XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 52 di Mercoledì 5 novembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Audizione del Presidente e del Segretario Generale del Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (FASC), Claudio Claudiani e Sergio Slavec.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Gatti Maria Grazia  ... 5 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 6 
Gatti Maria Grazia  ... 6 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Slavec Sergio , segretario generale del FASC ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Slavec Sergio , segretario generale del FASC ... 7 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 7 
Caruso Mario (PI)  ... 8 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 8 
Caruso Mario (PI)  ... 8 
Claudiani Claudio , presidente del FASC ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione presentata da FASC ... 9

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente e del Segretario Generale del Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (FASC), Claudio Claudiani e Sergio Slavec.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato alla luce della recente evoluzione normativa e organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare, del presidente e del segretario generale del Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (FASC), Claudio Claudiani e Sergio Slavec. Do quindi la parola al Presidente Claudiani.

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Grazie, presidente. Sono Claudio Claudiani, il Presidente del Fondo nazionale di previdenza per i lavoratori delle imprese di spedizione e corrieri delle agenzie marittime. Noi siamo un ente piccolo, non molto conosciuto e abbiamo voluto rappresentare in una scheda di sintesi la nostra Fondazione.
  Il FASC nasce nel 1926 ed è quindi uno dei Fondi maggiormente datati. Nel 1933 vengono trasformate le previsioni legislative in contratti di lavoro, che prevedevano fin da allora l'obbligatorietà della contribuzione da parte delle imprese e dei lavoratori, impiegati e quadri.
  Nel 1987 il FASC viene trasformato in ente di diritto pubblico sulla base della propria funzione, del ruolo, della missione che svolge. Nel 1994, per effetto del decreto legislativo n. 509, viene trasformato in Fondazione di diritto privato, e a partire dal 1 gennaio 1995 il FASC si dota di uno Statuto, che in questo momento stiamo trasformando.
  Il Consiglio di Amministrazione del 2 settembre e quello successivo del 31 ottobre alla presenza del notaio ha adeguato lo Statuto, perché era datato 1995 e di acqua sotto i ponti ne è passata molta sulla previdenza e conseguentemente abbiamo registrato meglio definito alcune funzioni e anche alcuni compiti.
  Oggi abbiamo circa 37.000 iscritti, non siamo all'apice perché anche noi registriamo i segni della crisi e questo è un comparto molto delicato, ancorché importante, però manteniamo un livello di iscrizione che è quasi al top rispetto agli ultimi dieci anni. Soltanto nel 2008 e successivamente nel 2009 avevamo qualche centinaio di iscritti in più.
  Abbiamo un patrimonio complessivo ad oggi, 5 novembre, pari a 742 milioni di euro. La componente mobiliare dei 742 milioni è pari al 47 per cento (349 milioni), la componente immobiliare, che ancora oggi è pesante e pari al 52,9, per cento è pari a 392 milioni.Pag. 4
  Mi soffermo per un attimo su un aspetto. La nostra componente immobiliare è un patrimonio che viene da lontano, rigenerato, rivisitato, però allo stato da tre bilanci produce dei dividendi assolutamente inadeguati rispetto al patrimonio investito, perché in termini di dividendi siamo allo zero virgola, per effetto del fatto che una parte del patrimonio non è locata e del fatto che il 90 per cento del patrimonio è concentrato su Milano, una piazza che risente notevolmente di un eccesso di offerta rispetto a una domanda che si mantiene, quando come anche negli ultimi mesi va bene, stabile, non è in crescita.
  Sapendo che vi sono continuamente nuovi immobili che entrano sul mercato della locazione e che quindi la concorrenza è notevole, siamo stati costretti negli ultimi mesi a rivisitare i contratti in essere, per poterli riallungare nella loro durata e quindi fidelizzare i nostri conduttori, però prevedendo nei primi due o tre anni, tramite una scalettatura degli importi, un abbattimento del canone. Solo in questo modo reggiamo per la parte locate alle intemperie del mercato.
  Quest'anno siamo nell'ordine di riconoscere una rivalutazione delle posizioni degli iscritti attorno al 2 per cento, ma facciamo il bilancio esclusivamente con la parte mobiliare e con i rendimenti della parte mobiliare che assomma a circa 350 milioni, di cui avete qui l'articolazione, ma ciò che rende maggiormente (anche quest'anno abbiamo fatto l'assestamento al budget il 31 ottobre) sono i mandati di gestione, ovvero la gestione affidata oggi a 3 gestori, ma fino al 31 ottobre 4 gestori, che hanno dato un risultato assolutamente eccellente.
  Il nostro benchmark era infatti situato attorno al 4 per cento, mentre usciamo con circa l'8 per cento. Su 350 milioni sono circa 220 milioni affidati ai gestori, oltre alle polizze a capitalizzazione che danno però un rendimento lordo attorno al 4 per cento, così come danno un rendimento lordo delle obbligazioni corporate, mentre la liquidità, che stiamo provando a reinvestire e che al 31 ottobre era pari a 30 milioni, dà un rendimento assolutamente al di sotto, nell’ ordine dell'1 per cento, 1,30 fino a qualche giorno fa, poi abbassato per le note vicende.
  Noi facciamo quindi un bilancio monitorando costantemente con l’advisor l'andamento della parte affidata ai gestori, la nostra struttura effettua un monitoraggio settimanale sulla base di dati giornalieri.
  Abbiamo realizzato un'operazione saggia: a luglio abbiamo dato indicazione ai gestori di disinvestire, perché avvertivamo delle turbolenze nel mercato soprattutto azionario, e la quota dell'azionario è pari al 25 per cento, e abbiamo detto di deconsolidare quella parte, ovvero di incassare. Credo che abbiamo fatto bene, tenuto conto degli andamenti delle Borse in tutto il mondo.
  Come ho detto poc'anzi, i 4 gestori sono diventati 3, ma siamo gli unici che hanno fatto la gara ad evidenza pubblica europea per l'affidamento del nostro patrimonio o di parte di esso a gestori privati. L'esito della gara pubblica, terminate tutte le sue fasi il 16 ottobre, ha dato i tre soggetti, che come è scritto nella nota, sono Allianz, Eurizon e Pioneer, che dal 1 ottobre hanno attivato la loro gestione.
  Abbiamo fatto una gara della durata di sei anni, perché non possiamo fare gare ogni due anni, con un aspetto importante: in qualsiasi momento, ove le prestazioni non rispondessero alle attese, possiamo recedere dal contratto.
  Il nostro benchmark affidato ai gestori è il 75 per cento sull'obbligazionario governativo, che si traduce in circa 55 per cento obbligazionario governativo, 20 per cento obbligazionario corporate e 25 per cento azionario. È presumibile che nel corso del prossimo anno dovremo rafforzare il profilo dell'azionario, perché per come si stanno muovendo i mercati, se vogliamo raggiungere almeno il 4 per cento di rivalutazione e quindi di incremento dei rendimenti, dobbiamo probabilmente (lo vedremo a gennaio) rafforzare il profilo sull'azionario, cioè portarlo attorno al 30 per cento.Pag. 5
  Non vogliamo andare oltre, perché siamo una Cassa che non eroga pensioni, ma eroga esclusivamente rendimenti. Noi siamo una Cassa di rendimenti sul capitale investito: i lavoratori versano il 2,50 per cento della loro retribuzione ovviamente di alcuni istituti e i datori di lavoro il 2,50 per cento, ciascuno ha una posizione (37.500 posizioni individuali) che viene rivalutata a seconda dei risultati della Fondazione.
  Consideriamo un dovere la valutazione del controllo dei rischi, perché è fondamentale. Da questo punto di vista svolgiamo questo ruolo all'interno, ma d'intesa con l’advisor.
  Ora ci accingeremo a fare una gara pubblica ad evidenza europea per dotarci dell’advisor a partire dal mese di luglio, perché il mandato di quello attuale scade nel mese di luglio 2015. Abbiamo approvato in Consiglio di Amministrazione l'indicazione di dotarci di un advisor, con la premessa che in qualsiasi momento possa essere reciso il rapporto di collaborazione della durata di cinque anni, in modo tale che sia speculare alla durata dei mandati ai gestori e si generino quelle condizioni di interlocuzione e di forte collaborazione che consentano di gestire in maniera non solo trasparente, ma molto raccordata il nostro patrimonio.
  In questi anni abbiamo razionalizzato, per effetto di pensionamenti e uscite abbiamo ridotto il personale e complessivamente tra la società immobiliare e la fondazione abbiamo 25 dipendenti, di cui 1 dirigente, 3 quadri e il resto impiegati e 7-8 dipendenti addetti alla ricezione in alcuni immobili.
  Abbiamo anche efficientato e i costi non sono assolutamente lievitati, ma sono diminuiti, anche prendendo atto degli obblighi che ci derivano dall'essere inseriti nell'elenco Istat, in quanto la spending review ha comportato un sacrificio non indifferente.
  Anche oggi mi auguro che in sede di dibattito vengano rivisitate se non altro le percentuali di prelievo sui rendimenti che lievitano dal 20 al 26 per cento. Ho letto anche i resoconti dei lavori parlamentari e gli interventi dei diversi soggetti che si sono succeduti in una fase di ascolto svolto da codesta Commissione e mi par di capire che sia difficile poter portare a casa l'idea esente-esente-tassato, quel modulo cosiddetto «europeo».
  Noi ci auguriamo che il passaggio dal 20 al 26 per cento se non altro possa essere graduato in più di un anno di bilancio, ma auspicabilmente che venga confermato il 20 per cento. So che Adepp e il suo presidente hanno sollecitato e sostenuto questa posizione, noi eravamo iscritti ad Adepp ma non aderiamo più per il semplice motivo che non abbiamo cittadinanza, perché i temi e le questioni non sono assolutamente convergenti, non hanno significativi e importanti punti di contatto, essendo la nostra una missione completamente diversa rispetto alle Casse professionali, anche se abbiamo sempre cercato di dare un contributo positivo.
  Con la società immobiliare la scelta è stata effettuata nel 2002, la società immobiliare nasce soprattutto in rapporto con l'IVA, all'epoca in cui maggiormente era evidente l'attività sull'immobiliare, anche perché era una frontiera assolutamente conveniente.
  Debbo dire che invece la fondazione non ha la possibilità di scaricare l'IVA e come tale è un altro peso non indifferente.
  Penso di aver rappresentato i passaggi e mi scuso se mi sono dilungato eccessivamente, ma sono assolutamente disponibile a rispondere a eventuali vostre domande.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.

  MARIA GRAZIA GATTI. Grazie, presidente. Vorrei solo capire un elemento. La vostra struttura è di origine contrattuale, quindi c’è il versamento da parte del lavoratore e il versamento da parte dell'azienda, e non si tratta di un fondo di pensione complementare, ma fornite i rendimenti e le rivalutazioni dei contributi sono stati versati.Pag. 6
  Credo di avere capito che il versamento sia bloccato, non ci sia la possibilità che i lavoratori aumentino l'importo o meccanismi di questo tipo, né la possibilità dell'utilizzo del TFR nel fondo.

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Questo è regolato dall'articolo 66 del Contratto di lavoro della logistica e dall'articolo 42 del Contratto delle agenzie marittime, quindi abbiamo due contratti di riferimento. La contribuzione è complessivamente il 5 per cento e ogni anno dà un gettito pari a circa 50 milioni di euro, però per noi oltre il 50 per cento dei 50 milioni di euro escono durante l'anno perché ci sono 4 finestre di uscita per coloro che lo richiedano per il termine del contratto di lavoro, il cambiamento di azienda o di lavoro.
  Questa che è una mobilità significativa assorbe oltre il 50 per cento del gettito complessivo che deriva dal 5 per cento.

  MARIA GRAZIA GATTI. Mi scuso perché non ho proprio le informazioni minime, ma questo significa che i lavoratori del vostro settore non hanno la previdenza complementare ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Tenga conto che la nostra platea è quella di impiegati e quadri, poi esiste anche la previdenza complementare, che nel settore è affidata anche per il resto del personale a Previlog, che sarebbe la previdenza del settore della logistica che include anche il settore portuale, settore significativamente ampio.
  Peraltro noi ospitiamo Previlog nella nostra sede di Milano e gli forniamo anche servizi amministrativi.

  PRESIDENTE. Soltanto per capire meglio la struttura della Fondazione: complessivamente voi avete circa 37.500 iscritti attivi, rappresentativi di più di 2.000 aziende. In realtà, quante aziende operano nel settore e quanti addetti, dal momento che questo è un ente bilaterale ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Da noi sono iscritte complessivamente circa 2.200 aziende. Proprio per uscire da questa nebulosa un anno e mezzo fa abbiamo stipulato una convenzione con l'INPS in modo da avere un elenco delle aziende che applicano il contratto della logistica o delle agenzie marittime e che sono inserite nel settore terziario.
  Sono venute fuori ulteriori 2.000 aziende per un numero complessivo di oltre 7.000 addetti.

  PRESIDENTE. Voi ci avete fornito anche questo dato: in virtù della convenzione sottoscritta nell'aprile 2013 con l'INPS ad oggi si sono regolarizzate 396 aziende per un totale di 1.084 lavoratori. Per capire, siccome il vostro è un ente bilaterale quindi con contribuzione obbligatoria, ciò vuol dire che circa la metà delle aziende sono in nero ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Non sono iscritte, prevalentemente hanno un dipendente, ma complessivamente l'area del recupero riguarderebbe circa 7.000 addetti e oltre 2.000 aziende. Noi al momento abbiamo recuperato all'iscrizione quasi 400 aziende per un totale di 1.100 dipendenti proprio in virtù della convenzione che abbiamo stipulato con l'INPS.
  Abbiamo inviato raccomandate alle restanti 1.700 aziende; un numero tra 300 e 400 aziende sembrano essersi volatilizzate, mentre stiamo intervenendo sulle altre.
  Aggiungo un altro aspetto: il mondo della logistica è molto ampio, e nel Paese ci sono non 4.000 aziende, ma molte di più, ma non tutte sono inserite nel settore terziario dell'INPS. Un decreto degli anni ’90 che a noi risulta non decaduto né modificato, il cosiddetto «decreto Marini», prevedeva che le aziende che svolgevano quell'attività di logistica applicassero il contratto della logistica e fossero iscritte nel settore terziario.

  PRESIDENTE. Una domanda per capire ulteriormente: SDA, TMT, DHL sono iscritte ?

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  SERGIO SLAVEC, segretario generale del FASC. Alcune di queste sono iscritte, alcune no (SDA e TMT sono iscritte e DHL no), ma il motivo sta proprio nell'interpretazione dell'applicazione di questo decreto. Il decreto è molto semplice, è uno dei pochi decreti che fornisce dei numeri e indica la percentuale di impiegati rispetto agli altri lavoratori per essere iscritti al terziario.
  Siccome queste sono tutte aziende che hanno esternalizzato il lavoro manuale, quasi tutto il personale è personale impiegatizio, per cui abbiamo chiesto un incontro con l'INPS per chiarire questa cosa, perché nella circolare dell'INPS di questa estate hanno dimenticato questo aspetto, che è molto importante anche perché crea una concorrenza sleale, nel senso che c’è un costo maggiore non indifferente maggiore per chi applica il contratto rispetto a chi non lo applica.

  PRESIDENTE. Quindi praticamente queste aziende di trasporto estero sia tedesche sia adesso anche olandesi che fanno concorrenza alle nostre non sono iscritte da voi, il che significa che applicano un tipo di contratto che non è riferibile al contratto del trasporto e quindi del settore terziario.
  Questo ci pone un problema, al di là delle questioni di innovazione e di investimento, nella concorrenza che vi è tra la SDA – Società delle Poste e quindi iscritta al FASC – e le altre società estere che, non avendo lo stesso tipo di contratto, fanno concorrenza sui costi.

  SERGIO SLAVEC, segretario generale del FASC. Il contratto è lo stesso: il problema è l'iscrizione all'INPS come industria o come terziario. La differenza è lì: al FASC sono obbligatoriamente iscritti quadri ed impiegati di aziende che applicano contratti di logistica e agenzie marittime che sono iscritte all'INPS nel settore terziario.
  Un'altra parte è iscritta al settore industria, a cui dovrebbero essere iscritte le aziende che fanno quasi esclusivamente lavori manuali, quindi facchinaggio, trasporto. Se quindi un'azienda ha 100 dipendenti di cui 90 sono autisti, è iscritta all'industria, mentre se un'azienda ha 100 dipendenti di cui 70 sono impiegati, deve essere iscritta al terziario. È questo il vero discrimine.
  Le grandi aziende del trasporto merci, che non fanno logistiche e sono fatte quasi esclusivamente di autisti, sono correttamente iscritte all'industria. Ci sono aziende che invece sappiamo che non lo fanno, come DHL, che ha quasi solo impiegati ed è iscritta all'industria.

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Nella sostanza per essere iscritti al FASC e assolvere all'obbligatorietà bisogna avere due requisiti: l'applicazione del contratto ed essere iscritto all'INPS nel settore terziario.
  Alcune aziende aggirano questo elemento, nel senso che all'INPS, anziché essere iscritte al settore terziario, sono iscritte al settore industria, pur applicando lo stesso contratto il lavoro.

  PRESIDENTE. In buona sostanza, quindi, i lavoratori dipendenti con qualifica non impiegatizia delle aziende che fanno logistica ed iscritte al settore terziario sono iscritti al Fondo di pensione complementare, mentre i quadri e gli impiegati sono iscritti sia al FASC che sia al fondo di Presidenza ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Sì, e questo perché il FASC nasce così.

  PRESIDENTE. Ho capito che nasce così, però mi pare che ci sia in tal modo una discriminazione nei riguardi di una categoria di lavoratori che non possono essere iscritti al FASC e quindi non hanno la possibilità di conseguire un rendimento aggiuntivo.
  Credo che questo sia un ragionamento che riguarda non noi, ma il sindacato, che dovrà porsi questo problema nel prossimo futuro.

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Anche il FASC recentemente si è Pag. 8posto il problema di una possibile evoluzione rispetto alla situazione in atto e a un raccordo con la pensione complementare, perché facciamo fatica a individuare un percorso e soprattutto condizioni che possano far gestire un processo del genere nelle migliori condizioni di tutela di chi dovrebbe arrivare e di chi c’è. Questo è il dato.
  Ci siamo interrogati e stiamo provando ad approfondire la questione, vi potrebbero essere anche elementi forti nel far evolvere la fondazione in quella direzione, ma il frutto va maturato tra tutti i soggetti in campo.
  L'obbligatorietà non è una costrizione, però è un piccolo salvadanaio significativo, però dall'altro lato non c’è poi sostanzialmente la previdenza, perché le aziende non versano due volte. Quello è una facoltà verso i singoli, se sono pronti a fare un «investimento».

  MARIO CARUSO. Il rendimento erogato all'iscritto coincide con l'età della pensione ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. No, nel momento in cui esce, e può uscire anche dopo un anno e gli viene erogato quanto ha versato e la rivalutazione.

  MARIO CARUSO. In caso di decesso, gli eredi possono riscattarlo ?

  CLAUDIO CLAUDIANI, presidente del FASC. Sì, in qualsiasi momento è disponibile.

  PRESIDENTE. Vi ringraziamo per la vostra disponibilità, e ricordo anche a voi che stiamo comunque facendo una serie di considerazioni anche per quanto riguarda le misure contenute nel disegno di legge di stabilità, in quanto siamo profondamente convinti della necessità di non aumentare la tassazione sui rendimenti con riferimento sia ai fondi di previdenza complementare, sia alle Casse. Per quanto riguarda le Casse o le Fondazioni, peraltro, non vi è una esplicita previsione di aumento al 26 per cento, poiché nel decreto n. 66 la questione era stata trattata in termini di credito d'imposta.
  Questo è un discorso che stiamo approfondendo e per quello che ci riguarda faremo in modo non solo che non si aumenti la tassazione al 26 per cento, ma che si cominci anche a pensare alla diminuzione, nella prospettiva di dare un ulteriore impulso agli investimenti per il sostegno del Sistema Paese.
  Nel ringraziare ancora i nostri ospiti, dispongo che la documentazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.15.

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ALLEGATO

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