XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 40 di Mercoledì 2 dicembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione di rappresentanti di Federfarma.
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 
Racca Annarosa , presidente di Federfarma ... 3 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 4 
Pagano Alessandro (AP)  ... 4 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 5 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 5 
Sciascia Salvatore  ... 5 
Bellot Raffaela  ... 5 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 5 
Bellot Raffaela  ... 6 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 6 
Bellot Raffaela  ... 6 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 6 
Bellot Raffaela  ... 6 
Sciascia Salvatore  ... 6 
Racca Annarosa , presidente di Federfarma ... 7 
Misasi Alfonso , segretario nazionale di Federfarma ... 7 
Racca Annarosa , presidente di Federfarma ... 7 
Petrosillo Giovanni , amministratore delegato di Promofarma ... 7 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla della Camera dei deputati e, successivamente, sul canale satellitare della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti di Federfarma.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione dei rappresentanti di Federfarma che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione.
  Sono presenti la dottoressa Annarosa Racca, presidente, il dottor Alfonso Misasi, segretario nazionale, il dottor Riccardo Berno, direttore generale, il dottor Giovanni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma, società di servizi di Federfarma, e il dottor Daniele D'Angelo, direttore generale di Promofarma.
  L'audizione si inquadra nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria e nell'ambito delle potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.
  Do la parola alla dottoressa Racca, con riserva per me e per i colleghi di rivolgerle, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimenti.

  ANNAROSA RACCA, presidente di Federfarma. Federfarma esprime i ringraziamenti a lei e alla Commissione per la possibilità che ci viene offerta di dare il nostro contributo.
  Da sempre abbiamo partecipato e collaborato con la Ragioneria generale dello Stato e la SOGEI nell'attuazione delle previsioni contenute nell'articolo 50. Abbiamo successivamente ampliato la nostra collaborazione sulla dematerializzazione delle ricette farmaceutiche che in molte regioni è arrivata a rappresentare l'85 per cento delle prescrizioni farmaceutiche. Queste collaborazioni, come sapete, hanno fatto sì che tutte le farmacie italiane siano da anni accreditate al sistema della tessera sanitaria. La collaborazione è stata anche assicurata al momento dell'entrata in vigore di queste disposizioni, per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata, e si è esplicitata nella partecipazione a vari incontri che abbiamo tenuto già dalla fine del 2014 e a cui abbiamo preso parte insieme alla Ragioneria dello Stato, alla SOGEI, al Ministero della salute e all'Agenzia delle entrate. Questa attività ha consentito anche di individuare e superare alcune delle criticità tecniche di cui brevemente dirò più avanti.
  Nonostante l'introduzione delle sanzioni che sono state anticipate di un anno, abbiamo continuato a dare la nostra disponibilità e a esprimere la volontà di proseguire nella collaborazione. Tuttavia, quello che appunto vorrei esprimere oggi è la necessità che – mi sembra anche auspicato da altri operatori sanitari coinvolti Pag. 4– venga differita l'applicazione di queste disposizioni proprio in considerazione della necessità di prevedere l'emanazione di disposizioni attuative e interpretative da parte dell'Agenzia delle entrate che stabiliscano i casi in cui tali sanzioni vadano applicate e le relative modalità. Lo dico perché dobbiamo considerare la notevole mole di scontrini fiscali parlanti che vengono rilasciati, anche centinaia al giorno, dalle quasi 20.000 farmacie rispetto magari a una fattura o una ricevuta emessa da altri professionisti sanitari. Inoltre, pensate alla conseguenza perché, essendo ciascuna sanzione fissata in 100 euro a scontrino e la nostra media per scontrino di 4 o 5 euro, le farmacie sono l'unica categoria che veramente è coinvolta e che corre il rischio anche di raggiungere il massimo fissato in 50.000 euro. Questo differimento delle sanzioni è giustificato anche dall'ulteriore considerazione relativa all'impossibilità per le stesse farmacie, nonostante la collaborazione, di assicurare la trasmissione dei dati di spesa.
  In merito, vorrei brevemente dire che, se le altre categorie che devono certificare i propri corrispettivi hanno dati da inviare, questo non avviene per le farmacie. Un professionista emette una fattura soggetta a Iva, mentre noi ogni giorno abbiamo centinaia di scontrini: per consentire all'assistito di avere una documentazione adeguata e ottenere la detraibilità della spesa, le farmacie devono appunto emettere questi scontrini. Inoltre, a differenza degli altri soggetti obbligati, la normativa non prevede che tale dato, cioè il codice fiscale, sia conservato nella documentazione fiscale, cioè diamo l'Iva su tutto il fatturato di quel giorno, non al singolo scontrino con il codice fiscale. In altri termini, noi non eravamo nemmeno autorizzati a detenere archivi contenenti dati sensibili degli utenti senza l'autorizzazione del Garante o lo specifico consenso degli utenti stessi per finalità diverse da quelle di tutela della salute. Fino all'11 agosto scorso le farmacie erano dunque impossibilitate a compilare correttamente il file da trasmettere e solo con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale di questo provvedimento sono state in grado di adempiere agli obblighi previsti dalla normativa. Ci siamo attivati e abbiamo radunato tutte le software house – c'era anche SOGEI quel giorno – con l'obiettivo di dare attivazione alle procedure. C’è stato un periodo di tempo per le operazioni tecniche di adeguamento dei gestionali presso le farmacie stesse. In merito, vi ricordo che non tutte le modifiche possono essere effettuate da remoto, ma devono esserci degli interventi diretti in tutte le 20.000 farmacie.
  Prima di lasciare la parola ai tecnici, aggiungo che non possiamo recuperare i dati relativi al 2015 per singolo scontrino e per singolo codice fiscale. Adesso siamo pronti e sicuramente dal primo di gennaio 2016 saremo in grado di dare i dati fiscali di tutte le farmacie.

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Mentre altri operatori sanitari, lavorando con ricevute o fatture fiscali, hanno in archivio la prestazione e il codice fiscale, noi non potevamo conservare gli scontrini con il codice fiscale e la descrizione del farmaco acquistato dall'assistito, in quanto vietato dalla normativa sulla privacy. Una volta rimosso tale ostacolo, ci siamo messi a lavorare per essere tecnicamente in condizione di inviare i dati al MEF, ma per avere un anno completo non si può che arrivare al 2016. Di poco interesse è dunque ciò che abbiamo conservato del passato, nel senso che abbiamo solo i dati relativi all'ultimo mese e mezzo perché è da quel momento che ci è stato possibile archiviare e utilizzare i codici criptati. Tramite il MEF e le nostre strutture, potremmo invece fornire solo i dati relativi ai ticket delle ricette perché le ricette rimangono insieme al codice fiscale. Questi dati li possiamo recuperare, ma gli altri non li abbiamo e non potremmo dunque trasferirli.

  ALESSANDRO PAGANO. Apprezzo molto il lavoro che è stato fatto da Federfarma, non soltanto in termini di disponibilità alla collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, ma Pag. 5anche per il modo con cui questo tipo di collaborazione è avvenuta, nel senso che alcuni l'hanno vissuta passivamente, mentre certamente voi – so di esprimere anche il parere del presidente – l'avete fatto con entusiasmo. Penso però che quest'ultimo aspetto da lei sollevato possa essere sanato perché sappiamo che esiste uno storage presso SOGEI. Oggi saremmo in grado di creare in tempo reale un link diretto: è una proposta che rivolgo al Presidente della Commissione. Sono convinto che in tempi rapidissimi la collaborazione diretta tra SOGEI e le vostre strutture potrà recuperare i dati.

  PRESIDENTE. Forse sarebbe il caso di avere anche un incontro con l'Agenzia delle entrate.

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Abbiamo fatto più di un incontro, nel senso che si sta lavorando insieme.
  Preciso che sicuramente è andato perduto, per i motivi suddetti, anche tutta la documentazione relativa all'acquisto di farmaci non prescrivibili o di materiale sanitario detraibile, quindi anche questo dato sarà incompleto. Sarà poi l'autorità competente a decidere se sia sufficiente comunicare questo dato parziale oppure che si cominci dal 2016, con un dato completo veramente utile per il cittadino. Siamo pronti a entrambe le evenienze, però nel primo caso intendiamo sottolineare che sarà un dato incompleto, se inserito nel modello 730, spettando ai cittadini precisare che oltre al ticket, avevano acquistato questo o quest'altro farmaco, integrando di conseguenza la propria dichiarazione. Come ripeto a noi va bene l'una e l'altra cosa.

  SALVATORE SCIASCIA. Grazie per la chiarissima esposizione.
  Essendo un milanese trapiantato tre giorni a Roma, sono purtroppo, e ripeto purtroppo, un cliente di «serie A» della farmacia del Senato, presento – sono commercialista e non un tecnico informatico, per cui vorrei capire bene – la mia tessera sanitaria e acquisto, pagando ovviamente, medicinali molto costosi – tra parentesi anche se fuori dall'ordine del giorno, la formazione dei prezzi mi lascia un po’ perplesso, dottoressa visto che lo stesso farmaco che qui costa 100 a Bellinzona costa 25, e come mai non so. A parte questo, mi chiedo: la farmacia, visto che verifica la mia tessera sanitaria con il codice fiscale e mi rilascia lo scontrino, non è in grado di assiemarla alle poche ricette ticket del servizio sanitario ?

  RAFFAELA BELLOT. Ho letto l’incipit dell'intervento, per cui ritengo che sicuramente da parte vostra c’è disponibilità ad arrivare a una compiuta soluzione con un dato definitivo e completo nel 2016. Mi vorrei allacciare anch'io all'intervento del collega. Lo scontrino in ogni caso deve essere sempre e comunque parlante. Ad oggi, per quanto riguarda le emissioni degli scontrini che avete fatto fino a ottobre – poi i vostri dati saranno completi da novembre o dicembre – non c’è assolutamente in sede contabile la possibilità di recuperarli attraverso il codice fiscale, visto che la deducibilità è data dal codice fiscale, mentre lo scontrino non parlante non è deducibile nemmeno per il contribuente se non ha questa dicitura nel documento ? In secondo luogo, per quanto riguarda tutto quello che è in convenzione ci sono rimborsi da parte del servizio sanitario, quindi l'utente si trova a dover anche a volte pagare cifre che gli vengono successivamente rimborsate perché non sempre c’è un rimborso di partecipazione contestuale, ma a volte è successivo. Tutto questo come si può mettere poi in rete con il Servizio sanitario nazionale per avere il dato epurato da eventuali rimborsi ?

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Il problema è sovrapponibile. Innanzitutto, anche se non attiene all'audizione di stamattina, vorrei rispondere alla domanda riguardo al fatto che i prezzi sono diversi.
  Con le liberalizzazioni degli ultimi anni e che adesso sembrano pervenute a un quadro completo, è stata data anche al Pag. 6farmacista la possibilità che prima non aveva di operare sconti sui prezzi dei medicinali sia di «fascia A», stabiliti dall'AIFA, sia di «fascia C», solo controllati dall'AIFA. Una volta non era possibile vendere a un prezzo più basso, anzi si violava il codice deontologico, adesso c’è l'invito, seguìto da molti, di operare un prezzo più basso in funzione delle condizioni d'acquisto, quindi è facile che in una farmacia, fermo restando il tetto massimo, possa trovare un prezzo pari a 10 da una parte e a 9 dall'altra: l'unico limite è di non vendere sotto costo e non fare promozione. La diversità di prezzo è stato un invito a stimolare il mercato per permettere anche alcuni risparmi, dove possibile, sull'acquisto del farmaco.
  Per quanto riguarda il problema dello scontrino, la differenza è che possiamo mantenere il codice fiscale e il ticket sulle ricette solo perché quei numeri sono criptati per legge, quindi noi li raccogliamo, li mandiamo al sistema della tessera sanitaria, ma non li conosciamo. Non potevamo conservare il codice fiscale legato al nome del farmaco perché era vietato. Intendo dire che, se veniva un'ispezione e trovava l'elenco dei codici con l'elenco dei farmaci, si sarebbe incorsi in una violazione della legge sulla privacy che in materia di salute è molto severa; quindi sono dati che non abbiamo, non è che non li vogliamo recuperare. Non esistono perché dovevamo distruggerli e non potevamo conservarli. Questo è il problema, quindi non ci sono i dati perché non potevano esserci, non perché sia complicato recuperarli. L'apposizione del codice fiscale sullo scontrino avviene in questo modo: dal gestionale della farmacia parte la stringa del codice fiscale che viene comunicata alla cassa che lo stampa, dopodiché di questo non rimane più nulla perché va distrutto. Non solo non era un dato rilevante, quindi non da conservare, ma era vietato addirittura conservarlo. Ci tenevamo a dirlo stamattina.

  RAFFAELA BELLOT. Non è recuperabile, in quanto non tracciabile e scompare nel momento in cui è digitato. Attualmente non vendete solo farmaci ma offrite anche molti servizi, che andranno poi tracciati perché alcuni sono detraibili e altri no, e che quindi rientreranno nel discorso dell'analisi di base.

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Essendo uno scontrino e non una fattura anche quello viene distrutto. Oramai siamo però nella possibilità di conservarlo. Vi ripeto la nostra proposta è quella di continuare a lavorare in questi venti giorni in maniera velocissima, cosa che faremo comunque, per essere pronti dal primo di gennaio 2016 a comunicare un dato completo. Quello che è a disposizione, come ad esempio il ticket, possiamo comunicarlo già adesso, però non vorrei che si sprecassero energie per arrivare poi a un risultato comunque incompleto, perché riguarderebbe solo quanto pagato di ticket dall'assistito mentre tutto il resto rimarrebbe fuori. Ripeto che però non ci sono problemi.

  RAFFAELA BELLOT. Si tratta di un dato in possesso del contribuente ed eventualmente recuperabile, quindi integrabile alla fonte, per cui, se vogliamo cercare una soluzione per il 2015, è un dato che comunque il contribuente può recuperarsi attraverso lo scontrino che possiede.

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Il contribuente sono già due o tre anni...

  RAFFAELA BELLOT. Sì certamente, ma potremmo trovare una soluzione che chiuda il 2015, evitando forse di fare questo sforzo che comporterebbe comunque un dato incompleto.

  SALVATORE SCIASCIA. Mi permetto di sottolineare, come professionista in materia fiscale, che da parte vostra trasmettere una quota parte sarebbe un danno per i contribuenti perché, tanto per chiarire, mentre io avrò 100 documenti, così apparirà che sono 25, per cui il fisco penserà ci sia un imbroglio, quindi non sarebbe da fare.

Pag. 7

  ANNAROSA RACCA, presidente di Federfarma. Tutti i clienti vedono riportato sullo scontrino la quota detraibile ai sensi della legge anche per i servizi prestati.
  Vorrei ribadire di considerare che circa le sanzioni che saranno poste e che vi chiediamo di togliere, quello che non è accettabile è l'errato invio, cioè, se il paziente, il malato, mostra un tesserino diverso dal suo, non si può sapere se alcuni farmaci che chiede sono per la moglie, per i figli o per altri. Un conto è la sanzione per mancato invio – trasmettiamo al Ministero dell'economia e delle finanze tutti i dati fiscali ogni mese – un altro conto è l'errata trasmissione per un codice fiscale che ci è stato dato erroneamente dal cliente. Questo vi prego di considerarlo perché non lo possiamo assolutamente fare, è impossibile.

  ALFONSO MISASI, segretario nazionale di Federfarma. Il problema è anche un altro. La sanzione è strutturata in maniera non chiarissima, tant’è che abbiamo chiesto di esplicitarla meglio nel regolamento. Si parla di errato invio del dato e di 100 euro a... non si capisce cosa, e con un massimo di 50.000 euro. Se per caso l'interpretazione fosse 100 euro a scontrino rischiamo di pagare 50.000 euro al mese ! Innanzitutto, va chiarito entro quale data inviare. Per le ricette sbagliate sono 2 euro l'una, e sono meno degli scontrini. Ma se dovesse essere a scontrino, con 100 euro per invio, se sbaglio un invio, ci vogliono 50.000 euro solo per quell'invio. Nel regolamento ci aspettiamo – e siamo disponibili al confronto – di mantenere sicuramente le sanzioni, visto che sono previste dalla legge, ma di adeguarle in modo che siano veramente applicabili, altrimenti rimarrebbero sanzioni che rimarranno tali fino a una soluzione giudiziaria.

  ANNAROSA RACCA, presidente di Federfarma. I prezzi comunque in Italia sono bassi: sono diminuiti del 25 per cento negli ultimi cinque anni. Abbiamo anche il problema dell'esportazione parallela.
  Siamo dunque pronti a collaborare, abbiamo lavorato tanto, trasmettiamo già tutto, quindi ci siamo. Alcune cose non potevamo farle: adesso ci avete permesso di farle e ci siamo messi al lavoro.

  GIOVANNI PETROSILLO, amministratore delegato di Promofarma. Il rapporto con Ragioneria dello Stato è stato ottimo, nel senso che abbiamo collaborato proficuamente e abbiamo anche trovato soluzioni in itinere, quindi alcune criticità sono state rimosse. Per questa criticità, invece, è stato obiettivamente impossibile farlo perché la tempistica era incompatibile con la realizzazione del progetto.

  PRESIDENTE. La Commissione continuerà a vigilare sul 730 precompilato che penso sia un'eccellenza per lo Stato italiano. Non mi pare siate voi l'anello debole: sono altre istituzioni che devono accelerare l'operato per poter realizzare questo nostro obiettivo.
  Ringrazio i rappresentanti di Federfarma e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.