XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 59 di Mercoledì 17 dicembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Seguito dell'audizione di rappresentanti della Fondazione Enasarco.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Puglia Sergio  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Puglia Sergio  ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 9 
Bravi Carlo , direttore generale della Fondazione Enasarco ... 9 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 10 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 11 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 11 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 
Boco Brunetto , presidente della Fondazione Enasarco ... 12 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 

ALLEGATO:

ALLEGATO 2 ... 21

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 9.
  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione di rappresentanti della Fondazione Enasarco.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione di rappresentanti della Fondazione Enasarco, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato, alla luce della recente evoluzione normativa ed organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare.
  Avverto che il presidente Boco è accompagnato dal dottor Carlo Bravi, direttore generale dell'Enasarco, dai vicepresidenti Gianroberto Costa e Giovanni Maggi, dalla dottoressa Carolina Farina, dirigente servizio bilancio dell'Enasarco, dal dottor Raffaele Marmo, dirigente del servizio comunicazione dell'Enasarco e dalla dottoressa Anna Maria Selvaggio, assistente del presidente.
  Non cedo subito la parola al presidente, che ringrazio di essere presente questa mattina dal momento che avremmo avuto piacere di vederlo anche nelle altre audizioni, ma ai colleghi che intendano intervenire perché, come d'accordo nell'ultima audizione, dopo che la Fondazione ci aveva consegnato una serie di documentazioni abbastanza corpose, avevamo la necessità di valutarle al fine di poter esprimere le nostre valutazioni.
  Do quindi la parola al senatore Puglia.

  SERGIO PUGLIA. Grazie, presidente. Ringrazio ancora una volta la Commissione tutta e il Presidente per questa ulteriore audizione e ringrazio anche i membri della Fondazione per la loro presenza.
  Presidente Di Gioia, mi rivolgo a lei e ai componenti di questa Commissione prima di esporre alcune considerazioni sulla documentazione ricevuta nell'ultima audizione che ha riguardato la Fondazione Enasarco. Vorrei ricordare che il nostro lavoro su Enasarco è iniziato il 30 gennaio 2014, già in tale sede è stata posta una serie di domande sulla gestione immobiliare e mobiliare, e in quella seduta, essendo complesse le domande, il Presidente Boco si era riservato di rispondere per iscritto.
  Il 3 aprile 2014 ci siamo nuovamente riuniti e abbiamo discusso della documentazione che era pervenuta. Lei stesso, Presidente Di Gioia, ha ribadito che a molte domande poste in precedenza non era stata data risposta.
  Il 13 novembre 2014 la Commissione si è nuovamente riunita, ma questa volta il Presidente Boco non era presente per impegni istituzionali. In quella seduta abbiamo esposto ulteriori domande sulla base dell'analisi di una nuova documentazione acquisita dai Ministeri vigilanti direttamente da noi, in particolare dall'attentissima Pag. 4collega Roberta Lombardi, che avevamo chiesto all'ente che non aveva – volutamente ? – fornito nelle precedenti risposte. Sorgono quindi ulteriori dubbi e perplessità sulla gestione immobiliare e mobiliare di chi gestisce questo ente.
  Il 26 novembre 2014 ennesima convocazione e anche questa volta il Presidente Boco non era presente, perché impegnato in un processo a Londra in qualità di testimone della Fondazione. Anche in quell'occasione le risposte fornite non hanno soddisfatto, la documentazione l'abbiamo verificata bene, e ad alcune domande non abbiamo mai avuto risposta.
  A fronte di quanto esposto prima, riporto testuali parole rilasciate dal Presidente Boco a un quotidiano dopo l'ultima convocazione: «In nove mesi i vertici di Enasarco sono stati chiamati in audizione presso la Commissione di controllo sugli enti previdenziali quattro volte» ed io aggiungo che in nove mesi noi della Commissione non abbiamo avuto risposte esaustive ai quesiti posti e inoltre, non avendo ricevuto la documentazione espressamente richiesta, abbiamo dovuto richiederla ai Ministeri vigilanti, e da questa emergono gravissime responsabilità sulla gestione immobiliare e mobiliare.
  Sempre il Presidente Boco nello stesso articolo asseriva: «ci attendiamo che le dichiarazioni preoccupate del Presidente della Commissione di vigilanza, onorevole Di Gioia, siano esplicitate nei modi più utili a ogni chiarimento».
  Vorrei ricordare al Presidente Boco che le preoccupazioni del Presidente Di Gioia e di ogni altro componente di questa Commissione hanno l'unica finalità di tutelare la Fondazione Enasarco, gli iscritti, i dipendenti, gli inquilini e – non da meno – i silenti dell'ente, che per molto tempo sono stati ignorati.
  Il lavoro effettuato attraverso il capillare controllo di ogni documento fornito e/o omesso da chi aveva il dovere di porre all'attenzione di questa Commissione la documentazione richiesta ha portato alla pacifica convinzione che è obbligo morale, politico e giuridico del sottoscritto far rilevare come risultino più che sufficienti presupposti per il commissariamento della Fondazione Enasarco, così come previsto dall'articolo 2, comma 6 del decreto legislativo n. 509 del 1994.
  È opportuno procedere immediatamente con l'istituzione di una Commissione di esperti che possa avvalersi di ogni strumento idoneo per analizzare la situazione degli enti pensionistici privatizzati tutti, così da poter valutare le soluzioni da approntare per scongiurare il dissesto finanziario della Fondazione e malauguratamente di altre, con notevole danno per chi rappresenta e per le stesse istituzioni che dovrebbero intervenire in un caso di tale gravità.
  Vogliamo tirarci fuori dal giochino che si è venuto a creare durante questi ultimi mesi di audizioni dei vertici della Fondazione, dove non è stata data risposta alle domande fornite, non è stata consegnata la documentazione richiesta, non sono state date giustificazioni ad operazioni prive di logica.
  Sembra emergere in modo lapalissiano l'unica finalità dei soggetti posti in rappresentanza dell'ente: guadagnare tempo, fare melina, al fine di posticipare i dovuti interventi da parte della Commissione. Anche l'ultima documentazione depositata ne è la dimostrazione: una marea di documenti, ma nessuna risposta esaustiva o giustificazione era rinvenibile in tali atti, che non fanno altro che confermare le gravose responsabilità nella gestione della Fondazione Enasarco.
  Non si può sottacere il lavoro svolto dalla mia collega, Roberta Lombardi, e a tal proposito insieme a lei come legislatori abbiamo verificato se l'impianto di controllo negli ultimi anni sia efficace, e la risposta al momento, dopo incontri con Covip, Ministero del lavoro, MEF, è no.
  Per questo motivo la scorsa settimana abbiamo chiesto ufficialmente ai due Ministeri l'apertura di un tavolo tecnico con noi e con tutti i soggetti coinvolti nelle attività di controllo, e oltre a quelli già menzionati abbiamo bisogno di questa Commissione e della Corte dei conti.
  Dopo un anno e mezzo di interrogazioni, interpellanze, mozioni e attività in Pag. 5questa Commissione, abbiamo apprezzato l'impegno che il Governo ha finalmente riconosciuto nel quadro normativo di riferimento di queste Casse, in cui lavoreremo molto per rendere finalmente efficaci l'attività e la vigilanza. Anche su questo devo dare merito al Presidente Di Gioia per le nuove competenze che probabilmente questa Commissione avrà.
  Non posso quindi sottacere questo lavoro svolto dalla collega Roberta Lombardi che, andando a ritroso tra gli uffici e gli enti soggetti alla vigilanza della Fondazione, ha cercato in tutti i modi di recuperare quella documentazione che in casi simili in un Paese civile dovrebbe essere di facile reperimento, mentre invece sembra di vivere una vicenda kafkiana.
  Dalla documentazione della Fondazione inviata a Covip, al Ministero del lavoro e dell'economia e finanze, alla Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori emerge sempre il solito schema, che sembra un cliché: si cerca di nascondere le responsabilità e i gravissimi errori di gestione degli ultimi anni, raccontando solo le nuove impostazioni adottate dai vertici della Fondazione per porre rimedio ad errori pregressi.
  Va bene, però la Fondazione descrive gli errori del passato come se la cosa riguardasse altri, come se ad aver posto in essere le violazioni fossero stati soggetti ignoti, facendolo in modo assolutamente oneroso per la Fondazione stessa ed ipocrita per tutto il resto. Si ricorda che la Fondazione continua a produrre regolamenti, codici, criteri, politica di governance interna, senza che sia stato definito un documento fondamentale: il documento di politica di investimento.
  Una versione datata di questo documento del 2011 definisce una asset allocation strategica da cui la Fondazione si discosta, non ci sono previsioni temporali di allineamento giacché non avrebbe senso farlo per la vecchia asset allocation strategica, ma al contempo manca ancora la nuova asset allocation strategica.

  PRESIDENTE. Mi scusi senatore, visto l'imminente inizio dei lavori d'Aula le chiederei gentilmente di arrivare alle domande, per fare in modo che i nostri ospiti abbiano la possibilità di rispondere.

  SERGIO PUGLIA. Grazie, presidente. In verità domande ne avevo, ma ormai mi sembrano superate. Chiedo quindi che il testo integrale del mio intervento possa essere allegato al resoconto stenografico della seduta odierna, e concludo evidenziando che noi riteniamo che la Fondazione debba essere commissariata, per cui auspico che anche all'interno della Commissione possa svolgersi un approfondimento di tale questione, ai fini di una proposta in tal senso ai Ministeri competenti. Grazie, presidente.

  PRESIDENTE. Grazie senatore Puglia. Prendo atto delle sue osservazioni e proposte, ricordandole che noi non siamo un organo che può commissariare, pur potendo rientrare nelle nostre prerogative quella di indicare agli organi competenti l'opportunità di un commissariamento. Si renderà peraltro necessario fare una valutazione complessiva della condizione delle Casse, perché ci sono oltre ad Enasarco altre situazioni da guardare con particolare attenzione.
  Come lei sicuramente saprà, nella mozione che abbiamo approvato qualche giorno fa alla Camera dei Deputati abbiamo posto con il parere favorevole del Governo un riassetto generale delle Casse di previdenza. Il nostro lavoro sarà quindi anche quello di predisporre con la collaborazione, gli incontri e le verifiche che faremo con le Casse privatizzate, una proposta che poi presenteremo ai Ministeri vigilanti e all'intero Governo per riorganizzare l'intero sistema delle Casse.
  Se non ci sono altri interventi, mi permetterei io di fare qualche domanda al presidente Boco. La prima domanda che le vorrei fare è questa. Dal bilancio consuntivo 2013 apprendiamo che il valore iniziale investito nelle note strutturate è pari a 1.083 milioni di euro. Dallo stesso bilancio apprendiamo che gli investimenti nelle ex note strutturate, completati da un pacchetto di Buoni del Tesoro, sono stati Pag. 6conferiti al comparto RES Capital Protection del fondo Europa Plus e che il valore di tutti questi investimenti è attualmente di circa 618 milioni di euro.
  Anche ammesso che i BTP rappresentino un importante strumento di garanzia del capitale e siano espressione di una fiducia riposta nelle finanze dello Stato, da che cosa è dipesa questa consistente diminuzione di valore ? Parliamo infatti di più di 1 miliardo di euro che oggi sono valutati circa 618 milioni. Perché di queste variazioni di valore non è data adeguata e univoca evidenza nei bilanci consuntivi della Fondazione ? Questa è la prima domanda.
  La seconda: sempre dai bilanci consuntivi apprendiamo che la Fondazione, ritenendo di vantare un credito per risarcimento danni verso il gruppo Lehman Brothers, aveva ceduto questo stesso credito al Fondo statunitense Elliott Management.
  Successivi sviluppi riferiti alle procedure di liquidazione della Lehman Brothers hanno annullato il valore di questo credito. Questa operazione ha avuto ricadute economiche negative per la Fondazione, posto che ha dovuto corrispondere 965.000 euro al consulente dell'operazione, ossia alla società Pactum, nonché 1 milione di euro di interessi al Fondo Elliott.
  Dagli stessi bilanci Enasarco apprendiamo che né il consulente Pactum, né il direttore generale della Fondazione, né il dirigente del Servizio finanze avevano dato notizia al Consiglio di amministrazione di Enasarco dell'esistenza di una clausola contrattuale nell'ambito dell'operazione con il Fondo Elliott, che ha poi determinato le ricadute negative poc'anzi menzionate. Come si spiega questo vuoto informativo, attenzionato anche dalla Corte dei conti ?
  La società di consulenza finanziaria Pactum, facente capo al signor Riccardo Banchetti, si è occupata della cessione del cosiddetto claim di Enasarco a Lehman Brothers. Dal 1993 lo stesso Banchetti ha lavorato per il gruppo Lehman Brothers, assumendo un ruolo di responsabilità nell'area europea e specializzandosi nell'attività sui derivati.
  Rispetto alla posizione quantomeno bivalente della società Pactum e del suo esponente Banchetti rispetto al gruppo Lehman Brothers si chiedono dunque chiarimenti su come si giustifichi la scelta di nominare Pactum quale advisor in operazioni riguardanti i rapporti Enasarco con lo stesso gruppo Lehman Brothers.
  Rispetto agli investimenti del Fondo Athena, il bilancio consuntivo 2012 di Enasarco rileva una serie di criticità: società di investimenti con sede nelle isole Mauritius, assenze di importanti clausole contrattuali, elevate concentrazioni di investimenti in finanziamenti a una società lussemburghese in assenza totale di garanzie, con rilevanti mancanze nella documentazione. Alla luce di queste criticità, in che modo Enasarco giustifica gli investimenti in Fondo Athena ?
  Nei bilanci consuntivi 2012 e 2013 si evidenzia un'esposizione critica dei Fondi Athena, oggetto di investimento da parte della Fondazione, verso una società lussemburghese, in assenza di garanzie e con rilevanti carenze della documentazione. Da notizie di stampa apprendiamo inoltre che l'ex vicepresidente Pozzi, che abbiamo anche convocato e che ha declinato la nostra richiesta di audizione, aveva espresso le proprie preoccupazioni rispetto agli investimenti effettuati.
  La società in questione è la Time and Life del signor Raffaele Mincione. Devo aprire e chiudere una parentesi; abbiamo avuto l'audizione della Cassa dei ragionieri e anche di altre Casse nel momento in cui si è verificato un problema che oggi è attenzionato dagli organi competenti, in questo caso dalla Magistratura.
  Come è evidente da un documento pubblicato sul sito internet della società stessa, veniamo a conoscenza di un accordo per il quale la Time and Life riceveva dai Fondi Athena un prestito di 76 milioni di euro utilizzati per acquistare azioni bancarie.
  Dal bilancio Enasarco 2013 è possibile evincere che si tratta di azioni della Banca Pag. 7Popolare di Milano, e da fonti di stampa apprendiamo che attraverso Enasarco al signor Mincione sono stati erogati finanziamenti che ha impiegato per acquisti innanzitutto della BPM, ma anche del Monte dei Paschi di Siena. Ovviamente, essendo informazioni di stampa, vorremmo sapere da voi se questo corrisponda a verità.
  Infine, rispetto agli investimenti nei fondi Athena e al loro successivo conferimento al Fondo Europa Plus gestito dalla società GWM Asset Management di Massimo Caputi, come è giustificabile la politica di investimento di Enasarco, posto che, come ricostruito dalla trasmissione televisiva Report su Rai 3, esisterebbero legami di natura extra-professionale tra lo stesso Caputi e il Presidente Brunetto Boco ?
  Mi permetto di fare questa domanda perché in questa audizione istituzionale lei ha la possibilità in modo chiaro e inequivocabile (e lo facciamo anche perché siamo profondamente convinti della sua onestà) di spiegare definitivamente questo tipo di situazione che mi pare possa essere da lei facilmente chiarita.
  Sono queste le domande che le volevo porre con molto garbo e con molta responsabilità, ringraziandola di aver partecipato alla nostra audizione di questa mattina. Le preciso in conclusione che per quanto ci riguarda non c’è stata polemica nei suoi riguardi, ma siccome abbiamo l'abitudine di convocare i soggetti da audire con largo anticipo, gradiremmo non ricevere dinieghi, anche se vi fossero impegni di carattere «istituzionale», perché il primo impegno istituzionale è dare risposte alle questioni che riguardano gli associati e quindi la garanzia, la stabilità e la sostenibilità del sistema pensionistico.
  Chiuderei qui e gradiremmo avere delle risposte esaustive, per evitare ulteriori audizioni visto che non è nostra intenzione. Do quindi la parola al presidente Boco.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. La ringrazio. Preciso che, trattandosi di una relazione e di domande su materie complesse formulate per iscritto, mi riservo di poter precisare per iscritto le risposte che adesso darò.
  Mi preme chiarire che la presenza di ognuno di noi non è personale, ma portiamo risposte in rappresentanza degli organi della Fondazione.
  Non mi sono mai permesso nelle lettere che le ho mandato per avvisarla della mia impossibilità ad essere presente di usare l'espressione «avere impegni istituzionali», perché il Parlamento è la prima delle istituzioni del Paese, che io alla mia età ho sempre considerato sacra. I miei erano impegni che mi hanno reso impossibile la presenza all'audizione, tenuto conto che il nostro Statuto prevede che, in assenza del Presidente, il vicepresidente vicario ne assuma tutti i poteri.
  Precisato questo, mi preme anche dire che noi non abbiamo omesso alcun documento a questa Commissione, così come abbiamo sempre cercato di dare risposte sia verbali che per iscritto. Oltre a tutta la documentazione che abbiamo consegnato nel corso di cinque audizioni, bisogna aggiungere anche 50 allegati che abbiamo lasciato agli atti.
  È chiaro poi che le analisi sui documenti che abbiamo consegnato possono portare alle valutazioni che si ritengono più opportune, ma noi non abbiamo tralasciato nessun documento a questa Commissione.
  Poiché si faceva riferimento alla relazione della Covip, ricordo che secondo la procedura prevista la Covip non manda la relazione agli enti, ma la manda ai Ministeri vigilanti, in particolare al Ministero del lavoro, che ci ha trasmesso la stessa relazione Covip successivamente alle audizioni che noi abbiamo avuto, un anno dopo la relazione.
  Ritengo che ci sia già una seconda relazione della Covip, che ovviamente non abbiamo, e che credo sia in possesso del Ministero vigilante, cioè quello del lavoro, e che potrebbe rappresentare, rispetto alla vecchia relazione, una Fondazione parecchio cambiata e con evoluzioni consistenti rispetto ai rilievi che ci sono stati mossi.
  Preciso che abbiamo ricevuto una lettera del Ministero del lavoro che reca Pag. 8elementi di valutazione positiva circa il bilancio consuntivo 2012 della Fondazione. Noi non l'abbiamo portata perché sarebbe stata una scortesia nei confronti del Ministero del lavoro consegnarvela, ma, se ci viene richiesta e il Ministero non solleva problemi, siamo pronti a fornirla a questa Commissione.

  PRESIDENTE. Non c’è problema per quanto riguarda il Ministero del lavoro, perché, siccome abbiamo convocato il Sottosegretario Cassano che ha la delega alle Casse di previdenza, sicuramente ci informerà anche di questo aspetto.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Io questo non lo so, comunque ribadisco che c’è una lettera del Ministero del lavoro che arriva tutti gli anni e dà le valutazioni sui bilanci della Fondazione, e anche questa volta dà delle precise valutazioni circa l'evoluzione della Fondazione, gli elementi di positività di bilancio e gli elementi sui quali dobbiamo in prospettiva, specialmente con il bilancio tecnico, intervenire.
  Fatte queste considerazioni, veniamo alle sue domande, a cui – ripeto – mi riservo di rispondere anche per iscritto. Veniamo alla vicenda della cessione del credito. Questa cessione del credito, è stata rappresentata al Consiglio di amministrazione come un fatto vantaggioso per la Fondazione sia dall'allora direttore generale che dal dirigente della finanza a cui era in capo la responsabilità della gestione, con una relazione positiva da parte della società di consulenza che ha indotto il Consiglio di amministrazione a deliberare questa cessione.
  Questa cessione, che era stata rappresentata come un credito certo e quindi pro soluto, si è poi dimostrata non essere un credito certo, perché si faceva riferimento a una sentenza di Londra che rappresentava solo alcune indicazioni circa le modalità di calcolo di questo credito e non chiariva la tipologia di credito, cioè se pro soluto, pro solvendo, se credito certo, quindi c’è stata una rappresentazione che ha portato il Consiglio di amministrazione a deliberare e a sottoscrivere con il presidente che ha la rappresentanza legale una cessione del credito su presupposti che si sono dimostrati non veritieri.
  A fronte di questo, non essendo stati iscritti nell'elenco dei creditori, siamo venuti a conoscenza dell'esatta realtà di questo credito e quindi abbiamo dovuto restituire 13 milioni che ci erano stati dati, avendoli iscritti a bilancio come plusvalenza li abbiamo dovuti iscrivere come perdita, abbiamo dovuto pagare gli interessi ad Elliott. Il risultato finale è stato quindi un danno per la Fondazione di circa 2 milioni di euro, considerando anche il compenso alla società di consulenza.
  Preciso che, a fronte di questo, il Consiglio di amministrazione ha deliberato delle azioni di responsabilità nei confronti degli ex dirigenti e anche nei confronti della società di consulenza, e le udienze sono già fissate per quanto concerne i due dirigenti e la società di consulenza.
  A questo punto possiamo anche, se lo si ritiene opportuno, fare una sintesi dei ricorsi che abbiamo presentato nei confronti di queste persone, nostri ex dirigenti, e nei confronti della società di consulenza. Le richieste di danno riguardano i bonus che abbiamo pagato ai dirigenti, i 950.000 euro che abbiamo pagato alla società di consulenza e il differenziale tra gli interessi mediamente maturati dalla Fondazione e quelli che abbiamo dovuto restituire a Elliott.
  Circa i trascorsi di Banchetti dichiaro che non conosco Banchetti e non ero informato del fatto che avesse lavorato per Lehman, preciso che non era nella responsabilità né del Consiglio di amministrazione né del Presidente decidere quali advisor utilizzare, ma in questo caso era nelle responsabilità del direttore generale e dell'allora dirigente della finanza.

  PRESIDENTE. Se ci può spiegare meglio questo punto..

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Quale punto ?

Pag. 9

  PRESIDENTE. Quello dell’advisor, cioè è soltanto il direttore generale che ha questa responsabilità ?

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Certamente, in quel caso sì.

  PRESIDENTE. No, non in quel caso, lei ha detto una cosa molto semplice: ha detto che per quanto riguarda l’advisor non è responsabilità del Presidente e del Consiglio di amministrazione sceglierlo, ma...

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Non dobbiamo fare confusione: lei sta parlando di advisor, qui non stiamo parlando di advisor.

  PRESIDENTE. L'ha detto lei poco fa !

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Pactum non era la società advisor per quanto riguarda la finanza. La società di consulenza che si è rapportata con il direttore generale e con il servizio finanza allo scopo di dare consulenze circa la questione relativa al credito nei confronti di Lehman si chiamava Pactum, ma non aveva altro compito che questo, e fu selezionata dal direttore generale.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, sempre per capire meglio sia io che noi: i consulenti della Fondazione vengono scelti dal direttore generale dopo una serie di analisi dei curricula ?

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Nel caso specifico questo consulente era già stato utilizzato e quindi aveva già un contratto in essere con la Fondazione per le questioni relative a Lehman Brothers.

  PRESIDENTE. Le sto chiedendo un'altra cosa, presidente.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Lei però non può avere le risposte che vuole: mi faccia replicare !

  PRESIDENTE. Se lei mi dice che questo consulente è scelto direttamente dal direttore generale, vogliamo capire se il direttore generale oggi abbia la facoltà di scegliere i consulenti.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. La domanda è oggi o la storia di prima ?

  PRESIDENTE. Le sto chiedendo di oggi.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Oggi, al di sotto di una certa cifra (40.000 euro) è nella disponibilità degli uffici scegliere dei consulenti per eventualità che rendessero necessarie consulenze di professionalità non disponibili all'interno della Fondazione.
  Al di sopra dei 40.000 euro c’è una selezione e al di sopra di una certa cifra c’è addirittura la gara. Questa è la procedura attuale.

  PRESIDENTE. Chi ha la responsabilità di scegliere poi ?

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Sotto i 40.000 può essere il direttore generale e sopra i 40.000 il Consiglio fa una selezione e decide, sopra un'ulteriore cifra c’è una gara di tipo europeo.

  PRESIDENTE. Questa è una norma che avete inserito ultimamente ?

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. No, c’è sempre stata.

  PRESIDENTE. Quindi questo esisteva anche prima.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Possiamo spiegare, se ci lascia la parola, presidente.

  CARLO BRAVI, direttore generale della Fondazione Enasarco. La società Pactum fu utilizzata dalla Fondazione come consulente all'indomani della vicenda Lehman Pag. 10Brothers, relativamente al fallimento, alla messa in procedura concorsuale della Lehman Brothers, perché era necessario per la Fondazione ricostruire tutta la complessa vicenda che si veniva a determinare per effetto di questo fallimento.
  Fu ritenuto quindi su proposta degli uffici dell'epoca di avvalersi di questa società in quanto aveva delle conoscenze specifiche sulla vicenda Lehman Brothers. La società di consulenza aveva anche la funzione generica di coordinare le eventuali iniziative legali a tutela della Fondazione nei confronti della procedura concorsuale Lehman Brothers.
  Successivamente questa società Pactum evidenziò alla Fondazione la possibilità di cedere il credito che la società stessa aveva indicato sussistere nei confronti della società Lehman Brothers e che era stato quantificato in circa 40 milioni di euro. La possibilità di cedere questo credito fu motivata dal consulente e dagli uffici dell'epoca con il fatto che una sentenza di una Corte inglese avesse accertato in maniera inconfutabile la sussistenza di questo credito di 40 milioni di euro.
  Essendo un credito nei confronti di una procedura di tipo concorsuale ed essendo coinvolta la giurisdizione sia inglese sia svizzera, si veniva ad evidenziare l'opportunità di monetizzare questo credito, che consulenti e uffici asserivano essere stato accertato dalla sentenza, mediante la cessione ad un terzo soggetto, che fu poi individuato nella società Elliott.
  Il punto è che, come accennava in precedenza il presidente, in realtà la sentenza della Corte inglese conteneva non un accertamento inequivocabile del credito, ma un accertamento delle modalità attraverso le quali sarebbe stata corretta la quantificazione del credito, quindi era una sentenza di tipo processuale, ma che non entrava nel merito della somma dovuta o non dovuta alla Fondazione.
  Come diceva il presidente in precedenza, gli uffici e il consulente rappresentarono alla Fondazione appunto l'esistenza di un credito inequivocabile, quindi la convenienza economica alla cessione del credito stesso per l'immediata monetizzazione, anche perché gran parte di questo credito sarebbe stato ceduto in modo inequivocabile, cioè pro soluto e non pro solvendo.
  Successivamente la Fondazione è venuta ad apprendere che in realtà questo accertamento inequivocabile non vi era stato e quindi la società Elliott aveva la facoltà di richiamare indietro le somme (circa 13 milioni) che aveva versato alla Fondazione a titolo di prezzo per la cessione del credito.
  Su questa vicenda si è appunto innestata una conseguente azione di responsabilità della Fondazione nei confronti dei responsabili degli uffici interni, che erano preposti alla gestione della finanza e quindi nei confronti dell'ex direttore generale e dell'ex dirigente del Servizio finanze, e un'azione anche nei confronti del consulente che era responsabile per quanto riguardava sia il profilo economico dell'operazione, sia il profilo del coordinamento delle azioni legali a tutela della Fondazione, quindi aveva una duplice veste di garante per la Fondazione sia della corretta quantificazione economica della vicenda, sia della corretta conduzione delle azioni legali. Spero di aver risposto.
  Il contratto con Pactum fu stipulato originariamente subito dopo il crack della Lehman Brothers, quindi intorno al 2008-2009, e successivamente fu esteso alla conduzione della cessione di questo credito verso Elliott.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Se possiamo andare avanti sull'altro punto, quello relativo agli investimenti Athena, ricordo che gli investimenti nei confronti di Athena avevano una finalità di tipo obbligazionario, poi furono fatte delle ulteriori operazioni da parte di questo finanziere.
  Avuta evidenza di queste operazioni, immediatamente tutto il Consiglio di amministrazione e la presidenza compreso il vicepresidente di allora, il dottor Pozzi, operarono per fare una ristrutturazione dei questi investimenti, che si è conclusa (credo che l'abbiamo più volte dettagliato anche nei documenti presentati ma, se Pag. 11questo non fosse, dettaglieremo meglio) mettendo in sicurezza l'investimento e portando una serie di vantaggi alla Fondazione, oltre che di plafonamento del livello di rischio in ordine alla sicurezza del nostro investimento, definendo dei nuovi rendimenti e una scadenza dell'investimento a fine 2015, quando la Fondazione deve rientrare in possesso di detti investimenti.
  Preciso che tutto questo percorso di ristrutturazione è stato portato all'evidenza del Consiglio di amministrazione e che di volta in volta ha visto il Consiglio di amministrazione deliberare, quindi c’è un punto di partenza che aveva delle criticità, c’è un punto conclusivo che ha registrato dei progressi a favore della Fondazione. Se non precisati in tutti i documenti che abbiamo dato, possiamo rendere ancora più evidenti i significati della ristrutturazione che abbiamo fatto.
  Detto questo su Athena, preciso che l'iscrizione a bilancio delle quote di GWM comparto RES ammonta a un valore di 1 miliardo e 83 milioni di euro. Preciso che i nostri bilanci sono certificati, controllati da due Ministeri vigilanti, adesso c’è anche la Covip che svolge una funzione di controllo e controllati dalla Corte dei conti.
  Così come descritto nel bilancio dalla società di revisione, nonché da pareri di professori e di persone molto competenti nel campo, ma soprattutto a termini di legge noi ascriviamo a bilancio il valore nominale dei nostri investimenti, in questo caso il valore delle quote di Europa plus, e questo è quanto stabilisce la legge.
  Nel bilancio iscriviamo delle diverse obbligazioni il valore di mercato al 31 dicembre, ma il valore nominale di un'obbligazione è a scadenza, perché a seconda degli andamenti dei mercati le obbligazioni possono avere un valore in più rispetto al valore nominale e noi non iscriviamo il maggior valore, e un valore pari o inferiore, quindi non iscriviamo né la plusvalenza, né la minusvalenza, e non credo che questo rappresenti un'irregolarità.
  Quando lei si riferisce ai valori che ha citato, immagino che si riferisca alla nota descrittiva del bilancio che al 31 dicembre registra non i valori nominali, perché sono iscritti a valore di bilancio, ma i valori relativi agli andamenti di mercato del momento.
  Il risultato è che abbiamo ricostituito una garanzia sui nostri investimenti obbligazionari o strutturati attraverso un bond, Repubblica italiana, valore a scadenza 1 miliardo e 80 milioni di euro circa, senza costi, a fronte delle precedenti garanzie bancarie che avevano costi esorbitanti e non più giustificabili, anche riferiti agli andamenti dei tassi di interesse dei Buoni del Tesoro.
  Credo di aver risposto, se ci sono ulteriori domande sarò ancora più preciso, ma mi riservo, se posso avere l'accesso alle domande scritte che mi sono state formulate e alla relazione scritta del senatore, di dare una puntuale risposta e, se non sono già descritte in questi documenti, di precisare a breve per iscritto le cose che qui abbiamo discusso e trattato.

  PRESIDENTE. Noi non abbiamo alcun problema a fornirle tutte la documentazione necessaria, anche perché, come dicevo all'inizio di questa nostra audizione, c’è il circuito audio video quindi è tutto registrato e ci sarà il resoconto, quindi non vediamo per quale motivo non fornirle le domande mie e del senatore Puglia, visto che lei ci risponderà per iscritto.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Non io, la Fondazione.

  PRESIDENTE. Lei rappresenta la Fondazione.

  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Per non personalizzare.

  PRESIDENTE. Il presidente rappresenta la Fondazione. Io sono presidente di questa Commissione e rappresento la mia Commissione, e guai se non dovesse essere così anche perché lei è il rappresentante legale, mi pare.

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  BRUNETTO BOCO, presidente della Fondazione Enasarco. Non ci sono dubbi.

  PRESIDENTE. Detto questo e quindi aspettando le sue risposte alle domande che le abbiamo posto, le voglio precisare due questioni.
  La prima questione è che noi abbiamo il diritto e anche il dovere di valutare i vostri bilanci, indipendentemente dalla valutazione del Ministero del lavoro, la valutazione della Covip e la valutazione degli altri organismi: noi dobbiamo valutare i vostri bilanci perché questo è un nostro compito istituzionale e faremo la nostra relazione, che sarà chiara ed esaustiva, quindi saremo noi a definire le nostre considerazioni sul vostro bilancio, e non il Ministero del lavoro, la Covip o altri.
  Seconda questione. Noi abbiamo audito per due volte i suoi vicepresidenti, siamo profondamente convinti che nel momento in cui vi è la non disponibilità del presidente possano partecipare ed è giusto che partecipino i delegati del presidente, però le voglio anche sottolineare che nel momento in cui abbiamo posto loro delle domande i suoi vicepresidenti giustamente ci hanno chiesto del tempo perché non erano in grado di darci delle risposte.
  Per questo noi abbiamo sistematicamente chiesto la sua presenza, perché, avendo lei partecipato alle altre audizioni e conoscendo tutto quello che era stato sviluppato nelle altre audizioni, pensavamo che fosse maggiormente in grado di poterci fornire delle risposte.
  Mi consentirà anche, egregio presidente, dal momento che lei continua a citare il Consiglio di amministrazione, di rilevare che ci è sembrato quanto mai strano che i suoi due vicepresidenti non fossero in grado di darci delle risposte, pur avendo un quadro compatibile.
  Abbiamo capito poi che non erano in grado di darci delle risposte perché erano stati nominati da poco, quindi questo si giustificava. Sarebbe stato quindi più opportuno, avendo già a monte una discussione sviluppata, che vi fossero rappresentanze che avessero scienza e coscienza di quanto era accaduto. Ecco quello che abbiamo contestato e abbiamo ribadito con estrema puntualità, con chiarezza e con onestà intellettuale.
  La ringraziamo per la sua presenza a questa audizione e le diciamo che noi aspettiamo le sue risposte alle nostre domande scritte, faremo le nostre valutazioni sui vostri bilanci e, nel momento in cui chiuderemo le valutazioni sui bilanci e sulle sue risposte, faremo una valutazione che manderemo per iscritto ai Ministeri vigilanti e anche a voi per conoscenza fuori da qualsiasi polemica.
  Noi vogliamo semplicemente garantire la stabilità del sistema pensionistico e garantire i vostri associati. Grazie, presidente.
  Dispongo che il testo integrale dell'intervento del senatore Puglia e la documentazione che verrà successivamente inviata dalla Fondazione Enasarco in risposta alle questioni poste nella odierna seduta vengano pubblicate in allegato al resoconto stenografico della stessa, e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.10.

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