tutta la progettazione e la rinnovazione integrale della procedura di valutazione di impatto ambientale, viste le gravi carenze evidenziate e le sostanziali modifiche apportate posizionando le apparecchiature di processo dell'impianto in maniera diversa rispetto al progetto preliminare, rendendo così il progetto definitivo un elaborato sostanzialmente diverso dal progetto che era stato a suo tempo autorizzato;
a subordinare ogni e qualsiasi ulteriore decisione in merito ad un piano energetico nazionale;
a predisporre in tempi ristretti un piano energetico nazionale che sia adeguato alle esigenze del Paese e armonizzato, nel caso di Trieste, con quelle dei Paesi europei immediatamente confinanti;
a predisporre iniziative normative che vincolino i funzionari preposti alle procedure di valutazione di impatto ambientale ai principi dell'etica della sicurezza, stabilendo i parametri di quale debba essere il rischio accettabile per un insediamento antropico sul territorio in funzione del modello di sviluppo sociale, economico ed ambientale che gli enti preposti al controllo amministrativo del territorio si saranno dati.
(1-00012)
(Nuova formulazione)  «Pellegrino, Aiello, Costantino, Migliore, Melilla, Kronbichler, Ricciatti, Nicchi, Duranti, Placido, Claudio Fava, Magorno, Parentela, Dieni, Nesci, Prodani, Rizzetto, Airaudo, Marcon, Paglia».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

trasporto marittimo

gas naturale

approvvigionamento d'energia

incidente di trasporto

sicurezza d'approvvigionamento

violazione del diritto comunitario

protezione dell'ambiente