XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 19 di Mercoledì 7 ottobre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del Presidente e del Direttore generale della Fondazione Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI), Serafino Zucchelli e Mario Carena.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 4 
Zucchelli Serafino , presidente dell'ONAOSI ... 4 
Cavallero Giorgio , consigliere dell'ONAOSI ... 5 
Galati Giuseppe (Misto-ALA-MAIE)  ... 6 
Carena Mario , direttore generale dell'ONAOSI ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 

ALLEGATO: Documentazione presentata da ONAOSI ... 9

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 14.20.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente e del Direttore generale della Fondazione Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI), Serafino Zucchelli e Mario Carena.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, del Presidente e del Direttore generale della Fondazione Opera nazionale assistenza orfani sanitari italiani (ONAOSI), dottor Serafino Zucchelli e dottor Mario Carena.
  Avverto che è altresì presente il dottor Giorgio Cavallero, componente del consiglio di amministrazione dell'ONAOSI.
  Do subito la parola all'onorevole Galati che vi porrà alcune domande per avere dei chiarimenti in merito ai bilanci che stiamo verificando.

  GIUSEPPE GALATI. Grazie, Presidente. Ringrazio il presidente e il direttore generale della Fondazione ONAOSI. Attraverso il lavoro che lei ha ricordato, siamo qui, in un quadro di pubblicità, trasparenza e di leale cooperazione interistituzionale, per procedere all'esame delle evidenze contabili e tecnico-attuariali di ONAOSI.
  Questo lavoro si riconduce anche a uno più complessivo che la Commissione sta svolgendo nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle modalità di gestione del risparmio previdenziale, con l'intento di andare oltre un controllo di tipo tecnico, ma tentando di inquadrare anche le attività di questi enti di previdenza, alla luce di un'evoluzione dello scenario economico e normativo, e avendo come obiettivo sia di esplorare le attuali tendenze della gestione e mettere in luce le condizioni oggettive, ma anche di evidenziare possibili spazi di intervento per la promozione di condizioni che consentano di coniugare i criteri della stabilità finanziaria e dell'adeguatezza delle prestazioni elargite in favore dei contribuenti.
  Per questo tipo di lavoro abbiamo rivolto alla Fondazione alcuni quesiti che ora vado a leggere.
  Prima domanda. Gli enti previdenziali sono stati inseriti tra le amministrazioni pubbliche. A riguardo, rispetto alla prevista armonizzazione dei sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche di cui al decreto legislativo n. 91 del 2011, vi chiediamo delucidazioni circa le misure che avete adottato o intendete adottare per la raccordabilità tra una contabilità civilistica Pag. 4e una finanziaria tipica delle amministrazione pubbliche. A tal fine, vi chiediamo se avete modificato o adeguato i vostri processi e vi siete dotati di adeguati strumenti tecnologici.
  Seconda domanda. C’è un processo di selezione del gestore finanziario che tenga conto di specifici requisiti e di un confronto comparativo con altri operatori del settore ?
  Terza domanda. Esiste un processo strutturato di asset allocation che preveda la definizione di linee guida e strategie condivise con il gestore ?
  Quarta domanda. L'ente ha degli strumenti di monitoraggio, se le linee guida definite vengono applicate ? Se sì, il processo di monitoraggio avviene attraverso l'uso di questi strumenti applicativi ?
  Ultima domanda. L'ente ha posto in essere le attività di razionalizzazione o confluenza di alcune funzioni all'interno di un altro ente previdenziale ?

  PRESIDENTE. Grazie. Do la parola al dottor Serafino Zucchelli.

  SERAFINO ZUCCHELLI, presidente dell'ONAOSI. Agli argomenti specifici risponderà il direttore generale che, tra l'altro, essendo un commercialista, è il responsabile del bilancio.
  Stiamo parlando dei bilanci consuntivi 2012 e 2013 e dei bilanci preventivi 2013 e 2014. Noi, però, qui abbiamo anche il bilancio del 2014, già approvato dai Ministeri vigilanti e dalla Corte dei conti, bilancio di cui siamo particolarmente fieri.
  Prevengo un'osservazione che ci viene fatta dalla Corte dei conti e lo dico in anticipo in modo che sia più chiaro e più semplice. Noi abbiamo un bilancio che è in pareggio. Noi facciamo assistenza, assistenza agli orfani, ma la legge del 2007 ci dice anche che, oltre a occuparci degli orfani, statutariamente, in modo obbligatorio, possiamo occuparci, nei limiti del bilancio, delle parti fragili della popolazione contribuente, fatta obbligatoriamente da medici, veterinari e farmacisti della pubblica amministrazione, ma anche, volontariamente, dal resto del corpo medico.
  I nostri contribuenti volontari non sono tantissimi: 8.500-8.600. Ci sono 15.000 vitalizi. In totale fanno 165.000-170.000 persone, ma i paganti mensilmente sono 155.000 circa. Questi danno un contributo che assommato rispetto al nostro bilancio arriva a 23-24 milioni di euro.
  In realtà, noi eroghiamo prestazioni in quantità superiori. Ci si potrebbe chiedere come facciamo. Ci riusciamo attraverso la valorizzazione del patrimonio. Il nostro ente è una Fondazione con più di 110 anni di vita, ha un certo patrimonio immobiliare, che non ci rende tantissimo date le situazioni del mercato immobiliare di oggi, e ha anche un patrimonio mobiliare che è quello che è giustamente oggetto della vostra attenzione e che noi facciamo fruttare.
  Nel documento è scritto come lo facciamo fruttare e c’è anche una scheda riassuntiva, che spero voi abbiate. Come si vede, oltre ai 22, 23 o 24 milioni di euro circa provenienti dai contributi obbligati e volontari, abbiamo anche una resa superiore ai 10 milioni di euro per il flusso cedolare che abbiamo e anche delle plusvalenze, raccolte nel documento, dovute alla movimentazione del nostro patrimonio.
  Noi non ci siamo affidati a degli intermediari, noi non paghiamo nessuno; noi facciamo in casa, artigianalmente. Abbiamo un consulente prestigioso della Bocconi, il quale, per una cifra che mi permetto di dire risibile, stimandoci – esiste anche questo al mondo, oltre ai rapporti obbligati o venali – supervisiona il nostro bilancio. Vi dico anche chi è, perché si merita la nostra considerazione e la nostra stima. Si tratta del professor Gatti, della Bocconi, professore di scienze delle finanze e responsabile del corso di laurea, che insegna a Shanghai e negli Stati Uniti.
  Il patrimonio mobiliare che noi abbiamo è investito – cosa che credo sia significativa per il Parlamento di questo Paese – secondo delle regole ben precise che ogni anno noi ribadiamo, integrandole, e vi facciamo vedere che sono i criteri dai quali noi non possiamo derogare. Ciò vi dà l'idea della serietà dell'impegno.Pag. 5
  Inoltre, il patrimonio mobiliare è quasi tutto – si arriva a sfiorare l'80 per cento – investito in titoli di Stato italiani.
  Voglio affrontare anche un tema che potrebbe essere oggetto della vostra riflessione perché la Corte dei conti giustamente ce l'ha fatto notare. Noi abbiamo preso in mano l'ente esattamente nel maggio del 2011 e l'anno dopo siamo passati dal bilancio finanziario all'economico-patrimoniale, perché ci sembrava una gestione più moderna, con i centri di costo e compagnia bella. Nel passaggio da un tipo di bilancio all'altro, qualcosa che era scappata sotto il tappeto c'era, quindi il primo bilancio si concluse con 3-4 milioni di passivo che abbiamo immediatamente recuperato gli anni successivi, chiudendo sempre in pari oppure con una lieve eccedenza.
  Noi riusciamo a pareggiare, lo ripeto, con le cedole e con le plusvalenze. Giustamente la Corte dei conti ha obiettato che il nostro bilancio strutturalmente non è in pari se dobbiamo ricorrere alle plusvalenze. Tuttavia, non lo abbiamo mai fatto nel bilancio, ma lo faremo da quest'anno in poi. Ci siamo un po’ stancati di sentire questo rabbuffo che è giusto e corretto, ma che ha una spiegazione. Noi abbiamo una parte obbligata, la tutela degli orfani, e per questa dedichiamo i contributi che vengono dall'esterno, quelli obbligatori. In merito, la legge del 2007, che conosco particolarmente bene perché mi sono dedicato anche alla sua redazione in altri tempi della mia vita, dice che nei limiti del bilancio si può intervenire su altri aspetti.
  Allora noi facciamo dei bandi annuali. Se quest'anno abbiamo i soldi, perché abbiamo le plusvalenze, facciamo un bando annuale: uno di 500.000 euro per i particolarmente meritevoli per una borsa di studio alla laurea, uno di 500.000 euro per le criticità, per situazioni di difficoltà, uno di 350.000 euro per coloro che hanno figli disabili (situazione particolarmente disagiata, infatti ci siamo resi conto che è una delle più sentite).
  Adesso ci stiamo avvicinando anche a un altro problema, quello della non autosufficienza, che oggi è il problema vero della popolazione che invecchia. Ci sono gli orfani, ma ci sono i non autosufficienti. Tutto questo lo facciamo con le parti in più del bilancio.
  È evidente che la crisi economica che abbiamo vissuto ha fatto in modo che non si rinnovassero i contratti. Il nostro corpo sociale, quindi, non ha avuto possibilità di incrementare i propri guadagni. Noi, che preleviamo per legge una parte percentualmente stabilita degli stipendi, non abbiamo avuto nessun aumento; in questi cinque o sei anni non è aumentato di mezza lira il contributo da parte degli esterni.
  Qualora la situazione dovesse evolvere, qualora le cose dovessero cambiare e potessimo avere un introito strutturalmente più robusto, potremmo trasformare gli interventi che per ora sono annuali, sebbene – devo dire la verità – finora siamo riusciti a rinnovarli anno per anno.
  Queste sono le plusvalenze che abbiamo negli anni scorsi realizzato. Poi, c’è una rendita media, ossia quanto ha reso, con questa gestione artigianale, senza intermediazioni, il nostro patrimonio mobiliare.

  GIORGIO CAVALLERO, consigliere dell'ONAOSI. Avete a disposizione la composizione del nostro portafoglio, che noi pubblichiamo ogni due mesi sul nostro sito. Come vedete, sono titoli di Stato per l'80 per cento. Abbiamo beneficiato dell'enorme rivalutazione dei titoli di Stato, quando li abbiamo comprati al 7 per cento.
  Il nostro consulente prende 15.000 euro lordi annui. Si tratta del professor Stefano Gatti, è un consulente di fama internazionale. Inoltre, noi facciamo tutto in outsourcing e abbiamo ridotto le commissioni bancarie a 40 euro per ogni milione. Compriamo solo sui mercati regolamentati; non compriamo da banche, da fondi, da privati e da nessun'altra struttura, in quanto, lo ripeto, agiamo solo su mercati regolamentati. Quello che trovate nel bilancio, quindi, è tutto quotato; non abbiamo più elementi di bilancio non quotati, Pag. 6cioè il cui valore è determinato dalla nostra discrezionalità.
  Abbiamo avuto buoni rendimenti; il rendimento complessivo – come anche comunicato alla COVIP – l'anno scorso è stato del 17 per cento.
  Per quanto riguarda la trasparenza, il problema centrale è la delibera sui criteri per gli investimenti immobiliari, nella quale noi elenchiamo con precisione i nostri criteri e anche le linee guida.
  Abbiamo sempre pensato che quello nei titoli di Stato italiani sia un investimento congruo, che non apporta per noi alcun rischio aggiuntivo, perché, essendo dei dipendenti pubblici, per noi il rischio finanziario coincide con quello esistenziale.
  Abbiamo tutti titoli a capitale garantito e nessun titolo subordinato, né derivati. Certo, non siamo amati dal sistema bancario che fa dei collocamenti, perché, vi ripeto, abbiamo preferito ridurre drasticamente il rischio acquistando appunto i titoli di Stato, ma anche ridurre le spese di gestione e di commissione, visto che questo tipo di investimento non richiede professionalità particolarmente elevate.
  In merito ai servizi aggiuntivi di assistenza che noi facciamo, devo dire che il vero problema che abbiamo riscontrato è quello della permanenza in famiglia di giovani ultratrentenni che gravano sul nucleo familiare. I nostri tre bandi aggiuntivi riguardano: le famiglie numerose, con numerosi figli a carico che, ancorché figli di medici, quando la famiglia è particolarmente numerosa sono in difficoltà; il sostegno alla formazione post lauream (seconda condizione oggettiva che riscontriamo e sulla quale siamo dovuti intervenire con altri 500.000 euro), l'unica che ancora oggi garantisce un posto di lavoro (per essere chiari, un oculista, un ginecologo o un dentista oggi lavorano perché, in quanto specialisti, se non trovano un posto pubblico lo troveranno nel privato, quindi una buona formazione post-laurea oggi consente ancora un accesso al mondo del lavoro); le famiglie in cui insiste un disabile totale giovane, categoria fragile, come ha detto prima il presidente, per le quali bisognerebbe predisporre probabilmente – noi andiamo avanti con dei sussidi annuali – una qualche forma di vitalizio.
  Ci sono poi altre condizioni oggettive, come perdita del posto di lavoro, problemi di malattia e invalidità, che sono tutte contenute nei nostri bandi. Tali aspetti supplementari ci consentono di superare il recinto degli orfani, che peraltro avevamo già in parte superato, in quanto noi abbiamo un contributo ridotto anche per quei pensionati che hanno ancora figli a carico.
  Purtroppo è questa l'immagine che dobbiamo consegnare del Paese: un Paese in cui le famiglie anche benestanti, o relativamente benestanti rispetto alla media delle retribuzioni, hanno un problema di disoccupazione giovanile che si traduce nella permanenza in casa di figli a carico che purtroppo non riescono ad avere una rendita autonoma. Grazie.

  GIUSEPPE GALATI. Il consigliere giustamente ha parlato di iniziative che riguardano la Fondazione, ma, visto che oggi l'audizione non è sui temi complessivi, sarebbe meglio procedere con le risposte ai quesiti che abbiamo posto, per essere anche più funzionali rispetto ai lavori che abbiamo stabilito. È chiaro che le iniziative illustrate sono comunque gradite, e potranno essere ulteriormente analizzate in occasione di una successiva audizione di carattere più generale.

  MARIO CARENA, direttore generale dell'ONAOSI. Nel riprendere il filo delle questioni poste, per quel che riguarda la domanda sull'armonizzazione dei nostri sistemi contabili, noi siamo stati fra le ultime Casse di previdenza a passare dalla gestione finanziaria a quella economico-patrimoniale.
  Negli ultimi tempi, la nostra gestione si è affiancata a quella finanziaria e a quella patrimoniale per poi passare definitivamente alla gestione patrimoniale, quindi grosse difficoltà a mantenere la doppia contabilità, anzi a ritornare ad avere una doppia contabilità, non ne abbiamo.
  Tuttavia, la recente esperienza ci ha consigliato di visionare più programmi che Pag. 7consentano di tenere questa doppia contabilità, perché abbiamo visto che anche le ASL hanno grosse difficoltà a trovarne di ben utilizzabili. Per quest'anno ci siamo quindi adeguati a quello che è stato l'accordo fra il Ministero del lavoro e la nostra associazione di categoria (AdEPP). Ciò ci ha consentito di elaborare extracontabilmente i dati del bilancio economico-patrimoniale per fornire i dati finanziari, tenendo conto ovviamente delle entrate e delle uscite.
  Siccome stiamo visionando diversi programmi, pensiamo di poter acquisire e rendere operativo dal primo gennaio dell'anno prossimo un nuovo programma, più completo di quello che abbiamo abbandonato tre o quattro anni fa per passare solo alla contabilità economico-patrimoniale, che consenta anche una gestione snella e di controllo dei costi e dei ricavi e di seguire il divenire della gestione con maggiore puntualità rispetto al passato e con minore sforzo.
  Relativamente al quesito se ci sia un processo di selezione del gestore finanziario che tenga conto di specifici requisiti e di un confronto comparativo con altri operatori del settore, la struttura organizzativa della Fondazione non prevede un outsourcing della funzione di gestione del portafoglio degli investimenti mobiliari e immobiliari del Fondo. Il consiglio di amministrazione ha identificato nella persona di uno dei suoi membri la figura di coordinamento per l'amministrazione del patrimonio mobiliare del Fondo.
  Il consiglio di amministrazione è assistito periodicamente, in sede di operazione di acquisto e dismissione, da un consulente indipendente che provvede a concordare con il consigliere delegato in materia di investimenti le strategie tattiche e di investimento a fronte del quadro macro-economico e finanziario emergente di tempo in tempo.
  Altro quesito che ci avete posto è il seguente: esiste un processo strutturato di asset allocation che preveda la definizione di linee guida e strategie condivise con il gestore ? In relazione a ciò si ribadisce che il processo di investimento non è delegato a un gestore esterno; annualmente, tuttavia, il consiglio di amministrazione elabora le linee guida di investimento, sostanzialmente la definizione dell’asset allocation strategica, in termini di asset class investibili e di percentuali massime di immissione nel portafoglio dell'ente.
  Per completezza si segnala che ad oggi il 76,64 per cento del patrimonio mobiliare della Fondazione è investito in titoli del debito pubblico italiano e che le altre asset class obbligazionarie ricoprono un peso sostanzialmente marginale.
  L'ente ha degli strumenti di monitoraggio se le linee guida definite vengano applicate ? Se sì, il processo di monitoraggio avviene attraverso l'uso gli strumenti applicativi ? Abbiamo dato a questa domanda la seguente risposta: periodicamente il consiglio di amministrazione esamina la composizione del portafoglio dell'ente e la sua coerenza rispetto alle linee guida di investimento deliberate annualmente.
  Come si indicava nella sezione precedente, data la semplificata composizione del portafoglio e una sostanziale politica di buy and hold su una componente significativa del portafoglio, il monitoraggio avviene in sede di consiglio di amministrazione.
  L'ultima domanda che ci avete posto è la seguente: l'ente ha posto in essere delle attività di razionalizzazione, confluenza di alcune funzioni all'interno di un altro ente previdenziale ? La nostra risposta è quella che segue: in merito a quest'ultimo quesito la Fondazione ha richiesto al Presidente AdEPP e a tutti i presidenti delle Casse aderenti all'AdEPP, con nota protocollo 2847/U del 27 gennaio 2011, allegato 1, l'offerta di collaborazione e di eventuali integrazioni dei servizi tra le Casse di previdenza aderenti all'AdEPP.
  Infine, la Fondazione con il nuovo statuto approvato dal Comitato di Indirizzo con delibera n. 20 del 13 settembre 2015 e trasmesso ai Ministeri vigilanti per l'approvazione, ai sensi dell'articolo 3, secondo comma, del decreto legislativo n. 509 del 1994, ha stabilito all'articolo 1, comma 4, quanto segue: «la Fondazione Pag. 8può costituire o partecipare a forme associative con altre Casse di previdenza privatizzate di cui al decreto legislativo n. 509/1994 per perseguire scopi comuni correlati all'assistenza degli orfani nonché dei contribuenti e loro familiari in condizioni di disagio e fragilità. La fondazione può costituire SGR o partecipare a fondi immobiliari».
  Con questo avrei concluso per quel che riguarda le nostre risposte ai vostri quesiti.

  PRESIDENTE. Nel ringraziare il presidente, il direttore generale e il consigliere dell'ONAOSI per la partecipazione all'odierna seduta, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione prodotta sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 14.45.

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ALLEGATO

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