XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 10 di Martedì 25 marzo 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Sani Luca , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI NAZIONALI CON RIFERIMENTO ALL'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI MILANO 2015

Audizione dei rappresentanti della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e del Programma alimentare mondiale (PAM).
Sani Luca , Presidente ... 2 
Villareal Marcela , Direttrice dell'Ufficio partenariato e rappresentante senior dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 3 
Howe Gary , Responsabile del Dipartimento strategia e conoscenza e rappresentante senior del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 4 
Vallaure Jaime , Componente senior dell'Ufficio relazioni con i donatori e rappresentante senior del Programma alimentare mondiale (PAM) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 6 
Sani Luca , Presidente ... 8 
Bordo Franco (SEL)  ... 8 
Taricco Mino (PD)  ... 8 
Cova Paolo (PD)  ... 8 
Cenni Susanna (PD)  ... 8 
Zanin Giorgio (PD)  ... 9 
Bordo Franco (SEL)  ... 10 
Parentela Paolo (M5S)  ... 10 
Sani Luca , Presidente ... 10 
Villareal Marcela , Direttrice dell'Ufficio partenariato e rappresentante senior dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 10 
Howe Gary , Responsabile del Dipartimento strategia e conoscenza e rappresentante senior del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 11 
Vallaure Jaime , Componente senior dell'Ufficio relazioni con i donatori e rappresentante senior del Programma alimentare mondiale (PAM) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ... 12 
Sani Luca , Presidente ... 12

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCA SANI

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati

Audizione dei rappresentanti della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e del Programma alimentare mondiale (PAM).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla valorizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali con riferimento all'Esposizione Universale di Milano 2015, l'audizione dei rappresentanti della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) e del Programma alimentare mondiale (PAM).
  Ringrazio i nostri ospiti per aver accolto l'invito della Commissione, che con l'audizione di oggi intende approfondire la conoscenza del contributo che le organizzazioni internazionali impegnate sui temi dell'alimentazione e dell'agricoltura forniranno all'Expo, che in questa edizione italiana pone al centro alcuni dei princìpi fondamentali delle Nazioni Unite: la sicurezza alimentare e la nutrizione, la sostenibilità, la riduzione della povertà.
  Rispetto all'appuntamento dell'Expo 2015 prevale spesso l'aspetto promozionale delle produzioni agroalimentari nazionali, che ha indubbiamente una sua importanza, però ci preme approfondire un aspetto più generale, quello culturale concernente l'accesso al cibo, la sicurezza alimentare, l'uso delle risorse, che potremo approfondire anche in altre sedi soprattutto rispetto alla facoltà legislativa di questa Commissione e del Parlamento su questioni quali la sicurezza alimentare e il consumo del suolo.
  Sono presenti: per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), Marcela Villareal, direttrice dell'Ufficio partenariato, rappresentante senior nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo ed Eliana Haberkon, dell'Ufficio partenariato, componente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo; per il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), Gary Howe, responsabile del Dipartimento strategia e conoscenza, rappresentante senior nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo e Giacomo De Besi, componente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo; per il Programma alimentare mondiale (PAM), Jaime Vallaure, componente senior dell'Ufficio relazioni con i donatori, rappresentante senior nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo, Marta Laurienzo, dell'Ufficio relazioni con i donatori, componente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo e Andrea Tornese, consulente, componente del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo.
  Cedo quindi la parola ai nostri ospiti.

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  MARCELA VILLAREAL, Direttrice dell'Ufficio partenariato e rappresentante senior dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. Grazie, presidente e membri della Commissione, per averci invitato. È importante avere questa possibilità di discutere con voi su questi importanti argomenti.
  Come è ben noto, l'argomento dell'Expo 2015 è Nutrire il pianeta, energia per la vita, investe la missione del Polo agroalimentare delle Nazioni Unite presente in Italia. Le tre Agenzie che oggi rappresentiamo costituiscono infatti questo Polo agroalimentare che l'Italia ha voluto ospitare, così come avviene per altri aspetti delle Nazioni Unite, per cui Ginevra ha la responsabilità dei diritti umani e della sanità, e altre tematiche hanno il loro collocamento geografico. Per l'Italia il tema è l'agricoltura e la lotta contro la fame tramite le tre Agenzie con sede a Roma.
  Queste tre Agenzie lavorano insieme con mandati diversi ma complementari per lottare contro la fame e risolvere tutti i connessi problemi dello sviluppo e della povertà rurale. Mentre la FAO è specializzata soprattutto nell'assistenza tecnica, l'IFAD è un fondo che assicura le risorse necessarie per risolvere questi problemi e il Programma alimentare mondiale garantisce gli aiuti alimentari necessari durante le crisi, dove è necessario un intervento immediato. Rappresentano quindi tre punti di vista diversi, che, insieme, sono in grado di dare una risposta concreta ai problemi della fame e della povertà, soprattutto in area rurale.
  Per quanto concerne l'Expo, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto a questo Polo romano di coordinare l'intervento di tutto il sistema delle Nazioni Unite, quindi noi tre, sotto la direzione generale del Direttore generale della FAO, coordiniamo gli interventi di tutte le altre agenzie delle Nazioni Unite (UNICEF, UNESCO, OMS, ma anche tutte le altre minori che probabilmente non avete sentito neanche menzionare).
  A noi sovrintende un Commissario generale nominato da Ban Ki Moon, il funzionario della FAO Eduardo Rojas-Briales, Commissario generale per tutta la partecipazione del sistema delle Nazioni Unite all'Expo. Il contratto di partecipazione è stato firmato dal Commissario generale, Eduardo Rojas, alla presenza del Ministro degli affari esteri italiano, cosa che testimonia l'interesse pubblico italiano e della politica estera italiana.
  In altri Expo le Nazioni Unite avevano un padiglione a parte, separato, che la gente poteva visitare, mentre questa volta sarà completamente diverso: le Nazioni Unite avranno una presenza trasversale in tutto l'Expo, sin dal padiglione zero, il grande padiglione dove quasi tutti i visitatori entreranno e si formeranno un'idea sull'argomento, Nutrire il pianeta, energia per la vita.
  Ci sono poi altri padiglioni specifici su alcuni temi, soprattutto quello della biodiversità, dove saremo presenti. Come sistema delle Nazioni Unite vogliamo sensibilizzare sul problema della fame, che deve essere costantemente ricordato, ma anche mostrare le soluzioni concrete già esistenti.
  Il problema della fame è un problema allarmante, una crisi silenziosa. Sono sicura che abbiate seguito la storia dell'aereo con 240 persone a bordo perché eravamo tutti collegati alle televisioni per vedere cosa succedeva. Non per sminuire la tragicità di questo evento, però la fame nel mondo uccide migliaia di persone al giorno e ha innumerevoli conseguenze come il fatto che mezzo milione di bambini all'anno diventano ciechi per mancanza di vitamina A, problema che si potrebbe risolvere facilmente.
  Il problema della fame che sta uccidendo migliaia di persone sotto i nostri occhi è una catastrofe mondiale, ma purtroppo non riceve l'attenzione necessaria. È comunque possibile sconfiggerla, ed è questo il messaggio che noi vogliamo portare all'Expo 2015, anche se oggi 842 milioni di persone vanno a letto ogni giorno con la fame e non riescono a portare a casa il cibo per i bambini.Pag. 4
  Il numero è elevatissimo, però, se valutiamo il problema in termini di proporzione, si rilevano successi importanti nella storia recente. Negli anni novanta infatti, il 23 per cento della popolazione del pianeta soffriva la fame, mentre oggi questa proporzione si è ridotta al 15 per cento. Siamo quindi lontani dal risolvere il problema, però ci sono stati importanti successi.
  L'obiettivo n. 1 degli obiettivi di sviluppo del millennio è dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame. Questo obiettivo è stato già raggiunto in 38 Paesi prima del 2015, scadenza degli obiettivi di sviluppo del millennio, ed è un grande successo. I nostri calcoli mostrano che da qui al 2015, anno della scadenza, il numero di Paesi che avranno già raggiunto questo obiettivo sarà salito a 62.
  Il messaggio che vogliamo portare all'Expo come punto fondamentale del problema e anche come risposta, giacché gli argomenti della nutrizione, della sostenibilità e della biodiversità saranno sempre presenti, è che la fame si può sconfiggere e abbiamo già le conoscenze necessarie per sconfiggerla. Vogliamo mostrare al mondo come è possibile farlo e diffondere questi messaggi tramite l'iniziativa del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, con la sfida Fame zero, della quale parleranno i miei colleghi.
  Vorremmo impegnarci al massimo affinché questo Expo 2015 sia un grande successo, possa promuovere questi messaggi e coinvolgere tutti i visitatori nel fare qualcosa per risolvere il problema della fame. Tutti noi abbiamo una responsabilità e dobbiamo contribuire a risolvere questo problema, per cui tramite l'Expo vogliamo generare conoscenze e sensibilizzare i visitatori, perché domani ognuno di noi possa contribuire in modo molto più concreto.
  Il nostro grande sogno è che la fame venga sconfitta in tutto il pianeta. Il messaggio è molto chiaro: la fame si deve e si può sconfiggere, e noi mostreremo cosa possa fare ciascuno di noi per perseguire questo obiettivo.

  GARY HOWE, Responsabile del Dipartimento strategia e conoscenza e rappresentante senior del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. La ringrazio, presidente, e ringrazio la Commissione anche per avermi consentito di esprimermi nella mia lingua materna. La collega ha parlato delle forme di cooperazione che possono essere messe a punto con l'Expo di Milano, mentre io vorrei concentrarmi su altri temi importanti per le Nazioni Unite.
  L'Expo rappresenta un'opportunità straordinaria e vorrei sottolineare il termine «opportunità», perché l'esposizione richiamerà l'attenzione del mondo intero su un tema fondamentale per lo sviluppo globale, quello della sicurezza alimentare sostenibile per il pianeta, questione al centro dell'impegno dell'ONU per uno sviluppo sostenibile ed equo, e speriamo che gli Stati membri e l'ONU sottolineino l'importanza di questo tema negli obiettivi di sviluppo sostenibile, che faranno seguito agli obiettivi di sviluppo del millennio concordati nel 2000. Ci auguriamo che l'Expo sia un grande successo e ci impegneremo a fare la nostra parte.
  Desidero ribadire che su questo è impegnato non solo il polo agroalimentare dell'ONU, ma tutto il sistema dell'ONU. Noi parliamo con una sola voce non soltanto nelle agenzie di Roma, ma in tutto il sistema delle Nazioni Unite e abbiamo una visione molto semplice: nel mondo dell'abbondanza nessuno deve avere fame.
  Oggi più di 800 milioni di persone soffrono cronicamente la fame; si tratta di persone indigenti e noi vorremmo che questo numero si riducesse a zero. Riteniamo che questo sia un obiettivo raggiungibile, perché oggi il mondo produce più alimenti pro capite di quanto abbia fatto nella storia e mai prima tante persone hanno avuto accesso a un'alimentazione adeguata.
  Dobbiamo quindi migliorare l'accesso agli alimenti, che devono essere prodotti attraverso un modello di crescita economica che sia inclusivo ed equo e comporti Pag. 5la creazione di attività produttive che consentano alle persone indigenti di acquistare gli alimenti, ma anche di incrementare la produttività gestendo meglio l'impatto del mutamento climatico. Riteniamo che anche in questo caso si tratti di obiettivi realizzabili, che ci garantiranno uno stile di vita migliore e più sostenibile.
  Stiamo appena iniziando a reagire al mutamento climatico, mentre la sfida dell'incremento della produttività e dei redditi in molte aree del mondo è già stata raccolta e molti Paesi sono passati in poco più di una generazione dalla povertà alla fame zero attraverso uno sviluppo inclusivo ed equo.
  Queste conquiste dovrebbero essere realizzate con un impegno globale. Sappiamo che ci sarà un aumento demografico nel mondo, ma non dobbiamo essere preoccupati perché ogni bocca da sfamare sarà accompagnata da un paio di braccia in grado di lavorare e, se queste saranno produttive in modo sostenibile, la nostra visione diventerà realtà. All'interno dell'ONU questa visione si traduce nella sfida Fame zero e noi vorremmo che ogni visitatore uscisse dall'Expo cosciente dell'importanza di questa sfida e del fatto che se si lavora tutti insieme, si riesce a vincere questa sfida.
  Il nostro messaggio si fonda su cinque pilastri: cento per cento di accesso per tutti a un'alimentazione adeguata per tutto l'anno, zero bambini in ritardo di crescita al di sotto dei 2 anni di vita, sistemi alimentari tutti sostenibili, aumento del cento per cento della produttività del piccolo agricoltore, spreco zero degli alimenti.
  I primi due pilastri riguardano l'accesso agli alimenti e i visitatori dell'Expo dovrebbero rendersi conto di come alimenti sufficienti, sicuri e nutrienti debbano essere accessibili per tutti in ogni momento e di come l'alimentazione dei bambini sia una priorità dello sviluppo. Dobbiamo quindi garantire un'offerta alimentare che sia sicura e nutriente, un funzionamento aperto e trasparente dei mercati alimentari, facendo sì che le persone povere abbiano un lavoro e un reddito sufficiente per acquistare il cibo.
  Sarà necessaria in alcuni casi anche l'assistenza alimentare, ma dobbiamo concentrarci per consentire agli indigenti di essere in grado di acquistare lavorando cibi sicuri e nutrienti. Poniamo l'accento sull'alimentazione dei bambini, in quanto sono molto vulnerabili alla mancanza di alimenti soprattutto nei primi mille giorni di vita, cioè tra l'inizio della gravidanza e il loro secondo compleanno.
  Dobbiamo realizzare l'obiettivo Fame zero non solo per questa generazione, ma per tutte le future generazioni. Tutti i sistemi alimentari devono essere sostenibili, possiamo produrre più cibo proteggendo al tempo stesso la biodiversità e l'ambiente. Non si tratta di un obiettivo irrealistico: tecnicamente, è possibile migliorare in misura considerevole sostenibilità e resistenza, ma solo se vengono adottate come obiettivo specifico. Possiamo conciliare l'obiettivo di un'offerta alimentare adeguata e della sostenibilità attraverso un migliore utilizzo delle risorse.
  Gli altri due pilastri riguardano l'adeguata disponibilità alimentare e consistono in un aumento del cento per cento della produttività e del reddito del piccolo agricoltore e uno spreco zero, quindi messaggi molto semplici. È importante investire nei piccoli agricoltori, uomini e donne, perché significa investire nel futuro.
  Tutti abbiamo il nostro ruolo nell'eliminare gli sprechi e le perdite. La maggior parte delle persone che hanno fame vive in Paesi poveri, nei quali la produzione alimentare è dominata dai piccoli agricoltori, che soffrono a loro volta la fame. Se riusciremo ad incrementare la loro produttività, colpiremo direttamente la fame accrescendo a livello globale la disponibilità alimentare.
  Gran parte degli alimenti prodotti non è disponibile per il consumo a causa di perdite e sprechi, riducendo i quali aumenteremmo l'offerta e tutti potrebbero essere coinvolti nel conseguimento di questo obiettivo.Pag. 6
  A monte di questi messaggi c’è un'approfondita analisi, un grande patrimonio di esperienze, ma l'obiettivo dell'ONU è garantire che l'Expo contribuisca a creare cittadini più informati e impegnati. È necessario quindi informare e coinvolgere gli europei con cinque messaggi molto semplici: un'alimentazione sufficiente, sicura e nutriente, deve essere disponibile per tutti in ogni momento; l'alimentazione dei bambini è una priorità per lo sviluppo; tutti i sistemi alimentari devono essere sostenibili, possiamo produrre più cibo tutelando al tempo stesso la biodiversità e l'ambiente; investire nei piccoli agricoltori, uomini e donne, significa investire nel futuro; tutti noi abbiamo la nostra responsabilità nell'eliminare perdite e sprechi.
  Se questi messaggi verranno impressi nella mente della gente, potremo concorrere a creare un contesto in cui le possibilità tecniche possano diventare realtà sociali ed economiche. Abbiamo anche un altro messaggio da condividere attraverso il nostro impegno nell'Expo: le donne sono protagoniste nella lotta contro la fame. La sfida della fame zero può essere raccolta attraverso un impegno inclusivo globale, e questo deve comportare anche la parità di genere, l’empowerment delle donne.
  In ultima analisi, la fame zero dipende dal comportamento delle persone e, se il nostro impegno non includerà le donne, cioè la metà della popolazione mondiale, come partecipanti su un piano di parità, non avremo successo.

  JAIME VALLAURE, Componente senior dell'Ufficio relazioni con i donatori e rappresentante senior del Programma alimentare mondiale (PAM) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. Come illustrato dai miei colleghi Marcela Villarreal e Gary Howe, le questioni e gli argomenti legati al tema centrale dell'Esposizione universale di Milano, Nutrire il pianeta, energia per la vita, investono in misura rilevante la missione delle Nazioni Unite e in particolare delle nostre tre Agenzie.
  All'interno delle macroquestioni della sicurezza alimentare, della nutrizione e dello sviluppo agricolo c’è un altro tema per noi centrale, al quale abbiamo voluto dare un rilievo speciale, affiancandolo ai cinque pilastri della sfida Fame zero. Mi riferisco al ruolo della donna, un ruolo centrale nella nutrizione dei bambini e delle famiglie, ma anche nella produzione di cibo.
  La parità di genere e la valorizzazione delle donne sono due condizioni fondamentali per sradicare la fame e la malnutrizione. Le donne svolgono un ruolo essenziale sia come produttrici di cibo attraverso piccole attività agricole, allevamento e pesca, sia come amministratrici delle risorse naturali. A livello familiare sono le maggiori responsabili dell'accesso al cibo e alla nutrizione, compito che in molte aree rurali comprende attività quali la raccolta dell'acqua, della legna da ardere e di altri prodotti. Le donne sono tuttavia soggette a numerosi ostacoli a causa della disparità nell'accesso ai terreni produttivi, al credito, alla formazione scolastica e professionale, ai mercati e ai processi decisionali.
  Molte donne residenti in contesti rurali, in particolare le piccole proprietarie terriere, dipendono da un'agricoltura di sussistenza ma continuano ad avere un accesso limitato alla terra, all'acqua, ai fertilizzanti e ai semi, al credito e alla formazione. Questa discriminazione non solo rende il loro ruolo nella produzione di cibo molto più difficile di quello che dovrebbe essere, ma viola anche i diritti umani fondamentali e minaccia la sicurezza alimentare collettiva. Se le donne avessero lo stesso accesso alle risorse produttive e le stesse opportunità degli uomini, la produttività e il reddito familiare crescerebbero sensibilmente, così come il livello nutrizionale e di salute del nucleo familiare.
  Un altro aspetto cruciale è quello della protezione delle donne specialmente nelle aree di emergenza come quelle teatro di guerra e di catastrofi naturali, dove aumenta il rischio di tensioni a livello familiare che possono sfociare in violenza domestica. Le donne che vivono in situazioni di emergenza o in aree ad alto tasso di insicurezza alimentare trascorrono gran Pag. 7parte della propria giornata alla ricerca di legna da ardere e sono quindi esposte a un elevato rischio di violenza.
  Il PAM, la FAO, l'IFAD e tutte le altre organizzazioni e agenzie dell'ONU dedicano quindi un'attenzione particolare a questi temi, adottando una strategia di genere nel progettare e mettere in atto i propri progetti. Per citare alcuni esempi di programmi che hanno un focus speciale sulle donne e partendo dall'esposizione al rischio di violenza e dalla protezione delle donne vulnerabili, nel 2009 il PAM ha lanciato il suo programma di accesso sicuro alla legna da ardere e alle energie alternative. Sono nostri partners la Commissione per le donne rifugiate, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, la FAO e il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente.
  Attraverso questo programma forniamo alle donne, in alcuni dei Paesi in cui siamo presenti, combustibile e stufe per cucinare efficienti e non inquinanti. Le donne evitano così di dover trascorrere troppo tempo alla ricerca di legna da ardere e sono meno esposte al pericolo di subire violenza. Allo stesso tempo diminuisce lo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare forestali, e si favorisce la produzione di risorse sostenibili di combustibile. È un progetto di cui andiamo fieri e che abbiamo proposto di inserire nel padiglione zero dell'Expo.
  Un altro esempio è il programma comune gestito dalle agenzie romane dell'ONU insieme a UN Women, l'associazione delle Nazioni Unite per la parità di genere e per la valorizzazione delle donne. Questo progetto ha l'obiettivo di supportare le donne rurali e la loro valorizzazione economica, e sarà realizzato in Etiopia, Guatemala, Kirghizistan, Liberia, Nepal, Niger e Ruanda al fine di garantire l'accesso ai beni primari per le donne e la difesa dei loro diritti.
  Dedichiamo particolare attenzione ai bambini con il programma School Feeding attraverso il quale il PAM fornisce pasti per le mense scolastiche nei Paesi in via di sviluppo. I pasti a scuola non solo forniscono un nutrimento vitale, ma rappresentano anche una rete di protezione sociale per le famiglie povere, che almeno per un pasto sono alleggerite dal peso di dover alimentare i figli. Il programma fa in modo che i bambini e le bambine continuino a frequentare la scuola, garantisce loro un pasto sicuro e dal corretto valore nutritivo, in grado di favorire le loro capacità di apprendimento.
  L'istruzione è uno dei fattori più importanti nel prevenire la violenza sulle donne e la nostra esperienza in molti Paesi dimostra come contribuisca alla diminuzione del numero di matrimoni infantili.
  Come ultimo esempio vorrei citare il progetto Purchase for Progress (Acquisti per il progresso), programma lanciato nel 2008 dal PAM con la FAO e l'IFAD, che sono partner strategici e operativi. Si tratta di un'iniziativa che aiuta i piccoli agricoltori (in particolare le donne) a diventare attori competitivi nel mercato attraverso la produzione di cibo destinato alla vendita e utilizzato, attraverso il rifornimento locale, nei programmi del PAM.
  Rileviamo con piacere che la centralità dei temi legati ai diritti delle donne è stata riconosciuta anche dal Ministero degli affari esteri italiano, che ha promosso il progetto Women for Expo. Riconoscendo che l'Expo 2015 rappresenta una straordinaria occasione per discutere e proporre direttive per affrontare a livello globale le politiche di genere, la direttrice esecutiva del PAM, Ertharin Cousin, ha accettato con piacere l'invito a prendere parte al Comitato internazionale che guida questo progetto.
  Tra le iniziative di Women for Expo vorrei recitare la realizzazione di una «Carta delle donne sulla sicurezza alimentare», a cui le nostre tre agenzie hanno accettato con piacere l'invito a contribuire. Il documento conterrà dieci messaggi fondamentali da lanciare durante l'Expo e i visitatori potranno firmare questa carta delle donne, che sarà poi consegnata alle Nazioni Unite come contributo per l'agenda dello sviluppo del post 2015.
  Vorrei cogliere l'occasione per ricordare che nel 2015 le Nazioni Unite e tutti i Paesi che ne fanno parte saranno impegnati Pag. 8non solo nel definire i prossimi obiettivi di sviluppo, ma anche nel valutare i progressi fatti sui diritti delle donne a vent'anni dalla Conferenza mondiale sulle donne svoltasi a Pechino nel 1995.
  I progetti sul campo che ho citato sono solo una parte delle numerose attività che il PAM, l'IFAD, la FAO e tutte le altre agenzie dell'ONU portano avanti per raggiungere l'obiettivo della sfida Fame zero. Nel nostro ruolo di Agenzie capofila stiamo promuovendo tra tutte le Agenzie del sistema ONU la partecipazione alla competizione per le buone pratiche nel campo della sicurezza alimentare lanciata dall'Expo. Siamo infatti convinti di avere tutte le carte in regola per poter dimostrare l'efficacia dei nostri progetti e ottenere ulteriore visibilità nel padiglione zero, dove saranno proiettati film dedicati alle cinque migliori buone pratiche.
  Con questo mio intervento spero di avervi fornito informazioni utili per completare il quadro della nostra partecipazione all'Esposizione universale di Milano, alla quale auguriamo un grande successo.

  PRESIDENTE. Grazie. Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  FRANCO BORDO. Grazie, presidente, e grazie per le vostre relazioni, da cui apprendo con piacere che avete già raggiunto un elevato livello di preparazione all'evento. Vorrei chiedervi se le organizzazioni che rappresentate siano soddisfatte della relazione con il Parlamento e con il Governo italiano e con gli altri soggetti istituzionali (regione Lombardia, comune di Milano) o abbiate qualcosa da segnalare a questa Commissione per migliorarla ulteriormente.

  MINO TARICCO. Anch'io ringrazio per l'articolata relazione sul percorso che le Agenzie stanno compiendo in vista dell'Expo e sul lavoro già predisposto, che denota un'approfondita riflessione sulle tematiche.
  Mi pare di cogliere che le Nazioni Unite abbiano affidato alle vostre tre agenzie un ruolo di coordinamento dell'attività che porterete avanti all'interno dell'Expo. Vorrei sapere se parallelamente vi sia una riflessione dei governi dei paesi membri su queste tematiche, ovvero se questo lavoro sia stato appaltato alle agenzie o dietro ci sia una riflessione dei paesi.

  PAOLO COVA. Ringrazio gli auditi e vorrei porre l'attenzione sul tema delle commodity che considero un aspetto importante per la gestione degli alimenti e dei prodotti agricoli e soprattutto per la sopravvivenza dei piccoli agricoltori.
  Questo sistema di speculazione finanziaria sui mercati mondiali per quanto riguarda gli alimenti e i prodotti agricoli porta alla morte dell'agricoltura e dei piccoli agricoltori soprattutto nei piccoli paesi in via di sviluppo e in nazioni come la nostra.
  È necessario garantire l'accesso al cibo a prezzi controllati, mentre le speculazioni portano a continue variazioni. Vorrei sapere quindi quale riflessione abbiate fatto su questo, come i vari paesi e le Nazioni Unite intervengano su questo tema e se sia stata considerata l'ipotesi di porre un limite per giungere all'obiettivo di nutrire il pianeta.

  SUSANNA CENNI. Ringrazio di cuore gli auditi perché quella di oggi è stata sicuramente una delle audizioni che più ci ha dato un senso pieno del rilievo del tema scelto per l'Expo 2015, evidenziando i temi che ruotano attorno alla questione del cibo e della possibilità di nutrire il pianeta e quale legame ci sia fra il modello di sviluppo del pianeta e la fame.
  Credo che gli obiettivi che rappresenterete pienamente all'Expo non solo abbiano a che fare con la crescita della qualità della vita nei Paesi in via di sviluppo, ma siano in grado di accrescere la qualità del vivere e dell'ambiente.
  Non ricordo esattamente i dati aggiornati, ma credo che ormai il numero dei bambini obesi nelle economie occidentali superi addirittura il numero dei bambini che hanno difficoltà ad accedere al cibo. Ritengo quindi che le distorsioni di questo Pag. 9modello di sviluppo siano sotto gli occhi di tutti.
  Vorrei porvi due domande. La prima riguarda un passaggio della signora Villarreal sul tema della quantità di cibo e della produttività agricola. Leggendo le relazioni dei vari appuntamenti che la FAO si è data sui programmi fondamentali e sugli Obiettivi del millennio, si constata come in alcuni anni sia stata rivolta una particolare attenzione all'utilizzo di OGM finalizzata all'aumento della produttività, mentre ho notato, con compiacimento, una correzione di rotta negli ultimi anni, anche alla luce dei risultati tutt'altro che positivi prodotti in alcuni Paesi dall'ingresso di sementi geneticamente modificate. Mi riferisco alle grandissime tensioni prodotte in India e in realtà del continente africano.
  Condivido la sottolineatura dell'esigenza di sostenere i piccoli agricoltori, dotando soprattutto le donne nei paesi in via di sviluppo degli strumenti necessari per diventare agricoltori. Vorrei sapere se alla luce della vostra riflessione possiate fornire dei suggerimenti su quelli che saranno i grandi strumenti di programmazione delle politiche agricole.
  Sta infatti partendo la nuova programmazione agricola comunitaria, ma anche negli Stati Uniti sono state recentemente messe a punto nuove normative, quindi vorrei chiedervi se riteniate che questi strumenti vadano bene così o se, alla luce dei grandi obiettivi che dovranno riguardarci tutti, necessitino di alcune correzioni.
  Desidero esprimere apprezzamento per la vostra riflessione sul legame profondo fra la condizione delle donne, la produzione di cibo e la sconfitta della fame. Considero questo uno degli obiettivi strategici e credo che il lavoro che l'allora ministro Bonino ha fatto varando Women for Expo sia stato lungimirante, anche perché questa rete è aperta alle varie professionalità, ai vari saperi, alle conoscenze, ma anche a donne comuni che vogliano dare un contributo, quindi sarà molto interessante vedere quali lavori l'Expo potrà produrre in questa direzione. Grazie.

  GIORGIO ZANIN. Mi unisco alla riflessione dell'onorevole Cenni sull'orizzonte di significato che avete aperto rispetto a questa manifestazione. Vorrei soffermarmi sul tema della responsabilità, che è uno degli obiettivi che avete dichiarato per quanto riguarda il vostro percorso e per rendere tutti i cittadini più coinvolti e responsabili.
  Sul tema della responsabilità due aspetti appaiono fondamentali, da un lato in termini di solidarietà, dall'altro in termini di giustizia, due riferimenti ineliminabili e probabilmente congiunti. La solidarietà richiamerà una parte di visitatori che sono in condizioni di esprimerla, ma può esprimersi anche attraverso canali che non sono chiari, quindi forse una precisazione da questo punto di vista sarebbe opportuna.
  Sono molto preoccupato perché, nonostante gli obiettivi largamente raggiunti (i dati dimostrano che possiamo portare a casa il «va già meglio» e il 2015 è ormai prossimo), è necessario affrontare due grandi questioni rispetto all'obiettivo fame zero per evitare che la manifestazione si trasformi in un «salotto» del mondo occidentale con risultati poco apprezzabili.
  La prima questione è rappresentata dal tema dell'acqua, sfida planetaria che vede un conflitto aperto e serratissimo innanzitutto sul tema della proprietà e dunque dell'accesso. In Italia abbiamo avuto la sfida referendaria del 2011 ma si tratta di una sfida globale, in quanto in Grecia siamo nelle stesse condizioni, in questi giorni c’è stata la giornata mondiale, per cui vi chiederei un elemento aggiuntivo su questo tema.
  La seconda questione è sottesa all'insieme della nostra riflessione, laddove il varo di obiettivi così ambiziosi non può che portarci a esprimere giudizi sul valore fondamentale che la politica deve avere nel merito delle vicende che riguardano il libero mercato. Credo che, anche su questo, potreste indicarci quali strumenti avete immaginato, mentre sul tema della giustizia questo chiama in causa le responsabilità della politica.Pag. 10
  Il vostro osservatorio sovranazionale non è l'unico perché c’è anche quello dell'Unione europea e di realtà sovranazionali ad altri livelli. Poiché le multinazionali operano in contesti che permettono loro una libertà di azione difficilmente controllabile, ritengo che questo sia uno dei temi che nella sfida Fame zero debba essere posto sul piatto.

  FRANCO BORDO. Vorrei porre un'ulteriore domanda. Ho apprezzato il passaggio rispetto alla necessità di aumento della produzione di cibo a livello mondiale nel rispetto della biodiversità e vorrei sapere se abbiate forme di interlocuzione o di pressione perché venga introdotta nell'ambito degli interventi dell'Expo l'utilizzo dei prodotti OGM.

  PAOLO PARENTELA. Ringrazio anch'io gli auditi per la loro relazione, perché, pur ribadendo il concetto espresso dal nostro Gruppo parlamentare sull'Expo, criticando che un progetto come Nutrire il pianeta si realizzi cementificando del suolo agricolo, le tematiche che avete espresso sono ampiamente condivisibili.
  Riteniamo che la fame nel mondo si possa risolvere puntando sulla sovranità alimentare dei popoli e vorrei sapere se abbiate preso in considerazione alcune pratiche che si stanno diffondendo nel nostro e in altri Paesi, ovvero a modelli sostenibili come l'acquaponica, l'idroponica e la permacultura.
  Riguardo all'accesso alla terra, riallacciandomi alle domande dei colleghi, vorrei conoscere la vostra posizione riguardo agli OGM, ricordando che il nostro Parlamento lo scorso anno ha espresso all'unanimità la propria contrarietà, e alla questione dell'accesso all'acqua e ai semi, laddove si dovrebbe realizzare un libero scambio di semi rispettando le sementi tradizionali.
  In merito all'istruzione, consideriamo fondamentale puntare tutto sull'accesso alla rete Internet, che garantirebbe l'accesso alla conoscenza e all'informazione per applicare metodi sostenibili, approcciare le culture e apprendere in tempo reale notizie meteorologiche. Crediamo che l'accesso alla rete possa dare un ottimo contributo a tutte le popolazioni che vorranno puntare sulla sovranità alimentare.
  Per quanto riguarda la legna da ardere, diverse metodologie vengono adottate soprattutto nei Paesi del Terzo mondo, per cui vorrei sapere se abbiate preso in considerazione l'utilizzo delle cucine solari.

  PRESIDENTE. Do quindi la parola agli auditi per la replica, ricordando loro che su eventuali questioni puntuali che richiedano un particolare approfondimento potranno successivamente fornire risposte in forma scritta.

  MARCELA VILLAREAL, Direttrice dell'Ufficio partenariato e rappresentante senior dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. Vi ringrazio veramente di questi interventi molto interessanti e di queste domande a cui non credo di poter rispondere in dettaglio perché si tratta di argomenti molto complessi, però vorrei dare almeno un'idea generale.
  Per quanto riguarda i rapporti con i Paesi e l'eventuale riflessione al loro interno, tutti i nostri Paesi membri parteciperanno all'Expo, alcuni Paesi hanno già espresso la volontà di esporre nei loro padiglioni il lavoro che le Nazioni Unite stanno facendo all'interno di ogni Paese.
  La riflessione interna di ogni Paese verrà quindi espressa in padiglioni a parte per quanto concerne i Paesi che hanno un loro padiglione, mentre altri sono dentro i cluster, quindi, ad esempio, dentro il padiglione caffè o il padiglione spezie. Ci stiamo confrontando con loro per assicurarci che i successi ottenuti nei singoli Paesi siano visibili nei loro padiglioni. La risposta è quindi che esiste una riflessione anche a livello di singolo paese.
  Questo è anche l'anno internazionale dell'agricoltura familiare, cui è dedicato un capitolo all'interno della politica comune europea, la PAC. Vogliamo quindi sviluppare una discussione a livello mondiale sulle politiche in grado di supportare l'agricoltura Pag. 11familiare, perché abbiamo potuto constatare come al suo interno si preservi meglio la biodiversità.
  Numerose conoscenze vengono trasmesse dai genitori ai figli in un contesto di agricoltura familiare, che nutre circa il 70 per cento del pianeta. Questa riflessione per individuare le politiche che sostengano l'agricoltura familiare verranno portate anche all'Expo per mostrare a tutti le buone pratiche in termini di politiche con l'accento sui modelli sostenibili.
  È vero che oggi esiste una produzione sufficiente per il fabbisogno alimentare di tutti gli abitanti del pianeta, ma tuttavia più di 800 milioni di persone soffrono la fame, per cui da qui al 2050 dovremo aumentare la produzione agricola non meno del 60 per cento. Questo deve essere fatto in modo sostenibile, altrimenti andremo contro i nostri interessi.
  Vogliamo giustamente utilizzare l'Expo anche per evidenziare la tematica dell'acqua, laddove oggi l'agricoltura consuma il 70 per cento delle risorse idriche per uso umano. Il mondo ha bisogno di risposte chiare e concrete su come utilizzare al meglio l'acqua e porteremo all'Expo questo argomento perché esistono esperienze interessanti per ridurre al minimo l'uso dell'acqua e preservarla anche in futuro.
  Il nostro rapporto con l'Italia e con il Governo italiano si realizza tramite la rappresentanza permanente del Governo italiano presso le nostre Agenzie, abbiamo ottimi rapporti e vorrei cogliere l'opportunità per ringraziare l'Italia che è molto generosa nell'ospitare queste tre agenzie delle Nazioni Unite. Anche in relazione all'Expo i vostri rappresentanti sono stati sempre presenti, molto positivi e desiderosi di impegnarsi perché questo rapporto si esplichi al meglio.
  L'Expo rappresenta chiaramente una priorità per il Governo italiano, che quindi desidera che la presenza delle Nazioni Unite arricchisca i visitatori mostrando questa esperienza sostenibile, queste risposte concrete a tanti dei problemi oggi sollevati.

  GARY HOWE, Responsabile del Dipartimento strategia e conoscenza e rappresentante senior del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. Molto rapidamente, due questioni, libero mercato e organizzazione dei mercati e OGM. Dalla crisi del 2008 l'ONU si è occupata della volatilità e dell'aumento dei prezzi, cercando di mettere a punto una strategia coerente.
  In primis vogliamo occuparci dello squilibrio tra domanda e offerta, che è una delle cause fondamentali della volatilità dei prezzi, per cui è importante aumentare la produzione alimentare. Questa strategia ha avuto successo e oggi lo squilibrio evidenziato nel 2008 tra domanda e offerta si è sensibilmente ridotto, quindi è diminuito il margine per la speculazione.
  A questo si è aggiunto un grande investimento nella trasparenza e nella connettività dei mercato a livello di Paese. Abbiamo investito molto in infrastrutture per collegare i produttori con i mercati, abbiamo investito molto nella diffusione di informazione sui mercati e (e qui mi ricollego alle multinazionali) nell'aiutare i piccoli agricoltori a organizzarsi per controbilanciare la loro posizione svantaggiata sul mercato.
  Queste sono state le nostre priorità di investimenti. Un'altra iniziativa è stata lanciata dal G20 con il sostegno dell'ONU e ha riguardato la messa a punto di un sistema informativo globale sui mercati, che contiene dati sulla produzione e i prezzi dei principali alimenti. Questo sistema AMIS (Agricultural market information system) è incardinato presso la FAO, finanziato dall'ONU ma è regolato dal G20 e ci consente di avere un preallarme sui problemi dei prezzi.
  Se vediamo dei segnali negativi sul fronte dei prezzi in una fase preliminare, possiamo consigliare ai Governi di rispondere in maniera più tempestiva di quanto avvenuto nel 2008.
  L'ONU non si occupa direttamente di OGM, ma cura piuttosto le esigenze dei piccoli produttori in particolare. Riteniamo Pag. 12che il divario rispetto al potenziale produttivo dei piccoli agricoltori sulla base delle tecnologie convenzionali sia così ampio che occorre concentrarsi su queste tecnologie convenzionali, vale a dire migliorare l'uso delle acque, l'uso dei fertilizzanti e lo sviluppo delle varietà.
  Non abbiamo una posizione politica a favore o contro gli OGM, ma sappiamo che è possibile aumentare considerevolmente la produzione senza dare necessariamente impulso alla base tecnologica dei piccoli agricoltori.
  C’è un motivo specifico a giustificazione di ciò: per avere accesso agli organismi geneticamente modificati, i piccoli agricoltori dovrebbero acquistare le sementi dalle multinazionali e questo richiederebbe regimi creditizi e sistemi di mercato più complessi di quelli disponibili per i piccoli agricoltori nei paesi meno sviluppati. Ci concentriamo quindi sulle tecnologie tradizionali, cercando di garantire che i piccoli agricoltori in questi paesi abbiano accesso alle tecnologie come i piccoli agricoltori europei.
  Si tratta comunque di temi molto ampi e credo che gli altri colleghi vorranno aggiungere qualcosa.

  JAIME VALLAURE, Componente senior dell'Ufficio relazioni con i donatori e rappresentante senior del Programma alimentare mondiale (PAM) nel gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sull'Expo. Solo un paio di cose molto brevi.
  Per quanto riguarda il lavoro delle Nazioni Unite sulle direttive per migliorare le cose nei vari paesi, questo è un ruolo che le Nazioni Unite hanno ricoperto costantemente perché l'appoggio ai paesi in via di sviluppo si è tradotto in un ruolo di influenza sulla legge, cosa molto importante anche per garantire che i paesi abbiano una rete di sicurezza, safety net per i più poveri, senza la quale è molto difficile andare avanti.
  La seconda riflessione riguarda le donne, tema assolutamente vitale per tutti noi. Come Nazioni Unite riteniamo che senza un ruolo capitale delle donne, un nuovo ruolo riconosciuto da tutti, soprattutto nell'aree rurali e nelle società più povere, questo sviluppo non potrà realizzarsi.
  Iniziative come Women for Expo e altre alle quali stiamo lavorando sono fondamentali perché temi come la fame e il cibo coinvolgono profondamente il ruolo della donna nel controllo di questo sviluppo, il suo protagonismo.

  PRESIDENTE. Mi associo ai ringraziamenti dei colleghi, perché il vostro contributo è stato molto prezioso e ha toccato aspetti che fino ad oggi non erano emersi all'interno dell'indagine conoscitiva che la Commissione ha voluto promuovere in previsione dell'Expo. Li approfondiremo per poi approvare un documento finale che tenga conto del vostro contributo.
  Nel ringraziare i nostri ospiti, dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.20.