XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 50 di Mercoledì 13 aprile 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione del direttore dell'Agenzia
delle entrate, Rossella Orlandi.

Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 3 ,
Sciascia Salvatore  ... 10 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 10 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 12 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 12 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 12 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 12 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 12 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 12 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 12 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 12 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 13 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Pagano Alessandro (AP)  ... 13 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 13 ,
Buono Giuseppe , direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Petrini Paolo (PD)  ... 13 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Petrini Paolo (PD)  ... 13 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 13 ,
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 14 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 14 ,
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 15 ,
Orlandi Rossella , direttore dell'Agenzia delle entrate ... 15 ,
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del direttore dell'Agenzia
delle entrate, Rossella Orlandi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi, che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione.
  Sono presenti, inoltre, il direttore centrale tecnologie e innovazione, Giuseppe Buono, e il direttore centrale gestione tributi, Paolo Savini, che ringrazio per la loro presenza.
  L'audizione si inquadra nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.
  Do la parola alla dottoressa Orlandi, con riserva per me e per i colleghi di rivolgerle, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimento.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Ringrazio il signor presidente e gli onorevoli senatori e deputati per l'opportunità che mi viene offerta di intervenire nuovamente in materia di dichiarazioni precompilate e di fatturazione elettronica, progetti strategici sui quali l'Agenzia delle entrate è sempre più impegnata.
  La dichiarazione precompilata, come tutte le grandi innovazioni, rappresenta una sfida di lungo periodo per il miglioramento della governance fiscale, in linea con le raccomandazioni della Commissione europea agli Stati membri, volte a promuovere una maggiore efficienza delle autorità fiscali e a improntare il rapporto fra amministrazione e contribuente sulla reciproca trasparenza e fiducia. Grazie a questa semplificazione, l'Agenzia assume un ruolo diretto nella fase in cui il contribuente aderisce volontariamente all'obbligo di versamento dei tributi. Quest'ultimo avrà sempre meno dati da integrare e potrà accettare il 730 così com'è. Il modello precompilato non si presenta quindi come un mero servizio aggiuntivo erogato ai cittadini, ma costituisce l'esordio di una vera e propria rivoluzione nel rapporto fra amministrazione finanziaria e cittadino contribuente, volto a superare il tradizionale sistema di autoliquidazione delle imposte, dove il singolo contribuente è chiamato a compilare la propria dichiarazione determinando le imposte da versare. Fin dall'avvio della fase sperimentale del progetto, è stata assicurata ai cittadini un'ampia diffusione delle novità e delle opportunità offerte dal nuovo sistema del 730 precompilato e di tutte le informazioni utili a garantire il buon esito dell'iniziativa. L'impegno dell'Agenzia è stato rivolto, oltre che a individuare i criteri di utilizzo dei dati elementari trasmessi da soggetti terzi, anche a rendere semplice la procedura informatica Pag. 4 per la visualizzazione e la gestione del 730 precompilato, per mettere i cittadini in condizione di utilizzare in completa autonomia uno strumento di agile fruibilità, pur nella complessità del quadro normativo di riferimento in materia tributaria, e ad assicurare agli intermediari modelli 730 il più possibile completi e corretti.
  Per la campagna dichiarativa 2016, lo sforzo dell'Agenzia è stato finalizzato a perfezionare i criteri di compilazione e a rendere il più possibile agevole ai cittadini la presentazione della dichiarazione dei redditi, pur nella consapevolezza della complessità della materia tributaria. In particolare, l'Agenzia ha lavorato con impegno per incrementare le informazioni da inserire nella dichiarazione 2016. I contribuenti sembrano aver preso confidenza con questo nuovo sistema, e il numero crescente delle richieste di abilitazione ai servizi on line dell'Agenzia da parte dei cittadini lo confermano. È stato quindi inaugurato un nuovo corso nei rapporti con i contribuenti, improntato su trasparenza e collaborazione, che quest'anno avrà i suoi nuovi sviluppi.
  Per il primo anno di avvio sperimentale del progetto, il 2015, il 730 è stato predisposto per una platea di oltre 20 milioni di cittadini ed è stato inviato direttamente da circa 1,4 milioni di contribuenti e tramite sostituti d'imposta, CAF e professionisti da circa 17,8 milioni di contribuenti. Confrontando i dati suddetti con quelli relativi alle dichiarazioni trasmesse per l'anno 2013 (circa 20,5 milioni, di cui 18,5 milioni di modelli 730 e 2 milioni di modelli unico), emerge come primo risultato positivo che, grazie alla dichiarazione precompilata, circa 700.000 contribuenti che utilizzavano il modello unico persone fisiche hanno scelto per il 2015 di utilizzare il modello 730, con i conseguenti vantaggi in termini di semplificazione degli adempimenti e di tempi ridotti per ottenere il rimborso. Inoltre, nei primi mesi del 2015 si è registrato un incremento del 45,9 per cento dei contribuenti che hanno richiesto il PIN per accedere ai servizi on line dell'Agenzia. Sono stati circa 900.000, di cui 788.000 direttamente tramite il sito internet dell'Agenzia, 109.000 presso un ufficio territoriale dell'amministrazione finanziaria, 4.800 via call center e 444 presso i consolati. Queste nuove abilitazioni hanno portato a quota 3 milioni il numero complessivo di utenti di Fisconline.
  Quanto ai dati pervenuti, si evidenzia che entro il 28 febbraio 2015 sono state comunicate oltre 100 milioni di operazioni relative a premi assicurativi, interessi passivi sui mutui e contributi previdenziali, ed entro il 7 marzo 2015 sono state trasmesse oltre 60 milioni di certificazioni uniche. Una novità importante nella dichiarazione precompilata 2016 consiste in un significativo ampliamento della platea dei destinatari: il 730 precompilato 2015 è stato predisposto per i lavoratori dipendenti e i pensionati e ha interessato oltre 20 milioni di cittadini.
  Dal 2016 l'Agenzia delle entrate metterà a disposizione di tutti i contribuenti i dati presenti nel sistema informativo dell'anagrafe tributaria che li riguardano, per consentire la presentazione di dichiarazione dei redditi, modello 730 e unico persone fisiche in modo semplificato e guidato, attraverso una specifica applicazione web disponibile sul sito internet dell'Agenzia delle entrate. In alternativa, come lo scorso anno, i lavoratori dipendenti e i pensionati, per accedere al precompilato, potranno delegare il sostituto d'imposta, il CAF o il professionista. La dichiarazione precompilata interesserà quindi un numero potenziale di 30 milioni di contribuenti. Ai 20 milioni di pensionati, lavoratori dipendenti e assimilati nei confronti dei quali sarà predisposto un modello 730 si aggiungono i 10 milioni di contribuenti che compilano il modello unico.
  Dal 15 aprile i contribuenti potranno visualizzare e scaricare la dichiarazione precompilata 2016, con i dati già inseriti dall'Agenzia delle entrate, e prepararsi ad accettarla, solo per il 730, modificarla e inviarla a partire dal 2 maggio. Per agevolare l'adempimento dichiarativo, un applicativo guiderà il contribuente fin dal primo accesso al sistema, orientandolo sul modello che maggiormente risponde al suo profilo. L'applicazione web dedicata alla Pag. 5dichiarazione precompilata, sulla base delle informazioni già in possesso dell'Agenzia – ad esempio la presenza di una partita IVA – nonché delle risposte fornite dal contribuente ad alcune domande iniziali di instradamento – ad esempio sulla presenza di redditi che non possono essere dichiarati col modello 730 – consentirà all'Agenzia delle entrate di indirizzare il contribuente verso la compilazione del modello 730 o del modello unico. Sono confermati i benefici già previsti lo scorso anno sia per chi accetta direttamente on line senza modifiche il proprio 730 precompilato sia per chi si rivolge a un CAF o a un intermediario. Nel primo caso sono esclusi nei confronti del contribuente eventuali controlli formali sugli oneri esposti in dichiarazione da parte dell'Agenzia delle entrate, mentre nel secondo caso saranno gli intermediari a dover rispondere all'amministrazione finanziaria. I vantaggi in termini di controlli, nel caso di accettazione della dichiarazione proposta dall'Agenzia, si applicheranno tuttavia solo nei confronti dei lavoratori dipendenti e pensionati che presentano il modello 730 precompilato e non nei confronti dei contribuenti che accettano il modello unico proposto dall'Agenzia delle entrate.
  Dal 2016, in presenza dei requisiti previsti dalla legge, i coniugi potranno presentare il modello 730 in forma congiunta, direttamente tramite l'applicazione web dedicata. Questa possibilità rappresenta un'ulteriore novità rispetto al 2015, anno di avvio sperimentale del progetto, in cui, considerate le ristrette tempistiche e la complessità tecnica della procedura, la presentazione della dichiarazione in forma congiunta è stata consentita esclusivamente tramite il sostituto d'imposta che prestava l'assistenza fiscale, il CAF o il professionista abilitato.
  Considerato che l'obiettivo dell'Agenzia delle entrate è rendere disponibile ai contribuenti una dichiarazione sempre più completa, con la possibilità per un numero sempre maggiore di cittadini di procedere alla semplice accettazione della dichiarazione, dal 2016 la precompilata conterrà un maggior numero di dati relativi a spese deducibili e detraibili. A tal fine, è stato previsto che gli enti esterni comunichino alcune informazioni già presenti nei loro sistemi gestionali, consentendo la valorizzazione del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, per fornire diversi servizi ai cittadini. Oltre alla dichiarazione precompilata, ad esempio, i contribuenti potranno consultare i dati relativi alle loro spese sanitarie disponibili sul sistema Tessera sanitaria. In particolare, saranno utilizzati per l'elaborazione della dichiarazione precompilata 2016 le spese sanitarie, le spese universitarie, le spese funebri, i contributi per la previdenza complementare e le spese per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica. Si tratta di oneri che negli anni passati hanno fatto registrare le frequenze più alte in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi. Queste nuove informazioni si aggiungeranno a quelle provenienti dalle certificazioni dei sostituti d'imposta per redditi di lavoro dipendente e assimilati, pensioni e compensi per attività occasionali di lavoro autonomo e ai dati trasmessi da soggetti terzi sin dallo scorso anno, quali ad esempio interessi passivi sui mutui, premi assicurativi e contributi previdenziali.
  La dichiarazione precompilata 2016 è stata quindi arricchita da 700 milioni di dati in più rispetto a quelli già a disposizione dell'amministrazione finanziaria.
  Infine, saranno utilizzati anche i dati già presenti in anagrafe tributaria, quali ad esempio i versamenti effettuati con il modello F24, i dati relativi alle compravendite immobiliari e ai contratti di locazione registrati e i dati derivanti dalla dichiarazione dei redditi dell'anno precedente.
  Con il provvedimento dell'11 aprile, viene sostanzialmente confermata la disciplina prevista per il primo anno di avvio sperimentale dal provvedimento del 23 febbraio 2015. Oltre alla novità relativa alla possibilità di presentare direttamente la dichiarazione precompilata in forma congiunta, senza la necessità di richiedere l'assistenza del proprio sostituto d'imposta, di un CAF o di un professionista abilitato, viene disciplinato il trattamento nella dichiarazione precompilata degli oneri sostenuti Pag. 6 nell'interesse dei familiari fiscalmente a carico.
  Con riferimento alle modalità tecniche per consentire al contribuente e agli altri soggetti autorizzati di accedere alla dichiarazione 730, è stato acquisito il parere favorevole dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 del citato decreto.
  Consentitemi a questo punto di soffermarmi su alcuni aspetti che hanno interessato l'inserimento delle spese sanitarie nella dichiarazione precompilata 2016 e di evidenziarne le criticità emerse: ovviamente voi siete quelli che più di tutti conoscono nel dettaglio la questione. Circa 11 milioni di contribuenti ogni anno espongono nella dichiarazione dei redditi oneri relativi a spese sanitarie. L'inserimento di tali dati da parte dell'Agenzia delle entrate nella dichiarazione precompilata rappresenta un passaggio fondamentale per conseguire l'obiettivo di rendere disponibile ai cittadini una dichiarazione sempre più completa, con la possibilità, per un numero sempre maggiore di contribuenti, di procedere alla semplice accettazione della dichiarazione, con conseguenti vantaggi previsti dalla legge in materia di controlli documentali. Le principali tipologie di spese utilizzate ai fini dell'elaborazione delle dichiarazioni riguardano: ticket, acquisto di dispositivi medici, spese per prestazioni di assistenza specialistica e ambulatoriale, visite mediche, prestazioni diagnostiche e strumentali, prestazioni chirurgiche, ricoveri ospedalieri al netto del comfort, certificazioni mediche. A tal fine, il decreto legislativo n. 175 del 21 novembre 2014 ha previsto che l'Agenzia delle entrate, per l'elaborazione della dichiarazione dei redditi, possa utilizzare i dati disponibili nel sistema Tessera sanitaria. Inoltre, l'articolo 3, comma 3, del predetto decreto ha disposto che, sempre ai fini dell'elaborazione della dichiarazione dei redditi, le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, i policlinici universitari, le farmacie pubbliche e private, i presìdi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l'erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri presìdi e strutture accreditati per l'erogazione di servizi sanitari e gli iscritti all'albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri trasmettano al sistema Tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate nel 2015, entro il 31 gennaio dell'anno successivo a quello di sostenimento della spesa.
  Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 31 luglio 2015, sono state definite le modalità di trasmissione dei dati delle spese sanitarie al sistema Tessera sanitaria, da rendere disponibili all'Agenzia delle entrate. Con il provvedimento del direttore dell'Agenzia del 31 luglio 2015, sono state individuate le modalità tecniche di utilizzo di tali dati ai fini dell'elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. In particolare, si è previsto che, a partire dal 2016, il sistema Tessera sanitaria, dal primo marzo di ciascun anno, metta a disposizione dell'Agenzia i dati relativi alle spese sanitarie sostenute dai contribuenti nel periodo d'imposta precedente, nonché i dati relativi ai rimborsi effettuati nell'anno precedente per prestazioni non erogate o parzialmente erogate. Considerata la delicatezza delle informazioni trattate, sono state di fondamentale importanza la collaborazione e l'intesa con l'Autorità garante per la protezione dei dati personali, per strutturare un sistema di regole che garantisca la tutela dei dati sensibili dei cittadini. Al riguardo è stata prevista la possibilità per ciascun contribuente di opporsi alla comunicazione dei propri dati sanitari all'Agenzia delle entrate entro il 28 febbraio dell'anno successivo al periodo d'imposta di riferimento, attraverso specifiche funzionalità rese disponibili dal Ministero sul sito internet del sistema Tessera sanitaria. A regime, vi è comunque la possibilità di manifestare verbalmente tale dissenso, chiedendo al medico o alla struttura sanitaria l'annotazione dell'opposizione sul documento fiscale. Infine, nel 2016, considerato che si tratta del primo anno di trasmissione dei dati sanitari, al fine di facilitare l'esercizio dell'opposizione da parte di tutti i contribuenti, è stata prevista Pag. 7un'ulteriore modalità semplificata di effettuazione dell'opposizione, con riferimento alle sole spese sostenute nel 2015, direttamente all'Agenzia delle entrate. L'opposizione comporta il non utilizzo delle informazioni nell'ambito della dichiarazione precompilata. Resta ferma la possibilità per il contribuente di inserire successivamente tali voci di spesa in fase d'integrazione della dichiarazione, se sussistono i requisiti per la detrazione.
  Tenuto conto delle esigenze manifestate dai soggetti tenuti alla trasmissione dei dati nel primo anno di introduzione del nuovo riempimento e della necessità di assicurare l'invio di informazioni il più possibile corrette e complete, la scadenza prevista per la trasmissione delle spese sanitarie riferite all'anno 2015 è stata prorogata di nove giorni e, conseguentemente, sono stati modificati i termini per l'esercizio dell'opposizione, per lasciare comunque inalterato il tempo a disposizione dei cittadini per esercitare il diritto all'opposizione.
  Al fine di predisporre correttamente la dichiarazione, inoltre, sono stati acquisiti i dati relativi ai rimborsi delle spese sanitarie erogati da enti e casse con finalità assistenziali, trasmessi all'Agenzia entro il 28 febbraio di ogni anno. L'Agenzia delle entrate elabora in particolare i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi messi a disposizione dal sistema Tessera sanitaria, che li divide in: spese automaticamente agevolabili e relativi rimborsi, da riportare direttamente nella dichiarazione, e spese agevolabili solo a particolari condizioni relative ai rimborsi, che saranno riportate nel foglio informativo allegato alla dichiarazione, affinché il contribuente possa inserirli autonomamente se sussistono i requisiti previsti dalla legge, ad esempio per gli interventi di chirurgia estetica.
  Per quanto concerne il trattamento dei rimborsi, si evidenzia che gli stessi sono portati direttamente in diminuzione delle spese sanitarie. Tuttavia, se i rimborsi sono riferiti a spese sostenute in anni d'imposta precedenti, dal momento che l'Agenzia non può conoscere se le stesse siano state effettivamente detratte dal contribuente, coerentemente al quadro normativo fiscale di riferimento, i rimborsi sono esposti nella proposta di dichiarazione fra i redditi da assoggettare a tassazione separata. Se il contribuente nelle precedenti dichiarazioni dei redditi non ha portato in detrazione le spese rimborsate oppure se ha detratto le spese sostenute già al netto dei relativi rimborsi, dovrà modificare la dichiarazione precompilata, eliminando i rimborsi da non assoggettare a tassazione.
  Per quanto riguarda le spese sanitarie, per l'anno d'imposta 2015 sono state inviate circa 400 milioni di ricette dal Servizio sanitario nazionale, per un importo dei ticket pari a circa 1,5 miliardi di euro, e 120 milioni di documenti fiscali, per un importo pari a circa 13 miliardi di euro. In totale, sono stati resi disponibili all'Agenzia delle entrate e utilizzati ai fini della compilazione della dichiarazione oltre 520 milioni di documenti di spesa, per un importo pari a circa 13 miliardi di euro. I dati relativi alle spese comunicate riguarderanno circa 50 milioni di cittadini. L'opposizione all'utilizzo dei dati sanitari è stata esercitata da poco più di 1.000 cittadini, che hanno oscurato circa 11.000 documenti di spesa, per un importo complessivo pari a 850.000 euro.
  Per quest'anno, a causa delle difficoltà tecniche legate alle modalità di conservazione dei dati, le farmacie non hanno comunicato all'Agenzia la gran parte delle spese per farmaci sostenute dai cittadini nel corso del 2015. Pertanto, al fine di non disorientare i contribuenti fornendo loro un dato parziale, si è preferito non utilizzare le limitate informazioni pervenute dalle farmacie, mettendo invece a disposizione dei contribuenti tutti i dati relativi ai ticket farmaceutici che l'Agenzia ha acquisito direttamente dal sistema Tessera sanitaria. Tale criticità è limitata al primo anno di trasmissione delle informazioni da parte delle farmacie e, pertanto, per l'anno 2016 si prevede l'invio completo dei dati relativi ai farmaci.
  Si evidenzia, infine, che nella Legge di stabilità è previsto che a partire dal prossimo anno siano trasmessi al sistema Tessera sanitaria anche i dati relativi alle prestazioni erogate da strutture autorizzate, Pag. 8anche se non accreditate al Servizio sanitario nazionale. Al riguardo, sono in corso tavoli di lavoro congiunto con la Ragioneria generale dello Stato e con il Ministero della salute per la corretta acquisizione dei suddetti dati e sono stati avviati incontri con le associazioni di categoria delle parafarmacie e della grande distribuzione per i corner nei supermercati.
  Vengo ora alle prospettive future. In futuro, contiamo di portare a regime il 730 precompilato, consegnando ai cittadini un modello praticamente completo di tutti i dati, senza contare che l'unico precompilato, che, come ho già accennato, quest'anno è al suo esordio, sarà certamente oggetto di ulteriori implementazioni. Tutti i cittadini, indipendentemente dalla dichiarazione precompilata, potranno consultare i dati relativi alle proprie spese sanitarie, attraverso i servizi telematici messi a disposizione dal sistema Tessera sanitaria. Inoltre, per semplificare gli adempimenti fiscali, è previsto l'esonero dall'obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA, il cosiddetto «spesometro», per i contribuenti che hanno trasmesso i dati delle spese sanitarie tramite il sistema Tessera sanitaria.
  Non è solo in questo ambito che stiamo investendo le nostre migliori energie. La significativa mole di dati disponibili fin dall'inizio dell'anno, in particolare i dati desumibili dalle certificazioni uniche e dalle comunicazioni degli enti esterni, sarà utilizzata dall'Agenzia per sviluppare servizi più efficienti per i cittadini, nell'ottica di favorire la compliance fiscale. Ad esempio, il contribuente, consultando il foglio informativo allegato alla dichiarazione, potrà rilevare eventuali incongruenze nei dati in possesso dell'Agenzia delle entrate e attivarsi per aggiornare le informazioni non corrette, evitando che queste comportino l'emissione di avvisi di accertamento errati. Inoltre, lo scorso anno, sulla base delle certificazioni uniche pervenute, sono stati individuati i contribuenti che, pur titolari di redditi certificati, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. L'Agenzia delle entrate ha così potuto inviare una lettera per avvisarli della situazione riscontrata e per informarli su come sanare eventualmente la loro posizione usufruendo di sanzioni ridotte, prima che l'eventuale violazione venga accertata mediante un'attività di controllo. In futuro, saremo sempre più impegnati a fornire servizi più personalizzati ai cittadini, anche con nuove forme di alert preventivi, per ricostituire con ciascuno di essi un rapporto il più possibile sereno e costruttivo.
  Ciò che chiedono oggi i cittadini è di avere la possibilità di interagire con il sistema fiscale in modo friendly, con qualcuno che li guidi e li aiuti nell'adempimento degli obblighi fiscali. Occorre dunque puntare sul concetto di facilitazione, come strumento necessario per la modernizzazione del Paese, oltre che sull'innovazione, temi centrali che impegnano con un approccio proattivo l'Agenzia, mettendo a disposizione competenze, operatività e infrastrutture, per giungere a minori adempimenti per i contribuenti e al tempo stesso a un minor livello di evasione fiscale. Penso non solo all'importante progetto della dichiarazione precompilata, ma a tutte le nuove misure volte a favorire una maggiore certezza del diritto, che tendono a un approccio più moderno e collaborativo fra fisco e contribuenti, non finalizzato alla caccia dell'errore, ma predisposto al dialogo, nella consapevolezza che la trasparenza e la collaborazione nei confronti dei cittadini rappresentano l'unica strada percorribile per perseguire la lealtà fiscale. Siamo in presenza di un cambio culturale che ci vede attori principali e che, per tale motivo, richiede un lavoro imponente da parte di tutto il personale dell'Agenzia delle entrate, al quale vanno il mio apprezzamento e la rinnovata stima per l'impegno costantemente profuso.
  Questa è la situazione relativa al 730 e alle dichiarazioni 2016. Passo ora alla fatturazione elettronica.
  Al fine di incentivare l'utilizzo della fattura elettronica tra privati e parallelamente razionalizzare e semplificare alcuni attuali adempimenti comunicativi all'amministrazione finanziaria (spesometro, blacklist, modelli INTRA, acquisti di beni e servizi), lo scorso settembre è stato emanato Pag. 9 il decreto legislativo n. 127 del 2015. In attuazione delle disposizioni del predetto decreto e facendo seguito a quanto già anticipatovi nel corso dell'ultima audizione del 18 novembre 2015, vi confermo la prosecuzione dei lavori tecnici per l'emanazione dei provvedimenti dell'Agenzia delle entrate per la trasmissione telematica dei dati sulla fattura, ovvero la veicolazione delle fatture elettroniche tra privati mediante il sistema di interscambio, nonché la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati e dei corrispettivi, facoltativa per i soggetti che operano attività di commercio al dettaglio e obbligatoria per i soggetti che effettuano erogazione di prodotti e servizi mediante distributori automatici.
  In particolare, l'Agenzia, insieme a SOGEI, ha già predisposto delle bozze di specifiche tecniche con riferimento alle disposizioni dell'articolo 2 del decreto, per definire le caratteristiche tecniche degli strumenti mediante i quali i contribuenti memorizzeranno e trasmetteranno i dati dei corrispettivi in modo sicuro e inalterabile, nonché le caratteristiche tecniche dei servizi di acquisizione e notifica di risposte nei flussi informativi da parte dell'anagrafe tributaria. Al riguardo, tengo a sottolineare che nel corso dei lavori di stesura dei predetti documenti, che saranno parte integrante dei provvedimenti di prossima emanazione, c'è stato il prosieguo del costante e puntuale confronto con le principali associazioni di categoria. Peraltro, oltre alle associazioni di categoria, anche i principali stakeholder sono stati coinvolti nel corso di due specifiche riunioni del Forum italiano sulla fatturazione elettronica. I suggerimenti e le osservazioni prodotti nel corso dei citati incontri e ricevuti dai coordinatori del Forum sono stati ufficialmente veicolati da questi ultimi al Ministero dell'economia e delle finanze e all'Agenzia delle entrate. Riteniamo che questo processo di condivisione, seppur complesso e necessariamente lungo, sia la modalità più opportuna per arrivare a pubblicare regole tecniche rispettose del dettato normativo e condivise con chi le dovrà attuare.
  In merito all'attuazione delle disposizioni dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 127, è in fase di sviluppo da parte di SOGEI la procedura informatica che, a partire dal primo luglio prossimo, l'Agenzia delle entrate metterà gratuitamente a disposizione di tutti i contribuenti, per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture elettroniche. Tale procedura sarà utilizzabile mediante il web browser collegandosi direttamente al sito dell'Agenzia, ovvero mediante app dedicata per i device mobili.
  Parallelamente, l'Agenzia e SOGEI stanno implementando il sistema di interscambio, per consentire a chi opterà per la trasmissione telematica dei dati e delle fatture di veicolare tramite tale sistema, a partire dal primo gennaio 2017, le fatture elettroniche verso le pubbliche amministrazioni, ma anche verso i propri clienti privati. Tale implementazione non modificherà alcuna delle regole e delle caratteristiche del sistema di interscambio con riferimento al flusso delle fatture elettroniche della pubblica amministrazione. Ricordo infine che i provvedimenti attuativi delle disposizioni del decreto legislativo, in corso di stesura, saranno pubblicati dopo i passaggi di consultazione dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali e della Commissione europea, previsti dalla normativa nazionale e comunitaria.
  L'ultimo argomento è l'aggiornamento dei dati relativi alla fatturazione elettronica nei confronti della pubblica amministrazione.
  I numeri della fatturazione elettronica verso le pubbliche amministrazioni, che registriamo in quanto gestori del Sistema di interscambio, ci danno un quadro confortante dal punto di vista dell'efficacia degli sforzi compiuti dall'Agenzia delle entrate e del monitoraggio dell'intero processo di fatturazione. Alla data dell'8 aprile, il sistema ha ricevuto e gestito più di 33 milioni di file-fattura, con un tasso di scarto che si è gradualmente ridotto e che per il mese di marzo 2016 si è attestato al 4,9. Il sistema progettato dall'Agenzia delle entrate ed esercitato da SOGEI, nei quasi due anni di esercizio non ha registrato Pag. 10diminuzione del livello qualitativo del servizio erogato. A fronte di ciascun file inviato, il trasmittente riceve una comunicazione dopo un tempo medio inferiore alle tre ore. Le fatture emesse da più di 700.000 fornitori sono state consegnate a circa 55.000 uffici virtuali di 23.000 amministrazioni pubbliche. I controlli operati dal sistema di interscambio mirano a rilevare eventuali errori formali sulle fatture, mentre le verifiche sulla correttezza sostanziale sono effettuate dalle singole amministrazioni-clienti.
  Il processo di fatturazione elettronica verso la pubblica amministrazione prevede che le amministrazioni possono inviare al sistema di interscambio una notifica di esito, per comunicare ai mittenti, in seguito alle verifiche di merito, l'accettazione o il rifiuto della fattura. Complessivamente, le amministrazioni hanno inviato un esito al fornitore per il 53 per cento delle fatture ricevute: l'86 per cento sono stati esiti positivi (fattura accettata) e il 14 per cento esiti negativi (fattura rifiutata). Ricordo che l'invio dell'esito non è un obbligo per le amministrazioni. Esse possono procedere ai controlli e al pagamento ovvero all'eventuale contestazione di documenti contabili autonomamente, nei termini di legge, senza produrre riscontro.
  Le fatture destinate agli enti locali, per le quali l'obbligo è decorso dal 31 marzo 2015, superano i 22 milioni, e il tasso di scarto è pari al 3 per cento.
  Sulla base dei dati illustrati, migliora la percezione di efficacia dell'azione di costante monitoraggio delle infrastrutture e degli indicatori di processo, anche a fronte del considerevole aumento dei volumi. Anche nella prospettiva degli utenti, appare evidente che né l'utilizzo del tracciato né la procedura di ricezione, controllo e inoltro delle fatture presentano particolari criticità.
  Ampliando il campo di analisi ad aspetti più generali, anche quelli che esulano dalla diretta responsabilità dell'Agenzia, e guardando oltre i vantaggi diretti della digitalizzazione della fatturazione, si osservano gli indubbi vantaggi – in termini di semplificazione, velocizzazione dei processi e riduzione della spesa – della progressiva introduzione di interventi normativi che godono delle caratteristiche del supporto digitale, quali, ad esempio, l'obbligo di comunicazione del codice repertorio per i dispositivi medici, supporto al controllo della spesa sanitaria o alla crescente domanda di standardizzazione dei supporti e degli strumenti per spingere sempre più avanti l'automazione dei processi contabili e amministrativi. Nella relazione avete il dettaglio sugli esiti della fatturazione elettronica.

  SALVATORE SCIASCIA. Innanzitutto, ringrazio la dottoressa Orlandi e i suoi collaboratori per l'esauriente relazione.
  Si dice che l'amministrazione fiscale metterà a disposizione anche di coloro che presenteranno l'Unico i dati concernenti la propria posizione. Vorrei sapere, se è possibile, quali saranno questi dati: saranno quelli del cassetto fiscale e, quindi, se non vado errato, quelli relativi agli F24, le compravendite e le locazioni, oppure ci saranno anche per questi soggetti le spese sanitarie e universitarie?
  Lei afferma che i vantaggi in termini di controlli saranno soltanto per i 730 precompilati e non per il modello unico. Sono un po’ perplesso su questa distinzione.
  Infine, lei dice che, per quanto concerne il trattamento dei rimborsi delle spese sanitarie, gli stessi sono portati direttamente in diminuzione di quanto pagato. I pensionati ex INPDAI, me compreso, in base a una risoluzione del 1999, avevano e hanno diritto a portare il 100 per cento delle spese sanitarie. Questa è un'indicazione di genere oppure vuole rettificare la precedente normativa?

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Cercherò di rispondere a tutte e tre le questioni.
  L'Unico precompilato riporterà gli stessi dati, in quanto disponibili, del 730, pertanto vi si troverà tutta la parte relativa agli immobili e agli oneri detraibili o deducibili nelle stesse tipologie presenti nel 730, più le eventuali certificazioni uniche (CU) e il lavoro autonomo. Sono gli stessi dati. Chiaramente Pag. 11 mancheranno quei redditi che non sono in alcuna maniera determinabili a priori dall'Agenzia. Se un soggetto ha un reddito d'impresa, è evidente che quel rigo non c'è, tuttavia la parte relativa alle stesse fattispecie che stanno nel 730 è replicata nel modello unico. La scelta compiuta dall'Agenzia in autonomia, non prevista dalla legge, è stata la seguente: poiché si hanno comunque tutti i dati, è importante riuscire a elaborarli e a metterli a disposizione del cittadino, che, volendo, ne può usufruire. Considerate che c'è una quota, non enorme ma comunque significativa, di contribuenti che, in alcuni casi negli anni precedenti avvalendosi addirittura dei nostri uffici per la trasmissione, compilano autonomamente l'Unico e lo presentano senza il supporto di professionisti. Pertanto, diamo loro la possibilità di avere una guida e un utilizzo dei dati già a conoscenza dell'amministrazione. È stata una scelta, che non è normata. Mentre per il 730 sono previsti specificamente gli effetti dell'accettazione della dichiarazione da parte del contribuente, ciò non è previsto per norma nei confronti dei soggetti che compilano il modello unico. Come dicevo ieri nel confronto pubblico che abbiamo avuto, grazie all'iniziativa di questa Commissione, con tutti i soggetti sullo stato della riforma, ogni tanto bisogna pensare che questo Paese fa delle cose innovative. Dico questo perché normalmente ci piangiamo addosso. Da quel che so io – ma potrei sbagliarmi – siamo l'unica amministrazione che, pur avendo fatto questo benedetto 730 in sei mesi – voi lo ricordate, perché l'avete vissuto con noi – si è presa l'onere di affermare: «Ciò che io dico e il contribuente conferma è una mia responsabilità». Questa è la grande differenza, ed è un grande rischio per un'amministrazione pubblica. Credo che non ci siano altri sistemi fiscali che fanno questo. Forse nelle nostre amministrazioni pubbliche quasi nessuno si prende l'onere di dire: «Se te lo dico io, va bene così e non devi confermarmi altro». È stata una grande rivoluzione culturale, in cui credo profondamente.
  Naturalmente per il modello unico la scelta aggiuntiva di servizio di mettere comunque a disposizione di tutti i cittadini, non essendo stata né prevista normativamente né testata nelle stesse condizioni in cui è stato testato il resto, non può avere le stesse caratteristiche, ma è un servizio che permette a tutti coloro che vogliono di trasmetterlo direttamente o di scaricarlo e correggerlo, ma anche di essere informati. Il contribuente può anche decidere di non presentare la dichiarazione precompilata, però è in grado di vederla, di valutarla e di avere tutti i livelli di informazione. Credo che questa sia una grande novità. Chiaramente è un progetto, che procede per pezzi: ci vogliono due o tre anni per completarlo e poi bisogna anche che entri nella mentalità e nelle idee degli italiani. Vale anche in questo caso l'analogia che ha fatto ieri il professor Maurizio Leo con riferimento alla grande rivoluzione telematica degli anni 1990. All'inizio sembrava che non potesse funzionare – io c'ero e mi ricordo le difficoltà e i «mal di pancia», che credo siano stati comuni – però ora è una realtà che funziona, su cui nessuno ha niente da ridire. Anche questo sarà un processo di tre o quattro anni, in cui tutti si abitueranno a lavorare così, a mano a mano che le nuove generazioni, più sicure nell'utilizzo telematico, useranno questo sistema.
  Per quanto riguarda i rimborsi, non siamo entrati nel merito sostanziale, ma li abbiamo acquisiti. Per esempio, ci sono tutti i rimborsi delle assicurazioni private che non ci riguardano. Siamo andati a prendere quelli relativi ai fondi, cioè quelli che consentono una detrazione a monte del contributo al fondo. Solo quel tipo di rimborsi viene considerato nel 730 e c'è la scelta di metterli in diminuzione per l'anno in corso, mettendo invece a tassazione separata i rimborsi per gli anni precedenti, come la norma prevede. È chiaro che abbiamo fatto una serie di scelte. Il problema non è fare il modello 730 o il modello unico precompilato con i dati, ma è entrare nel merito delle norme. Molte norme di questo Paese contengono una serie di condizioni soggettive, che riguardano innanzitutto scelte del contribuente. Non possiamo scegliere la forma per il contribuente; noi gli indichiamo quella normale, ma il contribuente Pag. 12 è libero di fare una scelta diversa. Anche questa è stata una grande difficoltà.
  Vorrei dirlo, in modo che sia chiaro a tutti. Per quanto concerne i dati che arrivano da terzi, a parte la difficoltà di farseli mandare nei tempi, perché questo è il Paese delle proroghe, il problema è che questi dati non sempre sono totalmente affidabili. Infatti, si tratta di una fonte terza, non siamo noi ad entrare nelle fonti. Pensi soprattutto ai fondi di previdenza, come il nostro, quello dell'amministrazione finanziaria, o altri, che non erano così pronti: è stata una grande fatica. C'è stata una grande interlocuzione e – lo devo dire – anche una disponibilità maggiore di quella delle categorie classiche, però è stato un lavoro veramente complesso.

  ALESSANDRO PAGANO. Mi congratulo con voi. Ha ragione il direttore quando dice che alla fine ci dobbiamo vantare, non dobbiamo essere soltanto piagnoni. Mi pare che sia indiscutibilmente un lavoro ben fatto. Sempre all'interno di una visione globale, capace di farci capire i progressi fatti e i traguardi successivi, in maniera tale che continuiamo con queste performance notevoli, le pongo una domanda sui 33 milioni di file-fatture gestiti finora. Forse a questa domanda può rispondere il dottor Buono, ma la pongo al direttore.
  Vedo che questi 33 milioni di file-fattura non coincidono con la settorizzazione dei vari segmenti, perché la sommatoria tra aziende sanitarie, amministrazioni regionali, province, comuni, università ed enti locali fa 23 milioni, esattamente 10 milioni in meno.

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Queste tabelle sono relative soltanto agli enti locali. L'ordine è scattato al 31 marzo. I 33 milioni sono dall'inizio della fatturazione, ovvero dal 6 giugno dell'anno scorso.

  ALESSANDRO PAGANO. Questa prima domanda è chiarita. Non avevo letto correttamente i dati.
  La seconda domanda riguarda il totale dei file lavorati rispetto alla meta ideale. Rispetto al 100 per cento, questi 33 milioni cosa rappresentano in percentuale? Qual è il valore assoluto dei file che lavoreremo quando saremo a regime?
  Ho notato che la percentuale dello scarto diminuisce ogni mese. All'inizio era del 18 per cento, mentre adesso si sta avvicinando sempre più a una soglia fisiologica. Secondo voi, in base all'esperienza maturata, qual è lo scarto sotto il quale praticamente non si potrà più scendere, perché è una soglia fisiologica?

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Per quanto riguarda il valore a regime, il dato dei 33 milioni si riferisce al totale del sistema di fatturazione. Il dato mensile a marzo si attesta intorno ai 2,8 milioni di fatture, in leggera crescita. Il valore mensile cresce di poco, perché c'è anche l'obbligatorietà, mentre decresce la percentuale di scarto. Se facciamo una stima spannometrica, i 3 milioni al mese all'anno dovrebbero diventare 36 milioni. Possiamo dire che sostanzialmente siamo quasi a regime.

  ALESSANDRO PAGANO. Il 100 per cento si sta avvicinando?

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Secondo me, sì.

  ALESSANDRO PAGANO. Per tutti gli enti?

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Sì.
  Per quanto riguarda la percentuale di scarto, c'è una percentuale fisiologica dovuta al fatto che ci sono errori anche materiali da parte dei software che mandano o semplicemente da parte delle persone. Il 4,9 per noi al momento è più che accettabile: chiaramente puntiamo a farlo crescere. C'è anche un lavoro di chiarimento Pag. 13 con gli attori in gioco, con i produttori, con i fornitori...

  ALESSANDRO PAGANO. È possibile che si possa arrivare a zero?

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. No, non è possibile.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Non è possibile. Basta sbagliare l'indirizzo dell'ente. L'errore più classico è che un soggetto chiami un comune con il nome di un altro.

  ALESSANDRO PAGANO. Con quale scarto fisiologico vi riterreste soddisfatti?

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Mi gioco il 3 per cento che ha suggerito il presidente. Secondo me, questo valore è già tollerabile.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Sugli enti locali siamo già al 3 per cento.

  PRESIDENTE. Complessivamente, però, siete al 4,9. La percentuale di scarto degli atti dei notai è intorno all'1 per cento.

  GIUSEPPE BUONO, direttore centrale tecnologie e innovazione dell'Agenzia delle entrate. Bisognerebbe confrontarlo con il dato di errore degli attuali processi cartacei, che ovviamente non è noto.

  PAOLO PETRINI. Naturalmente condivido la direzione e anche i passi fatti per portare la macchina a regime. Mi sembra che molti problemi siano stati brillantemente superati e che le prospettive testimonino un certo ottimismo, che possiamo anche qui manifestare. In relazione al fatto che adesso avremo un'estensione a tutti i soggetti che fanno dichiarazioni sulla base di Unico, c'è la questione relativa ai controlli e ai rimborsi, perché naturalmente con Unico aumenteranno i controlli a carico dell'amministrazione finanziaria. Mi riferisco ai rimborsi, soprattutto a quelli di entità più elevata. Qual è attualmente lo stato di questa questione? A me arrivano segnalazioni di mancati rimborsi nei tempi previsti.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Parla di 730 o di Unico?

  PAOLO PETRINI. Parlo di 730.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Sono due livelli diversi, anche se si stanno avvicinando moltissimo.
  La maggior parte (oltre l'80 per cento) vengono erogati nel mese successivo. Quest'anno c'è stata una proroga. Ogni volta che qualcuno chiede una proroga, è naturale che la proroga successiva è quella del rimborso. Il livello ormai è fisiologico. Solo alcuni sono stati bloccati e controllati, perché ci sono stati problemi. Quelli del blocco sono numeri molto relativi. Vorrei essere molto chiara. Abbiamo anche introdotto una norma, perché ogni volta che si fa un'attività di questo genere (parliamo di 20 milioni di soggetti, la maggior parte dei quali va a rimborso, perché il 730 spesso è a rimborso), c'è il rischio di inserimento di questioni di tipo «frodatorio» anche nel mondo dei rimborsi, fattispecie che noi, da un'analisi informatica, cerchiamo di cogliere e di individuare. In questo caso, abbiamo dei blocchi, cioè momenti in cui chiediamo un termine più lungo per effettuare controlli maggiori, che stanno interessando una quota molto limitata di soggetti. Entro febbraio dell'anno successivo, anche per quelli che hanno le condizioni per un controllo originario, subito prima dell'effettuazione del rimborso, sono stati pagati tutti.
  Anche per le dichiarazioni Unico, quest'anno abbiamo anticipato fortissimamente la liquidazione. Entro sei mesi una percentuale molto alta (8,90 per cento, se ricordo bene) è stata pagata. In due o tre anni abbiamo anticipato il termine di quasi due anni. Infatti, stiamo liquidando prima della rielaborazione della precompilata successiva. Pertanto, se la presentazione è a Pag. 14settembre, stiamo già liquidando, ultimando e addirittura mandando le comunicazioni ai contribuenti di Unico 2015, presentato a luglio dell'anno scorso. Siamo già nella fase successiva alla nostra liquidazione e all'erogazione dei rimborsi, quindi stiamo anticipando fortemente, quasi in tempo reale, sia la liquidazione, con l'erogazione eventuale dei rimborsi, sia la richiesta degli eventuali pagamenti.
  Questo vale, non solo per il 730, ma per tutte le dichiarazioni. Ormai praticamente si lavora tutto nell'anno, come previsto nella legge. Per la prima volta quest'anno siamo riusciti a pagare anche Unico in sei mesi. È chiaro che, se ci sono rimborsi che hanno caratteristiche particolari, che hanno sempre percentuali limitate, è necessario e obbligatorio un controllo, che può allungare i termini, perché magari ci sono casi di richieste di rimborso, anche sulla precompilata, peraltro rare, ma che sono del tutto anomale, tali da far insorgere il sospetto che ci siano problemi. In questo caso, ci sono il blocco dell'erogazione automatica, per tutele erariali, e il controllo. Dobbiamo fare un trade-off fra gli interessi dello Stato e quelli dei cittadini.

  PRESIDENTE. Anch'io ho due domande. Innanzitutto rivolgo davvero i complimenti all'Agenzia delle entrate, ma anche alla Commissione che presiedo, perché è da due anni e mezzo che ci siamo insediati e abbiamo iniziato a parlare di 730 precompilato e fatturazione elettronica. Devo dire che sembrava un sogno. So bene le difficoltà che abbiamo avuto nei tavoli – sono abituato a dire quello che penso – specialmente con i farmacisti, per farsi dare i dati. Ringrazio dunque tutta la Commissione.
  Voglio sottolineare due punti. Il primo è legato alla natura tecnica e un po’ maniacale della mia visione. Continuo a dire che la differenza tra conservazione e archiviazione per me è importante, anche perché rispetto agli 8 milioni di fatturazione che ci sono sulle spese mediche, non possiamo continuare a parlare di conservazione, perché la battaglia tesa a eliminare l'archivio cartaceo è anche una questione psicologica relativa al mondo che ci circonda. La carta non ci deve più essere! Peraltro, l'Agenzia delle entrate è stata un tassello importante della spending review. Sappiamo bene cosa vuol dire il risparmio della carta. Il Politecnico di Milano ci parla di oltre un miliardo all'anno in progress. Continuando a parlare di conservazione, secondo me, facciamo un errore che riporteremo per tanti anni. Questa è la mia visione.
  Abbiamo fatto tanto per la fatturazione elettronica. Ora, però, è il momento di iniziare a far capire – lo chiedo all'Agenzia delle entrate, che si occupa di tante cose, affinché dia una mano al Paese – che la fatturazione elettronica è la spending review, è il controllo della spesa. Altrimenti, abbiamo fatto una cosa importantissima, ossia abbiamo recuperato la carta, ma non abbiamo risolto il grande problema dell'Italia, anche per abbassare le tasse. Dico questo, anche se non è di nostra competenza, e chiedo ai componenti di questa Commissione di aiutarmi in questa battaglia. La fatturazione elettronica è l'unico metodo, aldilà delle baggianate che diciamo noi politici in televisione, per il controllo della spesa pubblica. Altrimenti, la siringa tra Torino e Palermo è impossibile da controllare. Chiedo alla Commissione e a lei, ringraziandovi per tutto quello che avete fatto, di aiutarci in questa battaglia.

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Si tratta ovviamente di un tema che abbiamo sempre messo in evidenza nel ragionamento sulla fatturazione nei confronti della pubblica amministrazione e credo che sia lo scopo essenziale per cui questa è nata. I dati vengono acquisiti in tempo reale e c'è stato un anticipo dei pagamenti. Mi permetta di dire che siamo spesso un'amministrazione a cui si chiede di fare delle cose che non sono di sua competenza. Nel caso della fatturazione verso la pubblica amministrazione, l'abbiamo accettata, l'abbiamo messa in piedi e ce ne siamo fatti carico, perché ci è stato chiesto, forse in quanto siamo una delle amministrazioni – lo dico con molto orgoglio – tra le più avanzate di questo Paese sebbene normalmente non venga messo in evidenza. Abbiamo messo in piedi Pag. 15un sistema per dare un servizio al Paese. Non sono dati nostri. Noi li rigiriamo in tempo reale, come è ovvio che sia, perché quello è il motivo, alla Ragioneria. Per quel che io so dalle chiacchiere che facciamo con i colleghi, questi dati vengono esaminati, tant'è vero che credo servano anche per la formazione dei costi standard.
  Forse potrebbe essere interessante per voi chiederlo a SOSE, uno dei cui compiti fondamentali è relativo alla creazione e all'analisi dei costi standard, per l'attuazione del federalismo fiscale e della spesa. In realtà, nel solito perimetro della fiscalità, siamo un sistema un po’ misto, perché tutte le nostre strutture fanno più cose. SOSE, come sapete tutti, effettua studi di settore e analisi, ma si occupa anche della standardizzazione e dell'analisi dei costi standard. Credo che chi possieda legittimamente questi dati in modo più efficace di tutti sia proprio SOSE, che magari potrebbe darvi qualche indicazione su come vengono trattati. Io posso riportarvi solo le chiacchiere che faccio col presidente Brunello, a cui chiedo a che punto sono, ma loro sono sicuramente in grado di darvi indicazioni. Lo scopo era questo. Lo sforzo enorme sulla fatturazione verso la pubblica amministrazione era volto a questo. Noi ci siamo caricati di questo onere, consapevoli del fatto che fosse utile.

  PRESIDENTE. Sulla distinzione tra conservazione e archiviazione?

  ROSSELLA ORLANDI, direttore dell'Agenzia delle entrate. Le regole sono quelle del codice amministrazione digitale (CAD) e noi le osserviamo scrupolosamente. Ci sono due correnti di pensiero, come sa, e c'è una questione di costi diversi dell'operazione. È chiaro che il nostro è un originale. Abbiamo la conservazione e archiviazione dei documenti fiscali. Noi teniamo tutto. Quello è l'originale del documento. Pertanto, nel momento in cui un qualsiasi cittadino chiede a noi una copia, quella è la copia autentica. In questo momento non saremmo in grado, né per norma né per risorse, di consentire al cittadino di entrare nel proprio cassetto fiscale e di estrarre automaticamente la copia, anziché consultare il dato. Infatti, se dovessimo creare un sistema pubblico di archiviazione, ci sarebbero sicuramente dei risparmi per i privati, ma ci sarebbero dei costi per la pubblica amministrazione. È una scelta politica importante che, come lei sa, le parti private che hanno investito in questa cosa osteggiano fortemente. Noi nella B2B partiamo in un certo modo, però c'è tutto un percorso ancora da definire, soprattutto dal legislatore. Faremo quello che il legislatore ci dirà di fare, come sempre.

  PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Orlandi e i suoi collaboratori e dichiaro chiusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.