XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 87 di Martedì 5 dicembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del Presidente e del direttore generale dell'Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP), Stefano Poeta e Grazia Teresa De Maio.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Galati Giuseppe (SC-ALA CLP-MAIE)  ... 3 
Poeta Stefano , Presidente dell'EPAP ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Galati Giuseppe (SC-ALA CLP-MAIE)  ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione presentata da EPAP ... 9

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 15.10.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente e del direttore generale dell'Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP), Stefano Poeta e Grazia Teresa De Maio.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione del Presidente e del direttore generale dell'Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP), Stefano Poeta e Grazia Teresa De Maio, accompagnati dal dirigente dell'ente Emanuele Bontempi.
  Do la parola al relatore, l'onorevole Galati, per domande che vi verranno poste per quanto riguarda questioni inerenti ai vostri bilanci.

  GIUSEPPE GALATI. Come per le altre Casse di previdenza, abbiamo lavorato insieme con il dottor Menè e con i consulenti e ci siamo recati presso la sede dell'Ente per esaminare la documentazione. Oggi, siamo qui per chiarire tre questioni alla nostra attenzione, prima di esprimere il parere, nella seduta che lei riterrà di convocare.
  La prima questione è: secondo i dati desumibili da documenti contabili, nel 2015 si registra un decremento del numero di iscritti attivi, che passano da 18.779 al 31 dicembre 2014 a 18.377 al 31 dicembre 2015, interrompendo un trend di crescita della platea degli iscritti attivi registrato negli esercizi precedenti.
  A giudizio dell'Ente, tale contrazione deve considerarsi una circostanza occasionale o legata a esigenze di riorganizzazione delle professionalità rappresentate nell'Ente? Ricordiamo che l'EPAP è un Ente pluricategoriale.
  In secondo luogo, nel bilancio consuntivo 2015, si registra un utile di esercizio pari a 8,5 milioni di euro, con una diminuzione di 8,35 milioni rispetto al risultato registrato nel 2014. Quali sono le cause economiche e gestionali che hanno determinato una contrazione del 50 per cento tra i due esercizi contabili successivi?
  La terza e ultima questione è: sotto il profilo dell'impiego del patrimonio, dalla lettura dei documenti contabili, non emergerebbe fino all'esercizio 2015 l'effettuazione di investimenti nel comparto immobiliare, sia nella forma diretta sia in quella indiretta. Quali sono le ragioni di tale scelta gestionale?
  Queste sono, presidente, le nostre domande.

  STEFANO POETA, Presidente dell'EPAP. Buongiorno. Ringrazio la Commissione e saluto il presidente Di Gioia e il relatore, l'onorevole Galati. Ritengo sempre utile e produttivo per le attività degli Enti di previdenza Pag. 4 avere la possibilità di un confronto per relazionarci con le autorità del Paese, che si apprestano a portare atti normativi legislativi.
  Ora, se la Commissione me lo consente, in funzione dell'oggetto della convocazione stessa, avrei preparato una sintetica relazione, che potrei leggere, per poi rispondere ai quesiti che il relatore, l'onorevole Galati, ha posto.
  L'EPAP è fondazione di diritto privato, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 103 del 1996, e inizia a operare a partire dal 3 agosto 1999. In quella data, il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica decretano l'approvazione dello statuto e del regolamento dell'Ente pluricategoriale. L'Ente accoglie le categorie degli attuari, dei chimici, dei dottori agronomi, dei dottori forestali e dei geologi e inizia a riscuotere dal novembre del 2000 i contributi previdenziali per i redditi prodotti nel 1996.
  Il sistema di calcolo delle prestazioni previsto, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 355 del 1995, è contributivo. L'aliquota minima della contribuzione soggettiva obbligatoria è pari al 10 per cento del reddito professionale e, a decorrere dal primo gennaio 2006, è stato consentito l'incremento di tale aliquota fino a un massimo pari all'aliquota più elevata della gestione speciale, istituita ai sensi dell'articolo 2, comma 26, della legge n. 355 del 1995.
  In quanto pluricategoriale, l'Ente riscuote un contributo di solidarietà pari allo 0,2 per cento del reddito professionale. Oltre a ripristinare eventuali squilibri gestionali tra le diverse categorie presenti, tale contributo può essere destinato anche per finalità solidaristiche, sociali e sanitarie. Il nostro è l'unico degli Enti di previdenza con un contributo di solidarietà dello 0,2 per cento.
  Il contributo integrativo a carico dei committenti è pari al 2 per cento del volume d'affari prodotto. Al netto delle spese di gestione e dei costi relativi all'assistenza a favore degli iscritti, tale gettito è destinato alla riserva dall'Ente. Negli scorsi anni, al fine di elevare i livelli di assistenza e welfare integrato e di contribuire all'innalzamento del tasso di sostituzione, l'Ente ha proposto ai Ministeri vigilanti una modifica regolamentare, che prevedeva un innalzamento di tale contributo al 4 per cento.
  A tale riguardo, l'Ente è in attesa della decisione del Consiglio di Stato adìto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali a seguito dell'accoglimento del ricorso da parte del TAR Lazio con la sentenza n. 996 del 2016, proposto a EPAP per l'annullamento della nota del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che contesta l'aumento del contributo integrativo.
  Occorre precisare che la maggioranza degli Enti ex decreti legislativi n. 103 e n. 509 già dispone di contribuzione integrativa superiore al 2 per cento.
  L'equilibrio di gestione dell'Ente è stato confermato sia nelle risultanze dell'ultimo bilancio tecnico al 31 dicembre 2014 che, nei cinquant'anni considerati evidenzia un avanzo tecnico pari a 159,6 milioni, sia dalle risultanze dell'analisi di Asset Liability Management.
  Come sopra evidenziato, esiste una porzione rilevante di iscritti pensionati che continuano a svolgere attività professionale. Per tale tipologia di iscritti, è previsto biennalmente un supplemento di pensione derivante dall'ulteriore periodo contributivo.
  La platea degli iscritti all'Ente è piuttosto eterogenea e comprende coloro che esercitano in via esclusiva l'attività professionale e coloro che la svolgono occasionalmente e contemporaneamente ad attività di lavoro dipendente.
  Alla luce di ciò, i dati relativi agli iscritti, così come quelli relativi al reddito, devono essere correttamente interpretati.
  In parte, questo discorso introduce, onorevole Galati, la prima sua domanda, per cui seguirà un'ulteriore mia analisi. Cresce fisiologicamente il numero dei pensionati e decresce complessivamente il numero dei nuovi iscritti. Quest'ultimo fattore tiene conto delle diverse dinamiche delle categorie professionali afferenti all'Ente. Attraverso il decreto legislativo del 6 luglio 2011, n. 98, l'evoluzione normativa ha introdotto Pag. 5l'obbligo contributivo anche per coloro che hanno superato il sessantacinquesimo anno di età. Pertanto, è diminuita la categoria di iscritti agli albi che iniziavano a esercitare l'attività professionale dopo aver compiuto i 65 anni di età e che versano all'Ente il solo contributo integrativo.
  Nella relazione, quest'aspetto contempla una parte delle motivazioni per spiegare il calo degli iscritti: a 65 anni d'età, chi iniziava l'attività professionale e era già pensione si doveva iscrivere, ma, dal 2011, con l'entrata in vigore della nuova legge, iscrivendosi, questi doveva versare il contributo soggettivo, per cui ci sono state scelte diverse, anche per non ottemperare a ciò o per non andare incontro a ulteriori versamenti.
  Di seguito, l'andamento dei contributi del periodo 1996-2015 è allegato in una tabella, dove si osserva una stabilizzazione dei contributi a partire dal 2012 in poi, con un leggerissimo decremento fino al 2015.
  La stessa popolazione per il 2015 è stata suddivisa per fasce di età e di categorie professionali ed è possibile apprezzare che la maggioranza della popolazione contribuente si concentra sulle fasce d'età fino a cinquant'anni. La fase di accumulo contributivo dell'Ente proseguirà, pertanto, per almeno ulteriori quindici anni.
  Per quanto attiene all'andamento della contribuzione media, rileviamo andamenti diversificati tra le diverse categorie, ma complessivamente, a partire dalla crisi del 2007-2008, registriamo una contrazione del reddito, quindi della contribuzione.
  Per l'andamento della contribuzione soggettiva dal 1996 al 2014 per categoria professionale, abbiamo allegato un grafico, dove si evidenzia, alla fine del 2014, un andamento costante, con una lievissima flessione, come per i geologi, mentre abbiamo un picco di basso nel 2014 da parte degli attuari, che comunque rappresentano una quota di iscritti che non fa rilievo rispetto all'analisi generale.
  I crediti contributivi scaduti al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a circa 48 milioni di euro, di cui 11 milioni di euro si riferiscono a sanzioni.
  Nel campo della riscossione, l'Ente ha attivato una convenzione con Equitalia, che, dopo una prima fase di rodaggio, sta producendo discreti risultati, riassunti nella relazione e consegnati alla Commissione stessa per le opportune valutazioni.
  A tale azione l'Ente ha affiancato l'attività di accertamento contributivo svolta in collaborazione con l'Agenzia delle entrate, per cui il consiglio di amministrazione in queste settimane sta approvando un nuovo piano di riscossione. L'accordo chiuso con l'Agenzia delle entrate ci consentirà in modo agevole e veloce, anche grazie alla collaborazione degli ordini nazionali, dagli albi unici e tramite codice fiscale, di avere un accesso simultaneo e veloce per estrarre le informazioni su tutti gli iscritti, quindi il reale reddito che tutti gli iscritti avranno dichiarato.
  Il modello di gestione finanziaria sin qui adottato vede il suo perno centrale in un sistema di gestioni specializzate, operante sui conti segregati presso una banca depositaria, che custodisce i titoli, regola le operazioni di compravendita e verifica il rispetto dei limiti di investimento di ciascun gestore.
  Nel 2015, circa l'80 per cento del portafoglio è stato investito in strumenti liquidi e negoziati sui mercati regolamentati. Pertanto, l'Ente ha la possibilità di conoscere e valutare l'operato di ciascun gestore in tempo reale nonché il prezzo giornaliero di ogni singolo titolo all'interno di ogni mandato di gestione.
  Circa l'11 per cento del portafoglio è composto prevalentemente da fondi immobiliari, che investono in immobili ed energie alternative. Con ciò in parte ho toccato anche un altro quesito posto dall'onorevole Galati, ma integrerò il discorso con una risposta più dettagliata.
  Alla stessa data, il portafoglio è articolato nelle seguenti asset class: 50 per cento di titoli obbligazionari; 31 per cento di titoli azionari; liquidità al 6 per cento; fondi all'11 per cento; polizze al 2 per cento. Questa è la fotografia al 2015.
  La distribuzione geografica degli investimenti, come si evidenzia dal grafico allegato alla relazione, vede l'Italia con il 36 Pag. 6per cento, gli Stati Uniti con il 14 per cento e il Regno Unito con l'11 per cento, cui segue una diversificazione per Paesi anche extraeuropei.
  Oltre ai titoli governativi domestici presenti all'interno dei mandati di gestione obbligazionale, l'Ente detiene direttamente un portafoglio di titoli governativi italiani per 64,7 milioni di euro, pari a circa l'8,6 per cento del portafoglio complessivo. La selezione della banca depositaria, che è BNP Paribas Securities Services, è stata effettuata attraverso un bando di gara europeo, mentre la selezione dei gestori viene effettuata attraverso bandi di gara pubblici conformi alle norme del codice appalti. Pur garantendo i principi di competitività e trasparenza, tale procedura non assolve alla necessità di agire con tempestività nella selezione dei gestori.
  A tal proposito, riteniamo che le procedure pubbliche di selezione attualmente previste per i fondi pensione potrebbero assolvere pienamente ai predetti principi in tempi compatibili con i sempre più frequenti cambiamenti e con l'evoluzione dei mercati finanziari.
  A ciascun organo e soggetto coinvolto nel processo di investimento sono attribuiti specifici compiti e responsabilità: il consiglio di indirizzo generale fornisce gli indirizzi di asset allocation strategica; il consiglio di amministrazione all'interno di tali indirizzi imposta l'allocazione tattica e delibera la fase operativa; il direttore garantisce il rispetto delle procedure stabilite dalla normativa vigente e la trasmissione dei dati documenti afferenti alla gestione finanziaria e soggetti coinvolti, avvalendosi dell'ufficio per le finanze, che interagisce per competenza con l’advisor per tutti gli aspetti inerenti l'attuazione delle procedure di investimento per la salvaguardia dei risultati raggiunti, attraverso l'elaborazione di schede tecniche con scadenza semestrale.
  L'ufficio per le finanze dell'Ente supporta gli organi nell'assunzione delle effettive scelte, procede nell'operatività ed effettua il monitoraggio costante sull'andamento del portafoglio.
  Entrambi gli organi (CDA e CIG) sono assistiti dalla figura di un consulente finanziario indipendente, l’advisor. Alla data di oggi, è in corso un bando europeo per la selezione di questa figura. C'è stata la scadenza della presentazione delle domande l'1 dicembre per il bando europeo che abbiamo fatto e, ora, procederemo alla fase successiva di apertura delle buste e di analisi per la scelta dell’advisor.
  A breve, l'Ente completerà le fasi del processo di individuazione della figura del risk manager, quale soggetto terzo nella valutazione ex ante ed ex post dei rischi di portafoglio. L'Ente predispone periodicamente un'analisi di ALM, al fine di ottimizzare il profilo di rischio-rendimento sulla base degli obiettivi fissati, tenendo conto degli attivi patrimoniali del debito previdenziale.
  I risultati raggiunti nel periodo 2011-2015, considerato il grado di rischio molto contenuto, sono stati soddisfacenti. Di seguito, elenco i risultati ai valori di mercato: 0,88 (2011); 4,72 (2012); 3,04 (2013); 3,32 (2014); 0,20 (2015).
  I risultati di gestione finanziaria nello stesso periodo hanno consentito di accantonare a riserva il rendimento oltre le rivalutazioni di legge dei montanti contributivi. Per il famoso extra-rendimento, di cui siamo stati beneficiati da una delibera da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, abbiamo accantonato: circa 9 milioni di euro nel 2012; 13 milioni nel 2013; 10 milioni nel 2014; 2 milioni nel 2015.
  Unitamente al contenimento dei costi operato sino a oggi, ciò ha consentito di rafforzare considerevolmente le riserve patrimoniali. Il patrimonio netto è stato di: 11 milioni 400.000 euro nel 2011; circa 28 milioni 500.000 nel 2012; circa 48 milioni 300.000 euro nel 2013; circa 65 milioni nel 2014; circa 73 milioni nel 2015.
  Non ho inserito nella relazione il dato del 2016, che non riguarda l'audizione di oggi. Alla fine del 2016, se non ricordo male, siamo intorno al 91 milioni di euro di patrimonio accantonato.
  Pur non essendo oggetto di approfondimento in questa sede, si conferma, per Pag. 7l'esercizio 2016 e i primi tre trimestri del 2017, un buon risultato della gestione complessiva dell'Ente, con avanzi di gestione significativi e risultati della gestione finanziaria molto soddisfacenti.
  Rispetto alle domande che l'onorevole Galati poneva all'Ente, faccio una premessa, che può dare una chiarezza nella lettura, quindi nelle risposte alle domande che la Commissione pone a questo Ente.
  Ricordiamoci che siamo l'unico Ente pluricategoriale, il che significa che abbiamo un andamento di iscrizioni diversificato perché ci sono quattro categorie professionali. Il decremento che veniva citato dall'onorevole Galati riguarda una diminuzione dei 18.000 iscritti di qualche centinaio di unità.
  In merito, vorrei offrire alla Commissione una lettura più dettagliata: per singole categorie, dal 2012 al 2016, per esempio per gli agronomi e i forestali, c'è un andamento degli attivi che passa da 8.840 unita a 8.992 unità, quindi c'è una crescita. Per i geologi, che in effetti assorbono e vanno oltre il numero stesso del decremento complessivo, dal 2012 al 2016 passiamo da 8.311 unità negli attivi a 7.655, quindi questo è il dato significativo del decremento della categoria dei geologi. I chimici passano da 1.654 del 2012 a 1.559, quindi c'è una differenza tutto sommato irrilevante di qualche decina di unità. Gli attuari passano da 109 attivi a 115 attivi.
  Come possiamo leggere queste informazioni, cercando di diversificare il dato e di offrire una lettura ancora più soddisfacente per lo stesso quesito e per i lavori della Commissione.
  C'è un complessivo decremento e vediamo che l'andamento delle categorie all'interno dell'Ente di previdenza è diverso, quindi se non consideriamo come valore numerico di grande rilevanza la variazione degli attuari, che passano da 109 a 115, possiamo dare delle motivazioni di tipo generale: la classe demografica in Italia diminuisce, come nascite e come attività lavorativa e indubbiamente un Ente di previdenza ne risente, quindi c'è un dato complessivo che ci avvicina al dato generale sull'Italia.
  Come dato particolare, i colleghi geologi sicuramente hanno avuto un decremento considerevole. So che sono in atto anche esami all'interno dell'ordine dei geologi per una valutazione di questi dati numerici. Inoltre, è significativo il fatto che i geologi siano passati in termini numerici ad essere la seconda unità presente nell'Ente, mentre prima guidavano l'Ente per numero di iscritti.
  Oltre questi due elementi, non vorrei aggiungere altro, anche se abbiamo una media di giovani importante che caratterizza l'Ente. La categoria più giovane è quella degli agronomi, che risulta essere quella con il numero maggiore di nuovi iscritti, mentre la categoria più vecchia è quella dei chimici, anche se ciò è legato anche all'entrata in attività mediamente più tardi degli stessi. Il numero di ingressi per la categoria dei geologi, invece, è in diminuzione nel periodo considerato.
  Questi sono i dati rilevanti rispetto al primo quesito, mentre, sul secondo quesito abbiamo portato dei dati, che riassumerei, sempre al fine di dare una lettura completa, in alcune rilevanze particolari verificatesi.
  Innanzitutto, c'è stata una riduzione degli investimenti nel periodo di riferimento, attribuibile alla forte volatilità del periodo stesso (2014-2015) nei mercati mondiali nonché a un'oggettiva complessità delle procedure di gara per l'affidamento dei mandati di gestione.
  Nel 2015, era stato emanato un bando europeo, per gli azionari, se non ricordo male, e dovevamo avere un affidamento. Come in relazione ho evidenziato, La complessità di ottemperare a un'evidenza pubblica secondo il codice degli appalti indubbiamente appesantisce le procedure e non fa cogliere a questo Ente di previdenza, ma, in generale, a tutti gli Enti di previdenza opportunità di investimento, quali il mercato richiede.
  Forse il dato rilevante anche in termini numerici, per entrare nel dettaglio dell'Ente di previdenza, riguarda il fatto che abbiamo avuto un incremento delle imposte notevole nonché degli oneri di rivalutazione nel 2015. Gli oneri di rivalutazione Pag. 8dei montanti contributivi nel 2015 sono di circa 3 milioni di euro rispetto agli 8 milioni che l'onorevole Galati ha evidenziato nella relazione.
  Perché c'è stato un incremento notevole di 3 milioni? In base ai dati forniti dall'ISTAT, nel 2014 la rivalutazione dei montanti era negativa per lo 0,019 per cento. Per ottemperare all'obbligo di legge di rivalutazione i montanti, l'Ente ha rivalutato i montanti uguali a zero, quindi non abbiamo avuto questo carico nel bilancio, cosa che invece abbiamo avuto nel 2015, rivalutando i montanti per ben 3 milioni di euro, con un'imputazione importante.
  Secondo me, questi sono i dati significativi: imposte; aumento di valutazione dei montanti; congiunture rispetto ai mercati mondiali di volatilità e non possibilità di raccogliere prontamente alcune variazioni di mercato perché eravamo in corso con la selezione di bandi.
  Sul terzo quesito, come evidenziato in relazione, il patrimonio immobiliare dell'Ente al 2015 era dell'11 per cento. L'Ente ha fatto la scelta politica di non investire in immobili, avendo investito solo nella sede istituzionale, mentre ha investito nel 2011 in fondi immobiliari, con sottocategorie importanti in questo settore, come l'agroalimentare o le energie alternative, in ottemperanza anche ai piani triennali degli investimenti immobiliari approvati dai Ministeri vigilanti: ogni tre anni, dobbiamo fare la redazione del piano d'investimento immobiliare, che sottoponiamo poi agli investimenti immobiliari.
  Queste sono state le scelte, ma potrei anche dare il dettaglio, se la Commissione lo ritiene opportuno, degli Enti in cui ci sono stati gli investimenti immobiliari. Queste informazioni sono presenti anche nei documenti che ho portato, quindi mi dica la Commissione se vuole che io legga le denominazioni degli Enti per i quali siamo investitori a livello immobiliare.

  PRESIDENTE. Potete lasciare semplicemente il documento con tutti i dati. Do la parola all'onorevole Galati per una sua eventuale replica.

  GIUSEPPE GALATI. Credo che, con le motivazioni che sono state relazionate oralmente e soprattutto con la documentazione, saremo in grado di presentare la prossima settimana la nostra relazione sui bilanci dell'Ente.

  PRESIDENTE. Vi ringraziamo della vostra partecipazione. Dispongo che la documentazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.35.

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