XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 22 di Mercoledì 28 ottobre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), Pietro Iocca.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Morassut Roberto (PD)  ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 5 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 6 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 7 
Morassut Roberto (PD)  ... 7 
Iocca Pietro , presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione presentata dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS ... 9

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8.50.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), Pietro Iocca.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, del presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Pietro Iocca.
  Avverto che il presidente Iocca è accompagnato dal dottor Ferdinando Paternisi, responsabile della struttura tecnica del CIV.
  Do la parola al presidente Iocca.

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. Grazie, presidente. Inizierei con i dati del conto consuntivo 2014, che abbiamo approvato il 29 settembre 2015. Si evidenziano entrate per complessivi 423.975 milioni, con un aumento di 26.274 milioni (più 6,6 per cento) rispetto ai 397.701 milioni del consuntivo 2013.
  A fronte delle predette entrate, sono state registrate nel 2014 uscite per complessivi 430.982 milioni, con un incremento di 24.557 milioni (più 6 per cento), rispetto ai 406.425 del consuntivo 2013. La differenza tra entrate e uscite ha determinato un miglioramento di 1.717 milioni di euro del deficit complessivo, che è passato dai meno 8.724 milioni del 2013 ai meno 7.700 del 2014.
  Le entrate correnti sono risultate pari a 314.529 milioni, con un incremento di 876 milioni rispetto ai 313.653 del consuntivo 2013. Nel dettaglio le entrate contributive sono state valutate in 211.462 milioni, con un incremento di 1.321 milioni (più 0,6 per cento) rispetto al precedente rendiconto, pari a 210.141 milioni.
  Nell'ambito delle entrate contributive quelle afferenti alla gestione lavoratori del settore pubblico (per intenderci ex Inpdap) sono ammontate a 55.577 milioni, con un decremento di 375 milioni (meno 0,6 per cento) rispetto al consuntivo 2013 (55.952 milioni).
  Le entrate contributive della gestione dei lavoratori del settore privato, che comprende i lavoratori dipendenti, autonomi, parasubordinati, lavoratori iscritti ai fondi speciali, dirigenti d'impresa, industriali e lavoratori iscritti alla gestione ex Enpals, sono risultate pari a 155.885 milioni, con un incremento di 1.696 milioni rispetto ai 154.189 milioni del 2013.
  Nel 2014 il numero degli iscritti alle gestioni pensionistiche, dopo due anni consecutivi di flessione, è risultato pari a Pag. 422.067.086 iscritti, con un incremento di 142.821 unità rispetto ai 21.924.265 contribuenti del 2013 (più 0,7 per cento). Gli incrementi maggiori sono stati registrati nella gestione dei parasubordinati, nel Fondo pensione lavoratori dipendenti.
  Le uscite correnti sono risultate pari a 321.207 milioni, con un decremento di 1.245 milioni rispetto ai 322.452 milioni del rendiconto 2013. Nell'ambito delle uscite correnti sono state rilevate uscite per prestazioni istituzionali per un totale di 303.401 milioni, con un decremento di 63 milioni rispetto al consuntivo 2013 (333.464 milioni), di cui le prestazioni pensionistiche sono risultate pari a 268.817 milioni, con un incremento di 1.679 milioni rispetto al corrispondente dato del 2013 (267.138 milioni).
  Il numero complessivo delle pensioni vigenti al 31 dicembre 2014 è risultato pari a 18.304.643, in lieve diminuzione rispetto ai 18.421.786 di fine 2013 (meno 0,6 per cento).
  Dalla situazione economico-patrimoniale l'analisi dei consuntivi dell'INPS relativi agli anni 2011-2013 ha evidenziato un risultato economico negativo, che si è continuamente incrementato, passando dai meno 2.261 milioni del 2011 ai meno 12.846 milioni del 2013. I predetti risultati economici hanno determinato un progressivo deterioramento della situazione patrimoniale dell'INPS, che passa dai 43.558 milioni ad inizio esercizio 2011 ai 9.028 milioni a fine esercizio 2013.
  Specificatamente nell'anno 2014 la gestione economica ha presentato un risultato di esercizio negativo pari a 12.485 milioni. La situazione patrimoniale netta si è attestata a fine 2014 a 18.407 milioni per effetto congiunto del predetto risultato economico negativo e del contributo per il ripianamento del disavanzo della gestione ex Inpdap per 21.698 milioni, disposto all'articolo 1, comma 5 della legge finanziaria 2013.
  Tale articolo ha stabilito infatti che le anticipazioni del bilancio concesse all'ex Inpdap negli esercizi pregressi al 2012 per il pagamento delle prestazioni erogate si intendono effettuate a titolo definitivo.
  Questa è la situazione al 31/12/2014. Vi sono poi le spese di funzionamento. C’è da segnalare la Cassa pensione dei dipendenti degli enti locali, che presenta negatività abbastanza preoccupanti. In tal senso si auspica che sia sempre lo Stato a provvedere alla sistemazione di quest'altro buco, così come avvenuto per l'Inpdap.
  Per quanto riguarda le spese di funzionamento c’è una tabella indicativa che evidenzia gli importi risparmiati e trasferiti al bilancio dello Stato per l'anno 2014, che in totale ammontano a 622.237.335, cifra molto indicativa perché va a incidere anche sulla chiusura periferica delle sedi INPS.
  Alcuni direttori regionali, contrattando con le autonomie locali chiedono di avere a disposizione dei locali dove far lavorare i dipendenti dell'INPS per procedere alla cura delle pratiche e ricevere coloro che usufruiscono dei servizi dell'INPS.
  Un altro settore toccato da questi tagli di spesa è il settore informatico. Anche i CAF sono interessati dalla riduzione delle prestazioni, altro discorso riguarda l'INAS, ma quelli sono contributi provenienti dal Ministero del lavoro e sono gli stessi lavoratori che finanziano questi proventi che poi vengono divisi tra i vari patronati.
  Un'altra voce riguarda sempre la legge finanziaria 2008, l'articolo 27, che incide sulla contrattazione decentrata per quanto riguarda il personale, e sono 62.307.819.
  Esaminando le cifre si rileva quindi un arretramento dell'INPS nell'erogazione dei servizi, arretramento che lascia perplessi e costituisce un campanello d'allarme per quanto riguarda le funzioni stesse dell'istituto. Credo che, se si continuerà in questa maniera, l'INPS, istituto che vanta di essere stato il primo in Europa a erogare le prestazioni in campo previdenziale, nell'arco di una decina d'anni avrà serie difficoltà nel continuare a essere efficiente come in questo periodo o quantomeno avrà un'inadeguata funzionalità. Questo è il dato che emerge dai numeri specialmente per quanto riguarda il personale.
  Abbiamo infatti nell'istituto un'età media superiore a quella di altri enti pubblici (53-54 anni), quindi che succederà fra 6 o Pag. 58 anni ? Si deve quindi cominciare a prendere qualche iniziativa, a meno che non si voglia esternalizzare tutto, ma il Consiglio di indirizzo e vigilanza ha prodotto documenti che vanno nel senso contrario di reinternalizzare i servizi offerti dall'INPS. Se infatti l'istituto ha funzione pubblica, non si può delegare l'esercizio della funzione pubblica, della funzione sociale che l'INPS ha il compito di svolgere.
  Le proiezioni non sono rassicuranti, perché da quelle effettuate nei bilanci tecnici attuariali al 1 gennaio 2014 si evince che l'istituto nei prossimi dieci anni realizzerà dei risultati di esercizio negativi nell'ordine di 10 miliardi all'anno, situazione che va attenzionata e monitorata.
  Ci sarebbe da dire molto anche sul patrimonio dell'INPS, che necessita di una rendicontazione, ossia di essere quantificato, perché del patrimonio proveniente dall'ex Enpals, del patrimonio proveniente dall'Inpdap, del patrimonio già appartenente all'INPS si dovrebbe avere un quadro sintetico ma preciso per avere contezza di quello che è il patrimonio totale dell'ente unico rappresentato dall'INPS.
  In tal senso vanno anche le raccomandazioni del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che in più occasioni ha esortato i gestori a svolgere un'indagine sulla reale consistenza del patrimonio.
  Anche della consistenza del patrimonio culturale e artistico dell'Inpdap bisognerebbe avere contezza, perché si parla di circa 6.000 opere d'arte, alcune delle quali di grandissimo valore, che potrebbero essere esposte in mostre così come fanno molto bene i privati. Lo stesso INPS potrebbe organizzare la formazione del proprio personale per curare delle mostre da realizzare con il patrimonio artistico-culturale in suo possesso e se ne potrebbero ricavare benefici economici. Si potrebbe obiettare che l'INPS eserciterebbe così una funzione commerciale, ma si tratterebbe di valorizzare il patrimonio artistico e culturale che possiede.
  Qualche mese fa mi sono recato a Grosseto, dove è stata restaurata un'icona, un'immagine della Madonna del 1.200 di grandissimo valore, il cui recupero ha avuto l'effetto di dare lavoro ai restauratori di questa opera d'arte. La valorizzazione di questo patrimonio può essere anche occasione di nuova occupazione.

  PRESIDENTE. Purtroppo devo interrompere la sua interessante relazione perché a breve inizierà l'Aula, e quindi do la parola al nostro relatore Morassut che ha necessità di alcuni chiarimenti.

  ROBERTO MORASSUT. Due domande, perché in parte è già stata tratteggiata la situazione di fondo, che poi emerge anche da alcune proiezioni del lavoro che noi stiamo facendo. Che previsioni ci sono sul livello di contribuzione della fiscalità generale dello Stato nei prossimi anni nel bilancio INPS in termini di crescita di stabilizzazione e quindi di effetto sulle manovre economiche dei prossimi anni ?
  La seconda domanda riguarda la situazione del patrimonio immobiliare dell'INPS relativamente alle modalità di dismissione del patrimonio abitativo. Secondo gli indirizzi stabiliti nell'incrocio tra il provvedimento cosiddetto «Salva Italia» all'epoca del Governo Monti e i successivi provvedimenti, questo patrimonio dovrebbe essere alienato attraverso l'Invimit.
  Da quanto pare di comprendere anche da settori interni dell'INPS, di uffici che sono stati auditi in questa sede, e da parte degli stessi conduttori degli immobili la cosa migliore sembrerebbe che l'istituto stesso metta in vendita questi immobili ai conduttori, anche attraverso la possibilità di utilizzare le prerogative che l'area welfare dell'istituto può mettere a disposizione per l'erogazione di mutui.
  Si tratterebbe quindi di una vendita diretta, senza questo passaggio Invimit che potrebbe presumibilmente vanificare una parte delle prerogative della 410, che è stata poi confermata nei provvedimenti finanziari dello scorso anno.

  PRESIDENTE. Prego, onorevole Galati.

  GIUSEPPE GALATI. Nella relazione programmatica degli anni 2015-2017 del Pag. 6CIV dell'INPS viene riportato che la mole di contenzioso previdenziale costituisce una consistente quota dell'intero contenzioso civile italiano, con oltre 317.000 procedimenti giacenti in materia previdenziale e 198.000 in materia di invalidità civile (dato rilevato al 31 dicembre 2013).
  Ciò rappresenta una criticità, perché incide su due elementi: la tutela degli assicurati e l'efficienza dell'istituto. Guardando alla quantità dei ricorsi emerge anche una disomogeneità a livello territoriale, in quanto al centro-nord ha una sua soglia fisiologica, mentre nel centro-sud raggiunge livelli abnormi, ben sapendo peraltro che la litigiosità amministrativa e giudiziaria costituisce un elemento fondamentale su cui si valuta la performance dell'attività amministrativa.
  Quali sono gli elementi che determinano l'emersione di questo rapporto conflittuale fra gli enti e i contribuenti ? C’è un piano, una strategia dell'ente al fine di ridurre il volume abnorme di questo contenzioso ?

  PRESIDENTE. Prima di lasciarle la parola per la replica, vorrei capire una cosa. Lei ha detto poco fa che c’è uno squilibrio finanziario in prospettiva di 10 miliardi l'anno, quindi nei prossimi dieci anni, come sottolineato nella sua relazione, avremo uno squilibrio di circa 100 miliardi, il che sostanzialmente significa che l'INPS dovrà dichiarare il default.
  Questo è estremamente preoccupante, perché noi stiamo valutando il bilancio dell'INPS e le notizie che lei ci ha dato inducono a considerazioni che sicuramente il nostro relatore farà, perché non so come in prospettiva 100 miliardi di squilibrio possano essere recuperati !
  Ci risulta anche che nell'ultimo anno, tramite una partita di giro, siano stati dati all'INPS 20 miliardi di euro per recuperare il famoso buco determinato dall'Inpdap, quindi oggi c’è semplicemente un disavanzo di circa 4 miliardi di euro. Se però lei ci parla di 10 miliardi all'anno, si crea un ulteriore problema.
  La considerazione che avete fatto adesso, che per noi è estremamente importante e significativa, l'avete fatta nella vostra relazione nel momento in cui avete verificato i bilanci dell'INPS ? E queste considerazioni sono riportate all'interno del bilancio sociale ?

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. Sono state riportate.

  PRESIDENTE. Se sono state riportate, vuol dire che alcune questioni che ci vengono dette dall'INPS sono totalmente diverse dalle cose che voi ci dite.

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. Nel bilancio sociale sono state riportate. Per quanto riguarda il contributo dello Stato già accennavo che ritengo che lo Stato debba provvedere alla cassa dei dipendenti degli enti locali così come ha fatto per quella degli statali.
  Molto dipende da cosa succede in merito al turnover, cioè se si dà respiro al cambio di personale, perché è una situazione....

  PRESIDENTE. Scusi, mi è venuto un dubbio: nell'accorpamento tra INPS e Inpdap, siccome i contributi Inpdap erano inferiori a quelli dei lavoratori privati che versavano all'INPS, come vengono considerati i dipendenti pubblici oggi accorpati all'INPS, nel ricongiungimento cosa accade a chi debba andare in pensione con 30 anni di contributi Inpdap e 5 anni di contributi INPS ?

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. È giacente una miriade non quantificata di richieste di ricongiunzioni e addirittura di riscatto di laurea di cui l'ex Inpdap non ha tenuto conto, cioè ci sono risposte che l'Inpdap non ha provveduto a evadere. Sono in itinere delle iniziative per smaltire questo lavoro arretrato.

  PRESIDENTE. Presidente Iocca, mi è venuta in mente questa domanda perché molti dipendenti per effetto della chiusura Pag. 7delle province andranno in pensione e molti di questi hanno in parte sistema INPS, perché provenivano dal mondo privato, e in parte sistema Inpdap, quindi cosa accadrà ? Siccome le somme per il ricongiungimento sono elevate, questo problema è stato posto nella discussione che voi avete quotidianamente con l'INPS o no ?

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. Come Consiglio di indirizzo e vigilanza questo problema ancora non viene trattato, sarà un tema che si svilupperà nel futuro e credo che sarà la fiscalità generale dello Stato che dovrà provvedere a sanare queste situazioni, perché c’è poco da fare.
  A monte c’è anche un altro problema: la vigilanza che è stata esercitata nei confronti dei privati non è stata altrettanto puntuale nei confronti di alcune pubbliche amministrazioni, per esempio degli enti locali che adesso scontano questa situazione.
  L'ispezione è stata mirata sempre nei confronti del privato, non anche o non con la stessa intensità nei confronti dei comuni, delle province, delle altre pubbliche amministrazioni. Questo è il dato concreto, questa è la verità, per cui adesso lo Stato, come ha erogato per gli statali i 21 miliardi a titolo definitivo, così dovrà fare a carico della fiscalità generale anche per la cassa dei dipendenti degli enti locali.
  Ciò che succederà per i pensionati delle province, dei comuni, degli altri enti locali sarà in itinere e si accumulerà altro deficit. Dopo dipenderà anche dalla ripresa dell'economia, dalle eventuali assunzioni nel pubblico impiego; e in tale contesto ricordo che, come dicevo anche prima, l'età media dei dipendenti INPS è di 53-54 anni, quindi, se questo istituto deve continuare a vivere, ci vuole altro personale, a meno che non si sopperisca con le esternalizzazioni.
  È nel verbale di un'audizione del Collegio dei sindaci di inizio 2015 la dichiarazione di un direttore centrale, secondo il quale nel 1990 il sistema informatico dell'INPS era gestito interamente da personale dell'INPS, nel 2000 i dipendenti che gestivano il sistema informatico erano 2000, mentre gli esterni che partecipavano alla gestione di questo sistema erano 200, a fine 2014 gli esterni che gestiscono il sistema informatico dell'INPS sono 2000 e i dipendenti dell'INPS che partecipano alla sua gestione sono 200, cioè si sono invertite le parti.
  Se dice che l'INPS sopperisce, è anche vero che aumentano i servizi esternalizzati. Questo è il dato di fatto.
  Per quanto riguarda invece il patrimonio, ne ho fatta una questione non dico privata, ma personale, credo di aver intuito il suo scetticismo nei confronti della SGR gestita dal MEF e anch'io sono altrettanto scettico, perché si potrebbe supporre che il patrimonio artistico e le residenze vadano a finire nella SGR e quello che bisogna manutenere con inquilini morosi o situazioni estreme finisca per rimanere all'INPS. C’è una legge, e quindi o il patrimonio acquisito con i contributi dei lavoratori e delle aziende per legge passa tout court nella sua interezza (tranne naturalmente quello strumentale) alla SGR che prende il bene e il male di questo patrimonio, altrimenti per l'INPS potrebbe non esserci utilità.
  Questa è la raccomandazione fatta dal Presidente del CIV per le vie brevi e con atti del Consiglio di indirizzo e vigilanza nei confronti dei gestori del patrimonio dell'INPS, dicendo che, se tutto il patrimonio passa alla SGR, va bene, perché il Parlamento è sovrano e ha stabilito questo, ma non si può far passare quello di pregio alla SGR e lasciare all'INPS i palazzi periferici con gli inquilini morosi !
  Credo che bene abbia fatto il Consiglio di indirizzo e vigilanza a pretendere che fosse redatto un elenco di tutte le proprietà dell'INPS.

  ROBERTO MORASSUT. C’è questo elenco ?

  PIETRO IOCCA, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS. No, ancora no. È necessario un elenco di tutte le proprietà dell'INPS, un rendiconto, perché Pag. 8non è raro sentire un direttore regionale dichiarare di aver appreso il giorno prima che un certo palazzo appartiene all'INPS, proveniente dall'ex Inpdap o dall'ex Enpals.
  Credo che si debba procedere a questa ricognizione, perché altrimenti brancoliamo nel buio, amministrando senza conoscere la totalità di questo patrimonio, e il mio suggerimento era quello di costituire una task force di cinquanta funzionari per redigere questo rendiconto. Non sarebbe neppure necessario tanto tempo per censire questi beni, perché ci sono delle tabelle che riguardano l'INPS, l'ex Inpdap, un po’ meno l'Enpals. Credo che studiando e applicandosi si possa realizzare un buon lavoro.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il Presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS, Pietro Iocca, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione prodotta sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 9.20.

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ALLEGATO

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