XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 38 di Giovedì 17 luglio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE.

Audizione del presidente e del direttore generale dell'Ente di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro (ENPACL), Alessandro Visparelli e Fabio Faretra.
Di Gioia Lello , Presidente ... 2 
Visparelli Alessandro , Presidente dell'ENPACL ... 2 
Di Gioia Lello , Presidente ... 4 

ALLEGATO: Documentazione presentata da ENPACL ... 5

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente e del direttore generale dell'Ente di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro (ENPACL), Alessandro Visparelli e Fabio Faretra.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato alla luce della recente evoluzione normativa e organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare, l'audizione del presidente e del direttore generale dell'Ente di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro (ENPACL), Alessandro Visparelli e Fabio Faretra.
  Do la parola al dottor Visparelli.

  ALESSANDRO VISPARELLI, Presidente dell'ENPACL. Grazie, presidente. L'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i consulenti del lavoro, nato nel 1971, si è poi trasformato in associazione privata. È stato privatizzato nel 1995. Attualmente gli organi che amministrano questo ente sono l'Assemblea dei delegati, che al momento è composta da 162 membri, che il prossimo anno, con il nuovo mandato, saranno ridotti a 120. Vi è poi un Consiglio d'amministrazione di 9 elementi, che nel prossimo mandato saranno ridotti a 7. Infine, naturalmente, ci sono il presidente e il Collegio sindacale.
  Gli iscritti, ad oggi, sono 26.423, di cui il 54 per cento maschi e il 46 per cento femmine.
  Le prestazioni, in termini di pensioni, sono attualmente 8.952. Il 47 per cento sono di vecchiaia, il 18 per cento di vecchiaia anticipata, il 28 per cento per superstiti e il 5 per cento per inabilità e invalidità. Il rapporto tra il numero degli iscritti e le prestazioni erogate è di 3 a 1.
  La spesa previdenziale nel 2013 ammontava a 92 milioni, mentre il gettito contributivo era di 158 milioni. Il rapporto tra ricavi e costi nel sistema previdenziale è di 1,7 a 1.
  Il patrimonio netto attualmente è di 745 milioni, pari a 8 volte la spesa pensionistica corrente. L'ultimo bilancio tecnico del 2013 assicura un saldo previdenziale positivo per oltre cinquant'anni, come previsto dalla legge Fornero.
  Il sistema previdenziale è stato profondamente modificato a partire dal 1o gennaio 2013, ragion per cui si è passati da un sistema a prestazione definita a un sistema a contribuzione definita.
  Per quanto riguarda la sostenibilità, abbiamo fatto tre interventi sostanziali. Abbiamo disposto il finanziamento del sistema sempre a ripartizione, con l'adozione di un'aliquota contributiva del 12 Pag. 3per cento sul reddito professionale, con un minimo di 17.000 e un massimo di 95.000 euro.
  Per quanto riguarda il calcolo della prestazione, vi è stata l'adozione del metodo contributivo. Abbiamo anche ritoccato i requisiti anagrafici per l'accesso al pensionamento. Fra una decina d'anni, quando saremo a regime, occorreranno settant'anni di età per andare in pensione.
  Sul versante, invece, dell'adeguatezza della prestazione, abbiamo aumentato il contributo integrativo dal 2 al 4 per cento. Di questo 4 per cento, però, il 3 per cento va a montante, a rendita previdenziale, e l'1 per cento è quello che serve per coprire le spese di gestione e altre finalità assistenziali dell'ente.
  Abbiamo anche un'altra leva molto importante, che è la modularità. Essa consiste in un versamento facoltativo che viene reso possibile a tutti i consulenti del lavoro liberamente, senza alcun impegno. Quando lo ritengono opportuno loro, nell'arco della loro vita professionale, possono versare degli importi liberamente, senza limiti di importo, a vantaggio del loro montante contributivo. Questa è una leva importantissima, perché permette a qualsiasi iscritto di poter recuperare in qualsiasi momento fasi sfavorevoli della propria vita professionale.
  Per completare la nostra riforma, poiché siamo passati al sistema contributivo, il che significa portare l'iscritto da un ruolo passivo a un ruolo attivo, dovendo l'iscritto essere protagonista del suo percorso previdenziale, abbiamo presentato da poco – ma lo faremo adesso in maniera costante, ogni anno – la busta arancione. Passiamo un'informativa puntuale, annuale, a tutti gli iscritti sulla loro situazione previdenziale, comunicando l'ammontare del montante e la prestazione a quel tempo maturata e replicando l'ultimo anno di redditi e di volume d'affari, fino alla proiezione finale del raggiungimento dell'età di pensione, nonché alla stima, al valore di oggi, della pensione che spetterà loro.
  Questa informativa viene annualmente replicata. In questo modo accompagniamo l'iscritto a tenere sotto controllo la sua prestazione. È l'unico modo, perché il sistema contributivo questo chiede.
  Sempre per quanto riguarda la nostra mission, sul lato dell'assistenza noi forniamo anche assistenza ai consulenti del lavoro in termini di maternità, assistenza sanitaria integrativa e provvidenze straordinarie, ma abbiamo anche allo studio una serie di iniziative per sostenere il welfare integrato dei consulenti.
  Per quanto riguarda, invece, il patrimonio investito, che ammonta a 714 milioni, per il 40 per cento è investito in immobiliare e per il 60 per cento circa sulla parte mobiliare.
  Per quanto riguarda l’asset immobiliare, abbiamo 124 milioni in immobili di proprietà diretta, di cui fanno parte anche 34 appartamenti a uso abitativo – non abbiamo intenzione assolutamente di smobilizzarli – mentre 80 milioni fanno capo a una società interamente da noi partecipata. Qualche mese fa ne abbiamo deliberato la fusione e, quindi, essa sarà totalmente accorpata nel nostro ente.
  Abbiamo anche dei fondi immobiliari, tra cui segnalo un fondo per il social housing gestito dalla Cassa depositi e prestiti, attualmente investito per circa un milione, con un impegno di 8. Abbiamo poi un fondo che investe in immobili pubblici in dismissione, ex Piano FIP di cartolarizzazione, nato nel 2004 per iniziativa del Ministero dell'economia, che impegna 8 milioni. Il rendimento di questo nostro patrimonio immobiliare è di circa l'1,08 per cento reale.
  Sull’asset immobiliare di tipo tradizionale abbiamo un'esposizione obbligazionaria di 308 milioni, con 95 milioni investiti direttamente in titoli di Stato (BTP con scadenze lunghe e in gran parte indicizzate all'inflazione); anche un fondo obbligazionario globale, missioni imprese, per 45 milioni; fondi obbligazionari governativi di breve termine, area euro, per complessivi 40 milioni; fondi obbligazionari governativi a medio e lungo termine per 55 milioni.
  Per la parte azionaria, invece, abbiamo investito 47 milioni. Per quanto riguarda Pag. 4l’asset mobiliare di tipo alternativo, gli investimenti alternativi sono rappresentati da fondi che soddisfano le esigenze di sostegno alla crescita imprenditoriale italiana attraverso investimenti infrastrutturali e sulle energie rinnovabili, con un approccio rischio-rendimento a ritorno assoluto. La logica applicata per procedere in tali investimenti contempera, quindi, la ricerca di redditività con le finalità sociali e statutarie. La clientela dei consulenti del lavoro, infatti, è prettamente costituita da micro e piccole imprese italiane, che noi intendiamo assolutamente sostenere.
  Sui complessivi 714 milioni di euro 445 milioni sono investiti in Italia, più del 62 per cento, 144 milioni nell'area euro extra-Italia, pari al 20 per cento, e 125 milioni nell'area extra-euro, per il 17,5 per cento. Il rendimento atteso per il 2014 si assesta sul 2,8 per cento reale.
  Per quanto riguarda la politica di investimento, il processo per la realizzazione della politica di investimento si esplica mediante tre strumenti: l’asset dell’ability management, l’asset allocation strategica e l’asset allocation tattica.
  Chiudo con le prospettive di investimento future. Sono già allo studio, nell'ambito delle esposizioni agli investimenti alternativi, assegnazioni verso il private equity e il private debt, con forme di investimento a sostegno della crescita delle imprese italiane. L'ENPACL ha sviluppato in proposito, nei mesi scorsi, progetti che si propongono l'obiettivo di sostenere le micro e piccole imprese italiane attraverso partecipazione al capitale, minibond e obbligazioni convertibili.
  I settori privilegiati saranno quelli orientati all’export. Le imprese coinvolte saranno quelle del made in Italy e quelle con prospettive di crescita ed esigenze di investimento di lungo periodo, analizzate da realtà importanti di estrazione gestionale, bancaria e consulenziale.
  A tal fine l'ENPACL, viste anche le caratteristiche dimensionali della propria struttura, ha privilegiato il rapporto avviato con Cassa depositi e prestiti, confidando nelle due diligence già sviluppate su taluni progetti industriali sottostanti, al fine di avvalersi dei fondi messi a disposizione dalla Cassa, sia minibond, sia private equity.
  Sarebbe, infine, auspicabile una maggiore collaborazione tra lo Stato e quegli enti previdenziali disponibili agli investimenti nei settori strategici del Paese, a fronte di forme di detassazione ad hoc. L'ENPACL è senz'altro disponibile a valutare ogni investimento delle proprie risorse indirizzato a migliorare il tessuto economico nel quale opera quotidianamente e il vero patrimonio dell'ente, ossia i consulenti del lavoro, gli iscritti all'ente.
  Grazie.

  PRESIDENTE. Grazie, presidente, della sua esposizione. A nome mio e anche della Commissione, penso di poter dire che ci fa piacere che voi abbiate investito oltre il 60 per cento qui in Italia, a differenza di tanti altri, che hanno investito il 30 per cento in Italia e il 70 per cento all'estero.
  Lei saprà che ci stiamo muovendo su una linea tesa all'utilizzo dei fondi di previdenza a sostegno dell'economia reale del Paese, di concerto, ovviamente, con i ministeri interessati, come il MEF, il Ministero del lavoro, che è il ministero vigilante, anche attraverso il veicolo di Cassa depositi e prestiti che voi utilizzate già.
  Ci vedremo successivamente per ulteriori audizioni, quando cominceremo l'esame dei bilanci di tutti gli enti previdenziali.
  Nel rinnovare i ringraziamenti, dispongo che la documentazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 8.25.

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ALLEGATO

DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DA ENPACL

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