XVII Legislatura

VIII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 3 di Mercoledì 19 ottobre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Realacci Ermete , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE DI PREVENZIONE ANTISISMICA E SUI MODELLI DI RICOSTRUZIONE A SEGUITO DI EVENTI SISMICI

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
Realacci Ermete , Presidente ... 3 ,
Luciano Giovanni , segretario confederale della CISL ... 3 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 4 ,
Sateriale Gaetano , coordinatore Piano del lavoro della CGIL ... 4 ,
Costi Andrea , responsabile ambiente UIL ... 4 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 5 ,
Luciano Giovanni , segretario confederale della CISL ... 6 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 6 ,
Pellegrino Serena (SI-SEL)  ... 6 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 6 ,
Mannino Claudia (M5S)  ... 7 ,
Pellegrino Serena (SI-SEL)  ... 7 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 7 ,
Genovesi Alessandro , segretario generale FILLEA-CGIL ... 7 ,
Merli Andrea , rappresentante della Feneal UIL ... 8 ,
Genovesi Alessandro , segretario generale FILLEA-CGIL ... 8 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 8 ,
Costi Andrea , funzionario della UIL ... 8 ,
Pellegrino Serena (SI-SEL)  ... 8 ,
Luciano Giovanni , segretario confederale della CISL ... 8 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 9 ,
Luciano Giovanni , segretario confederale della CISL ... 9 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 9 ,
Luciano Giovanni , segretario confederale della CISL ... 9 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 9 ,
Genovesi Alessandro , segretario generale FILLEA-CGIL ... 9 ,
Realacci Ermete , Presidente ... 9 

ALLEGATO: Documentazione consegnata dai rappresentanti di CGIL, CISL e UIL ... 10

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Scelta Civica verso Cittadini per l'Italia-MAIE: (SCCI-MAIE);
Civici e Innovatori: (CI);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI-IDEA (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI-IDEA;
Misto-FARE! - Pri: Misto-FARE! - Pri;
Misto-Movimento PPA-Moderati: Misto-M.PPA-Mod.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
ERMETE REALACCI

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle politiche di prevenzione antisismica e sui modelli di ricostruzione a seguito di eventi sismici, l'audizione di rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
  Do subito la parola ai nostri ospiti per lo svolgimento delle rispettive relazioni.

  GIOVANNI LUCIANO, segretario confederale della CISL. Buongiorno. Sono Giovanni Luciano, segretario confederale della CISL.
  Abbiamo inviato una nota scritta giorni fa, nel momento in cui abbiamo ricevuto la convocazione. Visto l'argomento dell'audizione, viste le statistiche sui sismi e la geografia del rischio sismico in Italia nonché il collegato rischio di dissesto idrogeologico, crediamo che in Italia ci sia la necessità e l'esigenza di un intervento strutturale di prevenzione.
  Condividiamo le dichiarazioni di intenti dell'attuale Governo sul progetto «Casa Italia», ma pensiamo che occorra mettere insieme la prevenzione del rischio sismico e del dissesto idrogeologico in modo strutturale. Per questo pensiamo a una legge quadro del Parlamento.
  C'è un sisma ogni cinque o sei anni, come purtroppo dicono le statistiche. Il 68 per cento della popolazione vive in territori a rischio sismico, nelle zone 1 e 2. Anche questa volta siamo alle prese con un decreto-legge sulla ricostruzione, che stiamo ancora studiando perché è stato pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale. Ci riserviamo, quindi, di inviare osservazioni di merito su quanto è contenuto nel decreto-legge piuttosto che ripetere ciò che abbiamo già scritto nei documenti.
  Sul rischio sismico, ribadendo l'esigenza di una legge quadro che metta insieme prevenzione del rischio sismico, dissesto idrogeologico, rischio da amianto e messa in sicurezza delle scuole, proponiamo l'adozione di un fascicolo del fabbricato, al momento non obbligatorio in Italia. Il fascicolo è stato introdotto a seguito di quanto è successo a Roma, dove un palazzo è crollato a causa dell'eliminazione di un pilastro. De facto il fascicolo non è adottato in modo omogeneo in tutte le regioni d'Italia. O si rende il fascicolo del fabbricato obbligatorio, inserendo anche la certificazione del rischio sismico, o «prevenzione» diventa una parola vuota di significato.
  Segnalo anche un altro aspetto. In questo Paese abbiamo certificato il sostanziale fallimento del cosiddetto «sisma bonus». È vero che sono state messe a disposizione risorse affinché si possa portare in detrazione fino al 65 per cento del costo dell'intervento, ma ci troviamo di fronte al fatto che tale agevolazione è stata utilizzata in modo molto limitato. Un pensionato di Amatrice che possieda un bene del valore di 80.000 euro non spenderà 40.000 euro, Pag. 4aspettando venticinque anni – o almeno così abbiamo letto nel decreto-legge – gli sgravi fiscali per ammortizzare un impegno così elevato. Lo stesso vale per i fabbricati in condominio e quant'altro.
  Come abbiamo scritto, siamo per trovare una forma di obbligatorietà del fascicolo del fabbricato, nel quale introdurre una sorta di certificato del rischio sismico e idrogeologico. Potrei dire tanto altro, ma rinvio alla memoria scritta.
  Come ripeto, ci riserviamo di inviare al Parlamento e al Governo una nota dettagliata sui contenuti del decreto-legge per la ricostruzione (decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189).

  PRESIDENTE. Speravo che aveste predisposto un documento unico. Avendo partecipato a iniziative congiunte dei sindacati di categoria sulla materia, speravo che si arrivasse ad un documento comune.
  Immagino che i contributi siano coincidenti.

  GAETANO SATERIALE, coordinatore Piano del lavoro della CGIL. Anche a noi sarebbe piaciuto un documento unitario. Forse si farà nei prossimi anni.
  Noi saremmo per tenere separati i titoli. Un conto è l'emergenza della ricostruzione, un conto è «Casa Italia». Hanno aree di coincidenza, ma presentano anche differenze per quanto riguarda le priorità, le metodologie e la durata nel tempo, visto che una è immediata e l'altra pluriennale. C'è il rischio, mettendo tutto insieme, che si faccia confusione. Noi siamo su entrambi i tavoli di confronto con il Commissario e il Governo. Ci sforziamo, quindi, di tenerli separati.
  In tema di emergenza della ricostruzione, diamo un parere positivo sul decreto-legge. Abbiamo sottoposto al Governo molte osservazioni e ci piace credere che se ne sia tenuto conto nella stesura del provvedimento. Vi figurano solo elementi importanti, come ad esempio la gestione integrata e non separata dell'emergenza e della ricostruzione. È un aspetto importante. Anche ricostruzione e sviluppo di quelle aree, insieme a sviluppo e ripopolamento, sono temi collegati fra loro. In questo caso affrontarli separatamente sarebbe sbagliato. Ci piace credere – ma ne siamo abbastanza convinti – che il Commissario e il rappresentante della Protezione civile li stiano affrontando insieme.
  È importante anche l'entità dell'indennizzo. Al di là della sua forma, il contributo fino al 100 per cento del danno subìto ci sembra un buon modo di rispondere alle esigenze della popolazione. Ci riserviamo di essere più precisi quando vedremo il testo del decreto-legge.
  «Casa Italia» ci pare essere un progetto molto più ambizioso, che riguarda tutto il Paese e non solo l'area del cratere, su temi anche molto differenti tra loro e impegnativi. Si recupera un ritardo di anni e per questo è anche giusto che si immagini un programma pluriennale di intervento.
  I titoli ci sembrano essere quelli giusti: i problemi legati alla prevenzione del rischio sismico e idrogeologico, ma anche i problemi legati all'intervento di riqualificazione urbana, fino alla valorizzazione del patrimonio culturale e alle bonifiche, stando ai titoli che il Presidente del Consiglio ha esposto alle parti sociali. Sono parte di un ragionamento sulla modernizzazione del Paese su cui siamo molto d'accordo.
  Quello che non abbiamo capito è quante siano le risorse rispetto ai titoli e come questi titoli si organizzino in progetti e strumenti. Non vorremmo che risorse e progetti, partendo dalla programmazione di risposte alle richieste di innovazione che vengono dal Paese, finissero per ricadere sempre e solo sui soggetti dell'offerta.
  In tal caso, lo strumento sarebbe sproporzionato rispetto al fine dichiarato.

  ANDREA COSTI, responsabile ambiente UIL. Sono Andrea Costi, responsabile ambiente della UIL.
  Avendo ascoltato gli interventi che mi hanno preceduto e cogliendo l'invito del presidente Realacci, credo che ci sia una sostanziale identità di vedute sul nodo centrale della prevenzione. Il decreto-legge del Governo ha cominciato, in termini abbastanza positivi, a dare risposte, ma si tratta di risposte insufficienti. C'è bisogno di recuperare Pag. 5 il concetto fondante della prevenzione sia in una legge quadro antisismica, che auspichiamo, sia nella riforma del sistema nazionale di protezione civile complessivamente inteso, che ci auguriamo arrivi in fondo. Questo dovrebbe essere il punto di riferimento anche per le azioni specifiche che il Governo sta mettendo in atto nell'emergenza.
  Accolgo l'invito del Presidente perché credo che ci siano lo spazio e il tempo, alla luce del provvedimento appena varato, per elaborare una posizione unitaria da parte dei sindacati – è l'augurio che facciamo come UIL –, in particolare su due punti-chiave. Il primo è la trasparenza, tema affrontato in termini concreti anche nel decreto-legge. Noi crediamo che la trasparenza, anche alla luce di esperienze non molto lontane, rappresenti un aspetto essenziale che deve qualificare sia il sistema istituzionale sia il sistema economico e sociale di questo Paese. La trasparenza è un punto sul quale non possiamo deflettere nemmeno per un attimo.
  Il secondo aspetto, collegato al primo, è quello della serietà, che, come sindacati, crediamo di dover coniugare in termini di partecipazione. Vogliamo un coinvolgimento effettivo su tutta la partita. Nel documento che la UIL ha consegnato alla Commissione, citiamo per ora l'unico esempio concreto di partecipazione formale, che riguarda il dissesto idrogeologico. Su questo tema è attivo presso la Presidenza del Consiglio un tavolo che abbiamo voluto e ottenuto, in cui i sindacati, con il coinvolgimento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, stanno operando in termini formali.
  Per l'attinenza delle tematiche afferenti il rischio sismico, proponiamo l'istituzione di un tavolo analogo, che potrebbe eventualmente confluire in quello già esistente sul dissesto idrogeologico. È una proposta precisa, a cui forse, da parte del Parlamento, può essere data una risposta concreta.
  Per quanto riguarda la seconda parte, vale a dire un primo tentativo di entrare nel merito delle misure previste dal decreto-legge, soprattutto con riguardo al settore dell'edilizia, in queste ore abbiamo provato a formulare alcune primissime proposte che abbiamo descritto nel testo consegnato alla Commissione.

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola ai colleghi, vorrei fare alcune precisazioni per strutturare meglio i nostri lavori, autorizzando al contempo la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna della documentazione consegnata dai rappresentanti di CGIL, CISL E UIL (vedi allegato).
  Innanzitutto, abbiamo in corso la riforma del sistema di protezione civile, ricordata da Andrea Costi. La Camera ha approvato un provvedimento che è ora all'esame del Senato. Sappiamo che il sistema di protezione civile italiano è molto buono e ha operato bene anche in questa occasione, tuttavia è importante mettere a regime il sistema di protezione civile e le prime misure di intervento. Altrimenti, ogni volta dobbiamo inventare un provvedimento che corre il rischio di «fare figli e figliastri», con norme non allineate tra i diversi terremoti. E non è opportuno. In parte il problema era stato risolto dalla legge di delega al Governo che – come già detto – abbiamo approvato alla Camera nel settembre dell'anno scorso. Sono i fasti del bicameralismo paritario, tuttavia sarebbe utile approvare definitivamente il testo per dare omogeneità ad un sistema in cui siamo forti.
  Il secondo punto riguarda la ricostruzione. Questa indagine conoscitiva riguarda ricostruzione e prevenzione. In realtà il decreto-legge sulla ricostruzione verrà assegnato al Senato perché qui alla Camera saremo impegnati con l'esame del disegno di legge di bilancio e si sarebbe posto un problema di lavori incrociati sui due terreni. Dopo l'esame del Senato, il decreto-legge arriverà anche alla Camera e, quindi, riceveremo volentieri le vostre note di cui tenere conto. Una prima esposizione delle linee guida è stata svolta da Vasco Errani in questa Commissione nell'ambito della stessa indagine conoscitiva a cui state partecipando; ci è parso che l'impostazione, ripresa nel decreto-legge, a quanto sembra, Pag. 6fosse convincente. Sicuramente si può fare meglio.
  Il terzo punto, ben più complicato e difficile, riguarda la partita della prevenzione. Come sapete meglio di me, in occasione di ogni terremoto tutti dicono cose giuste, ma se le scordano appena finita la vicenda. Il bonus per gli interventi di prevenzione antisismica per le zone 1 e 2 – ma non per la zona 3 né per i condomini – è stato inserito nella legge di stabilità 2015 nel corso dell'esame da parte della Camera. Lo abbiamo fatto perché era la frontiera, una frontiera che – devo dirlo ai sindacati –, quando si arriva al confronto con il Governo sul disegno di legge di bilancio, viene sempre dimenticata.
  Tra esodati, leggi di spesa di tutti i tipi e via dicendo, tale questione non è mai caldeggiata dai sindacati. Nel confronto con il Governo i sindacati non parlano mai di prevenzione antisismica. Secondo noi, invece, è una partita importante non solo per le vite che possono essere salvate, ma anche perché rappresenta una manovra anticiclica formidabile. Le detrazioni del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie e del 65 per cento per gli interventi di efficientamento energetico sono figlie di un'operazione che fu fatta dai sindacati tanti anni fa. Allora ero presidente di Legambiente e la facemmo insieme. È la manovra anticiclica più importante nel settore che ha pagato di più dal punto di vista dell'occupazione, vale a dire l'edilizia.
  Adesso è in arrivo il disegno di legge di bilancio. Noi, come voi, non abbiamo letto il testo, ma conosciamo soltanto quello che è stato pubblicato dai giornali, le slide, e via dicendo. Tuttavia, la direzione è quella che l'intera Commissione Ambiente ha sempre sostenuto. Il meccanismo della prevenzione antisismica, ad esempio, è reso pluriennale. È, infatti, ridicolo non attrezzarsi per la prevenzione antisismica, visto che si tratta di un intervento più complicato rispetto alla sostituzione degli infissi. Per quanto riguarda i limiti alle detrazioni, che potrebbero interessare anche l'efficientamento energetico, si profila un innalzamento fino all'80 per cento, e mi pare che sia un innalzamento interessante. Dovrebbero esserci anche strumenti per agire sul fronte degli incapienti.
  È ovvio che siamo di fronte a due tipi di problemi. Il primo riguarda le strutture pubbliche. Lo Stato deve stabilire investimenti pluriennali per la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici, con priorità innanzitutto a scuole e ospedali. Il secondo problema riguarda gli edifici e le strutture private. Per questi non può che essere stabilito un meccanismo di incentivazione. La Corte dei conti manderebbe all'ergastolo qualsiasi soggetto pubblico che decidesse di intervenire su case private senza meccanismi di questa natura.
  Dobbiamo capire come è scritto il provvedimento, se va nella giusta direzione e come può essere aggiornato. Quello che dico anche a voi, al di là dello scambio di impostazioni e di informazioni, è che ci vuole una pressione politica su queste tematiche. Come ripeto, quando furono introdotti l'eco-bonus e il sisma bonus, pur con i limiti che sono stati giustamente citati, i sindacati, parlando con il Governo, non dissero che si trattava di una questione importante.
  È comprensibile, perché l'ultima crisi aziendale assorbe sempre.

  GIOVANNI LUCIANO, segretario confederale della CISL. Magari era complicato parlare con il Governo. Perdoni la battuta!

  PRESIDENTE. È possibile, ma oggi ci si parla anche a mezzo stampa ed, essendo io un attento lettore, sulla stampa non ho visto questa spinta. So la fatica che abbiamo fatto noi. C'è stato un momento l'anno scorso in cui stava per saltare tutto. Qualche genio voleva fare saltare questo sistema di incentivazione. Abbiamo fatto un'enorme fatica a difenderlo ed estenderlo. Fortunatamente vedo che negli annunci sul disegno di legge di bilancio si parla di un forte potenziamento. Bisogna vedere come sono scritte le norme.

  SERENA PELLEGRINO. Il tempo è finito, presidente.

  PRESIDENTE. Abbiamo un po’ più di tempo, dal momento che la seduta dell'Assemblea riprenderà alle 16,15. Pag. 7
  Do quindi la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  CLAUDIA MANNINO. Ho qualche domanda da porre sulla sicurezza sismica.
  Qualcuno poco fa parlava del libretto del fabbricato. Ci sono realtà in Italia che, in autonomia, hanno intrapreso il percorso del libretto del fabbricato, senza che ciò sia necessariamente a carico delle tasche del cittadino. Una città per tutte è, ad esempio, Vicenza, che ha avviato un percorso di digitalizzazione, attraverso il sistema informatico territoriale, che permette al Comune di caricare tutte le dovute informazioni sia nei casi di emergenza sia per quanto riguarda le modalità operative.
  Vorrei sapere – sarà comunque nostra cura leggere i vostri documenti – se, quando parlate di libretto del fabbricato, parlate di un ulteriore adempimento sulle spalle del cittadino oppure se, come mi auguro, la digitalizzazione delle procedure possa andare in quella direzione.
  Sempre con l'idea di copiare le cose che funzionano, qui alla Camera poche settimane fa abbiamo votato alcune mozioni sul sisma del 24 agosto 2016, dove sono contenute una serie di proposte. Mi piacerebbe sapere come la pensiate voi, ad esempio, sul fatto che in Brasile – un Paese che non dovrebbe essere più all'avanguardia del nostro – gli edifici della pubblica amministrazione – e in particolare quelli più sensibili, come scuole, ospedali, caserme dei vigili del fuoco, e via dicendo – espongono all'esterno la certificazione di messa in sicurezza sismica. Questo implica una migliore comunicazione sia per gli operatori del settore sia per i cittadini che accedono a quegli edifici. Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione.
  Un ultimo quesito è relativo alle tecniche. La normativa italiana, ad esempio, permette di acquisire l'agibilità all'inizio, e di non fare più nulla. Nel frattempo, cambiano le normative, migliora la conoscenza del territorio o un fenomeno sismico porta a classificare il territorio in un diverso modo, ma l'agibilità resta quella di trenta o quaranta anni prima.
  Mi chiedevo se, tra le vostre considerazioni, ci fosse anche un ragionamento sulla durata temporale di talune autorizzazioni, che dovrebbero essere aggiornate. E sarebbe interessante anche capire in che termini.

  SERENA PELLEGRINO. Presidente, mi scuso per la battuta, ma vedevo passare i minuti e temevo di non poter intervenire. Faccio una domanda schietta, breve e chiara. L'ho posta più volte anche ad altri soggetti che, come voi, fanno parte dei cosiddetti stakeholder.
  Avrete sicuramente sentito parlare delle assicurazioni relative ai fabbricati. Io sono molto preoccupata che si possa andare in quella direzione, perché il principio di sussidiarietà lo può fare valere solo ed esclusivamente lo Stato e non una assicurazione. Se l'assicurazione non viene resa obbligatoria, coloro che vivono in zona non sismica sicuramente non la faranno, mentre coloro che vivono in zona sismica la faranno. A quel punto, però, il capitale raccolto non sarà sufficiente. Non si può nemmeno pensare di renderla obbligatoria perché qualcuno si chiederà per quale motivo debba pagare un'assicurazione per chi abita in un'area sismica.
  Questa è la premessa. Qual è la vostra posizione al riguardo? Dal mio punto di vista, potrebbe essere fatta la proposta, che anche voi potreste eventualmente accogliere, di istituire un fondo nazionale in capo al Ministero dell'economia e delle finanze, al quale tutti i cittadini aderiscono, da utilizzare nei momenti in cui è necessaria la sussidiarietà.
  Vorrei conoscere la vostra posizione in merito.

  PRESIDENTE. Do la parola ai nostri ospiti per la replica.

  ALESSANDRO GENOVESI, segretario generale FILLEA-CGIL. Sono Alessandro Genovesi, segretario generale FILLEA-CGIL. Tenevo a rassicurare sul fatto che, per quanto riguarda le federazioni dei lavoratori edili, i documenti consegnati saranno distinti, ma identici nel merito. Per Pag. 8opportunità, le confederazioni hanno preferito questa formula.
  Il problema è che, in base alla legge n. 225 del 1992, soltanto il 2,7 per cento dei fabbricati è stato censito da un punto di vista strutturale. Il fascicolo del fabbricato - o qualunque altro strumento di rilevazione – sconta il fatto che il 98 per cento del costruito pubblico e privato non ha la disamina di certificazione strutturale. Il carico del tetto, per essere chiari, è cosa non nota.
  Cito questo esempio per dire che ci auguriamo un intervento pubblico di mappatura almeno delle condizioni proprie; in questo caso si è trattato di uno choc tale che, come avvenne per la certificazione energetica, dovrebbe indurre a fotografare la situazione, come diceva il collega della CISL, e di conseguenza a incentivare comportamenti virtuosi sia del pubblico sia del privato.
  Quanto al fascicolo del fabbricato, la nostra idea, come federazioni delle costruzioni CGIL, CISL e UIL, è che esso debba avere un periodo di aggiornamento ventennale o trentennale, connesso al ciclo di vita del manufatto. Cambiando il tipo di costruzione, cambia anche il ciclo di vita in termini di usura, e non soltanto la tecnologia.
  Infine, con il 68 per cento del territorio nazionale e il 66,8 per cento della popolazione esposti ad alto rischio sismico, siamo contrari all'assicurazione. Ci tranquillizza il fatto che al tavolo di «Casa Italia» il primo a dire che non fosse opportuno parlarne in questa fase è stato il Presidente del Consiglio. Condivido dunque con voi un'indicazione emersa al tavolo.

  ANDREA MERLI, rappresentante della Feneal UIL. Sono Andrea Merli della Feneal-UIL nazionale. Siamo totalmente d'accordo. Dal punto di vista dell'edilizia, secondo noi, occorre potenziare le politiche di formazione e di governo del mercato del lavoro in capo agli enti bilaterali, introducendo la tracciabilità totale dei pagamenti e il DURC per congruità, così da arrivare a quello che noi sosteniamo da sempre, e cioè un contratto di cantiere.
  Mi riferisco all'applicazione del contratto dell'edilizia all'interno dei cantieri, data la frammentazione e la varietà infinita di contratti.

  ALESSANDRO GENOVESI, segretario generale FILLEA-CGIL. L'ambizione è un grande piano per mettere in sicurezza non soltanto il territorio, ma anche i lavoratori.

  PRESIDENTE. Il vantaggio del credito di imposta è che almeno obbliga a regolarizzare.

  ANDREA COSTI, funzionario della UIL. È ottima l'idea del fondo nazionale al posto delle assicurazioni. La condividiamo. Se ho ben capito la proposta, dovrebbe però essere gestito dal Ministero dell'economia e delle finanze.
  Per quale motivazione?

  SERENA PELLEGRINO. La proposta è questa.

  GIOVANNI LUCIANO, segretario confederale della CISL. Non siamo a favore delle assicurazioni. Non abbiamo niente contro le assicurazioni, ma condividiamo l'idea che la sussidiarietà sia dello Stato. Poi, lo Stato ha i suoi problemi con i fondi e le compatibilità, e non devo spiegarlo a voi.
  Rispetto alle domande che sono state poste, il dato del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori è di 90 milioni di vani costruiti negli ultimi anni sessanta. Per un esempio positivo come quello di Vicenza, ce ne sono mille negativi in cui non si è fatto nulla. Ci piacerebbe che nel fascicolo del fabbricato fosse inserita una sorta di patente sul rischio sia sismico sia idrogeologico. Insisto perché, dopo aver risistemato gli edifici a seguito del terremoto, il terreno può franare, e quando si verificano frane o crolli sismici viene fuori l'amianto. Continuiamo a scriverlo, ma non lo abbiamo ritrovato nel decreto-legge. Sono previste procedure d'urgenza per le caserme dei vigili del fuoco, che dovrebbero essere i primi edifici da mettere in sicurezza, visto che per l'80 per cento non sono sicuri – rischiano di Pag. 9crollare per prime –, oltre agli ospedali e a quant'altro.
  Qualunque cosa abbia un'evidenza potrebbe essere utile. A dire che siamo d'accordo con l'idea di mettere una targhetta fuori dagli edifici ci vuole poco, ma il tema è quello della digitalizzazione. Non sosteniamo certo queste proposte per porre in carico ai cittadini ulteriori oneri, visto che abbiamo già il problema degli incapienti.

  PRESIDENTE. È complicato. Lo dico onestamente. In astratto non sarei contrario al meccanismo assicurativo, anche se ha un piccolo difetto. Se si affida infatti all'assicurazione la valutazione del rischio effettivo, il costo sale molto nelle zone ad alto rischio e scende molto in altre. Tuttavia, se l'importo è uguale per tutti, allora si tratta di una tassa. È un concetto diverso. Si fa un'imposizione fiscale e si crea un fondo pubblico. Ci sono Paesi sismici, come il Cile, in cui questo meccanismo è reso obbligatorio, nel senso che tutti devono assicurarsi.
  Secondo me, c'è una soluzione che potrebbe essere interessante, perché la resistenza è soprattutto dei proprietari di casa. Anche la certificazione energetica, per altro, è stata stabilita con tanti trucchi. Un'autocertificazione a 40 euro è un bollo, non una certificazione energetica.

  GIOVANNI LUCIANO, segretario confederale della CISL. La revisione della macchina.

  PRESIDENTE. Tra le esperienze virtuose c'è anche Milano, che sta obbligando alla certificazione degli edifici che hanno più di cinquant'anni, anche se non sanno come denominare l'atto, perché il certificato di fabbricato non è stato configurato. Non sanno come incasellare questo tipo di certificazione. Quello che potrebbe essere interessante è prevedere l'obbligatorietà di tale certificazione almeno in occasione di compravendite e nei contratti di affitto.
  Questo farebbe lavorare il mercato a favore, perché si comincerebbe a capire che una casa che consuma di meno ed è più sicura, si affitta o si vende a un prezzo più alto.

  GIOVANNI LUCIANO, segretario confederale della CISL. Non c'è dubbio, presidente, ma negli ultimi vent'anni in Italia sono stati spesi 25 miliardi di euro soltanto per riparare i danni delle frane e delle alluvioni.

  PRESIDENTE. Lo so. Non venga a parlare di corde in casa dell'impiccato.
  Il problema, però, è che quando si arriva al punto – vale a dire domani, con l'esame del disegno di legge di bilancio –, bisogna capire come allocare le risorse. Abbiamo trovato uno strumento che per ora è virtuoso, ma che va molto migliorato e che, come ripeto, ha salvato tanti posti di lavoro nell'edilizia. Parlo del credito di imposta, dell'eco-bonus. Adesso c'è anche il sisma bonus. Questo strumento esiste, va migliorato e potenziato. Dobbiamo capire quali possono essere gli altri strumenti.
  Sottrarre nella legge di bilancio 6 miliardi di euro ai pensionati non mi pare una soluzione spendibile.

  ALESSANDRO GENOVESI, segretario generale FILLEA-CGIL. L'obbligo di certificazione in caso di compravendita o affitto potrebbe essere una soluzione.

  PRESIDENTE. Sono d'accordo, perché l'obbligo automaticamente produce lavoro. All'estero una casa certificata, che consuma meno energia ed è più sicura, si vende a un prezzo più alto. Potrebbe succedere lo stesso qui in Italia.
  Ringrazio tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.10.

ALLEGATO

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