XVII Legislatura

XIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Mercoledì 13 settembre 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Sani Luca , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE ASSICURAZIONI CONTRO LE AVVERSITÀ ATMOSFERICHE IN AGRICOLTURA

Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici (ANIA).
Sani Luca , Presidente ... 3 
Di Falco Luigi , Responsabile Servizio Vita Welfare e Servizio Danni dell'ANIA ... 3 
Sani Luca , Presidente ... 6 
Taricco Mino (PD)  ... 7 
Gallinella Filippo (M5S)  ... 7 
Sani Luca , Presidente ... 7 
Di Falco Luigi , Responsabile Servizio Vita Welfare e Servizio Danni dell'ANIA ... 7 
Sani Luca , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione depositata dai rappresentanti dell'ANIA ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista: MDP;
Alternativa Popolare-Centristi per l'Europa-NCD: AP-CpE-NCD;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile: SI-SEL-POS;
Scelta Civica-ALA per la Costituente Liberale e Popolare-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE;
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Civici e Innovatori PER l'Italia: Misto-CIPI;
Misto-Direzione Italia: Misto-DI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-UDC-IDEA: Misto-UDC-IDEA;
Misto-Alternativa Libera-Tutti Insieme per l'Italia: Misto-AL-TIpI;
Misto-FARE!-PRI-Liberali: Misto-FARE!PRIL;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LUCA SANI

  La seduta comincia alle 15.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici (ANIA).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle assicurazioni contro le avversità atmosferiche in agricoltura, l'audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici (ANIA).
  Ringrazio i nostri ospiti per aver accolto l'invito della Commissione. Sono presenti: Luigi Di Falco, Responsabile Servizio Vita Welfare e Servizio Danni dell'ANIA, e Augusta Ippoliti dell'Ufficio relazioni con il Parlamento.
  Do la parola al nostro ospite, il dottor Di Falco.

  LUIGI DI FALCO, Responsabile Servizio Vita Welfare e Servizio Danni dell'ANIA. Signor presidente e onorevoli deputati, innanzitutto vi ringraziamo per aver invitato l'Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici a quest'audizione.
  Siamo consapevoli del fatto che si tratta di un'indagine importante, soprattutto alla luce degli eventi atmosferici che negli ultimi mesi hanno colpito il settore agricolo, nonostante l'Italia preveda già un sistema di protezione dei rischi agricoli attraverso un fondo apposito e, oltre a misure di incentivazione per le coperture assicurative, anche interventi compensativi e di ripristino per le attività agricole.
  Alla luce del fatto che la situazione del nostro Paese vede ancora una relativa sottoassicurazione, cioè un'assicurazione su livelli ancora non così diffusi, concordiamo pienamente con l'opportunità dell'indagine di verificare quali siano i motivi ostativi a una maggiore diffusione delle coperture e sarà nostra cura anche proporre delle possibili soluzioni.
  Da questo punto di vista, abbiamo predisposto il nostro contributo in un documento, che lasciamo agli atti e che mi appresto qui a illustrare in maniera sintetica.
  Non mi dilungo sul fatto che le assicurazioni in Italia abbiano raggiunto in via generale uno sviluppo di tutto riguardo, essendo quello italiano il quarto settore assicurativo in ambito europeo.
  Solo per dare qualche cifra, posso dire che i nostri investimenti hanno ormai superato i 700 miliardi di euro, investiti per lo più nell'economia italiana, e che, con riferimento al 2015, abbiamo erogato quasi 150 miliardi di euro di prestazioni ad assicurati, beneficiari e danneggiati.
  Si tratta di un mercato aperto a soggetti economici esteri. Tant'è vero che circa un terzo delle imprese italiane fa capo a tali soggetti. Tale mercato è aperto dal punto di vista anche dei canali distributivi, diversificati tra sportelli bancari e postali, agenti e broker assicurativi, canali diretti e consulenti finanziari.
  Soprattutto nell'ambito delle assicurazioni sulla vita e delle RC Auto, se è vero, Pag. 4per ovvi motivi di obbligatorietà, che l'assicurazione è piuttosto diffusa, non è tale la situazione per le assicurazioni contro i danni, con riferimento a danni non obbligatori e tipicamente a copertura sia di persone sia di beni. Questo livello di diffusione in via generale è inferiore a quello che di norma caratterizza i Paesi europei con cui di solito ci confrontiamo, anche con riferimento ai rischi agricoli, nonostante le agevolazioni presenti in Italia per il ricorso all'assicurazione, come dicevo.
  In Italia, già da tempo, lo strumento assicurativo è il principale strumento di protezione per i rischi agricoli. Da molti anni, esistono forme di agevolazione che hanno trovato un quadro unitario nel 2004, quando, con il decreto legislativo n. 102, sono state istituite, oltre a un Fondo di solidarietà nazionale, anche precise misure di agevolazione in termini di contributo rispetto ai premi assicurativi pagati dagli agricoltori.
  Tali misure incentivano gli agricoltori ad assicurarsi e prevedono che l'agricoltore sia rimborsato fino all'80 per cento dei premi pagati in caso di danni superiori al 30 per cento della produzione o fino al 50 per cento per avversità che provocano danni inferiori da questo punto di vista.
  Questo assetto ha sicuramente contribuito, dal 2004, quindi dall'introduzione di questa nuova norma, a oggi, ad aumentare la diffusione delle assicurazioni. Tant'è vero che, se misuriamo i valori assicurati dal 2003 al 2014, c'è stato un incremento del 133 per cento, che ovviamente si è riflesso anche sui premi versati.
  Tuttavia, se restringiamo la fotografia e l'analisi agli ultimi anni, dobbiamo dire e osservare che si è assistito, secondo i dati dell'ISMEA, a un decremento dei valori assicurati, da 7,9 miliardi di euro del 2014 a 7,1 del 2016. Inoltre, il numero di aziende assicurate è sceso, dal 2015 al 2016, di 8.000 unità.
  Ora, se questo in parte si può spiegare con ragioni endemiche del settore agricolo, come la dinamica negativa dei prezzi, ci sono sicuramente altre criticità che potrebbero essere a nostro parere risolte con interventi mirati. Rispetto agli obiettivi, fissati dall'Unione europea, di coprire almeno il 50 per cento delle aziende agricole, il gap di protezione esistente nel nostro Paese è elevato poiché solo il 20-25 per cento del bacino potenziale è assicurato. Si tratta di una situazione in cui, sostanzialmente, meno della metà delle aziende assicurabili sono effettivamente assicurate.
  Questa situazione è ancora più delicata se consideriamo che, in realtà, ad assicurarsi sono soprattutto le aziende agricole più strutturate e organizzate, mentre le aziende medio-piccole soprattutto concentrate nel sud del Paese hanno livelli di copertura molto bassi.
  Da questo punto di vista, c'è la tendenza a una ulteriore divaricazione di queste percentuali: le aziende agricole del settentrione sono assicurate per l'86 per cento dei valori assicurati complessivi, mentre nel meridione si assiste a una tendenza al ribasso della diffusione della copertura, che ormai si attesta su pochi punti percentuali, rispetto a un pur contenuto 14 per cento del totale raggiunto solo pochi anni fa, nel 2010.
  Prima di venire alle nostre proposte conclusive per risolvere queste criticità, diamo riscontro anche a una richiesta del programma dell'indagine con la quale la Commissione ha espresso l'esigenza di approfondire la conoscenza dei meccanismi di funzionamento delle polizze agevolate.
  In sintesi, possiamo dire che innanzitutto, rispetto all'ordinario sistema che caratterizza il settore assicurativo, cioè un rapporto diretto tra impresa di assicurazione e assicurato, nell'ambito dei rischi agricoli, in realtà, c'è un terzo soggetto, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che è preposto all'erogazione e al controllo dei contributi erogati agli agricoltori.
  Questa triangolazione peraltro caratterizza la maggior parte dei Paesi dell'Unione europea e anche gli stessi Stati Uniti.
  Questo contributo pubblico è disciplinato da un primo passaggio di carattere generale, che è il Piano assicurativo agricolo nazionale, in cui, ogni anno da parte dello stesso Ministero, sono dettagliati: l'entità del contributo pubblico sui premi; i Pag. 5parametri per poter accedere al contributo; il dettaglio delle aree geografiche, delle colture, delle coltivazioni assicurabili e delle avversità che possono colpire l'oggetto dell'assicurazione.
  C'è un primo passaggio nazionale e poi c'è un complesso processo di accesso all'assicurazione da parte della singola azienda agricola, che deve predisporre, in coerenza con il piano nazionale, un piano individuale su base locale, requisito necessario per accedere al contributo dell'assicurazione.
  Questo è un punto critico sul quale, tra poco, mi permetterò di tornare.
  Per il resto, una volta che l'assicurazione abbia in qualche modo avuto effetto, i rapporti tra i vari soggetti coinvolti, quali le aziende agricole e i consorzi di difesa (modalità nella quale spesso le aziende agricole si associano per convenzionarsi con le imprese di assicurazione), e tutti i rapporti, sia informativi e documentali (gestionali) sia monetari (pagamenti di premi e prestazioni tra le imprese e le aziende agricole assicurate), hanno raggiunto una prassi del tutto consolidata e senza eccessive criticità.
  Ci sono particolarità legate a cicli di vita delle coltivazioni e al pagamento dei premi delle prestazioni che in qualche modo derivano da queste periodicità specifiche del settore agricolo, ma, per il resto, dal punto di vista dei rapporti tra assicurati e imprese, il tutto si muove secondo processi ordinati, senza eccessive criticità, secondo quanto ci consta, e senza arretrati sui rispettivi impegni, cioè il pagamento dei premi o delle prestazioni da parte nostra.
  Tuttavia, non nascondiamo, come la stessa indagine sottolinea, che esistono delle criticità in ordine alle stesse polizze agevolate.
  Lo stesso programma dell'indagine evidenzia come vi sia un problema di complessità burocratica, che poi determina anche ritardi nel pagamento dei contributi agli agricoltori, pur non determinando ritardi su ciò che riguarda il contratto assicurativo di per sé.
  C'è anche un problema di mancata consapevolezza degli agricoltori delle opportunità offerte dal sistema che opportunamente è stato introdotto in Italia, il sistema di protezione e di agevolazione degli agricoltori. Non si conoscono adeguatamente le opportunità offerte dal settore assicurativo e le agevolazioni riconosciute nel caso in cui gli agricoltori accedano alle assicurazioni agevolate.
  Mi avvio ora a indicare le criticità e le nostre proposte possibili per migliorare, a nostro modo di vedere, il sistema.
  Secondo il piano recepito dall'Italia, come da tutti i Paesi dell'Unione europea, a seguito della normativa comunitaria, la politica agricola comune prevede una serie di passaggi che vanno appunto dall'obbligo di prevedere un piano individuale per potersi assicurare e accedere poi al contributo fino ai flussi previsti tra i molti soggetti coinvolti, quali, oltre al Ministero, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e i Centri di assistenza agricola, ai quali gli agricoltori devono rivolgersi per predisporre il piano individuale.
  Talvolta, i ritardi nei passaggi che spettano a questi singoli soggetti, anche nell'emanare direttive e indicazioni, fanno sì che, in un sistema disegnato adeguatamente con passaggi articolati che vanno nella direzione di proteggere effettivamente gli agricoltori, poi si determinino delle inefficienze e dei ritardi, quindi, da parte degli agricoltori, anche incomprensioni o aspettative sull'assicurazione che non vengono soddisfatte.
  Da questo punto di vista, la nostra prima proposta va nella direzione di semplificare i processi relativi all'acquisizione dell'assicurazione.
  Con riferimento al requisito per cui la stipula dell'assicurazione debba essere obbligatoriamente preceduta dal piano assicurativo individuale, il nostro parere è che il contratto assicurativo debba essere slegato da questo requisito, che rimane fondamentale e necessario per ottenere il contributo.
  In termini di processo, a nostro parere, il fatto che l'agricoltore debba obbligatoriamente presentare il piano individuale, che eventualmente può non essere pronto perché ci sono tardivi rilasci di indicazioni Pag. 6da parte dei soggetti istituzionali coinvolti, determina una farraginosità nel processo che scoraggia i singoli agricoltori rispetto alla propensione all'assicurazione.
  Fatto salvo che è necessario ed è giusto che ci sia il documento, proponiamo di svincolare il piano individuale rispetto al contratto di assicurazione.
  Sempre in un'ottica di semplificazione, rispetto ai flussi informativi previsti, con centralità del SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale), qualora si intendesse, anche da questo punto di vista, intervenire per semplificare i flussi informativi previsti da diversi soggetti, che sono anch'essi oggetto talvolta di complessità, ovviamente siamo disponibili, come associazione, a individuare, congiuntamente agli altri soggetti coinvolti, soluzioni condivise.
  C'è un'altra criticità che a nostro parere, una volta risolta, potrebbe migliorare la propensione all'assicurazione: le agevolazioni previste sono ovviamente opportune, ma sono disegnate in maniera talvolta eccessivamente standardizzata.
  Mi riferisco al fatto che l'erogazione dei contributi è legata alla presenza di rischi e alla destinazione di singole coltivazioni, colture o zootecnie, che sono talvolta eccessivamente standardizzate rispetto all'articolazione del settore agricolo che caratterizza il nostro Paese: tale articolazione, come sapete, presenta una notevole diversificazione di realtà in funzione delle diverse aree geografiche.
  Da questo punto di vista, a nostro parere, sarebbe opportuno rendere più flessibile il sistema di riconoscimento dei contributi, che, allo stato, ci risulta, anche a detta degli stessi agricoltori, eccessivamente uniforme.
  Proponiamo che l'erogazione di incentivi possa essere più modulabile, prevedendo, per esempio, misure di contribuzione diversificate o quella che citavo in precedenza sul contributo previsto unitariamente e con percentuali prefissate.
  Da questo punto di vista, si potrebbe prevedere una maggiore flessibilità per soddisfare esigenze contingenti, sia nel tempo sia nell'area geografica, del settore agricolo nel suo complesso.
  Per concludere, a nostro parere, il perseguimento di una maggiore diffusione assicurativa va indubbiamente legato a un'azione informativa incisiva che abbia il Ministero stesso come figura e soggetto di riferimento.
  Da questo punto di vista, riteniamo che, stando alla sottoassicurazione che caratterizza le aziende agricole, quest'azione informativa vada maggiormente indirizzata verso le aziende agricole medio-piccole e le aree geografiche che sono, come si diceva, soprattutto concentrate nel meridione, dove si assiste a una propensione all'assicurazione particolarmente contenuta.
  Rispetto all'obiettivo di un'eventuale campagna informativa o di azioni volte a rendere consapevoli gli agricoltori degli strumenti assicurativi disponibili e degli incentivi a loro legati, com'è ovvio, l'associazione si rende disponibile, con le proprie competenze, anche a strutturare messaggi corretti sugli strumenti emessi dalle nostre imprese.
  In definitiva, signor presidente e onorevoli deputati, abbiamo qui voluto illustrare le ragioni per cui, con riferimento alle avversità atmosferiche in agricoltura, il sistema di protezione che caratterizza il nostro Paese ha avuto indubbiamente il merito di proteggere in parte gli agricoltori e il sistema agricolo del Paese.
  Negli ultimi anni, da questo punto di vista, assistiamo in parte a criticità che possono essere mitigate e in parte a criticità sulle quali, essendo queste legate a situazioni contingenti, non possiamo intervenire. Alcuni interventi mirati, fermo restando l'impianto che condividiamo, a nostro parere, possono migliorare la diffusione dell'assicurazione, quindi la protezione del settore agricolo.
  Confermiamo, in chiusura, che siamo disponibili ad approfondire ulteriormente le nostre proposte con la stessa Commissione e con tutti i soggetti interessati e auspichiamo che comunque esse possano essere poste in atto e realizzate per ridurre la vulnerabilità del settore agricolo e favorirne lo sviluppo sostenibile.
  Grazie ancora della vostra attenzione.

  PRESIDENTE. Grazie a lei. Pag. 7
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  MINO TARICCO. Ho solo due questioni molto sintetiche da porre.
  In primo luogo, vorrei chiedere se, sulle proposte che ci avete adesso articolato a voce, è possibile avere in un documento qualche indicazione scritta che ci aiuti a meglio ragionare nel merito della questione.
  In secondo luogo, vorrei sapere che tipo di interlocuzione in questi mesi avete avuto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

  FILIPPO GALLINELLA. Ringrazio gli auditi, che, in ultimo, hanno detto di essere disponibili ad approfondire quanto esposto. In merito, vorrei porre alcune domande.
  Vorrei sapere qual è stato nel 2016 il premio pagato alle assicurazioni e qual è stato il valore risarcito al Paese, possibilmente acquisendo anche lo storico.
  Vorrei sapere se c'è uno storico sulle differenze per regioni, anche per capire come queste si muovono.
  Lei ha parlato di polizze monorischio e multirischio. Ora, vorrei sapere se tali polizze sono equamente distribuite in tutte le regioni oppure se, per esempio, in alcune zone le monorischio non si fanno oppure si fanno solo le multirischio. Lo chiedo perché anche questo potrebbe essere un discriminante alla possibilità di fare assicurazioni: magari è ricorrente solo una calamità, quindi ci si chiede perché fare le multirischio.
  Si è parlato di fare informazione. Ora, sicuramente sarà compito delle istituzioni farla, ma vorrei sapere se anche le compagnie assicurative fanno informazione in qualche maniera. Io ne conosco solo alcune e vorrei sapere come fanno le compagnie assicurative a far conoscere agli agricoltori eventuali polizze, se queste lo fanno attraverso i consorzi oppure tramite le CAA e quali sono gli strumenti usati per promuoverle.
  Sulla copertura assicurativa cui ha accennato durante la sua introduzione, vorrei sapere se può fornirci qualche dato diversificato per regione, magari con uno storico. Probabilmente sovrapporlo all'andamento dei prezzi di determinate culture potrebbe incidere sulla possibilità per l'agricoltore di fare un'assicurazione nell'anno successivo. Non so se è possibile fare, vista la normativa comunitaria, polizze pluriennali, in modo tale che magari queste si svincolino un po’ dall'andamento dei prezzi nell'anno. Lo dico perché anche questo può essere un deterrente.
  Vorrei sapere se potrebbero rappresentare un deterrente per la diffusione delle polizze i continui annunci – noi li abbiamo sentiti – circa la possibilità di utilizzare il Fondo di solidarietà nazionale anche per quello che è assicurabile: se c'è una calamità, anche se non sei assicurato, interviene il Fondo di solidarietà nazionale, quindi potrebbe essere un deterrente continuare con questi messaggi. Io li ho interpretati in questo modo, ma vorrei un vostro un vostro parere.
  Vorrei sapere se, nel piano assicurativo nazionale, è presente una lista di quello che è assicurabile, anche perché, da quello che mi risulta, non tutto quello che per legge è assicurabile viene assicurato dalle compagnie, forse per motivi di storico o per altri motivi legati ai loro interessi. Vorrei sapere se questa cosa corrisponde al vero ed, eventualmente, conoscerne i motivi.
  In ultimo, lei ha detto di svincolarsi per quanto riguarda il piano assicurativo individuale. Credo che sia una norma europea a prevedere quel tipo di relazione, quindi non so se sia nelle possibilità del Paese fare una scelta del genere.

  PRESIDENTE. Grazie. Non essendoci altri interventi, restituisco la parola al nostro ospite per la replica, specificando che, rispetto alle domande puntuali fatte dall'onorevole Gallinella e rispetto alle richieste che faceva l'onorevole Taricco, se lei oggi non è in grado di dare una risposta, può comunque fornirci per iscritto anche le osservazioni e le risposte che ritiene utili ai nostri lavori.

  LUIGI DI FALCO, Responsabile Servizio Vita Welfare e Servizio Danni dell'ANIA. Pag. 8Stavo per dire la stessa cosa, nel senso che, sui molti quesiti che accogliamo con favore, visto che questi denotano sicuramente – non ne dubitavamo – l'interesse della Commissione, siamo pronti a fornire ulteriori dettagli per iscritto, successivamente a quest'audizione.
  Rispetto ai dati quantitativi richiesti dall'onorevole, appositamente l'Associazione, per evitare sovrapposizioni con altri soggetti istituzionali, come l'ISMEA, che sono deputati a monitorare, attraverso le banche dati istituzionali, l'andamento delle assicurazioni sui rischi agricoli, abbiamo rinunciato, per rispetto istituzionale, a fornire dati che pure l'Associazione raccoglie, sapendo che comunque l'ISMEA è uno dei soggetti che, se non sbaglio, sono stati già auditi. Siamo pronti a fornire per iscritto, successivamente a quest'audizione, i dati a nostra disposizione.
  Rispetto ai primi quesiti dell'onorevole, siamo pienamente disponibili a fornire maggiori dettagli. Ci siamo limitati, anche per esigenze di tempo, a sintetizzare in questa sede le nostre proposte, però è nostro auspicio, nell'ottica di contribuire alla realizzazione delle proposte stesse, dettagliarle e motivarle per entrare nel merito. Anche su quest'aspetto forniremo un documento alla Commissione.
  Rispetto ai rapporti che abbiamo avuto recentemente con il MIPAAF, le nostre interlocuzioni con il Ministero sono periodiche perché i rapporti in tutto il mondo dei rischi agricoli e delle assicurazioni relative a essi si giocano molto sulla periodicità e sull'intervento periodico e ricorrente dei vari soggetti coinvolti, come dicevo anche poc'anzi.
  Da questo punto di vista, il Ministero è ben consapevole delle criticità che abbiamo anche oggi segnalato e della nostra volontà, in ordine al processo previsto per l'accesso all'assicurazione, di semplificare e mitigare gli ostacoli che a nostro parere rendono più difficile per l'agricoltore accedere all'assicurazione.
  Nel rispondere, mi riprometto di dare maggior dettaglio per iscritto ad alcuni dei quesiti non quantitativi formulati. Forniremo anche dei dati in cui si differenziano le polizze monorischio e quelle multirischio.
  Accenno soltanto al fatto che tradizionalmente il settore agricolo è stato, in passato, caratterizzato soprattutto da assicurazioni monorischio concentrate sull'evento grandine. A seguito del recepimento della normativa europea, si è raggiunto, nel 2004, un assetto che incentiva il ricorso a coperture multirischio, in presenza delle quali c'è l'erogazione del contributo.
  Da questo punto di vista, c'è stata una trasformazione delle polizze agevolate a favore delle multirischio: dal momento che non sono molti, così come sarebbe auspicabile, gli agricoltori che si assicurano, esiste un mondo di assicurazioni non agevolate in cui sono molto diffuse anche le assicurazioni monorischio.
  In ogni caso, non crediamo che ci sia un problema di offerta, nel senso che non c'è un monopolio, ma una pluralità di assicuratori che rendono disponibili queste coperture, mettendo a disposizione sia assicurazioni che sono in qualche modo coerenti con i requisiti previsti dal contributo, quindi, assicurando colture e rischi, permettono all'agricoltore di accedere al contributo statale, sia polizie cosiddette «integrative» o polizze monorischio autonome, che permettono agli agricoltori di coprirsi senza accedere alle agevolazioni.
  Per gli agricoltori, dal punto di vista l'offerta, ci sono tutte le possibilità.
  C'è un punto che abbiamo rilevato e che deriva, più che da una nostra opinione autonoma e slegata, dal riscontro che riceviamo dagli agricoltori. Anche in funzione dell'area geografica su cui gli agricoltori insistono, quello che si avverte da parte dei nostri interlocutori, ossia gli agricoltori singoli, ma anche dall'Asnacodi e dalle associazioni rappresentative degli agricoltori stessi, è che il contributo sia disegnato in maniera eccessivamente standardizzata e troppo rigida, quindi sarebbe bene che il contributo fosse reso più flessibile.
  Ovviamente, anche l'offerta assicurativa che vuole mettere a disposizione strumenti assicurativi che permettano di raggiungere l'obiettivo di ricevere il contributo statale si Pag. 9muoverebbe, di conseguenza, con la stessa flessibilità.
  Come facciamo conoscere agli agricoltori gli strumenti assicurativi? Come settore, abbiamo degli strumenti capillari sul territorio, anche se abbiamo i nostri limiti. Oltre a quello che può fare l'Associazione in termini di materiale messo a disposizione anche sul proprio sito, per far conoscere non solo l'assicurazione sui rischi agricoli, ma anche le assicurazioni su altri rami, abbiamo la rete delle nostre agenzie assicurative e i rischi agricoli sono diffusi soprattutto attraverso canali assicurativi tradizionali.
  È evidente che la spinta maggiore sarebbe quella di raggiungere il territorio con campagne informative strutturate e capillari, in modo da far conoscere agli agricoltori le assicurazioni, ma anche e soprattutto il fatto che esiste un sistema di protezione e di incentivazione strutturato nel nostro Paese.
  Nell'ambito agricolo, si assiste soprattutto a danni cosiddetti «di frequenza», cioè a molti danni distribuiti sulla quasi generalità degli agricoltori, per cui, in definitiva, dato il sistema presente in Italia, l'assicurazione si rivelerebbe spesso per gli agricoltori anche un beneficio economico, nel senso che lo sforzo economico effettuato con il pagamento del premio verrebbe in parte compensato dall'incentivo fiscale, quindi si risolverebbe, in definitiva, in un saldo positivo tra premio pagato e risarcimento dell'assicuratore e contributo dello Stato.
  Questo messaggio sarebbe molto importante, se ne fossero a conoscenza tutti gli agricoltori, anche quelli medio-piccoli, per poter accedere all'assicurazione.
  Sul resto dei quesiti, ci ripromettiamo di fornirvi un nostro riscontro il prima possibile.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti. Autorizzo la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata (vedi allegato). Dichiaro quindi conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.55.

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