XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta antimeridiana n. 44 di Mercoledì 20 luglio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente della Fondazione Enpam – Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, Alberto Oliveti.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 3 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 4 ,
Oliveti Alberto , presidente della Fondazione Enpam ... 4 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 4 ,
Oliveti Alberto , presidente della Fondazione Enpam ... 4 ,
La Ricca Adriana , dirigente della contabilità della Fondazione Enpam ... 5 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 5 ,
La Ricca Adriana , dirigente della contabilità della Fondazione Enpam ... 5 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 ,
Curti Pierluigi , dirigente del settore finanziario della Fondazione Enpam ... 6 ,
Pimpinella Domenico , direttore generale della Fondazione Enpam ... 7 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 8 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 ,
Oliveti Alberto , presidente della Fondazione Enpam ... 8 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 10 ,
Puglia Sergio  ... 10 ,
Oliveti Alberto , presidente della Fondazione Enpam ... 10 ,
Puglia Sergio  ... 11 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.50.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente della Fondazione Enpam – Ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, Alberto Oliveti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore previdenziale, del Presidente della Fondazione Enpam – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri, dottor Alberto Oliveti.
  Avverto che il dottor Oliveti è accompagnato dal dottor Domenico Pimpinella, direttore generale dell'Enpam, dalla dottoressa Adriana La Ricca, dirigente contabilità dell'Enpam, dal dottor Pierluigi Curti, dirigente settore finanziario dell'Enpam, dal dottor Vittorio Pulci, vicedirettore generale dell'Enpam e dal dottor Gabriele Discepoli, direttore area comunicazioni e ufficio stampa dell'Enpam.
  Noi abbiamo ritenuto di fare questa audizione, in virtù di procedere ad un approfondimento sui bilanci su cui dovremo esprimere un parere nei prossimi giorni. Il relatore, onorevole Galati, ha chiesto di risentire l'Enpam per avere degli ulteriori chiarimenti su talune questioni.
  Do quindi la parola all'onorevole Galati per porre le domande che riterrà opportune.

  GIUSEPPE GALATI. Grazie, Presidente. Come lei ha ricordato, l'audizione si svolge nell'ambito del nostro lavoro per esprimere il parere al bilancio dell'Enpam, che abbiamo fatto insieme con il dottor Menè e con gli altri consulenti della Commissione e che ci ha portato anche in visita all'Enpam e a una riunione congiunta.
  Ora, prima di procedere al parere, c'erano alcune domande che vorremmo porre perché riteniamo utile conoscere l'opinione, ma soprattutto le risposte, al fine di poter, nella prossima settimana, pervenire, come da lavori della Commissione, all'espressione del parere della Commissione stessa.
  Procederò velocemente. La prima domanda è: dal punto di vista organizzativo, riguardante la composizione degli organi direttivi, si evidenzia, nel nostro lavoro, l'eccessiva consistenza numerica degli stessi, con un conseguente elevato costo degli emolumenti spettanti, pur dando conto di una riduzione, che è avvenuta nell'anno 2015.
  Poi, c'è un'altra questione. La formazione di crediti, rispetto ai contributi previdenziali dovuti, mostra una crescita della consistenza degli stessi. Nel 2015, ci sono crediti per contributi non riscossi, pari a 690,8 di euro al lordo del Fondo svalutazione Pag. 4 crediti, a fronte, nel 2014, di 605,5 milioni di euro. Si richiede di conoscere quali sono le azioni concrete per evitare il formarsi di residui, quindi la diminuzione delle entrate.
  C'è un'altra questione che riguarda il rendimento netto del patrimonio complessivo, che è diminuito sensibilmente nel 2015, rispetto al 2014. La performance di portafoglio, calcolato ai valori di mercato, si è attestata complessivamente, nel 2015, all'1,7, a fronte del 6,5 nel 2014. Segnatamente, mentre il rendimento del portafoglio immobiliare è diminuito di meno dalla metà (di 2,4 nel 2015, rispetto al 3,9 nel 2014), la performance del patrimonio mobiliare è scesa di sette volte nel 2015 (di 1,5 nel 2015, rispetto all'8,5 nel 2014). Chiediamo di sapere a cosa si deve questa diminuzione di rendimento, particolarmente nel settore mobiliare.
  Le modalità di gestione – altra questione – del patrimonio mobiliare che, nel caso della Fondazione Enpam sono per il 78,05 in totale, pari al 9,2 miliardi di euro, ad affidamento esterno e per il 21, 94, pari a 2,6 miliardi di euro, a gestione diretta, sono soddisfacenti?
  Un'altra questione riguarda le società in house. Vorremmo sapere qual è il parere circa la performance di due società, che sono l'Enpam Real Estate e l'Enpam Sicura.
  Altra questione: vi chiediamo quali sono state le motivazioni, alla base della scelta di operare il consolidamento oneroso del diritto di usufrutto degli immobili a uso alberghiero, concesso all'Enpam Real Estate, e l'apporto contestuale di nuovi alberghi, da parte della Fondazione, nel Fondo immobiliare Antirion Global, per il comparto hotel, che ha determinato una perdita di esercizio di 37,9 milioni di euro, con la riduzione del patrimonio societario di oltre un terzo, quasi fino a 29,5 milioni di euro.
  C'è un'ultima questione. Vorremmo sapere quali sono le valutazioni circa l'attività di Enpam Sicura Srl, per cui c'è stata la mancata approvazione, da parte dei Ministeri vigilanti, delle delibere n. 79 e n. 80 del consiglio d'amministrazione della Fondazione, risalenti al 17 settembre 2015 e concernenti rispettivamente: la modifica al regolamento del Fondo di previdenza dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e addetti ai servizi di continuità assistenziale e la norma attuativa a tutela degli eventi di malattia, di infortunio e delle eventuali conseguenze di lungo periodo.
  Tale situazione ha determinato la necessità per la Fondazione, dopo il diniego dei Ministeri, di rivedere la governance della società, per disporre immediati interventi sull'organizzazione e sull'attività societaria, con la revisione delle funzioni dell'assetto amministrativo, gestionale e operativo e con il prioritario obiettivo del contenimento dei costi, tanto che sono stati affidati, appunto al Presidente dell'Enpam, poteri straordinari.
  Queste sono le questioni che abbiamo ritenuto, a fronte del lavoro svolto, di dover porre.

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Cedo la parola al Presidente dell'Enpam e preciso che, se ha necessità anche di avere un conforto da parte dei suoi collaboratori, può ovviamente chiederlo.

  ALBERTO OLIVETI, presidente della Fondazione Enpam. Grazie, presidente. Buongiorno a tutti. Per cercare di razionalizzare le risposte a queste domande, vorrei chiedere all'onorevole Galati, in via preliminare, se ci riferiamo ai bilanci consuntivi o ai bilanci preventivi.

  GIUSEPPE GALATI. Fino al bilancio consuntivo del 2015, quindi da quello del 2011 fino a quello del 2015.
  L'obiettivo era quello di concludere i lavori, se ci saranno da parte vostra tempestivamente le risposte, entro fine mese, in maniera da cercare di allinearci sul lavoro che dovremmo fare per l'anno successivo.

  ALBERTO OLIVETI, presidente della Fondazione Enpam. Il bilancio consuntivo del 2015 è l'ultimo che abbiamo approvato con l'assemblea di aprile, quindi, da questo Pag. 5punto, di vista siamo perfettamente in linea.
  Ho contato le domande, che sono sette. Lascerei, se mi è concesso, la risposta ai tecnici che oggi ho portato, in previsione appunto della specificità delle domande.
  Direi che lascerei la prima domanda, sulla composizione degli organi direttivi, sugli emolumenti eccetera, ma anche la seconda, sui crediti verso contributi in crescita e nel rapporto, e la quinta, sulle società in house, alla dottoressa Adriana La Ricca, che è la nostra dirigente contabile e che appunto contabilizza i bilanci.
  Affiderei la terza e la quarta, che sono sul rendimento del patrimonio in calo e sull'affidamento a gestione indiretta degli investimenti, al dottor Curti, che è il responsabile del servizio per gli investimenti.
  Per la sesta e la settima domanda, sul passaggio degli alberghi da Enpam Real Estate al Fondo Antirion Global e sulla gestione di Enpam Sicura, tenendo presente che, a fine bilancio consuntivo del 2015, l'attività di Enpam Sicura era riferita ai tre mesi di attività (ottobre, novembre e dicembre), lascerei la replica al direttore generale, Domenico Pimpinella.

  ADRIANA LA RICCA, dirigente della contabilità della Fondazione Enpam. Buongiorno a tutti. Dal punto di vista organizzativo, praticamente è stato approvato dai Ministeri il nuovo statuto con la composizione dei nuovi organi, quindi l'eccessiva consistenza numerica, nel 2015, già non c'era, rispetto agli anni precedenti, perché comunque era stata ridotta, in virtù della nuova riforma, portata al Ministero. È stato preso atto di quanto è stato deliberato nell'assemblea nazionale del 2014, che, all'epoca, si chiamava «consiglio nazionale», cioè della riduzione dei compensi del 10 per cento, che è stata portata in attuazione, nel momento stesso in cui è stata attuata la riforma; tant'è che, nella previsione del 2016, è ben spiegata la differenza della quantificazione dei compensi.
  La modalità di incasso dei crediti nei confronti dei contributi è stata modificata. Per venire incontro alle esigenze degli iscritti, quindi dei medici, sono state previste delle forme di rateizzazione. L'aumentare dei crediti è dovuto solo al fatto che è stato ripartito il contributo, per venire incontro alle esigenze della categoria. Consideri che la maggior parte dei crediti, che sono esposti al bilancio al 31 dicembre 2015, nel primo trimestre 2016 già sono stati incassati.

  GIUSEPPE GALATI. Come devono valutarsi le performance delle due società in house?

  ADRIANA LA RICCA, dirigente della contabilità della Fondazione Enpam. Da un punto di vista di bilancio, la performance si valuta, per quanto riguarda le società in house controllate, con il classico metodo del patrimonio netto, considerando i risultati di esercizio delle società controllate. Pertanto, il famoso equity method è quello che viene applicato, tenendo conto dei risultati delle due società. Consideri che, per una delle due società, c'è un esercizio completo, cioè per l'Enpam Real Estate, nonostante ci sia stata – e lei ne ha parlato – anche una perdita dei 37 milioni. Per l'altra società, in effetti, l'attività è partita, se non erro, tra la fine di settembre e i primi di ottobre, quindi stiamo parlando di una valutazione di tre mesi. La performance della società viene regolarmente registrata tra le partecipazioni del bilancio e viene comunque allegata, così come obbligatoriamente previsto.
  Riguardo alla scelta di operare un consolidamento oneroso del diritto di usufrutto, questi immobili erano stati concessi in usufrutto alla nostra controllata. Tuttavia, nel momento in cui l'Enpam, quindi la Fondazione, doveva apportarli al fondo, è stato necessario e propedeutico, tra virgolette, «riportarli in casa», quindi riconsolidare l'usufrutto perché, in effetti, il conferente non Enpam Real Estate, ma la Fondazione.
  Sulla perdita dei 37,9 milioni, posso dire che la perdita che è stata rilevata nella nostra società partecipata Enpam Real Estate è dovuta al fatto che, avendo retrocesso il diritto di usufrutto, gli oneri che avevano capitalizzato su questi immobili, per i quali il loro avevano il diritto reale di Pag. 6godimento, nel momento in cui l'hanno restituito in fondazione, non li potevano più continuare a capitalizzare, perché comunque il principio contabile dice «non ha più senso, quindi finisce l'usufrutto, e non puoi più portarti, per anni e anni, gli oneri relativi a questi fabbricati, per i quali non è più un diritto reale di godimento».
  È successo, quindi, che Enpam li ha dovuti spesare al conto economico, attenendosi alle regole contabili, a conto economico dell'esercizio, tutti al conto economico oneri che avrebbe potuto ripartire vent'anni. Mi sembra che l'usufrutto era fino al 2024 e lì è stata determinare una perdita dovuta solo a questo, cioè a una mancata capitalizzazione dei costi per effetto del consolidamento dell'usufrutto. Questa non è una perdita di gestione, ma è una perdita dovuta alla fase in cui la Fondazione ha portato gli immobili a un fondo, questi immobili erano di una partecipata, la partecipata ha praticamente dismessi sotto questo aspetto e ha dovuto conseguire una perdita, per effetto della mancata capitalizzazione dei costi.
  Rimango a disposizione se c'è qualche ulteriore elemento da chiarire.

  PRESIDENTE. Completiamo il giro di coloro i quali devono intervenire. Dopodiché, reinterverrà il presidente Oliveti, che mi chiedeva di poter prendere la parola su alcune questioni da chiarire meglio.

  PIERLUIGI CURTI, dirigente del settore finanziario della Fondazione Enpam. Per quanto riguarda la prima domanda, cioè quella sulla performance in calo del 2015, rispetto al 2014, diciamo subito che questa dipende dall'andamento del mercato. Sostanzialmente, i rendimenti sono dati dal mercato, per cui, investendo sul mercato in modo diversificato, ovviamente i rendimenti dipendono in prima battuta dall'andamento delle quotazioni degli strumenti finanziari sul mercato. La cosa importante, invece, è magari guardare la differenza di valore creato, rispetto al mercato.
  Nel 2014, il portafoglio finanziario ha avuto una performance dell'8,7, con l’asset allocation strategica del mercato che ha avuto una performance del 7,2, quindi c'è stata una differenza dell'1,5. Nel 2015, il portafoglio finanziario ha avuto una performance dell'1,5, con l’asset allocation strategica del mercato che ha fatto lo 0,1, quindi c'è stata un’overperformance dell'1,4.
  Quello che è importante e che volevo dire come premessa è che, nel 2011, è cambiata la governance dell'ente perché c'è stato un passaggio molto importante, con un cambiamento organizzativo, che ha previsto delle figure importanti nell'ambito della governance stessa. Da lì, è partito il processo di ristrutturazione di un po’ tutto il portafoglio ereditato dalla precedente gestione, che era un portafoglio stratificato in vario modo, anche con una componente molto elevata di titoli strutturati non quotati.
  All'inizio del 2012, è stata fatta una nuova asset allocation strategica, sostanzialmente dei mercati di riferimento su cui investire e degli indici di riferimento per questi mercati, quindi deve essere guardato un po’ nel lungo periodo il rendimento del portafoglio finanziario. Ora, se guardiamo appunto a questi quattro anni, sostanzialmente notiamo che, per esempio, nel primo anno, il 2012, c'è stato un forte recupero dei mercati. Inoltre, se lo ricordate, nel 2011 c'è stata la crisi che partiva dall'Italia, con i BTP in forte calo, e nel 2012, invece, è partito il recupero, soprattutto nella seconda metà della dell'anno.
  I mercati hanno comprato rischio, quindi ci sono state le performance molto elevate. In quell'anno, nel 2012, i benchmark dell’asset allocation segnavano oltre un 10 per cento di performance e il portafoglio ha fatto il 14 per cento. Nel 2013, l’asset allocation strategica per i benchmark ha fatto il 3,5, mentre il portafoglio ha fatto il 5,2, sempre con un’overperformance dello 0,7, e così è andata per gli altri due anni di cui ho già detto.
  Complessivamente, nell'arco di quattro anni, cioè dal 2012 al 2015, il portafoglio finanziario ha consegnato una performance del valore del 32 per cento, maggiore di quella del mercato di riferimento dell’asset allocation, che ha fatto il 23 per cento, Pag. 7quindi il 9 per cento in più di valore complessivo ovvero un rendimento annuo del 7,2 per cento del portafoglio, contro un benchmark del 5,4, quindi direi del tutto soddisfacente, soprattutto in linea con le aspettative della nuova asset al location, che è stata fatta a inizio 2012.
  Complessivamente, in questi quattro anni, è stato creato valore per oltre 2 miliardi di euro, come risultato di gestione lordo del portafoglio finanziario, e circa 700 milioni rappresentano il valore creato in aggiunta rispetto ai mercati dell’asset allocation strategica.
  Per chiudere un po’ il discorso, vorrei dire che non si può avere un rendimento alto tutti gli anni perché dipende dalla volatilità dei mercati. Complessivamente, nell'orizzonte di periodo che ci si prefigge con l’asset allocation strategica, si dovrebbe raggiungere l'obiettivo di un rendimento adeguato, per sostenere ovviamente le passività.
  Per quanto riguarda la seconda domanda, sulle modalità di gestione, cioè sull'affidamento a gestori esterni e sulla gestione interna, come sapete, la tendenza anche della normativa di riferimento, non solo per le Casse, ma anche per gli altri soggetti investitori istituzionali, vede una sostanziale concentrazione sul fatto di avere le risorse per poter gestire direttamente il portafoglio, quindi compararsi con i costi delle grandi società di gestione o dare in delega di gestione.
  Attualmente, la nostra impostazione, appunto dalla riforma di governance, cioè dal 2012 in poi, prevede un maggior ricorso all'esternalizzazione, quindi la ricerca di gestori. Noi abbiamo delle procedure interne che ovviamente prevedono uno screening di mercato generale, per vedere le singole asset class che riusciamo a coprire. Successivamente a questo screening iniziale, facciamo degli approfondimenti, che sono prima quantitativi sulle performance, sul track record passato e sulle masse in gestione, che rappresentano il primo indice di affidabilità del gestore esterno, per poi arrivare a una valutazione finale, che puramente e sostanzialmente qualitativa, man mano che scremiamo tutto l'insieme.
  Essenzialmente, il portafoglio si compone di due parti molto importanti, per il suo funzionamento complessivo. Una parte è l'efficienza di costo, quindi si tratta di gestioni indicizzate che replicano i benchmark di mercato e che costano molto poco, circa 5 centesimi, cioè lo 0,05 per cento delle masse in gestione. Poi, c'è una parte attiva, che dovrebbe raggiungere un'efficienza di ricavo, cioè consegnare dei rendimenti tanto più indipendenti dal mercato e maggiori del mercato.
  Ovviamente, in questo caso, si cercano gestori attivi che fanno scelte di selezione di titoli e di mercati e che cercano di consegnare maggior valore rispetto al mercato; questi gestori sono più costosi.
  Complessivamente, tutta la struttura di portafoglio è andata molto bene, o almeno così mi sembra, in questi quattro anni. Abbiamo anche verificato che, per esempio, nell'ultimo shock che c'è stato della Brexit, il portafoglio è tenuto molto bene perché la diversificazione era abbastanza elevata. Nel giorno di venerdì, quando c'è stato l'effetto principale sui mercati, il portafoglio è sceso circa dello 0,8 per cento. Dopodiché, il recupero è stato ben superiore di quella discesa del singolo giorno e, a giugno, addirittura il portafoglio finanziario dovrebbe aver chiuso con un valore positivo dell'1 per cento.
  Parlo del portafoglio mobiliare. Sul portafoglio immobiliare, adesso ci saranno le chiusure dei rendiconti dei fondi immobiliari al 30 giugno e si vedrà l'effetto, perché si tratta di attività illiquide, quindi bisogna aspettare la stima dei gestori sui fondi immobiliari.
  Queste sono sostanzialmente le risposte alle due domande.

  DOMENICO PIMPINELLA, direttore generale della Fondazione Enpam. Buongiorno a tutti. Sul tema di Principal Place, vorrei dire che abbiamo sottoscritto un investimento, che è stato assicurato dalla SGR sul rischio di cambio, quindi non vediamo problemi di questo tipo. In ogni caso, in virtù del tema sulla Brexit, ci siamo tutelati, nel senso che noi possiamo esercitare l'opzione di acquisto, quindi possiamo opporci all'opzione di acquisto fino a Pag. 8gennaio, nel caso in cui vi siano delle modifiche sostanziali, rispetto al contratto con il locatore, che appunto, come avete letto, perché è uscito un po’ dappertutto, dovrebbe essere Amazon.
  Lo penso anche perché abbiamo notizie che Amazon stia stipulando contratti di locazione anche in fabbricati limitrofi, quindi pensiamo che non ci dovrebbero essere sostanzialmente problemi nell'esecuzione dell'investimento. Comunque, l'ente, confrontandosi con la SGR, ha posto in essere tutte le forme di protezione possibile.
  Come appunto avete già indicato, a seguito della mancata approvazione dei trenta giorni, è stato avviato un processo di ristrutturazione, che è tuttora in corso, della società. Come sapete, si è dimesso anche il precedente direttore generale e, attualmente, c'è un dirigente dell'Enpam. Stiamo un po’ rimodulando tutte le attività, in funzione delle indicazioni ministeriali. In merito, sono state già portate delle relazioni preparatorie, però penso che un piano, dopo l'estate, su quello che sarà il futuro della società, sarà sottoposto all'attenzione del consiglio d'amministrazione dell'Enpam per le decisioni di competenza.

  GIUSEPPE GALATI. Mi scusi, ma insito su questo punto, visto che in Commissione avevamo avanzato alcune perplessità, soprattutto dopo la nostra visita in Enpam, sul ruolo e sull'attività di Enpam Sicura. Ci piacerebbe, alla luce di questa riflessione che state facendo, quindi anche della ridefinizione della governance, ma soprattutto, se ho capito bene, della mission, avere maggiore conoscenza della questione. A noi sembrava che c'erano dei problemi e siamo stati profeti di quello che è stato atteggiamento dei Ministeri, quindi forse sarebbe utile, alla fine del lavoro che state facendo, se ce ne metteste a conoscenza per la nostra valutazione.

  PRESIDENTE. Il presidente Oliveti vorrebbe chiarire alcune ulteriori questioni, per cui gli do la parola.

  ALBERTO OLIVETI, presidente della Fondazione Enpam. Per quanto riguarda la prima domanda, che si riferiva sostanzialmente al numero dei componenti e ai costi, vorrei molto rapidamente parlare del numero, perché noi abbiamo fatto una riforma statutaria, che è stata la terza riforma importante della precedente consiliatura.
  La riforma statutaria aveva questo senso: consegnare uno statuto che, dal punto di vista degli obiettivi, si desse anche quello della promozione dell'attività professionale e del sostegno del reddito degli iscritti, stante il fatto che l'Enpam si basa su un patto tra generazioni subentranti, quindi i motivi demografici, economici e tecnologici, che stanno portando al grande cambiamento, dovevano essere, secondo noi, interpretati, anche dallo statuto, nella logica del sostegno al lavoro professionale, sia nella sua qualità che nella sua quantità.
  Questa modificazione statutaria è stata anche agganciata a una differente definizione della rappresentatività. Il numero è aumentato per quanto riguarda quello che era il consiglio nazionale e che, oggi, è un'assemblea, ma è diminuito per quello che riguarda la gestione, cioè il consiglio d'amministrazione. Il consiglio d'amministrazione è passato da ventisette a sedici consiglieri. L'Assemblea deve rappresentare le istanze di due professionisti, i medici e i dentisti, e poi delle loro categorie professionali, cioè i rispettivi liberi professionisti, convenzionati e dipendenti, che sono, a oggi, 355.000 attivi e 100.000 pensionati, per cui aveva l'esigenza di ampliare i concetti di rappresentatività verso il cambiamento portato.
  In che senso? Precedentemente, lo statuto prevedeva l'organo consiliare di base, cioè la base dalla piramide rappresentativa, riferita ai 106 ordini professionali, quindi c'erano 106 presidenti e i loro delegati. Abbiamo ritenuto in questa riforma, modificandola da consiglio nazionale ad assemblea, mantenere la rappresentanza di tutti gli ordini professionali, perché riteniamo che siano nostri operatori sul territorio, sia per recepire i bisogni che per sostanziare le risposte, per cui abbiamo aumentato di tanto il rapporto e tutti gli ordini sono stati rappresentati. Pag. 9
  Ad essi, però, è stata aggiunta una componente cento percentuale, riguardante le commissioni dell'albo degli odontoiatri, che sono gli ordini provinciali dei dentisti, cioè il 10 per cento di questi, quindi undici elementi. La sommatoria di tutta la componente ordinistica, in questo modo ampliata, è stata incrementata anche della componente dei contribuenti ai Fondi, quindi anche il contribuente ha una sua rappresentanza non ordinistica, ma professionale, nella misura del 50 per cento.
  Allo stato attuale degli ordini, posso dire che – poi, se ci saranno delle modifiche, lo statuto si adatterà automaticamente – ci sono, di fatto, 106 presidenti degli ordini o delegati e il 10,6 per cento, quindi undici rappresentanti, della Commissione albo odontoiatri, che in tutto fanno 117. Va aggiunto il 50 per cento di questi, che sono 59, come componenti delineati dalle varie categorie professionali, che sono state identificate in sette tipologie. Con regolari elezioni, è stata formata questa base rappresentativa di 177, a oggi, componenti dell'assemblea.
  Questo è accaduto a costi invariati rispetto al dato storico, quindi non c'è stato un aumento di costi, perché il finanziamento del costi di rappresentatività è stato mantenuto invariato, e con un'adattabilità automatica ad eventuali cambiamenti riferiti al numero degli ordini provinciali, se dovessero, nel prossimo futuro, cambiare. Il nostro obiettivo, però, è averli tutti, perché sono i nostri terminali operativi sul territorio. Questo aumento della numerosità, quindi, non ha fatto aumentare i costi, com'è dimostrato.
  Dal punto di vista dei costi, noi abbiamo utilizzato due indagini, una nel 2012, fatta con la società Spencer Stuart, e una nel 2014, fatta con la società Egon Zehnder. Con l'indagine del 2012 abbiamo definito i costi di tutte le Casse professionali col primo lavoro, quindi comparativamente rispetto ai numeri gestiti, cioè alle masse gestite e al numero degli iscritti. Il secondo lavoro, con la società Egon Zehnder, è riferito a componenti analoghe professionali, quindi nel mondo assicurativo, nel mondo bancario e nel mondo degli investimenti, per chi gestisce masse analoghe.
  Tutto questo è stato portato alla conoscenza della base elettorale decisionale e, come era stato promesso nella precedente consiliatura, dove erano stati fatti dei tagli, per due volte del 10 per cento l'uno, è stato dato, alla nuova assemblea derivante dallo statuto, il compito di definire i compensi. L'Assemblea, in democrazia e sfruttando anche i lavori presentati, ha operato le sue scelte, però bisogna considerare anche l'ampiezza della categoria, perché siamo 450.000 iscritti.
  Per quanto riguarda Enpam Sicura, posso dire che questa, nel 2015, ha operato per tre mesi e che aveva degli obiettivi per la sua attività. Forse uno degli obiettivi più importanti era quello che riguarda i trenta giorni e le conseguenze di lungo periodo, cioè la tutela dell'infortunio e della malattia da estendere a tutta la Fondazione Enpam, perché, oggi, è per una quota parte della Fondazione Enpam e per una quota parte delle assicurazioni. L'altro obiettivo è quello di un fondo sanitario integrativo, che è rimasto immutato come obiettivo e su cui stiamo lavorando. Il terzo obiettivo è quello di una responsabilità civile e professionale per tutti gli iscritti.
  La responsabilità civile e professionale è in attesa della definizione normativa, in corso. Al fondo sanitario integrativo stiamo lavorando. Per quello che riguarda i trenta giorni, la mancata approvazione delle delibere, a fine 2015, ha fatto sì che si modificasse il dimensionamento dell'attività prospettica di Enpam Sicura.
  Abbiamo operato delle due diligence, legali e tecniche, per dimensionare correttamente Enpam Sicura, sia al mercato che alle nostre nuove esigenze, rispetto alle possibilità. Continuiamo a confrontarci con i Ministeri, per studiare una delibera di gestione da parte della Fondazione sui primi trenta giorni, che sia coerente e in linea con le aspettative dei Ministeri vigilanti, infatti i confronti sono in corso. Ci riserviamo di comunicare con una relazione, a breve, il nostro progetto di attività per questo anno, per poter meglio definire sia la gestione dei trenta giorni che le varie Pag. 10altre attività che rimangono tra gli obiettivi della Fondazione Enpam e della sua controllata Enpam Sicura.

  GIUSEPPE GALATI. Presidente, credo che quanto riferito sia stato molto utile. Su alcune di queste questioni, avevamo già fatto delle riflessioni, ma volevamo anche che ne fosse confermata l'impostazione. Io credo che, nei prossimi giorni, saremo in grado di esprimere il nostro parere, integrandolo con le riflessioni di cui necessitavamo. Ovviamente, su alcune vicende e su alcune materie, che si ricordavano prima, come quella di Amazon e quella di Enpam Sicura, credo che, conoscendo anche la sua sensibilità, presidente, avremo modo di vederci, nel corso dei cambiamenti che ci saranno.

  SERGIO PUGLIA. Grazie, Presidente. Io vorrei cogliere l'occasione della presenza del presidente dell'Enpam e appunto del direttore, fermo restando che, per quanto riguarda gli aspetti dei bilanci, c'è il collega Galati, che sta già facendo un lavoro accurato.
  Vorrei soltanto porre, al di fuori di questa specifica indagine sui bilanci, una domanda che mi è sorta spontanea. Sulla scelta di voler istituire un fondo sanitario integrativo, ovviamente mi viene un dubbio, visto che siete una categoria che ha a che fare con la sanità. Come mai questa scelta? Questa è stata una richiesta che è venuta dalla base e dobbiamo avere un po’ timore del futuro prossimo sanitario oppure è una scelta che stanno facendo un po’ tutte le Casse professionali, quindi, in un certo senso, vi incanalate in questa scia? Grazie.

  ALBERTO OLIVETI, presidente della Fondazione Enpam. Grazie per la domanda perché mi permette di definire bene il nostro progetto da questo punto di vista.
  La Fondazione Enpam vive di contributi da professione sanitaria, medica e odontoiatrica. Circa per due terzi, i contributi nascono dal servizio sanitario nazionale e, per un terzo, nascono dalla libera professione.
  Noi siamo molto attenti alle sorti del Servizio sanitario nazionale, anche perché, al di là di tutto, ci dà lavoro e ci garantisce il flusso contributivo più importante, ben più importante di qualsiasi tipo di redditività patrimoniale, per intenderci. Ora, avendo molto a cuore le sorti del Servizio sanitario nazionale, ci rendiamo conto attualmente, perché lo conosciamo, quale sia il travaglio esistente per un corretto esercizio del diritto alla salute per il cittadino, ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, con un fondo sanitario nazionale, che dimostra costantemente dei limiti, come poi vediamo dal dibattito.
  È nata, nella storia dell'evoluzione del Servizio sanitario nazionale, l'esigenza dei fondi sanitari, che possono essere integrativi e non sostitutivi, e sappiamo quale sia il dibattito in materia e come è avvenuto, dagli anni Novanta a oggi.
  Da questo punto di vista, noi siamo per un'evoluzione del Sistema sanitario nazionale, fatto di un servizio e di fondi, che possa salvaguardare il diritto alla salute, in una logica universalistica, quindi siamo per un Servizio sanitario nazionale che sia possibile. Inoltre, riteniamo, per l'elemento che riguarda il fondo sanitario integrativo, per coprire quei livelli essenziali di assistenza o quei livelli di assistenza considerati come integrativi, che sia fondamentale seguirlo. Non potevamo, essendo i principali operatori del Servizio sanitario nazionale, sottrarci alla logica di identificare anche una percorribile declinazione del concetto di integrazione sanitaria, che non sia sostitutiva, ma che sia integrativa al Servizio sanitario nazionale.
  Per tale ragione, ci siamo dati questo obiettivo, cioè per poter appunto favorire lo sviluppo delle logiche universalistiche del sistema, sia utilizzando un servizio che l'integrazione dei fondi sanitari di tipo negoziale, lavorativo o aziendale, nell'ambito di un più ampio welfare professionale, che stiamo perseguendo, come Cassa, e che riguarda anche la previdenza complementare e la tutela del rischio.
  Non vogliamo fare le assicurazioni, però vogliamo tutelare i rischi, sia dal punto di vista biometrico, come nel caso dell'infortunio, Pag. 11 della malattia o della perdita dell'autosufficienza, che possono danneggiare la vita lavorativa dell'iscritto, o dei rischi di tipo professionale e della responsabilità civile professionale, come pure le difficoltà di accesso al credito, al finanziamento e alla formazione. Bene, questi sono tutti obiettivi di un welfare professionale, sia di tipo passivo che di tipo attivo, che stiamo promuovendo e al quale la riforma statutaria è stata propedeutica.

  SERGIO PUGLIA. Grazie per la risposta perché ho potuto capire alcuni aspetti.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altre domande, noi pensiamo di procedere in questo modo: valuteremo tutte le risposte che sono state date questa mattina ai quesiti, che ha posto l'onorevole Galati, per cui, se riteniamo le risposte che sono state date soddisfacenti, nel quadro che abbiamo quasi definito, procederemo molto rapidamente a dare il parere sui bilanci.
  Tuttavia, nel caso in cui dovessimo avere delle piccole perplessità, ovviamente vi chiederemo degli ulteriori chiarimenti per iscritto, in modo di poter avere, in tempi rapidissimi, la possibilità di chiudere il parere sui bilanci di nostra competenza. Vi ringraziamo per la vostra presenza e per la vostra disponibilità e ci aggiorniamo per quanto riguarda eventuali ulteriori questioni.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.30.

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