XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 70 di Giovedì 15 giugno 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione di rappresentanti della Corte dei conti.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Morassut Roberto (PD)  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Laterza Enrica , Presidente della Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 14 
Puglia Sergio  ... 14 
Mongiello Colomba (PD)  ... 14 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Laterza Enrica , Presidente della Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti ... 15 
Gallucci Luigi , Presidente di Sezione della Corte dei conti ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Gallucci Luigi , Presidente di Sezione della Corte dei conti ... 15 
Docimo Maria Teresa , consigliere della Corte dei conti ... 16 
Di Gioia Lello , Presidente ... 16 
Docimo Maria Teresa , consigliere della Corte dei conti ... 16 
Di Gioia Lello , Presidente ... 16 

ALLEGATO: documentazione presentata dai rappresentanti della Corte dei conti ... 17

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 14.15.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione di rappresentanti della Corte dei conti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione di rappresentanti della Corte dei conti.
  Avverto che sono presenti la Presidente della Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti, Enrica Laterza, il Presidente di Sezione Luigi Gallucci, il consigliere Maria Teresa Docimo, il consigliere Natale Alfonso Maria D'Amico, il consigliere Paolo Peluffo dell'Ufficio stampa.
  Darei subito la parola al relatore, onorevole Morassut, che farà alcune considerazioni iniziali.

  ROBERTO MORASSUT. Vi ringrazio molto della disponibilità. Abbiamo ricevuto materiale della Corte dei conti per quanto riguarda il bilancio del 2015, quindi lo acquisiamo, in vista della redazione della nostra relazione.
  In questa prima bozza di lavoro, di cui forse avete ricevuto in anteprima una nota sintetica, abbiamo evidenziato tre aspetti nella valutazione delle attività e dei bilanci dell'INAIL tra il 2011 e il 2015, che abbiamo suddiviso, appunto, in tre campi: temi organizzativi dell'ente; livello e qualità delle prestazioni erogate in materia di assistenza, infortuni e attività di prevenzione e vigilanza assicurativa; questioni finanziarie. Non scenderò nei dettagli, anche perché, dato il tipo di audizione di questo pomeriggio, forse è bene concentrarsi solo su alcuni aspetti, per cui su altri sorvolerò e li menzionerò soltanto per cronaca.
  Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, un primo punto che abbiamo messo in rilievo è il tema, analogo a quello che in altra sede abbiamo esaminato per l'INPS, del ridisegno della governance, che comunque ha una ricaduta indiretta rispetto alle attività della Corte dei conti in funzione dell'INAIL.
  Infatti, l'INAIL, come noto, è ancora dentro un sistema di governance che raccoglie nella figura del presidente anche le funzioni del consiglio di amministrazione, che poi si avvale, in un sistema duale, delle funzioni del CIV.
  Tuttavia, in questa situazione, una valutazione che abbiamo compiuto riguarda il modello organizzativo e l'articolazione dei servizi dell'INAIL sul territorio, nonché le attività del processo di informatizzazione dell'ente, assumendo la consapevolezza di un dato che anche questa mattina, alla presenza del presidente e del direttore dell'ente, ci veniva segnalato. Pag. 4
  Mi riferisco al fatto che, rispetto alla necessità di rilanciare le funzioni dell'ente sul territorio e di qualificare i servizi di informatizzazione nei vari settori di attività, l'ente soffre di un tendenziale invecchiamento della forza lavoro, che ormai si avvicina all'età media di quasi 50 anni, con una contrazione delle risorse umane a disposizione per poter meglio qualificare ed estendere i servizi.
  Pertanto, al di là dell'aspetto ideologico, nel senso di scelta di campo, come ricordava questa mattina il presidente Di Felice sul sistema duale o sul consiglio di amministrazione, il tema vero è proprio l'organizzazione dell'ente, quindi la sua capacità di fornire servizi efficienti e di produrre risultati economici, che, come vedremo più avanti, nel caso dell'INAIL sono buoni, per meglio svilupparli nel corso dei prossimi anni.
  Dal punto di vista organizzativo, due aspetti sono stati messi in rilievo da questa prima valutazione che abbiamo compiuto; da un lato, l'integrazione delle attività per i servizi ispettivi in termini di lavoro con l'INPS e il Ministero del lavoro; dall'altro, gli effetti dell'incorporazione dell'ISPESL, per quanto riguarda in particolare il settore della ricerca.
  Per quanto attiene, invece, il tema dei servizi e delle prestazioni erogate, un primo aspetto è sicuramente legato alle attività di vigilanza assicurativa. Qui noi abbiamo rimarcato un rapporto abbastanza sorprendente, anche se non è nuovo, tra le aziende ispezionate e quelle irregolari.
  In base a questa prima ricerca di dati è risultato che l'87,5 per cento delle aziende ispezionate sono considerate irregolari, anche se questo dato è stato un po’ scorporato al suo interno nell'audizione di questa mattina, facendo rilevare che, dal punto di vista dell'INAIL, si tratta più di elementi di irregolarità all'interno delle aziende che di una vera e propria complessiva irregolarità dell'azienda in quanto tale.
  Comunque, resta un dato abbastanza rilevante, che sicuramente non compromette le posizioni assicurative dei lavoratori, che sono ugualmente tutelate dal punto di vista della mancata assicurazione, ma che, naturalmente, produce degli effetti finanziari. Il mancato versamento dei premi assicurativi comporta, infatti, un impegno del bilancio pubblico in altra sede.
  Un altro aspetto importante è quello relativo al tema delle prestazioni erogate in materia di infortuni, malattia professionale, indennizzi temporanei e permanenti o ai superstiti in caso di morte. Qui si evidenzia che, rispetto al numero dei procedimenti attivati, poco meno della metà, circa 400.000, sono definiti senza il riconoscimento di un indennizzo. Quindi, si tratta di valutare se questo dato sia un fatto fisiologico oppure sia frutto di una percezione estensiva di danno valutato da parte degli assicurati, atteso che anche il costo amministrativo dello svolgimento di procedure che nella metà dei casi, evidentemente, non trova riscontro nella sussistenza dei presupposti per l'erogazione delle prestazioni rappresenta un problema in termini di dispersione di risorse.
  Sempre nel campo dei servizi erogati e delle prestazioni, un punto, che peraltro è stato messo già in luce dalla Corte dei conti nell'audizione svolta in questa sede nel marzo del 2014, riguarda le attività di cura, di riabilitazione e di reinserimento, che meritano un approfondimento soprattutto per l'aspetto riguardante il carattere non standardizzato dei costi da regione a regione, specialmente in rapporto alle prestazioni sanitarie convenzionate.
  C'è, dunque, un disequilibrio nella valutazione dei costi anche all'interno di ciascuna regione. Questo è un punto delicato nel quadro del comune obiettivo, anche se questa mattina, nell'audizione con la presidenza dell'INAIL, ci sono stati forniti dei dati che aiutano a interpretare meglio questo aspetto.
  Permane, tuttavia, l'elemento di un disequilibrio territoriale nell'erogazione delle prestazioni con le regioni, che abbiamo rilevato e che – ripeto – era già stato oggetto di segnalazione da parte della Corte dei conti tre anni fa.
  Infine, abbiamo le questioni finanziarie, terzo campo di indagine e di valutazione, che rilevano un andamento del saldo patrimoniale abbastanza soddisfacente. Pag. 5
  Il dato del 2015, se non vado errato, è di 5,8 miliardi di euro, in aumento negli ultimi anni, a testimonianza di una solidità dell'istituto, essendo cresciuto, tra il 2014 il 2015, di circa mezzo miliardo di euro e di quasi 2 miliardi rispetto al 2013, quando era attestato al 3,9 miliardi di euro.
  Per quanto riguarda le disponibilità liquide, notoriamente l'istituto produce un'elevata entità di attività costituite, appunto, dalle disponibilità liquide, che ammontano a 23,57 miliardi di euro, di cui 23,3 sono depositati presso la Tesoreria centrale dello Stato, secondo le norme di legge.
  Queste disponibilità rappresentano l'82,2 per cento del patrimonio destinato a copertura delle riserve tecniche.
  Sul tema delle disponibilità liquide depositate presso la tesoreria dello Stato, vi è una questione che fa parte della discussione degli ultimi tempi, ovvero all'interno di questa grande disponibilità – che naturalmente non può essere sottratta più di tanto alla disponibilità della tesoreria dello Stato e non può compromettere minimamente la stabilità della riserva tecnica per le attività e per le missioni assicurative principali dell'ente – quali margini possono essere reperiti per una politica di incentivazione degli investimenti e di crescita, anche rispetto all'andamento economico generale del Paese, da parte dell'INAIL con attività di investimenti.
  Notoriamente, questa cifra è attestata intorno al miliardo di euro. Le iniziative legislative degli ultimi anni hanno parzialmente avviato un processo in questo senso, soprattutto attraverso lo strumento del Piano triennale degli investimenti dell'INAIL, ai sensi delle norme di legge che non cito, indirizzate soprattutto su tre campi, quello dell'edilizia scolastica, sanitaria e universitaria, oltre ad altre attività.
  Questa mattina – su questo concludo – sulla questione dell'edilizia scolastica, che rileva questioni di particolare urgenza sociale e anche, per certi aspetti, di emergenza, ci è stato segnalato come l'INAIL, sommando le diverse disponibilità e i diversi provvedimenti che si sono sviluppati nel tempo, abbia una disponibilità di investimenti pari a circa 1,5 miliardi di euro per interventi sul sistema dell'edilizia scolastica, di nuova costruzione e di ristrutturazione o recupero.
  Pur tuttavia, questo programma appare non pienamente in fase di sviluppo e di capacità di impatto sulla realtà sociale e territoriale del Paese soprattutto per un problema di strutture organizzative all'interno del governo e di competenza delle titolarità tra i vari ministeri e tra i vari uffici.
  Mi pare importante mettere in luce questo. Abbiamo chiesto e chiederemo al governo di capire meglio come sta la cosa, visto anche l'accento che negli ultimi tempi è stato dedicato a questo aspetto che, appunto, si inserisce in una valutazione più generale legata alle capacità di investimento dell'INAIL nell'ambito del Piano triennale degli investimenti di cui l'ente si può avvalere.
  Queste sono, molto sommariamente e schematicamente, le questioni fondamentali che abbiamo messo in luce in questo rapporto. Naturalmente, ci fa piacere ascoltare e acquisire i materiali che ci avete portato per completare il nostro lavoro.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Morassut. Do la parola alla presidente Laterza.

  ENRICA LATERZA, Presidente della Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti. Innanzitutto ringrazio i componenti e il presidente della Commissione di aver voluto ascoltare la Corte dei conti su questi temi. Vi porto i saluti del presidente della Corte, Arturo Martucci, che non è potuto intervenire per impegni istituzionali.
  Vi premetto, come ha già anticipato il presidente, che oggi depositiamo un documento in cui, in estrema sintesi, abbiamo riproposto e rappresentato tutti i risultati del controllo effettuato dalla Sezione sulla gestione dell'esercizio finanziario 2015 da parte di INAIL, che sono, peraltro, molto più ampiamente e diffusamente illustrati nella relazione che abbiamo approvato e depositato pochi giorni fa, che abbiamo portato anche oggi in questa sede e che, peraltro, è stata già trasmessa al Parlamento secondo i consueti canali istituzionali. Pag. 6
  La relazione è stata predisposta dal consigliere Maria Teresa Docimo, che è il funzionario delegato dalla Sezione del controllo sugli enti a controllare, nello specifico, l'ente INAIL, che, insieme all'INPS, gestisce la previdenza pubblica e che, a differenza delle casse cosiddette «privatizzate», che pure gestiscono la previdenza obbligatoria, è assoggettato alle forme del controllo di cui alla legge n. 259 del 1958 da parte della Corte dei conti con una particolare modalità che prevede la partecipazione diretta – l'assistenza, dice la legge – del magistrato delegato della Corte dei conti a tutte le riunioni dei consigli di amministrazione e di controllo.
  Si tratta, quindi, di un controllo non migliore né peggiore – non esprimerò giudizi di valore – ma sicuramente più penetrante nei confronti delle gestioni finanziarie degli enti controllati. Soprattutto, è un controllo che si svolge in maniera contestuale all'evolversi della gestione finanziaria.
  Al documento di sintesi abbiamo allegato qualche tabella, in particolare quelle che ci sono sembrate particolarmente significative ai fini del discorso che abbiamo sintetizzato, nell'ordine in cui saranno trattati i vari temi.
  Esordiamo dicendo che la Corte dei conti ha già avuto modo di evidenziare come i principi fondamentali che regolano l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro dell'INAIL, raccolti nel Testo unico del 1965, siano stati integrati nel corso degli anni successivi da interventi normativi che hanno via via ampliato l'ambito delle attribuzioni dell'Istituto ben oltre quello assicurativo, per realizzare un sistema di tutela integrata, a partire dalle funzioni informative e consulenziali in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, con particolare riguardo al tema della prevenzione, alla ricerca e alla promozione del reinserimento lavorativo dei soggetti infortunati e disabili.
  Può, dunque, dirsi a oggi completato l'iter normativo che, attraverso varie leggi, dal 2008 al 2014, ha favorito la realizzazione di un unico polo della salute e della sicurezza che vede l'INAIL quale garante di un sistema di tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, comprensivo di interventi di ricerca e prevenzione, di prestazioni sanitarie e riabilitative, risarcitorie e di reinserimento socio-lavorativo.
  L'attribuzione delle funzioni svolte in precedenza dall'INPS, ISPESL e IPSEMA ha rafforzato l'apporto dell'Istituto anche nell'ambito della programmazione delle generali politiche di prevenzione e sicurezza del lavoro, nonché delle connesse attività ispettive e di vigilanza, in una logica di stretta integrazione e collaborazione con gli altri soggetti operanti nel sistema del welfare.
  È in questa ottica che, ad avviso della Corte, vanno affrontate le varie tematiche che riguardano sia l'assetto organizzativo dell'istituto sia i profili relativi alla sua gestione.
  Sul tema della governance, le riflessioni della Corte dei conti sulla revisione del sistema di governo degli enti previdenziali pubblici, scaturite nell'ambito del controllo sulla gestione dei due maggiori enti del settore, INAIL e INPS, con riferimento ai parametri di efficacia, efficienza ed economicità dell'azione amministrativa, hanno l'obiettivo di fornire al legislatore informazioni utili sui principali profili problematici riscontrati.
  Dette valutazioni, nel contesto di ampliamento delle attribuzioni affidate all'INAIL, tengono conto, in particolare, della conformazione e dei compiti affidati al CIV, dell'intervenuta devoluzione in capo al presidente dei compiti prima spettanti al consiglio di amministrazione e della qualificazione di organo del direttore generale.
  Sono questi gli elementi caratterizzanti l'impianto normativo sulla governance attualmente vigente per gli enti previdenziali pubblici che lo differenziano dal modello classico di corporate governance, di cui all'articolo 2409-octies del codice civile, fondato su due soli organi, il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza a composizione collegiale e su di un sistema di revisione legale dei conti affidata a un revisore o a una società esterni iscritti in apposito registro. Pag. 7
  Al riguardo, in ragione anche di quanto previsto dalle proposte di legge tuttora all'esame della XI Commissione lavoro della Camera dei deputati, nonché delle conclusioni cui è pervenuto nel giugno del 2012 il gruppo di esperti nominato dal Ministro del lavoro sulla governance degli enti previdenziali, la Corte non ha motivo per discostarsi da quanto già riferito in passato, vale a dire che l'attuale governance dell'INAIL, pur in atto ispirata a una concreta e leale collaborazione tra organi, merita di essere rivista in coerenza, del resto, con quattro considerato in sede politica e tecnica.
  Quanto alla reintroduzione del consiglio di amministrazione, si tratta di una scelta presa in considerazione dagli stessi esperti della Commissione Valotti, pur se in possibile alternativa alla permanenza di un organo monocratico, in un contesto di bilanciato ed efficiente distribuzione dei poteri tra organo di indirizzo e vigilanza e organi di amministrazione.
  Da altro canto, la rinnovata costituzione del consiglio di amministrazione non sarebbe in contraddizione con il permanere della qualificazione di organo del direttore generale che è posto a capo della complessa struttura organizzativa in cui l'INAIL è articolato, in un assetto che va, ovviamente, declinato con il principio recato dal decreto legislativo n. 165 del 2001 di netta separazione tra le funzioni di indirizzo politico-amministrativo e quelle di gestione amministrativa.
  I rapporti tra le due funzioni, attualmente entrambe monocratiche, potrebbero, infatti, essere agevolati dalla presenza di un organo collegiale composto da un ristretto numero di soggetti in possesso di elevata professionalità e specifica competenza, dove possa trovare naturale composizione l'attuazione degli indirizzi dell'organo di vertice con il generale potere di proposta che l'ordinamento intesta al direttore generale.
  Non da ultimo, depone a favore della ricostituzione del consiglio di amministrazione il ristabilirsi di un corretto rapporto tra organo politico-amministrativo e sistema dei controlli interni ed esterni.
  Nell'attuale assetto, infatti, all'indomani delle disposizioni che hanno fatto venir meno il consiglio di amministrazione, i sindaci, in virtù di specifiche norme regolamentari interne emanate su direttiva dei ministeri vigilanti, partecipano, unitamente al magistrato della Corte dei conti delegato al controllo, alle riunioni periodiche di lavoro convocate dal presidente dell'Istituto per l'esame preliminare delle più importanti determinazioni presidenziali.
  Si tratta, in buona sostanza, di un procedimento non privo di inevitabili imperfezioni e inteso, in definitiva, a surrogare l'assenza di collegialità in capo all'organo di indirizzo politico-amministrativo.
  In ordine al consiglio di indirizzo e vigilanza, ferma restando la salvaguardia del principio della rappresentatività delle parti sociali, è stata ripetutamente sottolineata l'esigenza di una riflessione sulla sua ampia consistenza, per uniformarla ai nuovi orientamenti legislativi di razionalizzazione e semplificazione di tutti gli organi collegiali delle pubbliche amministrazioni.
  Si è, nel contempo, rilevata anche la necessità di una più precisa definizione del ruolo attribuito a detto organo e di una maggiore esigibilità dei suoi poteri di indirizzo strategico e di controllo. In proposito, gli esperti nominati dal Ministro del lavoro hanno prospettato il rafforzamento del ruolo strategico del CIV, anche mediante la modifica della sua stessa denominazione, per ottimizzarne la funzione di definizione della strategia dell'ente e di controllo effettivo della sua attuazione.
  Oltre all'integrazione della composizione con due membri tecnici designati dai Ministeri vigilanti del lavoro e dell'economia, appare significativa, in aggiunta a quanto disposto nelle proposte di legge all'esame della Commissione lavoro, la previsione del potere di richiedere all'organo di amministrazione la modifica della proposta di bilancio in caso di mancata approvazione e prima dell'attivazione dei poteri sostitutivi da parte del Ministero del lavoro e, ai ministeri vigilanti, di promuovere l'azione di revoca dei membri dell'organo di amministrazione nei casi più gravi Pag. 8di mancata attuazione degli indirizzi strategici per responsabilità degli stessi.
  Con riferimento al collegio dei sindaci viene, tra l'altro, in rilievo l'ampiezza della sua composizione, trattandosi di un organo costituito da sette membri, di cui quattro in rappresentanza del Ministero del lavoro e 3 del Ministero dell'economia, collocati in posizione di fuori ruolo.
  L'ipotesi di una riduzione del numero di componenti ne consentirebbe l'allineamento con i più recenti orientamenti legislativi di razionalizzazione e contenimento dei costi generali di funzionamento, anche se ciò andrebbe valutato con riferimento alla particolare complessità e dimensione dell'ente.
  Quanto agli aspetti organizzativi, l'aggiornamento del regolamento di organizzazione intervenuto con le determine presidenziali del 2013 del 2015 ha consentito di razionalizzare il modello organizzativo dell'istituto mediante l'accorpamento e la centralizzazione di alcune competenze funzionali.
  In particolare, con la modifica recata dalla determina n. 297 del 2015 è stato rivisto l'assetto della direzione generale, includendovi quattro nuove direzioni centrali per il migliore coordinamento tra le funzioni strumentali (organizzazione, pianificazione e comunicazione) e quelle di natura istituzionale (rapporto assicurativo, politiche assicurative e previdenziali, attività sanitarie e di reinserimento socio-lavorativo).
  Va, in particolare, evidenziato che le nuove direzioni che gestiscono funzioni istituzionali sono state istituite con l'obiettivo di costruire un governo complessivo e coordinato delle attività assicurative dell'istituto e di presidiare efficacemente l'attuazione del nuovo modello sanitario, nonché l'erogazione diretta di servizi protesici e riabilitativi.
  Le funzioni strumentali, a loro volta, sono state ricondotte nell'ambito di una direzione centrale unitaria pianificazione e comunicazione, che concorre a unificare, coordinandoli, i piani di attività dell'Istituto e le attività strategiche, secondo gli indirizzi decisi dagli organi, e a svolgere un ruolo attivo nella formulazione di proposte normative e regolamentari su temi di specifico interesse per l'istituto.
  Il 2015 è stato un anno determinante nel percorso di digitalizzazione dell'INAIL in quanto sono stati realizzati progetti intesi a potenziare la risposta alle esigenze dell'utenza e ai più recenti standard di mercato.
  In particolare, nel corso dell'anno sono proseguiti i programmi previsti dal piano strategico triennale per l'innovazione tecnologica 2014-2016 per il frontend digitale e l'erogazione di servizi digitali verso gli stakeholder, come il portale internet; il servizio on line; la nuova Intranet; il framework help online, che presenta i contenuti informativi sotto forma di guida applicativa; il nuovo portale del Casellario centrale infortuni, che semplifica l'accesso a informazioni, news, modulistica e servizi digitali; la digital workforce, linee guida trasversali per la user experience; l’Innovation Lab, comprendente studi che siano acceleratori di nuovi servizi agli utenti della PA.
  C'è poi il settore dell'information and analythics, che implica la capacità di trasformare l'ingente patrimonio di dati raccolti dall'INAIL in moduli conoscitivi attraverso vari progetti che non leggo perché sono descritti nel testo scritto.
  Il backend è, invece, finalizzato alla possibilità di supportare le attività istituzionali con una infrastruttura standard di processi operativi che ha riguardato circa 220 processi e sottoprocessi, per consentire all'Istituto di ottenere significativi risultati sul piano dell'efficacia e dell'efficienza.
  Vanno, inoltre, segnalati le attività di implementazione dei servizi all'utenza con sportelli online dedicati; l'ampliamento del canale mobile e della piattaforma e-learning, con funzione di polo formativo per la prevenzione, come previsto dal piano strategico dell'innovazione; la smaterializzazione di oltre 140 milioni di documenti, nonché l'implementazione di politiche di sicurezza a fronte degli attacchi hacker sempre più mirati.
  Nel 2015, la spesa complessiva sui predetti interventi è stata di circa 210 milioni, con riferimento agli investimenti sia per le Pag. 9infrastrutture informatiche di rete sia per gli applicativi, per i servizi informatici e di telecomunicazione.
  Con il decreto legislativo n. 149 del 2015, recante disposizioni per la razionalizzazione e la semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, è stato istituito l'ispettorato nazionale del lavoro (INL) con lo scopo di razionalizzare semplificare l'attività ispettiva degli enti previdenziali tramite un coordinamento tra Ministero del lavoro e personale ispettivo INPS e INAIL, al fine di ottimizzare la vigilanza in materia di lavoro, contribuzione, assicurazione obbligatoria.
  La principale finalità dell'INL risiede, dunque, nell'accentramento di tutte le funzioni ispettive precedentemente distribuite su più enti, con lo scopo di incrementare l'efficienza e razionalizzare le attività di vigilanza, evitando, altresì, sovrapposizioni degli interventi ispettivi da parte di diversi attori del sistema.
  Un primo intervento attuativo a seguito dell'emanazione del citato decreto legislativo è consistito nell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 23 febbraio 2016, che, nel disciplinare l'organizzazione delle risorse umane e strumentali dell'INL, attribuisce anche al personale ispettivo di INPS e INAIL la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria, conferendo al medesimo personale gli stessi poteri attribuiti al personale ispettivo del Ministero del lavoro.
  Successivamente, con decreto presidenziale del 26 maggio 2016, è stato adottato lo statuto dell'INL.
  Sono, inoltre, previsti decreti ministeriali di individuazione delle risorse finanziarie e strumentali da trasferire dal Ministero del lavoro, dall'INPS e dall'INAIL all'Ispettorato.
  In attesa che sia completato l'iter delle disposizioni attuative, l'INL ha iniziato le proprie attività attraverso la sottoscrizione, il 14 settembre 2016, di un protocollo d'intesa con il Ministero del lavoro finalizzato all'avvalimento delle strutture del Ministero stesso per lo svolgimento di attività istituzionali e strumentali connesse all'avvio del suo funzionamento.
  In questo contesto si ritiene utile fare menzione della circolare dell'ispettorato del 25 gennaio 2017 che ha fornito prime indicazioni e direttive operative in merito ai profili logistici, di coordinamento e di programmazione del personale ispettivo, in linea con i compiti affidati alla nuova struttura.
  Per quanto riguarda l'attività di vigilanza assicurativa, l'INAIL, nel corso del 2016, ha visto la produttività degli ispettori rimasta sostanzialmente allineata agli obiettivi programmati. I dati recentemente comunicati dall'ente, pur a fronte di una lieve diminuzione del personale ispettivo in servizio, da 329 a 324 unità, non mostrano, infatti, variazioni di rilievo né per quanto attiene alle aziende oggetto d'ispezione, né in riferimento ai risultati raggiunti, né, infine, per quanto concerne il numero dei lavoratori irregolari individuati.
  I dati che leggo sinteticamente sono riportati per esteso nella relazione. Comunque, nel corso del 2016 sono state ispezionate 20.876 aziende, a seguito delle liquidazioni dei verbali INAIL sono stati richiesti premi evasi per 74,9 milioni, pari a una media pro capite per ispettore superiore a 231.000 euro.
  In particolare, le aziende irregolari riscontrate nel corso del 2016 ammontano a 18.284, con una percentuale sul totale delle ispezioni pari all'87,58 per cento, mentre il numero dei lavoratori irregolari comprensivi di quelli in nero si è attestato a 57.790 unità.
  Del resto anche nel 2015 l'attività di vigilanza svolta dall'INAIL ha mostrato risultati conformi agli obiettivi programmati.
  Nel corso del 2015, infatti, sono state ispezionate 20.835 aziende e per 18.207 di esse, quindi circa l'87,39 per cento dei casi, sono state riscontrate irregolarità di vario genere, come impiego di lavoratori in nero, retribuzioni imponibili evase, rischio assicurato non coerente con l'effettiva lavorazione svolta, violazioni formali per mancate denunce. Pag. 10
  Il numero dei lavoratori regolarizzati si è attestato a 61.333. I premi accertati come dovuti a seguito della liquidazione dei verbali ispettivi ammontano a 81,5 milioni. Tale importo deriva per lo più dalle retribuzioni imponibili evase, accertate, nel 2015, pari a circa 3,5 miliardi, e dalla verifica del rischio assicurato – attività che è proprio di competenza dell'istituto – mirata al controllo della congruità tra lavorazioni svolte, rischio assicurato e relativo premio pagato.
  L'articolo 7 del decreto-legge n. 78 del 2010 ha disposto, tra l'altro, la soppressione dell'IPSEMA e dell'ISPESL e la loro contestuale incorporazione nell'INAIL.
  La stessa disposizione, al comma 4, ha stabilito, inoltre, che le risorse strumentali umane e finanziarie degli enti soppressi, sulla base delle risultanze dei bilanci di chiusura al maggio del 2010, fossero trasferite con decreti interministeriali di natura non regolamentare.
  A seguito della direttiva ministeriale poi intervenuta, l'Istituto ha avviato le iniziative necessarie ad assicurare continuità all'attività di ricerca, provvedendo a tutti gli adempimenti intesi a garantire l'equità e l'adeguatezza delle risorse umane, strumentali e finanziarie per la prosecuzione del piano di attività triennale e del piano di innovazione tecnologica.
  Le soluzioni organizzative individuate hanno consentito di attuare la confluenza, in INAIL, delle attività di ricerca e di supporto alla ricerca a livello sia centrale sia territoriale.
  Dopo l'adozione, nel 2012, delle linee guida per la realizzazione dell'assetto organizzativo finalizzato all'integrazione degli enti soppressi, in parallelo alla rivisitazione della dotazione organica, è stato aggiornato il modello organizzativo dell'istituto, con le conseguenti modifiche sia al regolamento di organizzazione sia all'ordinamento delle strutture centrali e territoriali.
  Il percorso di integrazione, ormai del tutto completato, ha fornito all'istituto un apporto di professionalità e di processi mirati nel settore della prevenzione, che hanno contribuito all'espansione delle attribuzioni e della mission dell'istituto.
  I costi complessivi sostenuti per i componenti degli organi ammontano, al 31 dicembre 2015, a 2.280.445 euro, con un decremento dell'11 per cento rispetto ai costi del 2014.
  Per quanto riguarda il personale, le risorse umane dell'INAIL sono quantificate, sempre a fine esercizio 2015, in 9.037 unità con contratto di pubblico impiego. Di queste 8.390 sono disciplinate dal contratto collettivo nazionale degli enti pubblici non economici (EPNE) e 647 dal contratto enti di ricerca.
  A questo personale, si aggiungono 218 dipendenti con contratto di tipo privatistico, 900 medici specialistici ambulatoriali a rapporto libero professionale e 423 contratti di collaborazione nell'ambito della ricerca, per lo svolgimento delle attività connesse sia al piano triennale 2013-15 sia al piano straordinario di innovazione tecnologica 2013-15.
  Rispetto al 2014, si registra una diminuzione del personale con contratto EPNE, con un tasso medio di riduzione che sale al 3,42 per cento, con un massimo percentuale del 4,79 per le qualifiche dirigenziali.
  Tale riduzione è riconducibile agli effetti delle disposizioni di legge di contenimento della spesa pubblica, con la sola eccezione, per l'INAIL, delle professionalità sanitarie, quali dirigenti medici, infermieri, fisioterapisti e assistenti sociali, in quanto escluse dai tagli di organico, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge di stabilità del 2013.
  Con riferimento alla spesa, i costi complessivi sia del personale sia del comparto ricerca evidenziano, nei totali generali, un leggero decremento, rispettivamente dello 0,61 per cento e dello 0,76 per cento, connesso alla diminuzione delle unità in servizio.
  Gli incrementi, invece, evidenziati all'interno delle singole categorie sono conseguenti alle avvenute certificazioni, nell'anno 2015, dei fondi per la contrattazione integrativa relativa ad anni precedenti, i cui controlli, da parte degli organi e delle amministrazioni competenti, non erano stati ancora perfezionati.
  Si conferma anche per il 2015 l'andamento decrescente del numero degli infortuni Pag. 11 registrati dall'INAIL. Le denunce pervenute risultano, infatti, pari a 636.766, con una diminuzione del 4,03 per cento rispetto al 2014.
  Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco più di 416.000, con una percentuale del 65 per cento, di cui il 18 per cento fuori azienda, cioè con il mezzo di trasporto in itinere, mentre quelli conclusi negativamente si attestano a 148.000, pari al 25,23 per cento.
  La contrazione degli infortuni più evidente è stata registrata nel settore dello Stato, con meno 5,76 per cento, a seguire il settore dell'industria e dei servizi e infine il settore agricoltura.
  In leggero aumento risulta, invece, il dato delle denunce di infortunio con esito mortale. Delle 1.246 denunce di infortunio mortale gli infortuni accertati sul lavoro sono 694, di cui 382 sono fuori azienda.
  Risultano, invece, aumentate le denunce di malattia professionale, che sono state 58.925, con un aumento di circa 1.500 denunce rispetto al 2014, di cui riconosciute 20.306, con una percentuale del 34,46 per cento.
  In diminuzione risulta l'andamento degli esiti mortali delle malattie professionali, con 1.462 decessi, cioè il 13,54 per cento in meno rispetto al 2014.
  Particolare evidenza merita l'andamento delle denunce di patologie asbesto correlate riconosciute, che sono state 1.577. Dei casi denunciati nel 2015, 348 hanno avuto esito mortale.
  Per quanto riguarda l'attività di prevenzione, l'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo n. 281 del 2008 prevede che l'Istituto finanzi, con risorse proprie, progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, rivolti in particolare alle piccole, medie e microimprese.
  Il finanziamento delle prestazioni dirette per attività di prevenzione è stato, per il 2015, pari a circa 305 milioni, di cui 296 concernenti, in particolare, il finanziamento dell'avviso pubblico ISI 2015 e dell'avviso pubblico FIPIT 2015. Con il primo bando l'INAIL ha messo a disposizione del sistema produttivo 276,2 milioni a fondo perduto per il miglioramento della sicurezza sul lavoro. È, peraltro, la stessa tranche di uno stanziamento totale che, a partire dal 2010, ammonta complessivamente a 1,3 miliardi.
  La principale novità dell'ultimo bando consiste nello stanziamento di circa 83 milioni per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.
  Le aziende che hanno partecipato per l'assegnazione degli incentivi sono state più di 23.000.
  Attraverso il bando FIPIT 2015, destinato alle micro e piccole imprese del settore terziario, sono stati stanziati, come già detto, altri 20 milioni alle imprese che investono in sicurezza e innovazione tecnologica.
  Occorre, inoltre, citare, per rilevanza, il piano nazionale della prevenzione, da cui derivano ulteriori cinque piani finalizzati a contrastare il fenomeno infortunistico e a prevenire le malattie professionali, che sono distinti nel settore agricoltura ed edilizia, sull'emersione e la prevenzione delle patologie dell'apparato muscolo-scheletrico, sui cancerogeni occupazionali e sul rischio stress lavoro correlato.
  A fine 2015, è stato poi stipulato un accordo quadro di collaborazione tra INAIL, il Ministero della salute e la Conferenza delle regioni e delle province autonome con l'obiettivo di realizzare, in forma coordinata, un programma nazionale di collaborazione.
  I finanziamenti e lo sconto sul premio assicurativo costituiscono concrete opportunità che l'Istituto mette a disposizione delle imprese per incentivare gli investimenti finalizzati a migliorare i livelli di salute e sicurezza dei lavoratori, con misure che permettono alle aziende virtuose di recuperare risorse economiche.
  Il numero di imprese che ne ha usufruito, nel 2015 per interventi effettuati nel 2014, è di circa 66.000.
  Ad ottobre 2015 è stata disposta la riduzione dell'8,16 per cento dell'importo del premio per le imprese artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2013-2014, a cui sono stati destinati 27 milioni. Lo sconto ha interessato oltre Pag. 12267.000 ditte. Altre riduzioni hanno poi riguardato il settore edile, della pesca e della navigazione.
  Quanto alle attività di cura, riabilitazione e reinserimento l'impegno dell'istituto è stato principalmente finalizzato ad assicurare ai lavoratori continuità e uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale, in sinergia con i soggetti istituzionali competenti per materia.
  Al riguardo l'INPS ha sottoscritto il Protocollo d'intesa previsto dall'accordo quadro del febbraio 2012 della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
  Sono stati poi sottoscritti protocolli con tutte le regioni, salvo la Sardegna, giungendo a un potenziale di risposta commisurabile a circa il 95 per cento del fabbisogno espresso dai bacini di utenza.
  Sono ancora in attesa di stipula, però, le convenzioni attuative con Piemonte, Lazio, Basilicata, Campania, Calabria e Sardegna.
  Ne è risultata una situazione articolata e differenziata a seconda dei territori interessati. In particolare, in alcune regioni si è proceduto alla sottoscrizione degli accordi soltanto con enti pubblici; in altre sono stati sottoscritti accordi solo con strutture private accreditate; infine in altre regioni ancora sono stati sottoscritti accordi con strutture sia pubbliche sia private accreditate.
  Per molte delle prestazioni la determinazione degli oneri a carico dell'INAIL è stata rinviata a nomenclatori tariffari regionali; in alcuni casi al tariffario nazionale, ove vengono applicati degli sconti che oscillano dal 2 al 30 per cento. Talvolta, i medesimi sconti sono legati al numero delle prestazioni eseguite, come in Sicilia.
  Ne risulta un ambito di prestazioni variegato, dove i prezzi praticati dalle singole strutture sanitarie private variano da regione a regione e a volte si differenziano anche all'interno di una stessa regione, a seconda della struttura sanitaria, rendendo difficoltosa l'individuazione di un costo medio nazionale.
  Nel 2015 sono state effettuate circa 7,5 milioni di prestazioni sanitarie. Tra queste, quelle per prime cure effettuate presso i 131 ambulatori dell'INAIL sono state circa 690.000, di cui il 93,2 per cento richieste a seguito di infortuni.
  Sono stati forniti a 3.700 pazienti 127.000 prestazioni riabilitative e 10.065 visite fisiatriche negli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni. È stato inoltre approvato il piano di sviluppo per il centro di riabilitazione motoria di Volterra, in coerenza con le previsioni del Piano sanitario e sociale integrato della regione Toscana.
  Passando ai risultati economici, molto sinteticamente, la gestione economica registra un avanzo di circa 342 milioni, per effetto del quale si perviene a un patrimonio netto, a fine esercizio, pari a 6,229 miliardi, a fronte dei 5,887 miliardi del 2014.
  Al risultato economico positivo innanzi detto, contribuiscono gli avanzi relativi alla gestione industria, medici radiologi, infortuni in ambito domestico e navigazione, mentre permane lo squilibrio strutturale della gestione agricoltura, anche se in riduzione nel corso degli ultimi esercizi grazie al saldo positivo delle poste di natura corrente.
  Il disavanzo economico di detta gestione è pari, infatti, a 176,1 milioni, con un patrimonio netto a fine esercizio negativo per 28,7 miliardi. Era negativo per 28,5 miliardi nel 2014. Ciò in quanto l'inadeguata misura dei contributi assicurativi in agricoltura, con riguardo ai lavoratori autonomi, ha comportato nel corso degli anni anticipazioni da parte della gestione industria delle liquidità necessarie per provvedere al regolare pagamento delle prestazioni agli aventi diritto nel settore agricolo.
  L'INAIL vanta nei confronti dello Stato un credito cumulato pari a 3,9 miliardi a fine esercizio 2015, relativo al risanamento del predetto disavanzo della gestione agricoltura, ai sensi dell'articolo 49, comma 3, della legge n. 488 del 1999.
  Va evidenziato in proposito che al corrispondente credito vantato dalla gestione industria per le suddette anticipazioni contribuiscono oneri per interessi passivi a favore della medesima gestione industria Pag. 13che ammontano a 235 milioni, calcolati al tasso del 2,50 per cento, pari a quello tecnico di attualizzazione, come stabilito con delibera INAIL del 25 luglio 2007.
  Trattandosi di rapporti di credito e debito tra gestioni prive di autonoma soggettività giuridica, essi confluiscono nel complessivo bilancio dell'istituto, in cui dette poste creditorie e debitorie si annullano a vicenda, secondo un consolidato principio mutualistico. Resta, comunque, attuale l'opportunità di un intervento teso alla revisione del rapporto creditorio e debitorio tra le due gestioni.
  Le consistenti giacenze di liquidità, pari, a fine 2015, a circa 23 miliardi depositati presso la Tesoreria dello Stato, costituiscono un altro fattore meritevole di attenzione e già oggetto di disamina nelle precedenti relazioni della Corte e della stessa Commissione parlamentare di controllo.
  Tale liquidità, non potendo generare interessi attivi, comprime la redditività del patrimonio INAIL. Del resto, se un'eventuale riduzione della giacenza in tesoreria della liquidità potrebbe consentire l'implementazione della redditività del patrimonio dell'ente, conferendogli una maggiore autonomia gestionale sugli investimenti, d'altro canto, la medesima riduzione dei versamenti in tesoreria inciderebbe sugli strumenti di copertura del fabbisogno finanziario dello Stato.
  L'avanzo di amministrazione è pari a 31,4 miliardi nel 2015 ed evidenzia l'elevata consistenza della massa dei residui, ulteriormente incrementata a fine esercizio 2015 per quanto riguarda i residui sia attivi, pari a 13,14 miliardi, sia passivi, pari a 5,30 miliardi.
  Tra i residui attivi, particolare peso assumono i crediti verso lo Stato, che ammontano a 5,85 miliardi, con un incremento rispetto al 2014 di 93 milioni.
  Tra questi, i crediti vantati dall'INAIL per il contributo statale al risanamento della gestione agricoltura, come già indicato, ammontano a 3,9 miliardi a fine esercizio.
  La gestione agricoltura genera crediti anche nei confronti dell'INPS, incaricato per legge fin dal 1995 dell'esenzione dei contributi agricoli, che a fine esercizio 2015 ammontano a 2,53 miliardi.
  Le restanti poste dai residui attivi sono costituite dai premi e dai contributi non riscossi. Al riguardo, l'elevata consistenza della massa residuale postula la necessità di un forte impegno dell'istituto per il controllo di tutte le fasi del processo di riscossione dei crediti contributivi.
  In conformità a quanto previsto dal piano triennale degli investimenti 2015-2017, le risorse destinate a investimenti mobiliari a reddito sono stati pari a 1.100 miliardi, corrispondente al 7 per cento del piano di impiego dei fondi disponibili, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 65 della legge n. 153 del 1969 e dell'articolo 2, comma 488, della legge n. 244 del 2007.
  Dette risorse sono state ripartite tra investimenti in forma indiretta, cioè partecipazione al fondo comune di investimento I3 Core, gestito dalla SGR Invimit, per un importo complessivo di 444 milioni, e investimenti in forma diretta, soprattutto immobili da adibire a uffici in locazione alle pubbliche amministrazioni, attuazione di piani di investimento pregressi, investimenti immobiliari di pubblico interesse nei territori colpiti dal sisma in Abruzzo nel 2009, piano d'interventi per l'edilizia scolastica, iniziative ad elevata utilità sociale, concernenti in modo particolare l'edilizia sanitaria, scolastica, universitaria e di uffici pubblici.
  Al riguardo è da evidenziare che l'articolo 1, comma 317, legge n. 190 del 2014, ha demandato a un successivo decreto l'individuazione delle iniziative a elevata utilità sociale in cui investire.
  È, quindi, stato emanato in data 23 dicembre 2015 il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante individuazione delle iniziative di elevata utilità sociale valutabili nell'ambito dei piani triennali di investimento dell'INAIL, che hanno comportato un investimento complessivo di 600 milioni e in cui sono stati identificati 201 progetti da realizzare, concernenti, in particolare, completamento di nuovi edifici per i quali sia già in corso un appalto di lavori, progetti validati dall'ente alienante Pag. 14immediatamente appaltabili riguardanti edifici da costruire ex novo, progetti validati dall'ente alienate immediatamente appaltabili riguardante i lavori di messa a norma degli edifici, i cui i lavori sono gestiti dall'Istituto stesso.
  Quanto al patrimonio immobiliare va innanzitutto evidenziato che sulla politica di gestione dell'Istituto hanno inciso, in particolare, due provvedimenti normativi Si tratta, in primo luogo, della riduzione del 15 per cento dei canoni di locazione, in base al decreto legislativo n. 66 del 2014, che ha esteso detta riduzione anche alle pubbliche amministrazioni originariamente escluse dalla portata del precedente decreto legislativo n. 95 del 2012.
  Sempre dal medesimo decreto legislativo n. 95 del 2012 deriva il blocco dell'adeguamento automatico Istat dei canoni di locazione passiva per gli immobili dati in locazione alle pubbliche amministrazioni. Il blocco, originariamente previsto per il triennio 2012-14, è stato poi esteso al 2015 e poi ancora al 2016. Da ultimo, con l'articolo 13, comma 3, del decreto-legge n. 244 del 2016, il blocco è esteso anche all'anno 2017.
  Tali disposizioni hanno avuto una sensibile ricaduta sulla gestione delle entrate, tenuto conto che più del 50 per cento del patrimonio a reddito dell'istituto è concesso in locazione a pubbliche amministrazioni.
  Il valore degli immobili iscritto in bilancio al 31 dicembre 2015 è pari a complessivi 5,593 milioni, di cui immobili a reddito pari a 2,326 milioni, valore di mercato 2,543 milioni; immobili a uso istituzionale pari a 1,129 miliardi, valore di mercato pari a 1,76; immobili in costruzione, comprensivi delle aree fabbricabili, pari a 213,7 miliardi.
  Complessivamente, il patrimonio immobiliare dell'Istituto ha registrato un incremento percentuale del valore di mercato pari al 13,68 per cento in relazione all'acquisto, a fine 2015, di quattro complessi immobiliari siti in Roma, mentre i soli immobili a uso istituzionale hanno registrato un decremento del 2,15 per cento a seguito del cambio di destinazione d'uso di unità immobiliari reimmesse a reddito per la razionalizzazione degli spazi a uso istituzionale.
  La redditività netta degli immobili destinati al reddito è stata pari, nel 2015, all'1,52 per cento rispetto al rendimento netto del 2014, che era pari all'1,22 per cento.
  Le oscillazioni in aumento e in diminuzione sono legate, sostanzialmente, al rilevante incremento della pressione fiscale a seguito dell'introduzione dell'IMU.
  Come ho detto, al testo sono allegate alcune tabelle, che sono state inserite nell'ordine di trattazione degli argomenti.

  PRESIDENTE. Grazie a lei, signora presidente. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire.

  SERGIO PUGLIA. Ho una domanda molto veloce. Innanzitutto, vi ringrazio della vostra presenza e del lavoro svolto. In particolare, mi vorrei soffermare su un punto, che è giusto una curiosità. Quando si parla del piano strategico triennale per l’Information technology, abbiamo visto che c'è una spesa complessiva di circa 210 milioni. In questo caso, comparando questa spesa rispetto alle spese che anche altri enti previdenziali, per giocoforza, devono ormai avere, c'è una differenza sostanziale con gli altri enti?
  Prendendo a esempio l'INPS, che dovrebbe avere una spesa di molto superiore, vorrei capire se è razionale una spesa di 200 milioni rispetto alla mole di lavoro, quindi in confronto al costo della spesa complessiva del Piano strategico triennale per l’Information technology dell'INPS.

  COLOMBA MONGIELLO. Dottoressa, abbiamo ascoltato con molta attenzione la sua relazione molto dettagliata, che forse avrebbe bisogno da parte nostra di un maggiore approfondimento, viste anche le schede allegate.
  Mi ha colpito un dato, quello sugli infortuni e sui controlli. La cosa che stupisce è il numero delle aziende controllate, 20.000 a fronte di un aumento delle denunce di malattie professionali. Pag. 15
  La domanda che pongo è la seguente. Non le sembra che il numero di aziende sia scarso? Ecco, 20.000 mi sembra veramente un numero molto esiguo rispetto alla mole di infortuni e di malattie professionali. Con quale criterio vengono adottate queste scelte sui territori e quali sono i settori di intervento scelti per quel che riguarda le filiere produttive?

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Le vorrei far notare che la Corte dei conti ha verificato i dati che la stessa INAIL ha già inviato. È chiaro che ci sono delle cose che vorremmo chiedere e dobbiamo approfondire anche con l'INAIL. Difatti, abbiamo una nuova audizione fissata per martedì, là dove discuteremo in modo più preciso del bilancio, con le considerazioni che ovviamente verranno da parte dei commissari.
  Do la parola ai nostri auditi per una breve replica.

  ENRICA LATERZA, Presidente della Sezione di controllo sugli enti della Corte dei conti. Per quanto riguarda il numero delle aziende sottoposte alla vigilanza assicurativa, sono 20.000 aziende all'anno. A questo numero si perviene attraverso un sistema mirato di selezione, che è descritto in questo documento che per economicità dei tempi non ho letto, ma che, se volete, posso leggere perché è molto interessante.
  L'attività è prevalentemente rivolta alla lotta all'evasione e all'elusione dei premi assicurativi, nonché alla diffusione di una maggiore cultura. Il sistema prevede un'attività propedeutica, cosiddetta di «business intelligence», intesa all'individuazione di specifici indicatori di rischio, al fine di selezionare i soggetti o le situazioni lavorative che potenzialmente possono evadere i premi assicurativi ricorrendo all'impiego di manodopera in nero.
  Sulla base degli esiti di tali analisi vengono predisposte liste di evidenza delle aziende da sottoporre a controllo, selezionate attraverso l'incrocio delle informazioni disponibili e presenti nelle banche dati interne ed esterne (Agenzia delle entrate, INPS, registro delle imprese).
  L'attività di vigilanza, in tal modo, permette di raggiungere risultati che potrebbero essere in assoluto valutati non apprezzabili, che però sono in linea con gli obiettivi programmati dall'ente.
  Dobbiamo tener presente anche l'organico degli ispettori, che è passato da 343 a 329. Nel 2015, sono 324. Ora, non voglio fare l'avvocato dell'INAIL. Noi siamo i controllori dell'INAIL. Tuttavia, bisogna evidentemente tenere in conto questi dati obiettivi.
  Per quanto riguarda, invece, la questione se i 210 milioni stanziati per il piano strategico informatico, siano corrispondenti alle omologhe spese attuate dagli altri istituti previdenziali, non ho elementi di conoscenza sull'INPS. Tuttavia, potremmo fare degli aggiornamenti.

  LUIGI GALLUCCI, Presidente di Sezione della Corte dei conti. Con riferimento a quanto diceva la dottoressa Laterza, sul discorso del numero delle aziende, la vigilanza ispettiva si pone a valle di un'attività di vigilanza documentale, quindi è chiaro che più è perfezionata l'attività di intelligence a monte, più si riesce a individuare il numero di aziende che presenta, secondo i dati a disposizione, gli elementi di particolare criticità.
  Per quanto riguarda la congruità della spesa dell'INAIL è difficile, obiettivamente, dare una risposta. La struttura informatica, le competenze e la diffusione sul territorio, ma soprattutto i compiti che l'INPS è chiamato a svolgere hanno delle forti ricadute sul piano informatico, quindi è difficile riuscire a dare un dato di comparazione con un ente di più maggior ridotte dimensioni qual è l'INAIL rispetto all'INPS.

  PRESIDENTE. Anche perché si fanno meno ispezioni all'INPS in questo periodo.

  LUIGI GALLUCCI, Presidente di Sezione della Corte dei conti. Indubbiamente l'istituzione dell'INL nel 2015 ha mostrato un rallentamento – non vorrei parlare dell'INPS – oggettivo sensibile delle attività ispettive. Ci sono dei problemi oggettivi che nascono dall'istituzione dell'INL, quindi dalla necessità di integrazione anche delle competenze Pag. 16 tra gli ispettori INPS e quelli del Ministero del lavoro.
  Infatti, l'ispezione previdenziale non si può inventare dall'oggi al domani, quindi richiede anche un percorso di preparazione di quelli che saranno gli ispettori del Ministero del lavoro, dopodiché, nell'ambito di una programmazione generale, dovranno auspicabilmente rafforzare il sistema ispettivo generale. Comunque, di recente, è stato stipulato un protocollo tra INPS e INAIL proprio in materia di criteri di programmazione delle attività ispettive in ambito provvidenziale. Ecco, noi speriamo che porterà a risultati positivi.
  Indubbiamente, però, nel 2015, c'è stato un rallentamento dell'attività ispettiva.

  MARIA TERESA DOCIMO, consigliere della Corte dei conti. Forse è da considerare, nonostante la dimensione maggiore dell'INPS, che l'accorpamento di ISPSEL e IPSEMA in INAIL, quindi l'accresciuto ventaglio di attribuzioni soprattutto sul piano della prevenzione e della ricerca, ha comportato, anche per quanto riguarda l'informatica, uno sviluppo, per esempio, sul piano dei corsi di formazione a distanza, quindi e-learning. Poi, per quanto riguarda le attività sia di prevenzione sia di ricerca c'è un'implementazione delle attività di formazione svolte attraverso l'informatica.
  Ecco, anche di questo si può tener conto perché quando si dice informatica si parla di un ambito talmente ampio, per cui andrebbero precisate le applicazioni e tutte le destinazioni di uso di questo strumento.

  PRESIDENTE. Gli interventi di investimenti sull'informatica sono parecchio sostanziosi sia nell'INPS sia nell'INAIL. L'INPS raggiunge quasi 400 milioni di euro; l'INAIL si aggira sui 130-140 milioni di euro. Ecco, sono investimenti sostanziosi per ammodernare la rete informatica dell'INAIL e dell'INPS, sperando che poi si possa avere un sistema comunicante, che consenta anche di fare delle cose.

  MARIA TERESA DOCIMO, consigliere della Corte dei conti. È un punto sicuramente degno di attenzione, che andrebbe approfondito.

  PRESIDENTE. Speriamo ne abbiano attenzione i due istituti.
  Vi ringraziamo. Come al solito siete sempre molto puntuali nel darci le informazioni che ci servono, in questo caso per la formulazione del parere riguardo all'INAIL, ma in altri casi rispetto agli altri istituti.
  Nel ringraziare nuovamente i nostri auditi, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la relazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 15.15.

Pag. 17

ALLEGATO

Pag. 18

Pag. 19

Pag. 20

Pag. 21

Pag. 22

Pag. 23

Pag. 24

Pag. 25

Pag. 26

Pag. 27

Pag. 28

Pag. 29

Pag. 30

Pag. 31

Pag. 32

Pag. 33

Pag. 34

Pag. 35

Pag. 36

Pag. 37

Pag. 38

Pag. 39

Pag. 40

Pag. 41

Pag. 42

Pag. 43

Pag. 44

Pag. 45