XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 39 di Giovedì 21 aprile 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense, Nunzio Luciano.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 ,
Luciano Nunzio , Presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 3 ,
Carissimi Cinzia , Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 4 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 ,
Carissimi Cinzia , Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 ,
Carissimi Cinzia , Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 ,
Carissimi Cinzia , Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 ,
Proietti Michele , Direttore generale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Luciano Nunzio , Presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Carissimi Cinzia , Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 5 ,
Proietti Michele , Direttore generale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense ... 7 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 ,
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 9 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione presentata da Cassa Forense ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 15,30.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

(Così rimane stabilito).

Audizione del presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense, Nunzio Luciano.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione dell'avvocato Nunzio Luciano, presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense.
  Avverto che l'avvocato Luciano è accompagnato dal dottor Michele Proietti, direttore generale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense, e dalla dottoressa Cinzia Carissimi, dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense.
  I nostri ospiti ci illustreranno il bilancio 2015, mentre faremo una eventuale successiva audizione che riguarderà aspetti dei bilanci passati.
  Cedo al parola presidente Nunzio Luciano per lo svolgimento della sua relazione.

  NUNZIO LUCIANO, Presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Grazie, presidente. Io farò una breve introduzione, per poi passare la parola alla dottoressa Carissimi e al dottor Proietti, che vi illustreranno il bilancio 2015 di Cassa forense e come funziona il nostro sistema previdenziale.
  Io penso che uno dei più grandi problemi che ci sono oggi sia quello di conoscere i sistemi previdenziali, come funzionano e come vengono utilizzati in favore dei propri iscritti.
  Noi abbiamo ritenuto, raggiunta la sostenibilità finanziaria, di pensare anche alla sostenibilità sociale dell'avvocatura italiana.
  In relazione a questo, abbiamo varato un nuovo regolamento dell'assistenza, che rappresenta un vero e proprio progetto di coesione sociale, dopo aver interloquito con gli iscritti e aver colto quali sono le loro esigenze.
  In questo momento di grave crisi, ci chiedono soprattutto di intervenire nel campo della famiglia, nel campo della salute e nel campo della professione.
  Partendo da qui, abbiamo varato un progetto, che, grazie al bilancio che abbiamo, ci consente di destinare queste importanti risorse, che cambiano un po’ il paradigma del nostro ente, che pensa al futuro, ma deve pensare anche al presente e ai redditi dell'avvocatura italiana.
  Nel contempo, ci stiamo occupando di investimenti nell'economia reale. Siamo stati la prima cassa a investire, ad esempio, in Banca d'Italia. Abbiamo importanti investimenti nel fondo F2I infrastrutturale e siamo tra i più grandi investitori in CDP Pag. 4Reti, la società chi gestisce l'energia elettrica e il sistema del gas italiano.
  Inoltre, insieme all'Associazione degli enti previdenziali privati (ADEPP), che raggruppa tutte le casse – so che avete avuto da poco un'audizione col nostro presidente, mentre io ho la fortuna di essere il vicepresidente di questa associazione – stiamo sviluppando un progetto che fa della sinergia una delle sue parole d'ordine. Mi riferisco alla sinergia nel welfare, alla sinergia negli investimenti, alla sinergia nei servizi, alla sinergia nell'Europa.
  Le casse operano insieme per aiutare il Paese e i loro iscritti, con i loro patrimoni, che devono avere soprattutto una finalità di natura previdenziale, perché dobbiamo pensare al futuro. Tuttavia, insieme ci dobbiamo anche occupare del nostro Paese, perché attraverso il rilancio del nostro sistema produttivo vengono rilanciate anche le libere professioni.
  Abbiamo dei grossi progetti anche per quanto riguarda l'Europa. Proprio ieri abbiamo avuto degli importanti incontri con alcuni autorevoli esponenti della Commissione europea. Dobbiamo intercettare i finanziamenti che ci sono e che provengono dall'Europa per i liberi professionisti. È un'opportunità e noi come cassa abbiamo il dovere di cogliere.
  Vi rendete conto che cambia un po’ il paradigma dell'ente. Il nostro non può più essere un ente statico, che riceve i soldi degli iscritti, ma deve pensare a fare di più per questi ultimi, perché è ciò che ci chiedono in questo momento.
  Abbiamo contatti continui anche con i ministeri competenti.
  Avrete senz'altro letto sui giornali che adesso abbiamo il problema del fondo Atlante. Ci sono anche altre iniziative che stiamo coltivando insieme a Cassa depositi e prestiti per rilanciare il sistema Paese.
  Le casse sono a fianco del nostro Paese, per rilanciare il sistema, però nel contempo chiedono un intervento dello Stato in favore degli iscritti. Voi sapete quali sono i nostri problemi. Mi riferisco ai famosi problemi della doppia tassazione.
  Colgo l'occasione per ringraziarvi, perché so che state facendo moltissime audizioni. Spesso leggo di interrogazioni parlamentari svolte senza che si conosca a monte il problema. Qualcuno sostiene che dobbiamo addirittura ritornare al pubblico. Invito tutti a vedere come era la situazione quando eravamo casse con una gestione pubblica, prima di passare a una gestione di tipo privatistico.
  Cedo la parola alla dottoressa Carissimi, che è colei che si occupa del nostro ufficio finanziario, che vi illustrerà il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2015.

  CINZIA CARISSIMI, Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Innanzitutto grazie dell'attenzione. Io mi riaggancio all'ultima frase del presidente, per richiamare l'attenzione su una ricostruzione che abbiamo fatto dal primo bilancio civilistico dopo la privatizzazione a oggi.
  In buona sostanza, come potete vedere, il patrimonio nell'anno 1997 – i valori sono espressi in milioni di euro – era abbastanza semplice, per quanto articolato principalmente in titoli di Stato e azioni. Forse ricorderete che c'era anche il vecchio deposito presso la Tesoreria di Stato, che era abbastanza significativo in valore assoluto. Inoltre, il patrimonio era composto da fabbricati.
  Passiamo ora al patrimonio del bilancio che presenteremo fra pochi giorni nel comitato dei delegati. Mi permetto di fare una precisazione: il bilancio è stato formulato dal consiglio d'amministrazione, ma ufficialmente non è stato ancora approvato dal comitato dei delegati.
  Questo è un bilancio molto più ricco. Infatti, dalla torta a colori vedete la composizione variegata di tutti gli investimenti che sono stati effettuati. Basta prendere per riferimento, ad esempio, il valore delle azioni, che sono passate dagli 82 milioni del 1997 ai 2,647 miliardi attuali.
  Per non tediarvi con la lettura di tutti i numeri, vi indico soltanto un dato sintetico su un patrimonio di raffronto abbastanza immediato, che è il valore del patrimonio netto contabile. Il primo bilancio civilistico nel 1997 riportava 1,819 miliardi di euro come patrimonio netto, mentre fra qualche giorno sottoporremo al comitato dei delegati Pag. 5 un valore relativo al 2015 di 9,233 miliardi. C'è stato un incremento di oltre il 400 per cento.

  PRESIDENTE. Credo che rispetto al 1997 il numero degli iscritti sia aumentato.

  CINZIA CARISSIMI, Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Molto.

  PRESIDENTE. Presumo che anche quello incida.

  CINZIA CARISSIMI, Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Infatti, nel tempo anche i volumi dell'assistenza si sono particolarmente sviluppati.
  Riprendiamo i dati dal 1997. Nel tempo abbiamo erogato 685 milioni di assistenza complessivi, ivi ricompresi 398 milioni di spese per le professioniste in maternità. La polizza sanitaria negli ultimi anni è pari a 110 milioni, l'assistenza erogata tramite gli ordini a 75 milioni, la copertura della malattia e dell'infortunio a 29 milioni, le spese funerarie a 55 milioni, le spese per calamità naturali, cioè il sostegno per coloro che hanno subìto un terremoto, a 10 milioni e le spese per gli ultraottantenni a 10 milioni.

  PRESIDENTE. Vorrei capire com'è questa assistenza e come funziona la polizza sanitaria. È per tutti gli avvocati iscritti alla cassa?

  CINZIA CARISSIMI, Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Sì, è per tutti gli iscritti.

  PRESIDENTE. Quanto vale questa polizza?

  MICHELE PROIETTI, Direttore generale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Abbiamo una polizza sanitaria di base, che copre i gravi rischi e i gravi eventi morbosi per tutti gli avvocati iscritti. È una polizza assicurata da Cassa forense attraverso una gara europea e che costa a Cassa forense circa 80 euro a iscritto. Questa polizza è totalmente a carico di Cassa forense. In questo momento è Unisalute, mentre in passato è stata Generali. A fine anno faremo una nuova gara e vedremo chi se l'aggiudicherà.
  Oltre a questo, c'è la possibilità di estendere questa polizza con una polizza integrativa, che ha sempre un costo contenuto, perché è oggetto di gara pubblica, però è a carico dell'iscritto che volesse assicurarsi ulteriormente. È possibile anche estendere sia la polizza base sia la polizza integrativa a tutto il nucleo familiare, sempre con costi a carico dell'iscritto.
  La cifra che vedete ovviamente è una cifra riassuntiva di tutto il periodo. La polizza ci costa circa 8 milioni all'anno.
  Tutto questo, dettagliato in accordi, contratti, cliniche convenzionate e via dicendo, è pubblicizzato tramite il nostro sito internet.

  NUNZIO LUCIANO, Presidente della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Evidenzio che sulla polizza abbiamo difficoltà a trovare delle compagnie di assicurazione che vogliano gestirla, perché molto spesso sono polizze che vanno in perdita. Prima avevamo Generali, che non ha inteso partecipare alla gara. A quest'ultima gara hanno partecipato solo due concorrenti, Unisalute e una compagnia francese, peraltro di modeste dimensioni. Bisogna stare attenti anche al soggetto che si prende. C'è grossa difficoltà a reperire la compagnia di assicurazione, proprio perché, da quello che dicono loro, sono polizze molto spesso in perdita.

  CINZIA CARISSIMI, Dirigente dell'ufficio contabilità della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Entriamo nello specifico dei dati di sintesi del 2015. Il bilancio consuntivo al 31 dicembre 2015 si è chiuso con un avanzo di 930 milioni di euro, con un incremento dell'11 per cento circa rispetto al risultato del 2014, che era pari a 840 milioni.
  Nello specifico, il volume delle attività ha riguardato 9,785 miliardi di euro, contro Pag. 6 una composizione di 552 milioni di passivo e un patrimonio netto di 9,233 miliardi di euro. In totale, abbiamo movimentato costi per 1,026 miliardi di euro, contro ricavi di 1,956 miliardi. Da ciò deriva l'avanzo di 930 milioni.
  Le principali attività che hanno impattato sul risultato del bilancio 2015 sono state l'approvazione del nuovo regolamento dell'assistenza a cui accennavano sia il presidente che il direttore, con decorrenza dal primo gennaio 2016, e la piena attuazione del regolamento ex articolo 21, comma 9, della legge n. 247 del 2012. Ha impegnato molto anche l'undicesima conferenza nazionale sulla previdenza forense.
  Inoltre, vi è stata la conclusione dell'apporto degli immobili della cassa nel nostro fondo Cicerone, che si è articolato con due apporti, in particolar modo il secondo e il terzo, perché avete già trovato esposto il primo nel 2014.
  Vorremmo sottoporre alla vostra attenzione delle operazioni neutre ai fini dell'avanzo, che comunque sono particolarmente significative per quanto riguarda la valutazione della sostenibilità dell'ente.
  I 184 milioni che sono stati generati dall'apporto degli immobili di Cassa forense nel fondo Cicerone e che hanno generato una plusvalenza di 184 milioni non sono stati iscritti nell'avanzo d'esercizio per una volontà dell'ente, che li ha mandati direttamente a patrimonio netto (vedremo successivamente in che modalità), senza impatti sull'avanzo d'esercizio.
  Inoltre, sono stati realizzati 1,124 miliardi di plusvalenze implicite nette dalle riprese di valore, che ovviamente non sono state contabilizzate, ma sono latenti al patrimonio.
  Perché parlavamo dell'apporto del bilancio? Sostanzialmente, avendo apportato gli immobili al costo storico di 163 milioni e avendo avuto un fondo ammortamento già iscritto a bilancio di 126 milioni, il valore netto contabile di 37 milioni di euro, contro il valore di perizia, di apporto e, quindi, la corrispettiva emissione di quote del fondo immobiliare Cicerone di 220 milioni, ha generato una plus nominale di 184 milioni.
  Noi abbiamo avuto e avremo anche quest'anno un'eccezione positiva da parte della società di revisione, la quale non ha gradito (in termini positivi) che noi non abbiamo inserito i 184 milioni nell'avanzo di esercizio, in quanto noi li abbiamo mandati direttamente a patrimonio netto.
  La scelta è stata legata al fatto che i 184 milioni sono la plusvalenza generata, non da una movimentazione monetaria, ma semplicemente da un'operazione strettamente contabile. Di conseguenza, la cassa, prudentemente, ha scelto di iscrivere direttamente a patrimonio.
  Che cosa cambia nella scelta che ha compiuto la Cassa forense? Questo è un aspetto molto importante, che ci teniamo a porre in evidenza. Noi abbiamo scelto di non contabilizzare questa plus nell'avanzo di esercizio, per cui abbiamo chiuso a 930 milioni di euro. Tuttavia, non abbiamo assolutamente alterato il patrimonio netto, che rimane costante, anzi abbiamo fatto una scelta di prudenza.
  Infatti, abbiamo costituito una riserva ad hoc, che ha accolto anche i 219 milioni dell'anno scorso, tale per cui la riserva ex articolo 2.423, che deroga all'iscrizione nella plusvalenza in base al principio di prevalenza della sostanza sulla forma, ci ha consentito di poter indicare un avanzo nettato da un'operazione, che abbiamo reputato generato da una costruzione di valore degli immobili fatta nel tempo, che monetariamente però non ha portato nessun vantaggio alla cassa.
  Di conseguenza, visto che la plus non era materiale, ma era soltanto fittizia, l'abbiamo mandata semplicemente a riserva di patrimonio. Pertanto, il patrimonio è rimasto sostanzialmente identico, ma non lo abbiamo esposto come utile, anche se magari politicamente sarebbe stata una scelta di maggiore impatto.
  Affrontiamo ora un focus sull'istituzionale, illustrando dei dati di sintesi. Parlerò dell'istituzionale in sintesi, quindi del core business dell'ente, facendo particolarmente un focus sui contributi.
  Il numero degli iscritti dall'anno scorso è aumentato del 5 per cento. Infatti, sono passati da 223.842 a 235.055. L'incremento Pag. 7dei ricavi contributivi in proporzione è stato del 2 per cento. Infatti, si è passati da 1,552 miliardi di euro a 1,580 miliardi di euro.
  Di contro, il numero delle pensioni è aumentato dell'1 per cento, poiché si è passati da 26.963 trattamenti pensionistici a 27.162, con un incremento dei costi prestazionali del 4 per cento. Infatti, si è passati da 804 milioni a 832 milioni.
  Volendo fare un focus sulla parte contributiva, possiamo porre in evidenza che i contributi soggettivi sono aumentati del 3 per cento, mentre i contributi integrativi dell'1 per cento. I contributi di maternità, invece, hanno registrato una variazione di – 2 punti percentuali.
  Per dare un'idea dei modelli 5 inviati sempre al 31 dicembre – l'autodichiarazione che mandano gli avvocati, sulla base della quale noi procediamo a recuperare i contributi –, nel 2014 sono stati 217.420, mentre nel 2015 c'è stato un incremento dell'1,7 per cento e si sono attestati a 221.033.
  Per quanto riguarda, invece, il focus specifico sulle prestazioni, va posto in evidenza che il valore sintetico delle pensioni agli iscritti è aumentato in valore assoluto del 3 per cento, passando da 746 milioni di euro a 765 milioni di euro.
  Il costo delle indennità di maternità è passato da 28,7 milioni di euro del 2014 a 34,9 milioni del 2015, con un incremento del 22 per cento.
  Le altre prestazioni assistenziali sono passate da 23,9 milioni di euro nel 2014, secondo il vecchio regolamento – il 2015, infatti, è l'ultimo anno in cui noi abbiamo applicato il vecchio regolamento d'assistenza – a 28,3 milioni di euro, con un incremento del 18 per cento.
  Particolare attenzione presta il consiglio di amministrazione ai costi di funzionamento. Questa slide vuole porre in evidenza il fatto che questo tipo di attenzione è mantenuta costante. Infatti, nonostante la crescita delle attività, i costi di funzionamento della sede, che nel 2014 erano pari a 27,17 milioni di euro, sono sostanzialmente in linea, pari a 27,51 milioni di euro.
  Il costo dell'organizzazione per iscritto, grazie alla volontà di contrarre l'incidenza delle spese e dei costi della sede rispetto al numero degli iscritti, come si vede, è sceso nel tempo. Nel 2010 era pari a 0,50 euro, mentre oggi siamo a un costo giornaliero di 0,31 euro per iscritto.
  Per ciò che concerne i costi intermedi e la spending review, il bilancio preventivo assestato individua il tetto massimo per ogni singola voce di costo. Il consiglio di amministrazione, perseguendo su base volontaria la politica di contenimento dei costi, nonostante avesse rispettato la spending review, ha comunque conseguito una significativa riduzione dei consumi intermedi, scendendo di un ulteriore 19,2 per cento.
  Infine, vorremmo ricordare il rendimento del patrimonio mobiliare lordo, diviso tra contabile e finanziario. Il valore contabile è stato di + 3,6 per cento, mentre quello finanziario è stato del + 4,3 per cento, perché chiaramente in quello contabile non rientrano quelle plusvalenze implicite di cui abbiamo parlato all'inizio. Grazie per l'attenzione.

  MICHELE PROIETTI, Direttore generale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense. Vorrei fare una breve integrazione illustrando un documento di sei slide che riassumono il nostro sistema previdenziale.
  Nel momento in cui in Italia si parla di mettere mano alle riforme previdenziali, magari l'esperienza dei nostri enti, nel nostro piccolo, può essere di aiuto e significativa. Penso che siamo un piccolo laboratorio previdenziale.
  La prima slide è relativa all'iscrizione, che da noi è molto semplice: l'iscrizione all'albo equivale all'iscrizione alla cassa, quindi c'è un automatismo.
  Nella seconda slide trovate la contribuzione. La nostra aliquota contributiva è relativamente bassa rispetto al resto del mondo previdenziale (14 per cento). Questa aliquota vale per un tetto di circa 100.000 euro, al di sopra della quale si paga un 3 per cento, che è un titolo di solidarietà, che non va sulla propria pensione. C'è poi un Pag. 8contributo integrativo del 4 per cento che è a carico del cliente.
  I contributi minimi comunque previsti per ogni anno sono pari a 2.815 euro di contributo minimo soggettivo e 710 euro di contributo integrativo.
  Nella slide successiva vedete che esiste una flessibilità in entrata. Si parla molto di flessibilità in questo periodo. I nostri giovani, se iscritti prima dei 35 anni, godono per un periodo iniziale di otto anni di alcune riduzioni. Il contributo soggettivo è ridotto alla metà e può essere ridotto di un'ulteriore metà, riducendosi a 700 euro, per redditi inferiori ai 10.000 euro, attraverso un meccanismo di flessibilità che dà anche la possibilità di pagare il contributo minimo dilazionandolo in otto anni. Il contributo integrativo addirittura non è dovuto per questi primi anni.
  Nella slide successiva trovate la famosa flessibilità in uscita, un tema di cui oggi si parla molto. Noi abbiamo un'età pensionabile che a regime, dal 2021, come vedete, sale a 70 anni, con 35 anni di contribuzione.
  Abbiamo calcolato su base tecnica attuariale che chi vuole andare in pensione prima deve avere una famosa penalizzazione sull'importo. In termini matematici, tenuto conto della vita media degli avvocati e del costo di un anno in più di pensione che la cassa eroga, questo incide nella misura dello 0,41 per ogni mese di anticipo, pari a circa il 5 per cento annuo.
  Questa previsione regolamentare è una previsione eminentemente tecnica. Anziché andare in pensione a 70 anni, si può andare in pensione da 65 anni, con una riduzione del 5 per cento circa per ogni anno di prepensionamento.
  A questo ragionamento tecnico abbiamo aggiunto un ragionamento di tipo politico: chi va in pensione con almeno 40 anni di contribuzione non ha la penalizzazione, ma ha la pensione piena. Questo meccanismo di flessibilità da noi funziona.
  La penultima slide parla del calcolo della pensione. Noi non siamo passati a un sistema contributivo di calcolo della pensione. Aggiungo che questa scelta è stata fatta e il nostro regolamento è stato approvato quando il Ministro del lavoro e della previdenza era la professoressa Fornero.
  Abbiamo contrattato un sistema che, pur rimanendo nel retributivo, abbiamo chiamato «retributivo sostenibile». È un retributivo che non è calcolato sugli ultimi anni di vita e di attività, ma sull'intero arco della vita lavorativa del professionista. Si fa una media di tutti i redditi prodotti nell'intera vita lavorativa e c'è un moltiplicatore dell'1,40 per cento per ogni anno di iscrizione. Da questo sistema viene fuori il calcolo.
  Questo ci ha consentito, a differenza di ciò che avviene nei sistemi contributivi, di mantenere la previsione di una pensione minima. Come trovate scritto alla fine del testo, noi diamo comunque un'integrazione al minimo, che arriva, in moneta del 2016, a 11.692 euro.
  L'ultima slide ci spiega qual è l'evoluzione del livello di copertura. Il nostro sistema previdenziale, come è formulato oggi, risponde al requisito essenziale della riforma Fornero: ognuno si paga la sua pensione.
  Abbiamo fatto delle ipotesi di carriere minime standard delle donne e degli uomini e di carriere alte. Come vedete, in passato, rispetto ai contributi versati, la copertura previdenziale era inferiore al 50 per cento, mentre oggi è sostanzialmente vicina al 100 per cento per tutti, con un livello di solidarietà in più che si dà a chi ha carriera minima e con i suoi contributi copre il 93,8 per cento della pensione.
  Prendiamo queste somme da chi ha carriere alte, che paga il 3 per cento di solidarietà e il 113 per cento della sua pensione, ovvero prende una pensione minore di quanto ha pagato come contributi. Questo 13,2 per cento viene utilizzato per colmare le pensioni minime di chi ha nel tempo una carriera minima.
  Sostanzialmente il sistema è in equilibrio, con questo minimo livello di solidarietà rispetto a un sistema puramente contributivo, che garantisce anche un equilibrio generazionale a livello di carriere più o meno fortunate.
  Vi ringrazio.

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  PRESIDENTE. Grazie, direttore. Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIUSEPPE GALATI. Essendo un iscritto di Cassa forense, mi fa piacere aver visto questo lavoro.
  Presidente, come lei sa, avendomi incaricato di esaminare il bilancio 2014 della cassa, stiamo facendo un lavoro nell'ambito del quale concordare successivamente anche un incontro presso la cassa stessa.
  Questo bilancio ci servirà come primo momento di attenzione. In seguito ovviamente lo dovremo vedere articolato.
  Ciò che riteniamo importante, con il lavoro che ci apprestiamo a fare nelle prossime settimane, è arrivare a esprimere possibilmente prima della fine dell'estate il parere della Commissione sul bilancio 2014.
  Ovviamente, in questo momento di valutazione, ciò ci servirà a comprendere anche l'evoluzione dei dati – non è oggi l'occasione per discuterne – del bilancio 2015.

  PRESIDENTE. Nel ringraziarvi per la vostra presenza, dispongo che la documentazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.15.

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