XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 8 di Giovedì 3 aprile 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO E PRIVATO, ALLA LUCE DELLA RECENTE EVOLUZIONE NORMATIVA ED ORGANIZZATIVA, ANCHE CON RIFERIMENTO ALLA STRUTTURAZIONE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE

Seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore generale della Fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Boco Brunetto , Presidente della Fondazione Enasarco ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 4 
Galati Giuseppe (FI-PdL)  ... 4 
Puglia Sergio  ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Morassut Roberto (PD)  ... 7 
Favero Nicoletta  ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Boco Brunetto , Presidente della Fondazione Enasarco ... 7 
Bravi Carlo , Direttore generale della Fondazione Enasarco ... 9 
Puglia Sergio  ... 10 
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 

ALLEGATO: Documentazione presentata dalla Fondazione ENASARCO ... 11

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 14.45

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore generale della Fondazione Enasarco, Brunetto Boco e Carlo Bravi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del Presidente e del Direttore generale della fondazione Enasarco, dottor Brunetto Boco e dottor Carlo Bravi, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla funzionalità del sistema previdenziale pubblico e privato, alla luce della recente evoluzione normativa ed organizzativa, anche con riferimento alla strutturazione della previdenza complementare.
  Proporrei che il presidente proceda a una sintesi dei contenuti della scorsa audizione, per poi passare agli approfondimenti che erano stati richiesti.

  BRUNETTO BOCO, Presidente della Fondazione Enasarco. Nella scorsa audizione avevamo dato conto del lavoro che abbiamo fatto da 2 anni a questa parte, nel senso che abbiamo ristrutturato tutte le nostre procedure interne, ovviamente con l'obiettivo di rendere ancor più trasparente la Fondazione. Questo lavoro ha impegnato molto tutta la Fondazione, dal consiglio d'amministrazione ai propri dirigenti.
  Abbiamo condotto anche dei processi di razionalizzazione interna, soprattutto negli assetti apicali e dirigenziali, tesi a rendere più efficace il processo decisionale. Abbiamo proceduralizzato ciò che era già nella prassi della Fondazione, ma rafforzandolo, ossia la netta separazione tra i compiti del consiglio d'amministrazione e quelli della gestione, in particolare in ordine alla gestione della finanza. Abbiamo rafforzato gli strumenti di controllo a garanzia del consiglio d'amministrazione rafforzando l’internal auditing e dotandoci della funzione di risk management.
  Abbiamo potenziato il servizio interno finanza per ridurre il margine di gestione esterna per quanto riguarda soprattutto la gestione della liquidità. Nel corso del tempo, di questo abbiamo dato contro ai nostri organi di controllo. Ricordo a tutti che, oltre al Ministero del lavoro e al Ministero dell'economia, anche COVIP oggi ha una funzione di controllo, oltre a questa Commissione.
  Abbiamo proceduto, sulla linea del commissario, a processi di ristrutturazione delle nostre strutture finanziarie, tese a semplificare, a ridurre i costi di gestione e anche ad abbassare i livelli di rischio. Questo processo è ancora in corso e potremo successivamente relazionare ove dovesse esserci richiesto.
  Relativamente al piano di dismissioni, ricordo che abbiamo cercato, prima di iniziare il processo, di dare un alto livello Pag. 4di garanzie e di assicurazione agli inquilini della Fondazione, da un lato favorendo l'acquisto diretto da parte loro – nel nostro piano, prevediamo la vendita diretta senza intermediari agli inquilini – dall'altro cercando di garantire protezione a coloro che non riescono a comprare.
  È inutile nascondere che un problema riguarda la concessione dei mutui, rispetto al quale stiamo cercando di lavorare fortemente nei confronti delle banche per fare in modo che siano offerte le maggiori agevolazioni ai nostri inquilini, ma il problema obiettivamente esiste.
  Abbiamo offerto un insieme di garanzie attraverso accordi sindacali con tutte le organizzazioni rappresentative degli inquilini a livello nazionale. Ne cito una: da noi, l'inquilino che non può comprare, ha una possibilità di restare negli appartamenti attraverso un contratto di cinque anni rinnovabili per altri tre, quindi otto anni. Per alcune fasce di persone particolarmente anziane, abbiamo previsto che rimangano negli appartamenti, sempre per accordo sindacale, fino al termine della loro vita e, inoltre, abbiamo previsto la possibilità dell'acquisto del diritto di abitazione per favorire gli inquilini.
  Ovviamente, abbiamo dovuto strutturare il processo di dismissione mettendo in equilibrio l'interesse prevalente degli iscritti e dell'erogazione delle pensioni, che rappresenta la nostra missione, con l'esigenza di non creare un problema di carattere sociale agli inquilini.
  Ricordo che il piano di dismissioni è stato autorizzato perché, come loro sanno, la legge prevede che le fondazioni dimostrino ai ministeri vigilanti, in particolare al Ministero dell'economia, che le dismissioni e, soprattutto, i ricavi non siano impiegati in contrasto con i saldi di finanza pubblica. Siamo iscritti, infatti, nell'elenco ISTAT e il patrimonio che il nostro Governo fornisce in sede europea ricomprende anche i patrimoni immobiliari delle fondazioni. Ricordo inoltre che, per procedura, ogni 3 mesi dobbiamo segnalare al Ministero dell'economia i risultati dei nostri processi di vendita e le modalità di impiego dei ricavi, cosa che facciamo regolarmente.
  Abbiamo allo studio, da parte degli uffici, ulteriori modalità che agevolino gli inquilini nell'acquisto. Mentre, prima della crisi del debito sovrano e della crescita dei tassi di interesse, le banche che avevamo selezionato con gara europea finanziavano il 110 per cento del valore complessivo della casa, adesso chiedono un anticipo. Ci siamo posti questo problema e abbiamo allo studio una formula che incroci l'anticipo attraverso l'affitto, magari aggiungendo una piccola quota integrativa. Ciò potrà costituire un'ulteriore agevolazione per l'acquisto delle case.

  PRESIDENTE. Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIUSEPPE GALATI. La fondazione Enasarco rientra tra le tipologie di enti di cui al decreto 30 giugno 1994, n. 509, con copertura contributiva di natura integrativa, ma obbligatoria, quindi di fatto doppia contribuzione per i soggetti.
  A differenza degli altri lavoratori iscritti a un fondo di previdenza obbligatoria, mi sembra che agli iscritti Enasarco sia preclusa la totalizzazione. Sostanzialmente, un agente di commercio che cessi l'attività prima di aver raggiunto il minimo contributivo, per non perdere i contributi che ha già versato, non ha altra scelta che proseguire con i versamenti volontari. Se, però, non ha i requisiti per accedere alla contribuzione volontaria o non ha convenienza perché può darsi che sia in età avanzata, mi sembra che queste somme a questo punto vadano perse.
  Vorrei che mi chiarisse se esiste la possibilità, dietro richiesta dell'interessato che non abbia raggiunto gli anni di versamento per la pensione, di vedersi restituite queste somme. Vorrei conoscere anche l'utilizzo che di questi contributi silenti si fa, e se sia prevista una soluzione a questo tipo di problematiche, che rendono evidentemente un po’ anomala la situazione.

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  SERGIO PUGLIA. Ringrazio il presidente Boco delle risposte che ha fornito per iscritto rispetto alle domande che avevo posto nel precedente incontro. Entrando tuttavia nel merito, rilevo che permangono dei dubbi. Non ho trovato una risposta in riferimento ai contributi silenti. Vorrei sapere se la Fondazione, qualora dovesse cambiare il quadro normativo, per il meccanismo attuale, rispetto ai contributi versati fino a una certa data, sarebbe in grado o meno di sostenere la liquidazione di questi contributi ai soggetti interessati. Giusto per ricordare a me stesso di cosa stiamo parlando, sono persone che hanno versato contributi per anni che a oggi non percepiscono alcuna pensione da parte di Enasarco.
  Inoltre, vorrei sapere se sui ricavati della vendita degli immobili esista o meno un vincolo di destinazione, ossia se siano destinati esclusivamente al pagamento delle pensioni.
  Quanto al bilancio, nel 2012 si parla di definizione di perdita durevole, quantificata con una riduzione del valore di mercato del singolo titolo superiore al 30 per cento e prolungata, periodo interrotto di 3 anni, per i titoli mobiliari. Per i fondi immobiliari, invece, il periodo temporale in cui osservare il trend è stato di 5 anni: risulta che il fondo detiene gli investimenti alternativi del gestore GVM e che avesse come obiettivo quello di dismettere gli investimenti alternativi per investire nel settore immobiliare e titoli di Stato e/o obbligazioni a basso rischio.
  Nel 2012, quindi, sono stati venduti sottostanti veicoli: se è così, ci sono state minusvalenze del patrimonio ? Se così fosse, la perdita diventerebbe realizzata con la conseguenza che nel bilancio 2012 ci sarebbe dovuta essere un'evidenziazione.
  Inoltre, a tal proposito, in riferimento anche a un altro quesito, ci viene ricordato che in pratica la Fondazione ha al suo interno uno specifico comitato investimenti, tenuto ad alcune verifiche sugli investimenti. La questione fondamentale è questo Comitato dovrebbe fare da garante, ma alla lettura dell'articolo 2 della composizione di questo comitato mi accorgo che è composto da 6 membri scelti tra i componenti del consiglio d'amministrazione stesso. È un po’ singolare che colui che deve controllare è lo stesso controllato e che 3 persone vadano via dallo stesso ente, tornino, si parlino e formulino domande cui rispondono da soli.
  In relazione al conflitti d'interesse, sempre l'articolo 6 del regolamento del comitato investimenti, reca: «Ciascun membro del comitato è tenuto al rispetto della politica di gestione dei conflitti d'interesse definita dalla Fondazione. In particolare, ciascun membro è tenuto a dichiarare, in sede di riunione, l'esistenza di interessi propri, diretti e indiretti o anche solo potenziali, connessi con l'operazione analizzata e ad astenersi dalla discussione e dal voto»: i consiglieri di amministrazione hanno anche cariche all'interno di fondi in cui investire ? Se sì, quali ? Dove possiamo trovare tali informazioni ?
  La risposta è Mercer Italia Srl, e quindi mi è venuto un altro dubbio: quando ci si è accorti che tale società non era in grado di procedere per il lavoro richiesto ? Su quali basi, a questo punto, è stata valutata la capacità di questa società ?
  Da ultima, c’è una notizia della 15 marzo 2014. Presso i vostri uffici si è recata la Guardia di finanza per un'indagine della Corte dei conti: vorrebbe, eventualmente, fornirci delle spiegazioni in merito ?
  Tornando al bilancio, sulla vendita del 2012 di sottostanti veicoli e su eventuali minusvalenze del patrimonio, se fosse così, la perdita diventerebbe realizzata con la conseguenza che nel bilancio 2012 si sarebbe dovuta evidenziate nel bilancio. Lo ribadisco perché è importante.
  Quanto alla vendita degli immobili, nel 2010 la Fondazione, prima di procedere alla vendita del patrimonio, ha chiesto 2 decreti autorizzativi dal Ministero del lavoro e da quello dell'economia, come prevede l'articolo 8, comma 15, della legge n. 122 del 2010, rilasciato nel febbraio 2011 per la durata di 3 anni e con Pag. 6scadenza, quindi, febbraio 2014: a oggi, avete richiesto i nuovi decreti visto che la dismissione è ancora in corso ?
  Ancora, presidente, lei sostiene che sono state mandate più di 12.000 lettere di prelazione per appartamenti, 5.000 rogitati: perché avete pubblicato un bando sulla Gazzetta Ufficiale per lavori di ristrutturazione e manutenzione per circa 24 milioni di euro su 12.000 appartamenti ?
  Le rivolgo questa domanda perché nell'accordo 2008 siglato con i sindacati la ristrutturazione è uno dei coefficienti da applicare per la determinazione del prezzo degli appartamenti: o non avete considerato la ristrutturazione nel calcolo del prezzo o state violando la legge. Utilizzare soldi degli iscritti per ristrutturare alloggi già venduti mi sembra un po’ un azzardo.
  Ha detto, inoltre, che i prezzi degli appartamenti sono stati congruiti dall'Agenzia del territorio: le risulta che esista un contratto tra Enasarco e Agenzia del territorio che abbia comportato un costo di 3,2 milioni di euro ?
  In riferimento alla vendita degli immobili, le risulta che tale congruità sia stata fatta solo nel 2010, mentre gli appartamenti sono stati venduti anche nel 2014 con una valutazione del 2010 senza tener conto delle ristrutturazioni ?
  Con riferimento agli studi legali, lei dice che la Fondazione è assistita da due studi legali, Origoni & partners e Proia & partners: non ci dice, però, il loro costo per la Fondazione, il loro contratto, la durata e se la scelta dei due studi sia avvenuta a seguito di gara pubblica. Essendo enti pubblici o, comunque, enti obbligati alle gare pubbliche, come prevede la 163 del 2006, cioè il contratto per gli appalti pubblici e le forniture di servizio, se si superano determinati importi, anche per dare mandato a uno studio legale, vanno bandite le gare pubbliche con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Mi perdoni, se gli importi di Enasarco passavano ai fondi solo se l'inquilino non accettava la prelazione, può spiegarci perché l'immobile dove ha la sede il PD, invece, è fatto confluire nel 2011 nel fondo immobiliare gestito da IDeA Fimit ?
  Presidente, in relazione alla vicenda dell'ex presidente Porreca e di Maggi, nella lettera di Porreca inviata ai mezzi di stampa, lui afferma di aver lasciato oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro di liquidità: vista la risposta pervenuta in merito a quanto chiesto in precedenza e la presa di posizione sull'operato di Porreca e Maggi, vorremmo capire se lei e altri presenti oggi amministraste insieme allo stesso la Fondazione in quel periodo. Se sì, potrebbe fornirci maggiori spiegazioni ?
  In relazione alla vicenda dell'ex vicepresidente dottor Andrea Pozzi, da documentazione in nostro possesso, dalle dichiarazioni riportate sui mezzi di stampa risultano evidenti incongruenze tra le dichiarazioni del presidente della Fondazione Enasarco dottor Boco e le dichiarazioni dell'ex vicepresidente dell'Enasarco Andrea Pozzi: ho dei dubbi su questa vicenda.
  Presidente Di Gioia, non so se per fare chiarezza sulla vicenda nel pieno interesse si debba proporre a questo punto in tempi rapidi una richiesta di audizione di Andrea Pozzi, peraltro attualmente anche consigliere del FNAARC, uno dei fondi della Fondazione che gestisce le indennità di fine mandato. Di fatto, il FNAARC, come dichiara anche il Ministero del lavoro, è la rappresentativa del settore ed è l'unica ad avere tre rappresentanti nel consiglio d'amministrazione Enasarco. Queste sono le domande che al gruppo Movimento 5 Stelle sono venute a seguito delle sue risposte.
  Sottolineo, sempre in riferimento al bilancio, che il fondo che detiene investimenti alternativi del gestore GVM doveva avere l'obiettivo di dismettere gli investimenti alternativi per investire nel settore immobiliare e titoli di Stato e obbligazioni a basso rischio. È importante rispondere anche a questa domanda perché, appunto, nel 2012 sono stati venduti sottostanti veicoli e ci sono state minusvalenze del patrimonio.

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  PRESIDENTE. Per quanto riguarda la richiesta che ha rivolto a questa presidenza, sarà l'Ufficio di presidenza che valuterà in modo compiuto nell'arco dell'esame che faremo successivamente.

  ROBERTO MORASSUT. Sono piuttosto sorpreso del fatto che nel corso della precedente audizione del 30 gennaio scorso il capogruppo del Partito Democratico, cioè il sottoscritto, le abbia rivolto alcune osservazioni e domande, ma che non sia mai stata data una risposta formale.
  Nel riproporle chiedo quindi formalmente che alle stesse possa essere data una risposta in tempi rapidi anche attraverso la trasmissione di un testo scritto, sia con riferimento alle questioni riguardanti le modalità di investimento effettuate dalla fondazione che quelle relative alla gestione e dismissione del patrimonio immobiliare.

  NICOLETTA FAVERO. Avevo presentato alla Commissione lavoro un'interrogazione che interessava proprio la questione dei silenti. Mi è stata fornita in data 12 marzo dal sottosegretario Bobba una risposta che mi ha soddisfatto in parte e nella quale è stato affermato – con riferimento all'istituto della rendita contributiva – che «la possibilità di erogare tale trattamento agli attivi attuali si tradurrebbe in un onere che la categoria degli agenti non può sostenere perché determinerebbe un incremento inaccettabile dell'aliquota contributiva». A quanto ammonta quest'onere, su cui nella risposta si è molto vaghi ?
  Nella stessa risposta viene peraltro ricordato che gli agenti sono già tenuti al versamento di un contributo di solidarietà per ripianare il debito pensionistico contratto del sistema previdenziale retributivo previsto dalla legge n. 12 del 1973 a favore delle precedenti generazione di lavoratori pensionati e pensionandi e superato, per la previdenza Enasarco, con la riforma introdotta nel 2004, che ha segnato il passaggio al sistema di calcolo retributivo”. Anche qui vorrei delle precisazioni in merito, e sapere inoltre se, viste le difficoltà che determina la crisi in questo momento, a vostro avviso non sia ragionevole rateizzare queste somme soprattutto per quei soggetti che non riescono a rientrare nel mondo del lavoro.
  I numeri che ci sono stati forniti e che parlano di 100.000 silenti – non so poi quanto tale stima sia vicina alla realtà – sono veramente preoccupanti, e ritengo quindi assolutamente necessario l'approfondimento di tale questione, al fine di poter riuscire a raggiungere, anche con il vostro contributo di proposte, almeno una parziale soluzione di questo gravissimo problema.

  PRESIDENTE. Presidente Boco, prima di cederle la parola, vorrei anche io sottolineare che l'onorevole Morassut aveva posto delle domande nel corso dell'audizione del 30 gennaio, come risulta anche dal relativo resoconto. È quindi necessario avere delle risposte da parte sua.

  BRUNETTO BOCO, Presidente della Fondazione Enasarco. Assicuro all'onorevole Morassut che avrà le risposte e la documentazione relativa. In questo momento, ribadisco quanto ho già detto l'altra volta, precisando che i prezzi sono determinati dal valutatore indipendente e certificati dall'Agenzia del territorio. Questa è la procedura che abbiamo deliberato sin dall'inizio, e forniremo la documentazione a dimostrazione di quanto abbiamo dichiarato già l'altra volta.
  Premesso che su domande complesse ci riserviamo di rispondere per iscritto, per quanto riguarda la questione dei silenti preciso che è un tema spinoso perché non riguarda solo la Fondazione Enasarco, ma l'insieme del sistema previdenziale.
  Si deve aver presente che anche Enasarco nasce come cassa a ripartizione, per cui la sua sostenibilità è legata al fatto che coloro che versano oggi pagano le pensioni attuali. A questo si deve aggiungere che per tantissimi anni, anche nella previdenza integrativa, il sistema prevedeva la determinazione delle pensioni sulle retribuzioni. Successivamente, siamo andati Pag. 8al sistema contributivo, ma c’è un passaggio che va gestito, quindi ogni cosa che si fa deve essere fatta tenendo conto di questo aspetto, altrimenti si mette a rischio il pagamento delle pensioni.
  Le quote contributive che gli agenti pagano non sono solo finalizzate alla previdenza. Enasarco dà anche una serie di prestazioni assistenziali, di cui tutti hanno goduto. Con un esempio per tutti, la Fondazione stipula una polizza assicurativa a favore degli agenti che prevede, ad esempio, in caso di infortunio o malattia, la retribuzione di 80 euro al giorno, che quindi ha un peso notevole.
  Aggiungo che la riforma del regolamento, non l'ultima, ma la precedente, oggi non produce più silenti per il semplice motivo che, a fronte di contributi versati, c’è una prestazione corrispondente, ovviamente integrativa, con il primo pilastro. Perciò il problema riguarda il passato, che per noi non è gestibile, altrimenti si mette in crisi la sostenibilità della Fondazione, responsabilità che non possiamo assumerci. Quando abbiamo discusso della riforma, l'obiettivo era quello di dare una prestazione da un certo momento in avanti, così come abbiamo previsto con il nuovo regolamento.
  I fondi contrattuali hanno un elemento di differenza rispetto a noi: fanno previdenza integrativa, ma sono nati con il sistema contributivo e solo pochissimi, credo quasi nessuno, danno oggi prestazioni perché sono tutti di nuova generazione. Noi, purtroppo, ci trasciniamo un passato di previdenza integrativa obbligatoria con sistema a ripartizione, che anche nel cambio tra retributivo e contributivo comunque ha un problema di sostenibilità che li differenzia rispetto ai fondi di previdenza integrativa di nuova generazione, e quindi più di questo non possiamo fare.
  Venendo ad altre questioni, confermo che lo scioglimento della nota Anthracite ha dato luogo all'acquisto di un bond Repubblica italiana valore 250.000 milioni di euro, che a scadenza avrà un valore di un miliardo di euro. Il valore attuale è di circa 300-350 milioni di euro, ma nelle risposte che forniremo per iscritto saremo più precisi.
  Quanto all'impiego delle entrate da dismissioni, queste sono solo in parte finalizzate al pagamento delle pensioni, e questo nell'attesa che la riforma generi l'equilibrio tra contributi e prestazioni che eroghiamo.
  È stato richiamato il nome dell'ex presidente Porreca. Ricordo a tutti che esiste una relazione del commissario successivamente nominato e a questa rimando. Sull'argomento, non ho altro da aggiungere. Bisogna verificare quanto appare scritto sui giornali alla luce degli atti concreti e dei documenti ufficiali.
  Circa le dimissioni del vicepresidente Pozzi, lo stesso era stato nominato non dalla FNAARC, ma dalla Confcommercio, che ha provveduto a sostituirlo. Oggi, il vicepresidente in rappresentanza delle case mandanti è il dottor Costa, che mi pare ricopra anche l'incarico di vicesegretario generale dell'Unione commercianti di Milano.
  Non ho altro da aggiungere circa le polemiche e le discussioni che il consiglio d'amministrazione ha svolto su una serie di elementi perché è nella libertà di ogni consigliere sollevare dubbi. Posso dire che tutti gli atti compiuti dal consiglio d'amministrazione sono stati votati all'unanimità, compreso il voto dell'allora vicepresidente Pozzi. Anche questi sono elementi documentabili. Ogni cosa è agli atti della Fondazione.
  Circa la questione dei professionisti, il direttore Bravi potrà precisare anche in modo più tecnico che la Fondazione ha un elenco di professionisti deliberato dal consiglio d'amministrazione, ovviamente aggiornato a mano a mano che si creano esigenze di potenziamento o di uscita di alcuni laddove la valutazione degli uffici sia non positiva.
  Posso dirle, per quanto riguarda il professor Proia, che mi pare sia da circa 15-20 anni nell'elenco – saremo precisi – dei professionisti. Di volta in volta, è utilizzato, in particolare per le nostre azioni legali concernenti l'interpretazione Pag. 9dei nostri regolamenti o contenziosi contributivi e spesso anche per questioni relative ad azioni di tipo legale per processi del lavoro. Si tratta di un professionista che ha dato nel corso del tempo segno di grande capacità.
  Questa è la modalità con la quale la Fondazione si comporta. È chiaro che il tema dei professionisti è molto delicato perché dalle capacità e dal livello professionale di queste persone dipende il buon esito delle azioni che la Fondazione intraprende. Un risultato negativo può creare un danno, un risultato positivo un vantaggio per la Fondazione.
  Ricordo anche che una parte rilevante del patrimonio immobiliare è ancora in nostro possesso, per cui la manutenzione è continua e dobbiamo assolutamente preoccuparcene. Se si rompe un ascensore, è chiaro che dobbiamo rimetterlo a posto; se crollano dei cornicioni, abbiamo l'obbligo di provvedere alla sicurezza delle persone che passano sotto i nostri palazzi. Ricordo a tutti l'età e la qualità immobiliare del nostro patrimonio, che ha bisogno di interventi continui.
  Inoltre, a volte è necessario, prima di vendere, effettuare degli interventi che regolarizzino l'immobile, altrimenti le disposizioni di legge impediscono la vendita dell'immobile stesso se non messo a norma e non regolarizzato. Alcuni lavori spettano proprio alla Fondazione ed è nel diritto degli inquilini, prima di acquistare, chiedere alla Fondazione di ottemperare. È chiaro che, quando dobbiamo intervenire, bandiamo le gare, spesso anche europee, ovviamente con obbligo di pubblicazione sulla stampa.

  CARLO BRAVI, Direttore generale della Fondazione Enasarco. Posso aggiungere soltanto qualche particolare a quanto già illustrato dal presidente, che ha già ricordato come la Fondazione si sia dotata di una serie di regolamenti che disciplinano un po’ tutte le varie attività, con la possibilità anche di effettuare controlli sia ex ante che ex post.
  Il regolamento del comitato investimenti e quello sui conflitti d'interesse sono due esempi di queste discipline che la Fondazione si è data. Il comitato investimenti ha una funzione non di antagonista o di controllo, ma istruttoria. Il regolamento finanza della Fondazione ha distinto in maniera molto netta e chiara le competenze istruttorie gestionali, che fanno capo agli uffici, proprio perché la fondazione si è al contempo dotata di uffici abbastanza di qualità nella gestione in particolare finanziaria, e la potestà decisionale ultima, che è del consiglio d'amministrazione.
  I temi in materia sono complessi, quindi occorreva individuare, a mano a mano che gli uffici procedevano e procedono con l'istruttoria delle singole operazioni, un organismo che a sua volta verificasse l'evolversi di questa attività istruttoria. Questo è il comitato investimenti, che non ha una funzione decisionale né sostitutiva del consiglio di amministrazione, ma di approfondimento dei temi curati e gestiti dagli uffici.
  Anche l'approvazione del regolamento sui conflitti d'interesse ha segnato un momento importante nella vita della Fondazione perché, appunto, formalizza le procedure attraverso cui sono monitorati, gestiti, e registrati i conflitti d'interesse.
  Ricordo che in una realtà complessa come la nostra, situazioni di conflitto d'interesse sono frequenti. Il punto fondamentale è gestire il conflitto d'interesse affinché, quando questo sussista, non diventi un'interferenza nel perseguimento dell'interesse primario, nel nostro caso quello della Fondazione.
  Va dichiarato, quindi, come veniva giustamente ricordato, che colui che dovesse trovarsi in una situazione di conflitto d'interesse, cioè essere portatore di un interesse specifico proprio distinto rispetto a quello della Fondazione, ovviamente si astiene dal partecipare al procedimento deliberatorio nel corso del quale è emerso il conflitto.
  Per quanto riguarda la società Mercer, è sicuramente uno dei player mondiali nel suo campo. È stata selezionata attraverso una procedura di gara, nella quale è stata chiesta una serie di requisiti, che la società Pag. 10Mercer ha dimostrato producendo la documentazione richiesta dal bando di gara. Come talvolta accade, un conto è quanto è attestato attraverso documenti, certificazioni e così via, un conto è quanto è rilevato nel concreto delle attività. Si è rilevato uno scostamento significativo tra le attese della Fondazione in termini di tempestività e di bontà degli output e ciò che veniva erogato e questo ha portato a uno scioglimento consensuale del rapporto di collaborazione.
  La Fondazione ha trattenuto a titolo compensativo le attività che erano già state svolte da Mercer, e quindi vi è stata una sostanziale compensazione tra quanto l'attività Mercer aveva svolto e quanto la Fondazione aveva diritto di pretendere. In questo senso, quindi, la Fondazione non ha pagato nulla alla società, ha beneficiato in termini di trattenimento a titolo indennitario dell'opera che era già stata svolta.
  Ripeto, però, che tutto è accaduto alla luce del sole in quanto questo rapporto è avvenuto sulla base di una gara di appalto. Interrottosi il rapporto, è stata avviata una nuova procedura di gara, che proprio in questi giorni è in fase di ultimazione. Sostanzialmente, siamo nella fase di verifica della congruità delle offerte, per cui siamo proprio al passaggio finale della selezione del nuovo prestatore di servizi, che dovrà fare quanto era previsto.

  SERGIO PUGLIA. Vorrei fare una precisazione riguardo il BTP vincolato alla nota Anthracite, che protegge il capitale alla scadenza. Occorre distinguere tra garanzia contrattuale di restituzione del capitale investito dalla controparte, proprio il caso nella nota Anthracite, il cui capitale era contrattualmente garantito da Credit Suisse fino all'inizio del 2012, e protezione del capitale, implicitamente fornita da un titolo di Stato BTP stripped, nel quale è investito parte del ricavato dello smontamento degli attivi sottostanti la nota Anthracite. Questo è il caso degli investimenti realizzati da GVM post smontamento della nota stessa.
  In altri termini, la garanzia del capitale si può sintetizzare nella certezza che questo per qualunque evento sia assicurato a scadenza con un contratto che ne certifica il valore. Il discorso è diverso quando è acquistata un'obbligazione, e quindi è effettuato un investimento ulteriore, che con i suoi rendimenti ipotetici copre eventuali minusvalenze dell'investimento vincolato.
  La nota Anthracite aveva una garanzia nel vero senso della parola per tutto l'esercizio 2012 ? Potrebbe farci avere, per gli investimenti finanziari, tutti i dettagli che permettano di far capire a questa Commissione dove e come sono stati investiti i soldi versati dagli iscritti e se sono coperte da garanzie contrattuali o da protezione ? Basta un semplice schema, con la descrizione del titolo, il codice di identificazione sul mercato, il valore di carico, la data di scadenza, il valore di ricarico, il tutto correlato all'informazione di analisi di look through che già avete fornito alla COVIP nel 2013, sempre come indicato nella vostra risposta.
  Ovviamente, a noi interessa capire la ristrutturazione avvenuta nel 2011. Visto che vi siete comunque dotati di questi ottimi strumenti, che riescono a definire bene le pratiche di alta qualità, a questo punto questa documentazione dovrebbe essere già in vostro possesso.

  PRESIDENTE. Ringrazio il presidente Boco e il direttore generali Bravi per la loro partecipazione, dispongo che la documentazione presentata ad integrazione dei quesiti posti nella precedente seduta ed in quella odierna venga allegata al resoconto stenografico di quest'ultima e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.10.

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ALLEGATO

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