XVII Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 23 di Martedì 16 dicembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zampa Sandra , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA POVERTÀ E IL DISAGIO MINORILE

Esame del documento conclusivo.
Zampa Sandra , Presidente ... 3 
Battista Lorenzo  ... 3 
Zampa Sandra , Presidente ... 4 
Scuvera Chiara (PD)  ... 4 
Petrenga Giovanna (FI-PdL)  ... 4 
Zanin Giorgio (PD)  ... 4 
Zampa Sandra , Presidente ... 6 
Cesaro Antimo (SCpI)  ... 6 
Zanin Giorgio (PD)  ... 6 
Zampa Sandra , Presidente ... 6 
Battista Lorenzo  ... 6 
Zampa Sandra , Presidente ... 7 

Interventi sui lavori della Commissione:
Zanin Giorgio (PD)  ... 8 
Zampa Sandra , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documento conclusivo ... 9

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SANDRA ZAMPA

  La seduta comincia alle 14.25.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Esame del documento conclusivo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca – finalmente, aggiungo io – nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile, l'esame dello schema del documento conclusivo.
  Voglio ricordarvi che nella seduta di giovedì 11 dicembre sono state avanzate da diversi parlamentari proposte di modifica e di integrazione al capitolo delle conclusioni. Ho quindi predisposto, insieme agli uffici, un testo aggiornato con le modifiche che vi è stato inviato nei giorni scorsi.
  Nella seduta odierna dovremmo finalmente procedere all'esame del capitolo delle conclusioni e, successivamente, secondo quanto si era stabilito nella precedente seduta, il documento conclusivo dovrebbe essere sottoposto al voto della Commissione.
  Vorrei rivolgere un particolare ringraziamento al collega Zanin per il suggerimento che ci ha dato di indicare dei titoletti; come vedete, il documento è molto più efficace sistemato in questo modo e sarà sicuramente uno strumento di lavoro utile per tutti noi.
  Voglio ringraziare tutti coloro che davvero hanno seguito e reso possibile questo lavoro, anche gli uffici, che sono molto sotto pressione e sono carichi di lavoro, non solo per via dell'attività di questa Commissione, ma anche delle altre Commissioni.
  Mi sembra sinceramente che il risultato sia un buon lavoro, di cui possiamo andare orgogliosi. Credo che sia un documento importante. Discuteremo eventualmente, in sede di Ufficio di presidenza, sulle modalità con cui utilizzare, rispetto al Governo e al Parlamento, questo documento, perché contiene informazioni e notizie di grande importanza relative al nostro Paese. Se ci sono da parte vostra obiezioni, domande o ancora, eventualmente, richieste di correzione, sono disponibile.

  LORENZO BATTISTA. Signor presidente, faccio un'osservazione a latere perché, avendo iniziato a far parte di questa Commissione da poco tempo, non ho potuto seguire tutti i lavori.
  Vengo da Trieste, una città che ha nel suo impianto comunale una struttura organizzata, quella dei ricreatori comunali. La Commissione non ha avuto modo di audire nessuno di costoro, però l'invito che rivolgo a lei è quello di approfondire l'organizzazione della nostra realtà cittadina, che dispone di tredici ricreatori comunali che si prefiggono lo scopo di attuare quanto è già scritto nei nostri impegni. La invito quindi ad ascoltare in audizione soggetti quali l'assessore competente per approfondire quanto avviene nella mia città. Grazie.

Pag. 4

  PRESIDENTE. Grazie, senatore Battista. Le dirò di più: da molto tempo, anche su sollecitazione del collega Antimo Cesaro, stiamo pensando che sarebbe bene che questa Commissione uscisse fisicamente da questo luogo e forse avremmo dovuto pianificarlo anche nel corso dell'audizione sulla povertà, sebbene andare a cercare situazioni di povertà diventasse più complicato. In realtà, in questo lavoro si è affiancati dalle prefetture e finisce che non si viene portati mai a vedere le situazioni davvero di degrado, ma quello che funziona. Vi dico ciò perché nella passata legislatura abbiamo fatto qualche sopralluogo esterno. Per esempio, andammo a renderci conto di cosa fosse successo dopo il terremoto in Emilia-Romagna e di quale fosse la situazione dei minori. Inoltre, è stata effettuata una visita a Lampedusa da parte di questa Commissione, dell'allora Ufficio di presidenza (di cui non facevo parte), della presidente e delle vicepresidenti.
  Credo che sia stata fatta anche una missione all'estero ma, a parte questo, credo che sia effettivamente opportuno che noi cominciamo a pianificare qualche uscita ed eventualmente ritengo che questo possa essere uno dei punti da mettere all'ordine del giorno del prossimo Ufficio di presidenza. Certamente chiederò che si possa effettuare anche una visita, fisicamente, a questi luoghi per capire come funzionano.
  Do la parola alla collega Chiara Scuvera, che aveva presentato un anno fa una mozione sul tema della povertà minorile, con particolare riferimento alla questione della mensa scolastica.

  CHIARA SCUVERA. Ringrazio la presidente Zampa, tutti i colleghi e gli uffici, perché questo è veramente un lavoro collegiale, con il quale si è entrati nel merito.
  Vi ringrazio anche per avere accolto le proposte che ho formulato sia in merito al tema specifico della mensa scolastica, sia al tema dei minori stranieri non accompagnati. Inoltre, mi soddisfa molto che nelle conclusioni si dia centralità alla questione dello scorporo dal Patto di stabilità delle spese per l'infanzia, ma potremmo dire più in generale del welfare, come spese di investimento. Questa sarebbe un'innovazione fondamentale, soprattutto nei bilanci locali, che consentirebbe di affrontare concretamente il problema sia della povertà in generale sia della povertà minorile in particolare.
  Anch'io credo che questo sia un lavoro importante, un punto di inizio per un lavoro che deve uscire dalla Commissione e che deve rappresentare anche la base per ulteriori atti parlamentari, poiché finora abbiamo lavorato su mozioni.
  Sarebbe importante raggiungere due obiettivi: il primo, avere una regia nazionale sul tema infanzia, quindi una governance effettiva sul tema, che fino ad oggi – e comunque negli ultimi anni – non c’è stata, pertanto è opportuna anche la sottolineatura della necessità di un nuovo Piano infanzia; il secondo, avere leggi che affrontino il tema della povertà minorile, quindi non solo indirizzi. Spero in una pronta approvazione della legge Zampa per quanto attiene ai minori stranieri non accompagnati. Alcune indicazioni sono presenti nella legge di stabilità, con il Fondo unico per i minori stranieri non accompagnati, ma possiamo anche fare altro. Penso anche alla giustizia minorile e ad atti concreti su normative nuove, su finanza locale.
  Ora si sta discutendo del nuovo Titolo V. Probabilmente, anche a livello di ordini del giorno, sarebbe importante che come Commissione infanzia si sottolineasse come quella modifica sarà efficace e innovativa se si riuscirà finalmente a garantire i livelli essenziali delle prestazioni a tutti i minori sul territorio nazionale. Peraltro, credo che questo sia il grande tema con cui ci confrontiamo.

  GIOVANNA PETRENGA. Devo tornare in Senato per l'inizio dei lavori della Commissione. Esprimo il mio parere favorevole al testo del documento così come emendato.

  GIORGIO ZANIN. Signor presidente, sono soddisfatto anche del lavoro – dopo l'incontro della scorsa settimana – di reimpostazione funzionale dal punto di Pag. 5vista formale del documento. Ritengo che questo sia un primo passaggio e che, forse, per le vie brevi, magari anche qui (non so se durante la seduta o a latere) sia opportuno avviare anche la discussione su come far sì che questo percorso – lo diceva giustamente l'onorevole Scuvera, che è stato un percorso anche di condivisione, durante le audizioni in primis, e poi evidentemente anche in questo passaggio di stesura del documento conclusivo – assicuri un messaggio in qualche maniera univoco.
  È chiaro che le parole concentrate in queste dodici pagine di conclusioni non possono essere riportate in maniera sintetica. Il rischio che ci troviamo ad affrontare è che il messaggio che ognuno di noi, uscito da qui, potrebbe veicolare, sia in qualche maniera non propriamente in accordo gli uni con gli altri; magari ognuno potrebbe portare delle proprie sollecitazioni o sottolineature. Ritengo che questo sia un rischio per l'efficacia, ovviamente, ma rimane ferma la libertà di ciascuno di valorizzare nel modo più opportuno e come crede, soprattutto con gli interlocutori nei territori, le conclusioni di questa indagine.
  Sottolineo, in primo luogo, l'opportunità di sollecitare la nostra interlocuzione con le due Camere e, in second'ordine, con il Governo stesso, perché alcuni di questi obiettivi sono evidentemente pregnanti dal punto di vista degli investimenti, delle strategie e anche dei metodi che le conclusioni tracciano.
  Non so se possiamo farlo oggi, poiché dal mio punto di vista siamo veramente a ranghi molto ridotti, troppo ridotti per accreditare un atto così importante come l'approvazione di questo documento. Esprimo un «mal di pancia» per questa situazione a ranghi così ridotti in occasione dell'approvazione di un documento che, nelle ambizioni, vorrebbe o potrebbe essere una rotta che noi tracciamo rispetto a un profilo che l'azione del nostro Paese per l'infanzia potrebbe adottare.
  Non so se vi siano sedi ulteriori prevedibili, presidente. Diversamente, chiedo se è possibile già oggi immaginare, nella nostra discussione – qui siamo rappresentativi di tre gruppi, ma sono molto pochi rispetto all'insieme dei gruppi presenti nel Parlamento – di definire le modalità con cui portare alla pubblica opinione il messaggio o i messaggi che intendiamo sottolineare. Lo ritengo, sempre sulla linea del lavoro che abbiamo fatto, un passaggio non indifferente.
  In secondo luogo, desidero dare notizia – me ne ha dato informazione Christian Morabito di Save the Children, che come ricorderete è venuto in audizione da noi – dell'approvazione, alla fine del mese di ottobre, del protocollo che sigla l'accordo di partenariato tra l'Italia e la Commissione europea. L'accordo di fatto mette a disposizione l'accesso ai fondi europei per la povertà culturale, cioè prende in considerazione la possibilità di accedere, anche per le povertà culturali, alla questione dei fondi europei.
  Ritengo che questa sia una buona notizia, non soltanto per Save the Children, che evidentemente ha sollecitato l'iniziativa con un'azione di lobbying puntuale in sede europea, ma soprattutto per gli obiettivi che noi stessi abbiamo delineato per la contestualità della povertà educativa e culturale nel contesto nella povertà più ampia.
  Credo che questo ragionamento debba sollecitarci a svolgere questo percorso di squadra: da una parte, gli organismi, gli enti, i soggetti che lavorano, pressano, portano l'agenda, come noi abbiamo attestato anche nel documento conclusivo, e dall'altra la qualità del nostro lavoro, come Commissione, di ponte verso le istituzioni che hanno effettivamente la potestà per imprimere delle svolte e fare delle scelte. La mia sollecitazione va in questa direzione, presidente. Non so se possiamo farne oggetto adesso di una breve discussione prima dell'approvazione o se si ritiene di procedere con una convocazione a latere, formale o informale che sia. La mia preoccupazione è che da domani mattina, ovvero già da questo pomeriggio, ciascuno si impadronisca del pezzo di documento che più gli sta comodo o che ritiene più importante sottolineare e il messaggio perda dell'incisività che in potenza possiede integralmente. Questa è la mia preoccupazione. Io sarei già Pag. 6pronto per sottolineare alcuni aspetti, ma mi piacerebbe che fosse una voce corale, per una volta, anche come politica, a esprimersi, tanto più che siamo in una sede universale, dove l'interesse centrale riguarda il tema dei minori, dell'infanzia, degli adolescenti, credo che dovrebbe essere il nostro senso di responsabilità a guidarci.

  PRESIDENTE. La ringrazio davvero, onorevole Zanin.

  ANTIMO CESARO. Condivido alcune preoccupazioni dell'onorevole Zanin, ma proporrei di procedere all'approvazione del documento. È vero che sono rappresentati solo tre gruppi, ma in realtà sono quattro, perché la collega che ci ha lasciato ha espresso la sua adesione al documento. La complessità della composizione del Parlamento richiederebbe forse la presenza dei colleghi del Movimento 5 Stelle, ma d'altra parte una delle vicepresidenze della Commissione è affidata alla collega del Movimento 5 Stelle. Peraltro, questo momento così significativo era stato ampiamente annunciato.
  Ora, sulla base di queste premesse e pur con le perplessità che ci faceva notare il collega Zanin, credo che, al contrario, potrebbe anche essere un magro risultato quello di approvare il documento magari con un'assemblea numerosa, ma con colleghi che vengono semplicemente a dare il proprio assenso senza aver contribuito al percorso di stesura del documento, nel senso pieno del termine.
  Noi potremmo pure, sollecitando i nostri colleghi a un impegno semplicemente nella fase dell'approvazione, essere qui in composizione numerosa, ma non so se a questo numero elevato di partecipanti alla votazione finale corrisponda effettivamente una presa d'atto della delicatezza, della complessità e anche della profondità della materia che abbiamo trattato.
  Il fatto che in questo anno ci siano state molte assenze è un fatto su cui dobbiamo riflettere. L'abbiamo anche sottolineato più volte. Forse è il caso di chiedere – come io già sollecitai all'Ufficio di presidenza – e fare presente ai capigruppo dei rispettivi gruppi l'invito a prendere parte a questa Commissione rispetto a colleghi che siano adeguatamente motivati.
  Onestamente, però, ritardare i lavori della Commissione anche nell'approvazione di questo documento per le assenze di colleghi che fino adesso non hanno dimostrato più di tanto il loro attaccamento a queste tematiche, credo che sia in questo momento un'ulteriore dilazione rispetto alla tabella di marcia che ci siamo imposti.

  GIORGIO ZANIN. Faccio solo una precisazione, poiché forse le mie parole sono state equivocate o non mi sono espresso in maniera adeguata. Non intendevo proporre un rinvio della votazione, ma esprimevo il mio mal di pancia nell'affrontarla a ranghi ridotti, dato il peso e l'importanza che vogliamo dare al documento. La mia richiesta era invece quella di decidere come spenderemo il documento in maniera collegiale. Ecco, questo era il mio approccio. Senz'altro sono anche io dell'idea che si debba votare, anche perché le cose che il collega ha appena detto sono sacrosante.

  PRESIDENTE. Ringrazio tutti del contributo. Propongo di votare il documento, perché anche io penso che non ci rimanga che andare a prendere i colleghi con il carrarmato (e sarei anche favorevole). Un giorno il collega del Senato ci spiegherà come fa miracolosamente a venire, mentre per gli altri pare che ciò sia...

  LORENZO BATTISTA. Penso che il lavoro del parlamentare, per quella che è la mia breve esperienza, sia valorizzato nei lavori di Commissione più che nei lavori d'Aula. C'era un'informativa e, con tutto il rispetto per il Presidente del Consiglio, io ho fatto la scelta – sapendo che c'era la votazione di questo documento – di venire qui per dare il mio contributo anche con una votazione, indipendentemente dall'apporto che ho dato, vista la mia recente partecipazione.
  Permettetemi solo una nota: è giusto rivolgere l'invito ai capigruppo, ma io mi sono permesso di sentire qualche collega exPag. 75 Stelle. Ricordo che quando c'era l'assegnazione alle Commissioni c'era la lotta per venire in Commissione infanzia. Se ci sono persone che hanno tuttora il desiderio di partecipare e sono state escluse, più che rivolgersi al proprio capogruppo, magari si potrebbe dialogare con i propri colleghi. Tra l'altro, io sono capitato qui per venire incontro a esigenze di un mio collega.

  PRESIDENTE. Aggiungo a quello che lei dice il fatto che nei mesi in cui questa Commissione rimase paralizzata, come molte altre bicamerali, che ricorderete non venivano costituite perché c'era un’impasse sulla nomina dei vertici (rimase tutto bloccato), quasi tutti noi siamo stati raggiunti da massicce comunicazioni, soprattutto via Twitter, di una collega – di cui non faccio il nome – che accusava tutti di essere assolutamente indifferenti ai temi dell'infanzia, tant’è che non davamo vita a questa Commissione, che veniva vissuta e presentata come la possibile soluzione di ogni problema. Da allora, però, dopo che la Commissione ha cominciato a lavorare, praticamente non si è più vista. Quindi, se uno volesse rispondere politicamente, potrebbe farlo. Purtroppo, per mio carattere non dimentico quasi mai niente, quindi se vuole, un giorno, le trovo anche i tweet. Il richiamo viene proprio da quella parte. Comunque, abbandonerei le polemiche e vi propongo due minuscole modifiche. Una, banalissima, riguarda un punto nell'ultimo titoletto: siccome non ci sono mai i punti nel titoletto, togliamo anche questo, quindi dopo «sociale» niente punto. Inoltre, ho chiesto di eliminare il termine «nuove» e di lasciare solo «modalità di destinazione delle risorse per l'infanzia», perché alcune sono nuove ma altre non lo sono.
  Raccolgo molto volentieri l'invito del collega Zanin. Appartenendo, anche per professione, al mondo della comunicazione, mi rendo conto che è molto importante che questo documento esca nel modo più adeguato. Vi segnalo che questo documento era stato anticipato in poche righe il 20 novembre dalla presidente Brambilla, ma devo dire che le avrei contestato le modalità con cui ciò era uscito. Al di là di questo, è uscito poi un paginone sul Corriere della Sera (non dico un'intera pagina perché una parte era dedicata a un'indagine della fondazione Zancan, ma tre quarti del paginone a firma di Gian Antonio Stella erano dedicati alla nostra indagine).
  Mi ha molto colpito, però, il fatto che a ciò non abbia fatto seguito alcuna reazione e che, laddove questo tema viene usato solo ed esclusivamente per denunciare o per «fare scandalo», non diventi poi oggetto di discussione e di confronto delle politiche con le quali andrebbe affrontato. Quindi, a maggior ragione credo che una buona comunicazione ci debba permettere anche di affrontare questo aspetto.
  Vi proporrei un percorso molto istituzionale, che immaginerei di questo tipo: noi chiediamo un appuntamento alla Presidente della Camera e al Presidente del Senato, presso i quali una delegazione – certamente la presidente, le vicepresidenti, i capigruppo – possa illustrare sia la complessità dell'indagine, sia la gravità dei dati che questa indagine porta alla luce. A meno che, invece, non ci vogliamo affidare a un percorso più rapido e più leggero che preveda una lettera con la quale noi accompagniamo il documento, ma io sarei più favorevole a chiedere un appuntamento sia alla Presidente Boldrini, sia al Presidente Grasso per la consegna di questo documento. Dopo si può prevedere anche una comunicazione sul territorio – questo documento appartiene a tutti nel giorno in cui verrà messo sul sito e ovviamente pubblicato – ovvero, magari, una comunicazione in una conferenza stampa, in modo da incontrare i giornalisti. Naturalmente, mi sembra giusto che chi ha lavorato sia presente. Questo è quello che io immagino. Inoltre, credo che dobbiamo consegnare il documento con una lettera. In questo caso, al Ministro del lavoro Poletti ma – immagino – ritengo che debba essere data una comunicazione al sottosegretario Delrio e al premier Renzi. Formalmente, a mio avviso, è bene fare anche questo passaggio. Il documento sarà accompagnato da una lettera con la quale si illustra brevemente il senso di questo lavoro e anche la necessità che la Pag. 8politica si confronti e che il Governo – in questo caso il Ministro del lavoro – dia un indirizzo preciso a chi lavorerà ora sul Piano nazionale per l'infanzia.
  Queste sono le idee che mi vengono in mente adesso; se ne avete altre, eventualmente ne discutiamo. Penso che sarà opportuno anche fare un Ufficio di Presidenza al più presto. Vi pregherei, però, di pensare alla richiesta di incontro ai Presidenti Boldrini e Grasso, naturalmente se siete tutti d'accordo. Mi sembra il modo più corretto per procedere e anche istituzionalmente più rilevante.
  Passiamo dunque alla votazione. Vi comunico che la Presidente Brambilla ha anticipato il suo voto favorevole, non so se per iscritto, ma di certo lo ha fatto comunicandomi che non poteva esserci. Ugualmente hanno fatto la collega Vanna Iori e anche la senatrice Donella Mattesini.
  Formalmente questi voti favorevoli non possono essere acquisiti, ma chiedo che ciò sia messo a verbale.
  Pongo quindi in votazione il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva Nella formulazione oggi proposta. Dichiaro aperta la votazione.

  (È approvato all'unanimità dei presenti).

  L'ufficio di Presidenza dovrà affrontare il tema di quali nuove indagini avviare, ma avevamo più o meno convenuto sull'idea di aprire un'indagine sul tema degli affidi e delle adozioni. Occorre, in questo senso, dare un contributo di idee anche su come muoversi riguardo all'indagine conoscitiva sulla fruizione dei bene culturali e artistici. Potremmo anche fare qualche visita.

Interventi sui lavori della Commissione.

  GIORGIO ZANIN. Presidente, chiedo se vi siano delle indicazioni in merito alle procedure per la sostituzione della presidenza di questa Commissione. Poiché io avrei l'ambizione di fare il presidente, chiedo di capire come posso arrivare a questo obiettivo e a questo risultato. Vorrei sapere se ci sono delle informazioni tecniche in tal senso, perché ritengo che l'attuale conduzione non sia adeguata alle ambizioni della Commissione medesima, in particolare delle mie. Non so se si può precisare questa mia richiesta di avere delle delucidazioni sul merito per il passaggio della presidenza, cioè su come ciò possa avvenire, se via siano quindi delle formule da rispettare oltre agli accordi politici del caso.

  PRESIDENTE. Prendiamo atto della sua richiesta. Grazie. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile

Documento conclusivo

(Approvato nella seduta di martedì 16 dicembre 2014 – Doc. XVII-bis N. 2)

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P.

Premessa... 11

I – POVERTÀ ECONOMICA E DEPRIVAZIONE MATERIALE: DINAMICHE SOCIALI E IMPATTO SUL MONDO DEI MINORI... 14
1) Inquadramento del fenomeno... 14
2) La deprivazione materiale: dinamiche sociali e impatto sulla vita dei minori... 25
3) La povertà come carenza di opportunità... 34
4) Scuola ed abbandono scolastico... 40
4.1) Il fenomeno dei soggetti NEET – Not in education, employement or training... 43
4.2) Il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati... 45

  II – LA POVERTÀ EDUCATIVA... 48
Premessa... 48
1) Indice di povertà educativa... 49
2) L'incidenza dei fattori geografici ed economici nel contesto italiano... 50
2.1) Il fenomeno del cyberbullismo... 53

 Conclusioni e proposte... 55

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