XVII Legislatura

Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria

Resoconto stenografico



Seduta n. 6 di Mercoledì 22 ottobre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ANAGRAFE TRIBUTARIA NELLA PROSPETTIVA DI UNA RAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE DATI PUBBLICHE IN MATERIA ECONOMICA E FINANZIARIA. POTENZIALITÀ E CRITICITÀ DEL SISTEMA NEL CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

Audizione di rappresentanti di Equitalia.
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 3 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 3 
Bignami Laura  ... 8 
Bellot Raffaela  ... 8 
Sciascia Salvatore  ... 8 
Pagano Alessandro  ... 8 
Mineo Benedetto , Amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 9 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 9 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 9 
Bignami Laura  ... 9 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 9 
Bignami Laura  ... 9 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 9 
Balassi Marco , responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A ... 10 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 10 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 10 
Pagano Alessandro  ... 10 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 10 
Pagano Alessandro  ... 11 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 11 
Pagano Alessandro  ... 11 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 11 
Pagano Alessandro  ... 11 
Bellot Raffaela  ... 11 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 11 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 11 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 12 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 12 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 12 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 12 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 12 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 12 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 12 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 12 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 13 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 13 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 13 
Balassi Marco , responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A ... 13 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 14 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 14 
Sciascia Salvatore  ... 14 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 14 
Pagano Alessandro  ... 14 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 15 
Balassi Marco , responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A ... 15 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 15 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 15 
Balassi Marco , responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A ... 15 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 16 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 16 
Mineo Benedetto , amministratore delegato di Equitalia S.p.A ... 16 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 16 
Vicario Renato , responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A ... 16 
Portas Giacomo Antonio , Presidente ... 16

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIACOMO ANTONIO PORTAS

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti di Equitalia.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti di Equitalia S.p.A., che, anche a nome dei colleghi, ringrazio per aver accolto l'invito della Commissione.
  Sono presenti il dottor Benedetto Mineo, amministratore delegato di Equitalia S.p.A., il dottor Marco Balassi, responsabile divisione servizi ICT, il dottor Renato Vicario, responsabile area legale e normativa, e il dottor Giovani Lombardo, responsabile comunicazione e relazioni esterne.
  L'audizione si inquadra nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'Anagrafe tributaria nella prospettiva di una razionalizzazione delle banche dati pubbliche in materia economica e finanziaria; potenzialità e criticità del sistema nel contrasto all'evasione fiscale.
  Do quindi la parola al dottor Mineo, con riserva per me e gli altri colleghi di rivolgergli, al termine del suo intervento, domande e richieste di chiarimenti.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Onorevole presidente e onorevoli commissari, grazie per l'opportunità che mi viene offerta di portare il contributo di Equitalia in ordine alla rilevante tematica della razionalizzazione delle banche dati.
  Il settore della riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate dello Stato e degli enti pubblici è l'ultimo anello della filiera impo-esattiva. Tuttavia, con la forza che gli è data dalla legge, pone in evidenza problemi e criticità connessi alle fasi che precedono, nelle quali esiste un'oggettiva polverizzazione di dati e soluzioni applicative che ciascun ente utilizza ai fini dell'accertamento e dell'affidamento del carico da riscuotere, talvolta producendo potenziali inefficienze del processo. A volte, la lunghezza dei tempi di liquidazione e trasmissione dei carichi influisce negativamente sulla qualità dei dati, a causa del disallineamento tra la posizione fiscale reale e la rappresentazione informatica che risulta dagli archivi, generando un disservizio nei confronti dei contribuenti interessati. I dati mostrano con una certa costanza che, a fronte dell'affidamento di un carico di cento, l'agente della riscossione riceve in media sgravi e sospensioni pari al 25 per cento.
  È opportuno sottolineare che il processo di riscossione correla la propria efficacia all'attualità dell'informazione e alla tempestività dell'azione. Basti pensare alla necessità di un'anagrafe aggiornata per la corretta notifica degli atti esattoriali o all'esigenza di disporre di dati di registro puntuali per iscrivere regolarmente un Pag. 4fermo amministrativo o un'ipoteca immobiliare. La capacità di disporre e operare tempestivamente con dati sempre più attualizzati porterebbe benefici sia agli enti creditori sia ai contribuenti. È noto, infatti, che esiste una relazione di inversa proporzionalità tra la vetustà di una pretesa e la probabilità di farla assolvere. Ecco perché è fondamentale evitare che gli enti arrivino al limite della prescrizione per iscrivere a ruolo un debito. Analogamente, un'informazione completa e aggiornata consente di rendere note al contribuente, attraverso Equitalia, le proprie pendenze con tempestività, consentendogli così di poterle assolvere senza dover interfacciarsi con molteplici interlocutori.
  All'atto della costituzione di Equitalia, la riscossione dei tributi era operata da 37 società e due rami di azienda, la maggior parte di origine bancaria, ognuna dotata di propri sistemi e banche dati. Ciò generava una limitata capacità nell'azione della riscossione, con errori ricorrenti dovuti, oltre che alla molteplicità dei sistemi e alle banche dati non integrate, ai processi non standardizzati. A fronte dell'estrema frammentazione societaria del sistema concessorio privato, come ricordavo prima di matrice prevalentemente bancaria, la cui acquisizione da parte di Equitalia è avvenuta in forza del decreto legge n. 203 del 2005, attraverso molteplici operazioni straordinarie di fusione, si è pervenuti a un gruppo composto da una holding e tre società sul territorio, ovvero tre agenti della riscossione. Dal 2007 è infatti iniziato l'efficace e intenso processo di riorganizzazione, che, di fatto, ha portato a questo gruppo così limitato, recando riduzioni di costi di gestione e di governance notevolissimi. Pensate che al 30 giugno 2014, rispetto al primo semestre 2013, i costi sono diminuiti di circa 38 milioni, con una riduzione di spesa di più di 200 milioni facente base bilancio 2013 su bilancio 2010, a fronte di un complessivo efficientamento delle strutture operative e della creazione degli elementi di coordinamento organizzativo indispensabili per perseguire in maniera congiunta gli obiettivi di efficacia delle azioni istituzionalmente affidate in tema di contrasto all'evasione. La migliore integrazione della filiera operativa è stata perseguita anche attraverso la fusione per incorporazione in Equitalia della società Equitalia servizi, già Consorzio nazionale dei concessionari, che era di fatto la parte abilitata all'informatizzazione degli enti.
  Dal punto di vista della necessaria evoluzione dei sistemi informativi e delle banche dati del gruppo, si è provveduto di pari passo all'unificazione delle precedenti disomogenee soluzioni e tecnologie in uso presso le diverse società e sul sistema unico della riscossione, conseguendo l'obiettivo di realizzare e diffondere un'unica soluzione applicativa per tutto il gruppo, una razionalizzazione e maggiore integrazione delle basi dati quale ulteriore fattore abilitante, il miglioramento dei processi di riscossione e una sensibile riduzione dei costi ICT. Equitalia ha da subito avviato una pluralità di interventi tesi ad aumentare la qualità delle informazioni trattate, agendo sulla tempestività della rilevazione e trasmissione, sulla dematerializzazione e integrazione dei flussi informativi e sull'integrazione con le banche dati di riferimento del Sistema informativo della fiscalità (SIF), anche per garantire l'adeguatezza dei molti controlli di qualità introdotti. Molto è stato reso possibile proprio dall'inclusione sin dal 2007 di Equitalia nel perimetro del SIF, che è una componente essenziale dell'amministrazione finanziaria e che rappresenta uno strumento insostituibile per l'efficienza dell'azione tecnico-amministrativa. La definizione dell'attuale perimetro del sistema informativo della riscossione e delle relative basi dati è stato peraltro comunicato all'Agenzia per l'Italia digitale, in ottemperanza a quanto disposto dal decreto-legge n. 90 del 2014. Si tratta di informazioni che non servono solo per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, ma sono necessarie alla realizzazione di un catalogo nazionale che consenta alle amministrazioni pubbliche di comunicare tra loro, attraverso la messa a Pag. 5disposizione a titolo gratuito degli accessi alle proprie basi dati, mediante la cooperazione applicativa.
  La comunicazione dell'elenco delle basi dati rappresenta quindi uno snodo di centrale importanza, per massimizzare l'integrazione e la condivisione del patrimonio informativo che la pubblica amministrazione può mettere a disposizione per realizzare servizi ai cittadini più efficienti ed efficaci. Come già ricordato, la necessità di disporre di basi dati accessibili e aggiornate in luogo dell'attuale parcellizzazione è particolarmente avvertita dal gruppo Equitalia. Infatti, l'efficacia e la tempestività dell'attività di riscossione presuppongono la bontà e la pronta reperibilità delle informazioni necessarie per espletare correttamente la delicata fase di notifica delle cartelle e degli altri atti esattoriali e l'eventuale successiva fase del recupero coattivo. Al riguardo, si consideri che il processo di notifica richiede grande attenzione affinché il documento sia inviato al corretto indirizzo del destinatario nel rispetto delle tempistiche di legge e sia regolarmente ricevuto. Al momento, tuttavia, le basi dati delle anagrafi dei residenti si trovano sostanzialmente ancora all'interno dei singoli comuni di appartenenza.
  Equitalia, per quanto di competenza, ai fini della validazione degli indirizzi sia in fase di formazione dei ruoli per gli enti non telematici sia in fase di cartellazione e di aggiornamento anagrafico in sede di notifica, ha avviato uno scambio indiretto di informazioni con gli stessi comuni, attraverso l'accesso ai dati che pervengono in Anagrafe tributaria tramite il processo di allineamento del sistema INA-SAIA. I dati coinvolti sono di natura toponomastica e riguardano gli indirizzi di residenza anagrafica o fiscale dei soggetti debitori. L'esigenza di bonifica, accentramento e interoperabilità delle basi dati è fortemente avvertita anche a ragione degli interventi normativi recentemente susseguitisi, finalizzati a favorire la diffusione dell'utilizzo degli strumenti di comunicazione telematici nei rapporti con i soggetti pubblici.
  In tale contesto, Equitalia, utilizzando una disposizione speciale contenuta nel decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, a seguito dell'inserimento di un nuovo comma all'articolo 26 dello stesso decreto operato dal decreto n. 78 del 2010, sta puntando in modo significativo sulla notifica degli atti della riscossione e di ogni tipo di comunicazione con l'utilizzo della posta elettronica certificata (PEC), anche nell'intento di conseguire una progressiva e sostanziale riduzione dei costi di carattere amministrativo che gravano sulla collettività. L'adozione di tale sistema di notifica per raggiungere un numero sempre maggiore di contribuenti semplifica, snellisce e velocizza l'iter procedurale, nell'interesse tanto del debitore destinatario quanto dell'amministrazione creditrice, consentendo, tra l'altro, al contribuente di verificare in tempo reale i documenti inviati da Equitalia. Quest'ultima, in pari tempo, può tracciare con maggiore sicurezza e puntualità il processo di notifica ed efficientare gli ulteriori processi interni che presuppongono il buon fine dell'adempimento. L'iniziativa ha messo tuttavia in luce alcune disfunzioni. Atteso che il sistema si alimenta a partire dagli elenchi degli indirizzi PEC già registrati presso il registro delle imprese, degli ordini o collegi professionali di appartenenza dei singoli professionisti, come previsto dal decreto-legge n. 185 del 2008, il principale problema emerso risiede nel mancato rinnovo delle caselle PEC entro le scadenze fissate dagli appositi contratti, cui consegue la cessazione delle caselle stesse, senza possibilità di ripristino, con perdita dei messaggi ricevuti e inviati. Si aggiungono anomalie secondarie puntualmente segnalate a InfoCamere, che si è mostrato comunque un partner collaborativo ai fini della relativa soluzione. In ogni caso, ove la notifica non possa essere effettuata con il canale in parola, come, a titolo esemplificativo, nel caso delle persone fisiche che non siano titolari di partita IVA e che non dispongano di una casella CEC-PAC, l'inclusione nel SIF offre a Equitalia, come sopra accennato, la banca dati anagrafica per la validazione Pag. 6dei codici fiscali e dei domicili fiscali dei contribuenti che, grazie all'interazione con il sistema di interscambio dati dell'anagrafe della popolazione residente, rende fruibili gli indirizzi fisici dei cittadini.
  Non meno importante ai fini dello svolgimento delle azioni cautelari ed esecutive è la possibilità di acquisire informazioni puntuali sul patrimonio dei debitori iscritti al ruolo in morosità. A tal fine, lo strumento cardine è costituito da un applicativo denominato ARCO, tramite il quale, in caso di mancato pagamento delle cartelle, Equitalia, nei limiti di cui al decreto ministeriale del 16 novembre 2000, sentito anche il Garante per la protezione dei dati personali, acquisisce dallo stesso sistema AT le cosiddette «possidenze dei contribuenti», sulle quali è tenuta a intentare azioni di recupero coattivo, ovvero a determinare l'inesigibilità dei carichi affidati. Si auspica, peraltro, che tale archivio possa essere alimentato anche dalle basi dati INPS, relative ai rapporti di lavoro dipendente e pensionistici, utili a evidenziare l'esistenza di elementi significativi per l'attivazione mirata e puntuale dell'espropriazione presso terzi. Fondamentale agli stessi fini è l'accesso all'archivio dei rapporti finanziari, parzialmente fruibile anche dall'agente della riscossione. Al riguardo, tenuto conto dell'esigenza, da tutti ribadita, di contrastare in modo sempre più stringente ed efficace il fenomeno evasivo, sarebbe opportuno rendere acquisibili informazioni precise circa la consistenza effettiva dei rapporti in essere, anche per evitare che l'agente della riscossione, nell'effettuare reiterati tentativi volti a individuare l'effettiva provvista, sia costretto a compiere dispendiose azioni invasive affatto mirate, lesive anche per l'immagine del debitore colpito.
  Un'altra integrazione significativa è quella conseguita con le banche dati del catasto e delle conservatorie, grazie alle quali Equitalia ha realizzato un importante progetto di insourcing per il processo di visura ipocatastale, con il duplice risultato di abbattere i costi e renderlo più efficiente ed efficace. Tale processo, come è noto, è una parte importante della più ampia operazione di riscossione cautelare e coattiva denominata «procedura immobiliare», tesa al recupero delle somme attraverso l'iscrizione ipotecaria, il pignoramento e la vendita all'asta dei beni immobili espropriati.
  Esiste allo stato una buona relazione di scambio dati telematico con il PRA, volta alla verifica e all'aggiornamento delle possidenze di veicoli registrati, emerse in prima battuta dall'interrogazione di Anagrafe tributaria, funzionale a iscrivere in via telematica il cosiddetto «fermo amministrativo». Anche in tal caso, l'aggiornamento costante e tempestivo di Anagrafe tributaria eviterebbe duplicazioni di passaggi e risparmi di spesa.
  Quanto all'interscambio sullo stato delle procedure con tutti gli enti creditori, ciò avviene oggi mediante il sistema denominato «Stato della riscossione», che raccoglie i flussi informativi di rendicontazione ed è manutenuto dall'Agenzia delle entrate sempre presso Anagrafe tributaria. Il sistema è in grado di presentare all'ente che si collega tutto l'iter della riscossione, dal ruolo al riversamento delle somme riscosse, garantendo la tracciabilità completa di tutti gli stati e l'interrogazione per diverse tipologie di chiavi di ricerca.
  Un ulteriore valido esempio di interoperabilità è costituito dall'integrazione dei sistemi di Equitalia con quelli delle reti di pagamento. Anche per una maggiore semplificazione delle incombenze a carico dei contribuenti, Equitalia ha infatti posto in essere numerose iniziative volte ad attivare canali alternativi allo sportello che garantissero capillarità territoriale, orari e giorni di apertura più ampi e flessibili. In tal senso, in applicazione del protocollo Reti amiche, con il Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, sono stati sottoscritti specifici accordi al fine di creare sinergie che migliorassero l'efficienza del servizio. Nella fattispecie, è stato sviluppato un sistema integrato di colloquio informatico tra Equitalia e i partner di seguito indicati, che consente al contribuente di saldare il dovuto con l'opzione di ricalcolo degli importi.Pag. 7
  Nel gennaio 2011 è stata abilitata la rete dei tabaccai convenzionati con la Banca ITB aderenti alla Federazione italiana tabaccai, consentendo il pagamento di tutti i bollettini e RAV presso 15.000 punti di pagamento diffusi sul territorio. Nel giugno 2013 sono state abilitate le reti Sisal e Lottomatica su altri 60.000 punti.
  A dicembre 2013 è stata implementata la funzionalità del ricalcolo degli importi presso la rete Poste italiane, che da sempre rappresenta per numero di pagamenti effettuati il canale maggiormente utilizzato dai contribuenti. Attualmente è in corso di implementazione la funzionalità di aggiornamento degli importi anche per la rete bancaria, attraverso la piattaforma informatica del Consorzio banche italiane, mentre è allo studio l'adesione al nodo SPC dei pagamenti dell'AGID, la piattaforma tecnologica per rendere possibili i pagamenti telematici presso le pubbliche amministrazioni e i gestori dei pubblici servizi. Questo nodo pone al centro del processo gli utenti, ai quali viene offerta la possibilità di effettuare in via telematica e con gli strumenti elettronici i pagamenti in favore delle amministrazioni pubbliche, avendo preliminarmente la certezza della bontà dell'importo del pagamento stesso e contestualmente una ricevuta liberatoria da parte dell'amministrazione beneficiaria.
  SOGEI dal lontano 2007 è il partner tecnologico attraverso il quale Equitalia realizza tutto lo scambio informativo con l'Agenzia delle entrate e con gli enti facenti parte del SIF. È proprio con SOGEI che si è dato avvio all'inserimento del Sistema informativo della riscossione del gruppo Equitalia all'interno del Sistema informativo della fiscalità, affidando fra l'altro a quest'ultima la relativa conduzione. In prospettiva, si prevede una crescente collaborazione, improntata a rendere i sistemi del SIF sempre più interoperabili, a supporto di tutti i processi e di tutti i servizi che richiedono una disponibilità e una circolarità sempre più tempestive delle informazioni tra Equitalia e gli enti.
  Oggi possiamo parlare di interoperabilità raggiunta con successo nell'ambito del servizio di verifica inadempimenti, che consente a tutte le amministrazioni pubbliche, prima di effettuare il pagamento di somme di importo superiore ai 10.000 euro, di verificare se il beneficiario sia inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle esattoriali. Il servizio è stato realizzato in base a quanto prevede l'articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973. Per utilizzare questa funzionalità, l'amministrazione dovrà estrarre dai propri sistemi informatici i dati dei beneficiari dei pagamenti da sottoporre a verifica e predisporli in file conformati al tracciato standard.
  Il servizio di verifica inadempimenti è stato inoltre implementato con la nuova funzionalità di certificazione credito, al fine di consentire la compensazione tra crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili verso la pubblica amministrazione e i carichi affidati all'agente della riscossione trasfusi nelle cartelle di pagamento notificate entro la data prestabilita dallo stesso legislatore. Tali crediti devono essere, infatti, confermati dall'amministrazione pubblica debitrice, attraverso la certificazione che la stessa rilascia su specifica richiesta dell'impresa o professionista creditore, secondo le modalità stabilite dal decreto ministeriale del 22 maggio 2012.
  Analogamente, l'interoperabilità si mostra funzionante e preziosa con riguardo al nuovo sistema di controllo per il possesso dei requisiti in capo agli iscritti a gare d'appalto. Si tratta dell'AVCPASS, il sistema collegato per la raccolta di tutti i documenti relativi alla partecipazione dei soggetti privati ai bandi sugli appalti, tra i quali è inclusa la dichiarazione di regolarità fiscale che l'Agenzia delle entrate è tenuta a rilasciare, anche avvalendosi del servizio erogato proprio dagli agenti della riscossione, volto all'individuazione dell'eventuale debito iscritto a ruolo, scaduto ed esigibile, afferente a imposte e tasse.
  Equitalia nella lotta all'evasione ha assunto in pochi anni un grande valore per il suo fondamentale ruolo al servizio delle pubbliche amministrazioni. Oggi la società, Pag. 8interamente pubblica, non si limita ad assicurare il corretto funzionamento del servizio di riscossione, ma garantisce anche una fondamentale funzione di deterrenza, favorendo il progressivo innalzamento del tasso di adesione spontanea agli obblighi tributari. Tuttavia, per ridurre l'incidenza di criticità sovente enfatizzate sui media, Equitalia deve essere messa in condizione di operare all'interno di un quadro di riferimento in cui tutti gli attori agiscano in modo sempre più coordinato, affinché essa non venga percepita dall'opinione pubblica come un'entità separata e distinta dall'insieme del sistema fiscale e previdenziale.
  Nel contesto delineato, risulta fondamentale massimizzare le sinergie tra tutti gli attori coinvolti, attraverso la realizzazione di servizi sempre più integrati lungo l'intera filiera della riscossione. Per questo motivo, diventa fattore abilitante la realizzazione di sistemi e basi dati sempre più interoperabili fra tutti gli attori interessati, in cui l'informazione è resa disponibile con crescente tempestività e maggiore qualità. A ogni buon conto, l'andamento delle riscossioni, al netto di sgravi e sospensioni, come sopra quantificati, dei soggetti privi di possidenze e del carico afferente a falliti e deceduti, si attesta intorno al 20,6 per cento.

  LAURA BIGNAMI. La ringrazio. A una delle domande che volevo porle, mi ha già risposto implicitamente. Per quanto concerne i numeri, lei parlava del 20,6 per cento. In realtà, quanti sono gli euro attualmente da riscuotere che le risultano ? All'inizio parlava del 25 per cento. Di questi, quanti ne riscuote in un anno ? C’è qualcosa che non mi torna nelle slide sulla stabilità.

  RAFFAELA BELLOT. Abbiamo visto anche nelle altre audizioni l'importanza di arrivare a una rete che riesca a dialogare in maniera veloce e ottimale. La mia domanda riguarda l'evasione. A un certo punto, nelle conclusioni lei dice che vi è un innalzamento del tasso di adesione spontanea. Vorrei sapere quale settore risponde maggiormente a questa adesione e in che percentuale, e quali sono invece le tipologie di evasione sulle quali dovete incidere di più.

  SALVATORE SCIASCIA. Ho due domande.
  La prima riguarda l'ultima parte del suo ottimo intervento. Lei afferma che diventano un fattore abilitante i sistemi sempre più integrati. Vorrei sapere quali sono le manchevolezze del sistema complessivo. In pratica, chi non fornisce i dati ? Nella prima parte lei ha detto che non si è ancora attuata la connessione con il sistema INPS. Mi permetto di fare un esempio. Dunque, la vostra società non è in grado di sapere se io sono dipendente INPS, pensionato o dipendente da una società. È così ?
  L'ultima questione è relativa all'ambito della riscossione. Se non vado errato, effettuate le operazioni di riscossione anche per gli enti territoriali (comuni, regioni province). Sui 7.000 comuni, qual è il tasso oppure il numero approssimativo dei comuni che hanno optato per la riscossione in Equitalia e di quelli che invece hanno costituito consorzi particolari tra comuni oppure agiscono direttamente ?

  ALESSANDRO PAGANO. Presidente, forse sarebbe opportuno che alle mie domande si rispondesse per ultimo, per dare precedenza ai senatori. Lo dico da un punto di vista metodologico.
  Ho avuto il piacere di lavorare con il dottor Mineo per quattro anni e mezzo, perché quando io ero assessore lui è stato il mio direttore generale alle finanze alla regione Sicilia, con risultati eccellenti. Conosco bene il dottore Mineo e i risultati che ha raggiunto. Parla per lui tutto quello che ha saputo realizzare.
  Non farò una domanda che attiene al livello della discussione odierna, perché immagino che si tratti di domande che saranno trattate o sono state già trattate. Vorrei invece porle una domanda sull'efficientamento del sistema. È noto, leggendo sulle cronache, che sotto la sua Pag. 9direzione c’è stato un efficientamento di almeno un centinaio di milioni o forse di più, in termini di spending review realizzata e di miglioramento della struttura in quanto tale rispetto all'eredità ricevuta.
  Vorrei sapere, forte di questa sua esperienza manageriale, quali saranno i prossimi step. Abbiamo letto dei risultati che forse sarebbe opportuno ulteriormente richiamate, ma vorrei sapere soprattutto quali sono le dinamiche e le prospettive future per far sì che Equitalia diventi sempre più utile al sistema Italia.

  BENEDETTO MINEO, Amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Senatrice Bignami, riguardo ai dati, mi riprometto di fornire esattamente un prospetto preciso. Adesso posso parlare dell'argomento con un buon grado di approssimazione. Sono circa 890 i miliardi che dal 2000 al 2014 sono stati caricati su Equitalia come ruoli da riscuotere. Per questo importo, vi comunicherò quali sono i dati che sono stati sgravati con le sospensioni, con i falliti, con i deceduti, con i nullatenenti e così via. Si tratta di un carico lordo, ma noi dobbiamo riscuotere su un carico netto. Non basta che l'ente dia i ruoli da riscuotere e li iscriva come residui attivi, dopo dobbiamo agire noi. Se leviamo gli sgravi per indebito, le sospensioni, i falliti, i deceduti e i nullatenenti, che sono circa il 27 per cento, su questo carico netto abbiamo riscosso oltre il 20 per cento.

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. Teniamo conto che in quell'importo abbiamo calcolato come carico riscuotibile anche quello pervenuto nell'ultimo anno. Parliamo sempre di 60-70 miliardi di euro. Quello che si riesce a riscuotere a ridosso dell'affidamento del carico è sicuramente una percentuale molto più bassa.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Infatti, questo 20,6 per cento è la media. Tanto più è recente il carico, tanto meno abbiamo svolto azioni per poterlo riscuotere. Teniamo conto che a Equitalia arriva la patologia del sistema, cioè coloro che non hanno pagato spontaneamente.
  Quanto più, invece, ci allontaniamo da questa data, cioè nel campione di riferimento ci avviciniamo al 2000, la percentuale sale al 36 per cento. Chiaramente sull'ultimo anno la percentuale è molto più bassa perché ancora non abbiamo potuto mettere in atto le azioni per riscuotere. La senatrice Bellot chiedeva quanto fosse cresciuta l'adesione spontanea. Equitalia è operativa dal primo ottobre del 2006, ma di fatto le prime azioni sono del 2007. Se mettiamo a confronto l'adesione spontanea dei due più grandi enti, in questo caso la parte previdenziale ed erariale, cioè INPS e Agenzia delle entrate, con la curva della riscossione coattiva, vediamo che la curva dell'adesione spontanea sale molto più velocemente. Questo vuol dire che l'azione di deterrenza svolta da Equitalia (lo Stato oggi arriva anche a chi non paga) fa crescere di molto l'adesione spontanea. Sono dati tratti da nostri studi che non ho con me, ma li fornirò.

  LAURA BIGNAMI. Anche Befera qualche mese fa mi promise gli stessi dati. Spero che lei sia più efficiente.

  PRESIDENTE. Befera non fa più parte di Equitalia.

  LAURA BIGNAMI. Ne ha avuto di tempo.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Sono stato in audizione in Commissione finanze al Senato e abbiamo già fornito questi dati, per cui sono pubblici. Non abbiamo nulla da tener nascosto. Per quanto riguarda i sistemi integrati con INPS, non volevo dire che non accediamo ai dati INPS, ma che non accediamo in modo massivo, perché ci sono garanzie a tutela degli enti. Se permettete, cedo la parola al dottor Balassi, responsabile della nostra divisione ICT, che vi renderà edotti su questa parte.

Pag. 10

  MARCO BALASSI, responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A.. Queste informazioni sono disponibili attraverso l'Anagrafe tributaria, che acquisisce i dati dell'INPS. Pertanto, attraverso l'Anagrafe tributaria riusciamo ad accedere ai dati dell'INPS. Il tema centrale è la frequenza e la tempestività con la quale questi dati vengono aggiornati. Auspichiamo che i dati dell'INPS che utilizziamo attraverso l'Anagrafe tributaria siano sempre aggiornati in real time, perché più c’è tempestività e freschezza del dato e più l'azione che poniamo in essere ha un'alta probabilità di successo. Molto spesso può capitare invece che i tempi di aggiornamento non siano esattamente compatibili con l'azione che intendiamo porre in essere. Pertanto, la fotografia del contribuente non è esattamente corrispondente a quella attuale.
  Ci auguriamo perciò che tutte le basi dati che concorrono all'azione della riscossione possano rappresentare una fotografia sempre più reale della situazione del contribuente.

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. Mi permetto di integrare: ci sono anche limiti giuridici. In mancanza di una completa interoperabilità di basi dati, che è quello cui si tende, è chiaro che ogni acquisizione di dati deve passare attraverso un singolo provvedimento ministeriale valutato dal garante e quindi i tempi tendono ad allungarsi. Invece, in un contesto di completa interoperabilità in cui, nella massima sicurezza della fruizione del dato, si può acquisire, ciascuno per la propria parte, il dato di interesse, il tutto verrebbe sicuramente semplificato.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Noi classifichiamo i ruoli che ci vengono ogni anno infasati per freschezza del dato, come dicevano i colleghi. Mi riprometto di fornire i dati specifici, ma posso dire che su questi circa il 40 per cento è oltre i quattro anni. È chiaro che più ci viene fornito un ruolo da riscuotere lontano nel tempo, più difficile è per noi svolgere l'azione e poterlo riscuotere. Questo si ricollega all'ulteriore domanda sui comuni che hanno optato per Equitalia. Di fatto, ogni anno riceviamo ruoli per 4.000 – 4.500 comuni. Questo non vuol dire che sono solamente 4.500 i comuni che si avvalgono di Equitalia. Sono di più, perché non ogni comune ci manda i ruoli ogni anno; a volte ce li mandano in ritardo.
  Per quanto riguarda l'efficientamento del sistema, anche nel corso della relazione ho fornito qualche dato. Da una parte il percorso di efficientamento è continuato. Non mi riferisco solo a un efficientamento di struttura, ma anche a un efficientamento sulle attività che svolgiamo e sui costi che sosteniamo. Facendo base 2010, come dicevo prima, abbiamo diminuito i nostri costi amministrativi e operativi di oltre 200 milioni di euro certificati da bilancio 2013, oltre a ulteriori 38 milioni di euro di costi in meno solamente nel primo semestre 2014 rispetto al primo semestre 2013. Questo ci ha permesso di assorbire anche la diminuzione dell'aggio dal 9 all'8 dei nostri bilanci, chiudendo praticamente in pareggio con un minimo utile per Equitalia.
  Un'azienda pubblica, in questo caso, a mio avviso, non deve guardare l'utile. Rispetto a prima, forniamo molti più servizi. Ricorderete sicuramente cosa erano prima le aziende esattoriali. Forniamo molti più servizi e parte dei ricavati li spendiamo in maggiori servizi che forniamo ai contribuenti. Questo processo sta continuando. Abbiamo un piano industriale in corso per il periodo 2013-2015 che è già al 65 per cento di avanzamento. Abbiamo 321 linee di azione; ne abbiamo già attivate il 91 per cento e concluse circa il 40 per cento. Riteniamo che per fine anno e nel 2015 l'azione di efficientamento possa ulteriormente continuare.

  ALESSANDRO PAGANO. Cosa ci può dire circa le sinergie con il sistema Italia ?

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. L'azienda doveva stare in equilibrio, per cui ci siamo molto focalizzati sulla diminuzione dei Pag. 11costi, che non è dovuta solamente all'accentramento e al fatto di fare le gare comuni per 37 società. Abbiamo operato anche innovazioni di processo. Una per tutte è quella di cui parlava il dottor Balassi, ovvero quello di poter utilizzare la PEC. Mandare un milione di PEC non è semplice come mandarne una. Questo processo, che è molto importante e sta portando delle diminuzioni di costi significative per i contribuenti e per il sistema Italia, è quello che ci permetterà anche di avere minor contenzioso in futuro. Infatti, oggi il punto che ci viene maggiormente sottoposto nel contenzioso è la mancata notifica. Su questo c’è strada da fare, anche se abbiamo trovato un partner tecnologico importante.

  ALESSANDRO PAGANO. Chi è il partner ?

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Per PEC è InfoCamere. Abbiamo sempre a che fare con la patologia del sistema. Un'azienda oggi ha la PEC perché la paga. Nel momento in cui si arretra con i pagamenti, a volte non paga più la PEC, che le viene tolta. Questo rende vana la nostra azione.

  ALESSANDRO PAGANO. Perché deve costare questa PEC, se è utile al sistema ? Presidente, questa è una lamentela che fanno tutti. La gente paga 40 euro all'anno. È un approfondimento che dobbiamo fare. Adesso che emerge in maniera chiara che c’è una disfunzione del sistema, conviene che la paghiamo noi, pur di raggiungere l'efficientamento del sistema.

  PRESIDENTE. Il problema non è solo quello.

  ALESSANDRO PAGANO. Propongo un emendamento in Commissione finanze alla prima occasione utile. Alla luce di questa informativa che abbiamo appena sentito, che è in linea con quello che ormai ci sentiamo dire tutti i giorni – questo è uno dei tanti mali di cui soffre il nostro Paese – propongo di presentare in Commissione finanze un emendamento nel primo veicolo legislativo utile, che consenta l'eliminazione dell'onere da parte del contribuente, perché, come abbiamo sentito, non serve. Incassiamo un minimo e perdiamo milioni di euro in prospettiva. È una visione veramente miope. Chi ha immaginato questa norma allora era proprio un burocrate della peggiore specie.

  RAFFAELA BELLOT. Abbiamo già sollevato il problema nel corso dell'audizione precedente con il dottor Cottarelli. C’è l'anomalia che il privato deve obbligatoriamente avere la PEC e pagarla (quindi, sostenere un onere), mentre parte del pubblico non ce l'ha ancora, quindi non riesce nemmeno a interagire con quei soggetti ai quali ha imposto obbligatoriamente la PEC a pagamento. Il dottor Cottarelli ha confermato questo, dicendoci che ci sono problemi e segnalazioni. Abbiamo capito che effettivamente la PEC è un problema generale di costi che non danno assolutamente risposte. Dobbiamo lavorarci parecchio.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. I professionisti sono intorno al 100 per cento, perché chiaramente si tratta di uno strumento di lavoro.

  PRESIDENTE. Direttore, le pongo una domanda anch'io. Non ho collaborato con lei, ma i complimenti a Equitalia glieli faccio comunque, per come gestisce e per come, purtroppo, deve operare sul campo. Mi permetto una battuta: secondo me, Equitalia serve anche per far quadrare i bilanci dei comuni, perché oggettivamente il bilancio di ogni comune ha un margine di recupero dell'evasione. Detto questo, c’è stato davvero un efficientamento nel vostro settore.
  La mia domanda riguarda spese e cartelle «pazze». Vorrei sapere cosa si può fare per il piccolo contribuente che ha già pagato ad esempio una multa e si vede arrivare la cartella a casa. Oggettivamente, qual è la percentuale delle cartelle «pazze» che arrivano agli italiani e che cosa si può fare per diminuirle ?

Pag. 12

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Vorrei fare una premessa: oggi Equitalia, per qualsiasi ruolo assegnato, deve dimostrare all'ente di aver fatto tutto per discaricarlo. Anche se non lo riscuote, deve poi rendicontare all'ente la cosiddetta «inesigibilità» e deve dimostrare di aver fatto qualsiasi azione possibile rispetto all'importo, sia esso di 100 euro, sia esso di 100 milioni di euro.
  Per quanto riguarda le cartelle pazze, il nostro è un sistema industriale, perché parliamo di 18 milioni di cartelle l'anno. La nostra percentuale di errore si avvicina allo zero. Come sapete, lo zero non esiste in un processo industriale, lo misuriamo come cinque sigma. Diverso è quello che viene percepito come cartella pazza, che è il ruolo sbagliato che ci viene consegnato dall'ente. Poc'anzi vi ho fornito un dato: il 25 per cento dei ruoli che ci vengono assegnati viene sospeso o sgravato completamente. Gli sgravi sono il 22,6 per cento e le sospensioni sono il 3,1 per cento. In totale sono il 25,7 per cento. C'era un errore all'inizio del processo: quello che viene percepito come cartella pazza è, più che altro, un problema di scarsa qualità del ruolo.

  PRESIDENTE. Le pongo una domanda per chi non conosce bene il meccanismo. Anche se la colpa è delle agenzie degli enti locali, prima di mandare al cittadino una cartella che afferma che deve pagare una multa che ha già pagato oppure per altri tipi di situazioni, non potete verificare, invece di spedire la cartella, con costi superiori e una caduta di immagine ? Se ci arriva a casa una cartella esattoriale di solito ci spaventiamo, e poi si va a vedere che il 25 per cento di queste cartelle sono finte, perché sono già state pagate.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Quando ci viene dato un ruolo, abbiamo l'obbligo di inviarlo al contribuente.

  PRESIDENTE. Voi sapete già che potrebbe essere una cartella pazza.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. No, noi non lo sappiamo. In effetti, oggi non dovremmo fare tutto nei confronti di tutti, perché con tutto quello che ci viene inviato è quasi impossibile. Cosa diversa è se ci viene chiesto – oggi non ne abbiamo la possibilità, però lo potremmo fare – di verificare le banche dati dei pagamenti oppure controllare se c’è una prescrizione. Oggi questi dati non ci vengono forniti, ma, se insieme al ruolo ci venisse affidato l'ultimo atto interruttivo nei confronti del soggetto, potremmo vedere se un ruolo è prescritto e in quel caso rimandarlo all'ente.

  PRESIDENTE. Scusi se insisto. La nostra Commissione cerca di entrare nel merito delle cose per poter risolvere qualche problema. Raramente ci riusciamo.
  Vista la vostra capacità di analisi, credo che nel caso di una multa, prima di inviare una cartella esattoriale, voi possiate controllare, incrociando le banche dati, se è già stata pagata. In questo modo, evitate prima di tutto la spesa di una spedizione e in secondo luogo – lo ripeto – la caduta d'immagine per la vostra azienda. Agli occhi degli italiani, Equitalia non è messa bene. Hanno scritto libri su di voi. Io non sono d'accordo, perché so bene i numeri che realizzate e con quale sistema dovete lavorare, però non dobbiamo prenderci in giro. Le ripeto: per quanto concerne la cartella già pagata, secondo me, con i sistemi informatici, si può almeno diminuire la percentuale. Mi sembra che, se portiamo a casa questo risultato, ci sentiamo tutti meglio.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Presidente, prima di passare alla questione della fattibilità informatica di quello che lei dice, che è sicuramente fattibile, cederei la parola al dottor Vicario per illustrare se giuridicamente possiamo farlo o meno.

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. Come rilevava poc'anzi l'amministratore delegato, abbiamo l'obbligo giuridico di esecuzione. Pag. 13Potremmo rischiare l'omissione d'atti d'ufficio. È chiaro che la situazione sarebbe diversa in un contesto normativo che dettagliasse meglio il percorso e che soprattutto obbligasse l'ente impositore a fornirci almeno i macrodati di riferimento. Lei si rende conto che su 18 milioni...

  PRESIDENTE. Almeno i decessi !

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. Se verifichiamo che il soggetto è deceduto, poi riprocediamo alla notifica. In riferimento al codice della strada, se c’è da abbattere la sanzione perché il soggetto è deceduto, lo facciamo. Lei deve tener sempre conto di questi benedetti numeri cui faceva riferimento l'amministratore delegato. Parliamo di milioni di pezzi e noi abbiamo il vincolo di portare a notifica la pretesa entro nove mesi, altrimenti, con le casse di una società pubblica, dovremmo pagare completamente la quota.

  PRESIDENTE. Faccio un'ipotesi. Io oggi farò un comunicato stampa. Equitalia viene in Commissione Anagrafe tributaria e diamo ai media una notizia positiva: «si impegneranno a fare in modo che sui decessi ci sia un controllo preventivo prima che arrivi la cartella a casa». Su questo possiamo ragionare ? Se facciamo questo, credo che otteniamo anche un risultato come Commissione.

  MARCO BALASSI, responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A.. Presidente, in premessa abbiamo detto che denunciamo un sistema fortemente polverizzato, dove ogni comune ha i propri sistemi con cui gestisce in autonomia le proprie entrate nella fase spontanea, dall'accertamento alla liquidazione. Abbiamo anche detto che l'Anagrafe tributaria è alimentata dalle anagrafiche dei singoli comuni. Si deve fare un'anagrafica unica, dove tutte le informazioni siano tempestivamente aggiornate. Questo è il tema centrale. Quando acquisiamo la minuta di ruolo, facciamo esattamente quello che lei ci chiede. Andiamo in Anagrafe tributaria e vediamo se il soggetto è deceduto. Se risulta deceduto, prendiamo quella minuta di ruolo e la restituiamo all'ente creditore. Capita spesso. Quelle che emergono sono le situazioni molto residuali che finiscono sui giornali. Spesso il dato aggiornato è presente e quindi quella minuta di ruolo non genera un ruolo. Noi la respingiamo e la restituiamo all'ente, dicendo che ci risulta che il soggetto è deceduto. Se invece nella base dati la informazione non è aggiornata (ecco perché parlavamo di freschezza del dato), e quindi procediamo a formare il ruolo, in quanto il soggetto risulta non deceduto.
  Vorrei concludere con un ultimo aspetto importante. L'altro tema che lei giustamente poneva in risalto era quello relativo ai pagamenti. Se nella fase spontanea il contribuente ha pagato, ci dobbiamo domandare per quale motivo l'ente chiede a noi di iscriverlo a ruolo. Ciò avviene perché spesso l'ente non sa che quel contribuente ha pagato, in quanto oggi non esiste a livello nazionale una base dati integrata dei pagamenti dei contribuenti. Questa iperpolverizzazione ci crea difficoltà, perché, essendo l'ultimo anello della catena, si scarica su di noi tutta l'inefficienza prodotta a monte. Quello che auspichiamo è che il Paese, prendendo atto della esistenza di queste lacune si riesce a realizzare un meccanismo che consenta di recuperare in modo integrato queste informazioni su processi on line, attualmente non disponibili per Equitalia.
  L'amministratore delegato poc'anzi diceva che gli enti mediamente iscrivono a ruolo quasi a ridosso della prescrizione della pretesa tributaria. Ciò significa che interveniamo molto tempo dopo dalla scadenza del termine entro cui quel contribuente avrebbe dovuto pagare e non l'ha fatto. Nel frattempo, quel contribuente si è trasformato, è fallito, ha venduto il bene, è deceduto. Questi sono i meccanismi che come Paese dovremmo realizzare. Dovremmo operare sulle stesse basi dati e fare sì che tutti i processi si integrino tra loro affinché ogni attore svolga la sua parte non in proprio ma in cooperazione con tutti gli altri soggetti coinvolti.

Pag. 14

  PRESIDENTE. Capiamo bene, perché è da un anno che ci battiamo per l'accorpamento dei CED, dei SAR e di tutto quello che c’è in Italia. Vi faccio i complimenti, perché capisco bene che siete l'anello debole di una catena di cose che non funzionano. Viste le vostre capacità imprenditoriali e analitiche e la vostra preparazione, sarebbe bello che fra tre mesi ci ritrovassimo e ci dicessimo che sulle «cartelle pazze» si è trovato un sistema che ci informa almeno sui deceduti. Non è così difficile per chi ha un minimo di informazioni tecniche in campo informatico. Sono sicuro che in questo modo, innanzitutto, spendereste meno. Visto che siete tesi nella vostra idea di efficientare il sistema e dato che vedo risparmi realmente importanti, immaginate cosa voglia dire il risparmio su quel 25-26 per cento di cartelle pazze. Lei provi a immaginare una multa già pagata oppure una persona che è deceduta. Mi piacerebbe che tra tre mesi si portasse qui un piccolo risultato per diminuire il dato di queste cartelle. Non so come le vuole chiamare lei, a me piace il termine «pazze». Diminuire questo dato significherebbe anche spendere meno, perché la spedizione ha un costo su numeri del genere.
  Lei farebbe una bella figura, come ha fatto finora, efficientando il vostro ente e dando un servizio ai cittadini. Penso che noi, come Commissione, saremmo tutti d'accordo se tra tre mesi riusciste a trovare un modo per diminuire questo dato, magari con qualche aiuto che possiamo darvi noi nelle Commissioni. Facciamo questo patto, se siete d'accordo.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Ci sono azioni che possiamo compiere, però ci servirebbe una copertura legislativa. Se mi consentite, posso farvi avere delle nostre proposte.

  SALVATORE SCIASCIA. Vorrei chiedervi una cosa, riprendendo il discorso del Presidente sul deceduto. Voi non potreste avere, ora o in futuro, un colloquio diretto con i comuni, prima di dare l'operatività, per sapere se io esisto, cosa faccio e dove risiedo ?

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Oggi non è previsto, però se potessimo avere una copertura legislativa potremmo fare benissimo un'altra cosa. Oggi molti atti sono prescritti. Noi però non sappiamo se l'atto è prescritto, se ci sono stati atti interruttivi fra quando è stata elevata la sanzione amministrativa e quando la dobbiamo riscuotere. Basterebbe che ci mandassero l'ultimo atto interruttivo. In quel caso, non sarebbe un controllo singolo. Siamo 7.900 e non abbiamo la capacità di interloquire con ogni singolo comune, però ci sono attività che sicuramente possono essere fatte in modo informatico.

  ALESSANDRO PAGANO. Ringrazio il Presidente della sua domanda, che sottintende da parte vostra una serie di iniziative tese ad aiutare la Commissione da un punto di vista legislativo. Oggi abbiamo scoperto dati veramente interessanti. Mi riferisco alla questione della PEC e al fatto che il 25 per cento delle carte hanno errori a monte. Se ci fornite gli strumenti, questa Commissione, certamente caratterizzata da una grande coesione, potrà portare avanti, nelle sedi opportune, ragionamenti utili per il contribuente, che vi consentiranno fra tre o quattro mesi di venire a rendicontare sull'efficienza raggiunta. Mi pare che questo l'abbiamo già incassato.
  Detto questo, vorrei porre una domanda. C’è il forte sospetto che enti, non necessariamente pubblici ma anche privati, per fare cassa, a distanza di molti anni, mandino richieste di pagamenti ai contribuenti, quasi con un sistema randomizzato. È accaduto a me una volta e sembra che sia accaduto tante volte. Questo povero contribuente a distanza di anni si sente dire che non ha pagato una bolletta, un'iscrizione a un ente e così via. Siccome oggi è tutto on line, il problema è serissimo. Una volta mia mamma conservava le bollette e anche mia moglie continua a conservare la parte cartacea. Lei lo fa, ma altre persone invece sapendo Pag. 15che hanno già pagato e problemi non ce ne sono, non lo fanno. Nel momento stesso in cui vengono sollecitati dagli enti a pagare, è il dramma. Non si capisce quanto questo avvenga in buona fede e quanto in malafede, ma, a parte questo, che è un intendimento sull'intimo di chi gestisce quell'ente, in ogni caso è drammatico da parte di un contribuente non riuscire più a recuperare le bollette, essendo tutto on line.
  Vi do un suggerimento. La prossima volta che ci incontreremo mi direte se è fattibile, oppure se sono un visionario. Penso sia utile da parte vostra fornire un servizio con una password e con una PEC che funzioni, perché andare a recuperare a ritroso non è difficile, ma quasi impossibile.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Onorevole, è un'attività che sicuramente possiamo effettuare. Generalmente intendiamo le attività fra quelle che possono essere remunerate. Siamo una S.p.A., per cui sosteniamo costi per svolgere attività e abbiamo ricavi per tenere in piedi la società. Questo servizio lo potremmo fare.
  Marco Balassi può rispondere più nel dettaglio.

  MARCO BALASSI, responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A.. La ringrazio per la domanda. Da tempo stiamo promuovendo internamente un'iniziativa che consenta al Paese di avere un'unica base dati dove tutti i pagamenti che i contribuenti realizzano siano registrati, affinché, da una parte, le pubbliche amministrazioni come noi possano accedere per verificare se effettivamente il pagamento è avvenuto e, dall'altra, il contribuente possa avere una sorta di estratto conto di tutti i pagamenti che ha realizzato nel tempo verso i vari enti della pubblica amministrazione a cui si rivolge. In questo modo creeremmo, da una parte, una trasparenza e, dall'altra, una tempestività nell'azione delle pubbliche amministrazioni che sono chiamate a operare.
  Oggi, ritornando a quello che dicevamo prima, il sistema dei pagamenti è polverizzato. Ogni ente gestisce autonomamente i propri pagamenti ricevuti dai contribuenti. Pertanto, ogni comune e ogni ente ha la sua banca dati che gestisce a modo suo. Ciò crea insufficienza perché, questa informazione non è patrimonio informativo per il Paese e non può consentire ai contribuenti di avere una sorta di registro di tutti i pagamenti effettuati. Abbiamo le potenzialità per creare un servizio da mettere a disposizione di tutto il Paese affinché tutti i pagamenti dei contribuenti, in termini ad esempio di tributi e contributi, siano registrati all'interno di un unico sistema.
  Quando un ente chiede a Equitalia di riscuotere un tributo per un dato codice fiscale perché non risulta essere pagato, potremmo già verificare, anzi addirittura lo stesso ente richiedente potrebbe verificare e quindi non ci chiederebbe proprio l'iscrizione a ruolo. In questo modo, la cosiddetta cartella pazza non si produrrebbe.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Oggi non tutte le entrate avvengono tramite Equitalia. Anche i ministeri mettono a gara delle entrate.

  PRESIDENTE. Neanche tutti i comuni si affidano a Equitalia. Una domanda: qual è la percentuale di cittadini che, ricevendo una cartella pazza, nonostante abbiamo già pagato, pagano di nuovo ?

  MARCO BALASSI, responsabile divisione servizi ICT di Equitalia S.p.A.. Si tratta di un dato difficile da quantificare. Equitalia oggi consente ai contribuenti con un semplice click, oltre che allo sportello fisico, di chiedere informazioni sulle pretese non dovute. Noi ci attiviamo verso gli enti, facendo da interfaccia unica. Il contribuente non deve quindi affannarsi passando da un ente all'altro, ma siamo noi che acquisiamo la richiesta di verificare una pretesa non dovuta. Attraverso i contatti e le relazioni che abbiamo con gli enti interessati, accertiamo se effettivamente questa pretesa è dovuta o meno. La legge Pag. 16prevede che se entro 220 giorni dalla presentazione della domanda, l'ente creditore ometta di inviare le comunicazioni, le somme contestate vengono annullate di diritto.

  PRESIDENTE. Facciamo il solito esempio. Se il cittadino paga due volte una multa, cosa succede ? Voi restituite i soldi ?

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. La norma che è passata alla storia come «legge Lannutti» prevede che entro 90 giorni dalla notifica di un atto da parte nostra il cittadino possa attivarsi, venire da noi e significare l'inesistenza della pretesa, ad esempio perché ha già effettuato il pagamento, sempre nell'ipotesi favorevole che riesca a ritrovare la documentazione (questo è l'altro problema). In quel caso, sospendiamo le azioni e il cittadino non è assolutamente soggetto a qualunque tipo di attività da parte nostra. Trasmettiamo la documentazione all'ente che ha iscritto la pretesa al ruolo, il quale ha 220 giorni per riscontrare la richiesta del cittadino. Nel caso in cui non lo faccia, c’è una sorta di silenzio-assenso.

  BENEDETTO MINEO, amministratore delegato di Equitalia S.p.A.. Chiaramente avviene tutto su richiesta del contribuente. Questa era la domanda.

  PRESIDENTE. Sa quanti pagano ugualmente ?

  RENATO VICARIO, responsabile area legale e normativa di Equitalia S.p.A.. Presidente, tornando alle banche dati pubbliche e ai comuni, la realtà è peggiore di quella che sembra. Ieri sera casualmente mi sono imbattuto in una situazione in cui noi abbiamo provveduto alla notifica dopo aver bonificato e essere andati su INA-SAIA, che ci ha certificato ancora una volta un indirizzo a un certo numero civico. Il comune ha cambiato numerazione e toponomastica e ha lasciato il domicilio al numero 1. Noi lo cerchiamo al numero 1 e il contribuente dice che abita al 228. Il messo va e chiaramente non lo trova. Questa è l'attività che svolgiamo quotidianamente. Ritorniamo presso la banca dati del comune e vediamo che quel soggetto abita al numero 1. Per noi, ahimè, è un'irreperibilità, con tutte le conseguenze del caso.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.40.