XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 31 di Mercoledì 23 settembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione del presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa, Cristiano Cannarsa.
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 
Cannarsa Cristiano , presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa ... 3 
Pagano Alessandro (AP)  ... 7 
Pelillo Michele (PD)  ... 8 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 8 
Cannarsa Cristiano , presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa ... 9 
Pelillo Michele (PD)  ... 10 
Cannarsa Cristiano , presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa ... 10 
Pelillo Michele (PD)  ... 10 
Cannarsa Cristiano , presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa ... 10 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa, Cristiano Cannarsa.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa, ingegner Cristiano Cannarsa, che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione. È presente, inoltre, la dottoressa Anna Scafuri, responsabile delle relazioni istituzionali e comunicazioni.
  L'audizione si inquadra nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria. Potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.
  Do la parola all'ingegner Cannarsa, con riserva per me e per i colleghi di rivolgergli, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimento.

  CRISTIANO CANNARSA, presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa. Mi fa molto piacere oggi poter affrontare questo tema, perché ci offre la possibilità di fare il punto su alcuni progetti fondamentali e strategici realizzati, che sono in esercizio e stanno dando risultati molto positivi a beneficio dell'azione amministrativa.
  In particolare, la nostra agenda verte su quattro punti fondamentali: lo stato di realizzazione dell'infrastruttura informatica a supporto all'Anagrafe nazionale della popolazione residente; il Sistema di Interscambio per la fatturazione elettronica e l'estensione per la fatturazione elettronica alle transazioni tra imprese, la cosiddetta B2B; un bilancio sul 730 precompilato, che, come sapete, ha fatto quest'anno il suo esordio a livello informatico e operativo, e ne possiamo quindi analizzare i risultati. L'ultimo punto, forse il più importante, concerne l'omogeneizzazione dei dati. L'integrazione delle banche dati pubbliche, infatti, rappresenta lo strato di base per qualsiasi servizio informatico e qualsiasi azione di digitalizzazione della pubblica amministrazione.
  Vorrei fare una premessa relativa all'impegno profuso su questi progetti da Sogei in quest'anno. Vorrei ringraziare tutto il personale e i lavoratori di Sogei per lo sforzo compiuto su queste iniziative. Abbiamo sposato a pieno le azioni strategiche del Governo, e riteniamo il 730 precompilato il primo vero esempio di digitalizzazione, di una cosa «complessa», come è la redazione della dichiarazione dei redditi. Con questo progetto si realizza l'inversione del rapporto tra l'amministrazione e il cittadino e, soprattutto, la facilitazione del lavoro che il cittadino deve svolgere quando deve confrontarsi con Pag. 4l'amministrazione. Il mio ringraziamento va anche in una direzione prospettica. Questo lavoro sta continuando: come vedremo nell'audizione di oggi, altri progetti sono in corso e hanno tempi di realizzazione brevi. Vedremo tra poche settimane lo sviluppo di ulteriori progetti, che conferiscono un segno veramente importante per l'evoluzione della digitalizzazione della pubblica amministrazione.
  Parto dall'Anagrafe nazionale della popolazione residente, che consideriamo a tutti gli effetti il pilastro della crescita digitale. Come sapete, l'Anagrafe è un oggetto diverso dall'Anagrafe tributaria, in quanto concerne gli 8.057 comuni, ciascuno dei quali è dotato di una sua banca dati anagrafica, che gestisce e alimenta. Il raccordo è assicurato dall'INA-SAIA, l'Indice nazionale delle anagrafi, che opera una sincronizzazione di queste 8.057 anagrafi, come processo aggiuntivo.
  La realizzazione dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente ha un quadro normativo che risale al 2012, con un percorso attuativo rappresentato da decreti del Presidente del Consiglio dei ministri nel frattempo emanati: il quadro normativo quindi è pienamente efficiente.
  L'obiettivo è di garantire l'allineamento dei dati con tutte le anagrafi nazionali, avere un'unica anagrafe della popolazione residente, che andrà a integrarsi con tutte le altre anagrafi nazionali. Le principali sono l'anagrafe tributaria, le anagrafi INPS, la motorizzazione e, in prospettiva, tutte le banche dati nazionali, INAIL, antimafia, quella degli studenti e quella degli assistiti in tema di sanità. Si comprende bene come questo sia il presupposto fondamentale per realizzare il cittadino digitale. La ANPR, quindi, è di fatto la costituzione del cittadino digitale e la garanzia di un unico dato anagrafico anche per garantire ai cittadini che si muovono sul territorio nazionale una veloce operazione di trasferimento della propria residenza e del rapporto con l'amministrazione comunale in cui vanno a vivere. Offrirà innanzitutto servizi ai comuni – il primo gestore dell'Anagrafe nazionale è il comune – quindi servizi di consultazione e di notifica di variazioni anagrafiche; introdurrà una serie di servizi di supporto che i comuni potranno anche erogare in autonomia, per cui potranno avere una loro progettualità basata proprio sull'Anagrafe nazionale. Ci saranno poi i servizi di visura e certificazione per cittadini e professionisti, ovvero le normali pratiche svolte negli uffici comunali.
  Questo progetto presenta delle criticità. È inutile dire che quasi 8.100 comuni significano 8.100 anagrafi. Per fortuna, non sono 8.100 modelli diversi di anagrafe: c’è comunque una certa disomogeneità nei dati e nella struttura stessa delle banche dati. È prevista una fase di sperimentazione che riguarderà 27 comuni e inizierà a brevissimo. Siamo arrivati all'annuncio che volevo dare in questa sede.
  Prevediamo entro metà dicembre – può darsi che riusciremo ad anticipare di qualche giorno – la migrazione dei primi 27 comuni pilota. Il completamento di quest'attività avverrà entro la fine dell'anno. I 27 comuni pilota non sono pochi, ma capite bene che serve una loro rappresentatività, che devono avere caratteristiche dimensionali, di posizionamento geografico e, non ultimo, banche dati diverse per essere sicuri che, quando si faranno migrare tutte le 8.100 anagrafi, avremo un terreno già sperimentato. Un altro dato importante, negli sviluppi del progetto, è che recentemente sono state aggiunte come funzionalità dell'Anagrafe nazionale anche quelle relative ai registri dello stato civile e alle liste di leva. Avremo quindi un'Anagrafe veramente operativa e completa per i servizi dei comuni, che potrà sostituire i sistemi informativi locali che gestiscono le anagrafi comunali e garantire anche una riduzione dei costi. Non dimentichiamo che la digitalizzazione, oltre a garantire un incremento dell'efficienza amministrativa, ha come obiettivo anche quello di un'azione di spending review.
  Quello della fatturazione elettronica è il secondo grande progetto che avviato nel giugno 2014 ha avuto quest'anno una seconda start-up in quanto estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica, prima Pag. 5limitata solo ai fornitori della pubblica amministrazione centrale, a tutte le pubbliche amministrazioni. Oggi circa 50.000 uffici dell'amministrazione e circa 2 milioni di imprese utilizzano il servizio della fatturazione elettronica. Abbiamo superato i 14 milioni di fatture. Siamo a 15,8 milioni di file fatture, mentre le fatture che hanno superato i controlli sono 14.200.000. Siamo arrivati a un livello giornaliero di oltre 70.000 fatture, ma in realtà siamo quasi a 100.000. È un processo che sta andando sempre più in crescendo: di questo prodotto informatico è partner tecnologico Sogei, che l'ha progettato, realizzato e lo gestisce, ma titolari dell'iniziativa sono l'Agenzia delle entrate e la Ragioneria generale dello Stato. È un sistema multicanale, perché utilizza sia il canale PEC sia il canale Web HTTP e il canale FTP per gli invii massivi, quindi è un sistema, come abbiamo già detto in altre audizioni, flessibile sia per le piccole sia per le medie e grandi imprese. Il dato su questo progetto è assolutamente positivo. Come sapete, ci sarà l'evoluzione del progetto proprio grazie a questa fase di crescita graduale, prima con la pubblica amministrazione centrale, poi con tutta la pubblica amministrazione e adesso anche verso la B2B, ovvero la fatturazione tra imprese.
  Si prevede il passaggio per un volume complessivo annuo di circa 2 miliardi di fatture dai circa 50 milioni di dimensionamento attuale. Si tratta di un incremento veramente consistente della scala dimensionale. Anche questo è un processo di digitalizzazione che si estende addirittura a tutto il sistema imprenditoriale, quindi dei rapporti tra imprese e tra le stesse imprese e l'amministrazione, il che rappresenta una vera rivoluzione digitale del Paese.
  Dal punto di vista di Sogei, si tratta di un sistema con un'architettura composta da circa 35 server, una RAM con capacità di 450 giga e circa 240 processori connessi ai suddetti server. In ordine di utilizzo e di sperimentazione, l'ultimo è stato proprio il 730 precompilato.
  Qui voglio fare un vero ringraziamento ai lavoratori e alle lavoratrici di Sogei, perché è stato compiuto uno sforzo enorme per la fase di acquisizione dei dati. Si è trattato della start-up di una nuova strategia di rapporto tra l'amministrazione e il cittadino. Sono stati compilati, predisposti, elaborati 20,5 milioni di dichiarazioni. Questo ha comportato circa 160 milioni di elementi informativi, cioè circa otto volte il numero delle dichiarazioni realizzate. Gli elementi informativi riguardano tutte le componenti della dichiarazione, i redditi da terreni e fabbricati, quelli da lavoro dipendente e autonomo, gli oneri detraibili e deducibili e la banca dati dei versamenti degli F24. Elemento fondamentale è stato proprio l'acquisizione di questi 160 milioni di elementi e la verifica di questi dati. Con i suoi 39 anni, compiuti il 28 maggio 2015, Sogei è la società di informatica pubblica con la maggiore esperienza nella gestione di banche dati. Proprio grazie a quest'esperienza, ma anche grazie all'infrastruttura, che significa avere una capacità di calcolo significativa, è stato possibile elaborare un volume così importante di dati e presentarli ai cittadini anche in una forma veloce e di rapido utilizzo. Il sistema è stato implementato con un supercluster che si interfacciava con il sistema di calcolo mainframe già esistente in Sogei, un'interfaccia che consentiva ai cittadini di loggarsi con credenziali ad alta sicurezza rilasciate dall'Agenzia delle entrate e dal sistema federato con INPS e con la Guardia di finanza. Un sistema che ha federato un numero di credenziali molto significativo. È cresciuto il numero di persone che si sono autenticate a questi siti, per cui si tratta di un progetto che ha ridotto il divario digitale, come sappiamo in Italia ancora rilevante: nonostante in Italia vi siano tantissimi siti della pubblica amministrazione, il coefficiente di utilizzo dei servizi informatici è ancora basso.
  Possiamo dire che nel dominio del fisco siamo veramente a livello della massima evoluzione e innovazione. Il progetto del 730 ne è stato davvero un esempio notevole. Abbiamo avuto 19 milioni di contribuenti Pag. 6serviti, molti attraverso il CAF – ma questo dipende anche dall'abitudine del cittadino, che potrà essere gradualmente modificata – mentre 1,5 milioni in via autonoma si sono serviti sul sito dell'Agenzia delle entrate mediante la piattaforma informatica realizzata da Sogei. Siamo arrivati a 4,5 milioni di utenti con credenziali in Agenzia delle entrate, oltre ai 9 milioni circa di quelli federati col sistema INPS.
  In questa slide sono riportati anche i numeri dei singoli invii, delle elaborazioni fatte. Per darvi un'idea, su tutti i domini il lavoro è stato veramente enorme. Sapete come la composizione dei redditi da terreni e fabbricati sia cospicua, per cui è stato fatto un lavoro di verifica dei dati disponibili di presentazione ai cittadini per un loro controllo e, eventualmente, per l'accettazione del dato riportato nella dichiarazione. Da quest'anno, com’è noto, saranno inseriti anche i dati relativi alle spese sanitarie. Si completerà dunque ulteriormente questo processo, che è stato veramente l'inizio di un progetto strategico, con l'introduzione delle spese sanitarie. Queste ultime, tra l'altro, rientrano a loro volta nel perimetro gestito da Sogei col circuito della tessera sanitaria, che, come sapete, assieme alla carta nazionale dei servizi a livello regionale viene prodotta e inviata dall'Agenzia delle entrate con la collaborazione di Sogei.
  Tornando al tema dei dati, pilastro di qualsiasi servizio informatico, l'esperienza di 39 anni di Sogei è veramente la base per il lavoro che stiamo svolgendo: l'integrazione, ma soprattutto l’information governance e la qualità delle banche dati. Oggi abbiamo diviso il patrimonio informativo gestito da Sogei – mi riferisco in questo caso al ramo finanze, che riguarda la parte fiscale di cui ci stiamo occupando – in 84 domini, ognuno dei quali ha un numero di banche dati di riferimento (s'immagini la parte del catasto, delle verifiche, degli invii, delle comunicazioni). Complessivamente, le banche dati centralizzate e integrate più strategiche sono 218. Una serie di banche dati sono asservite alla business intelligence, e pur non facendo parte di quest'enumerazione, si tratta di banche dati altrettanto importanti e utilizzate. Questo sistema serve non solo il Ministero dell'economia e delle finanze, ma una serie di soggetti che si interfacciano con questi sistemi informativi. Tengo a dire che stiamo parlando di sistemi ormai full digital. Il sistema dell'Agenzia delle entrate, quello dell'Agenzia delle dogane e anche tutto il sistema dell'economia, quindi la parte relativa alla Ragioneria, al Dipartimento del Tesoro, al Dipartimento dell'Amministrazione generale, sono ormai full digital. Questo non vuol dire che sia meno importante l'intervento dell'uomo, tutt'altro, ma che i dirigenti e funzionari degli uffici possono contare su servizi applicativi informatici che rendono l'attività operativa degli uffici stessi molto più efficiente e produttiva, dando all'azione amministrativa una modernità che deve caratterizzarla soprattutto in quest'epoca di digitalizzazione.
  La gestione di queste banche dati prevede anche una loro classificazione: in base alla sicurezza, caratterizzata dalla sigla RID – riservatezza, integrità e disponibilità – o alla tipologia dei dati personali contenuti, ovvero una classificazione per livello di privacy. Sono misure di sicurezza idonee a garantire un grado di protezione a fronte di potenziali minacce derivanti dalla criticità del dato. Sapete bene come in questi mesi gli attacchi informatici e le situazioni riconducibili al cosiddetto cyber crime, abbiano interessato i massimi livelli del Governo in relazione a determinati eventi occorsi. Cito quanto accaduto in relazione all’Hacking Team come riferimento generale. Avere un soggetto che, come Sogei, fa della sicurezza informatica, della privacy, quindi dell’information governance a tutto tondo uno dei punti di forza e uno degli elementi di investimento in formazione e organizzazione interna è una garanzia per tutta l'amministrazione, che di questi dati è il fruitore, ma anche il titolare. I titolari dei dati che gestiamo sono, infatti, le altre amministrazioni, l'Agenzia delle entrate, la Ragioneria, le Dogane, eccetera.Pag. 7
  Come vedete, in particolare il mondo del fisco è caratterizzato dalla parte alta, che va dal catasto al fisco nell'accezione più precisa del termine, alle Dogane, che, come sapete, insieme ai Monopoli, gestiscono anche il sistema dei giochi e costituiscono uno dei sistemi informatici d'eccellenza a livello nazionale che si interfaccia con il mondo esterno per tutte le dichiarazioni doganali delle merci in ingresso e in uscita dall'Italia, veramente un biglietto da visita per il nostro nel rapporto con i Paesi esteri. Anche a livello di gettito è molto importante, perché gestisce tutte le accise, i tabacchi e i giochi, che rappresentano una quota molto elevata del gettito erariale, nell'ordine dei 50 miliardi. Dal punto di vista del contrasto alle frodi e all'evasione, anche le Dogane rivestono un ruolo fondamentale.
  L'evoluzione del sistema va verso un sistema integrato di banche dati. Ormai abbiamo una gestione delle nostre banche dati totalmente integrata, la cosiddetta interoperabilità, e anche un sistema di misurazione della qualità dei dati. Adottiamo uno standard internazionale del data quality model, l'ISO/IEC 25012, che definisce quindici caratteristiche, tra cui le principali sono accuratezza, precisione e riservatezza. Una banca dati costruita secondo questo modello standard garantisce un allineamento e un'interfaccia più agevole con qualsiasi altra banca dati anche di un altro Paese. Lo scambio anche a livello fiscale con altri Paesi – sapete che sono in corso accordi, ad esempio con gli Stati Uniti, e il FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act) ne è un esempio – ci obbliga sempre più, ma è un beneficio per l'efficienza fiscale del Paese Italia, avere un sistema interfacciabile anche con standard internazionali. L'individuazione di errori, inefficienze, e quindi di interventi correttivi ed evolutivi di queste banche dati, fanno parte dell'attività quotidiana che svolgiamo anche grazie a questa grande esperienza di Sogei.
  Mi fermo qui. Se ci sono delle domande, sono a disposizione. Ci tengo, come dato conclusivo, a ricordare che è in atto un processo di trasformazione, il cui primo esempio è il 730. Anche nell'attività di contrasto all'evasione l'azione si sta sempre più concentrando sui dati, sulla comunicazione al cittadino che ci risulta abbia presentato un valore diverso. Se si ritrova con quella nostra rappresentazione, il cittadino deve tenere conto del sistema di sanzioni ridotte che consente di ripristinare la correttezza, la compliance fiscale, aderendo a questa forma di collaborazione.

  ALESSANDRO PAGANO. La ringrazio, ingegnere, perché debbo dire che abbiamo sentito una bella relazione, fatta non solo di programmazione, ma anche di riscontri, di cose realizzate.
  Personalmente, penso che da questa Commissione – me lo permetterà il presidente – sarà giudicato in termini molto positivi, non fosse altro perché, anche grazie al programma fatto dal presidente all'inizio di questi nostri lavori di legislatura, era stato immaginato esattamente quello che oggi cominciamo a toccare con mano. Il fatto stesso che Sogei sia stata coerente con una mission e una programmazione dà soddisfazione a questa Commissione. Penso dia di riflesso soddisfazione a tutta la struttura. I miei complimenti e penso quelli di tutti non erano scontati, ma sono oggi doverosi.
  La programmazione, peraltro, ha un timing stretto, interessante, con scadenze entro fine anno per 27 comuni pilota e, addirittura, per tutti gli 8.000 – se ho bene inteso – entro la fine del prossimo, il 2016. Significa che il 50 per cento dei problemi di questo Paese – non sto esagerando visto che passeremo dall'INAIL alla motorizzazione, all'INPS, ai servizi comunali e persino agli studenti universitari – sarà realmente risolto. È veramente una grande speranza che secondo me, presidente, questa Commissione deve valutare in che termini comunicare, visto che qui c’è chi l'ha eseguita, ma anche chi ha contribuito alla programmazione, quindi un invito è a comunicare in tal senso.
  Rimane, secondo me, l'altro 50 per cento. Sono stato assessore regionale in Sicilia quasi di tutto, e quindi ho ben Pag. 8chiaro che nel bilancio della mia regione il 56 per cento era rappresentato dai costi della sanità e il 44 dal resto del mondo, come nelle partite di una volta. È inquietante, e non penso che a livello macro i numeri delle altre regioni siano diversi. Visto che sappiamo che un 56 per cento di spese è inefficiente per definizione – naturalmente, con punte avanzatissime come quelle del sud, ma anche punte da non sottovalutare in molte regioni del nord, giudicate efficienti se parametrizzate a noi, ma probabilmente soccombenti nei confronti del Nord Europa, tranne uno o due casi – dobbiamo puntare tutta l'attenzione sulla sanità.
  Racconto nell'ultimo minuto che mi ero prefissato un'esperienza di quest'estate. Presidente, con il nostro ruolo si dice che di tutto questo spesso non ci accorgiamo e che le porte si aprono. Quest'anno, invece, un collega deputato ha avuto un problema con la figliola che si è fratturata un braccio. Di quello che è successo per i controlli sono stato protagonista perché ero in Sicilia e l'ho accompagnato fisicamente. Il medico di base non c'era, e quindi l'abbiamo sostituito con la struttura dell'ASP, siamo passati al servizio prenotazioni, poi al pagamento del ticket, all'esame radiologico, al riscontro della prestazione – siamo a cinque passaggi – per non parlare di quello che succede con i pazienti che barano, si sottopongono tre o quattro volte agli stessi esami per controlli di qualunque genere, o con i medici di famiglia, sottoutilizzati nella loro funzione principale, e che invece spesso sono passacarte di ricette non vere o di malattie non vere, e chi più ne ha più ne metta. Noi parliamo di spending review, ma grosso modo il 56 per cento della spesa è rappresentato dalla sanità, del quale sappiamo che almeno un 15, 20, 30 per cento, forse anche di più, in alcune regioni è di autentico spreco. Vorrei sapere se avete messo mano alla programmazione per la sanità. Ho intravisto qualcosina, ma siccome avete una potenza di fuoco notevolissimo, gli esempi che ho appena citato sono la prova concreta che già intervenire sotto un profilo burocratico significa fare spending review vera e autentica, oltre che efficientare il sistema ed evitare al povero cittadino di perdere giornate al lavoro per le file a cui è costretto da una burocrazia assurda e ignobile. Detto questo, la domanda è implicita nell'osservazione.

  MICHELE PELILLO. Anche da parte mia vengono i complimenti più sinceri per quello che abbiamo sentito. La soddisfazione è di cominciare a vedere realizzate tante cose, quindi di parlare di fatti e non più di progetti. Ed è una soddisfazione particolare.
  Sull'Anagrafe nazionale vorrei sapere che cosa dice l'ANCI. Vi ci siete rapportati ? Sono curioso di sapere che cosa ne pensa.
  Mi è chiara la prospettiva dei comuni quando questa riforma sarà compiuta e a regime, mi è chiara quella dell'amministrazione centrale. Dalla parte dell'utente cittadino, che cosa possiamo aspettarci ? Quello è ciò che ho più difficoltà a immaginare. I comuni non avranno più questo peso organizzativo, l'amministrazione centrale potrà allineare tutte le banche dati e così via: vorrei che ci soffermassimo sulla questione del vantaggio del cittadino-utente.
  Passando ad altro argomento, al 730, vorrei riprendere un po’ la slide 1/3, per capirla bene, perché è un argomento che abbiamo trattato moltissimo. Allora, che cosa significa 20,5 milioni di modelli predisposti ? Perché invece 16,8 milioni di dichiarazioni acquisite ? Vorrei comprendere un po’ meglio tutti i numeri. Sul 730, infine, che valutazione dà dei circa 1.400.000 utenti che l'hanno fatto direttamente ? È un dato che avevate previsto ? Abbiamo la possibilità di compararlo con un'altra esperienza ? Mi chiedo se questo dato sia sufficientemente incoraggiante.

  PRESIDENTE. Mi aggiungo ai ringraziamenti da parte della Commissione, che – con molta franchezza – è stata forse la prima a spronare Sogei e tutto il sistema verso alcuni obiettivi che finalmente vediamo raggiunti. Forse bisogna pensare di comunicarlo meglio, nel senso che l'Anagrafe Pag. 9nazionale dei residenti è veramente un grande obiettivo, che – basta leggere i resoconti di questa Commissione – dal primo giorno abbiamo cercato di portare avanti. Propongo, quindi, alla Commissione, magari qualche tempo prima della partenza, una conferenza stampa alla Camera o al Senato per comunicare alcuni obiettivi che sembrano di poca importanza. Se, però, pensiamo alla fatturazione elettronica e al 730 precompilato, abbiamo fatto più in questi anni che in vent'anni di amministrazione. A nome mio, poi, ma penso anche della Commissione, voglio chiederle una riflessione sul tema della banda larga. Ogni giorno sui giornali e sui media si discute sulla sua opportunità se non abbiamo i servizi da metterci dentro. Questo è un tema che dobbiamo spiegare, perché il modo in cui oggi viene presentata l'opportunità della banda la rende poco comprensibile.

  CRISTIANO CANNARSA, presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa. Innanzitutto, vi ringrazio per i complimenti, che trasferirò a tutto il personale di Sogei. Come ho detto, infatti, si è trattato veramente del lavoro di migliaia di dipendenti di Sogei, con una dedizione unica. Tengo a sottolineare – è un dato importante – che dal settembre 2014 siamo stati inseriti nell'elenco ISTAT. Ovviamente, di per sé non è un fatto negativo, tutt'altro. Siamo una società detenuta al 100 per cento dall'amministrazione dello Stato, dal Ministero dell'economia e delle finanze, quindi era abbastanza normale che fossimo in quell'elenco. Questo, però, comporta in via indiretta – una serie di norme concerne l'elenco ISTAT – l'applicazione di una serie di restrizioni. Mi riferisco anche alla gestione del personale. Tenete conto che Sogei opera h 24, 365 giorni all'anno, che vuol dire gestire turni di notte, quindi con una flessibilità dell'orario di lavoro che in altre aziende, soprattutto pubbliche, non è previsto. È a tutti gli effetti un'azienda industriale. Abbiamo una potenza elettrica installata di 5,5 megawatt e stiamo provvedendo a un incremento di potenza di 1,6 megawatt, proprio per consentire una sicurezza sempre maggiore anche dal punto di vista della dotazione impiantistica e del servizio che eroghiamo. Si tratta dunque di un'azienda industriale e oggi bisogna secondo me riflettere su questo. Forse questa è la sede anche per mettere sul tavolo la problematica.
  Incassati i complimenti, di cui vi ringrazio, vi ricordo, e mi fa molto piacere, che veramente dal primo giorno abbiamo iniziato a parlare di anagrafe nazionale e di fatturazione elettronica: il fatto di averle realizzate insieme dà anche a me personalmente una grande soddisfazione.
  In particolare, onorevole Pagano, quello della sanità, e non solo quello, è uno degli altri domini che riguardano il cittadino digitale, che di fatto faremo nascere proprio con l'Anagrafe nazionale. Il cittadino deve necessariamente essere trattato digitalmente in tutte le parti dell'amministrazione, inclusa la sanità, ambito con cui entra in contatto con minore piacere, visto che normalmente è connessa a uno stato di malattia. Oggi già una parte del circuito sanitario, quella connessa all'unificazione del codice fiscale e della tessera sanitaria, c'entra con SOGEI. Come vedete, nella slide in cui erano riportati i blocchi fondamentali in maniera semplificata, c’è una parte sanità con 830 milioni di ricette mediche ricevute da Sogei nel 2014. Già esiste, per fortuna, un'infrastruttura utilizzata dai medici, proprio con i certificati relativi alle problematiche di lavoro, in parte erogata e gestita da Sogei.
  Se vogliamo dare adesso un'ulteriore mission su cui ci misureremo con voi nei prossimi mesi, questa è sicuramente rappresentata dal fascicolo sanitario elettronico come dotazione del cittadino. Sapete che adesso c’è il progetto «Italia, login !», che prevede l'accesso per il cittadino al sistema informatico pubblico con il sistema delle credenziali dello SPID, il sistema pubblico di identità digitale, con un PIN unico. Il cittadino accederà a questo sistema, che sarà diviso in varie sezioni: fisco, domicilio (la parte più anagrafica), sanità, studio, lavoro (INPS) e via dicendo. Immagino questo percorso di digitalizzazione Pag. 10in cui è fondamentale la creazione del luogo informatico digitale in cui il cittadino si viene a trovare. Il fascicolo sanitario costituisce dunque un obiettivo che sicuramente perseguiremo con la massima determinazione.
  La determinazione, come sapete, è importante, perché si tratta di percorsi complessi, che riguardano tanti soggetti. Nel caso dell'Anagrafe nazionale, l'ANCI è stata uno degli attori fondamentali nel percorso precedente alla progettazione, quello di inquadramento normativo e regolamentare, quindi anche per il regolamento anagrafico. Devo dire che la collaborazione al tavolo di lavoro con il Ministero dell'interno, il Ministero della funzione pubblica, con i ministri, le persone delegate, con l'ANCI e con l'Agenzia per l'Italia digitale ha conosciuto un lungo percorso, ma anche soddisfacente. Se oggi possiamo dire di aver raggiunto questo successo, è grazie a tutti questi soggetti che hanno modificato anche il modo di progettare le cose a livello di pubblica amministrazione. È stata una progettazione collaborativa.
  È chiaro che l'ANCI aveva magari obiettivi diversi da Sogei o da ISTAT, che pure faceva parte del tavolo, ma ciascuno ha cercato di portare i suoi temi, le sue priorità, e poi in quella sede si sono raggiunti punti di accordo su qualcosa che fosse realizzabile in tempi accettabili. È una sperimentazione che secondo me può essere riutilizzata, magari traendo anche qualche spunto per cercare di migliorare e velocizzare i processi.
  Quale vantaggio trae il cittadino dall'Anagrafe nazionale ? Da cittadini non di un comune, ma di uno Stato, di una Nazione, spesso la nostra mobilità sul territorio è complicata dalle pratiche amministrative di cui abbiamo bisogno passando da un comune all'altro. Avere un'unica anagrafe, che il cittadino sia a Milano, a Torino, a Roma o a Caltanissetta, agevola in maniera enorme la sua possibilità di trasferirsi e di essere immediatamente riconosciuto nel suo nuovo stato amministrativo, quindi nella sua nuova residenza amministrativa. Il che vuol dire poter immediatamente iscrivere i figli a scuola, accedere a servizi, avere i certificati di residenza, di stato civile, di stato di famiglia e via dicendo. Il comune potrà poi nella sua totale autonomia erogare al cittadino dei servizi basandosi proprio sulla presenza dell'Anagrafe nazionale. Potrà, quindi, amplificare – vado all'osservazione del presidente – il numero di servizi di cui il cittadino potrà beneficiare, dandosi così anche una maggiore redditività ai progetti proprio dell'infrastruttura ottica della banda larga.
  Diversamente, siccome sapete che l'Italia è divisa in aree bianche, grigie e nere: in un'area bianca, cioè a bassa densità di servizio e di popolazione, è difficile giustificare un progetto di investimento in un'infrastruttura, come un'autostrada. Realizzare un'autostrada o una ferrovia in una regione in cui la densità della popolazione è bassa e magari le persone utilizzano altri mezzi è sicuramente un progetto senza redditività economica. La redditività economica è fondamentale, possibilmente trasformando le aree bianche in grigie e queste in nere. Questo si fa realizzando servizi, che significa anche lavoro – non dimentichiamolo – per le imprese che lavoreranno alla progettazione, realizzazione di questi servizi, erogati poi nominalmente dal comune di appartenenza. Il comune, quindi, diventa un punto che beneficia, a mio avviso, nel rapporto con la cittadinanza di un'infrastruttura molto moderna, più efficiente e fruibile, anche sotto il profilo, non ultimo, dei costi e della spesa.

  MICHELE PELILLO. Possiamo immaginare un accesso diretto alla banca dati o sarà sempre attraverso la mediazione del comune ?

  CRISTIANO CANNARSA, presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa. Assolutamente sì: dobbiamo immaginarlo.

  MICHELE PELILLO. Quanto all'autenticità del certificato ?

  CRISTIANO CANNARSA, presidente e amministratore delegato della SOGEI Spa. Pag. 11Proprio perché l'Anagrafe unica è stata costruita con determinati modelli – qui conta la componente del Ministero dell'interno e dei comuni e il regolamento anagrafico – si tratta di dati assolutamente certificati, quindi la loro veridicità ha effetto legale. Uno dei presupposti fondamentali è stato proprio quello di dare valore legale ai dati della banca dati unificata. Sicuramente questo è un dato importante, anzi, ha fatto bene a sottolinearlo, perché non è una cosa secondaria.
  Prima si parlava della sanità. Tengo a fare un'osservazione. Come sapete, Sogei è una società in house del Ministero dell'economia e delle finanze: oggi anche in ambito europeo, la direttiva n. 24 del 2014 in Europa ha stabilito che l’in house può essere orizzontale. Questo ha una logica di razionalizzazione dell'amministrazione e anche di razionalizzazione dei costi. A mio avviso, è fondamentale immaginare un modello di in house orizzontale proprio per quello che stiamo dicendo. Oggi l'interoperabilità delle banche dati senza un in house orizzontale è difficile. Sottolineo, peraltro, che in house non vuol dire disintermediazione del mercato, tutt'altro. Tramite Consip utilizziamo tutti i fornitori di informatica italiani ed esteri: i più grandi operatori al mondo sono fornitori di Sogei. Siamo tra i grandi interlocutori anche di queste multinazionali estere. Insieme ad altri soggetti importanti, rappresentiamo per queste realtà imprenditoriali un mercato molto importante. Secondo me, dobbiamo veramente auspicare sempre che ci siano aziende che fanno ricerca e investimenti proprio nell'innovazione, e che mettano questi investimenti tecnologici a disposizione dell'amministrazione, che deve esserne un fruitore. Vogliamo essere un integratore di sistemi, di banche dati, un cervello di pianificazione e progettazione di questi sistemi sempre in un'ottica di razionalizzazione, riduzione della spesa ed efficienza per il cittadino. Penso che questo sia l'obiettivo che un'amministrazione deve darsi. Davvero auspico che il quadro normativo consenta a Sogei di potersi cimentare come in house orizzontale quanto meno della pubblica amministrazione centrale, anche proprio per ridurre la proliferazione di tanti CED che vi sono presenti e che generano anche un dispendio di risorse non ottimale.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Cannarsa e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.35.