XVII Legislatura

IX Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Martedì 29 luglio 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SUL SISTEMA DEI SERVIZI DI MEDIA AUDIOVISIVI E RADIOFONICI

Audizione di rappresentanti di MTV Italia Srl.
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 3 
Castellari Andrea , Amministratore delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia ... 3 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 8 
Coppola Paolo (PD)  ... 8 
Bonaccorsi Lorenza (PD)  ... 8 
Spessotto Arianna (M5S)  ... 9 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 9 
Castellari Andrea , Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia ... 9 
Coppola Paolo (PD)  ... 9 
Castellari Andrea , Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia ... 9 
Coppola Paolo (PD)  ... 9 
Castellari Andrea , Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia ... 9 
Coppola Paolo (PD)  ... 10 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 10 
Castellari Andrea , Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia ... 10 
Meta Michele Pompeo , Presidente ... 10 

ALLEGATO: Documentazione depositata dai rappresentanti di MTV Italia Srl ... 11

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: FI-PdL;
Scelta Civica per l'Italia: SCpI;
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: NCD;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MICHELE POMPEO META

  La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti di MTV Italia Srl.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, l'audizione di rappresentanti di MTV Italia Srl.
  Voglio ringraziare l'amministratore delegato Andrea Castellari per aver accolto l'invito della Commissione. Tenendo conto anche del pomeriggio intenso di appuntamenti della nostra agenda, gli darei subito la parola per sentire la sua relazione introduttiva.

  ANDREA CASTELLARI, Amministratore delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia. Onorevole presidente, onorevoli deputate e deputati, a nome di tutto il gruppo Viacom vi ringrazio moltissimo per averci dato la possibilità di venire a parlare al vostro cospetto, soprattutto in un momento come quello attuale, evidentemente di grandi mutamenti dal punto di vista sia economico sia tecnologico, che quindi fanno cambiare molto il quadro dell'area nella quale operiamo.
  Vorremmo sfruttare questo momento anche per raccontarvi cosa fa il gruppo Viacom in Italia e nel mondo, e quindi quale sia la nostra mission, che è fondamentalmente quella di costruire brand di valore all'interno dei quali inserire contenuti di qualità. Tutto questo, evidentemente, ha un grande costo in termini di investimenti. È in base a questo che siamo qui a cercare di contribuire alla discussione per garantire quanto più possibile che, nel quadro di cambiamenti che richiamavo, ci sia un sistema di garanzie e stabilità che aiuti gli investitori a operare in modo corretto.
  Sono stato nominato tre mesi fa general manager di Viacom International Media Networks per l'Italia, il Medioriente e la Turchia e gestisco tutte le attività televisive per il gruppo in questi territori. Fornirò qualche numero per farvi capire cosa sia il gruppo Viacom. Teniamo molto a sottolineare questo nome e non soltanto quello di MTV, perché oggi è Viacom a controllare direttamente tutte le attività in questo Paese e a livello mondiale è una delle grandissime media company presenti con i propri marchi all'interno di 700 milioni di case, in 170 Paesi, con 37 lingue e 200 marchi televisivi. Siamo fornitori leader di contenuti di intrattenimento globale attraverso i nostri marchi e piattaforme, con un sistema che trova sempre il giusto e corretto equilibrio tra le attività globali e quelle locali.
  Siamo suddivisi a livello globale in due macroaree. Una è quella cosiddetta di media networks, nella quale costruiamo i canali e i loro contenuti. Questa è un'area in cui, evidentemente, abbiamo tutte le Pag. 4strutture legate ai territori, per cui costruiamo i prodotti in base al territorio in cui ci troviamo.
  Dall'altra parte, c’è la televisione cosiddetta di film entertainment, quella che finanzia, produce, acquista e distribuisce film con il marchio Paramount, che conoscete tutti, uno dei più vecchi al mondo, anzi credo il più antico in assoluto, con circa cent'anni di storia. Si parla di titoli come Il Padrino o Transformers, che stiamo mandando in onda in questi giorni, per un totale di circa 3.400 titoli, quindi una library enorme. Nel complesso, il gruppo impiega circa 10.000 persone nel mondo e ha un fatturato globale di circa 13 miliardi di dollari, sempre a livello globale.
  In Italia, siamo arrivati più di 15 anni fa. Siamo oggi presenti su tutte le piattaforme, sia quella pay, attraverso Sky, sia free, sia sul web con tutte le attività lineari e non lineari possibili. Dal 2001 al 2013 la Viacom ha continuato a operare nel nostro Paese attraverso una joint venture con Telecom Italia Media. Recentemente, in un contesto anche piuttosto complicato dal punto di vista economico stante il momento che sta attraversando il Paese, ha deciso di investire ulteriormente e di intensificare la propria presenza acquisendo il controllo editoriale al 100 per cento. Prima la partecipazione era al 49 per cento, e successivamente è stato acquisito il restante 51 per cento di Telecom Italia Media, appunto la società attraverso la quale si operavano tutti i canali sia pay sia free.
  Per darvi un quadro, oggi la presenza è assicurata attraverso 7 canali operati direttamente, tra cui abbiamo, sulla piattaforma pay, 4 canali kids, Nickelodeon con il suo +1, Nick Jr con il suo +1. Ci sono, inoltre, due canali MTV pay, che si chiamano Hits e Classics, mentre sulla piattaforma free abbiamo MTV, il canale generalista, sul numero 8, e l'MTV Music sul numero 67. Non vi citerò una serie di attività legate al web, quindi tutti i siti collegati a questi canali, con App e così via.
  Auditel ci dice che in questo momento stiamo facendo circa 1,3 punti di share medio, quindi siamo, con gli oltre 7,5 milioni di persone che ci vedono tutti i giorni, il sesto gruppo televisivo in Italia dal punto di vista della capacità di fare reach quotidiano.
  Oltre, chiaramente, all'attività editoriale televisiva, abbiamo anche un'attività di vendita di pubblicità, assicurata dalla concessionaria che si chiama adesso Viacom pubblicità e che gestisce non soltanto i nostri canali, ma rappresenta anche canali esterni, come quelli del gruppo De Agostini, che si chiama Super.
  Per concludere con il quadro delle attività italiane, abbiamo anche un'attività cosiddetta di consumer product, cioè vendiamo le licenze dei nostri character sul Paese. Abbiamo anche una struttura che vende i nostri contenuti alle altre emittenti televisive qui in Italia. Infine, abbiamo una partecipazione del 33 per cento nella società Rainbow, nota per aver costruito le Winx.
  L'Italia è sempre stata per il gruppo un riferimento mondiale. Come sempre, infatti, l'Italia ha prodotto delle eccellenze e MTV Italia è stata nella storia degli MTV mondiali uno dei canali più forti, dei più guardati, dei più seguiti anche dall'estero per la capacità di fare innovazione. Pensate che ancora oggi la società che gestisce la parte di creatività del gruppo, che si chiama Milano Design Studio, serve non soltanto l'Italia, ma tutti i Paesi del sud Europa, il Medioriente, tutta l'Africa, Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e così via.
  Mi concentrerei velocemente sulla storia di MTV Italia per darvi poi un'idea della nostra visione del sistema normativo. Cercherò di concludere tutto in pochi minuti. Innanzitutto, MTV Italia è stato un canale capace, da quando è nato, più di 15 anni fa, di essere l'interlocutore privilegiato per il target cosiddetto giovane in Italia, cioè quello che va dai 15 ai 34 anni. Questo è molto interessante perché, a livello di televisione generalista, è un target che non ha trovato molti altri stimoli nella televisione. Tutte le altre emittenti si sono Pag. 5molto più concentrate sui target adulti e anziani o sui bambini e sull'area prescolare.
  In questo senso, MTV ha rappresentato in questo Paese un vero e proprio fenomeno culturale. È stato in grado di raccontare la storia, la realtà sociale di questo Paese e poi è diventato esso stesso un agente culturale in grado di formare uno spirito sociale nell'area dei più giovani, anche inserendo una componente multinazionale molto interessante. È stato in grado di connettere il gusto del pubblico locale rappresentando un esempio virtuoso di globalizzazione.
  Questo è stato fatto creando un marchio con valori chiari, con un suo carattere molto distintivo e facendo partecipare gli italiani a quella che è stata l’MTV generation, che definisce un po’ tutto quel mondo di ragazzi e giovani e meno giovani e che, comunque, lo sono stati verso la fine del XX secolo, anche definiti X-generation e Millennials e così via.
  Citerò, a questo punto, anche due dichiarazioni di eminenti personaggi, in modo da non essere troppo autoreferenziali. Uno è Aldo Grasso che dice: «Si può senz'altro affermare che MTV Italia ha incarnato un approccio compiutamente generalista, fungendo spesso da vero e proprio agente culturale, con una serie ricca e variegata di contenuti che trasformano la rete in una sorta di piattaforma capace di accogliere generi diversi, linguaggi molto distanti e un costante legame con il Paese». Secondo il professor Morcellini dell'università «La Sapienza» di Roma, che oggi sapete impegnato nella cosiddetta «Pallacorda» della RAI, «MTV è frequentata da tutte le generazioni di utenti. In tal senso, MTV svolge un vero e proprio ruolo di servizio pubblico, facendo propri argomenti, tematiche sociali e fasce di popolazione trascurati dalle reti RAI».
  In questo senso, tengo a far emergere lo sforzo compiuto in tutti i sensi anche dal punto di vista sociale ed economico di lavorare con un target, che ripeto essere di giovani e giovani adulti, non facilissimo oggi da seguire, perché è presente realmente su tutte le piattaforme. Direi che è un lavoro più semplice fornire i contenuti che piacciono a un settantenne.
  I valori del nostro marchio sono, quindi, divertimento, contemporaneità, empatia, coinvolgimento diretto, celebrazione del successo, talento, positività e leggerezza. Abbiamo costantemente partecipato e contribuito allo sviluppo dell'industria e dei programmi attraverso produzioni originali. Consideriamo che moltissimi talenti, moltissimi personaggi diventati assai noti in questo Paese sono passati attraverso MTV: solo per citarne qualcuno, Vittoria Cabello, Camila Raznovich, Fabio Volo, Massimo Coppola, Pierfrancesco Diliberto, detto Pif, che ancora oggi lavora con noi, ma che è anche stato premiato recentemente per un film molto bello, che vi consiglio di guardare se non lo avete visto, La mafia uccide solo d'estate, e altri personaggi come Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, i protagonisti de I Soliti idioti, che conoscerà chi ha seguito la serie.
  In questo senso, è anche una rete che stimola molto il rapporto con il suo pubblico. Siamo stati gli unici ad assumere l'iniziativa, per esempio, di interrompere le trasmissioni e mandare in onda i messaggi del nostro pubblico quando ci sono stati aventi di rilevanza mondiale, come l'11 settembre o le guerre in Afghanistan e in Iraq.
  In ultimo, siamo stati in grado anche di ridefinire il genere linguaggio della cosiddetta docu-reality. Pensate a programmi come Ginnaste – vite parallele; Calciatori; Giovani speranze; Ballerini, un prodotto lavorato sul corpo di ballo maschile e femminile del Teatro San Carlo di Napoli.
  MTV News, cominciato a marzo 2010, è stato il primo telegiornale in cui è stato coinvolto e si è parlato direttamente a un pubblico di giovani. Sono state più di 500 le storie che abbiamo raccontato, dando uno spaccato estremamente interessante della vita del nostro Paese.
  Sulla comunicazione sociale credo che abbiamo avuto un ruolo assolutamente rilevante. Anche in questo caso, siamo stati in grado di innovare e abbiamo Pag. 6sempre assunto questo ruolo in modo estremamente serio, sentendoci responsabili nei confronti della nostra audience. Cito soltanto il fatto di avere portato avanti campagne di sensibilizzazione legate a temi chiaramente rilevanti per la collettività, come le droghe, la sessualità, l'AIDS, la sicurezza stradale e l'abuso di alcol.
  Nel 2008 MTV ha creato la campagna Tocca a Noi, il primo esperimento di web democracy in cui abbiamo fatto scrivere ai ragazzi una legge di iniziativa popolare da portare in Parlamento, alla quale è seguita nel 2003 l'iniziativa Io voto, una campagna multimediale per spingere i giovani a partecipare al voto e alla candidatura personale a partire dalla scuola.
  Gli investimenti di tutta quest'attività negli ultimi 10 anni sono pari ad almeno 250 milioni di euro, quindi stiamo parlando di cifre assolutamente rilevanti per questo Paese, di cui oltre il 60 per cento realizzati su contenuto originale, prodotto qui. Persino negli ultimi 4 anni, in cui si sono registrati cali sensibili del mercato di riferimento, abbiamo mantenuto sempre questo trend.
  Vale menzionare velocemente gli altri canali del gruppo Viacom, quelli quindi oggi presenti sulla piattaforma Sky: Nickelodeon, con i 4 canali che citavo. Nickelodeon è il primo canale per bambini e ragazzi nel mondo ed è quello, tra l'altro, che più di tutti ha adottato un linguaggio molto diretto nei confronti dei bambini e molto legato alla realtà nella quale vivono.
  Direi che Comedy Central sia il massimo esempio di cosiddetto glocal. È, infatti, un canale che, pur essendo prodotto da una multinazionale, essendo comunque legato alla comicità è tipicamente legato a una cultura del territorio, e quindi necessita di produzioni realizzate sul territorio.
  Ora che vi ho parlato dei nostri prodotti – spero di avervi dato un'idea di cosa abbiamo rappresentato in questo Paese negli ultimi anni – vengo ai punti fondamentali che vorremmo trattare con voi: l'LCN (logical channel numbering), la pubblicità, e quindi cosa serve a una società come Viacom per investire in un Paese come l'Italia.
  Innanzitutto, contestualizzerò velocemente. È evidente e forse anche troppo semplicistico dire che siamo in un momento di grandissimi cambiamenti. Questi ci portano continuamente a dover rivedere il modo in cui facciamo il nostro lavoro. Negli ultimi anni, non è stata soltanto una questione di digitalizzazione. All'inizio, si è parlato di convergenza digitale, ma questa non è avvenuta in modo così immediato. Forse all'inizio c’è stata più una divergenza digitale che ci ha portato a lavorare su certe piattaforme, mentre adesso piano piano stiamo entrando veramente in un sistema più convergente, dove è necessario operare su tutte le piattaforme possibili.
  Evidentemente, sono nati tanti nuovi competitor, per cui nessuno di noi può fermarsi, nessuno può rimanere legato al business che aveva, anche perché entrano in gioco sia i giganti del mondo digitale sia i cosiddetti operatori di OTT, i cosiddetti «over the top», i fornitori di contenuti che vanno su piattaforme digitali e offrono un prodotto non lineare.
  In questo contesto, è necessario, per una società che investe nel nostro Paese, che almeno esista una piattaforma di regole comuni per tutti, chiare, possibilmente applicate in modo stabile. Questo non accade oggi riguardo ad alcune delle regole che dobbiamo rispettare tutti nell'ambito del media in Italia.
  Leggerò integralmente una parte della relazione cui tengo particolarmente perché voglio utilizzare i termini corretti e non vorrei dire cose imprecise: «Contemporaneamente, devono essere assicurati due requisiti essenziali: la stabilità e la certezza del quadro normativo». Come dicevo, infatti, solo in un quadro normativo stabile e semplice è possibile per noi investire a lungo termine in questo Paese. Continuo nella lettura: «Qualunque revisione dell'attuale normativa dovrà, quindi, garantire stabilità e certezza attraverso regole basate su princìpi chiari, proporzionati, equi e non discriminatori, privilegiando gli strumenti dell'autoregolamentazione Pag. 7e della co-regolamentazione. Nel merito delle norme contenute nel decreto Romani, rimandiamo invece al documento di Confindustria Radiotelevisione, alla quale siamo associati.
  Tuttavia, vorremmo attirare la vostra attenzione su alcuni temi che più di altri sono rilevanti per Viacom. Il primo è quello dell'LCN. A testimonianza dell'importanza che hanno certezza e stabilità del sistema normativo e regolamentare per incentivare l'investimento nel nostro Paese, vorremmo rappresentare un esempio concreto che tocca direttamente Viacom Italia, cioè quello di come sia allocata la numerazione sulla piattaforma di DTT (digital terrestrial television).
  L'LCN è stato per la prima volta disciplinato dall'articolo 5 del decreto Romani, che affidava ad Agcom l'adozione di un piano di numerazione per i canali del digitale terrestre. Adottato nel 2010, il primo piano LCN ha previsto un sistema di numerazione aperta distinta per archi, costituiti da sottoblocchi consecutivi di 100 numeri. Poi, chiaramente, c’è tutta la regolamentazione anche dei numeri che seguono. Per stabilire le abitudini di sintonizzazione degli utenti, nel 2010 Agcom commissiona un'indagine alla società Demoskopea. Come sapete, tale indagine ha confermato l'assoluta solidità del binomio MTV con il numero 8, con la conseguente assegnazione di tale numerazione, quindi, a MTV.
  Una volta adottato il primo piano LCN e assegnate le numerazioni a tutti i canali, è iniziato un lungo e complesso contenzioso amministrativo, che ha visto alternarsi pronunce di segno diverso. Il primo piano LCN, dichiarato legittimo in primo grado, è stato invece annullato in appello e, di conseguenza, l'Agcom ha adottato nel 2013 un nuovo piano LCN: anche in questo caso, il nuovo piano assoluto ha assunto a fondamento un'indagine demoscopica compiuta dall'istituto Piepoli, che ha accertato che il 95,1 per cento degli intervistati ha dichiarato di visualizzare MTV sul canale 8.
  L'Agcom ha, inoltre, svolto un'approfondita istruttoria tesa a verificare anche la natura generalista dell'emittente in relazione alla sussistenza dei titoli abilitativi e all'assolvimento degli obblighi dell'ex analogica. In tutti questi elementi, nessun dubbio può sussistere in ordine alla legittimità dell'assegnazione del numero 8 a favore di MTV.
  Tuttavia, anche tale nuovo piano è stato oggetto di contenzioso, che hanno portato in Consiglio di Stato a dichiarare a dicembre 2013 la nullità parziale dello stesso, a nominare un commissario ad acta incaricato di procedere alla verifica delle abitudini e preferenze degli utenti in relazione alle numerazioni 8 e 9 del piano LCN all'epoca dello switch-off, quindi nel 2010.
  Contro questa decisione abbiamo proposto ricorso e abbiamo ottenuto, nell'aprile scorso, la sospensione in via cautelare, col risultato della sospensione della sentenza degli atti sino allora adottati dal commissario ad acta. Lo scorso 17 luglio 2014, si è tenuta la camera di consiglio per l'esame del merito del giudizio, all'esito del quale il Consiglio di Stato ha trattenuto la causa in decisione. In breve, il piano LCN potrebbe essere oggetto di tre diverse revisioni in meno di 4 anni.
  In questo senso, è evidente che il nostro gruppo ritiene indispensabile che siano adottate soluzioni che garantiscano la certezza dell'applicazione della normativa e delle situazioni che si sono consolidate nel frattempo, con conseguente necessità di conferire stabilità all'attuale sistema LCN, favorendo il superamento del contenzioso e assicurando agli operatori la sicurezza delle posizioni legittimamente e storicamente acquisite».
  Mi scuso per aver letto; la lettura è certamente meno divertente, ma spero però vi sia arrivato quanto sia complesso da parte di amministratori italiani e di team italiani spiegare a una multinazionale il contesto e convincerli che, comunque, vale la pena continuare a credere nel Paese e a investire nel prodotto.
  Altro tema è la pubblicità, anch'esso di interesse per un operatore presente non solo nel sistema della pay tv, ma anche sulla televisione gratuita, quindi remunerata Pag. 8attraverso la pubblicità. Anche in questo caso, immagino sappiate tutti che il sistema negli ultimi anni, per il solo ambito televisivo, ha perso circa un quarto delle sue risorse. Siamo passati da circa 5 miliardi di euro agli attuali 3,5.
  Rispetto a questa situazione si vuole semplicemente ribadire, senza particolari polemiche, l'opportunità di avviare una riflessione di sistema complessiva, che prediliga un approccio di semplificazione di regulation, ma sia diretto a creare regole chiare e comuni per tutti, che garantiscano a tutti lo stesso accesso alle risorse.
  Un'altra riflessione che riteniamo piuttosto importante e che abbiamo già avviato anche in altre sedi è quella riferita al servizio pubblico e al finanziamento del sistema stesso. Abbiamo tratto esempio da Paesi come Francia e Spagna di quanto le riduzioni anche drastiche della pubblicità sui canali del servizio pubblico abbiano permesso al resto del sistema di trarre benefici: auspichiamo che qualcosa di simile avvenga anche in Italia e che il sistema sia correttamente remunerato anche attraverso il pagamento, da parte di tutti, del canone.
  Un altro punto al quale teniamo molto, come abbiamo già detto varie volte, è che ci sia una revisione del quadro normativo anche nell'ambito pubblicitario e che con essa si privilegino gli strumenti della co-regolamentazione. Definirei il product placement un esempio di buon funzionamento e di autoregolamentazione, come è successo nel codice della comunicazione commerciale, che riteniamo evidentemente siano strumenti che, proprio perché nascono dai tecnici della materia, dovrebbero essere più adatti a regolare la materia stessa.
  In conclusione, come Viacom continueremo a investire. Lo stiamo facendo con tutta l'energia e l'ottimismo. Anch'io, forse un po’ per l'effetto novità, ce la metterò tutta per fare questa parte. Crediamo sicuramente nel futuro del mercato di tutti i nostri brand. Vi chiediamo che ci aiutiate a che il sistema vada verso una maggiore stabilità e sia più aperto all'innovazione. Questi sono ingredienti fondamentali per costruire il futuro di un settore che sta evolvendo a una velocità impressionante, e che quindi necessita di regole che si muovano alla stessa velocità.

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Castellari. Per la relazione.
  Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  PAOLO COPPOLA. Vorrei rivolgerle solo una domanda. Ammetto che solo adesso mi sono reso conto di quella che, secondo me, è l'assurdità del sistema di numerazione dei canali del digitale terrestre. Vorrei conoscere la vostra posizione rispetto a un'eventuale modifica che, per esempio, impedisca la numerazione automatica sul blocco 1-9 e ponga in capo a ogni utente, nella fase di set up del televisore, di scegliere i primi canali.
  Mi sembra la soluzione più banale che si possa pensare, tanto più che, da quanto so, i software dei televisori sono aggiornabili, quindi basterebbe un banale aggiornamento software che magari renda la procedura di set up iniziale la più semplice e la più intuitiva possibile. Ciò libererebbe da quest'assurdità dei contenziosi e l'Agcom non si occuperebbe di questioni a mio avviso inutili, come decidere quale canale debba andare sull'1, sul 2, sul 3 o su tutti gli altri fino al 9.

  LORENZA BONACCORSI. Ringrazio i rappresentanti di MTV. Ho solo una breve considerazione sulla questione pubblicità. Resta fermo che ritengo, ovviamente, Viacom un gruppo, così come è stato descritto, il cui brand è comunque importante ed è stato importante, soprattutto all'interno del panorama del sistema televisivo di questi anni. Ha rappresentato una fetta di popolazione, soprattutto dal punto di vista generazionale, che soprattutto il servizio pubblico, comunque la generalista in genere, aveva e ha forse un po’ dimenticato. Da questo punto di vista, quindi, giudico interessante e importante questo tipo d'impostazione.Pag. 9
  Concordo pienamente sulla necessità di una riflessione di sistema rispetto alla questione della pubblicità, così come ho visto nella relazione che ha consegnato, in cui però non ha accennato alle quote di programmazione e agli obblighi di investimento, un altro tema – sono d'accordo con quanto è scritto – su cui è necessaria una revisione e credo una riflessione, soprattutto alla luce dei cambiamenti tecnologici e dei gusti del pubblico.
  Ho letto qua e là, come tutti, e sono un po’ riluttante su alcuni punti. È chiaro che va tutto inserito in un contesto di revisione e di riforma del servizio pubblico, su cui il Governo si è detto che lavorerà in maniera sistematica. Non sono sicura, perché così non è avvenuto in altri Paesi europei, che laddove si riduca la pubblicità su alcuni canali, questa necessariamente si riallochi sugli altri player, broadcaster, generalisti o non, e così via. È chiaro che il discorso va inserito, come dicevamo, in un disegno più complessivo.
  Vorrei dire anch'io qualcosa sull'LCN. Credo che sia una di quelle questioni totalmente «italiane». Sono d'accordo che forse non dovremmo perderci tempo noi né altri. Credo che vada inserita anche questa in un'ottica, appunto, di ridisegno rispetto al sistema delle tv locali e comunque al sistema televisivo nel suo complesso.

  ARIANNA SPESSOTTO. Ho solo una curiosità. Vorrei sapere come mai avete deciso di investire su programmi a mio giudizio di pessima qualità come Jersey Shore, secondo me non proprio un programma da trasmettere in un canale che, comunque, sostiene di proporre programmi di elevato livello culturale. Si potrebbe investire in programmi sì di elevato livello culturale, magari di produzione italiana, neanche statunitense.

  PRESIDENTE. Do ora la parola al dottor Castellari per la replica.

  ANDREA CASTELLARI, Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia. Risponderò in ordine. Per quanto riguarda la questione normativa dell'LCN, è già presente nella normativa la possibilità per ciascun utente di mettere i canali dove vuole. Tecnicamente, si può fare, come ha detto lei prima, poi questo salta automaticamente quando c’è qualche risistemazione tecnica.
  Credo che sia molto complesso il quadro tecnico e che vada regolato innanzitutto quello, perché oggi ci sono chiaramente tantissimi diversi apparati, ognuno dei quali risponde in modo diverso agli input mandati dai MUX. Il risultato è che oggi il sistema, in realtà, è abbastanza duro, ma tecnicamente ognuno sarebbe in grado di farlo. Noi saremmo, evidentemente, a favore del fatto che ciò avvenga.

  PAOLO COPPOLA. La mia domanda era su come reagireste a una modifica normativa che, mantenendo il sistema attuale, semplicemente impedisca l'assegnazione del primo blocco, di conseguenza obbligando l'utente nella fase iniziale a scegliere i canali. È vero che adesso l'utente può scegliere, però la pigrizia è tale per cui non li sceglie, soprattutto se vengono selezionati automaticamente.
  Dicendo, invece, che questo è un blocco di quelli su cui c’è competizione – mi sembra di aver capito dal vostro intervento che la competizione sia lì – si lascia liberi della scelta gli utenti e, di conseguenza, non li si preassegna.

  ANDREA CASTELLARI, Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia. Mi scusi, la interrompo soltanto per chiarimento: parla delle prime 10, tenendo ferme le prime 10 ?

  PAOLO COPPOLA. Parlo del blocco su cui c’è competizione. Diciamo che i primi 10 canali non possono essere preassegnati. Così c’è una vera libertà.

  ANDREA CASTELLARI, Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia. Se fosse una regola uguale per tutti...

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  PAOLO COPPOLA. Certo, una regola uguale per tutti.

  PRESIDENTE. Ha rivolto la stessa domanda a RAI e a Mediaset.

  ANDREA CASTELLARI, Amministratore Delegato di Viacom International Media Networks Italia, Medio Oriente e Turchia. Per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Bonaccorsi, sono d'accordo su quello che dice, nel senso che è senz'altro molto complessa una valutazione esatta, nel momento in cui si dovessero liberare risorse pubblicitarie da parte delle emittenti pubbliche, di come e in quale misura passino ad altre emittenti.
  Certo, è uno stimolo interessante per un mercato come il nostro dove, come dicevo, siamo tutti costretti a competere con nuovi entranti nel sistema, che stanno drenando risorse enormi, ma anche un modo non facilmente verificabile, nel senso che entrano su modelli tecnologici diversi, per cui non riusciamo neanche noi a capirne bene la natura e il volume.
  Inoltre, evidentemente ci troviamo di fronte a una palese difficoltà da parte di tutti gli operatori, quindi immaginiamo che i clienti vogliano, anziché risparmiare altri soldi, investirli meglio e in modo un po’ più specifico su prodotti «targettizzanti». Speriamo che avvenga.
  Per quanto riguarda Jersey Shore, c’è un aspetto, secondo me, importante: le nostre emittenti, un po’ come tutte quelle di grandi multinazionali che, come dicevo, localizzano sul territorio marchi già presenti in altri Paesi, svolgono il servizio nel suo complesso – nel caso di MTV abbiamo potuto illustrare una serie di attività molto importanti – ma sono anche un po’ lo specchio di una cultura intercontinentale.
  Capisco bene il suo punto di vista su un modello che probabilmente è particolare, ma consideri che a livello mondiale questo prodotto ha avuto un successo straordinario, che quindi è uno spaccato di mondo che riteniamo opportuno far vedere. Negli Stati Uniti, solo per citarle un esempio, sono arrivati a un punto tale di popolarità da aprire la borsa di New York. Il livello è quello. Riteniamo di non dover fare nulla per nascondere questo tipo di prodotti, che alla fine avvicinano anche un po’ le culture, fanno in modo che i cittadini di diversi Paesi capiscano, si conoscano.
  Comunque, noi li mettiamo in onda dopo le 23, ben consci del fatto che siano contenuti un po’ più forti.

  PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Castellari e i componenti della delegazione per il loro intervento e per il documento depositato, di cui autorizzo la pubblicazione in allegato alla seduta odierna (vedi allegato).
  Dichiaro, quindi, conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.15.

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