XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 18 di Mercoledì 23 settembre 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE

Audizione del Presidente e del Direttore Generale dell'Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI), Valerio Bignami e Francesco Gnisci.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Galati Giuseppe (FI-PdL)  ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 4 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 4 
Gnisci Francesco , direttore generale dell'EPPI ... 4 5 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 5 
Gnisci Francesco , direttore generale dell'EPPI ... 6 
Galati Giuseppe (FI-PdL)  ... 6 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 6 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Galati Giuseppe (FI-PdL)  ... 8 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 8 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 9 
Di Gioia Lello , Presidente ... 9 
Bignami Valerio , Presidente dell'EPPI ... 10 
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 

ALLEGATO: Documentazione presentata da EPPI ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 14.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del Presidente e del Direttore Generale dell'Ente di Previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI), Valerio Bignami e Francesco Gnisci.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore previdenziale, del dottor Valerio Bignami, presidente dell'Ente di previdenza dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati (EPPI). Avverto che il dottor Bignami è accompagnato dal dottor Francesco Gnisci, direttore generale.
  L'audizione odierna ha ad oggetto i bilanci consuntivi del 2011 e 2013, i bilanci preventivi del 2012 e 2014 e il bilancio tecnico attuariale.
  Do subito la parola all'onorevole Galati che vi porrà alcune domande per avere dei chiarimenti in merito ai bilanci che stiamo verificando nella sua qualità di relatore.

  GIUSEPPE GALATI. Grazie, presidente. Come lei ha ben ricordato, nell'ambito del lavoro che l'Ufficio di Presidenza mi ha assegnato come relatore sui bilanci delle casse, porrò alcuni quesiti per esercitare la funzione di controllo che è anche coerente alle finalità dell'indagine conoscitiva in corso di espletamento.
  Ricordo che la Commissione ha intrapreso tale percorso di analisi diretto ad acquisire elementi e dati sensibili inerenti la gestione tecnica e attuariale, oltre che patrimoniale, sia mobiliare che immobiliare, con la finalità di evidenziare da parte nostra da un lato i punti di armonizzazione e di adeguamento della modalità di gestione degli enti previdenziali rispetto al quadro normativo vigente in costante evoluzione, e dall'altro la rispondenza delle scelte di investimento ai criteri di adeguatezza, sicurezza e rimuneratività, per garantire il fine ultimo delle prestazioni e per assicurare la relativa sostenibilità contabile e finanziaria nel medio e nel lungo periodo.
  Espongo i quesiti richiesti all'Ente.
  Gli enti previdenziali sono stati inseriti tra le amministrazioni pubbliche. Al riguardo, rispetto alla prevista armonizzazione dei sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche di cui al decreto legislativo n. 91 del 2011, chiediamo delucidazioni circa le misure che l'Ente ha adottato o intende adottare per la raccordabilità tra la contabilità civilistica e quella finanziaria tipica delle amministrazioni pubbliche e, a tal fine, si chiede di Pag. 4sapere se sono stati modificati e adeguati i processi e se si è dotati di adeguati strumenti tecnologici.
  Secondo quesito: c’è un processo di selezione del gestore finanziario che tenga conto di specifici requisiti e di un relativo confronto comparativo con altri operatori del settore ?
  Terzo quesito: esiste un processo strutturato di asset allocation che preveda la definizione di linee guida e strategie condivise con il gestore ?
  Quarto quesito: l'ente ha degli strumenti di monitoraggio per verificare se le linee guida vengono applicate e, se sì, questo processo di monitoraggio avviene attraverso l'uso di strumenti applicativi ?
  Quinto e ultimo quesito: quali sono state le valutazioni alla base della scelta strategica di costituire società o acquisire partecipazioni in altre società e quali utilità o vantaggi evidentemente l'Ente si attende rispetto a questi investimenti ? Grazie.

  PRESIDENTE. Do la parola al dottor Bignami.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Buongiorno a tutti e grazie dell'incontro.
  Abbiamo preparato una memoria in cui abbiamo risposto in modo abbastanza strutturato ai cinque quesiti che ci sono stati posti. Direi di affrontarli singolarmente. Personalmente farò una breve introduzione, ma il direttore è a disposizione per le questioni più tecniche, trattandosi di quesiti che riguardano aspetti più tecnici che strategie complessive.
  Per quanto riguarda l'armonizzazione dei sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche, quindi il raccordo fra la contabilità civilistica e la contabilità finanziaria, dal 2014, in coerenza con i provvedimenti normativi che sono stati citati – il decreto legislativo n. 91 del 2011 e il decreto ministeriale del 27 marzo 2013, nonché i criteri individuati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali – sono stati predisposti il bilancio civilistico e il rendiconto finanziario, con interventi in termini di liquidità e in termini di conto consuntivo di cassa.
  Tutti i nostri processi sono stati informatizzati e naturalmente siamo dotati di adeguati strumenti tecnologici per la gestione informatizzata di tutti i bilanci.
  Passo la parola al direttore perché entri nello specifico degli aspetti più tecnici.

  FRANCESCO GNISCI, direttore generale dell'EPPI. Buongiorno a tutti e grazie.
  Dal bilancio del 2014 abbiamo pedissequamente seguito la normativa, naturalmente integrata e specificata meglio con le note della circolare con la quale il Ministero del lavoro consentiva anche una migliore e più puntuale specificazione della riclassificazione per quanto riguarda il conto di cassa, secondo missioni e programmi specifici per gli enti di previdenza.
  Ad oggi il Ministero dell'economia e delle finanze ha espresso un parere sul bilancio, considerandolo adeguato rispetto alla normativa, e ha rimandato al Ministero del lavoro l'opportunità di rivedere quei criteri di classificazione per renderli invece più aderenti rispetto alla nota generale del Ministero dell'economia e delle finanze.
  È stato redatto il rendiconto di cassa e il rendiconto finanziario secondo l'OIC 10. Noi non abbiamo utilizzato nessun metodo indiretto. Ci è stato più facile riclassificare i movimenti di cassa. Abbiamo un sistema di contabilità civilistico che è anche impostato per una contabilità di tipo industriale e gestionale. È dunque possibile gestire le causali e tramite la causalizzazione di ciascuna operazione che movimenta i conti di cassa o di banca è più facile la riclassificazione di questi movimenti nel conto di cassa e nel rendiconto finanziario.
  È anche importante evidenziare che tutto ciò confluisce nel programma di valutazione della performance, che è un altro adempimento previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 settembre del 2012 e che noi già avevamo recepito nel budget. Quindi, coerentemente alle valutazioni strategiche previsionali dei bilanci di previsione del Pag. 52014, è stato fatto lo sviluppo del modello che consente di monitorare la rendicontazione dello stato attuativo delle performances previsionali con quelle consuntivate nel 2014, in modo da poter anche controllare se effettivamente gli obiettivi posti dall'Ente in fase previsionale fossero o meno stati rispettati, sia in termini qualitativi che in termini quantitativi.
  Uno dei nostri obiettivi sarà quello, entro la fine dell'anno, di uscire col bilancio sociale per raccordare i due documenti che, come sapete, molto spesso hanno più una dimensione tecnica economica che una dimensione sociale. Quindi, cercheremo di raccordare la visione economica e di performance di pubbliche amministrazioni con la visione sociale, che noi riteniamo più aderente all'informazione e alla comunicazione verso la nostra platea di iscritti.
  Questo per quanto riguarda la parte di adeguamento alla normativa contabile.

   VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Per quanto riguarda la domanda sulla modalità di processo e di selezione del gestore finanziario e il confronto comparativo con i diversi operatori del settore, il processo per la scelta del gestore finanziario è stata strutturata tenendo conto di due aspetti: quantitativo e qualitativo.
  Innanzitutto si individuano i livelli di rischio e di rendimento, in linea con l’asset allocation strategica di cui è si dotato l'Ente, che naturalmente devono essere molto cautelativi e a basso rischio. Successivamente c’è un esame alla luce dei rating elaborati e proprietari di Mercer, che è il nostro advisor, quindi quella banca dati che loro hanno costituito.
  Il processo prevede successivamente l'incarico per una due diligence dello strumento che si sta esaminando e un'analisi su peer group istituzionali. Questo è grosso modo il percorso che ci porta alla selezione, mentre per mandati meno specialistici la selezione dei gestori avviene con l'evidenza pubblica attraverso il metodo dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

  FRANCESCO GNISCI, direttore generale dell'EPPI. Noi ci avvaliamo della ricerca proprietaria di un advisor internazionale indipendente, che è la Mercer, che tramite i suoi oltre 130 ricercatori in tutto il mondo la elabora su determinati profili di gestori o di strumento finanziario.
  Tale ricerca è la base dalla quale si parte per poter fare una long list di soggetti che hanno i migliori rating, il miglior livello qualitativo e quantitativo giudicato dalla Mercer, per poi fare degli incontri e delle audizioni presso il nostro Ente in modo da verificare la qualità della gestione, sia sotto il punto di vista quantitativo (quindi si parla di analisi storiche di rendimento, di performance, di rischio, ma anche commissionali), sia dal punto di vista qualitativo. Tale aspetto è importante perché gran parte dell'analisi si basa sul rischio operativo, quindi sul rischio del gestore. Si valuta l'esperienza, l'affidabilità e il team di gestione, anche quanto mediamente questo team cambia o quanto persone con ruoli chiave riescono a permanere all'interno di gestori bravi. Ciò perché molto spesso il successo di certe organizzazioni dipende anche dalle persone che vi lavorano.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Quella reputazionale per noi è una parte predominante nella ricerca dei gestori finanziari perché riteniamo che la componente storica sia molto incidente, soprattutto in un momento in cui oggettivamente si fa fatica a individuare degli strumenti finanziari che siano più o meno affidabili rispetto ad altri.
  Quanto alla terza domanda, se esiste un processo strutturato di asset allocation che preveda la definizione di linee guida strategiche condivise con il gestore, il modello di asset allocation utilizzato dall'Ente si basa sull'ALM (Asset Liability Management), che credo sia ormai condiviso da tutte le Casse di previdenza, quindi sulla relazione fra il patrimonio e le passività previdenziali definite con le analisi di tipo attuariale.
  Anche in questo caso, il modello ha due componenti: la componente strategica, che Pag. 6è di medio e lungo periodo e con una valutazione annuale in relazione al bilancio tecnico attuariale; e la componente tattica per la gestione della liquidità nel corso dell'anno, che chiaramente serve per individuare gli strumenti e adeguarsi appunto all'Asset Liability Management che abbiamo predefinito.
  Il monitoraggio è periodico da parte dell’advisor e dell'Ente. A tal proposito, abbiamo potenziato la struttura di controllo finanziario interno incrementando il personale addetto e con l'ausilio dell’advisor. Quindi, stiamo cercando di equilibrare il controllo da parte interna e da parte del mondo esterno, perché riteniamo che entrambi abbiano funzioni abbastanza diversificate, da equilibrare con una giusta osservazione sia dall'interno che dal mercato esterno. In tal senso, riteniamo che gli operatori esterni siano indispensabili per poter avere una maggiore adeguatezza agli strumenti che quotidianamente vengono individuati.

  FRANCESCO GNISCI, direttore generale dell'EPPI. Vorrei aggiungere che, nel momento in cui viene valutato l’asset allocation secondo il modello di Asset Liability Management, è importante evidenziare che il presidio di monitoraggio dell’asset allocation strategica di medio e lungo periodo ovvero di quella tattica di breve periodo è annuale, nel senso che noi abbiamo anche un presidio attuariale che fa sì che venga elaborato annualmente il bilancio tecnico attuariale, sia secondo criteri ministeriali sia secondo criteri più specifici della collettività e dei rischi demografici, economici e finanziari dell'Ente.
  Questo fa sì che, almeno con cadenza annuale, in relazione alla rideterminazione del bilancio tecnico – ovvero se dovesse servire prima perché, come sappiamo, può cambiare lo scenario economico-finanziario e si renderebbe necessario rivedere una strategia, ed è successo recentemente per la parte obbligazionaria e governativa – venga visionato di nuovo tutto l’asset allocation, lo ripeto, sempre tramite una ricerca internazionale indipendente del nostro advisor.
  Per quanto riguarda gli strumenti di monitoraggio, noi ci avvaliamo della banca depositaria, quindi unica. Abbiamo già da due anni aderito al modello della banca depositaria unica, che ci fornisce sia i servizi amministrativi che di fiscalità, ma anche il servizio di monitoraggio, quindi noi abbiamo un sistema di analisi, di rendicontazione, di performance e di rischio della banca depositaria.
  Tutto ciò sembra banale, ma avere un sistema proprietario della banca consente l'affidabilità del dato e la sua tempestività di rendicontazione in tempo reale.
  Per quanto riguarda gli strumenti interni, utilizziamo piattaforme come Bloomberg e per la struttura interna, come ha detto il presidente, ci siamo da ultimo rafforzati sia nell'ambito strettamente finanziario sia nell'ambito più generale di rischio, avendo appunto incrementato l'organico con una struttura di controllo interno e avendo già dall'anno scorso aderito volontariamente a tutta la normativa in materia di trasparenza della pubblica amministrazione.

  GIUSEPPE GALATI. Vorrei chiedere se la scelta dell’advisor finanziario – mi sembra la Mercer – è avvenuta dopo una selezione.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Abbiamo fatto una gara pubblica.
  Il passaggio che forse è più nell'occhio dell'attenzione generale è quello della partecipazione a società. La domanda chiede di conoscere quali sono state le valutazioni alla base della scelta strategica di costituire società o acquisire partecipazioni in altre società e i vantaggi e gli svantaggi che abbiamo individuato. Il nostro statuto naturalmente prevede la possibilità di partecipare a forme di società fondamentalmente per due motivi: per migliorare l'efficienza gestionale e organizzativa interna e per le finalità degli investimenti.
  Le iniziative che ci hanno visti coinvolti sono fondamentalmente due, in entrambi gli ambiti. Abbiamo costituito una società in house, la Tesip, con socio unico l'Ente di previdenza che gestisce tutta la parte Pag. 7informatica. Ciò fondamentalmente perché ci siamo resi conto che il sistema informatico per casse anche già diversificate per metodo e per platea è caratterizzato da un'alta personalizzazione, quindi abbiamo ritenuto che fosse più aderente poter gestire direttamente il know how che in qualche modo regola tutti i processi di gestione della previdenza, anche della gestione ordinaria.
  Per quanto riguarda la finalità d'investimento, noi abbiamo aderito alla società Arpinge, una spa, in partecipazione paritetica al 33,33 per cento con Inarcassa e Cipag, ossia le casse previdenziali di ingegneri, architetti e geometri. La società opera nell'ambito delle infrastrutture con la finalità di rispondere anche a quelle tanto auspicate richieste che vengono non solamente dalla politica, ma anche dall'economia, di intervenire nell'economia reale del Paese.
  L'Arpinge, come dicevo, è una società per azioni. C’è un consiglio di amministrazione con un rappresentante per ogni cassa che partecipa e un amministratore delegato con collaboratori che cercano di individuare dei settori d'investimento. La società è già operativa da un anno a questa parte e cominciano i primi investimenti. Fondamentalmente ci si è concentrati sulla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare e infrastrutturale, sulle RSA, che naturalmente hanno una richiesta sempre più pregnante, e sulle energie alternative, oltre ad alcuni interventi sulla gestione di parcheggi in alcune città strategiche.
  Gli investimenti sono legati alla tradizione che caratterizza le nostre professioni e il nostro mestiere, quindi c’è anche una messa in campo di una competenza tecnica. L'impostazione è quella tipica del project financing. Le finalità sono, come detto prima, quelle dell'intervento nell'economia reale, contribuire a creare e a sbloccare delle infrastrutture che da tanto tempo erano bloccate, garantire un flusso di denaro costante per la gestione di medio e lungo periodo, naturalmente coerente con gli impegni previdenziali, e – perché no – creare delle opportunità di lavoro per le figure professionali che rappresentiamo perché si tratta di interventi su attività immobiliari e infrastrutturali che richiamano la competenza di ognuna delle professioni che ho citato prima.
  Devo dire che su questo c’è molta attenzione. Noi siamo convinti che questa sia una delle forme complementari di investimento che ha un significato soprattutto perché è in linea con quello che ci viene richiesto da un paio d'anni a questa parte.
  Si tratta di un'iniziativa concreta. È la prima, ma noi speriamo che questa società possa essere aperta anche alla partecipazione di altre casse o di altri enti.

  PRESIDENTE. A titolo informativo, siccome lei ci ha detto che partecipate a questa società con altre casse e ci ha elencato le tipologie d'intervento, ci potrebbe dire quali sono gli interventi che avete già in itinere, su quale realtà e con quale impegno di investimento ? E quale pensate sarà la redditività finale ?

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. La prima attività che è già partita concretamente è una riqualificazione energetica di una serie di supermercati del gruppo Conad, quindi una riconversione dei loro fabbricati nel centro Italia. In merito, se volete, possiamo fornirvi i dati specifici e tecnici, perché la società ha una sua autonomia gestionale. Questa è la prima attività che è partita. Naturalmente non siamo gli unici soggetti, ma partecipiamo con una quota di capitale; all'intervento per la riqualificazione hanno partecipato anche UniCredit e WWF.
  La seconda attività riguarda il completamento e la gestione di un parcheggio nella zona di Rimini, che era bloccato da anni per vicissitudini diverse che riguardavano l'impresa e per il quale credo che la trattativa sia in fase ultimativa. Bisogna tener presente che Arpinge è stata presentata un anno fa e che l'individuazione delle opere e l'accordo sui finanziamenti presuppongono dei tempi abbastanza lunghi, quindi l'unica attività che è partita è quella della riqualificazione dei supermercati Conad.Pag. 8
  I rendimenti attesi nel business plan sono tra l'8 e il 9 per cento e sono abbastanza cautelativi; riteniamo che ci siano tutte le garanzie per poter avere tale ritorno, anche se chiaramente questo dovrà essere poi verificato, e man mano ci sarà un rientro sia del capitale che del rendimento attraverso gli interventi che non sono ancora conclusi.

  PRESIDENTE. Pensate di avere l'8-9 per cento ?

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Di rendimento, sì. Questo è il piano che è stato fatto dalla società.

  PRESIDENTE. Vi saremmo grati se poteste inviarci il piano e gli interventi che la società pensa di poter individuare nei prossimi mesi o nel prossimo anno.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo. Queste che ho riferito sono note perché sono già trattative concluse, ma chiaramente ne sono in corso altre che per una questione di riservatezza non possiamo rendere note, anche perché ci sono dei concorrenti ed è logico che l'amministratore delegato possa avere l'autonomia e la libertà di poter individuare le forme di investimento più appropriate.
  In ogni caso, lo ripeto, appunto perché tale aspetto è un po’ al centro dell'attenzione pubblica, noi abbiamo avuto molte richieste di chiarimenti e abbiamo tutta la documentazione già pronta da potervi trasmettere per quanto riguarda sia l'iter di costituzione sia i primi passi. Voi avete visto nell'esame del bilancio del 2014 che è allegato anche il bilancio delle due società che ho citato prima, sia la Tesip che l'Arpinge, quindi è tutto molto pubblico e trasparente.

  PRESIDENTE. Non lo mettiamo in dubbio, per carità.

  GIUSEPPE GALATI. Vorrei chiedere un'integrazione a quello che ha già detto il nostro presidente per sapere, al di là delle iniziative che avete già intrapreso e di quelle che intendete intraprendere per le quali, essendo ancora da attuare, c’è il principio di riservatezza, se per esempio nelle scelte e nelle linee di indirizzo della società c’è anche un intervento di spalmatura su tutto il territorio nazionale o soltanto in alcune aree. A suo dire, per il momento è tutto concentrato nel centro Italia.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Ad esempio l'attenzionamento per l'RSA, che però mi dicono non sia stato concluso, riguarda la città di Torino. C’è stata una trattativa per l'acquisizione e la ristrutturazione di un acquedotto nella regione Puglia, quindi gli interventi sono spalmati su tutto il territorio. I parcheggi di cui ho parlato prima sono in Emilia-Romagna. Quindi, non c’è nessuna preclusione da un punto di vista territoriale, ma devono essere solo iniziative che possono avere un ritorno e una possibilità di investimento realistico, tenendo presente il capitale investito.
  La società è dotata di un capitale di 100 milioni di euro e, come ho detto prima, la partecipazione di Inarcassa, Cipag ed EPPI è paritetica, del 33,33 per cento, per cui sono 33 milioni circa. Noi abbiamo liquidato, credo, fino ad ora 20 milioni, quindi siamo nella fase di start-up.

  PRESIDENTE. Le chiedo scusa, lei stava dicendo che la società sta investendo in un acquedotto in Puglia...

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. No, è una trattativa che era in corso e che non credo sia andata in porto.

  PRESIDENTE. Al di là di ciò, in buona sostanza quindi l'investimento che voi fate verrebbe ad essere riacquisito, nel caso dell'acquedotto attraverso il pagamento delle tariffe e nel caso del parcheggio per ciò che riguarda la gestione; quindi avete dei rapporti di determinazione della convenzione che hanno durate particolarmente elevate.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo.

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  PRESIDENTE. Una volta che investite, non gestite ?

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Non gestiamo.

  PRESIDENTE. Fate gestire, però prendete una percentuale sui tariffari sia per i parcheggi sia per quanto riguarda gli acquedotti oppure gli impianti che avete definito per quanto riguarda la Conad e via discorrendo.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo, la Conad ad esempio avrà un risparmio dal punto di vista dalla gestione energetica enorme; per l'RSA, ad esempio, il progetto – l'accordo non è andato in porto perché non tornavano i conti – era quello di completare una struttura per numero di posti letto abbastanza elevato in accordo con una cooperativa che avrebbe gestito ed era previsto una sorta di affitto che andava a remunerare il capitale investito.

  PRESIDENTE. Praticamente tutto l'utile che la società riesce ad avere viene ad essere ridistribuito alle casse. Tutto.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo, siamo proprietari, quindi sono le tre casse che avranno, in funzione degli utili...

  PRESIDENTE. I bilanci della società alla fine come vengono rideterminati ?

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Se ci sarà un utile, verrà ripartito e ci saranno delle ripartizioni in funzione delle quote che, ripeto, attualmente sono un terzo, un terzo e un terzo, quindi se ci sarà un utile di un milione di euro sarà diviso per tre.

  PRESIDENTE. E il bilancio della società resta in pareggio.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo, al netto naturalmente dei costi di gestione, ma questo è ovvio, tranne che per i primi anni perché nella fase di start-up ci sono solamente le spese.
  D'altronde, qualsiasi tipo di investimento in un'attività industriale presuppone che ci sia un investimento iniziale e un ritorno programmato secondo il business plan che è stato redatto negli anni successivi con una media che è stata ipotizzata dall'8 al 10 per cento, quindi del 9 per cento di rendimento del capitale, lordo naturalmente.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda gli interventi sulla Conad che tipo di investimenti avete fatto ?

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. L'investimento fatto sulla Conad dovrebbe essere di 20 milioni di euro. Naturalmente ci sono altri partner, tra cui ho citato prima l'UniCredit, perché gli interventi sono molto più sostanziosi essendo tutti di riqualificazione di strutture già esistenti, dal punto di vista sia edilizio sia impiantistico per la riqualificazione energetica.

  PRESIDENTE. Praticamente 20 milioni su 100 milioni che voi avete affidato alla società, eliminando i costi fissi di gestione. Se ci dovessero essere ulteriori investimenti, non avendo ad oggi ritorno per il semplice motivo che è il primo anno di attività, significa in buona sostanza che voi l'anno prossimo dovrete reinvestire.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Poi, nel momento in cui ci sono gli introiti, si recupererà il rendimento...

  PRESIDENTE. Quindi bisogna verificare in buona sostanza come vanno a impattare gli investimenti che voi fate sui bilanci che oggi avete.

  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Certo.

  PRESIDENTE. E se non c’è questo tipo di rendimento ?

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  VALERIO BIGNAMI, Presidente dell'EPPI. Questo fa parte del rischio di qualsiasi investimento, anche comprare delle obbligazioni che non hanno dei rendimenti.

  PRESIDENTE. Mi permetto di fare questo tipo di considerazione per il semplice motivo che noi abbiamo sempre detto e continueremo a dire che ci interessa sapere se c’è la garanzia del mantenimento per le pensioni ai nuovi iscritti.
  Saremmo quindi molto lieti di poter avere un po’ di documentazione che riguarda questa particolare società per avere anche un quadro di riferimento e capire anche su quali interventi si indirizza, come si muove il mercato nel prossimo futuro, quali sono le questioni che oggi sono in piedi e poi se obiettivamente c’è rendimento e qual è l'incidenza tra investimento che dovrete fare nel prossimo futuro, perché tra spese di gestione e il 20 per cento che avete già investito è chiaro che nel prossimo futuro dovete comunque ricapitalizzare, altrimenti mi pare ovvio che ci possano essere difficoltà della stessa società.
  Nel ringraziare il presidente e il direttore generale dell'EPPI per la partecipazione all'odierna seduta, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione che verrà prodotta sia pubblicata in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 15.15.

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ALLEGATO

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