XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 16 di Mercoledì 30 aprile 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Salvo Titti , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Audizione di rappresentanti di Confartigianato.
Di Salvo Titti , Presidente ... 3 
Fumagalli Cesare , Segretario generale della Confartigianato imprese ... 3 
Di Salvo Titti , Presidente ... 4 

ALLEGATO: Documentazione presentata da Confartigianato imprese ... 5

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE TITTI DI SALVO

  La seduta comincia alle 8.30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti di Confartigianato.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione di rappresentanti della Confartigianato, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato, alla luce della recente evoluzione normativa ed organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare.
  Do quindi la parola al Segretario generale della Confartigianato imprese, dottor Cesare Fumagalli.

  CESARE FUMAGALLI, Segretario generale della Confartigianato imprese. Nel mio intervento svolgerò delle considerazioni generali in ordine alla situazione del sistema pensionistico, rimandando per gli approfondimenti alla relazione che abbiamo predisposto per questa audizione.
  Tenuto conto che in Italia il rapporto percentuale tra popolazione oltre i 65 anni e popolazione di età 0-14 anni, il cosiddetto «indice di vecchiaia», dal 1971 al 2009 è passato da 46 a 144, questa condizione pesa su ogni altra considerazione conseguente all'andamento della spesa previdenziale del Paese.
  Questo è accompagnato da alcuni fattori sicuramente positivi ma di altrettanto peso come la crescita della speranza di vita alla nascita, che negli ultimi 36 anni è cresciuta di 10 anni, cioè 3 mesi in più ogni anno.
  La spesa pensionistica nel nostro Paese è figlia della condizione che vede l'Italia secondo Paese al mondo per quota di over 65 sul totale della popolazione, che rappresenta oggi il 20,2 per cento della popolazione italiana.
  La conseguenza è il raddoppio fra il 1971 e il 2009 del peso sul PIL della spesa pensionistica, che passa dal 7,8 al 15,3, con un raddoppio della spesa complessiva. Da qui gli interventi fatti negli ultimi vent'anni, che hanno cercato di ridurre un impatto che avrebbe potuto essere devastante per quanto riguarda la spesa previdenziale, che ha subìto peggioramenti a causa di questi ultimi anni di riduzione del PIL, che ha peggiorato la situazione dell'andamento previdenziale.
  Non va sottaciuto che all'interno della voce di spesa sono inseriti anche gli ammortizzatori sociali, che in questi terribili cinque anni di crisi hanno fatto passare la spesa da 6 miliardi e 200 milioni nel 2008 a 12 miliardi e 650 milioni nel 2012, anche qui con un sostanziale raddoppio.
  Per la capacità di tenuta del nostro sistema pensionistico previdenziale, che pure ha avuto un ulteriore, forte correttivo con la legge Fornero, ultima modifica avvenuta in materia, ci preoccupano alcune affermazioni che rischiano di tornare d'attualità in ordine a possibili prepensionamenti all'interno della pubblica amministrazione, Pag. 4al fine di un contenimento di spesa che finirebbe per essere addossato al sistema della previdenza.
  Esprimiamo contrarietà sotto questo profilo, così come ribadiamo la preoccupazione per l'appesantimento sui conti dell'Inps generato dall'inclusione dell'Inpdap.
  Relativamente alla difficoltà del sistema di previdenza pubblica a sostenere per intero il fabbisogno delle persone al termine dell'attività lavorativa, l'introduzione dei sistemi di previdenza complementare avvenuta negli anni scorsi non ha riscosso grande successo, esito aggravato dalla crisi che dal 2008 ha travolto l'intero sistema economico italiano e ha visto cogliere in mezzo al guado la costituzione del secondo pilastro di previdenza complementare.
  Il fondo di previdenza integrativa per i lavoratori dipendenti del settore dell'artigianato ha subìto gli effetti di questo andamento e abbiamo provveduto – credo con saggezza – a integrarlo all'interno di Fonte, altro fondo di previdenza integrativa del settore del commercio, con il quale abbiamo fatto una joint venture per garantire economie di scala, in attesa di tempi in cui produrre di nuovo risparmio da accantonare in termini previdenziali.
  L'approccio di welfare integrato fra pubblico e privato per il settore dell'artigianato ha radici molto lontane, in quanto da trent'anni abbiamo sviluppato un sistema forte di bilateralità fra datori di lavoro e lavoratori, per far fronte a un numero crescente di esigenze, e oggi abbiamo un panorama di strumenti di bilateralità nel welfare che si riferiscono alla sanità integrativa, alla previdenza integrativa, alla formazione continua, alle forme di sostegno al reddito.
  Voglio ricordare l'ultimo, nato il 26 marzo scorso, che per ora è l'unico fondo di solidarietà bilaterale alternativo alla Cassa integrazione guadagni, quindi sul fronte degli ammortizzatori sociali, che ha visto la luce un mese fa per iniziativa nostra, delle altre parti datoriali dell'artigianato e di CGIL CISL e UIL proprio in questa relazione bilaterale che nel settore dell'artigianato ha una trentennale tradizione di efficacia.
  Ricordo a questo riguardo la sanità integrativa, che abbiamo fatto nascere sempre in forma bilaterale. Il fondo nato il 26 marzo vede 650.000 lavoratori già iscritti, mentre la sanità integrativa, a cui abbiamo dato luogo pur in questi anni difficilissimi con l'accordo nel 2010 concretizzatosi l'anno successivo, ha già oltre 400.000 iscritti.
  Perseguiamo quindi iniziative che affianchino le previdenze di base erogate dal sistema pubblico, non solo per la necessità dettata da questi anni di difficoltà ma anche per la nostra tradizione di integrazione che deriva da periodi in cui l'economia viveva stagioni sicuramente più felici, al fine di non affidarci al solo welfare State.
  Siamo lontani da quella concezione, riteniamo che debbano essere messi in campo interventi che facilitino questa integrazione fra pubblico e privato, che decenni fa è stata una scelta che oggi confermiamo in presenza delle difficoltà della società italiana e delle economie europee, dove la concorrenza fiscale, cioè la tendenza a contenere il prelievo tributario per accrescere la produttività delle produzioni nazionali, in un contesto di economia globalizzata è una condizione di fondo.
  Vista anche la brevità del tempo a disposizione, concludo qui il mio intervento e rimando alla relazione che abbiamo prodotto.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Segretario generale della Confartigianato Imprese Cesare Fumagalli per la sua partecipazione, dispongo che la relazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 8.45.

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ALLEGATO

DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DA CONFARTIGIANATO IMPRESE

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