XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 8 di Mercoledì 29 marzo 2017

INDICE

(()La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). ... 3 

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

Missioni e sostituzioni:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

Proposte di legge (Seguito della discussione e approvazione) :
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 ,
Dell'Orco Michele (M5S)  ... 3 ,
Minnucci Emiliano (PD) , relatore ... 4 ,
De Lorenzis Diego (M5S)  ... 5 ,
Gandolfi Paolo (PD)  ... 5 ,
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 6 ,
Nencini Riccardo , viceministro per le infrastrutture e i trasporti ... 6 ,
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 7 

Votazione nominale:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta civica-ALA per la costituente libera e popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Civici e Innovatori: (CI);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri;
Misto-UDC: Misto-UDC;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 14.25.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, ai sensi dell'articolo 65 del Regolamento, la pubblicità della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la pubblicazione di un resoconto stenografico e l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Avverto inoltre che la seduta, conformemente alle deliberazioni assunte dalla Giunta per il regolamento, sarà trasmessa sulla web-tv della Camera dei deputati.

Missioni e sostituzioni.

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, sono in missione i deputati Causin e Francesco Saverio Romano. Comunico inoltre che, ai sensi dell'articolo 19, comma 4, del Regolamento, la deputata Carloni è sostituita dal deputato Cuomo.

Seguito della discussione e approvazione delle proposte di legge Minnucci ed altri: Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada (C. 3837); Biasotti ed altri: Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada (C. 3990).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione, in sede legislativa, del nuovo testo della proposta di legge C. 3837 Minnucci ed altri «Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada», adottato come testo base, e della abbinata proposta di legge C. 3990 Biasotti.
  Il termine fissato per gli emendamenti scadeva lunedì 27 marzo alle ore 16. A quella data non sono stati presentati emendamenti. Trattandosi di un unico articolo, ai sensi dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento, non si farà luogo alla sua votazione, ma si procederà direttamente alla votazione finale del testo.
  Non sono stati presentati ordini del giorno. Chiedo se ci siano colleghi che intendono prendere la parola.

  MICHELE DELL'ORCO. Naturalmente, il nostro Gruppo è favorevole, come già preannunciato, a questo provvedimento. È comunque doveroso, considerate le circa 4.000 vittime ogni anno sulle strade italiane.
  Ovviamente, ci piacerebbe che, oltre alla Giornata che ricorda queste vittime, si facesse anche qualcosa di concreto. Lo ricordo sempre, e non penso di stare facendo retorica come spesso si fa qui dentro.
  Mi piacerebbe che determinati provvedimenti, per esempio vecchie risoluzioni che mi vengono sempre in mente, come la 8/0004, approvata all'unanimità, con una serie di risoluzioni congiunte che sono state unificate nel 2013 – non mi pare, tra l'altro, che su di esse sia presente la firma del relatore di questo provvedimento – venissero applicati. Una volta che si prendono degli impegni in Commissione, secondo me, si possono ottenere sulla sicurezza stradale anche dei risultati concreti.
  Ben venga, quindi, questo ulteriore passo volto a rendere ancora più noto il tema e per ricordare le vittime sulle strade italiane. Essendo una lenta strage che prosegue Pag. 4 quotidianamente, e che conta una media di circa dieci morti ogni giorno, spesso non ha l'ampia visibilità che invece hanno i grandi incidenti che a volte contano centinaia di morti. Questa è una lenta strage che va avanti da anni. Seppure in diminuzione negli anni, l'obiettivo europeo del dimezzamento del numero di vittime stradali entro il 2020 è ancora lontano, e sicuramente lo è in Italia.
  Ben venga, quindi, intanto questo provvedimento, ma vorremmo anche risultati concreti. Chiedo anche al relatore di andare a ricercare gli atti sulla sicurezza stradale che hanno approvato sia questa Commissione che, più in generale, il Parlamento e auspico che a questi seguano anche i decreti attuativi, o comunque soluzioni concrete, soprattutto attraverso la necessaria azione da parte della maggioranza che dispone dei voti per farlo.

  EMILIANO MINNUCCI, relatore. Presidente, viceministro, colleghi, prendo atto con grande soddisfazione del faticoso cammino, anche da parte dei colleghi del Movimento 5 Stelle, di adesione a questa proposta di legge, visto che raccogliere le firme necessarie al raggiungimento della quota per ottenere la sede legislativa in Commissione ha richiesto una certa fatica.
  Era intendimento, invece, dei colleghi Cinque Stelle – non lo dico per polemica, ma soltanto per amor di verità –, allungando i tempi, di arrivare fino in Aula con questo provvedimento, anche se di fronte a tutto un mondo articolato, ma sofferente e degno di grande considerazione (faccio riferimento in modo particolare alle associazioni dei familiari delle vittime), avevamo tutti, sostanzialmente, assunto un impegno moralmente vincolante, che era quello di procedere ad adeguare la normativa nazionale in materia di Giornata della memoria per le vittime della strada, così come stabilito dall'ONU e dall'Unione europea già da alcuni anni, anche da parte del nostro Paese.
  Oggi approdiamo a questo risultato, che non è in contraddizione con quello che diceva il collega Dell'Orco. Anzi, se si guarda il conciso, ma sostanziale e sostanzioso articolato, possiamo affermare che dentro non c'è soltanto la retorica del ricordo, anche se io, in generale, penso che una civiltà che non ha memoria dei lutti a 360 gradi sia meno forte nel guardare al futuro: la memoria non è mai retorica, ma è sempre un elemento culturalmente avanzato.
  Al suo interno non c'è però solo questo. Se leggiamo l'articolato, se leggiamo come viene normata questa Giornata del ricordo, vediamo che il cuore del provvedimento sta nell'idea di utilizzarlo come strumento per realizzare in quella terza domenica di novembre, in modo capillare, una campagna d'informazione, un momento di riflessione, un momento di approfondimento a partire dalle scuole e dai comportamenti potenzialmente più a rischio, che riguardano spesso proprio le generazioni più giovani. È questione antica, per fortuna parzialmente depotenziata negli anni – perché passi in avanti sono stati fatti –, quella cosiddetta delle «stragi del sabato sera». E tuttavia sul versante generazionale non dobbiamo ancora abbassare la guardia ma è necessario restare, come suol dirsi, sul pezzo.
  Dentro il provvedimento, dicevo, c'è molto. C'è anche la prevenzione. Concordo – e so che il Governo è sensibile da questo punto di vista – che sarà necessario moltiplicare ancora gli sforzi, e sul versante della manutenzione, che spesso è precondizione per una maggiore sicurezza stradale, e sul versante delle campagne informative nonché della maggiore repressione di alcuni fenomeni.
  Concludo, presidente, fornendo un dato. Dall'anno scorso a quest'anno – sono dati recentissimi – abbiamo avuto un calo dell'incidentalità, anzi soprattutto un calo della mortalità sulle strade quasi del 7 per cento. Possiamo dire, cioè, che quel fenomeno di costante riduzione dei morti sulle strade che ci ha visto passare dai primi anni Novanta, in cui c'era una media di circa 7.000 morti l'anno, ai 3.200/3.300 del 2014, e che nel 2015 aveva visto una leggera e preoccupante inversione di tendenza al rialzo, lo abbiamo contrastato, lo abbiamo fermato e rivediamo la curva relativa alla mortalità su strada di nuovo in discesa.
  Non è dato da poco. Comunque, unitariamente e in modo compiuto, forte e dinamico Pag. 5 cerchiamo di rilanciare anche su questo terreno.

  DIEGO DE LORENZIS. Ne approfitto per fornire alcuni ulteriori elementi di informazione dopo l'intervento del collega relatore del provvedimento e primo firmatario.
  È vero che gli incidenti e la mortalità, in particolare in Italia, continuano a diminuire, ma negli ultimi anni non c'è stata un'inversione di tendenza. La riduzione percentuale degli incidenti e della mortalità non è stata in linea con quella degli anni ancora precedenti. In qualche modo questo trend sta rallentando, contrariamente a quello che è stato detto.
  Mentre le categorie degli utenti della strada che subiscono meno incidenti sono, ovviamente, gli automobilisti, per una serie di iniziative, come quella del tutor, negli anni passati, si registra un aumento percentuale dei morti e dei feriti, invece, tra le categorie di utenti della strada cosiddette deboli. In particolare, si registra anche una distinzione molto netta tra l'incidentalità e la mortalità in ambito extraurbano e la sua incidenza percentuale in ambito urbano.
  È vero che questa proposta di legge è utile per avere memoria e a ricordare e, quindi, a sollecitare l'impegno per avere misure concrete. Proprio perché quello che è stato detto è vero, ricordo che noi, in quanto legislatori, abbiamo due provvedimenti con i quali poter immediatamente agire. Il primo è quello relativo alla modifica delle disposizioni del Codice della strada, incardinato qui alla Camera, che sollecitiamo di riprendere al più presto, perché si tratta di misure concrete utili anche per la riduzione dell'incidentalità stradale. L'altro è la legge delega al Governo, ferma al Senato.
  Il nostro auspicio, il nostro invito, è che tali provvedimenti, dichiarandosi la maggioranza e il Governo tutti tesi a ridurre questo problema, vengano ripresi e portati a compimento.

  PAOLO GANDOLFI. Anch'io vorrei aggiungere, molto brevemente, una valutazione che inquadra questo provvedimento nell'esatta funzione che esso intende svolgere, ossia quella di garantire annualmente un'occasione che rafforzi la cultura generale e l'attenzione delle Istituzioni, in primo luogo – essendo una Giornata, però, è chiaro che si rivolge ai cittadini più in generale – nei confronti del fenomeno, a cui noi abbiamo cercato di fornire delle risposte (giustamente, veniva richiamata quella che sarebbe la necessità fondamentale, ossia l'approvazione della riforma del Codice, ferma al Senato), il cui ostacolo principale non risiede solo ed esclusivamente nell'assenza di strumenti normativi.
  Non è che ci manchino semplicemente le leggi o che ci manchi la volontà di affrontare un tema rilevante come quello della sicurezza stradale, che – ricordiamo – in Italia ha prodotto, più o meno, tra i 3.200 e i 3.400 morti l'anno negli ultimi anni. Si tratta di aumentare il livello di attenzione che l'intera società, nelle sue diverse parti, mette su questo argomento. In realtà, quello che indebolisce l'azione complessiva delle Istituzioni è la sottovalutazione del tema da parte della società nel suo complesso.
  Abbiamo assistito a una discussione, francamente incomprensibile dal punto di vista della reale attinenza, sul tema della meningite, che ha scatenato nel nostro Paese una psicosi costringendo le Istituzioni locali sanitarie a investire risorse rispetto a un fatto che non ha registrato sostanzialmente casi e che non ha, praticamente, alcuna rilevanza generale, mentre ci troviamo di fronte ad alcune migliaia di morti sulla strada ogni anno. Le statistiche non relegano l'Italia in un posto drammaticamente al di fuori del resto della Comunità europea ma, certamente, tra i Paesi principali il nostro è quello che presenta i dati peggiori.
  Questo, secondo me, è causato, sì, da tanti fattori – a questi, come si diceva, abbiamo cercato anche di porre rimedio e alcuni strumenti li abbiamo messi in campo – ma molto deriva dalla sottovalutazione che viene fatta. Non si va a fondo dei problemi, non si cerca di capire perché questo avvenga. Pag. 6
  Teniamo in considerazione il fatto che l'associazione degli automobilisti italiani, l'Automobile Club d'Italia, afferma che il 95 per cento degli incidenti è figlio di una causa soggettiva, di un comportamento, di una distrazione, di una sottovalutazione; quindi di fattori che attengono alla totalità delle persone che salgono su un'automobile.
  Ergo, riuscire a mettere in pista uno strumento che sia uno strumento di comunicazione e di coinvolgimento che arrivi nelle scuole, che indirizzi le associazioni verso una visione comune e che costringa le Istituzioni a fare il conto, almeno una volta all'anno, delle attività che nel proprio piccolo, o nel proprio grande, a seconda dei livelli, mettono in campo, secondo me, è uno strumento molto utile, che si aggiunge alla finalità di fondo, che, tutto sommato, è anche quella di ricordare queste persone, perché il dovere di farlo, anche in questo senso, ce l'abbiamo.
  Chiudo, veramente, invitando su questo specifico aspetto a tener presente che abbiamo anche approvato la legge sull'omicidio stradale, che, come dissi già in quell'occasione, non è di per sé uno strumento per limitare il numero degli incidenti e il numero dei morti, ma è sicuramente uno strumento molto adatto per restituire alle famiglie delle vittime quel minimo di giustizia che nel nostro Paese, in questo senso, è sempre mancata.
  Questo strumento, ossia questa legge che dovremmo approvare, invece, secondo me, è molto efficace per creare le condizioni culturali per cui gli incidenti possano ridursi e soprattutto perché diminuiscano i morti e i feriti.

  PRESIDENTE. Chiedo se il Governo intenda esprimere le sue valutazioni circa l'iniziativa della Commissione.

  RICCARDO NENCINI, viceministro per le infrastrutture e i trasporti. Grazie, presidente. Non solo apprezzo, ma condivido anche lo spirito che sta alla base dell'istituzione della Giornata, quello di farne non una Giornata celebrativa – non c'è nulla da celebrare – ma più di ricordo di un dramma i cui numeri sono noti. Lo ricordava prima l'onorevole Dell'Orco. Sono leggermente più bassi, ma sono numeri ancora grandi, nonostante l'Italia si stia avvicinando all'obiettivo europeo di dimezzare, rispetto alla previsione fatta dall'Unione europea, il numero dei morti.
  Registro due fattori. Il primo fattore riguarda il biennio 2015-2016. I dati del 2015 sono perfetti, nel senso che sono conosciuti. Quelli del 2016 sono già conosciuti, ma non sono ancora interamente lavorati.
  Nel 2015 si verifica in tutta Europa un innalzamento del numero degli incidenti e in Italia un 1 per cento in più, anche del numero della mortalità sulla strada. I fattori italiani non sono diversi da quelli europei.
  I due fattori maggiormente incidenti sono simili. In più, ce n'è un terzo che, invece, è più propriamente italiano.
  I fattori simili sono la velocità e l'uso di smartphone alla guida, tanto che nel prossimo intervento sul Codice della strada, il cui esame dovrebbe riprendere al Senato nella prima settimana del mese di aprile 2017, dopo innumerevoli problemi con il Ministero dell'economia e delle finanze, che sono noti, dovrebbero essere previste misure che riguardino anche la punibilità e la consapevolezza degli effetti del suo uso. Penso che ciò sia doveroso.
  Il dato, invece, di straordinarietà per l'Italia rispetto al resto dell'Europa è rappresentato dall'uso degli strumenti di sicurezza, che in Italia sono usati in maniera – definiamola così – impropria. Parlo dell'uso, per esempio, delle cinture di sicurezza posteriori. La media italiana è di circa il 10 per cento. Vuol dire che il 90 per cento non ne fa uso.
  L'uso della cintura anteriore subisce un'oscillazione territoriale «violenta». L'unica statistica che io abbia visto parla del 90 per cento nel Centro-Nord, che diventa una percentuale fra il 40 e il 50 per cento nel Centro-Sud.
  Insomma ci sono fattori che hanno un'incidenza incrementale sul rischio di provocare un incidente (smartphone ed altro) e Pag. 7fattori che incidono sulle conseguenze dannose che ne discendono.
  Pertanto, se la lettura è istituire per ricordare, per avere memoria e soprattutto un incentivo anche, naturalmente, a fare, mi trova assolutamente d'accordo.

  PRESIDENTE. Grazie, viceministro. Se non vi sono altri interventi in sede di dichiarazioni di voto, avverto che il relatore ha predisposto alcune correzioni di forma già riportate nel testo a disposizione della Commissione. Se non vi sono obiezioni si intendono accolte.

  (La Commissione consente).

  Avverto che si procederà adesso alla votazione finale della proposta di legge, che avrà luogo per appello nominale. La Presidenza, in caso di approvazione, si intende autorizzata al coordinamento formale del testo.

Votazione nominale.

  PRESIDENTE. Indìco quindi la votazione nominale sulla proposta di legge di cui si è testé concluso l'esame.
  Invito i Segretari di Commissione, Franco Bruno e Mirella Liuzzi, a chiamare i deputati, registrando i rispettivi voti.

  (Segue la votazione).

  Dichiaro chiusa la votazione.
  Comunico il risultato della votazione:

Proposta di legge Minnucci ed altri: Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada (C. 3837)
Presenti...31
Votanti...31
Maggioranza...16
Hanno votato ...31

  (La Commissione approva).

  Risulta assorbita la proposta di legge Biasotti ed altri: Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada (C. 3990).

  Hanno votato sì: Anzaldi, Nicola Bianchi, Franco Bordo, Brandolin, Bruno, Bruno Bossio, Cardinale, Carinelli, Cuomo, in sostituzione di Carloni, Crivellari, Culotta, De Lorenzis, Dell'Orco, Marco Di Stefano, Ferro, Furnari, Gandolfi, Liuzzi, Marguerettaz, Pierdomenico Martino, Meta, Minnucci, Mognato, Mura, Oliaro, Pagani, Piso, Paolo Nicolò Romano, Simoni, Spessotto e Tullo.

  La seduta è tolta.

  La seduta termina alle 14.50.

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