XVII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Giovedì 7 agosto 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ravetto Laura , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI FLUSSI MIGRATORI IN EUROPA ATTRAVERSO L'ITALIA, NELLA PROSPETTIVA DELLA RIFORMA DEL SISTEMA EUROPEO COMUNE D'ASILO E DELLA REVISIONE DEI MODELLI DI ACCOGLIENZA

Audizione del sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, on. Franca Biondelli.
Ravetto Laura , Presidente ... 2 
Biondelli Franca (PD) , sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali ... 3 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 6 
Mazzoni Riccardo  ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Biondelli Franca (PD) , sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Congia Stefania , dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ... 7 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 7 
Congia Stefania , dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Congia Stefania , dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ... 8 
Biondelli Franca (PD) , sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 8

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA RAVETTO

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, on. Franca Biondelli.

  PRESIDENTE. Ringrazio il sottosegretario e do il benvenuto ai colleghi. L'ordine del giorno reca l'audizione del sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali con delega all'immigrazione e alle politiche di integrazione, onorevole Franca Biondelli.
  In particolare, il sottosegretario verrà ascoltato da questo Comitato nell'ambito della indagine conoscitiva sui flussi migratori, con particolare riferimento al tema dei minori. Noi, sottosegretario, su queste tematiche abbiamo già audito altri opinion leaders, in particolare abbiamo acquisito dal presidente dell'ANCI Fassino i dati del V Rapporto ANCI-Cittalia, che sono stati illustrati nel corso dell'audizione del 18 giugno scorso.
  Il presidente Fassino ci ha detto che i minori non accompagnati nel nostro Paese hanno avuto un incremento del 98,4 per cento e che oggi se ne stimano circa 9.000 sul territorio. Ci ha inoltre spiegato che, al fine di monitorare – non mi piace la parola «tracciabilità» – questo flusso e anche di verificare le procedure di accoglienza, in via sperimentale è stato istituito il Sistema Informativo minori on-line (SIM), sul quale vorremmo chiederle qualche dettaglio con riferimento alle sue competenze, perché ci è stato semplicemente accennato.
  Vorremmo, inoltre, avere da lei un commento sui costi dell'iniziativa, sapere come vengano attualmente sostenuti e come venga finanziato il fondo destinato alla copertura delle spese sostenute per l'accoglienza dei minori non accompagnati, perché nell'audizione del presidente Fassino è emerso che tale fondo sia stato sì incrementato nel 2014, ma 30 dei 40 milioni stanziati siano stati, di fatto, attinti dal fondo di solidarietà comunale. È, quindi, già implicita la domanda: se sia giusto e corretto che i Comuni, oltre ad essere le strutture che per prime fronteggiano il problema, debbano anche sostenere, quasi da soli, questi costi, e se vi sia da parte del Governo una riflessione in merito.
  Un'altra questione, che è emersa non tanto nell'audizione presidente Fassino quanto nelle audizioni di altri soggetti con competenze specifiche sull'accoglienza dei minori, riguarda il percorso di integrazione e, in particolare, di prima accoglienza di cui i minori debbono essere destinatari.
  Abbiamo avuto risposte non difformi, ma con sfumature differenti. Mi spiego meglio: alcuni hanno affermato l'esigenza di un percorso amministrativo praticamente identico a quello degli adulti, naturalmente con differenze di collocazione e di monitoraggio, perché ci hanno spiegato che si corre il rischio di dispersione Pag. 3di questi minori se non vengono immediatamente inseriti, altri, invece, hanno parlato di necessità di procedure ad hoc. Vorremmo conoscere la sua opinione in merito, nonché come il sistema potrebbe essere migliorato.
  L'ultima questione, probabilmente non rientra nelle sue competenze e mi scuso della domanda anticipatamente, però, si tratta di una questione di estrema attualità, che stiamo ponendo a tutti i nostri auditi. Riguarda l'aspetto sanitario, con particolare riferimento al virus Ebola, perché sappiamo che c’è un problema di diffusione in vari Paesi dell'Africa occidentale e che ci sono stati casi – anche se limitati – pure Europa.
  Vorremmo sapere, quindi, se lei abbia delle informazioni riguardo all'assistenza sanitaria, alle procedure messe in campo e sulle modalità con cui il Governo sta reagendo dinanzi a queste notizie. Sappiamo che il Ministero si è già espresso al riguardo, spiegando che i migranti arrivano da noi dopo lungo e travagliato percorso in mare e che gli eventuali sintomi di qualsivoglia malattia vengono evidenziati prima dello sbarco. Tuttavia, non ci siamo sentiti tranquillizzati al cento per cento e vorremmo avere un suo commento, pur sapendo che la risposta non rientra nelle sue deleghe, né tra le sue competenze. Do quindi la parola al sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli, ringraziandola anticipatamente per le risposte che fornirà.

  FRANCA BIONDELLI, sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Buongiorno a tutti, grazie presidente. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha competenze specifiche con riferimento ai minori stranieri non accompagnati che giungono sul territorio italiano senza genitori o adulti di riferimento. In quanto alle domande che lei mi ha posto, illustrando la relazione, a qualche domanda posso già rispondere. Rispetto a questa categoria di minori migranti il Ministero per il lavoro e le politiche sociali svolge una funzione di monitoraggio e tutela, rafforzata dall'attività di censimento e di ulteriori funzioni specifiche legate al sistema di protezione dei minori (svolgimento delle indagini familiari, rimpatrio volontario assistito, parere in merito alla conversione del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età).
  I dati relativi ai minori stranieri che abbiamo raccolto attraverso le segnalazioni che giungono da tutti i soggetti competenti, mostrano come il fenomeno della presenza dei minori non accompagnati rappresenti una componente costante dei flussi migratori in Italia. Sulla base delle informazioni che abbiamo raccolto e censito come Ministero, ai sensi dell'articolo n. 5 del DPCM n. 535 del 1999, alla data del 31 luglio 2014 risultano presenti in Italia 8.558 minori stranieri non accompagnati, in prevalenza di genere maschile (circa il 94 per cento), il 75 per cento di età superiore ai 16 anni. Tra gli Stati di principale provenienza di minori si segnalano i primi quattro, che sono l'Egitto, l'Eritrea, la Somalia e l'Albania.
  Negli ultimi anni, in particolare, in conseguenza delle condizioni di instabilità economica dei Paesi del Nord Africa, poi accentuate dalla crisi siriana e dell'area libica, è progressivamente aumentato il numero dei minori non accompagnati, che giungono nel contesto del fenomeno degli sbarchi.
  Durante il 2014 tali arrivi hanno subìto un picco significativo: sono 3.750 i minori sbarcati sulle coste italiane nel primo semestre del 2014, pari quindi al 70 per cento del totale dei nuovi ingressi del 2014. Si tratta di numeri molto significativi, soprattutto se comparati ai dati del 2013, rispetto ai quali gli arrivi tramite sbarco sono più che triplicati.
  Durante il 2014 il fenomeno degli arrivi via mare ha interessato quasi esclusivamente la regione Sicilia, in particolare i suoi enti locali in cui si trovano i minori non accompagnati. Dall'inizio del 2014 sono più di 3.400 i minori sbarcati in Sicilia, pari al 95 per cento del totale. Nella regione, ad oggi, sono presenti 4.220 minori non accompagnati, pari al 50 per Pag. 4cento del totale di tutti i presenti minori in Italia. La Sicilia presenta quindi le maggiori criticità.
  Come è noto, il sistema italiano di protezione dei minori non accompagnati si caratterizza per gli alti standard di tutela, definiti dalla normativa nazionale in applicazione della Convenzione di New York sui diritti all'infanzia, ratificata e resa esecutiva in Italia con la legge n. 176 del 1991.
  L'intero sistema trova il suo fondamento nel principio di inespellibilità dei minori stranieri, definito appunto dall'articolo 19 del Testo Unico dell'immigrazione. Nel rispetto di quanto previsto nella Convenzione di New York, ai minori presenti in Italia sono riconosciuti molteplici garanzie e strumenti di protezione, tra cui il diritto all'istruzione, alla salute (lei lo ha sottolineato all'inizio), al collocamento in luogo sicuro e alla nomina di un tutore.
  Peculiari misure di accoglienza sono inoltre implementate per i minori non accompagnati che, in considerazione di particolare vulnerabilità, necessitino di addizionali protezioni.
  Con particolare riferimento al diritto alla salute, l'equiparazione dei minori non accompagnati ai minori italiani è ribadita anche dall'accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2012, che all'articolo n. 1 prevede espressamente l'iscrizione obbligatoria gratuita al Servizio sanitario regionale per tutti i minori stranieri, a prescindere dal possesso del permesso di soggiorno.
  Per garantire il pieno godimento dei diritti, i minori sono collocati presso strutture di accoglienza dedicate o presso famiglie in affidamento. Per quanto attiene all'accoglienza, in Italia si applicano ai minori non accompagnati le medesime norme previste per tutti i minori in stato di abbandono.
  In particolare, gli stessi possono essere accolti all'interno di strutture di accoglienza dedicate ai minori, i cui standard sono definiti dalla normativa regionale, ovvero può essere disposto l'affido anche familiare. La responsabilità, anche di natura economica, rispetto alla pluralità di azioni in cui si articola la protezione del minore e il suo progetto di inserimento sociale individuale è in capo agli enti locali.
  Per ogni minore non accompagnato presente in Italia i servizi sociali definiscono percorsi individuali di integrazione. Tali percorsi, dettagliati sulla base dell'inclinazione del minore, garantiscono l'accesso ai sistemi di educazione e formazione professionale, nonché la possibilità di intraprendere attività di tirocinio e avvio al lavoro per i minori al compimento della maggiore età.
  Sulla base delle esperienze di integrazione individuale, al minore è riconosciuta la possibilità di rimanere in Italia al compimento della maggiore età, attraverso il rilascio di un permesso di soggiorno per studio o accesso al mercato del lavoro.
  Nel 2012, nel contesto della spending review, il Comitato per i minori stranieri istituito dall'articolo 33 del Testo Unico dell'immigrazione ha cessato le proprie funzioni e le attività da esso svolte sono state trasferite alla direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero per il lavoro e le politiche sociali, che ha dunque assunto le competenze definite dal Testo Unico dell'immigrazione e dal DPCM n. 535 del 1999.
  In particolare, la normativa vigente pone in capo alla direzione generale importanti compiti di vigilanza sulla modalità di soggiorno dei minori stranieri e di coordinamento delle attività delle amministrazioni interessate, volte a garantire ai minori il pieno accesso ai diritti anche attraverso un rafforzamento della cooperazione interistituzionale.
  Presso il Ministero è incardinata altresì l'attività di gestione del fondo minori stranieri non accompagnati, istituito con la legge n. 135 del 2012. Attraverso questo fondo, per gli anni 2012 e 2013 è stato possibile corrispondere un contributo pari a 20 euro pro die e pro capite ai Comuni che abbiano sostenuto costi relativi all'accoglienza dei minori nel limite delle risorse disponibili.Pag. 5
  Per l'anno 2014 la dotazione del fondo è di 40 milioni di euro. Nella seduta della Conferenza Unificata del 5 agosto, è stato dato parere favorevole al decreto di riparto di una prima parte di queste risorse, cioè 30 milioni di euro. Siamo consapevoli dell'insufficienza di tali risorse per la copertura dei costi relativi all'accoglienza e il Ministero del lavoro si è già attivato per richiedere l'incremento della dotazione del fondo per l'anno in corso per un valore di 80 milioni di euro.
  Al fine di garantire continuità alla funzione di raccordo e coordinamento interistituzionale svolto in precedenza dal Comitato, nella convinzione che il quadro attuale di competenze in materia di minori non accompagnati richiede che si garantisca in maniera forte la cooperazione tra tutte le amministrazioni competenti, il Ministero del lavoro ha ritenuto importante assumere tutte le decisioni in maniera condivisa (Stato, Regioni, Ministero dell'interno).
  Per tale motivo i rappresentanti dei Ministeri e delle amministrazioni regionali locali competenti sono stati in più occasioni coinvolti in tavoli dedicati, dove le politiche di intervento sono state programmate in modo congiunto.
  Con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione interistituzionale, migliorando quindi l'attività di monitoraggio della presenza dei minori all'arrivo in Italia, il Ministero sta implementando un Sistema informativo on-line (SIM), finalizzato alla tracciabilità del percorso di accoglienza dei minori non accompagnati. In tale iniziativa sono coinvolti Comuni, Regioni, Questure, comunità di accoglienza e tribunali, al fine di accedere a una base di dati condivisi, nella quale ciascuno, per le proprie competenze, può inserire e visualizzare le informazioni sul minore. Questo permette di scambiare in tempo reale le informazioni e organizzare in modo più funzionale i percorsi di accoglienza e integrazione dei minori. Questo sistema, oggi in fase sperimentale, sarà esteso nei prossimi mesi su tutto il territorio.
  Con l'obiettivo di dare una risposta concreta per fronteggiare il fenomeno degli arrivi in mare, durante la seduta della Conferenza Unificata del 10 luglio 2013 è stata stabilita un'intesa tra Governo, Regioni ed enti locali sul piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari adulti, famiglie, minori stranieri non accompagnati. Con particolare riferimento a questi ultimi, il piano prevede che il Ministero dell'interno coordini l'individuazione delle strutture di accoglienza temporanea dove trasferire in maniera tempestiva i minori, garantendone così il collocamento in luogo sicuro.
  Con riferimento alla seconda accoglienza, il Ministero dell'interno si è impegnato altresì ad aumentare in maniera congrua la capienza dei posti nella rete SPRAR, specificatamente dedicati all'accoglienza dei minori non accompagnati. A tal fine il Governo si è impegnato a incrementare la dotazione finanziaria del fondo per l'accoglienza dei minori non accompagnati, per garantire la piena copertura degli interventi.
  In tale quadro il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sosterrà gli interventi attraverso le risorse aggiuntive del fondo e garantirà il rafforzamento della governance anche attraverso il sistema SIM.
  Sulla salute lei aveva anticipato, presidente, che ad oggi non abbiamo riscontri sul virus Ebola e che in questi giorni anche il Ministero della salute, nella persona del Ministro, aveva rassicurato con forza. Naturalmente, quello delle visite sanitarie all'arrivo dei minori, soprattutto appunto perché minori, rimane un problema importante.
  Voglio sottolineare una cosa che mi preoccupa moltissimo: da 9.769 minori nel mese di giugno abbiamo 10.736 a luglio (dal 30 al 30), di cui 2.148 irreperibili. Personalmente, spero che abbiano raggiunto i loro parenti, i loro genitori e magari non siamo informati su questo, ma c’è anche la preoccupazione di tratta di minori o di altro su questi ragazzini che sono comunque irreperibili. Censiti e presenti sono ad oggi 8.558, di cui 2.148 irreperibili.

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  PRESIDENTE. Molte grazie, sottosegretario. Do la parola al vicepresidente Brandolin e al senatore Mazzoni per le domande.

  GIORGIO BRANDOLIN. Grazie, presidente. Volevo, se possibile, capire il meccanismo e i tempi per il trasferimento dal fondo ministeriale e la restituzione delle risorse ai comuni, come questo avvenga e con quale tempistica, sapendo che ovviamente il fondo copre soltanto una parte. La seconda domanda verte sempre su questo discorso. Lei, sottosegretario, ha parlato di un'ulteriore richiesta di 80 milioni. Questa, ovviamente, è una proiezione sulla base dei numeri che avete già visto nei primi sei mesi ?
  La terza domanda riguarda questi soggetti irreperibili, un fatto che spaventa anche me, ma non sapevo che fossero il 20 per cento (su 10.000 sono il 20 per cento); ho anche vissuto l'esperienza di una manifestazione in cui sono spariti 40 ragazzini del Ghana, che non si sa dove siano andati a finire. Avete qualche elemento per capire se in ciò sia coinvolta un'organizzazione, o magari per tranquillizzarci. Ritenete che questi ragazzi possano avere trovato asilo in Germania, piuttosto che in Olanda o in un altro Paese, come avviene a buona parte di questi migranti, che hanno già un punto di riferimento, uno spazio, un luogo dove andare ?
  Quando questi ragazzi compiono 18 anni, c’è la richiesta di conversione del permesso. Gran parte di costoro rimane: si riceve una risposta positiva, incontrano difficoltà, vengono espulsi, spariscono o vengono abbandonati a loro stessi ? Quali percentuali ci sono, avete qualche elemento rispetto a questa problematica ? Sappiamo, infatti, che al compimento del diciottesimo anno il problema emerge, in quanto non viene più garantita l'accoglienza come minore non accompagnato. Grazie.

  RICCARDO MAZZONI. Ringrazio il sottosegretario. Si parla di minori non accompagnati, però il fenomeno dell'arrivo dei minori non accompagnati è strettamente connesso al fenomeno di immigrazione che stiamo vivendo, soprattutto negli ultimi mesi. Il Ministro Alfano parlò di «esodo biblico» e, purtroppo, i fatti gli stanno dando ragione, quindi volevo partire da questo.
  L'operazione Mare Nostrum è un'operazione umanitaria fondamentale; non appartengo a quella parte del centro-destra che si scaglia contro un'operazione di assoluta civiltà, però credo che il semestre italiano di Presidenza europea debba servire per mettere dei punti fermi su questo punto, perché l'Italia non può ad libitum continuare a farsi carico da sola di un problema che è europeo.
  Commentando l'operazione Mare Nostrum lei ha detto: «bisogna ripensare l'intero sistema di accoglienza in Italia». Vorrei sapere nello specifico cosa intendesse dire. In questo Comitato si è molto discusso del famoso Regolamento di Dublino III, che attribuisce al Paese di arrivo l'onere di farsi carico della identificazione e del problema.
  Nella sua audizione al Senato, presso la Commissione diritti umani, del 17 luglio scorso, lei fornì un dato inquietante, dichiarando che il 37 per cento di minori che arrivavano era ospitato in strutture non autorizzate. Vorrei che ci spiegasse meglio cosa significa, perché approfondendo ho capito che si tratta di strutture non autorizzate dal punto di vista strettamente giuridico ma comunque protette, però forse sarebbe utile un chiarimento.
  L'altro punto: il 75 per cento dei minori non accompagnati che arrivano è di età superiore ai 16 anni, però mi conferma che negli ultimi mesi è aumentato in modo esponenziale l'arrivo di bambini dai 7 ai 14 anni rispetto, e questo cosa significa anche dal punto di vista dell'assistenza ?
  L'ultima domanda: quanti ragazzi non accompagnati arrivano in Italia in transito, cioè quanti chiedono di andare all'estero magari per raggiungere familiari che sono già nel Nord Europa ?

  PRESIDENTE. Sottosegretario, come avrà compreso, i commissari di questo Comitato sono altamente qualificati. Ci Pag. 7rendiamo conto, quindi, che ci sono domande specifiche che riguardano anche dati numerici, per cui nella sua replica potrà darci, se crede, anche solo un'indicazione sulle tematiche sollevate, laddove, se dovesse accedere agli uffici per ulteriori dati, potrà comunque trasmetterceli anche successivamente. Grazie.
  Do quindi la parola sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Franca Biondelli, per la sua replica.

  FRANCA BIONDELLI, sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Per alcuni dati specifici c’è la dottoressa Congia che può incrementare.

  PRESIDENTE. Mi scuso, saluto ora, non avendolo fatto prima, la dottoressa Congia e il dottor Teruggi.

  STEFANIA CONGIA, dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Con riferimento specifico ai dati, sul dato citato dal senatore sui minori collocati in strutture non autorizzate e accreditate, si faceva riferimento specificamente alla Sicilia, dove sono presenti quasi 4.000 minori.
  Poco meno di 1.000 sono in strutture che rientrano nell'albo regionale delle strutture per i minori, mentre gli altri ragazzi sono stati collocati dalle forze dell'ordine, ovviamente in luogo sicuro, ai sensi dell'articolo 403 del codice civile, ma in strutture che non sono autorizzate e accreditate dalla Regione Sicilia, quindi scuole e palestre, che sono strutture protette ma provvisorie.
  I limiti di capienza delle strutture per minori sono 10-12 posti, mentre in questi casi ci troviamo con strutture che hanno 50, 60, 70 o anche 100 ragazzi in contemporanea, come ad esempio a Priolo Gargallo.
  Con riferimento all'arrivo di minori di età inferiore, sul sito del Ministero del lavoro stiamo pubblicando mensilmente i dati sulla presenza di minori stranieri non accompagnati, ed effettivamente gli ultimi arrivi denotano un abbassamento dell'età media, come anche un aumento di cittadinanze più vulnerabili (eritrei, somali, gambiani), quindi di ragazzi che in teoria hanno diritto a richiedere la protezione internazionale.
  La Convenzione di Dublino III per i minori è già stata modificata, quindi, i minori che chiedono protezione internazionale non sono obbligati a rimanere nel Paese in cui arrivano. L'attuazione della Convenzione di Dublino, però, è in capo al Ministero dell'interno e non al Ministero del lavoro, perché sono ragazzi richiedenti protezione internazionale.

  GIORGIO BRANDOLIN. Quindi, questi minori possono girare in tutti i Paesi d'Europa ? È superato il problema ?

  STEFANIA CONGIA, dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I minori stranieri non accompagnati richiedenti protezione possono raggiungere i familiari e il Ministero del lavoro si è detto disponibile a mettere a disposizione anche le indagini familiari per capire dove siano tali familiari e se siano disponibili anche per i minori richiedenti protezione internazionale, qualora la richiesta di indagini familiari parta prima della richiesta d'asilo.
  Per quanto riguarda i percorsi di integrazione, al compimento del diciottesimo anno di età, noi che forniamo i pareri per la conversione del permesso di soggiorno mappiamo nel dettaglio quanti ragazzi chiedono la conversione per motivi di studio, quanti per motivi di lavoro e, all'interno dei motivi di lavoro, cerchiamo anche di mappare il tipo di contratto o promessa di contratto che l'ente locale ci sottopone.
  Sappiamo, quindi, che ci sono 20 cuochi nel 2014, 80 operai, 5 falegnami, 10 saldatori. Se siete interessati, chiaramente questi dati sono disponibili.

  PRESIDENTE. Più che altro per sapere quanti rimangono !

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  STEFANIA CONGIA, dirigente della divisione IV della direzione generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. I ragazzi che hanno già fatto un percorso di integrazione, ovviamente, rimangono quasi tutti. Anche quelli che non hanno i tre anni di permanenza ma hanno un percorso di studio, o studio e lavoro, spesso rimangono nel nostro territorio con un regolare permesso di soggiorno, perché da permesso di soggiorno per minore età, questo viene convertito in permesso per l'attività effettivamente svolta.

  FRANCA BIONDELLI, sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Ringrazio la dottoressa Congia, che fa parte della direzione quindi ha tutti i dati, che comunque sono sul sito.
  Un'altra sottolineatura dell'onorevole Brandolin riguardava i comuni e i pagamenti. In sede di Conferenza Unificata del 5 agosto (il Ministro firmerà in questi giorni) abbiamo incrementato il fondo: ci sono 30 giorni per la registrazione e poi si trasferiscono ai comuni.
  Nel 2013 abbiamo già pagato i comuni che hanno rendicontato. Purtroppo, più di 50 comuni non hanno presentato alcuna rendicontazione (anche questi sono comunque sul sito); sono comuni anche interessati da un importante flusso migratorio di minori, che non hanno presentato la rendicontazione, quindi, non potendo ipotizzare cosa abbia speso il comune di Siracusa o di Napoli o di Trento, abbiamo bisogno della rendicontazione. Naturalmente, questa è stata sollecitata dal nostro Ministero e faremo effettuare i pagamenti. Gli altri comuni che hanno presentato la rendicontazione sono stati liquidati.
  Il senatore parlava dell'importanza del semestre europeo e di ripensare un metodo, un sistema diverso, ma prima di tutto in Europa si parla di un Commissario ad hoc per l'immigrazione. Questo potrebbe già essere un punto di partenza per cercare di capire come procedere, perché credo che così, con i centri di accoglienza anche improvvisati e le associazioni o para-associazioni che in alcuni territori nascono dall'oggi al domani, il modo di accogliere questi minori desti preoccupazione.
  Sono d'accordo con lei che in questo semestre europeo ci dobbiamo attivare, ponendo il problema a tutta l'Europa, perché non è solo un problema dell'Italia. Penso, però, che siano opportuni anche dei tavoli e delle relazioni con i Paesi di origine, conoscendo la difficoltà di parlare con alcuni Paesi che in questo momento vivono guerre fratricide, guerre civili.
  Ritengo che nel semestre europeo vada ripensato un modo diverso, perché abbiamo tante criticità, al di là dell'irreperibilità: il problema sanitario, il problema che i flussi da un mese all'altro aumentano di circa 1.000 persone. Credo che continuando in questo modo, per il sistema sia difficile tenere, anche perché si sta parlando comunque di minori e quindi, comunque, di bambini.

  PRESIDENTE. Grazie, sottosegretario. Ringrazio anche il capo segreteria, dottor Teruggi e la dottoressa Congia. Le saremmo grati se potesse cortesemente farci avere i dati di cui parlava (comunque, visiteremo anche il vostro sito internet). Nel ringraziare i nostri ospiti, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.05.