XVII Legislatura

Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza

Resoconto stenografico



Seduta n. 21 di Giovedì 25 settembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Zampa Sandra , Presidente ... 3 

Variazione nella composizione della Commissione:
Zampa Sandra , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA POVERTÀ E IL DISAGIO MINORILE

Audizione del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Marilina Intrieri.
Zampa Sandra , Presidente ... 3 
Intrieri Marilina , Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria ... 3 
Zampa Sandra , Presidente ... 6 
Intrieri Marilina , Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria ... 6 
Zampa Sandra , Presidente ... 6

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE SANDRA ZAMPA

  La seduta comincia alle 14.45.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Variazione nella composizione della Commissione.

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato, in data 22 settembre 2014, ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza il senatore Lorenzo Battista, in sostituzione del senatore Franco Panizza, dimissionario.

Audizione del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Marilina Intrieri.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla povertà e il disagio minorile, l'audizione del Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Marilina Intrieri, alla quale, nel rivolgerle un ringraziamento per avere accettato il nostro invito, do immediatamente la parola per la sua relazione introduttiva.

  MARILINA INTRIERI, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria. Grazie, presidente. Ho portato per gli onorevoli parlamentari delle chiavette (pen drive) che vi pregherei, se è possibile, di distribuire, perché contengono sia la relazione per il 2014, sia alcune segnalazioni significative che ho fatto come Garante.
  Consegno la relazione cartacea alla presidente, insieme al rapporto per la Calabria. Gli unici dati che esistono per quanto riguarda la povertà minorile e il disagio sono quelli del rapporto presentato dal Garante nel 2011: dopo non ce ne sono stati altri.
  Quindi, vorrei utilizzare questi pochi minuti che abbiamo per esporre alcune problematiche – tre in particolare – che trovano origine in una costante violazione, da parte dell'ordinamento regionale della Calabria, dei diritti minorili che sono fondamentali: parlo di violazione del diritto alla salute, del diritto alla vita, del diritto all'istruzione, del diritto alla famiglia e del diritto all'educazione.
  Queste violazioni sono giustificate dalla regione e dagli enti locali con la costante mancanza di fondi. È una giustificazione che, chiaramente, equipara diritti soggettivi dei minori, quindi diritti fondamentali, a semplici interessi legittimi. In Calabria, la regione in cui svolgo questo ruolo così delicato, su mandato certamente dell'Assemblea legislativa calabrese, si perpetra una costante violazione di diritti umani costituzionalmente garantiti negli altri territori della nazione, quindi, si viola il principio dell'eguaglianza tra cittadini.
  La pianificazione regionale in materia socio-assistenziale, quindi anche sanitaria, Pag. 4impedisce l'attuazione di questi princìpi generali dello Stato, in spregio ai princìpi di gerarchia delle fonti. Il ruolo del Garante è quello di predisporre questi processi di protezione e tutela, secondo le forme pre e meta giurisdizionali, distinte chiaramente dall'alta funzione delle varie giurisdizioni, tribunali e procure minorili, che in Calabria sono due (i distretti sono due), sia con riferimento agli organi amministrativi, sia contabili. Quindi, sebbene il compito del Garante sia quello di facilitare l'esercizio dei diritti attraverso la mediazione, egli è invece chiamato a farlo dinnanzi ad altri organi dello Stato, contrapponendosi alle altre autorità pubbliche.
  Quindi, le segnalazioni che troverete nella chiavetta che vi consegno sono, per lo più, contro le pubbliche amministrazioni. Sono, purtroppo, segnalazioni che riguardano enti locali e regioni che non eseguono ordini giudiziali, ovvero, addirittura, non attuano i diritti riconosciuti dalla Repubblica.
  È evidente che, seppure in una situazione economica complessa come quella italiana o quella calabrese, quando le articolazioni periferiche dello Stato non garantiscono i servizi fondamentali, violando i diritti fondamentali, questo significa che non si appartiene a uno Stato di diritto. Ciò pone l'Italia – lo voglio segnalare – tra i Paesi che violano la Convenzione internazionale di New York e la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, esponendo così, per quanto riguarda la Calabria, il nostro Paese a importanti sanzioni, anche da parte della CEDU.
  Passo a segnalare velocemente i tre aspetti che ho anticipato. Il disagio minorile nell'ambito della Calabria, un paese ad alta povertà, riguarda la questione dei minori di mafia, quindi, quei minori che appartengono alle famiglie della criminalità organizzata, che sono molti. Vi è un duplice aspetto: quello dei minori educati dalle famiglie, sin dalla tenera età, alla criminalità, quindi ai disvalori antistatali, in violazione del loro diritto ad essere educati per divenire adulti, quindi condannati sin da piccoli alla vita criminale; quello dei figli di mafia, strumentalizzati come armi di ricatto rispetto alle madri che cercano di allontanarsi dalla criminalità (cito il caso Cacciola).
  Il Tribunale dei minori di Reggio Calabria sta emettendo provvedimenti – sono provvedimenti importantissimi, che attirano la curiosità anche di quanti vengono da fuori Italia per studiarli – ex articoli 330 e 333 del Codice civile, in combinato con l'articolo 25 della legge istitutiva dei tribunali dei minorenni, di decadenza o riduzione della responsabilità genitoriale, collocando questi minori fuori regione. Ciò perché il genitore che viola il dovere assunto al momento della procreazione di educare i figli ai valori civici, aderendo invece ai canoni della criminalità, chiaramente si pone fuori dalla propria responsabilità genitoriale.
  Tuttavia, è anche vero che esistono situazioni molto gravi. L'ultima è proprio di pochi giorni fa, laddove la segnalazione del Garante ha riguardato un intervento nei confronti della Regione Calabria per una mancata esecuzione, da parte dell'ente Regione, di un provvedimento giurisdizionale con contestuale esposizione del rischio dei diritti di un minore, figlio di una famiglia di mafia. Il Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, con propria ordinanza, ha disposto l'immediato allontanamento di questo minore, appartenente a una famiglia della criminalità organizzata, già autore anche lui di crimini fuori regione, in via d'urgenza – con un provvedimento, appunto, in via d'urgenza, cioè inaudita altera parte – per affrancarlo da un destino legato alla criminalità, ritenendola l'unica possibilità, per il minore, di salvarsi da un destino già prefigurato.
  La Regione Calabria ha respinto, per motivi di contenimento di spesa – udite – il collocamento fuori regione, quindi ha respinto un provvedimento di un tribunale, invitando il Tribunale dei minori, quindi la magistratura – ritenendo di poterlo fare – a modificare l'ordinanza, scegliendo una qualunque struttura che ritenesse di valutare, all'interno, però, della regione.Pag. 5
  Il Garante, investito dal Tribunale per i minorenni, è intervenuto immediatamente con una propria segnalazione, segnalando non solo come un funzionario regionale non potesse permettersi di sindacare e di invitare il tribunale a modificare un'ordinanza per semplici indirizzi di gestione di spesa, ma anche che il ritardo di quella esecuzione del provvedimento costituiva una grave lesione del diritto a una sana crescita psicofisica del minore e l'interruzione del percorso educativo lontano dall'ambiente criminoso.
  Il Tribunale per i minorenni, da parte sua, ha provveduto a denunciare il funzionario alla Procura della Repubblica, ma non è questo il primo caso avvenuto.
  Il secondo fatto che segnalo riguarda la costante violazione del diritto alla salute da parte dei minori, in specie dei minori che sono allontanati, sempre con provvedimento del decreto dei due tribunali per i minorenni – abbiamo due distretti minorili, Catanzaro e Reggio Calabria – per l'illegittima richiesta, da parte delle aziende sanitarie, del pagamento del ticket ai minori che vengono posti fuori famiglia, siano essi affidati a famiglie o a strutture affidatarie.
  Più volte il Garante ha segnalato alle aziende sanitarie che si tratta di una richiesta illegittima, che i minori hanno diritto alle prescrizioni e alle prestazioni prescritte dai medici, ed è compito delle aziende sanitarie richiedere il ticket alle famiglie, se abbienti, ex post. A nulla è valso, sono stati fatti anche i protocolli, ma non c’è stato niente da fare e tutto questo ancora avviene.
  Il secondo punto, anche questo molto grave, è che manca ancora oggi, nonostante il piano di rientro l'abbia previsto – noi siamo una regione commissariata – una struttura a valenza sanitaria per minori con problemi di natura psichiatrica, mancando ancora un reparto di neuropsichiatria infantile per ricoveri per acuzie. Tutto ciò è stato oggetto anche di un tavolo, richiesto dai presidenti dei tribunali minorili al Garante istituzionale, con il commissario alla sanità.
  Queste gravi criticità, naturalmente, determinano uno scompenso adolescenziale, quindi di rottura dell'equilibrio psichico, con grandi manifestazioni acute, ma nonostante l'impegno del subcommissario, in data 18 febbraio 2014, tutto questo non è avvenuto.
  Altro punto molto grave è il ritardo, di oltre ventiquattro mesi, dei pagamenti dei contributi alle famiglie affidatarie e alle case famiglia che assumono i minori con sé. Si mette così in grave crisi l'intero comparto e l'intero settore dell'affidamento, rischiando di vanificare l'efficacia dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria.
  È stata richiesta anche una piattaforma informatica, che la Regione Calabria non vuole fare, per il controllo e il monitoraggio continuo dei ragazzi in affidamento, che può servire sia alla Regione che agli stessi tribunali. In data 7 maggio, ho invitato formalmente il commissario alla sanità ad autodeterminarsi, ma tutto questo non avviene.
  Potrei parlarvi dei minori disabili e dei problemi scolastici. I minori disabili vengono inseriti, in grande quantità, nelle classi. Nonostante le segnalazioni del Garante, addirittura le sentenze del tribunale, del TAR, i provveditori agli studi – scusate, continuo a chiamarli così – non ottemperano, quindi si deve ricorrere ai provvedimenti d'urgenza.
  Questo è il quadro. Non vado avanti perché mi è stato detto che alle 15 in Assemblea ci sono le votazioni. Voglio però utilizzare questo ultimo minuto per rivolgere una richiesta alla Commissione bicamerale per l'infanzia, cui ho sempre mandato le segnalazioni in questi quattro anni. In Calabria si voterà il 23 novembre; attualmente c’è il commissario alla sanità, che è stato nominato pochi giorni fa, prendendo pieno possesso dei propri poteri. Almeno questi importanti punti che ho citato, sul diritto alla salute violato, potrebbero essere risolti, poiché i poteri commissariali sono quelli che sono. Sarebbe davvero molto importante se la Commissione bicamerale per l'infanzia, alla luce di questa audizione, potesse assumere l'impegno di venire in Calabria, in Pag. 6delegazione, prima delle elezioni, per provare a risolvere questi problemi, con il commissario alla sanità e con la presenza dei prefetti e dei Tribunali minorili. Vi ringrazio per avermi ascoltato. Continuerò a inviarvi le mie segnalazioni.

  PRESIDENTE. La ringraziamo molto, dottoressa Intrieri. Purtroppo, non possiamo discutere le cose molto preoccupanti che ci ha riferito, ma siamo tutti consapevoli dello stato di alcune nostre regioni. Sarà bene che riflettiamo tra noi su come affrontare questa richiesta di aiuto. Considerato che ognuna di noi agisce anche in altre Commissioni, potremmo fare interrogazioni, come deputate o senatrici, o eventualmente, se lei lo richiede una vera e propria visita in loco.

  MARILINA INTRIERI, Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria. Sì, chiedo una visita da parte della Commissione. Devo formalizzare la richiesta ?

  PRESIDENTE. Non è necessario, è agli atti, ma dovremmo discuterne in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di decidere insieme che cosa fare. Grazie davvero. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.