XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 25 di Martedì 13 gennaio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI

Audizione di rappresentanti di H3G SpA.
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 
Lombardi Antongiulio , Direttore affari regolamentari e istituzionali di H3G SpA ... 3 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 5 
Nizzi Settimo (FI-PdL)  ... 5 
Lombardi Antongiulio , Direttore affari regolamentari e istituzionali di H3G SpA ... 6 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 6

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 13.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di H3G SpA.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, l'audizione di rappresentanti di H3G SpA.
  Ringrazio il dottor Lombardi e la dottoressa Bernabè per essere intervenuti e li invito a svolgere la relazione, che, come le altre, arricchirà la sintesi che, a conclusione delle audizioni, faremo attraverso la redazione di un documento conclusivo.
  In attesa che arrivi qualche altro collega, do la parola al dottor Lombardi per l'introduzione.

  ANTONGIULIO LOMBARDI, Direttore affari regolamentari e istituzionali di H3G SpA. Grazie, presidente. Sono qui in rappresentanza di due aziende: H3G, che come sapete è un operatore telefonico, e la sua controllata 3 Elettronica Industriale, un operatore di rete televisiva. Noi, a differenza di altri soggetti, ad esempio Wind, siamo presenti nella filiera sia con un fornitore di contenuti (H3G) sia con un operatore di rete che trasmette su frequenze televisive in digitale terrestre.
  Apparteniamo a un gruppo internazionale che ha sede oggi a Hong Kong, ma, come è stato annunciato recentemente da organi di stampa, è in fase di ristrutturazione. Nei prossimi mesi la sede sarà spostata, naturalmente fatto salvo il parere positivo dell'Autorità antitrust locale.
  Il gruppo è operativo in cinque settori molto diversi tra di loro: la gestione dei porti e dei container (è il primo soggetto al mondo attivo in questo campo); la produzione di energia da fonti non solo tradizionali ma anche poco utilizzate come il bitume; la grande distribuzione; le costruzioni; le telecomunicazioni.
  Il gruppo è operativo in 52 Paesi; ha circa 260 mila addetti e un fatturato globale – che non è consolidato, perché le attività sono molto diverse – che si avvicina ai 100 miliardi di dollari, una cifra estremamente considerevole. Siamo piccoli in Italia, a casa nostra, ma il gruppo nel suo complesso non lo è assolutamente. 3 Elettronica, la società controllata da H3G, è stata costituita in ossequio a un obbligo giuridico: come sapete, l'operatore di rete nazionale deve essere strutturalmente separato dal fornitore di contenuti, secondo il Testo unico della televisione. Possiamo dire che 3 Elettronica è stato un precursore del mondo digitale, perché è stato il primo soggetto che ha trasmesso interamente in tecnica digitale fin dal 2005, ed è un soggetto che è stato assemblato pezzo per pezzo da H3G applicando il quadro normativo nazionale vigente che ci ha consentito di acquistare un operatore locale, che aveva avviato il processo di trasformazione in operatore nazionale, di completare la copertura acquistando frequenze in tutta Italia e quindi di arrivare Pag. 4a una configurazione che oggi è invidiabile, perché abbiamo una copertura della popolazione superiore all'85 per cento, vicina al 90 per cento.
  Nonostante questa esperienza molto interessante e anche positiva nel contesto italiano, poiché siamo l'unico operatore che da zero è nato in Italia senza alcun tipo di contatto con altri soggetti operanti ad esempio su altre piattaforme – siamo un operatore TLC che è diventato anche operatore televisivo – abbiamo avuto problemi veramente complessi per vederci riconosciuto il titolo a trasmettere in tecnica DVB-T. Inizialmente, come ricorderete, abbiamo trasmesso in tecnica DVB-H, la tecnica che consentiva di vedere il segnale televisivo sui telefonini. Dopo un contenzioso molto lungo, solo da tre anni abbiamo visto riconosciuto il nostro diritto.
  Deve essere detto che oggi noi abbiamo una situazione frequenziale deteriore rispetto a quella che era il risultato del processo alluvionale di acquisizione di frequenze a titolo oneroso che avevamo posto in essere. È anche questo, in modo deteriore, un unicum, dal momento che, come sapete, tutti gli altri operatori hanno avuto frequenze in modo gratuito, acquisite negli anni.
  Qual è il tema di maggiore attenzione che oggi ci troviamo ad affrontare ? La corresponsione del contributo quale operatore di rete televisiva, poiché la nuova delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – delibera non ancora attuabile in quanto manca la disposizione di attuazione da parte del Ministero dello sviluppo economico – porterebbe il nostro contributo annuale da qualche centinaio di migliaia di euro (cifra inferiore a 200 mila) a circa 2 milioni 300 mila euro ogni anno, quindi ad una cifra estremamente considerevole e difficilmente giustificabile di fronte a un azionista straniero.
  Il fornitore di contenuti H3G trasmette sul canale La3. Fino al 31 dicembre trasmettevamo anche sul digitale terrestre, sul canale 134; oggi le trasmissioni sono interrotte, ma stiamo negoziando su più fronti per riuscire in tempi rapidissimi a riprendere le trasmissioni. Le nostre trasmissioni, però, sono tuttora visibili sia sul canale 163 di Sky che in streaming in Internet.
  Bisogna dire che noi abbiamo creato dal nulla dei programmi che oggi sono di grande appeal e di grande interesse, come Taxi Populi, programma in cui l'ospite viene condotto per le strade di Roma in un taxi e risponde a quesiti di solito inerenti alla politica, o Reputation, programma in cui un personaggio di altrettanta fama viene intervistato in studio, in un ambiente particolarmente stimolante.
  Che cosa manca nel quadro ? Noi faremo una presentazione estremamente sintetica per non tediarvi, poiché tutta la visione del quadro che noi avremmo dovuto riportare è già stata analiticamente descritta in gran parte delle audizioni pregresse.
  Ci sono due aspetti diversi, per il mondo televisivo contenutistico e il mondo televisivo infrastrutturale. Esiste in Italia un problema che viene affrontato in modo non sistematico per le tv nazionali, mentre lo è maggiormente per le tv locali; ciò perché probabilmente le tv nazionali che si fanno sentire sono più tranquille e più stabili, mentre le tv locali sono più coese nella manifestazione delle esigenze.
  Il problema è quello delle interferenze a livello nazionale. Si tratta di un problema molto delicato, perché in Italia molte delle frequenze che oggi sono utilizzate per le trasmissioni televisive rischiano di creare interferenza in Paesi confinanti con l'Italia.
  L'Autorità ha seguìto fino ad oggi una politica eccessivamente rigoristica, lasciatemi dire, volta a tutelare, più che il sistema economico italiano, il sistema delle relazioni internazionali, a livello ministeriale e dell'Autorità. Mi spiego. Oggi è possibile, con cautele, devo ammettere, onerose, ma di facile implementazione, annullare pressoché totalmente l'interferenza con un Paese straniero. Quindi, se un impianto ha un certo costo, spendendo il doppio quell'impianto può essere utilizzato tranquillamente senza interferire nei Paesi vicini.Pag. 5
  L'Autorità ancora oggi sta vietando l'utilizzo di alcune postazioni, che sono particolarmente interessanti per la loro collocazione geografica sulle montagne, perché sono potenzialmente a rischio di interferenza con Paesi vicini. Non si valuta, però, nel concreto se la soluzione tecnica proposta effettivamente comporta l'interferenza o invece è tale da escluderla del tutto o da minimizzarla in modo da non renderla avvertibile per il cittadino.
  Ciò che qui sarebbe auspicabile è un intervento – è sufficiente anche un intervento ministeriale, ma un provvedimento più ampio di riordino, un intervento anche di rango legislativo non è impossibile – che, a salvaguardia dell'interesse industriale nazionale, renda possibile un coordinamento reale e l'apposizione di condizioni rigorose, onerose, che rendano però possibile l'utilizzo della frequenza anche al di là del rischio teorico di interferenza.
  Altro aspetto molto importante è che esistono in Italia delle frequenze disponibili, non assegnate, che potrebbero essere assegnate agli operatori, nel frattempo, per completare la copertura in quelle aree che oggi sono a rischio di interferenza. Quindi, la soluzione generale è consentire l'utilizzo di frequenze che potenzialmente interferiscono con soluzioni tecniche che eliminino l'interferenza e, nelle more, dare frequenze che non interferiscono, che ci sono ma non vengono utilizzate.
  L'altro grande tema che riguarda il mondo dei contenuti – tema emerso anche nelle audizioni già effettuate, a voi notissimo – è quello dell'LCN. Noi abbiamo una curiosità che nessuno, a nessun livello, né in sede AGCOM né in sede ministeriale, è riuscito a soddisfare.
  Voi sapete che nelle TLC le risorse frequenziali ormai da parecchi anni vengono ottenute attraverso asta: la frequenza che può creare un vantaggio economico molto consistente, viene messa all'asta dal Ministero dello sviluppo economico; si svolge quindi un'asta che dà un notevolissimo vantaggio economico per il Paese. Considerate che il sistema delle TLC dal 2002 a oggi ha dato poco meno di 20 miliardi di introiti per le aste (20 miliardi pagati in contanti, quindi una possibilità di notevole introito per l'erario). Facendo il paragone per l'LCN, una possibile fonte di guadagno per lo Stato sarebbe quella di mettere all'asta le numerazioni, come vengono messe all'asta le frequenze, perché la numerazione crea chiaramente un vantaggio competitivo pesantissimo nel soggetto a cui è assegnata. Tanto più la numerazione è alta, tanto minore è la possibilità di essere scelti dall'utente.
  È evidente che in Italia i primi canali hanno una tutela che è data dalla storia, dall'abitudine, e se anche quei canali venissero eliminati sarebbero sempre riposizionati lì, perché la gente è abituata ad avere sul canale 1 Rai1, sul canale 2 Rai2 e così via. A questo riguardo si può fare poco. A stretto diritto, questa sarebbe una materia di diritto speciale, proibita al diritto comunitario in materia di TLC ormai da decenni; tuttavia, contro la prassi e l'abitudine dell'uomo poco si può fare.
  È differente, invece, chiedersi perché i numeri dall'11 in poi non vengano messi all'asta, con un vantaggio sia per gli operatori che per il sistema Paese, che potrebbe vedersi riconoscere delle entrate che oggi sono totalmente precluse.
  Mi scuso per l'eccessivo dettaglio e spero di non avervi annoiato.

  PRESIDENTE. È stato sufficientemente chiaro e sintetico.
  Do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  SETTIMO NIZZI. Mi scuso di essere arrivato in ritardo, ma vorrei cogliere tuttavia l'occasione della presenza di un'azienda importante come H3G. Parliamo sempre dei grandi costi sostenuti da parte delle aziende per partecipare alle gare, per dare servizi, per mantenere la struttura efficiente e soprattutto per garantire la quantità di dipendenti che noi tutti vorremmo aumentasse, ma purtroppo non avviene.
  Qualche mese fa – scusatemi se mi allontano un pochino dal tema dell'indagine Pag. 6conoscitiva – si è svolta una gara importantissima per i servizi alla pubblica amministrazione. Un'importante azienda italiana ha vinto la gara con l'85 per cento di sconto.
  Ho fatto l'amministratore pubblico e, guardandomi intorno, considerando che già le aziende nazionali con un certo portafoglio hanno difficoltà a dare servizi, dovendo sopportare determinati costi, che tutti voi conoscete, mi chiedo se sia ancora possibile, nel 2015 o a fine 2014, vincere una gara con l'85 per cento di sconto e dare il servizio a tutte le pubbliche amministrazioni.

  ANTONGIULIO LOMBARDI, Direttore affari regolamentari e istituzionali di H3G SpA. Onorevole, per scelta, fin dalla nostra nascita noi non abbiamo mai partecipato a nessuna gara pubblica, proprio per evitare alcun tipo di rischio e soprattutto perché il nostro azionista ha scelto di sovvenzionare in toto la nostra azienda. Non abbiamo debiti con terzi, ma solo verso l'azionista, quindi abbiamo una situazione diversa rispetto agli altri operatori.
  Quello che posso dire – questo è un elemento molto importante che non riguarda noi ma tutto il settore delle TLC – è che mentre in altri servizi pubblici la riduzione dei prezzi alla clientela in termini assoluti è stata o non presente (quindi c’è stato un incremento) o contenutissima, il prezzo alla clientela dei servizi di TLC negli ultimi quindici anni è sceso, in termini assoluti, in modo drammatico. Parliamo di decine di punti percentuali.
  Questo chiaramente ha avuto un effetto diretto meno forte sulle aziende che avevano degli utili molto consistenti, mentre ha avuto un effetto diretto molto forte su tutta la struttura dei costi su aziende che nascevano, che erano nate da poco, che avevano problemi. Certamente noi non abbiamo avuto quella situazione di eredità degli altri operatori mobili (Tim, Vodafone e Wind), connessa da una parte con l'eredità pubblica di Telecom e di Wind e dall'altra con il fatto di essere il primo vero nuovo entrante di Vodafone, che ha avuto modo di guadagnare somme estremamente ingenti, oggi non replicabili, con le chiamate fisso-mobile, per le quali la terminazione ricevuta, cioè i soldi che l'operatore fisso dava all'operatore mobile, erano decine di centesimi di euro al minuto, fino a 77, cifre che oggi sarebbero inimmaginabili.
  Quindi, ci sono operatori che hanno una rendita passata, operatori che hanno fatto fatica a godere di questa situazione e sicuramente oggi è un momento in cui non dico non guadagnare ma guadagnare molto poco per acquisire una commessa – posso capirlo, anche se noi non siamo in quel business – può essere qualcosa di accettabile.

  PRESIDENTE. L'audizione è stata utilissima e la vostra relazione ci servirà per iniziare a redigere, nei prossimi giorni, il documento conclusivo, ad esito della nostra indagine conoscitiva, dalla quale non è escluso che faremo discendere – per quanto ci riguarda, ma credo lo farà anche il Governo – qualche iniziativa legislativa sui temi che ho sentito ricorrere anche nel suo intervento, dopo che altri suoi colleghi li avevano già proposti.
  Grazie.
  Dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.10.