XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 69 di Giovedì 15 giugno 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del Presidente dell'INAIL, Massimo De Felice, e del direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Morassut Roberto (PD)  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 10 
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 10 
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 10 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 12 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 
Puglia Sergio  ... 12 
Galati Giuseppe (SC-ALA CLP-MAIE)  ... 12 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 12 
Di Gioia Lello , Presidente ... 12 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 13 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 14 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 14 
Di Gioia Lello , Presidente ... 14 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 14 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 14 
De Felice Massimo , presidente dell'INAIL ... 14 
Di Gioia Lello , Presidente ... 14 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 14 
Di Gioia Lello , Presidente ... 14 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 14 
Di Gioia Lello , Presidente ... 14 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15 
Lucibello Giuseppe , direttore generale dell'INAIL ... 15 
Di Gioia Lello , Presidente ... 15

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente dell'INAIL, Massimo De Felice, e del direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione del presidente dell'INAIL, Massimo De Felice, e del direttore generale dell'INAIL, Giuseppe Lucibello. È presente il direttore centrale Programmazione, bilancio e controllo dell'Inail, Massimiliano Mariani.
  Prima di dare la parola al dottor De Felice, cederei la parola al nostro relatore, l'onorevole Morassut, che farà alcune considerazioni, in modo che lei possa darci delle spiegazioni più esaurienti.

  ROBERTO MORASSUT. Ringrazio lo staff nella dirigenza dell'INAIL, il professor De Felice, il dottor Lucibello e il dottor Mariani per quest'occasione di confronto in vista della produzione della nostra relazione sulle attività dell'INAIL per i bilanci 2011-2015.
  Credo che abbiate ricevuto una prima produzione dei nostri materiali prodotti dagli uffici, quindi mi limiterò, sulla scorta del materiale che avete già in possesso, a mettere in rilievo soltanto alcuni punti.
  Le questioni sulle quali vorremmo concentrare l'attenzione afferiscono a tre campi tematici, a tre aspetti: le questioni relative all'organizzazione dell'INAIL; la parte relativa alle prestazioni erogate nelle varie attività istituzionali dell'ente; le questioni finanziarie.
  Per quanto riguarda i temi organizzativi, il primo aspetto che mettiamo in luce è quello del tema del ridisegno della governance dell'INAIL, che in qualche maniera ricalca un tema che abbiamo già esaminato per quanto riguarda l'analisi della situazione dell'INPS. Persiste, dalla valutazione che abbiamo compiuto, l'esigenza di adottare – come già segnalato in altre relazioni – interventi finalizzati al ridisegno della governance dell'INAIL, stante il fatto che permane appunto un sistema duale, con un CIV, costituito dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, e un unico plesso organizzativo gestionale, rappresentato appunto dal presidente, che assorbe anche in sé le funzioni del consiglio di amministrazione.
  Un secondo aspetto che mettiamo in luce riguarda il modello organizzativo vigente nell'INAIL, approvato nel 2013, finalizzato da questo punto di vista a valutare una verifica degli effetti delle decisioni del 2013, per far fronte alle esigenze rilevanti di copertura sul territorio delle funzioni proprie dell'Istituto, che appunto è un polo Pag. 4integrato per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul lavoro, aspetto importante anche in relazione ad alcune questioni relative ai servizi erogati e all'analisi della regolarità delle aziende in maniera assicurativa sul territorio, che abbiamo rilevato e che metteremo in luce in un secondo campo dei problemi.
  Il terzo aspetto riguarda la valutazione sugli effetti del processo di informatizzazione, elemento essenziale per l'efficientamento delle procedure di lavoro, con riferimento ad alcuni specifici aspetti, al DURC, alla semplificazione e velocizzazione del rilascio del documento di regolarità contributiva, all'integrazione con l'INPS per l'informazione del flusso operativo e per la gestione dell'erogazione delle prestazioni integrative riabilitative e ad altri temi ancora.
  Gli ultimi due aspetti sono, nel campo delle questioni organizzative, il grado di integrazione tra i servizi ispettivi in tema di lavoro con INPS e ministero e gli effetti dell'incorporazione dell'ISPESL per quanto riguarda il settore della ricerca e con un sistema di governance per la definizione delle modalità di validazione dei relativi piani istituendo un comitato scientifico presieduto dal presidente e un tavolo sulla ricerca.
  Vengo alla parte relativa alle prestazioni erogate. Alcuni dati che abbiamo rilevato sono degni di essere posti all'attenzione.
  Per quanto riguarda la vigilanza assicurativa – qui il tema della proiezione sul territorio dell'INAIL, dell'efficientamento dei servizi, dell'informatizzazione appare centrale – va rimarcato che il rapporto tra le aziende irregolari e ispezionate nel 2014 è molto elevato, risultando pari a quasi il 90 per cento, nel 2014. L'87,5 per cento delle aziende ispezionate risulta irregolare.
  Questo, da un lato, consente di dare atto di un'efficacia dei controlli effettuati dall'INAIL. Tuttavia, si deve rilevare la permanenza nel Paese di una situazione di irregolarità da parte delle imprese e dei soggetti obbligati alla gestione delle posizioni assicurative dei lavoratori, effetti sociali limitati dal punto di vista della tutela – c'è un principio di erogazione di tutela anche in caso di mancata assicurazione – ma con effetti finanziari evidenti per il mancato versamento dei premi.
  Per quanto riguarda un secondo aspetto, le attività di prevenzione, a seguito dell'incorporazione con ISPESL e IPSEMA, l'INAIL ha esteso il proprio ruolo divenendo ente pubblico finalizzato a garantire un sistema di tutele globali.
  Uno dei meccanismi utilizzati per stimolare l'adozione delle attività di prevenzione è stato quello di ridurre il tasso di tariffa per meriti di prevenzione. Qui c'è una scansione dei dati nel corso degli anni, rappresentata nelle tabelle e nelle note. Nel 2014, è stata disposta la riduzione del 7,99 per cento dell'importo del premio per imprese e artigiani che non hanno denunciato infortuni, che ha interessato oltre 274.000 ditte.
  Va, a nostro parere, valutata l'efficacia dell'attività di prevenzione sia sotto il profilo di una maggiore tutela dei lavoratori, sia per gli effetti di tali investimenti e misure agevolative in termini di riduzione della spesa per le prestazioni erogate in caso di infortunio o malattia professionale.
  Sul tema dell'infortunio e della malattia professionale mi limito senza troppe parole a dare un dato, che costituisce anche questo un aspetto interessante, sul quale è lecito avere alcune valutazioni comuni, un dato che è appunto il tema dell'indennizzo temporaneo/permanente o ai superstiti in caso di morte: costituisce la voce più rilevante della spesa dell'INAIL ed evidenzia che, rispetto al numero dei procedimenti attivati, poco meno della metà, circa 380-400.000 casi nel 2015, si è definita senza il ricorso di riconoscimento di un indennizzo.
  La valutazione che riteniamo debba essere approfondita è se tale dato sia fisiologico, ovvero se sia frutto di una percezione estensiva di danno vantato da parte degli assicurati, posto che anche il costo amministrativo dello svolgimento di procedure, che evidentemente nella metà dei casi non trovano il riscontro della sussistenza dei presupposti per l'erogazione delle indennità. Pag. 5
  Il terzo campo delle questioni che fanno parte di questa prima bozza di valutazione sono le questioni finanziarie. Qui vado rapidamente ai temi essenziali.
  L'andamento del saldo patrimoniale, pari a fine 2015 a 5,8 miliardi di euro, è in aumento negli ultimi anni, a testimonianza di una solidità dell'Istituto, essendo risultato pari a 5,26 miliardi nel 2014 e a 3,9 nel 2013. Questi, almeno, sono i dati a nostra disposizione.
  Per quanto attiene il risultato economico, positivo per tutte le gestioni, c'è però un dato in controtendenza e con un persistente squilibrio strutturale nella gestione agricola. Esso risulta in complesso in progressiva e netta diminuzione a partire dal 2013. L'avanzo di gestione complessivo si è attestato, quindi, nel 2015 a 342 milioni di euro, ma con una diminuzione netta e piuttosto marcata, pari a circa sette volte, dal 2013 al 2015.
  L'incidenza maggiore sull'avanzo deriva dall'andamento di gestione dell'industria, per la quale va rilevato che nel 2002-2015, in questo arco di anni, il risultato di esercizio è diminuito per l'appunto di circa sette volte, passando da 2,8 a 342 milioni di euro.
  Questo risultato consegue a una sostanziale invarianza delle entrate per questa gestione, più o meno uguale negli stessi anni, intorno ai 10 miliardi di euro, poco più o poco meno, ma a un notevole incremento delle spese, che sono passate da 7 miliardi nel 2002 a 9,5 miliardi nel 2015. Vanno, quindi, valutate le prospettive di evoluzione di questa serie nel medio e nel lungo periodo in una logica attuariale.
  Infine, un ultimo punto riguarda le disponibilità liquide, notevoli per l'ente, che ammontano a circa 24 miliardi di euro, la cui parte rilevante, più del 90 per cento, depositata per le norme di legge presso la Tesoreria centrale dello Stato. Le disponibilità liquide rappresentano in complesso più dell'80 per cento del patrimonio, destinato, nelle caratteristiche di un istituto assicurativo, come è necessario, a copertura delle cosiddette riserve tecniche. Nel 2014, queste disponibilità ammontavano a 23,8 miliardi, di cui 22,8 depositati presso la Tesoreria centrale dello Stato.
  Queste disponibilità liquide depositate presso la Tesoreria dello Stato non sono fruttifere. Su tale tema la Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori si è soffermata più volte.
  In particolare, nell'audizione del marzo 2014, la Corte dei conti sottolineò come tale obbligo rispondesse a esigenze di finanziamento del fabbisogno finanziario dello Stato e a esigenze di costituzione appunto di una riserva tecnica per l'INAIL, tenuto conto della natura prettamente assicurativa dell'ente.
  Eventuali modifiche normative – questo è il punto che solleviamo e sul quale siamo interessati a capire i termini di una possibile dinamica relativa alla stimolazione del processo degli investimenti su scala generale per l'economia – che rendessero disponibile una quota parte di tale liquidità (riducendo l'importo dei versamenti in Tesoreria) porrebbero problemi di copertura finanziaria, che aumenterebbero il fabbisogno finanziario dello Stato, che in presenza di minori somme sul conto della Tesoreria dovrebbe ricorrere naturalmente e maggiormente allo strumento del debito pubblico. D'altro lato, fatte salve le esigenze di copertura delle riserve, una riduzione del versamento in Tesoreria potrebbe però conferire all'ente, come dicevo, una considerevole autonomia in materia di gestione degli investimenti considerata l'entità degli importi finanziari di cui si tratta.
  È su quest'ultimo punto che chiudo, e su una valutazione sulle iniziative legislative degli ultimi anni che hanno parzialmente avviato un processo in questo senso, attraverso lo strumento del piano triennale degli investimenti da parte dell'INAIL ai sensi delle norme di legge. Parlo di una valutazione sull'esperienza fin qui compiuta e su come essa possa essere implementata, in particolare in relazione ai temi nel campo dell'edilizia sanitaria, e soprattutto dell'edilizia scolastica, su cui anche recentemente l'INAIL ha attivato attività interessanti e importanti dal punto di vista sia sociale sia degli investimenti per opere pubbliche nel campo dell'edilizia scolastica insieme Pag. 6 al Ministero dell'istruzione e alla Presidenza del Consiglio dei ministri, su cui l'occasione ci è data per fare una valutazione, un chiarimento sull'evoluzione di questo campo delle attività.
  Su un'ultima questione, e concludo veramente, avevo sorvolato, che però appare importante ricordare dal punto di vista dell'erogazione dei servizi, e riguarda l'attività di cura, riabilitazione e reinserimento. In particolare, relativamente ad alcune questioni sollevate sempre nell'audizione dell'epoca della Corte dei conti, nel 2014, ci si riferisce agli investimenti in materia sanitaria, che registrano dati variabili e non standardizzati da regione a regione, e anche all'interno di ciascuna regione, a seconda delle diverse strutture sanitarie convenzionate.
  È un punto delicato, nel quadro dell'obiettivo comune anche del resto del sistema sanitario, individuare un costo medio nazionale delle prestazioni e conseguire l'obiettivo, rilevante anche per il contenimento della spesa pubblica, di operare secondo costi standardizzati.
  Altra questione che deriva da questo e rilevante per il settore riguarda lo squilibrio territoriale, che la Corte dei conti, che audiremo nel primo pomeriggio in questa Commissione, segnala nell'erogazione appunto delle prestazioni con regioni che hanno utilizzato un volume di risorse considerevole e altre che invece sono ascritte a valori minimi.
  Questo era l'ultimo punto che volevo citare in questa introduzione. Vi ringrazio per l'ascolto.

  PRESIDENTE. Procediamo in questo modo. Adesso diamo la parola al presidente, dopodiché, al di là dell'esposizione del collega Morassut, potranno esserci degli interventi da parte dei colleghi.
  Do la parola al presidente De Felice.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Io percorrerò per parole chiave le osservazioni che ci sono arrivate e che sono state sintetizzate. Inizio dalla prima, sui problemi relativi all'organizzazione.
  Sull'impostazione generale della governance si potrebbe aprire un ampio dibattito, nel quale però non vorrei entrare, perché è di natura ideologica a livello alto e di scelta di campo. Sistemi duali, sistemi non duali: è argomento che spetta, credo, ad altri.
  Io vorrei, però, segnalare che le tendenze più moderne sugli schemi di governance non si limitano a queste scelte alte, ma scendono anche negli schemi organizzativi più diretti.
  Faccio riferimento alla governance, per esempio, delle imprese di assicurazione. È stato detto – in parte contesterò questa cosa – di INAIL come di istituzione assicurativa, ma vedremo che in realtà l'INAIL è molto altro rispetto alla semplice attività di assicurazione.
  Tornando alla governance che scende verso l'organizzazione, secondo me è importante segnalare che in questi nuovi schemi appunto di governance, oltre a dire se ci deve essere un consiglio di amministrazione e con quali ruoli, si dice anche come il consiglio di amministrazione poi si deve dotare di strutture per operare in modo efficiente.
  Già su questo l'INAIL si è mossa nel suo schema di organizzazione, perché ha costituito, ad esempio, un ufficio audit, che non è un ufficio di linea, ma è un ufficio alto, che risponde al presidente, riprendendo un po’ le direttive che si stanno definendo a livello europeo, nei cui schemi di governance a sostegno dell'attività dei consigli di amministrazione, oltre a un ufficio audit, c'è per esempio un ufficio di compliance, uno di risk management, uno di funzione attuariale, come si chiama.
  È uno schema sul quale l'INAIL si sta orientando, anche perché dicevo che l'INAIL non è soltanto un'istituzione che fa assicurazione, ma fa molto altro. Fa ricerca, fa assistenza, fa analisi amministrative molto approfondite, fa prevenzione e, in prospettiva, dovrà potenziare anche le sue competenze – già ha iniziato a farlo, ma ancora di più dovrà farlo – nella gestione degli investimenti e, come vedremo, a seguito di recenti normative, anche di attività di produzione. L'autorizzazione che è stata data per partecipare o per promuovere start up con finalità sociale definisce, Pag. 7secondo noi, un impegno molto importante dal punto di vista sia politico sia della politica del welfare.
  Che cosa abbiamo fatto in concreto a livello organizzativo?
  Siamo convinti che un'istituzione come INAIL non possa fare organizzazione a prescindere dalle potenzialità e dalle competenze informatiche. È stata costituita una direzione, che si chiama in modo abbastanza emblematica «Direzione centrale dell'organizzazione digitale», e col termine «digitale» abbiamo voluto dire che, per fare buona organizzazione, bisogna conoscere benissimo i processi di informatizzazione, e soprattutto non bisogna calare i processi di informatizzazione sulla vecchia organizzazione, ma ripensare l'organizzazione sulle potenzialità dell'informatizzazione.
  Apro una parentesi. Ne avremmo parlato dopo, ma forse qui si inserisce bene il discorso: dobbiamo tener conto di quest'importante esigenza e affiancarla a una considerazione che un po’ preoccupa, e cioè l'età media degli esperti, dei tecnici informatici, che supera i 55 anni, per cui si sta definendo nell'INAIL, ma credo di poter generalizzare anche per altri settori della pubblica amministrazione, il grave pericolo di una pericolosa frattura generazionale. Ciò significa che sarebbe davvero auspicabile avere la possibilità di introdurre forze nuove, tecnicamente sensibili al cambiamento, cosa che risulta abbastanza difficile da realizzare.
  Scendendo più in dettaglio, ci si chiede di illustrare anche le conseguenze del modello organizzativo sulla diffusione e sulla copertura nel territorio. Do qualche breve indicazione.
  L'INAIL ha seguìto un processo di accentramento di certe funzioni, per esempio di tutte quelle di controllo, di effettuazione della spesa, ma d'altra parte sta potenziando la distribuzione di funzionalità e di assistenza sul territorio. Anche recentemente, abbiamo incrementato i punti di assistenza. È stato inaugurato un centro di assistenza a Venezia, ne è stato inaugurato un altro a Torino. Si aggiungono a quelli già attivi a Milano, a Roma, a Bari e a Napoli. È in lavorazione lo sviluppo già concluso, ma che si sta anch'esso radicando, della filiale di Lamezia Terme. È tutto un tentativo direi corale di portare la notevolissima esperienza, direi addirittura l'eccellenza, di Budrio, distribuita sul territorio.
  Conseguenza del processo di informatizzazione – si segnalava – è la realizzazione del DURC «unificato», che agevola notevolmente l'interpello dei dati. È stato un lavoro impegnativo, perché si è dovuto coordinare un assetto informatico che ha coinvolto l'INPS, l'INAIL e, per certi particolari tipi di DURC, anche le casse edili. È stato attivato lo Sportello virtuale lavoratori. Anche qui si può accedere e avere informazioni in modo più agevole. Abbiamo cominciato anche tutto il lavoro sollecitato dall'istituzione del nuovo Ispettorato nazionale del lavoro. Su questo punto dobbiamo dare, credo, qualche utile precisazione.
  In tutto il dibattito che ha preceduto la costituzione di questo nuovo Ispettorato, abbiamo sempre messo in evidenza almeno due punti importanti. L'attività ispettiva dell'INAIL ha le sue peculiarità che vanno riconosciute e difese. La peculiarità più rilevante è quella che riguarda l'appropriatezza della tariffa, e quindi la verifica che effettivamente siano rispettati i livelli di rischio ai quali i lavoratori sono esposti. Questo significa che l'attività ispettiva deve essere in grado di esercitare questo tipo di verifica, che non è soltanto cartolare, che possa dire «è pagata una tariffa». Bisogna dare il giudizio se quella tariffa è effettivamente adeguata ai processi ai quali i lavoratori partecipano.
  Il secondo aspetto, sollecitato anche nell'introduzione che è stata fatta, riguarda la modalità di ispezione. L'INAIL ha a disposizione una procedura di business intelligence che, dal nostro punto di vista, nel nostro giudizio, dà ottimi risultati. È stato accennato che, mediamente – siamo con qualche decimale al di sopra – l'87 per cento delle imprese visitate mostra irregolarità. Ciò non significa che l'87 per cento delle imprese italiane è irregolare, ovviamente, ma che il sistema di indirizzo delle ispezioni funziona molto bene. Nel confronto Pag. 8 che abbiamo visto anche con altri con altri sistemi di business intelligence, in quanto a efficienza siamo parecchi punti di percentuale sopra.
  Queste due osservazioni, naturalmente, debbono essere portate nell'attività che si sta organizzando dell'Ispettorato nazionale. Per portarle, partecipiamo a un programma di iniziative formative, perché gli ispettori debbono essere, in quanto a cultura dell'ispezione, uniformati sulle esigenze di tutti gli enti. Naturalmente, mettiamo a disposizione anche l'esperienza informatica sulla procedura di individuazione dell'insieme di imprese ove potrebbe essere più efficace effettuare il controllo.
  Vengo rapidissimamente all'altro punto sollecitato, e cioè all'approfondimento sulle tematiche della ricerca.
  Per l'INAIL, è stato un notevolissimo impegno quello di incorporare le attività di ricerca, ma è anche una grandissima opportunità che credo siamo sfruttando al meglio. Quando parlo di ricerca dell'INAIL, intendo una ricerca molto ampia e diversificata, che riguarda tutti gli aspetti degli ambienti di lavoro e tutte le conseguenze che le attività produttive hanno sull'ambiente in generale.
  Noi svolgiamo, sostanzialmente, tre tipi di attività di ricerca. Una è l'attività definita obbligatoria, sostanzialmente quella verso il Ministero della salute, le istituzioni sanitarie. Abbiamo poi un'importantissima linea di ricerca, la cosiddetta ricerca discrezionale: sono tutte tematiche di ricerca che autonomamente l'INAIL promuove e sulle quali costruisce delle reti di partecipazione con dipartimenti del CNR, con le università, con altre istituzioni di ricerca molto qualificate. In quest'ambito, partecipiamo anche a tutti i bandi internazionali. Horizon 2020 è l'esempio più eclatante.
  Inoltre, c'è un terzo livello di impegno che non va sottovalutato, che è l'attività di omologazione e certificazione delle attrezzature. Anche questo, secondo noi, è un ambito che vive in fortissima osmosi con le attività più propriamente di ricerca, perché dall'omologazione dei macchinari noi prendiamo spunti di approfondimento. D'altra parte, l'allenamento alla ricerca porta anche maggior consapevolezza nell'attività di certificazione.
  Abbiamo, dal punto di vista organizzativo, due dipartimenti scientifici: il dipartimento medicina epidemiologia igiene del lavoro e ambientale; un dipartimento di innovazione tecnologica e sicurezza degli impianti e degli insediamenti antropici. Sul territorio abbiamo distribuite 36 unità operative territoriali, appunto perché tramite queste unità operative viene esercitata l'attività di omologazione e certificazione.
  Sopra questi apparati dipartimentali abbiamo la direzione ricerca, che gestisce anche amministrativamente tutta l'attività.
  Che cosa abbiamo iniziato a fare?
  Avevamo un piano di ricerca, quello 2009-2011, 54 programmi, 178 linee di attività. Ne abbiamo fatto un altro, 2013-2015, i programmi sono diventati 36, 210 le linee di ricerca. Abbiamo realizzato l'ultimo piano di attività, 2016-2018, in cui ancora abbiamo seguìto il trend dei primi due, e cioè concentrato il più possibile i piani di livello alto e specificato in modo più dettagliato i piani di sviluppo effettivo della ricerca. Volevamo, infatti, impostare anche un rigoroso sistema di controllo dei risultati. L'INAIL investe molto in ricerca, ed è giusto che ci sia anche una rendicontazione valutativa.
  Questo discorso sta aprendo anche un dibattito, una collaborazione, ritengo un intenso e produttivo scambio di idee con l'ANVUR, perché recentemente anche l'ANVUR è stata investita, a seguito del ruolo riconosciuto all'INAIL nell'ambito delle istituzioni di ricerca, del compito di esercitare un controllo sull'attività di ricerca dell'INAIL.
  Noi già abbiamo fatto presente una radicale, profonda diversità tra la ricerca propriamente detta e intesa in senso «puro» e la ricerca che, invece, svolge l'INAIL. L'INAIL svolge una ricerca che, oltre che essere, naturalmente, di alta qualità – in questo senso la qualità va giudicata – deve anche essere strumentale alle attività operative che l'INAIL deve realizzare.
  Nel processo di valutazione complessiva della nostra attività di ricerca, per esempio, il problema di pubblicizzazione dei risultati Pag. 9 (che per noi ha un effetto rilevantissimo nei piani di formazione dei lavoratori), il processo di trasferimento tecnologico (che per noi ha grandissima importanza in tutta l'attività di protesica e di riabilitazione) e il trasferimento tecnologico (che può essere strumentale a tutta l'attività di prevenzione, perché oggi con la tecnologia si può incrementare il livello di prevenzione) sono tutte considerazioni che vanno tenute presenti, mentre negli ambiti della ricerca pura propriamente detta non hanno grande rilevanza.
  L'ultima cosa che vorrei dire è che anche dal punto di vista della governance della ricerca l'INAIL ha lavorato. È stato istituito il comitato scientifico dell'INAIL, che ha un ruolo consultivo sui piani di ricerca e sulla valutazione delle attività.
  Ultimo fatto che forse può essere utile è che è stato possibile dare continuità, recentemente, ai circa 400 contratti di collaborazione coordinata e continuativa attivati da ISPESL. A dicembre 2016, è stata attuata una procedura per trasformare questi contratti in contratti a tempo determinato.
  Vado rapidamente sull'attività di prevenzione.
  È stato detto che si fa prevenzione eminentemente con un sistema premiale, e cioè le imprese che dichiarano meno infortuni hanno dei vantaggi sulla determinazione del premio di assicurazione, una sorta – si direbbe privatisticamente – di bonus malus.
  Oltre questo, però, segnalerei un altro punto molto importante, e cioè il contributo che INAIL dà a investimenti finalizzati alla prevenzione e al miglioramento degli ambienti lavorativi.
  L'impegno finanziario per il sostegno a questi miglioramenti è stato negli anni notevole. È un sostegno che continua anche quest'anno e che continuerà in futuro. La novità, importante credo, di quest'anno è che è stata mirata anche un'attività sul settore dell'agricoltura. Credo che questo sia un punto molto rilevante, perché sappiamo che gli infortuni mortali in agricoltura indotti da vetustà dei macchinari, in particolare dei trattori, rappresentano una percentuale rilevante. Speriamo veramente con quest'attività di tamponare questo fenomeno, davvero da eliminare.

  PRESIDENTE. Le chiederei di sintetizzare molto di più. Alle 9.30, inizia l'Aula.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Sintetizzo al massimo. Vorrei aggiungere un'altra considerazione. Si è parlato di verifica degli esiti delle politiche di prevenzione: per fare una verifica accurata ed efficace – lo abbiamo detto anche in tante relazioni annuali che abbiamo fatto – è necessario potenziare la base informativa. L'INAIL non conosce il numero dei suoi assicurati. Conosce soltanto le imprese assicurate, ma non conosce l'esposizione effettiva.
  Per dire che una politica di prevenzione ha effetto non basta avere il numero di infortuni e fare il confronto infrannuale. Bisognerebbe avere il numero di infortuni diviso per una misura di esposizione al rischio. Soltanto così riusciamo a fare dei confronti omogenei e a dire se un intervento di politica prevenzionale ha avuto effettivamente esito. Su questo punto, banca dati aggiuntiva, stiamo lavorando. Penso che le difficoltà di scambio tra istituzioni siano note a tutti, quindi non scendo in dettaglio.
  Un'ultima cosa magari vorrei dire, poi sui numeri di bilancio lascio la parola.
  Si parlava di differenziazione di prezzi tra territorio e territorio, regione e regione. Vorrei chiarire un punto.
  Effettivamente, c'è una differenziazione di prezzi, ma le tabelle che l'INAIL ha definito definiscono un prezzo massimo: se c'è differenziazione, è una differenziazione sui ribassi. Questo in parte potrebbe già tranquillizzare.
  Un'ultima cosa, poi davvero resto in silenzio, riguarda l'osservazione sulla percentuale di riconoscimenti a seguito delle denunce di infortunio e di malattia professionale. Io credo che, se facciamo un'analisi statistica più accurata, cioè se ragioniamo effettivamente per data di denuncia e di accadimento dell'infortunio, quelle percentuali aumentano di parecchio, raggiungono Pag. 10 grosso modo il 75 per cento dei riconoscimenti.
  Farei un'altra osservazione importante a carico delle malattie per giudicare, anche lì, il tasso di riconoscimento.
  Le denunce non riguardano i signori ammalati. Le denunce riguardano i casi di malattia, e per ciascun ammalato noi possiamo avere più denunce di malattia. Quando andiamo a verificare i tassi di riconoscimento, dobbiamo tener conto di questo. Spesso, diamo anche informazione di quanti sono effettivamente gli ammalati che hanno denunciato e quanti quelli per cui è stata riconosciuta la causa professionale.
  Sul bilancio magari lascio brevemente la parola al direttore.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, direttore. Cerchiamo di muoverci in questo modo. Io chiederei la gentilezza al direttore, quindi ovviamente anche al presidente, di rivederci sul bilancio la prossima settimana.
  Vedo che c'è qualche collega che vuole fare qualche domanda. Oltretutto, c'è anche questa questione per quanto riguarda la spesa dell'organizzazione in generale, quindi anche le cose che ieri ho chiesto velocemente al presidente del CIV, anche se non è questo il dato importante...

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Stiamo parlando di una marginalità rispetto a un bilancio di 10 miliardi.

  PRESIDENTE. Appunto. Credo che il problema sia estremamente superabile. Non è questa la questione vera. Ecco perché le chiederei, se fosse brevissima, di fare questa precisazione che lei già in privato mi ha fatto. Non c'è nessun problema, dopodiché tutto il resto lo rinviamo, anche perché credo che sia interessante discutere del bilancio dell'INAIL, delle sue attuazioni e degli investimenti che state facendo.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Sarò il più possibile sintetico, visto che il presidente ha cortesemente aggiornato la seduta per un'illustrazione più ampia delle attività dell'INAIL.
  Noi ci siamo visti diversi anni fa. Probabilmente, vi abbiamo poco incuriosito o sapevate troppo di noi e non c'erano elementi per audirci nello specifico. Dall'ultimo incontro, credo che l'INAIL sia cresciuto tanto.

  PRESIDENTE. Sapevamo che eravate bravi.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Non era quello che intendevo farle dire, presidente, ma apprezzo il riconoscimento.
  Ho due flash. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto sostanzialmente con una situazione di risorse direi ormai divenuta quasi insostenibile. I 55 anni medi e forse più del personale informatico sono diventati 52,5 medi per tutto il personale, quindi da 13.815 (organico del 2008) siamo passati a 9.261, ma a oggi abbiamo presenti, compresi appunto i due enti incorporati, poco più di 8.700 persone, più un paio di centinaia di metalmeccanici a Budrio, una trentina di persone nella tipografia e 400 a tempo determinato della ricerca.
  Con queste unità, comunque, siamo riusciti a crescere dal punto di vista delle prestazioni. L'incorporazione dell'ISPESL è andata bene, nel senso che l'opera di razionalizzazione da cinque a due dipartimenti è stata anche accompagnata da un innesto di risorse di grande rilievo: 88 milioni era l'importo del 2012; adesso, la funzione ricerca può contare complessivamente su 153 milioni e oltre.
  L'ultimo piano di ricerca, molto apprezzato anche all'esterno – lo ha ricordato il presidente De Felice – può contare su 40 milioni di euro: 25 milioni in ricerca discrezionale e 15 milioni per la ricerca obbligatorio.
  I margini, quindi, ci sono. Si è ripresa faticosamente l'attività degli investimenti. Parlo prima degli immobiliari, che sono quelli meno conosciuti. Abbiamo ricostituito un plafond di un miliardo in titoli di Stato. Oggi sono investiti quasi 880 milioni. Una norma ad hoc che ci ha consentito di Pag. 11investire nella prima società italiana di turnaround, che si chiama QuattroR ed è stata presentata nei mesi scorsi. Siamo il secondo investitore dopo Cassa depositi e prestiti con 300 milioni di euro. Siamo saliti nel capitale di Banca d'Italia fino al 3 per cento, dallo 0,7 per cento in nostro possesso.
  Dal punto di vista degli investimenti immobiliari, abbiamo fatto annullare la casella 0 del 2012, arrivando, dal 2012 a oggi, con investimenti in corso. Tra qualche mese, andremo a rogito per la caserma della Guardia di finanza di Coppito, un investimento di quasi 150 milioni di euro. Arriveremo quasi a un miliardo di euro di investimenti immobiliari diretti. Ricordo anche il nostro impegno in Invimit Sgr Spa, 1.347.000.000 l'impegno complessivo, sottoscritta una quota che a fine anno raggiungerà abbondantemente la metà di queste somme.
  Quanto ricordato dall'onorevole Morassut è per noi elemento, da un lato, di preoccupazione, in quanto le risorse sono stanziate; da un lato, occasione per chiedere alla Commissione ausilio, impulso e sollecitazione, perché nel momento in cui abbiamo stanziato 450 milioni di euro per scuole innovative, ulteriori 150 milioni ci sono giunti come impegno finanziario da uno degli ultimi decreti attuativi del provvedimento della cosiddetta «Buona scuola» per scuole materne e scuole dell'infanzia.
  Ricordo che era un emendamento proprio presentato dal presidente, onorevole Di Gioia: quando abbiamo selezionato insieme al Governo le iniziative di utilità sociale, eravamo particolarmente contenti nel vedere che la metà di questi interventi (201), anzi più di metà di questi interventi riguardava le scuole. Abbiamo accantonato per le scuole 707 milioni.
  Ebbene, c'è anche un po’ di confusione dal punto di vista dell'analisi di impatto finanziario di queste iniziative, in quanto i comuni che all'inizio si erano dimostrati interessati sembrerebbero essere nel dubbio se proseguire in quest'interlocuzione. L'attuale disciplina sull'indebitamento, più concessiva dopo l'ultima legge di bilancio, unita anche alla generosità di alcune istituzioni (la BEI, la stessa Cassa depositi e prestiti) sembrerebbe aver reso meno appetibile l'intervento dell'INAIL.
  Ora, qui c'è il solito dilemma se indebitarsi faccia bene o se sia meglio in taluni casi cedere determinate aree e trovare degli spazi molto esigui nel proprio bilancio per pagare dei canoni molto limitati, molto calmierati, come possono essere quelli dell'INAIL. Ritengo che anche una riflessione parlamentare su queste iniziative ci consentirà di affrontare con maggiore serenità, e soprattutto con maggiore consapevolezza, gli altri investimenti che dobbiamo sostenere.
  L'onorevole Morassut parlava dell'edilizia sanitaria. Questo è un emendamento della legge di bilancio 2016. Proprio il 29 è prevista una Conferenza Stato-Regioni in cui il Ministro Lorenzin ne parlerà con i presidenti delle regioni per individuare gli interventi urgenti di edilizia sanitaria da sottoporre all'INAIL per i propri piani triennali di investimento.
  Ci sono a disposizione 7-800 milioni. In settimana, ci sarà un incontro tecnico richiesto all'INAIL proprio da una rappresentanza delle regioni. Saremo, ovviamente, felici di potervi riferire all'esito di queste due importanti riunioni collegiali.
  Fornisco ancora due numeri importantissimi. Il bilancio presenta dei saldi positivi nonostante l'impegno di INAIL di contribuire alla riduzione di premi e contributi fin dal 2014. Lo sconto di quest'anno, con un onere a regime di 1,2 miliardi, ha comunque reso necessaria in INAIL l'individuazione strutturalmente di 500 milioni di euro. Le imprese ogni tanto si lamentano per l'elevatezza dei premi e contributi, ma lo sconto di quest'anno è il 16,48 e dovrebbero anche ricordare che lo sconto per prevenzione, sempre ricordato dall'onorevole Morassut, ha portato a un riconoscimento, dal 2010 a oggi, di oltre 1.800.000.000 euro.
  Allo stesso modo, gli incentivi per le imprese che investono in sicurezza, se contiamo i 244 milioni più i 45 milioni per l'agricoltura, che verranno assegnati lunedì dalle ore 16.00, avranno anch'essi raggiunto la somma di 1,5 miliardi di euro. Si Pag. 12tratta di risorse di grande rilievo, che vanno considerate insieme, soprattutto nel momento in cui l'Istituto sta affrontando, dall'anno 2000, un'opera complessa di revisione tariffaria.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Vorrei soltanto aggiungere una cosa che credo sia di interesse della Commissione e di prospettiva.
  Il cambiamento del tasso sulle rendite provocherà naturalmente un break strutturale sui livelli di riservazione, quindi sulle riserve, perché ci sarà un aumento strutturale delle riserve, che già è segnalato nel bilancio di quest'anno e sul quale magari successivamente potremo fare degli approfondimenti.

  PRESIDENTE. Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  SERGIO PUGLIA. Sarò velocissimo. Il presidente ha osservato che sarebbe opportuno, ai fini di una verifica della politica prevenzionale, potenziare la base informativa. Vorrei segnalare che una possibile verifica dell'esposizione al rischio potrebbe essere quella di farsi dare dall'INPS i dati delle ore effettivamente lavorate e della voce di tariffa.
  Attualmente, non c'è all'interno della dichiarazione Uniemens mensile la voce di tariffa, è vero, ma ci sono le ore effettivamente lavorate. Fatto sta che, secondo me, non dovrebbe essere un problema inserire anche nell'Uniemens la voce di tariffa. In ogni cedolino paga elaborato, stampato, infatti, si stampa la voce di tariffa. Va da sé che anche il programma informatico che gestisce la busta paga può tranquillamente inserire nel file anche la voce di tariffa, tutto qui.
  Passerei agli investimenti INAIL e all'edilizia scolastica. Eventualmente, vorrei un ulteriore approfondimento degli investimenti, anche in un'altra sede, perché mi rendo conto che in questa sede non riusciamo visti i tempi.
  Per quanto riguarda, e concludo, uno squilibrio strutturale nella gestione agricola, potrebbe essere dovuto a un'esponenziale attivazione dei voucher in questo periodo nel settore agricolo?

  GIUSEPPE GALATI. Io vorrei, solo perché, vista la sede ufficiale possa rimanere agli atti, una risposta ufficiale dell'INAIL. Successivamente a questa audizione, ci sarà un incontro dedicato proprio alla vicenda del centro protesi di Lamezia Terme.
  Nel vostro bilancio di previsione per il 2017 si fa giustamente riferimento proprio all'apertura della filiale di Lamezia Terme come punto filiale del centro protesi di Budrio. Nelle settimane scorse, notizie di stampa hanno cercato di deviare l'oggetto di quest'iniziativa con un sottodimensionamento a una riconversione del progetto in un polo integrato ASP-INAIL, ma già col direttore abbiamo avuto modo di riconfermare. Vista, però, la sede ufficiale, vorrei una sua definitiva dichiarazione, in maniera che sia ufficiale rispetto a tutte le notizie di stampa, che possono provocare allarme o comunque polemiche inutili.

  PRESIDENTE. Le chiedo io una cosa, soprattutto per una questione di impegno che lei potrebbe assumere.
  Lei ha parlato più volte, questa mattina, della questione ispettiva. I dati in nostro possesso sono dell'87 e qualcosa, che significa che negli anni passati c'è stata un'attività ispettiva estremamente significativa, cioè gli ispettori hanno fatto verifiche importanti.
  Al di là di quello che lei diceva (giustamente, non tutte le aziende...) mi risulta e ci risulta che in quest'ultimo anno c'è stato un calo quasi del 4 per cento in termini di intervento ispettivo, o qualcosa in più.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Complessivamente, i tre enti?

  PRESIDENTE. No, soltanto per quanto riguarda l'INAIL... Un calo. Per quanto riguarda l'INPS, è molto di più, si aggira sul 60 per cento. Questo significa risorse, introiti inferiori. Pag. 13
  La questione che io le pongo in modo chiaro e inequivocabile è questa. L'istituzione dell'Istituto nazionale ispettivo, secondo il suo punto di vista, è stata realizzata con oculatezza o oggi, invece, sta dando dei risultati non positivi, ma negativi?
  Si stanno assumendo delle posizioni chiare per quanto riguarda l'inefficienza dell'Istituto nazionale ispettivo, gradirei che ci fosse anche da parte vostra una chiara indicazione. Vediamo che l'INPS difficilmente riesce a fare ispezione. Da parte vostra, vi è non semplicemente un calo fisiologico, ma delle situazioni di difficoltà anche di rapporti per quanto riguarda l'Istituto nazionale ispettivo. Faccio un esempio per tutti.
  L'INPS non riesce a fare ispezioni, perché addirittura non vi è ancora la carta intestata dell'Istituto nazionale ispettivo, e quindi difficilmente si riesce a inviare anche il verbale d'ispezione. Non vi sono disponibilità finanziarie, tanto che si richiedono somme agli istituti, e mi riferisco all'INAIL e all'INPS. Non c'è attività di formazione. Non soltanto lei sosteneva che il personale informatico ha un'età superiore ai 55 anni, ma crediamo anche che il personale ispettivo non abbia un'età inferiore a 55.
  Questo significa che in tutto il mondo ispettivo, compreso l'Ispettorato del lavoro, su cui ovviamente bisognerà fare delle considerazioni, si determinerà una condizione di difficoltà oggettiva per quanto riguarda le ispezioni. Diminuisce il numero degli ispettori dell'INAIL, diminuisce il numero degli ispettori dell'INPS, il numero degli ispettori del Ministero del lavoro è di 2.400 persone: dovrebbero fare formazione per coprire anche i ruoli di ispettore INAIL e ispettore INPS, determinando una confusione enorme.
  Ecco perché credo che sia opportuno, anche da parte dell'INAIL, come oggi sta facendo l'INPS, assumere una posizione chiara e dire che con l'Istituto nazionale degli ispettori si è oggettivamente in una situazione delicata e che non si determinano quei risultati che si sarebbe dovuto conseguire nel momento in cui è stata forzatamente posta.
  Credo che sia opportuno, perché col sistema ispettivo abbiamo la possibilità di incidere sull'evasione e anche sull'elusione.
  Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Rispondo brevissimamente a proposito dei dati che sarebbe utile avere.
  Non facevo riferimento alla tipologia di dato. L'INPS, naturalmente, ha tutti i dati che sarebbero necessari. Faccio riferimento alla disponibilità da parte dell'INAIL ad avere questi dati.
  Noi abbiamo sottoscritto convenzioni per averli, ma il trasferimento e l'utilizzazione consapevole dei dati non sono facilissimi. Stiamo facendo un altro tentativo, magari meno informativo rispetto ai dettagli che diceva lei, ma comunque migliorativo di una situazione in cui l'informazione sugli assicurati proprio non l'abbiamo, con ISTAT. Anche con ISTAT abbiamo stipulato una convenzione. Con quella speriamo di concludere per una disponibilità effettiva dei dati.
  A noi servono i dati elementari per fare questo. Non possiamo chiedere elaborazioni agli altri e poi utilizzarle. Noi dobbiamo affiancare dati elementari nostri con dati elementari di situazioni aziendali. Questo è il problema. Nel nostro schema è chiarissimo. È qualche anno che stiamo tentando, con tutte le difficoltà del caso, di avere questi numeri.
  Per quanto riguarda l'agricoltura, io credo che il problema sia legato alla percentuale fissa del premio stabilita, e che naturalmente essendo fissa non tiene conto degli andamenti, quindi è un problema direi di scelta politica e, di conseguenza, strutturale.
  Per quanto riguarda lo schema di Lamezia che abbiamo disegnato, direi che è assolutamente speculare, tanto per fare un esempio concreto, a quello del CTO: avere anche a Lamezia un centro che abbia – uso un termine brutale, ma per dare l'idea – una filiera completa di servizi. Il disegno è molto chiaro. Adesso, bisognerà realizzarlo.

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  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Diverso è il termine di relazione con la regione, che entra in una struttura INAIL, mentre al CTO è avvenuto l'inverso. Diversi sono i tempi di sviluppo perché INAIL aveva già su Roma una filiale di Vigorso di Budrio, l'ha semplicemente spostata, ma nessuna delle funzioni che caratterizza l'attività dell'INAIL in campo protesico riabilitativo verrà trascurata.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Per quanto riguarda le ispezioni, do i numeri precisi, visto che sono stati sollecitati.
  Nel 2015, sono state ispezionate dall'INAIL 20.835 imprese; nel 2016, 20.876. Sono state ispezionate, quindi, di più. Le aziende irregolari, nel 2015, ammontavano all'87,39 per cento delle ispezionate; nel 2016, all'87,58 per cento. Abbiamo lievemente aumentato.
  Che cosa è diminuito? Il livello dei premi evasi richiesti. Nel 2015, erano grosso modo 81,5 milioni; nel 2016, ammontano a 78.315.000 euro.

  PRESIDENTE. Praticamente, avete aumentato le ispezioni.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Dal 2015 al 2016, sì.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Posso rispondere io, presidente? L'Ispettorato non è partito, quindi noi non ci siamo fatti condizionare dal dibattito. La nostra posizione al momento genetico dell'Ispettorato è stata chiara: noi eravamo contrari. Nel momento in cui, però, una legge dello Stato viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, noi siamo abituati a rispettarla, quindi ci stiamo adeguando.
  Oggi, non dico che l'Ispettorato rappresenti una fictio, che non è, ma sta semplicemente svolgendo quella funzione di coordinamento che a nostro modestissimo avviso poteva essere assolta anche prima. Ci sono, però, i passi per la nascita strutturale, si sta andando avanti per convenzioni e per accordi. Se l'organismo fosse unico, non avrebbe bisogno di sottoscrivere accordi e convenzioni con parti di se stesso.
  In ogni caso, i nostri uomini, di cui, di 313, 25 hanno optato per il trasferimento nei ruoli amministrativi, stanno continuando a lavorare senza farsi condizionare da problematiche interne e da polemiche esterne. Dobbiamo lavorare e continueremo a farlo con l'una o con l'altra configurazione giuridica.

  MASSIMO DE FELICE, presidente dell'INAIL. Io credo che il giudizio debba essere dato dopo che... Dato per scontato che è stato fatto, adesso bisogna fare il lavoro di realizzazione. Se si fa bene il lavoro di realizzazione, ci potranno essere magari dei vantaggi, perché il coordinamento è senz'altro importante. Bisogna vedere come si realizza e quali mezzi sono a disposizione.

  PRESIDENTE. Presidente e direttore, qui non si tratta di coordinamento. L'Istituto nazionale ispettivo non è un coordinamento, è un istituto. Il fatto che oggi si faccia coordinamento...

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Perché non lo è ancora...

  PRESIDENTE. No, perché non c'è l'Istituto e perché, oltretutto, non ha quelle risorse economiche che consentirebbero di costituire l'Istituto, e non ci sono le funzioni. Oltretutto, come lei ben sa, ci sono delle difficoltà oggettive anche per quanto riguarda il rapporto tra lavoratori e istituti, perché per esempio quello che percepisce l'ispettore dell'INPS e dell'INAIL è diverso dall'ispettore del lavoro.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Non c'è dubbio.

  PRESIDENTE. È stata costruita una situazione di grande difficoltà, oggi operativa, che probabilmente anche nel prossimo futuro investirà l'INAIL, come oggi ha investito l'INPS, con una riduzione di introiti del 60 per cento. Pag. 15
  Per favore, io mi rendo conto che molte volte dovete assumere una posizione equilibratrice, ma in alcune circostanze, come questa, mi pare che sia opportuno che ci siano...

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Siamo stati chiari, presidente, credo. Abbiamo detto che eravamo contrari all'inizio.

  PRESIDENTE. Lei ha detto una cosa: «eravamo contrari».

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Certo.

  PRESIDENTE. Con una situazione oggettivamente difficile, come quella che si sta portando avanti oggi, allo stato attuale mi pare quanto mai opportuno che ci sia una presa di coscienza delle situazioni di difficoltà e anche una presa di posizione nei riguardi di una situazione oggettivamente difficile che stanno vivendo gli ispettori in generale.
  Comunque, questo è un discorso che riprenderemo dopo, perché ovviamente la questione Ispettorato in quanto tale, e quindi le ispezioni che si fanno, incidono sul bilancio, in quanto sono introiti...

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Anche i termini della collaborazione con l'Ispettorato, definiti al momento. Questo possiamo fare.

  PRESIDENTE. Va bene.
  Allora, se il presidente e il direttore sono disponibili, siccome abbiamo la necessità di fare in modo che il direttore ci illustri il bilancio, avremmo previsto per martedì alle 14.00 della prossima settimana una continuazione di questa audizione.

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Avevo una riunione sull'edilizia scolastica alle 15.30 con i rappresentanti della regione, ma la sposto di un'ora.

  PRESIDENTE. Grazie. È molto interessante anche la questione dell'edilizia scolastica. Oltretutto, ci interessa anche la questione dell'edilizia ospedaliera, perché dovete fare anche quella, giusto?

  GIUSEPPE LUCIBELLO, direttore generale dell'INAIL. Sì.

  PRESIDENTE. Siccome abbiamo in programma una audizione con il Ministro della salute tra un po’ di tempo, perché abbiamo necessità di capire anche come si muove la sanità integrativa, che è di nostra competenza, sarà anche utile avere delle informazioni di questa natura.
  Ringraziamo i nostri ospiti e rinvio il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.50.