XVII Legislatura

I Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Mercoledì 25 ottobre 2017

INDICE

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 3 

Proposte di legge (Discussione e approvazione): D'Ottavio e Nastri: Riconoscimento dell'inno di Mameli «Fratelli d'Italia» quale inno ufficiale della Repubblica (3951 e 1793):
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 3 
Gasparini Daniela Matilde Maria (PD) , relatrice ... 3 
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 3 
Amici Sesa (PD) , sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento ... 3 
La Russa Ignazio (FdI-AN)  ... 4 
Gigli Gian Luigi (DeS-CD)  ... 4 
D'Ottavio Umberto (PD)  ... 5 
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 5 
Gasparini Daniela Matilde Maria (PD) , relatrice ... 5 
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 5  ... 5 

Missioni e sostituzioni:
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 5 

Votazione nominale:
Mazziotti di Celso Andrea , Presidente ... 6 

ALLEGATO: Testo base adottato dalla Commissione ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Civici e Innovatori PER l'Italia: Misto-CIpI;
Misto-Direzione Italia: Misto-DI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI;
Misto-FARE!-PRI-Liberali: Misto-FARE!PRIL;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI) - Indipendenti: Misto-PSI-PLI-I.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO

  La seduta comincia alle 15.15.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65, comma 2, del Regolamento, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Discussione e approvazione delle proposte di legge D'Ottavio e Nastri: Riconoscimento dell'inno di Mameli «Fratelli d'Italia» quale inno ufficiale della Repubblica (3951 e 1793).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame delle proposte di legge di iniziativa dei deputati D'Ottavio e Nastri: «Riconoscimento dell'inno di Mameli “Fratelli d'Italia” quale inno ufficiale della Repubblica».
  La Commissione ha esaminato in sede referente le proposte di legge a partire dal 16 febbraio e nella seduta del 22 giugno ha adottato come testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 3951 D'Ottavio.
  Nella seduta del 18 luglio 2017 la Commissione ha approvato l'emendamento 1.50 della relatrice, conferendo mandato alla medesima relatrice, deputata Gasparini, a riferire in senso favorevole all'Assemblea. Successivamente, essendo maturati i presupposti in tal senso, è stato chiesto il trasferimento in sede legislativa, cui l'Assemblea ha consentito nella seduta del 18 ottobre 2017.
  Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali e do la parola alla relatrice, onorevole Gasparini.

  DANIELA MATILDE MARIA GASPARINI, relatrice. Presidente, la ringrazio. Credo che sia un momento simbolico e significativo. Dopo 71 anni oggi siamo chiamati a dare stabilità almeno a una cosa in questo Paese, ossia al nostro inno nazionale. Credo che proprio in questi giorni sia più importante che mai, nel momento in cui il nostro Paese sarà chiamato durante le prossime elezioni, ma anche nei prossimi giorni, a ridiscutere il proprio assetto istituzionale.
  Da questo punto di vista ritengo che il fatto di approvare oggi questa proposta di legge, che conferisce – ripeto – riconoscimento ufficiale al Canto degli italiani voglia anche essere simbolicamente una sottolineatura, che capita a caso, ma capita proprio oggi – quindi, la faccio io – che di fatto questo Paese – se non è tutto unito, pur nelle sue diversità, così come dice la seconda strofa del cantico – non è un Paese forte e non è un Paese riconosciuto.
  Sono molto contenta di aver svolto il ruolo di relatrice di queste proposte di legge, di cui è in aula uno dei presentatori. Per quanto riguarda, invece, la relazione, mi richiamo a quella svolta nel corso dell'esame in sede referente.

  PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo se intenda intervenire in questa fase.

  SESA AMICI, sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento. No, presidente.

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  IGNAZIO LA RUSSA. Per noi di Fratelli d'Italia l'approvazione di questo testo, che ha tra i proponenti l'onorevole Nastri del nostro gruppo – vorrei che venisse aggiunta anche la mia firma – rappresenta un momento importante non solo per il momento in cui cade, altrimenti sarebbe strumentale, ma anche perché da diverse legislature tale proposta viene da noi presentata. La ripetiamo regolarmente e questa volta ha trovato sensibilità analoghe alla nostra, non voglio dire successive, ma assolutamente analoghe. Diventerà, mi auguro, legge.
  La relatrice citava la seconda strofa dell'Inno, che dice «Noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi». È esattamente questo che dice, invitando a unirsi. Questa sottolineatura della relatrice mi trova pienamente d'accordo.
  Al di là del fatto che una proposta come questa in qualunque momento storico-politico da parte nostra è stata non solo voluta, ma anche sostenuta, ricordo che in questo momento essa assume anche questo significato. Credo che nessuno si possa discostare dal significato simbolico che il riconoscimento del Canto degli italiani, il cosiddetto Inno di Mameli, ha.
  Ricordo che Mameli morì a ventun anni. Pochi lo sanno. Tutti immaginano un signore anziano, magari. Morì a ventun anni, combattendo per l'Italia e per la sua visione dell'Italia unita, fra l'altro proprio qui nel Lazio. Faceva parte di quella che allora era sicuramente la migliore gioventù d'Italia. Il riconoscimento di questo inno non è solo all'unità, dunque, ma è anche a chi ha dato la vita perché un valore come quello dell'indipendenza e dell'unità d'Italia si affermasse.
  Ringrazio la relatrice e i colleghi che voteranno, come me, a favore di questa legge.

  GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, io sono stato il bastian contrario di quest'avventura. Desidero prendere molto brevemente la parola, questa volta non per tornare sugli aspetti estetici, sui quali abbiamo già detto tutto, né su quelli di natura storica. Onorevole La Russa, Mameli non morì combattendo, tanto per dirne una a livello storico.
  Intervengo semplicemente per riprendere alcune bacchettate e alcune note che il Presidente Mazziotti di Celso, molto amabilmente, mi aveva rivolto nel chiudere, in modo discutibile secondo me, la discussione svolta nell'ambito dell'esame in sede referente del provvedimento.
  A me interessava aver messo in discussione, e credo di averlo fatto con dovizia di elementi, il fatto che l'inno cosiddetto Canto degli italiani non fosse l’Inno di Mameli. Credo che questo sia stato appurato al di là di ogni dubbio. Per chi fosse interessato ad approfondire, mi è pervenuto, dopo la nostra discussione, da parte di un giornalista dell'ANSA, un interessante e pregevole articolo corredato di una ricca bibliografia.
  Comunque, quello che volevo aggiungere semplicemente, a proposito delle bacchettate, è che non mi sento, francamente, rappresentato per quanto riguarda il Risorgimento, Presidente Mazziotti di Celso, in posizioni di tipo vetero-cattolico. A dire che l'Italia nacque male e che il Risorgimento fu una parentesi mal condotta non sono stati solo i cattolici. Voglio ricordare agli amici qui presenti, senza scomodare la Lega, peraltro, che basta rifarsi alla storiografia marxista e allo stesso Gramsci.
  Sono stato poi bacchettato per aver parlato, riguardo alla Prima guerra mondiale, dell'inutile strage. Vorrei dire che anche all'epoca furono molto frammentate le linee di intersezione che passarono nei territori italiani tra gli irredentisti e i reggimenti che partirono, per esempio, da Cortina d'Ampezzo per andare a servire l'Imperatore Francesco Giuseppe.
  In ogni caso, la definizione di «inutile strage» non è mia, ma è di un grande Papa che c'era all'epoca della Prima guerra mondiale, Benedetto XV. Per convincersi dell'inutile strage – lo dico abitandoci – penso che basti andare a Redipuglia, oppure che basti ripensare, considerato che ieri era l'anniversario di Caporetto, ai fucilati di Cercivento e ai Cadorna in preda a una follia nazionalista.
  Infine, e termino veramente, aggiungo che forse la storia andrebbe riscritta anche Pag. 5da un'altra prospettiva e sono contento che recentemente la regione Puglia amministrata da Emiliano abbia approvato l'istituzione di una Giornata della memoria per le vittime della repressione sabauda, fenomeno che continua a essere sbrigativamente definito lotta al brigantaggio.

  UMBERTO D'OTTAVIO. Volevo ringraziare la Commissione per il lavoro che ha svolto e anche per il fatto che è stato possibile fare una legislativa come quella che facciamo oggi. Ovviamente, ho conservato tutta la discussione che anche sui giornali c'è stata intorno a questo provvedimento.
  Questo rappresenta il sedicesimo tentativo di rendere ufficiale il Canto degli italiani, come è giustamente chiamato nella nuova versione del testo. Io spero davvero che ce la possiamo fare, ricordando che deve ancora andare al Senato.
  In questi mesi ho potuto approfondire, anche perché, ovviamente, bisogna essere preparati anche a rispondere a osservazioni come quelle che vengono fatte, e mi sono permesso di studiare tutti gli inni nazionali d'Europa. Ebbene, il nostro inno corrisponde assolutamente alle caratteristiche che hanno gli altri inni, per esempio di rispetto della bandiera e di attenzione alla volontà del popolo, ma soprattutto richiama tutti all'impegno. Tutti gli inni richiamano all'impegno.
  Devo dire che da questo punto di vista intorno a questo inno si è scherzato parecchio, perché si fanno le battute su come lo cantiamo tutti insieme quando c'è la partita della nazionale. È compito, allora, credo, di un Parlamento fare in modo che l'inno sia cantato alle partite della nazionale, ma anche che sia l'inno che tutti gli italiani rispettano, perché si rispetta il nostro Paese. Questo è il senso, secondo me, delle cose che stiamo facendo.
  Non ci sono momenti storici, ma, 71 anni dopo che Alcide De Gasperi, con un decreto, istituì il Canto degli italiani come inno provvisorio della Repubblica, riuscire a fare in modo che la XVII legislatura sia ricordata per quella che dà finalmente al nostro Paese un inno definitivo, un inno nazionale, un inno ufficiale, credo sia un fatto importante, per il quale si possa andare orgogliosi.

  PRESIDENTE. Preso atto che il Governo non intende intervenire, dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

  DANIELA MATILDE MARIA GASPARINI, relatrice. Propongo di adottare come testo base per il seguito dell'esame il testo della proposta di legge C. 3951, come risultante dall'esame in sede referente (vedi allegato).

  PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta della relatrice di adottare come testo base per il seguito della discussione il nuovo testo della proposta di legge C. 3951, come risultante dall'esame degli emendamenti in sede referente.

  (È approvata).

  PRESIDENTE. Ricordo che, in sede di Ufficio di presidenza, i rappresentanti dei gruppi hanno rinunciato al termine per la presentazione di proposte emendative.
  Avverto che, consistendo il progetto di legge di un solo articolo, non si farà luogo alla votazione dell'articolo unico ma si procederà direttamente alla votazione nominale finale del progetto stesso, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del regolamento.
  Nessuno chiedendo di parlare per dichiarazione di voto finale, la proposta di legge sarà subito votata per appello nominale.
  Chiedo, in caso di approvazione, di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento.
  Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.

  (Così rimane stabilito).

Missioni e sostituzioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Carbone, Giachetti, Giancarlo Pag. 6 Giorgetti, Lupi, Pisicchio, Ravetto e Turco sono in missione.
  Comunico altresì che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, i deputati Marco Meloni, Nardi, Piccione, Pollastrini, e Richetti sono sostituiti, rispettivamente, dai deputati Boccuzzi, D'Ottavio, Carra, Incerti e Fregolent.

Votazione nominale.

  PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale del disegno di legge di cui si è testé concluso l'esame.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

  Proposta di legge D'Ottavio: «Riconoscimento dell'inno di Mameli “Fratelli d'Italia” quale inno ufficiale della Repubblica» in un nuovo testo e con il seguente titolo: «Riconoscimento del “Canto degli italiani” di Goffredo Mameli quale inno nazionale della Repubblica» (3951):

  Presenti e votanti... 24
  Maggioranza... 13
  Hanno votato ... 24

  (La Commissione approva).

  Risulta pertanto assorbita la proposta di legge n. 1793.

  Hanno votato: Boccuzzi, Carra, Cecconi, Cozzolino, Cuperlo, D'Ambrosio, D'Ottavio, De Menech, Di Maio Marco, Fabbri, Famiglietti, Ferrari, Fiano, Fregolent, Gasparini, Giorgis, Incerti, La Russa, Lattuca, Lauricella, Mauri, Mazziotti di Celso, Naccarato e Sanna Francesco.

  La seduta termina alle 15.40.

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ALLEGATO

Riconoscimento dell'inno di Mameli «Fratelli d'Italia» quale inno ufficiale della Repubblica (C. 3951 e abb.)

TESTO BASE ADOTTATO DALLA COMMISSIONE

Riconoscimento del «Canto degli italiani» di Goffredo Mameli quale inno nazionale della Repubblica

Art. 1.

  1. La Repubblica riconosce il testo del «Canto degli italiani» di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale proprio inno nazionale.
  2. Con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera ii), della legge 12 gennaio 1991, n. 13, sono stabilite le modalità di esecuzione del Canto degli italiani quale inno nazionale.