XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 12 di Mercoledì 8 ottobre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI

Audizione di rappresentanti della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE).
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 
Agoglia Paolo , Capo dell'Ufficio Legislativo e Rapporti Istituzionali della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) ... 3 
Fasano Sergio , Direttore della Divisione Licenze e Servizi Centrali ... 3 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 6 
Iannuzzi Cristian (M5S)  ... 6 
Bonaccorsi Lorenza (PD)  ... 6 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 7 
Agoglia Paolo , Capo dell'Ufficio Legislativo e Rapporti Istituzionali della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) ... 7 
Fasano Sergio , Direttore della Divisione Licenze e Servizi Centrali ... 8 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 8

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: (NCD);
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Libertà e Diritti-Socialisti europei (LED): Misto-LED.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 14.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE).

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, l'audizione di rappresentanti della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE).
  Ringrazio l'avvocato Paolo Agoglia, capo dell'ufficio legislativo e rapporti istituzionali della SIAE, e il dottor Sergio Fasano, direttore della divisione licenze e servizi centrali, per aver accolto l'invito.
  Do la parola ai nostri ospiti per lo svolgimento della relazione.

  PAOLO AGOGLIA, Capo dell'Ufficio Legislativo e Rapporti Istituzionali della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). La ringrazio, presidente. Rivolgo un saluto e un ringraziamento alla Commissione tutta, anche a nome del nostro presidente, Gino Paoli, e del nostro consiglio di gestione nelle persone del vicepresidente Filippo Sugar e dei consiglieri.
  Vi ringraziamo per l'occasione che ci viene offerta di rappresentare la posizione della SIAE in un settore, quale quello della diffusione radiotelevisiva, broadcasting e reti di comunicazione elettronica, in cui SIAE rappresenta un soggetto istituzionalmente dedicato alla tutela dei contenuti cioè delle opere dell'ingegno e che da qualche tempo a questa parte, in particolare con la gestione del presidente Paoli, sta affrontando dall'interno un'imponente riforma ed è pronta per confrontarsi con il recepimento della nuova direttiva europea sulle società di gestione collettiva.
  Per assecondare la richiesta del presidente, passo la parola al dottor Fasano per ciò che attiene agli aspetti più squisitamente tecnici della materia che trattiamo.

  SERGIO FASANO, Direttore della Divisione Licenze e Servizi Centrali. Buonasera a tutti. Mi soffermerò, come diceva l'avvocato Agoglia, sugli aspetti tecnici che attengono all'attività di SIAE nel sistema dei media italiani. Partirei da alcune valutazioni intorno al mondo del broadcasting, dove operano i media cosiddetti tradizionali – anche se tanto tradizionali ormai non sono più, vista la propensione alla multicanalità e quant'altro –, per poi affrontare i temi legati al mondo digitale, di Internet e dei servizi di distribuzione dei contenuti sul web, con un focus sull'antipirateria.
  Per quanto riguarda il broadcasting, il ruolo di SIAE nel sistema dei media audiovisivi è quello dell'ente che eroga licenze per l'utilizzo dei repertori di cui tutela il diritto d'autore, da quello musicale a quello cinematografico, a quello delle arti visive e della lirica.
  SIAE si integra in questo contesto negoziando ed erogando licenze a tutti gli operatori del territorio italiano, sia che Pag. 4essi abbiano una configurazione nazionale sia che abbiano una configurazione locale. Parliamo nel concreto delle emittenti locali e delle emittenti nazionali. Prima di illustrarvi il sistema assai articolato delle licenze che negoziamo e strutturiamo con le emittenti, è importante valutare alcuni dati relativi alla situazione europea.
  Il mercato europeo del broadcasting tradizionale vede ai primi cinque posti in termini di giro di affari i cinque maggiori Paesi: Germania, Italia, Spagna, Francia e Gran Bretagna. Il mercato italiano, secondo dati del 2011, vale circa 8 miliardi di euro, come ha certificato anche la relazione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), il che colloca l'Italia al quarto posto. Tuttavia, confrontando insiemi omogenei in termini di legislazione e repertori – si tratta di informazioni indipendenti che provengono da ricerche europee e dalla International Confederation of Societies of Authors and Composers (CISAC), l'organo che riunisce tutte le collecting del mondo –, possiamo verificare, ad esempio, che nel settore musicale l'Italia raccoglie meno della metà del diritto d'autore raccolto in Francia in rapporto ai fatturati.
  Raffrontando la raccolta del diritto d'autore, l'Italia scende quindi all'undicesimo posto. Rappresenta il quarto mercato dei media in Europa, ma dal punto di vista della raccolta autorale si colloca in una posizione diversa, più defilata. Questo storicamente deriva dalla struttura del sistema televisivo italiano e dalle negoziazioni che sono avvenute nel tempo. Non è argomento di oggi, ma è significativo perché, anche a parità di legislazione, la tutela del diritto d'autore in Italia produce risultati quantitativamente diversi.
  Rapportando la raccolta del diritto d'autore al PIL, emergono sostanzialmente gli stessi dati. Sempre sulla base di insiemi omogenei, se costruissimo numeri-indici e riferissimo la raccolta del diritto d'autore al PIL di ciascun Paese, verificheremmo che la Francia ottiene un risultato più che doppio rispetto a quello italiano. Siamo sotto la Spagna di circa il 40 per cento e siamo indietro anche rispetto alla Germania.
  Questo è il quadro. In tale sistema SIAE eroga licenze che sono frutto delle condizioni generali di licenza che disciplinano tutti gli utilizzi dei repertori di broadcasting tradizionale e quelli legati al multimediale. Ci sono, quindi, condizioni che disciplinano le emittenti satellitari, le emittenti del digitale terrestre e le emittenti che svolgono attività multimediali.
  Il primo principio alla base dell'erogazione delle licenze, connaturato all'attività dell'ente e alla sua storia, è la parità di trattamento. SIAE è cioè obbligata a negoziare ed erogare licenze in un'ottica di parità di trattamento, a parità di condizioni oggettive. Sembra un fatto scontato ma, nello stratificarsi della storia negoziale dell'ente, in realtà non lo è, soprattutto con riferimento ai nuovi grandi broadcaster che si sono affacciati sul mercato negli ultimi anni.
  Un secondo principio è il riconoscimento dei costi connessi all'attività caratteristica dell'emittente, costi che hanno una natura economica e che vengono forfettizzati. È uno dei principi cardine delle licenze e permette di detrarre dai ricavi delle emittenti, ad esempio, i costi per la raccolta pubblicitaria. È un sistema che presenta una serie di attenuazioni e di meccanismi di adeguamento nel rispetto all'attività delle emittenti.
  Altro criterio fondamentale è la progressività. Noi tuteliamo il diritto d'autore, ma teniamo conto anche del fatto che il fatturato può crescere o scendere, come è successo negli ultimi tempi. Di conseguenza, applichiamo una progressività nei compensi correlati alle licenze. Inoltre applichiamo una progressività anche rispetto all'utilizzo dei repertori SIAE. Per fare un esempio concreto, una cosa è la tutela del diritto d'autore per un canale all news che fa solo informazione, altra cosa è un canale generalista che fa varietà e intrattenimento. Sono due soggetti diversi che trattiamo in modo diverso, tenendo conto della progressività nell'utilizzo di tutto il repertorio della SIAE.
  Infine, è molto importante sottolineare che integriamo le licenze con un sistema premiale che, a fronte della fornitura delle Pag. 5corrette informazioni di palinsesto, ci permette di erogare vantaggi economici alle emittenti. Per sua natura SIAE mira a incassare il diritto d'autore dagli utilizzatori, per poi ripartire l'incasso agli aventi diritto. Il sistema delle licenze è quindi fatto in modo da garantire equilibrio e correlazione con l'attività economica delle emittenti e premiare quelle che ci mettono in condizione di ripartire meglio le risorse che incassiamo.
  Questo sistema tiene anche conto delle specificità delle diverse emittenti. In particolare, vorrei segnalare che le emittenti più complesse hanno con noi relazioni che coprono in modo esaustivo tutti gli aspetti della multicanalità. Nell'ottica dell'evoluzione digitale, stiamo già erogando licenze che danno all'emittente la libertà di trasmettere sul satellite, sul digitale terrestre, su piattaforme web e così via. In più teniamo sempre in debito conto, in una logica di fertilizzazione del mercato legale, tutte le situazioni di start-up. Nelle situazioni start-up, pertanto, i principi che ho descritto vengono resi più flessibili.
  Il sistema di licenze vale anche per tutta l'emittenza locale, all'interno della quale strutturiamo una serie di convenzioni con le associazioni di categoria, quali Aeranti-Corallo, Federazione Radio Televisioni (FRT) e altre che credo conosciate molto bene.
  Quello delle licenze è un sistema che si evolve sempre più sia in un'ottica di multicanalità, di presidio e ottimizzazione dell'innovazione dei tempi di gestione. Il percorso evolutivo che stiamo compiendo è questo.
  Ad oggi SIAE gestisce circa 1.700 licenze per l'emittenza locale e un centinaio di licenze a operatori nazionali, per un totale di 250 canali licenziati. Questa è la situazione nel mondo del broadcasting. Come dicevo, il sistema ha in sé principi e prospettive di sviluppo che permetteranno a SIAE di presidiare l'integrazione della multicanalità delle emittenti per il futuro.
  Passando al mondo digitale, parto anche qui dal mercato. Come potete immaginare, il tema in questo caso è più complesso. Per quanto riguarda musica e audiovisivo, la relazione fra la dimensione del mercato italiano e quella degli altri Paesi europei paragonabili al nostro è di grosso sottosviluppo.
  Nella musica digitale, per esempio, l'Italia vale un quarto del mercato francese e addirittura un sesto del mercato tedesco o del mercato inglese. Rapportando questi mercati al PIL, avremmo lo stesso esito. Il mercato italiano della musica digitale è particolarmente depresso, ma lo stesso discorso si può fare per gli audiovisivi.
  Le ragioni sono sostanzialmente due. La prima riguarda il ritardo nell'applicazione dell'agenda digitale italiana e la scarsa diffusione della banda larga. La seconda è invece legata al fenomeno della pirateria, che nel panorama europeo ci vede purtroppo in testa insieme alla Spagna.
  Contro la pirateria ci stiamo muovendo tutti in modo molto energico perché è un fenomeno che dobbiamo affrontare con decisione. Per questo cerchiamo di favorire lo sviluppo di offerte legali di musica digitale sia per quanto riguarda i grandi player internazionali sia soprattutto per quanto riguarda i player locali, cercando di agevolarli in una logica di start-up, pur tenendo fermi i principi del nostro sistema di licenze.
  Le dinamiche del mercato digitale sono molto importanti. Negli altri Paesi, per esempio, il mercato complessivo della musica, cioè mercato digitale più mercato fisico, ha ripreso a crescere dopo anni di contrazione. La decrescita del mercato fisico, dei CD, è stata infatti compensata dalla crescita del mercato digitale. In Italia invece la situazione è ancora di contrazione. Negli ultimi anni stiamo riscontrando un calo complessivo del mercato perché la diminuzione del mercato fisico non è compensata dalla crescita del digitale a causa soprattutto della pirateria. Il nostro è un mercato asfittico.
  Sulla base delle nostre valutazioni sulla pirateria nel mondo della musica, stimiamo che essa valga due volte il mercato digitale legale. Stiamo parlando di un Pag. 6ordine di grandezza annuo, che io ritengo sottostimato, intorno ai 100, 150 milioni di euro solo per la musica.
  Lo stesso discorso vale per l'audiovisivo, che evidenzia una diminuzione complessiva anche superiore a quella del mercato della musica e presenta una dinamica molto simile. A livello europeo questi mercati, quello fisico e quello digitale, hanno ripreso complessivamente a crescere perché la decrescita del mercato fisico è compensata dal mercato digitale. In Italia invece questa compensazione non si verifica. La pirateria, se per la musica vale oltre due volte il mercato legale, nell'audiovisivo supera di quasi quindici volte il valore del mercato legale. È una dimensione gigantesca.
  Quello che auspichiamo, oltre al buon funzionamento del regolamento dell'Agcom, è avere presto offerte legali di video in streaming o con altre possibili modalità di distribuzione, come quelle di Mediaset o Sky, che permettano di ridurre la pirateria. Da parte nostra stiamo incentivando lo sviluppo dell'offerta legale.
  Collaboriamo in modo molto incisivo con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e alimentiamo il regolamento dell'Autorità con moltissime segnalazioni. Lo facciamo non solo perché è nostro compito istituzionale, ma anche perché il nostro ruolo è quello di tutelare i nostri autori. Abbiamo quindi messo in pista tutte le energie possibili per rafforzare il regolamento.
  In particolare, classifichiamo la pirateria, per gravità, in quattro categorie. In questo momento ci stiamo concentrando soprattutto sui siti illegali e insieme ad Agcom stiamo lavorando per la loro regolamentazione ovvero per il loro blocco. Collaboriamo attivamente anche con le associazioni di categoria e con gli altri attori di questa filiera, come Federazione contro la pirateria musicale (FPM) e Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali (FAPAV), così da fare sistema contro la pirateria.
  Nel mondo digitale e multimediale valgono gli stessi principi di licensing che ho illustrato per il broadcasting. È importante evidenziare il fatto che la multimedialità dal punto di vista della tutela del diritto d'autore si divide in due ambiti uno europeo e uno nazionale. Per quanto riguarda il primo, in coerenza con le prescrizioni dell'Unione europea, insieme a francesi e spagnoli abbiamo costruito un licensing hub, chiamato «Armonia», che permette di ottimizzare le risorse e le negoziazioni con i grandi player internazionali come Apple o Google nonché di massimizzare il potere negoziale delle società di collecting. L'altro ambito è quello delle licenze nazionali in cui, similmente a ciò che avviene nel broadcasting, agiamo erogando licenze per gli attori e i provider nazionali.
  Per quanto riguarda le dimensioni del licensing nel mondo digitale, abbiamo erogato 23 licenze a operatori multinazionali, tra cui YouTube, iTunes, Deezer e Spotify, e oltre 2.000 licenze nazionali, che gestiamo come i provider nazionali di servizi digitali.

  PRESIDENTE. Ringrazio i nostri ospiti e do la parola ai colleghi che intendono intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  CRISTIAN IANNUZZI. La recente rimodulazione dei compensi per la copia privata avrà l'effetto di determinare l'afflusso di ingenti risorse finanziarie nelle casse della SIAE. Dai dati diffusi dagli organi di stampa, però, ci risulta che la corresponsione dei compensi agli autori sia in ritardo. Quali iniziative intende intraprendere per rendere efficaci queste procedure ?
  A vostro avviso, quali iniziative dovrebbe assumere il Governo per favorire il processo di progressiva liberalizzazione nell'intermediazione dei diritti d'autore connessi, come richiesto dall'Unione europea ?
  Avete detto che state favorendo lo sviluppo dell'offerta legale nella logica delle vostre licenze. Potreste dettagliare il modo in cui intendete rafforzare l'offerta legale di contenuti in rete ?

  LORENZA BONACCORSI. Ho ascoltato con attenzione. È vero che abbiamo poco Pag. 7tempo, ma certo è che il tema necessiterebbe di una riflessione più approfondita e forse anche più aperta. Uso questo termine non a caso.
  Visti i dati che ci avete fornito, credo che bisognerebbe provare a fare un ragionamento più importante in tema di pirateria. È un fenomeno che va sicuramente contrastato, ma non si può solo cercare di sradicare il fenomeno. Probabilmente serve un'azione di legalizzazione e di educazione.
  Di questi temi abbiamo parlato anche con il presidente dell'Agcom, a cui avevamo chiesto quali azioni erano state intraprese, ma credo che non si vada mai al fondo del problema. Il Parlamento deve sicuramente portare avanti una riflessione importante, ma chiedo anche a voi quali potrebbero essere le azioni concrete da compiere.

  PRESIDENTE. Do ora la parola ai nostri ospiti per la replica.

  PAOLO AGOGLIA, Capo dell'Ufficio Legislativo e Rapporti Istituzionali della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Cerco di andare con ordine. Le domande dell'onorevole Iannuzzi attengono al tema della copia privata e alla liberalizzazione dell'intermediazione. Sono tematiche di carattere generalissimo, che credo escano dal perimetro attuale di indagine della Commissione. Poiché le tratteremo in altre sedi parlamentari, qui daremo anticipazioni di questioni che stiamo affrontando.
  Per ciò che attiene alla copia privata, ricordo che il sistema tariffario relativo alla riproduzione a uso personale di opere dell'ingegno da parte dei consumatori è stato riveduto con un decreto del Ministro Franceschini nel giugno di quest'anno. C’è stato più di un anno di ritardo perché questo adattamento si sarebbe dovuto realizzare entro il 2012. Con questo sistema di tariffazione l'Italia mantiene comunque livelli tariffari per la copia privata nettamente inferiori a quelli dei Paesi europei ordinariamente rapportabili al nostro, quali la Francia e la Germania.
  Il sistema di ripartizione, per quello che attiene agli incassi da copia privata, è analiticamente indicato dalla legge. SIAE non fa altro che applicare le percentuali indicate all'articolo 71-octies della legge n. 633, una norma introdotta a seguito del recepimento di una direttiva europea del 2001. Le ripartizioni avvengono secondo le quote che trovate lì indicate.
  Per ciò che attiene alle ripartizioni agli autori associati, queste avvengono attraverso le decisioni delle rispettive commissioni di sezione, che sono rappresentative della base associativa. Rappresentano cioè gli stessi interessati a cui è destinata la ripartizione. Essendo la copia privata non tracciabile – non siamo in grado di capire quante riproduzioni personali ognuno di noi abbia fatto o farà delle opere dell'ingegno –, la ripartizione non può che essere agganciata a criteri presuntivi collegati alle ripartizioni che avvengono per le opere espressamente riprodotte in base a licenza rilasciata da SIAE.
  Per ciò che attiene alla tematica della liberalizzazione, dire liberalizzazione e parlare di società di gestione collettiva significa affrontare un problema che è stato trattato, come sappiamo, da una recente direttiva europea. Ricordo essenzialmente a me stesso che questa direttiva europea traccia due linee di sviluppo a livello comunitario. L'una riguarda il profilo ordinamentale delle società di gestione collettiva; l'altra il profilo dinamico, cioè l'azione di queste società.
  È chiaro che i due ambiti devono essere collegati tra di loro. Non si può pensare a una società di gestione agile, operativa, coordinata con le altre a livello europeo, se non si disciplina anche il suo ordinamento. Mi fa piacere ricordare, a questo proposito, che, soprattutto sotto il profilo ordinamentale, l'attuale statuto della Società è stato ispirato, nella riforma del commissario straordinario, che è avvenuta nel novembre del 2012, esattamente a questa direttiva.
  Nell'attuale schema ordinamentale interno di SIAE rinveniamo strutture associative che sono quelle dettate dal legislatore europeo, ossia un'assemblea, un presidente, un consiglio di gestione e un consiglio di sorveglianza – il sistema dualistico Pag. 8delle società indicato già nella direttiva sulle società per azioni e già praticato nel settore generale delle società commerciali –, nonché profili di informazione e di trasparenza nei confronti degli associati che sono stati già praticati da SIAE con l'ultimo rendiconto 2013.
  Sul nostro sito istituzionale trovate, infatti, il rendiconto 2013 e il cosiddetto «Documento di trasparenza» con tutti i dati analitici di informazione e gli elementi che chiede la direttiva europea, direttiva che non è stata ancora recepita né in Italia né negli altri Paesi. Il termine di recepimento è fissato infatti ad aprile del 2016.
  Noi siamo in cammino. Siamo come il buon cristiano che non può definirsi mai arrivato. Siamo sempre in cammino per migliorarci. È necessario che l'opinione pubblica e le istituzioni parlamentari, in particolare, riescano a cogliere lo sforzo che l'attuale gestione di SIAE sta facendo per rinnovarsi dall'interno e rinnovarsi in maniera sicura, seria e trasparente.
  L'ultimo elemento che trattava l'onorevole Iannuzzi lo lascio al collega Fasano e rispondo rapidamente all'onorevole Bonaccorsi. È vero che la pirateria è anche un problema di educazione. Infatti, il regolamento Agcom è fondato su tre pilastri fondamentali, come ricordiamo, e cioè ampliamento dell'offerta legale, contrasto delle condotte illecite, educazioni al rispetto della legalità. Allo stato c’è un gruppo di lavoro che sta esaminando la questione con attenzione. Lei mi dirà sorridendo amaramente che, quando non si vuole risolvere un problema, si fa un gruppo di lavoro. La verità è che bisogna coordinare più soggetti e in questo caso il gruppo di lavoro è necessario.
  Per quello che riguarda SIAE, siamo da tempo all'interno di strutture che sono coordinate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per ciò che attiene alla diffusione del principio del rispetto della legalità. Tra il pagare zero e il pagare un centesimo si osserva che, in pieno spirito italico, si tenda sempre a pagare zero.
  È necessario valorizzare il ruolo degli autori e della creatività intellettuale e far capire che ciascuno di noi può diventare autore e può essere interessato alla protezione di un proprio interesse.

  SERGIO FASANO, Direttore della Divisione Licenze e Servizi Centrali. All'interno dei principi e dei criteri che ispirano le nostre licenze, tenere conto delle logiche di start-up significa fare valutazioni economiche che agevolino la partenza di attività sia nel mondo digitale sia nel mondo più tradizionale.
  In pratica, pur rispettando doverosamente il principio della parità di trattamento, nei primi due anni di attività SIAE cerca di facilitare le start-up, soprattutto se nazionali.

  PRESIDENTE. Ringrazio gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.50.